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Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen

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Oscar. Anche il celebre psichiatra Gustav Jung intervenne nel dibattito, pubblicando un<br />

libro nel quale sosteneva che gli UFO erano lo specchio individuale di un’ansia collettiva<br />

suscitata dalla paura dell’annichilimento nucleare. Gli avvistamenti continuarono,<br />

alimentando il vivo interesse sia dell’aeronautica sia della CIA.<br />

All’<strong>Area</strong> <strong>51</strong> gli analisti non si rallegrarono per niente del fatto che l’U-2 fosse stato<br />

ripetutamente scambiato per un UFO, ma la questione andava affrontata. Alla CIA vi era il<br />

sentimento diffuso che gli agenti dell’intelligence avessero cose più importanti da fare che<br />

occuparsi dell’isteria collettiva riguardante strani oggetti nel cielo. Secondo i documenti<br />

declassificati, la CIA mise comunque in piedi un dipartimento clandestino di raccolta dati<br />

sugli UFO, sebbene con riluttanza. L’atteggiamento secondo cui gli agenti segreti erano<br />

superiori a faccende di bassa lega come gli avvistamenti di UFO era diffusissimo all’interno<br />

della CIA e proveniva dai massimi livelli. Il direttore Allen Dulles era un aristocratico dalla<br />

testa ai piedi, una spia della vecchia scuola cresciuto all’Office of Strategic Services, il<br />

servizio segreto militare operativo durante la Seconda guerra mondiale. Dulles preferiva<br />

la figura della spia gentiluomo e disprezzava la tecnologia in genere 7 , un’attitudine che lo<br />

aveva indotto a delegare il controllo dell’aereo spia U-2 a Richard Bissell. Quanto ai<br />

problemi degli UFO, Dulles assegnò l’incarico a un ex collega dell’OSS, Todos M. Odarenko.<br />

<strong>La</strong> divisione UFO 8 fu messa all’interno dell’ufficio di fisica, diretto da Odarenko. Secondo<br />

una monografia della CIA declassificata nel 1997, quasi subito Odarenko «cercò di liberarsi<br />

della responsabilità di monitorare i resoconti degli avvistamenti». Eppure l’importanza<br />

degli UFO per la CIA non avrebbe potuto costituire preoccupazione di sicurezza nazionale<br />

maggiore.<br />

<strong>La</strong> documentazione riguardante oggetti volanti non identificati che Allen Dulles aveva<br />

ereditato dal suo predecessore, il generale Walter Bedell Smith 9 , era – e rimane – uno<br />

dei fascicoli più segreti della storia della CIA. Dato che è ancora coperto da segreto, non<br />

c’è modo di sapere quante informazioni Bedell Smith abbia condiviso con il proprio<br />

successore. Ma è probabile che lo stesso Bedell Smith appartenesse alla categoria di<br />

coloro per i quali i progetti più segreti dell’intelligence militare, incluso il disco volante<br />

recuperato a Roswell, erano informazioni strettamente necessarie 10 . Al momento<br />

dell’incidente, nel luglio 1947, Bedell Smith era ambasciatore in Unione Sovietica 11 .<br />

Durante la ricerca dei fratelli Horten nel corso dell’operazione Harass, Bedell Smith era<br />

comandante della 1 a armata a Governors Island, New York 12 , il luogo da cui gli scienziati<br />

di Paperclip venivano monitorati, valutati e destinati a lavori di ricerca e di ingegneria. E<br />

quando i rottami lasciarono la base dell’aeronautica Wright-Patterson per essere portati<br />

nel deserto del Nevada, Bedell Smith era il direttore della CIA. <strong>La</strong> quantità di informazioni<br />

strettamente necessarie cui Bedell Smith aveva accesso riguardo ai progetti paralleli<br />

segreti messi in piedi dall’agenzia rimane uno dei grandi enigmi dell’<strong>Area</strong> <strong>51</strong>.<br />

Walter Bedell Smith diresse la CIA dal 1950 al 1953, e c’erano pochi uomini di cui il<br />

presidente Harry Truman e il generale a cinque stelle Dwight Eisenhower si fidassero di<br />

più. Anni prima, quando Eisenhower era comandante in capo delle truppe alleate in<br />

Europa durante la Seconda guerra mondiale, Bedell Smith era il suo capo di stato<br />

maggiore. Bedell Smith era così potente che allorché fu necessario richiamare all’ordine<br />

George S. Patton, l’ingrato compito ricadde su di lui. Quando i nazisti si arresero alle forze

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