Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen

sotterranee da parte di governi stranieri continuò ad assillare gli strateghi, così nacque un
progetto per armi spaziali non atomiche denominate Rods from God 38 , armi a energia
cinetica satellitare. Il progetto prevedeva di usare sottili sbarre metalliche, lunghe nove
metri e con un diametro di 30 centimetri, che potevano essere lanciate da un satellite e
colpire un preciso bersaglio sulla Terra alla velocità di 3.400 metri al secondo 39 .
Dopo la guerra del Golfo, la DARPA si rivolse a un gruppo segreto chiamato Jason Society
(uno dei bersagli favoriti dei teorici del complotto) e alla sua capogruppo, la Mitre
Corporation, perché stendessero un rapporto sullo status delle installazioni sotterranee,
che nella nomenclatura governativa sono denominate UGF. La versione non classificata del
rapporto dell’aprile 1999 40 comincia con queste parole: «Le installazioni sotterranee sono
usate per nascondere e proteggere attività critiche che costituiscono una minaccia per gli
Stati Uniti». Tali minacce, disse la Jason, «includono lo sviluppo e lo stoccaggio di armi di
distruzione di massa, soprattutto armi nucleari, chimiche e biologiche» e continuò
affermando che «la proliferazione di simili installazioni è un’eredità della guerra del
Golfo». Ciò significava che il bombardiere F-117 stealth aveva mostrato ai governi
stranieri «che quasi ogni installazione in superficie è vulnerabile a essere attaccata e
distrutta da armi teleguidate di precisione». Per la DARPA questo voleva dire che era giunto
il momento di sviluppare una nuova bunker buster nucleare, trattato per il bando totale o
meno.
Nel gennaio del 2001 la Federation of American Scientists espresse le sue
preoccupazioni riguardanti la rivelazione che i laboratori nucleari stavano lavorando a
bombe nucleari a basso potenziale, o armi nucleari da valigetta, per colpire bersagli
sotterranei nonostante il bando del Congresso. Los Alamos ribatté 41 sostenendo di essere
in grado di mettere a punto concettualmente una bomba atomica da zaino. «Si
potrebbero progettare e impiegare una nuova serie di armi nucleari che non è necessario
testare perché siano certificate» dichiarò il vicedirettore del comparto armi nucleari di Los
Alamos Stephen M. Younger, asserendo che «dispositivi così semplici si baserebbero su
un database molto limitato di test nucleari». La Federation of American Scientists ritenne
inverosimile l’affermazione di Younger: «Sembra improbabile che una testata nucleare in
grado di compiere qualcosa di straordinario come distruggere un bunker costruito in
profondità e fortificato possa essere impiegata senza [prima eseguire] test [nucleari] in
scala reale». Il 1° luglio 2006 Stephen Younger è diventato presidente della National
Security Technologies ( NSTec), la società incaricata delle operazioni al Nevada Test Site 42
fino al 2012.
Nel 2002, con l’America di nuovo in guerra, l’amministrazione di George W. Bush riprese
lo sviluppo della bunker buster, ribattezzata Robust Nuclear Earth Penetrator. Nell’aprile
dello stesso anno il dipartimento della Difesa cominciò a discutere con il laboratorio
nazionale Lawrence di Livermore per iniziare la progettazione preliminare della nuova
arma nucleare. Nel 2003 la Robust Nuclear Eart Penetrator ricevette un finanziamento di
14,5 milioni di dollari; nel 2004 altri 7,5 milioni e nel 2005 ulteriori 27,5. Nel 2006 il
Senato eliminò la voce dal proprio budget 43 . O il programma era stato cancellato oppure
gli era stato dato un nuovo nome ed era entrato nell’ombra, forse all’Area 51 e 52.
O magari al Nevada Test Site, sottoterra. Per quanto incredibile e ironico possa