Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Che cosa può dirmi dei dischi volanti un fisico? Edward Lovick, il padre della tecnologia<br />
stealth americana, dice che alla fine degli anni Cinquanta Kelly Johnson lo aveva<br />
costretto a passare mesi nella camera anecoica della Lockheed a testare modellini di<br />
dischi di volanti. «Piccoli dischi di legno 17 costruiti nella falegnameria degli Skunk Works»<br />
ricorda Lovick. Secondo Lovick, alla fine Kelly Johnson decise che i velivoli di forma<br />
circolare – dischi volanti <strong>senza</strong> ali – erano aerodinamicamente instabili e quindi troppo<br />
pericolosi da pilotare. Questo avveniva prima della diffusione dei velivoli <strong>senza</strong> pilota o<br />
droni.<br />
E gli avieri piccoli come bambini del disco volante? Poco dopo l’incidente di Roswell nel<br />
luglio del 1947, un addetto stampa della base aerea di Roswell, Walter Haut, fu mandato<br />
all’emittente radio KGFL di Roswell con un comunicato nel quale si affermava che<br />
l’aeronautica era in possesso di un disco volante. Haut era l’emissario della dichiarazione<br />
originale di Roswell che, oltre a essere trasmessa via etere, fu stampata nell’edizione del<br />
«San Francisco Chronicle» del giorno seguente. Fu sempre Haut che, tre ore dopo, venne<br />
mandato di nuovo alla KGFL dal comandante della base con un secondo comunicato<br />
stampa nel quale si diceva che il primo non era corretto.<br />
Walter Haut è morto nel dicembre del 2005 e ha lasciato una deposizione scritta<br />
giurata 18 da aprirsi solo dopo la sua morte. Nell’affidavit Haut disse che il secondo<br />
comunicato stampa era falso, scritto per coprire il primo che invece era vero. Haut disse<br />
anche che oltre ad aver trovato un velivolo, i militari avevano scoperto dei corpi in un<br />
secondo punto d’impatto: corpi delle dimensioni di quelli di un bambino, con teste<br />
smisuratamente grandi. «Sono convinto che ciò che vidi con i miei occhi fosse un velivolo<br />
di qualche tipo e che il suo equipaggio provenisse dallo spazio» scrisse Haut.<br />
<strong>La</strong> spiegazione dell’ingegnere della EG&G riguardo ai piloti del disco volante offre una<br />
risposta all’enigma dei cosiddetti alieni di Roswell che di sicuro piacerebbe a Guglielmo di<br />
Ockham. Si tratta di una risposta che non è più complicata dell’enigma stesso. Secondo<br />
l’ingegnere della EG&G gli avieri non erano alieni bensì esseri umani manipolati in modo<br />
da sembrarlo da Josef Mengele «appena prima o subito dopo la fine della guerra». I<br />
bambini avrebbero avuto grosse difficoltà a manovrare un velivolo. All’ingegnere venne<br />
detto che il disco volante era pilotato a distanza, ma non mi fornì praticamente alcuna<br />
informazione sul velivolo più grande da cui presumibilmente fu lanciato quel primo<br />
“drone”. «Proveniva dall’Alaska» afferma.<br />
E che dire di Bob <strong>La</strong>zar? Nel corso delle interviste alle trentadue persone che vissero e<br />
lavorarono all’<strong>Area</strong> <strong>51</strong>, ho chiesto a molti di loro che cosa pensassero della rivelazione di<br />
<strong>La</strong>zar del 1989: la maggior parte ha fatto commenti scettici. Mentre pare che <strong>La</strong>zar abbia<br />
mentito riguardo ai suoi studi, le affermazioni relative all’S-4 non dovrebbero essere<br />
liquidate sommariamente come menzognere.<br />
L’ingegnere della EG&G dice che l’installazione S-4 dove era ospitata l’“apparecchiatura”<br />
originaria di Roswell rimase operativa per decenni, il che corrisponde a quanto affermato<br />
da <strong>La</strong>zar, il quale sostiene di aver lavorato all’<strong>Area</strong> <strong>51</strong> dal 1988 al 1989. <strong>La</strong>zar disse al<br />
giornalista George Knapp di aver visto qualcosa da una finestrella all’S-4, all’interno di una<br />
stanza anonima, che avrebbe potuto essere un alieno. Quello che successe a <strong>La</strong>zar era<br />
analogo a ciò che era accaduto al pilota del P-38 Lightning il quale, volando sopra il