Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen

44 Barth, Delbert, rapporto finale sulla sorveglianza esterna per l’esperimento Phoebus 1-A, SWRHL-19r, 17 gennaio
1966. «I dati raccolti indicano che i livelli di radioattività non eccedevano i criteri di sicurezza stabiliti dall’Atomic Energy
Commission per la popolazione in trasferta.»
45 DEWAR, To the End of the Solar System, p. 129.
46 Decontaminazione della cellula test “C” alla stazione di sviluppo del razzo nucleare dopo un incidente al reattore, 18
gennaio 1967, LA-3633; DEWAR, To the End of the Solar System, pp. 129-131.
47 Gli operai lasciavano cadere i frammenti radioattivi in latte di metallo da 4,5 litri, che venivano portate fuori dall’Area
25 in container di piombo.
48 DEWAR, To the End of the Solar System, p. 203.
49 Intervista a Darwin Morgan.
50 ROLLINS, Nevada Test Site – Site Description, p. 25 di 99.
51 DEWAR, To the End of the Solar System, p. 323.
52 Intervista a Harold Finger; intervista a Milton Klein. Klein afferma inoltre che «non è d’accordo sull’uso
dell’espressione “fusione del nocciolo” perché non è esattamente quello che succede quando un reattore rimane privo di
liquido refrigerante».
53 Tavola 2-3, Piano d’indagine per gli interventi di recupero dell’unità 165: Aree 25 e 26, Nevada Test Site, Nevada , p.
32.
54 Ibid. Di sicuro la testimonianza di prima mano di Barnes suggerisce che le cose siano andate così. «Quando
facevamo funzionare il reattore, dovevamo allontanarci di 64 chilometri dal canyon intorno alle Calico Hills, per sottrarci
alle radiazioni» spiega Barnes. «E ogni volta che facevamo funzionare il reattore, l’area veniva inondata da giganteschi
serbatoi pieni d’acqua per raffreddare tutto quanto. Tanta acqua da creare un laghetto temporaneo profondo parecchi
centimetri.»
55 Intervista a T.D. Barnes.
56 Video mostrato di continuo all’Atomic Energy Museum di Las Vegas. In questa sezione del museo c’era anche una
fotografia dell’Area 25, la quale ritraeva il suolo desertico interrotto da un cartellino azzurro che diceva: «EG&G Training
295-6820», segno del fatto che il partner federale nelle esercitazioni contro le armi di distruzione di massa all’Area 25 era
la EG&G. Morgan nega questa collaborazione e insiste sul fatto che la EG&G ha smesso di lavorare come “contractor
ufficiale” al poligono negli anni Novanta. La fotografia al museo è stata tolta, ma fino al 30 dicembre 2010 il numero di
telefono era ancora attivo con una casella vocale.
57 Per una panoramica sulla fisica del reattore nucleare, su come un reattore per la produzione di energia elettrica
differisca da un razzo termonucleare e su come entrambi differiscano da una bomba atomica, vedi DEWAR, To the End
of the Solar System, p. XVII.
58 ROGOVIN, Three Mile Island Report, pp. 182-183.
59 Ivi, p. 182.
60 Ivi, p. 5.
61 GATES, MAHLON, Operazione Morning Light, Territori del Nordovest, Canada 1978, una sintesi non tecnica della
partecipazione americana, «The Soviet Space Nuclear Power Program», direttore dell’Intelligence, CIA.
62 WEISS, The Life and Death of Cosmos 954. Contrassegnato segreto, da non essere divulgato a cittadini stranieri, 7
pagine, nessuna data. Declassificato 24/10/97.
63 Ivi, p. 2.
64 Intervista a Richard Mingus.
65 Segreto, Atomic Energy Commission degli Stati Uniti, n. 234.505, Responsabilità per le operazioni di ricerca e
salvataggio a M.E. Gates, responsabile, operazioni in Nevada, 19 novembre 1974; vedi anche GATES, Nuclear Emergency
Search Team, p. 2, www.nci.org.
66 GATES, Nuclear Emergency Search Team, p. 2.
67 Cosmos 954: An Ugly Death, «Time magazine», 6 febbraio 1978.
68 Intervista a Richard Mingus.
69 Intervista a Tony Wade.
70 Si noti che Mahlon Gates, il quale scrisse Operazione Morning Light e mise insieme il NEST, era il rappresentante