Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen

Trapp trovò prima l’aereo 20 . «Vidi delle lunghe strisce di pellicola sulla cima di un crinale»
ricorda Trapp. «Atterrai dove riuscii e feci scendere i miei pararescue. Corsero verso
l’Oxcart, quello che ne rimaneva, e quando tornarono indietro dissero: “Walt non c’è, e
nemmeno il suo seggiolino”.» L’Oxcart era precipitato in una zona desertica sul versante
di una montagna punteggiata di chaparral. Trapp e il suo equipaggio tornarono all’Area
51 e con l’aiuto dei navigatori indicarono su una mappa al posto di comando tutti i posti
dove Walt Ray poteva essere atterrato dopo l’eiezione. Quindi tornarono indietro e
continuarono a cercare.
Charlie Trapp trovò Walt Ray più in alto rispetto a dov’era precipitato l’Oxcart, a quasi
cinque chilometri di distanza. «Vidi un riflesso di luce sul suo casco» racconta Trapp. «Era
ancora sul suo seggiolino, sotto un grande cedro.» La zona fu delimitata e le strade
sterrate che conducevano al luogo dell’incidente furono sbarrate e sorvegliate da guardie
armate. Branchi di cavalli selvatici osservarono arrivare i camion e gli operai che li
caricavano con i frammenti del jet per portarli al Groom Lake. L’operazione richiese nove
giorni. Dopo un’indagine, fu stabilito che l’unica cosa che non andava sull’aereo spia era
un indicatore del carburante difettoso. All’inizio, l’indicatore aveva erroneamente detto a
Walt Ray che aveva abbastanza carburante per tornare all’Area 51, ma qualche minuto
dopo gli aveva indicato che stava per rimanere a secco.
La tragedia di un uomo può trasformarsi nell’occasione di un altro, e fu quello che
successe a Frank Murray dopo la morte di Walt Ray. In seguito all’incidente il generale
Ledford si recò alla base per prender parte all’indagine. Quando fu il momento di tornare
a Washington, chiese a Frank Murray di portarlo in aereo. «Mentre eravamo in volo»
ricorda Murray «Ledford mi disse alla radio: “Ti piacerebbe pilotare l’aereo?” 21 e io
replicai: “Buttami nella mischia, capo”, e per quanto mi riguardava la selezione era
finita.» A Murray fu assegnato l’indicativo di chiamata che era stato di Walt Ray, Dutch
20. Adesso non era più un pilota di caccia, ma era entrato a far parte del team d’élite dei
piloti di aerei spia.
I funzionari del dipartimento della Difesa usarono a loro vantaggio la tragica morte di
Walt Ray e la perdita di un altro aereo della CIA. L’ufficio budget e quello del segretario
alla Difesa si incontrarono in segreto, senza rappresentanti dell’agenzia. Nella riunione
sottolinearono il fatto che l’operazione coperta da parecchie centinaia di milioni di dollari
della CIA aveva prodotto quindici aerei, cinque dei quali erano già precipitati. I due uffici
presentarono i loro risultati al presidente Johnson, accompagnati dalla raccomandazione
che il programma Oxcart fosse “dismesso”.
Richard Helms era furibondo. In una lettera di otto pagine indirizzata al presidente 22 ,
disse a Johnson che il pensionamento dell’Oxcart sarebbe stato uno scandaloso spreco di
una risorsa importante 23 . La CIA aveva diretto meticolosamente e con successo 453
missioni spia con gli U-2 in trenta paesi ostili e solo una di esse, l’abbattimento di Gary
Powers, aveva provocato un incidente internazionale, disse Helms. Ma quell’evento in
realtà portava argomenti a sostegno del fatto 24 che doveva essere la CIA, e non
l’aeronautica militare, a dirigere il programma di aerei spia, spiegò Helms. I russi non
avevano messo in atto ritorsioni contro gli Stati Uniti proprio perché Powers era un
agente dell’intelligence e non un soldato. Alla fine Powers era stato rilasciato in cambio di