Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen

iniziò segretamente a prepararsi per far guerra 21 alla Corea del Nord. Il giorno successivo
McNamara convocò il consiglio di guerra per pianificare un attacco terrestre. «Il nostro
obiettivo primario è riportare a casa gli uomini della Pueblo» disse McNamara,
sottolineando che il piano doveva rimanere segretissimo: «Non una parola di quanto
discusso in questa riunione deve uscire da qui». Fu messo a punto un imponente attacco
aereo sulla Corea del Nord: una quantità pari a 15.000 tonnellate di bombe sarebbero
state sganciate in appoggio alle forze di terra. Dato il gran numero di soldati e di avieri
impegnati in Vietnam, per la guerra contro la Corea del Nord sarebbe stato necessario
richiamare i riservisti. Fu preparato anche un massiccio ponte aereo strategico,
denominato operazione Combat Fox. Nessuno sapeva che mancassero solo sei giorni
all’offensiva del Tet. Una guerra con la Corea del Nord per la Pueblo sarebbe stato un
conflitto difficilissimo da sostenere per gli Stati Uniti.
Richard Helms suggerì che si poteva far decollare un Oxcart da Kadena per fotografare
la costa della Corea del Nord e cercare di localizzare la Pueblo prima di decidere
qualunque altra mossa. Per il momento, immediatamente dopo la cattura del
cacciatorpediniere, non disponevano di alcuna informazione su dove fossero tenuti i
marinai o su dove si trovasse la nave. Helms fece notare al presidente che se lo scopo
era di riportare a casa gli 82 membri dell’equipaggio, era probabile che un attacco
terrestre o aereo non sarebbero serviti dal momento che nessuno aveva idea del luogo in
cui era tenuta la Pueblo. Una missione di ricognizione avrebbe inoltre permesso al
Pentagono di capire se Pyongyang stesse mobilitandosi per una guerra in seguito
all’incidente. Ma la cosa più importante di tutte era che la missione di spionaggio avrebbe
dato alla crisi una necessaria pausa diplomatica.
Tre giorni dopo l’arrembaggio alla Pueblo, il 26 gennaio, il pilota Jack Weeks decollò da
Kadena per una sortita mirante a localizzare la nave. Dalle foto scattate in volo, gli Stati
Uniti stabilirono l’esatta ubicazione del cacciatorpediniere 22 , ancorato nel porto ghiacciato
della baia di Changjahwn. Prima di completare la missione ma comunque dopo aver
scattato le fotografie necessarie, Jack Weeks ebbe problemi con l’aereo. Quando rientrò
alla base, disse ai colleghi delle difficoltà 23 avute in volo ma non del successo della
missione; le informazioni particolareggiate riguardanti la Pueblo erano così segrete che
pochissimi sapevano 24 che le foto scattate durante il volo di Weeks avevano evitato la
guerra con la Corea del Nord.
«[L’Oxcart] localizzò in fretta la Pueblo catturata all’àncora nel porto di Wonson» rivelò
nel 1994 Walt Rostow, il consigliere per la sicurezza nazionale di Johnson. «Così fummo
costretti ad abbandonare qualunque piano di attaccarli con l’aviazione 25 . Sarebbe servito
solo a uccidere un mucchio di gente, inclusi i nostri. Ma le foto scattate [dall’Oxcart]
erano una prova che la nostra nave e i nostri uomini venivano tenuti in ostaggio. I
coreani non potevano mentire su questo.» Il piano segreto del Pentagono contro la Corea
del Nord fu ritirato e iniziarono i negoziati per il rilascio dell’equipaggio. Ma la
sospettosissima amministrazione, che a quel punto era invischiata nelle ricadute politiche
dell’offensiva del Tet, temeva che l’incidente della Pueblo potesse rivelarsi un altro
doppio gioco dei comunisti. E se la Corea del Nord stava mobilitando segretamente le sue
truppe per la guerra? Tre settimane e mezzo dopo, il 19 febbraio 1968, a Frank Murray fu