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Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen

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sicurezza e lontano da sguardi indiscreti» 13 .<br />

Tra il 1957 e il 1963 Sandia sganciò 680 bombe e lanciò 555 razzi da quello che adesso<br />

veniva chiamato ufficialmente, anche se segretamente, avamposto di Tonopah dei Sandia<br />

National <strong>La</strong>boratories. Nel 1963 i laboratori avevano condotto una serie di test top-secret<br />

di dispersione del plutonio analoghi al Progetto 57 portato avanti al Groom <strong>La</strong>ke solo<br />

pochi anni prima. L’operazione Roller Coaster 14 era consistita nel raccogliere dati biologici<br />

su trecento animali posti sottovento rispetto alle nubi di plutonio in aerosol sprigionate<br />

dall’esplosione di tre bombe sporche. Tonopah era così remota rispetto all’<strong>Area</strong> <strong>51</strong> e al<br />

Nevada Test Site, di per sé già remoti e vietati, che nessuno ne ha mai neppure sentito<br />

parlare.<br />

Nell’ottobre del 1979 all’<strong>Area</strong> 52 iniziò la costruzione delle infrastrutture di supporto per<br />

l’F-117 Nighthawk 15 , realizzate sul modello dell’analoga installazione presente all’<strong>Area</strong> <strong>51</strong>.<br />

Furono messe in opera piste di decollo e di rullaggio nonché hangar per la manutenzione<br />

uguali a quelli dell’<strong>Area</strong> <strong>51</strong>, impiegando lavoratori già muniti di autorizzazioni di sicurezza<br />

per il Nevada Test Site. Furono installate sedici roulotte ed eretti parecchi edifici<br />

accessori.<br />

L’<strong>Area</strong> <strong>51</strong> e l’<strong>Area</strong> 52 lavorarono in tandem per rendere operativo l’ F-117. Quando si<br />

verificò l’attacco simulato al posto di guardia dell’<strong>Area</strong> <strong>51</strong>, nel 1982, i voli di collaudo<br />

dell’F-117 16 – che avvenivano solo di notte – erano già in pieno svolgimento. Per alcune<br />

settimane infuriò un dibattito su come il comportamento folle di un pugno di uomini della<br />

Wackenhut Security avesse quasi fatto scoprire un aereo da un miliardo di dollari e due<br />

installazioni militari top-secret che erano rimaste segrete per trent’anni. Un numero di<br />

persone stimato intorno a diecimila erano riuscite a non far trapelare nulla del progetto<br />

del bombardiere stealth. Tutti quanti brontolarono scontenti e venne dato un secco<br />

ordine di procedere ma poi, due anni dopo, il programma rischiò nuovamente di venire<br />

alla luce quando un generale dell’aviazione infranse i protocolli e decise di farsi un giretto<br />

su uno dei preziosi MIG dell’<strong>Area</strong> <strong>51</strong>.<br />

<strong>La</strong> morte del tenente generale Robert M. Bond 17 il 26 aprile 1984 nell’<strong>Area</strong> 25 del<br />

Nevada Test Site fu una tragedia che si sarebbe potuta evitare. Con al suo attivo 257<br />

missioni di combattimento, 44 in Corea e 213 in Vietnam, Robert M. Bond era un pilota<br />

pluridecorato rispettato da molti. All’epoca dell’incidente, era vicecomandante dell’Air<br />

Force Systems Command alla base di Andrews, in Maryland, cosa che lo rendeva un<br />

personaggio di alto livello nel programma F-117 in corso all’<strong>Area</strong> <strong>51</strong>. Nel marzo del 1984 il<br />

generale Bond si recò all’installazione segreta per vedere come procedevano le cose e<br />

quella prima visita filò liscia. Ma oltre a essere impressionato dall’F-117 Nighthawk, il<br />

generale Blond rimase affascinato dal progetto sui MIG ancora in corso all’<strong>Area</strong> <strong>51</strong>. Nei<br />

quindici anni passati da quando la CIA aveva messo le mani sul MIG-21 di Munir Redfa,<br />

l’agenzia e l’aeronautica avevano acquisito una flotta di aerei di fabbricazione russa, tra<br />

cui un MIG-15, un MIG-17 e, più di recente, il MIG-23 supersonico. «Lo chiamavamo Flogger<br />

[fustigatore]» dice Barnes. «Era un aereo velocissimo, quasi Mach 3. Ma era eccentrico.<br />

Difficile da pilotare. Poteva ucciderti se non eri addestrato bene.»<br />

Il mese seguente, Bond tornò all’<strong>Area</strong> <strong>51</strong> e chiese di poter pilotare il MIG-23. «Si

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