Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen

Leghorn relativa a un aereo spia, disse subito di non essere interessato. L’aeronautica
militare non era impegnata a realizzare aerei con una duplice funzione, velivoli in grado
di trasportare apparecchiatura fotografia in aggiunta alle armi. Inoltre, gli aerei militari
erano corazzati, aggiunse Putt, cosa che li rendeva pesanti. Qualunque esperto di volo
all’inizio degli anni Cinquanta sapeva che quegli aerei non avrebbero mai potuto
raggiungere i 18.000 metri.
Richard Leghorn non si fece scoraggiare. Scavalcò Putt e si rivolse a una persona che
occupava una posizione più elevata, il comandante dello Strategic Air Command, il suo
vecchio nemico dei tempi dell’operazione Crossroads, il generale Curtis LeMay.
Nell’inverno del 1954, a LeMay furono presentati i primi veri disegni dell’aereo spia da
alta quota di Leghorn, sviluppati dalla Lockheed Corporation. Se Putt aveva mostrato
semplice disinteresse 9 , LeMay si sentì insultato. Lasciò la riunione affermando che tutta la
faccenda dello spionaggio dai cieli gli faceva solo perdere tempo.
Ma c’era un altro gruppo di uomini che Eisenhower ascoltava, ossia il gruppo
selezionato di scienziati che facevano parte del consiglio scientifico del presidente, amici
e colleghi del colonnello Richard Leghorn dai tempi del MIT. Fra loro c’erano James R.
Killian Jr, presidente del MIT, e Edwin H. Land, l’eccentrico milionario che aveva appena
inventato la Polaroid e l’istantanea. I consiglieri scientifici del presidente avevano un’idea.
Lasciar perdere l’aeronautica militare: i generali tendevano a essere burocrati privi di
fantasia che vivevano con i paraocchi. Perché non rivolgersi invece alla Central
Intelligence Agency? L’agenzia era costituita di uomini il cui unico scopo era lo
spionaggio. Di sicuro sarebbero stati interessati a un progetto di spionaggio dai cieli. A
differenza dell’aeronautica militare, ragionarono Killian e Land 10 , la CIA aveva accesso ai
fondi segreti del presidente. L’unica cosa che serviva davvero al progetto di spionaggio
aereo era un leader o un santo protettore. Venne fuori che avevano in mente qualcuno.
Era il febbraio del 1954. Un brillante economista che era stato responsabile delle finanze
del piano Marshall era appena entrato a far parte della CIA come assistente particolare del
direttore Allen Dulles. Si chiamava Richard Bissell ed era il candidato perfetto per il
progetto di spionaggio aereo.
Da piccolo Bissell era ossessionato dalla storia e dalla guerra. Quando aveva dieci anni,
i suoi genitori lo portarono a visitare i campi di battaglia della Francia settentrionale e fu
lì, mentre fissava i campi privi di vegetazione sconvolti dai bombardamenti, che Bissell fu
sopraffatto per la prima volta da quella che in seguito avrebbe descritto come «la
sensazione che la Prima guerra mondiale fosse stata un cataclisma» 11 .
Nonostante appartenesse a una famiglia privilegiata, negli anni in cui frequentò le
superiori alla Groton e poi l’università a Yale Bissell fu perseguitato da un profondo
sentimento di inadeguatezza. Ma dietro la scarsa autostima c’erano una grande forza di
volontà e una nascente fiducia in se stesso che sarebbero emerse poco dopo il
compimento dei ventun anni. Durante un fine settimana insieme a degli amici di famiglia
su una montagna in Connecticut chiamata Pinnacle Rock, Bissell cadde da un dirupo alto
venti metri. Quando si risvegliò all’ospedale, aveva una leggera amnesia. Ma non appena
riuscì a rimettersi in piedi, cosa che richiese mesi, senza dirlo a nessuno tornò nel luogo