16.04.2016 Views

Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

fatta comunque. «Due giorni dopo la nostra casa era in vendita, noi avevamo fatto i<br />

bagagli ed eravamo diretti in questo buco di posto nel deserto del Mojave, Beatty.»<br />

Beatty, Nevada. Abitanti circa 426, a seconda di chi voleva saperlo.<br />

Nel 1964 Beatty era un posto strano 11 . Si trovava poco meno di duecento chilometri a<br />

nordovest di <strong>La</strong>s Vegas e sorgeva su una striscia di terra tra la Valle della Morte e il<br />

poligono atomico del Nevada. Beatty aveva uno sceriffo: ottant’anni, grande tiratore con<br />

il fucile e quasi <strong>senza</strong> denti. Beatty aveva anche nove pompe di benzina, undici chiese, un<br />

aeroporto e un casino che si chiamava Vicky Star Ranch. Dietro la facciata, Beatty<br />

ospitava una collezione di agenzie federali dagli acronimi disparati, molte delle quali<br />

erano impegnate su diversi aspetti di varie operazioni coperte e non. «Nessuno sapeva<br />

cosa facevano gli altri a Beatty e dal momento che non erano informazioni strettamente<br />

necessarie, ci si asteneva dal fare domande» ricorda Barnes. Quarantacinque anni dopo<br />

non riusciva ancora a «immaginare che cosa si nascondesse dietro quelle pompe di<br />

benzina e quelle chiese».<br />

Come funzionassero le cose a Beatty e chi comandasse chi era lasciato in gran parte<br />

all’immaginazione. «Quando Doris e io arrivammo nella cittadina per la prima volta»<br />

racconta Barnes «ci fermammo alla stazione di servizio per fare un po’ di benzina. Uno dei<br />

personaggi del posto, una <strong>senza</strong>tetto che tutti chiamavano Panamint Anne, venne verso<br />

di noi e si appoggiò all’auto. Mi guardò, era estate, e disse: “Be’, fa più caldo che<br />

all’inferno, non è vero, Barnes?”. Pensai: “Come diavolo fa a sapere il mio nome?”.»<br />

Tecnicamente Barnes era stato assunto dalla Unitech, ma saltò fuori che, dopotutto,<br />

avevano davvero un contratto con la National Aeronautics and Space Administration, o<br />

NASA. «Comunque c’erano un sacco di altre agenzie che lavoravano sotto copertura»<br />

aggiunge Barnes. «Unitech era solo la targhetta sulla porta.»<br />

L’agenzia spaziale americana si era installata a Beatty alla metà degli anni Sessanta<br />

allo scopo di sviluppare programmi che avrebbero consentito lo sbarco dell’uomo sulla<br />

Luna. Ma prima che la NASA potesse metter piede sul corpo celeste più vicino alla Terra,<br />

doveva conquistare lo spazio e per farlo aveva bisogno dell’aiuto dell’aeronautica militare.<br />

E prima che la NASA potesse conquistare lo spazio, doveva raggiungere i limiti<br />

dell’atmosfera terrestre, che era la ragione per cui Barnes si trovava a Beatty. Era stato<br />

assunto per lavorare all’aereo razzo X-15, un prototipo che assomigliava più a un missile<br />

con le ali che a un aereo, e si comportava di conseguenza. Tutti i giorni Barnes saliva su<br />

un pullmino federale guidato da un impiegato dell’agenzia spaziale di nome Bill Houck,<br />

che faceva in tutto dieci fermate per portare al lavoro i membri della squadra segreta. Si<br />

dirigevano fuori città e facevano il breve percorso fino alla cima di una montagna<br />

ricoperta di chaparral dove un hangar grande all’incirca come un campo da tennis, tre<br />

roulotte e numerose antenne radar paraboliche costituivano l’avanzatissima postazione di<br />

tracciamento radar di Beatty. Un giorno dopo l’altro il team di dieci uomini, che<br />

annoverava maghi dell’elettronica e del radar, manovrava i sistemi all’avanguardia per<br />

tracciare l’X-15 mentre sfrecciava nei cieli sopra il Mojave diretto verso il limite<br />

dell’atmosfera, dopo essere partito dal Dryden Flight Research Center (Centro di ricerca<br />

aerea di Dryden) in California. Una volta l’aereo fu costretto a un atterraggio

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!