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Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen

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nazionale. <strong>La</strong> risposta fu concisa, semplice e unanime: portaci un MIG. Le forze nemiche di<br />

Siria, Egitto, Giordania e Iraq avevano tutte MIG russi. Prima della defezione di Redfa, il<br />

Mossad aveva tentato due volte <strong>senza</strong> successo di mettere le mani sull’aeroplano. In un<br />

caso, un agente segreto armeno di origine egiziana conosciuto come John Thomas fu<br />

scoperto e messo a morte; lui e altri cospiratori furono impiccati in una pubblica piazza in<br />

Egitto.<br />

Per anni il Mossad aveva cercato un possibile candidato per la defezione. Finalmente,<br />

all’inizio del 1966, trovarono un uomo che si adattava al profilo: si chiamava Munir Redfa<br />

ed era un siriano cristiano che aveva già detto di sentirsi perseguitato perché<br />

apparteneva a una minoranza religiosa in una squadriglia di musulmani. Il Mossad mandò<br />

in missione a Baghdad una bellissima agente. All’inizio l’agente usò l’esca romantica<br />

attirando Redfa a Parigi con la promessa di una relazione d’amore. Una volta in Europa,<br />

lei gli rivelò quello che voleva davvero: in cambio di un MIG dell’aeronautica irachena<br />

Redfa avrebbe ottenuto un milione di dollari e una nuova identità per sé e per la sua<br />

famiglia. Redfa accettò.<br />

Adesso che erano entrati in possesso di un MIG, gli israeliani si misero al lavoro per<br />

comprendere i punti di forza e le debolezze del caccia in volo. Se fosse scoppiata una<br />

guerra, gli israeliani sarebbero stati eccezionalmente preparati al combattimento nei cieli.<br />

Il che è esattamente ciò che accadde nel giugno del 1967: quello che Israele aveva<br />

imparato dal MIG di Redfa consentì all’esercito di avere la meglio sulle forze aeree<br />

combinate di Siria, Egitto e Giordania durante la Guerra dei sei giorni.<br />

A Washington il capo della CIA Richard Helms fu informato della storia di Redfa da<br />

James Jesus Angleton 5 , il capo dell’agenzia a Tel Aviv. Angleton, che aveva studiato a<br />

Harvard e a Yale, lavorava nell’intelligence da venticinque anni. Morto nel 1987, rimane<br />

una delle spie più enigmatiche e bellicose della Central Intelligence 6 . È famoso per molte<br />

cose, tra cui l’idea che la macchina della propaganda sovietica lavorasse ventiquattr’ore<br />

al giorno, sette giorni su sette, per creare una «giungla di specchi» 7 sempre più estesa.<br />

Quella giungla, sosteneva Angleton, era il prodotto di una miriade di inganni e<br />

stratagemmi del KGB che un giorno avrebbero preso in trappola, confuso e sopraffatto<br />

l’Occidente. Angleton era convinto che i sovietici fossero in grado di manipolare la CIA per<br />

indurla a credere che le informazioni false erano vere e quelle vere false. L’incapacità<br />

dell’agenzia di distinguere la verità in una foresta di disinformazione sovietica sarebbe<br />

stata la rovina dell’America, dichiarava.<br />

James Jesus Angleton aveva presumibilmente altrettanti nemici all’interno dell’agenzia<br />

di quanti ne aveva nel KGB, ma Richard Helms si fidava di lui. Helms e Angleton si<br />

conoscevano dai tempi della Seconda guerra mondiale, quando lavoravano nell’unità di<br />

controspionaggio dell’OSS, l’X-2 8 . Negli anni Sessanta, oltre a fungere da collegamento tra<br />

la CIA e l’FBI, Angleton controllava i “resoconti” da Israele, cioè forniva a Helms quasi tutto<br />

quello che il direttore dell’agenzia sapeva del paese.<br />

Durante i negoziati per entrare in possesso del MIG, i cui dettagli rimangono classificati,<br />

Angleton ottenne ulteriori informazioni riguardo a Israele che passò a Helms, e che Helms<br />

passò al presidente. Tra le informazioni, una sembrava anticipare profeticamente la<br />

Guerra dei sei giorni: gli israeliani avevano detto al dipartimento di stato che i loro vicini

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