16.04.2016 Views

Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

il 1945 aveva eseguito oltre ottanta missioni di ricognizione su territori controllati dal<br />

nemico in Europa. Il giorno dello sbarco in Normandia Leghorn aveva fatto tre passaggi a<br />

bassa quota sulle teste di ponte con un monoposto <strong>senza</strong> armi. Ma, come O’Donnell,<br />

Leghorn era in grado di ricordare l’operazione Crossroads nei minimi dettagli dopo oltre<br />

sessant’anni. Per il colonnello Leghorn è così perché rammenta esattamente come si era<br />

sentito. «Seppi in quel preciso momento che il mondo non avrebbe mai potuto affrontare<br />

un conflitto nucleare» dice Leghorn. L’unica strada sensata verso la superiorità militare in<br />

un’era atomica era spiare il nemico in modo da avere sempre più informazioni di quante<br />

lui ne avesse su di te.» E aggiunge: «Era il modo per evitare la guerra ed è così che ho<br />

formulato l’idea originaria di spionaggio dal cielo».<br />

All’epoca, nel 1946, i servizi segreti americani non avevano praticamente idea di cosa<br />

stesse succedendo in Russia a ovest del Volga 27 e assolutamente nessuna di cosa<br />

accadeva a occidente degli Urali. Leghorn era convinto 28 che se gli Stati Uniti fossero stati<br />

in grado di condurre missioni segrete di ricognizione aerea sull’enorme distesa<br />

continentale russa e di fotografare le sue installazioni militari, la nazione avrebbe potuto<br />

dominare i sovietici. Spiando il nemico, l’America avrebbe conosciuto il suo potenziale<br />

atomico, il numero di impianti per la produzione di plutonio o uranio, la quantità di<br />

cantieri navali o postazioni di lancio di missili in corso di realizzazione 29 . E dato che<br />

Leghorn era uno scienziato, riusciva a figurarsi con precisione il modo in cui i militari<br />

avrebbero potuto raggiungere quello scopo. <strong>La</strong> sua idea era di realizzare un aereo spia<br />

all’avanguardia in grado di volare più alto dei caccia nemici o dei loro missili antiaerei. In<br />

quel momento, durante l’operazione Crossroads, Leghorn si impegnò a sviluppare la<br />

nuova filosofia di spionaggio del nemico dall’alto, un concetto che in seguito sarebbe<br />

stato conosciuto come ricognizione dal cielo. Gli sforzi di Leghorn l’avrebbero portato<br />

dalle sale del Congresso ai corridoi dello Strategic Air Command dell’aeronautica militare<br />

americana. Lì sarebbe entrato in conflitto con il terzo paio d’occhi che stavano osservando<br />

la potenza dei 23 chilotoni della bomba Baker. Gli occhi di Curtis LeMay.<br />

<strong>La</strong> prospettiva di LeMay non sarebbe potuta essere più diametralmente opposta all’idea<br />

di spionaggio propugnata da Leghorn. LeMay era convinto che sarebbero state le bombe<br />

atomiche, non gli esplosivi convenzionali, a vincere le guerre. Il Giappone non si era<br />

arreso dopo il bombardamento incendiario di Tokyo. L’impero aveva ceduto solo dopo la<br />

seconda bomba nucleare. Durante i test atomici a Bikini, LeMay sapeva quello che solo<br />

pochissimi sapevano, ovvero che lo stato maggiore congiunto aveva da poco cambiato la<br />

tradizionale politica americana di entrare in guerra solo se attaccati. <strong>La</strong> nuova politica<br />

top-secret dello stato maggiore era quella di colpire per primi, nome in codice Pincher, e<br />

consentiva all’esercito americano di «sferrare il primo colpo se necessario». Che poteva<br />

anche consistere nello sganciare trenta bombe atomiche tutte assieme. Il nuovo corso,<br />

che non aveva precedenti nella storia degli Stati Uniti, era stato inaugurato con un<br />

documento programmatico meno di un mese dopo la resa giapponese, il 15 agosto 1945.<br />

Dieci mesi dopo, il 18 giugno 1946, la politica acquisì effetto legale. Non c’è dubbio che<br />

questo influenzò il punto di vista di LeMay a Crossroads.<br />

Quando arrivò il momento di presentare allo stato maggiore congiunto le proprie<br />

osservazioni sulla serie di test, LeMay le sintetizzò in tre brevi punti. «Le bombe atomiche

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!