Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen
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dell’incidente. E si arrampicò di nuovo sulla cima. «Mi tremavano le mani» spiegò Bissell<br />
ricordando quella seconda ascesa, ma «fui felice di averlo fatto e di sapere che non avrei<br />
dovuto farlo di nuovo.» Grazie a una caduta quasi mortale, Bissell acquistò sicurezza in se<br />
stesso. Subito dopo il college, nel 1932, andò in Inghilterra, dove prese una laurea alla<br />
London School of Economics. Quindi tornò a Yale per un dottorato, dove scrisse complessi<br />
trattati economici alla velocità stupefacente di venti pagine al giorno. I colleghi iniziarono<br />
ad ammirarlo, soprannominandolo “computer umano”. <strong>La</strong> sua mente, dicevano,<br />
funzionava «come una macchina». Le aule dove teneva lezione si fecero affollatissime.<br />
Alla fine, le sue doti di economista attirarono l’attenzione del presidente del MIT James<br />
Killian, il quale assunse Bissell 12 . Adesso, nel 1954, pochi anni dopo la chiacchierata<br />
accanto al camino con Frank Wisner, James Killian si rivolse di nuovo a Richard Bissell per<br />
affidargli la responsabilità di uno dei progetti più segreti e ambiziosi della storia della CIA,<br />
il progetto dell’aereo spia U-2. Il nome in codice era Aquatone.<br />
Nell’inverno del 1955 Richard Bissell e il suo collega della CIA Herbert Miller, il massimo<br />
esperto di armi nucleari sovietiche dell’agenzia, erano in volo sopra l’Ovest degli Stati<br />
Uniti a bordo di un Beechcraft Bonanza V35 <strong>senza</strong> insegne alla ricerca di una zona dove<br />
costruire una base segreta 13 per i test, l’unica del genere sul territorio americano. Solo un<br />
pugno di agenti della CIA e un colonnello dell’aeronautica militare di nome Osmond<br />
“Ozzie” Ritland sapevano cosa stessero facendo gli uomini su quell’aereo. Gli ordini di<br />
Bissell, che provenivano direttamente dal presidente Eisenhower, erano di trovare un<br />
luogo segreto dove costruire un’installazione per il nuovo cruciale aereo dell’agenzia:<br />
l’apparecchio che avrebbe tenuto d’occhio gli sviluppi del programma nucleare dell’Unione<br />
Sovietica. Insieme agli uomini della CIA c’era l’esperto in aerodinamica più importante del<br />
paese, Clarence “Kelly” Johnson della Lockeed Corporation, l’uomo incaricato di<br />
progettare e costruire il velivolo.<br />
Johnson sedeva nella parte posteriore del Beechcraft con alcune mappe geologiche<br />
aperte sulle ginocchia mentre l’aereo faceva rotta da Burbank, California, e volava sopra<br />
il deserto del Mojave diretto in Nevada. Stavano cercando il bacino prosciugato di un lago<br />
chiamato Groom <strong>La</strong>ke, nei pressi del Nevada Test Site, i confini del quale erano stati<br />
stabiliti nel luglio del 1950 da Holmes e Narver durante il progetto top-secret Nutmeg che<br />
aveva portato alla scelta del Nevada come poligono nucleare dell’America continentale. Ai<br />
comandi del piccolo apparecchio c’era il leggendario pilota collaudatore Tony LeVier.<br />
LeVier aveva una vaga idea di dove fosse diretto perché il suo collega della Lockeed Ray<br />
Goudey l’aveva portato al Groom <strong>La</strong>ke per una missione di esplorazione solo poche<br />
settimane prima. In quell’occasione, Goudey aveva trasportato degli scienziati atomici 14<br />
dalla California al poligono e una volta era persino atterrato al Groom <strong>La</strong>ke per mangiare<br />
il suo pranzo al sacco.<br />
«Abbassandoci per dare un’occhiata più da vicino, vedemmo una pista di atterraggio<br />
provvisoria,» ricordò in seguito Bissell «il genere di struttura realizzata in diverse zone<br />
degli Stati Uniti durante la Seconda guerra mondiale per i piloti in addestramento che<br />
avrebbero potuto trovarsi nelle condizioni di dover effettuare un atterraggio<br />
d’emergenza.» Il grande bacino prosciugato di forma circolare era una pista naturale