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Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen

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Era un trionfo per l’agenzia. <strong>La</strong> mattina successiva ebbe inizio il ponte aereo dall’<strong>Area</strong><br />

<strong>51</strong> a Kadena. <strong>La</strong> 1.129 th Special Activities Squadron veniva dispiegata per l’operazione<br />

Black Shield. Quattrocentocinquanta tonnellate di equipaggiamento, 260 uomini di<br />

supporto 5 , sei piloti e tre aerei erano diretti verso il Mar Cinese orientale. Nove anni dopo<br />

che Ed Lovick aveva presentato i suoi progetti dell’Oxcart, Kelly Johnson avrebbe scritto<br />

nel suo diario: «L’uccello sta per lasciare il nido» 6 .<br />

<strong>La</strong> base aerea di Kadena si trovava sull’isola di Okinawa subito a nord del Tropico del<br />

Cancro, nel Mar Cinese Orientale. Era un’isola tormentata da un passato terribile, con<br />

centinaia di migliaia di caduti in guerra. Okinawa era stata il terreno della battaglia più<br />

sanguinosa della storia; era lo stesso fazzoletto di terra dove ventidue anni prima le forze<br />

alleate avevano combattuto i giapponesi. Okinawa era l’ultima isola prima della<br />

terraferma e nel corso di 82 giorni nella primavera del 1945 la guerra del Pacifico<br />

raggiunse il suo apice. A Okinawa l’esercito americano lamentò 38.000 feriti e 12.000<br />

morti o dispersi; le perdite giapponesi ammontarono a cifre oggi inconcepibili: 107.000<br />

morti tra i soldati e 100.000 tra i civili. Quando il generale di corpo d’armata Ushijima<br />

Mitsuru finalmente capitolò, consegnando l’isola agli americani il 21 giugno 1945, fu così<br />

sopraffatto dalla vergogna che il giorno successivo si suicidò. Migliaia di abitanti di<br />

Okinawa provavano lo stesso sentimento e si gettarono dalle alte scogliere dell’isola.<br />

Quando la polvere della battaglia si fu posata, Okinawa apparteneva all’esercito degli<br />

Stati Uniti. Due decenni dopo, la situazione era rimasta immutata.<br />

Quando Ken Collins arrivò a Okinawa, la base di Kadena si estendeva su oltre il 10 per<br />

cento dell’isola e rappresentava il 40 per cento della fonte di reddito degli abitanti 7 . Alla<br />

1.129 th Special Activities Squadron fu assegnata una zona separata della base, il luogo da<br />

dove sarebbe stata lanciata l’operazione Black Shield. Nessuno doveva sapere che la<br />

squadriglia si trovava lì. I piloti erano stati istruiti di farsi notare il meno possibile 8 e<br />

vivevano in alloggiamenti di semplici capanni Quonset pressoché identici a quelli dell’<strong>Area</strong><br />

<strong>51</strong>, anche se al posto del terreno arido del deserto lì c’erano prati di erba verde e fiori<br />

tropicali.<br />

<strong>La</strong> missione Oxcart era coperta e classificata, e non ci sarebbe stata «nessuna storia di<br />

copertura plausibile» 9 capace di spiegare l’andirivieni regolare dalla base di un aereo<br />

dalla forma strana che volava a Mach 3. Per questa ragione, lo stato maggiore congiunto<br />

suggerì che il comandante Slater «si concentrasse sulla sicurezza, non sulla copertura».<br />

Un’idea fu quella di «creare l’illusione che fosse in corso un qualche test ambientale o<br />

tecnico», ma nessuno credeva che la storia avrebbe retto. Nel giro di una settimana da<br />

quando il primo Oxcart era atterrato sulla pista di Kadena, un peschereccio russo dall’aria<br />

minacciosa entrò nel porto e gettò l’àncora in vista della lunghissima pista. «I russi<br />

sapevano che noi eravamo lì e noi sapevamo che loro sapevano che eravamo lì» ricorda il<br />

colonnello Slater.<br />

Per quanto sembrasse impossibile, la prima missione dell’Oxcart 10 sulla zona<br />

smilitarizzata del Vietnam del Nord fu portata a termine come promesso, solo quindici<br />

giorni dopo che Helms aveva compiuto il miracolo al pranzo del martedì. <strong>La</strong> missione fu

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