Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen

volo intercontinentale. Quando venne il momento di andare a Kadena, presero posto su
un aereo a elica della Lockheed che li portò a Burbank e poi si imbarcarono su un volo di
linea dalla West Coast a Tokyo. «Quella sera cenammo all’Hilton di Tokyo» ricorda
Collins. «Finimmo di mangiare e stavamo tornando nelle nostre stanze quando sentimmo
alla radio che Bobby Kennedy era stato assassinato a Los Angeles.» Scosso, Collins tornò
nella hall per comprare un giornale, la versione in inglese del «Tokyo Times».
«Nell’angolo destro della pagina c’era un trafiletto che attirò la mia attenzione. Il titolo
diceva qualcosa tipo: “Incidente ad alta quota di un aeroplano dell’aeronautica militare
americana”. Ebbi l’orribile sensazione di sapere che cosa significasse l’espressione “alta
quota”.»
Il giorno dopo Collins e Sullivan arrivarono a Kadena. Un autista dell’agenzia li andò a
prendere all’aeroporto. Non appena la portiera si chiuse e gli uomini furono soli, l’autista
si girò e disse in tono solenne: «Abbiamo perso un aereo».
«Abbiamo perso un pilota» fu la replica di Collins.
La missione di ricerca di Jack Weeks e del suo aereo fu assegnata all’ex pilota di U-2
Tony Bevacqua. Dopo aver lasciato il Groom Lake 34 , nel 1957, Bevacqua aveva trascorso
gli otto anni successivi pilotando l’U-2 in pericolose missioni di ricognizione e di raccolta di
campioni in tutto il mondo, dall’Alaska all’Argentina. Durante la Guerra del Vietnam,
Bevacqua eseguì voli di ricognizione su Hanoi con l’SR-71. (Durante uno di essi, il 26 luglio
1968 35 , le fotografie scattate dal suo Blackbird mostravano due missili SA-2 diretti contro
il suo aereo.) Ma quella che avrebbe ricordato per tutta la vita fu la missione che gli
venne chiesto di eseguire il 5 giugno 1968, alla ricerca di Jack Weeks.
Bevacqua era arrivato a Kadena il mese precedente, dopo essere stato selezionato per
pilotare la versione dell’aeronautica dell’Oxcart, l’SR-71. «L’unica cosa che mi dissero quel
giorno fu che c’era qualcuno disperso» racconta Bevacqua. «Non avevo bisogno di sapere
altro. Ma credo fossi consapevole che si trattava di un pilota della CIA.» Il pilota caduto,
gli fu detto, poteva essere da qualche parte nel mar Cinese meridionale, circa 520 miglia
a est dell Filippine e 625 miglia a sud di Okinawa. «Quando partii, ero pieno di
entusiasmo e pensavo: “Troverò questo ragazzo”. Ricordo l’aspettativa, la speranza che
forse avrei visto una piccola zattera gialla che galleggiava da qualche parte in quel mare
immenso.» E invece Bevacqua non vide altro che centinaia di miglia di mare aperto. «Era
come cercare una goccia d’acqua nell’oceano» ricorda Bevacqua. Il giorno dopo la
missione andò dagli analisti per chiedere se avessero trovato qualcosa sulle foto.
«Dissero: “No, ci dispiace. Niente di niente”. Fine della storia» spiega Bevacqua.
Jack Weeks era sparito. Svanito in mare. Non furono mai recuperati né il suo corpo né
alcun pezzo dell’aereo. «Il destino è un cacciatore» dice pensoso Collins, ricordando la
morte del suo amico. «Avrei dovuto pilotare io l’aereo quel giorno, ma Jack si ammalò e
ci scambiammo i turni. Jack precipitò. Io sono ancora qui.»
La 1.129 th Special Activities Squadron era giunta alla fine 36 . La CIA tenne una speciale
cerimonia segreta all’Area 51 37 per i piloti dell’Oxcart e le loro mogli. Alcuni vennero
fotografati con il loro aereo ma non ricevettero copie dei ritratti da mettere nell’album o