Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen

semiautomatiche. Ma i proiettili erano a salve e sull’elicottero c’erano guardie della
Wackenhut Security, non nemici dello stato. La Wackenhut Security aveva deciso di
mettere in atto un attacco simulato a un punto d’accesso all’Area 51 per testare eventuali
debolezze nel sistema di sicurezza. Comportandosi in modo incredibilmente
irresponsabile 7 , non si erano preoccupati di informare il dipartimento dell’Energia dei loro
piani.
Al centro di controllo dell’Area 6 arrivò una telefonata sull’apparecchio di Richard
Mingus. Era Pat Williams, la donna a capo della sicurezza del dipartimento dell’Energia.
«Fu brevissima» racconta Mingus. «Disse: “Era un test e noi non lo sapevamo”. Poi
riagganciò.» Mingus era sbalordito. «Se ripenso a tutti i miei anni di carriera, devo dire
che è stata una delle cose più terrificanti che mi siano mai capitate. È stato come se quel
giorno a capo del poligono ci fossero dei mocciosi.» Mingus non scrisse alcun rapporto
dell’incidente; continuò invece a lavorare. «Avevamo una bomba nucleare da calare nel
pozzo e da far detonare.» Il direttore del test Joe Behne è convinto che la
documentazione esista. «So che è nei registri. Non si trattò di un incidente di poco conto»
racconta. «Per quelli di noi che erano presenti quel giorno fu quasi incredibile, solo che
eravamo convinti che fosse reale, che il punto zero fosse stato attaccato da un nemico in
assetto di guerra. L’incidente dev’essere nei registri. Arrivarono telefonate a un sacco di
persone.»
Lontano dal poligono nucleare la calma non tornò così in fretta. Il dipartimento
dell’Energia informò l’FBI, il quale informò il Pentagono e la Casa Bianca che l’Area 51 era
sotto attacco. Furono messi in allerta i sottomarini con le testate nucleari, il che
significava che adesso i missili da crociera Tomahawk erano puntati sul Nevada Test Site
e sull’Area 51. La crisi fu evitata prima che le cose subissero un’ulteriore escalation, ma ci
mancò un pelo. Troy Wade era al Pentagono all’epoca e disse a Mingus che «ricorda
quanto si andò vicini al disastro». Le guardie della Wackenhut Security persero il posto,
ma al pari di molte cose successe all’Area 51, la stampa non ne seppe nulla. L’incidente è
venuto alla luce solo con la pubblicazione di questo libro.
La bomba nucleare di cui Mingus era responsabile era innescata e non sicura, il che
significa che un vero attacco al poligono nucleare in quel momento avrebbe potuto offrire
a un nemico la possibilità di impadronirsi dell’arma. Ma c’era un’altra ragione per cui quel
giorno i sottomarini con le testate nucleari furono messi in allerta: la natura
estremamente delicata di un progetto segreto che l’aeronautica stava sviluppando
all’Area 51. L’aereo top-secret che veniva collaudato era l’invenzione più importante
dell’aeronautica militare statunitense da quando l’esercito aveva inaugurato la sua
divisione aerea nel 1907. Parcheggiato sulla pista dell’Area 51 c’era l’ F-117 Nighthawk, il
primo bombardiere stealth americano.
L’F-117 avrebbe cambiato radicalmente il modo in cui l’America combatteva le guerre.
Come ha spiegato un funzionario della Lockheed a un banchetto in onore dell’F-117
nell’aprile del 2008: «Prima dell’avvento dello stealth, gli strateghi dovevano stabilire
quante missioni erano necessarie per colpire un singolo obiettivo. Dopo l’invenzione del
bombardiere F-117 stealth, le cose sono cambiate. Adesso la domanda è: quanti obiettivi