16.04.2016 Views

Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Capitolo 17<br />

I MIG DELL’AREA <strong>51</strong> 1<br />

“Ingegnerizzare qualcosa” significa applicare conoscenze scientifiche e tecniche per<br />

creare un oggetto o un dispositivo a partire da dei componenti. L’ingegneria inversa<br />

consiste nello smontare il prodotto realizzato da qualcun altro per capire com’è stato<br />

costruito o di quali parti è composto. Il concetto di ingegneria inversa è profondamente<br />

intrecciato alla leggenda che avvolge l’<strong>Area</strong> <strong>51</strong>, e i teorici della cospirazione sostengono<br />

che gli ingegneri della base smontavano veicoli alieni in totale segretezza. Storicamente<br />

l’ingegneria inversa ha giocato un ruolo importante all’<strong>Area</strong> <strong>51</strong>, come dimostrano i<br />

programmi un tempo classificati, tra i quali uno – che si svolse tra la fine degli anni<br />

Sessanta e gli anni Settanta – mirante a smontare i MIG russi.<br />

Ebbe inizio in una torrida mattina dell’agosto 1966, quando un colonnello dell’esercito<br />

iracheno di nome Munir Redfa 2 salì a bordo del suo MIG in una base aerea dell’Iraq<br />

meridionale e di diresse verso Baghdad. Redfa fece quindi un’improvvisa virata in<br />

direzione ovest e prese a volare a tutta velocità verso la Giordania. Il controllo di terra gli<br />

comunicò che era fuori rotta.<br />

«Torna subito indietro» 3 gli dissero. Ma Redfa si mise invece a volare a zigzag.<br />

Riconoscendo una manovra di disimpegno, un comandante dell’aeronautica irachena<br />

disse a Redfa che se non avesse invertito la rotta seduta stante, lo avrebbero abbattuto.<br />

Sfidando gli ordini, Redfa spense la radio e portò l’aereo a bassa quota. Per evitare di<br />

essere agganciato dal radar, in alcuni punti scese fino ad appena 230 metri dal suolo.<br />

Tornato in quota, Redfa sorvolò la Turchia dirigendosi poi verso il Mediterraneo. Ma la sua<br />

destinazione finale era lo stato nemico di Israele. Lì c’era ad aspettarlo un milione di<br />

dollari su un conto bancario di Tel Aviv.<br />

Mille chilometri a ovest il comandante dell’aeronautica israeliana, il general maggiore<br />

Mordechai Hod, aspettava con ansia la comparsa del puntolino sullo schermo radar che<br />

avrebbe rivelato il MIG di Redfa. Quando finalmente apparve, il generale Hod mandò un<br />

gruppo di Mirage con l’ala a delta per scortare Redfa in una base segreta nel deserto del<br />

Negev. Era un evento <strong>senza</strong> precedenti. Adesso Israele era la prima nazione democratica<br />

in possesso di un MIG-21 di fabbricazione russa, il caccia più formidabile non solo in Russia<br />

e nei paesi satelliti ma in tutto il mondo arabo.<br />

Il piano era stato preparato per anni, tre per l’esattezza, visto che risaliva al 1963,<br />

quando Meir Amit era diventato capo del Mossad. Amit incontrò gli esponenti<br />

dell’aeronautica israeliana 4 e chiese loro che cosa ritenessero sarebbe stato il contributo<br />

più grande che un’operazione di spionaggio internazionale potesse offrire alla sicurezza

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!