Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
il satellite era andato fuori rotta e che gli Stati Uniti non volevano che il carburante<br />
tossico da cui era alimentato, che si affermò fosse idrazina, precipitasse su suolo<br />
straniero. «Il nostro obiettivo era di intercettare il satellite, ridurne la massa che avrebbe<br />
potuto resistere a un rientro [e] dirigere tale massa verso zone disabitate, idealmente<br />
l’oceano» disse alla stampa il generale James Cartwright, il vicepresidente dello stato<br />
maggiore congiunto. I leader internazionali gridarono allo scandalo, sostenendo che il<br />
test era stato architettato per dimostrare al mondo che gli Stati Uniti possedevano la<br />
tecnologia per abbattere i satelliti degli altri paesi.<br />
Negli anni Cinquanta, gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica pensarono sul serio di usare lo<br />
spazio come rampa di lancio per la guerra. Il consigliere scientifico del presidente<br />
Eisenhower James Killian ricevette regolari suggerimenti dal Pentagono di sviluppare, per<br />
dirla con le sue parole, «bombardieri satellitari, basi militari sulla Luna e così via». Ma<br />
Killian rifiutava l’idea di militarizzare lo spazio non perché riteneva che fosse<br />
irresponsabile o immorale, bensì perché era convinto che le armi nucleari non avrebbero<br />
funzionato bene dallo spazio.<br />
«Un satellite semplicemente non può sganciare una bomba» 29 dichiarò in un<br />
comunicato ufficiale rilasciato dalla Casa Bianca il 26 marzo 1958 e scritto per «i non<br />
addetti ai lavori» dietro sollecitazione del presidente.<br />
Torniamo al 2011. Gli analisti della Space Surveillance Network (Rete di sorveglianza<br />
spaziale) degli Stati Uniti 30 , che si trova in un’installazione simile all’<strong>Area</strong> <strong>51</strong> ubicata<br />
sull’isola di Diego Garcia nell’oceano Indiano, passano tutto il giorno, tutti i giorni, 365<br />
giorni all’anno, tracciando oltre ottomila oggetti costruiti dall’uomo che orbitano attorno<br />
alla Terra. L’ SSN è responsabile dell’individuazione, del tracciamento, della catalogazione<br />
e dell’identificazione di oggetti artificiali in orbita intorno al nostro pianeta, inclusi satelliti<br />
attivi e inattivi, involucri di razzi spenti e altri detriti spaziali. Dopo l’abbattimento del<br />
satellite da parte dei cinesi nel 2007, il lavoro della rete è diventato parecchio più<br />
complicato. Il satellite cinese è esploso in qualcosa come 35.000 frammenti di un<br />
centimetro, più altri 150 grandi all’incirca dieci centimetri o più. «Un oggetto di un<br />
centimetro è difficilissimo da tracciare 31 ma può arrecare notevoli danni in caso di<br />
collisione con una nave spaziale che viaggia a velocità elevata» ha detto <strong>La</strong>ura Grego,<br />
una scienziata del Global Security Program della Union of Concerned Scientists. Gli Stati<br />
Uniti hanno detto che il satellite della NRO abbattuto da loro non ha creato detriti perché<br />
quando è stato colpito era vicino alla Terra e i frammenti sono bruciati rientrando<br />
nell’atmosfera.<br />
Questi scenari creano un altro problema perverso per i militari americani. Tutte le<br />
nazioni moderne fanno affidamento sui satelliti per funzionare. I sistemi per crittografare i<br />
dati sincronizzati usati dalle banche di tutto il mondo si basano sui satelliti. Le previsioni<br />
meteorologiche sono derivate dalle informazioni provenienti dai satelliti, come pure la<br />
capacità dei controllori di volo di far viaggiare sicuri gli aerei. Il sistema di<br />
posizionamento globale americano, o GPS, lavora con i satelliti, al pari della sua versione<br />
europea, il sistema di posizionamento Galileo, che sarà attivo a partire dal 2012. I militari<br />
statunitensi usano i satelliti non solo per le missioni con i droni ma per quasi tutte le<br />
comunicazioni. Se qualcuno riuscisse a mettere fuori uso il sistema dei satelliti, o anche