Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen

problema perverso per le agenzie coinvolte: giocare al gioco degli ex scienziati nazisti
diede origine a una serie di problemi completamente nuova, tra cui la complicità del
governo federale nel nascondere molti dei crimini originari di quegli uomini. Nel 2011
rimangono ancora classificate circa seicento milioni di pagine di documenti 45 relative
all’utilizzo postbellico delle conoscenze scientifiche dei tedeschi, inclusi parecchi fascicoli
riguardanti l’Area 51 46 .
La ragione per cui il governo federale non ammetterà ufficialmente l’esistenza dell’Area
51 non sono gli aerei spia segreti, i bombardieri stealth o i droni che sono stati e
continuano a essere collaudati al sito. La ragione è un’altra. Si tratta di un programma
intrapreso da cinque ingegneri della EG&G all’Area 51. Il programma aveva a che fare con i
rottami dell’incidente di Roswell ed è anteriore allo sviluppo dell’installazione originaria
della CIA, che fu costruita da Richard Bissell a partire dal 1955. L’Area 51 si chiama così
non perché fu un quadrante scelto a caso, come si è spesso pensato, ma perché i resti
dell’incidente del 1947 avvenuto a Roswell 47 , New Mexico, furono mandati dalla base
dell’aeronautica di Wright-Patterson in un luogo segreto nel deserto del Nevada… nel
1951.
Il velivolo precipitato in New Mexico, la cui incarnazione mitica è diventata nota come
incidente di Roswell, si schiantò nel 1947, sessantaquattro anni prima della pubblicazione
di questo libro. Tutti coloro che furono coinvolti direttamente nell’accaduto, che agivano
per conto del governo, sono morti. Come fa con l’Area 51, il governo degli Stati Uniti
rifiuta di ammettere che l’incidente di Roswell si sia mai verificato, eppure si verificò,
secondo la testimonianza determinante di un uomo intervistato durante i diciotto mesi
che ci sono voluti per scrivere questo libro, il quale partecipò al progetto di ingegneria
che seguì all’incidente di Roswell. Era uno degli ingegneri di punta della EG&G che furono
incaricati di occuparsi dell’originario problema perverso dell’Area 51.
Nel luglio del 1947 i servizi segreti militari guidarono gli sforzi per recuperare i resti del
disco volante precipitato a Roswell. E al pari di altre storie che sono diventate leggende
dell’Area 51, parte della teoria del complotto relativa a Roswell si basa su cose vere.
L’incidente coinvolse un disco, non un pallone meterologico come affermò in seguito
l’aeronautica militare. E la squadra d’intervento della base di Roswell non trovò solo i
rottami di un velivolo, bensì anche due punti d’impatto, e dei corpi. Non erano alieni. Né
avieri consenzienti. Erano cavie umane. Insolitamente piccoli per essere dei piloti,
sembravano bambini. Erano alti un metro e cinquanta. Fisicamente i corpi degli avieri si
rivelarono un rompicapo anatomico: erano deformi in modo grottesco, ma tutti allo stesso
modo. Avevano la testa troppo grande e occhi enormi dalla forma anormale. Una cosa
era chiara: quei bambini, se di bambini si trattava, non erano essere umani sani. Una
seconda cosa fu scioccante: due di loro erano in coma ma ancora vivi.
Tutto ciò che aveva a che fare con l’incidente fu mandato alla base di Wright Field, in
seguito ribattezzata Wright-Patterson, in Ohio, e ci rimase fino al 1951, quando le prove
furono imballate e trasportate al Nevada Test Site, dove furono prese in consegna dal
gruppo di ingegneri della EG&G. L’Atomic Energy Commission, non l’aeronautica militare né
la Central Intelligence, fu incaricata dei resti dell’incidente di Roswell. Visti i particolari
privilegi di cui godeva, l’AEC era l’organizzazione più adatta a occuparsi di un segreto che