Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen

un’altra parte e viaggiando in aereo. Gli abitanti di Las Vegas avevano amici nella zona,
mentre i forestieri non li avevano. Il che significava che tutti i giorni un aereo da trasporto
C-54 portava i lavoratori dall’aeroporto della Lockheed di Burbank, California, all’Area 51 e
li riportava indietro. Ray Goudey e Bob Murphy si erano goduti per quattro mesi il
privilegio di andare avanti e indietro da Burbank al “Ranch” sull’apparecchio di Goudey,
ma adesso avrebbero dovuto fare i pendolari con il C-54 come tutti gli altri.
Bob Murphy era un esperto della meccanica del C-54. Aveva lavorato con
quell’apparecchio in Germania durante il ponte aereo del 1948-1949, la prima grave crisi
della Guerra Fredda. Da una base militare di Wiesbaden, Murphy si era occupato della
manutenzione dei C-54 che trasportavano a Berlino carbone e altri beni di prima
necessità. Facendo la spola tra Burbank e il Ranch, Bob Murphy chiacchierava spesso con
George Pappas 30 , il pilota militare esperto in missioni segrete addetto alla navetta.
La sera del 16 novembre 1955 Pappas stava portando Murphy, Ray Goudey e un altro
pilota della Lockheed di nome Robert Sieker dal Ranch a Burbank perché potessero
partecipare a una festa aziendale al Big Oaks Lodge di Bouquet Canyon. Bob Murphy si
sarebbe fermato solo per la serata, perché il mattino del giorno successivo avrebbe
dovuto prendere la prima navetta pilotata da Pappas per tornare al Ranch. Ma Murphy
bevve troppo e non si svegliò in tempo. Mentre lui dormiva, undici uomini assegnati al
progetto Aquatone di Richard Bissell camminavano sull’asfalto dell’aeroporto di Burbank e
salivano a bordo del C-54 dove Pappas, il copilota Paul E. Winham e un assistente di volo
di nome Guy. R. Fasolas si stavano preparando a decollare diretti all’Area 51. La
destinazione del volo scritta sul diario di bordo diceva «pista di atterraggio di
Watertown». Poco più di un’ora dopo il decollo, Pappas ruppe il silenzio radio che gli era
imposto e chiese aiuto per conoscere la sua posizione. Dove si trovava in quel momento,
da qualche parte a nord di Las Vegas, stava nevicando forte e Pappas era preoccupato di
essere fuori rotta. Alla base dell’aeronautica militare di Nellis un sergente di nome Alfred
Arneho captò l’enigmatica trasmissione. Non c’era traccia di alcun volo militare né civile
previsto in quella zona a quell’ora. Arneho rimase in attesa di una risposta, ma non ve ne
furono. Stupefatto, scrisse un’annotazione sul registro. Pochi minuti dopo l’aereo di
Pappas si schiantò contro la cima di granito del monte Charleston, uccidendo tutti i
passeggeri. Se Pappas fosse stato più alto di soli novanta metri, avrebbe evitato la
montagna 31 .
In California, Bob Murphy si svegliò in preda al panico. Guardò l’orologio e si rese conto
di aver perso il volo per l’Area 51 da tre ore. Era furioso con se stesso. Ubriacarsi e non
sentire la sveglia erano cose completamente estranee al suo carattere. Non aveva mai
perso un giorno di lavoro nei quattro anni alla Lockheed. Non era mai arrivato in ritardo.
Murphy sapeva che non aveva senso andare all’aeroporto; l’aereo era decollato da ore. Si
ricompose e uscì per andare a far colazione. Era seduto in una caffetteria e ascoltava la
radio quando la musica venne interrotta da un notiziario straordinario. Un aereo da
trasporto C-54 si era appena schiantato sul monte Charleston, a nord di Las Vegas.
L’annunciatore disse che le informazioni erano incomplete ma che molto probabilmente
tutti i passeggeri erano rimasti uccisi. Murphy seppe all’istante che l’aereo era il C-54 sul
quale avrebbe dovuto trovarsi se avesse sentito la sveglia.