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Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen

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29 PEDLOW E WELZENBACH, Central Intelligence Agency, p. 77.<br />

30 Intervista a Tony Bevacqua.<br />

31 HUNT, Secret Agenda, pp. 10, 16, 19, 21. Hunt ha scritto che durante la guerra il tenente generale Donald «Putt<br />

riunì i tedeschi e, <strong>senza</strong> l’approvazione dei gradi più alti del dipartimento della Guerra, promise loro un lavoro alla base<br />

aerea di Wright», informazioni provenienti dalla sua intervista al tenente generale Putt; Report on Events and Conditions<br />

Which Occurred During Procurement of Foreign Technical Men for Work in the USA, 25 settembre 1945, dipartimento<br />

dell’Aeronautica, storia della partecipazione dell’AAF al progetto Paperclip, appendice, maggio 1945-marzo 1947.<br />

32 BOWER, Paperclip Conspiracy, pp. 214-323.<br />

33 Nel capitolo 5 del suo Secret Agenda, intitolato «Esperimenti sulla morte», Linda Hunt dà conto di parecchi scienziati<br />

nazisti che parteciparono all’operazione Paperclip. Siegfried Ruff e Hermann Becker-Freyseng condussero esperimenti di<br />

morte sui prigionieri di Dachau, mettendoli in una camera pressurizzata che simulava quote fino a dodicimila metri.<br />

«L’esercito statunitense considerava ancora Ruff e Becker-Freyseng persone di valore, nonostante il loro legame con<br />

questi crimini. Furono persino impiegati con la copertura di Paperclip [al centro medico aereo dell’AAF di Heidelberg,<br />

Germania] per continuare lo stesso genere di ricerche che aveva portato alla morte dei prigionieri di Dachau» ha scritto<br />

Hunt. Ruff e Becker-Freyseng non ottennero mai un impiego permanente con l’operazione Paperclip; alla fine entrambi<br />

furono arrestati e processati a Norimberga. Ruff fu assolto, Becker-Freyseng condannato a vent’anni di prigione. Un altro<br />

caso notevole è quello di Konrad Schäfer. In un tentativo di studiare se i piloti della Luftwaffe potessero sopravvivere<br />

bevendo acqua di mare, Schäfer costringeva i prigionieri a bere acqua salata finché impazzivano per la sete. Dopodiché<br />

inseriva loro un ago nel fegato per prelevare fluidi e sangue. Schäfer venne processato a Norimberga e assolto, e a quel<br />

punto gli Stati Uniti lo ammisero all’operazione Paperclip. «Quando arrivò a San Antonio, nel 1950» ha scritto Hunt «fu<br />

presentato come “la massima autorità tedesca nel campo della sete e della desalinizzazione dell’acqua di mare”.»<br />

34 PAULINE JELINEK, US Releases Nazi Papers, Associated Press, 2 novembre 1999. Ma in realtà questo numero è<br />

solo un’ipotesi, dal momento che i documenti possono essere nascosti all’interno di agenzie ancora classificate (com’è<br />

accaduto nel caso del National Reconnaissance Office dal 1961 al 1992); Nazi War Crimes and Japanese Imperial<br />

Government Records, aprile 2007. Nel 1998 il presidente Clinton firmò il Nazi War Crimes Disclosure Act (Legge per la<br />

rivelazione dei crimini di guerra nazisti), il quale «chiedeva al governo degli Stati Uniti di localizzare, declassificare e<br />

rendere pubblici nella loro interezza, con poche eccezioni, i documenti ancora classificati riguardo ai crimini di guerra<br />

commessi dai nazisti tedeschi e dai loro alleati». Fu creato un gruppo di lavoro trasversale alle diverse agenzie per<br />

supervisionare l’attività. Steven Garfinkel, presidente di questo sforzo durato cinque anni, ha scritto: «Il gruppo di lavoro<br />

ha garantito che il pubblico abbia finalmente accesso alla totalità dei fascicoli operativi dell’Office of Strategic Services<br />

(OSS), per un ammontare di un milione e 200.000 pagine; a oltre 114.000 pagine di materiali della CIA; a oltre 435.000<br />

pagine di fascicoli dell’FBI; a 20.000 pagine dei documenti dell’Army Counterintelligence Corps [Corpo di controspionaggio<br />

dell’esercito]; e a oltre sette milioni di pagine aggiuntive di documenti». Garfinkel non fa alcun cenno a fascicoli<br />

dell’Atomic Energy Commission o a quelli dei fornitori privati all’interno dell’AEC, come la EG&G, che controlla documenti<br />

classificati come Restricted Data (dati riservati).<br />

35 Intervista a Tony Bevacqua.<br />

36 Disponibili al pubblico all’Edgerton Center del MIT, 77 Massachusetts Avenue, stanza 4-405, a Cambridge,<br />

Massachusetts, e online sul sito edgerton.org; Grundberg, H.E. Edgerton, 86, Dies, Invented Electronic Flash, «New York<br />

Times», 5 gennaio 1990.<br />

37 JOAN COOK, Kenneth Germeshausen, 83, Dies; Was Nuclear and Radar Pioneer, «New York Times», 21 agosto<br />

1990. Le informazioni su Germeshausen provengono anche dal Kenneth J. Germeshausen Center for the <strong>La</strong>w of<br />

Innovation and Entrepreneurship del Franklin Pierce <strong>La</strong>w Center; archivi del MIT; interviste dell’autrice a Al O’Donnell e Jim<br />

Freedman.<br />

38 Interviste agli ex impiegati della EG&G Al O’Donnell, Jim Freedman, Wayne Pendleton, T.D. Barnes e altri.<br />

39 PEDLOW E WELZENBACH, Central Intelligence Agency, p. 130. È interessante anche notare che nelle note a piè<br />

pagina di questa monografia dedicata alla CIA, la fonte delle informazioni riguardanti l’ubicazione della base radar della<br />

EG&G è <strong>censu</strong>rata; si dice solo che provengono dai documenti dell’Office of Special Activity (Ufficio delle attività speciali,<br />

OSA). Richieste scritte alla CIA sono state respinte.<br />

40 Tra i piloti che vivevano all’<strong>Area</strong> <strong>51</strong> nacque un dibattito sulla causa dell’incidente di Sieker. Tony Bevacqua e Ray<br />

Goudey mi hanno detto di essere convinti che si fosse trattato di un errore del pilota. Secondo loro, tutti sapevano che<br />

Sieker si apriva la maschera per mangiare barrette dolci durante il volo. Bevacqua pilotò un “uccello sporco” e sopravvisse<br />

per raccontarlo. Molte di queste missioni avvenivano sopra l’Asia. Lovick rimane convinto che la causa del<br />

surriscaldamento dell’aereo sia stata la vernice del “gruppo di Boston”.

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