16.04.2016 Views

Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

tinte forti avrebbe potuto turbare il pubblico in modi imprevedibili». Questa informazione<br />

non è mai stata resa pubblica in precedenza.<br />

«C’era grande tensione» 64 ricorda Richard Mingus, il quale passò parecchi giorni a<br />

rispondere al telefono al centro di comando per le emergenze. Nel 1978 il NEST 65 (Nuclear<br />

Emergency Search Team, Corpo speciale per le emergenze nucleari) era finalmente<br />

addestrato ad affrontare disastri nucleari. L’uomo responsabile del corpo era il brigadier<br />

generale Mahlon E. Gates, che era anche il direttore del Nevada Test Site. Secondo<br />

Gates, «il nucleo dell’attività legata al NEST fu stabilito all’interno della EG&G 66 , che aveva<br />

la responsabilità della logistica generale» per il personale del laboratorio nucleare e per<br />

gli uomini assegnati al NEST dal governo federale. <strong>La</strong> squadra rimase in attesa<br />

all’aeroporto McCarran, «pronta a partire nel momento stesso in cui la cosa fosse<br />

precipitata» dice Mingus. «Il nostro compito al centro di comando per le emergenze era di<br />

evitare che gli americani si facessero prendere dal panico.» L’unica cosa che Brzezinski<br />

aveva detto pubblicamente era che l’America stava affrontando un «problema dell’era<br />

spaziale» 67 . Mingus è convinto che sia stata la mossa giusta. «Il satellite era ancora<br />

piuttosto in alto, non c’era pericolo radioattivo finché non toccava davvero terra. Ma<br />

immagini il panico se la gente, o il sindaco di una città, avesse iniziato a chiedere<br />

l’evacuazione dei centri urbani sulla base di congetture su dove sarebbe precipitato il<br />

satellite alla successiva orbita di novanta minuti.» Mingus dice che al centro di comando<br />

si aveva la sensazione che se fosse successo, avrebbe potuto scatenarsi il panico come in<br />

<strong>La</strong> guerra dei mondi 68 .<br />

Quando il Cosmos 954 finalmente precipitò, si schiantò su un’ampia superficie<br />

ghiacciata nel cuore della tundra canadese, il Great Slave <strong>La</strong>ke, 1.600 chilometri a nord<br />

del Montana. All’aeroporto McCarran una serie di furgoni del NEST <strong>senza</strong> insegne – che<br />

dovevano assomigliare a furgoni da panettiere 69 ma erano pieni di strumentazione per il<br />

rilevamento della radioattività – entrò nella pancia di un gigantesco C-130 da trasporto e<br />

si preparò a dirigersi a nord. Tra il personale NEST c’erano le solite figure del complesso<br />

militare-industriale nucleare: scienziati e ingegneri di Los Alamos, Livermore, Sandia e<br />

EG&G. Troy Wade era l’ufficiale federale di grado più elevato 70 mandato sul sito<br />

dell’incidente. Ripensando a quei momenti, dice: «<strong>La</strong> cosa che ci preoccupava di più era il<br />

carburante radioattivo. Se cade qualcosa che pesa tonnellate, è impossibile prevedere<br />

dove e a che distanza finiranno i frammenti, tra cui tutto quel carburante».<br />

Per questa ragione, il primo passo era misurare la radioattività dall’aria. Wade e gli<br />

addetti al telerilevamento della EG&G caricarono un piccolo elicottero nella pancia del C-<br />

130, a fianco dei furgoncini, e fecero rotta verso la tundra canadese. Nell’ambito<br />

dell’operazione Morning Light, gli uomini del NEST esaminarono palmo a palmo un<br />

corridoio largo 80 chilometri e lungo 1.280 cercando frammenti radioattivi. «Era molto<br />

prima dell’avvento del GPS. Non c’erano montagne da usare per orientarsi» dice Wade. «I<br />

piloti non avevano alcun punto di riferimento. Là fuori c’erano solo neve e ghiaccio.<br />

Temperature di quasi 45 °C sotto zero.» Dall’alto avevano il supporto di un U-2<br />

dell’aeronautica 71 .<br />

Dopo parecchi mesi, il 90 per cento dei frammenti del Cosmos erano stati recuperati.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!