Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen

amici e colleghi. Barnes mi ha portata alla base dell’aeronautica di Creech, a Indian
Springs, Nevada, per un giro molto privato. Quando ero lì mi è stato consentito di
guardare i piloti militari mentre guidavano i droni sopra l’Afghanistan e l’Iraq. Barnes ha
inoltre organizzato una visita alla base di Nellis, a Las Vegas, dove mi sono seduta
all’interno di MIG e ho potuto vedere da vicino il missile Hawk e l’F-117 Nighthawk. Ed è
stato lui, nell’autunno del 2010, a prodigarsi instancabilmente perché potessi partecipare
a un convegno di una settimana sullo spionaggio dai cieli insieme a un gruppo di piloti e
di ingegneri che si è tenuto al quartier generale della CIA a Langley, in Virginia, e al
quartier generale della Defense Intelligence Agency a Washington. In quell’occasione ho
conosciuto molte persone che si sono rivelate straordinariamente utili per il mio lavoro e
che voglio ringraziare.
Ken Collins vive nella mia stessa città e così per un anno e mezzo l’ho intervistato
regolarmente a pranzo. Oltre a essere un pilota notevole, è anche una persona
straordinaria. Ringrazio il colonnello Slater, Frank Murray, Roger Andersen, Tony
Bevacqua e Ray Goudey per aver condiviso con me tante storie di volo uniche nel loro
genere. Ringrazio Buzz Aldrin per avermi spiegato che cosa si prova a stare sulla Luna.
Al O’Donnell mi ha procurato un’autorizzazione di sicurezza temporanea in modo che
potessi accompagnarlo alla zona vietata del Nevada Test Site. Guardare dentro il cratere
nucleare Sedan – così grande che è visibile dallo spazio – è qualcosa che non
dimenticherò mai. Mentre l’Area 51, l’Area 25 e l’Area 13 mi sono state precluse, è solo
grazie a O’Donnell che ho potuto avvicinarmi a un tiro di schioppo da quei tre luoghi
segreti. Un ringraziamento speciale a Ruth, la straordinaria moglie di Al. Da Jim
Freedman ho saputo cose che richiederebbero un altro libro. Freedman ha la rara dote di
raccontare profonde esperienze personali con stupefacente chiarezza e obiettività. Una
volta me ne ha spiegato la ragione: «Le dico tutte queste cose, Annie, perché lei
dimostra così tanto interesse».
Il dottor Bud Wheelon ha rilasciato pochissime interviste nel corso della sua vita. Sono
riconoscente di essere stata una delle poche privilegiate. Nel corso di una delle nostre
conversazioni si interruppe nel bel mezzo di una storia per spiegarmi nel dettaglio la
tecnologia missilistica. In quel momento ho capito qual era la posta in gioco durante la
crisi dei missili di Cuba, quanto siamo andati vicini a una guerra nucleare.
Il tenente colonnello Hervey Stockman e il colonnello Richard Leghorn sono una
leggenda nella leggenda. Il colonnello Leghorn mi ha generosamente mostrato il
contenuto del suo solaio, spedendomi fotografie originali, articoli dimenticati e libri fuori
catalogo dall’altra parte del paese perché potessi consultarli. Grazie alla sua assistente,
Barbara Austin, per l’aiuto. Non è stato facile rintracciare Hervey Stockman ma quando
finalmente sono riuscita a raggiungerlo al telefono è stato un momento magico. Ringrazio
Peter Stockman per avermi mandato una copia della storia orale di Hervey, che si è
rivelata un’inestimabile fonte di informazioni.
Quanto alle ricerche che stanno dietro a un libro come questo, talvolta le informazioni
più agognate arrivano nei modi più inaspettati. Nell’estate del 2009 mi recai alla
biblioteca del Nuclear Testing Archive di Las Vegas per individuare documenti
declassificati sul Progetto 57, il test con la bomba sporca, quelli che erano