Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen
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nell’atmosfera.<br />
Finalmente soddisfatta della sezione equivalente radar, la CIA decise di mettere in piedi<br />
un proprio ufficio dedicato alle contromisure elettroniche all’<strong>Area</strong> <strong>51</strong>. Nel 1963 il primo<br />
nucleo era costituito da due uomini della Sylvania, un’azienda più conosciuta per la<br />
fabbricazione di lampadine che non per l’attività top-secret che svolgeva per l’agenzia. «Il<br />
primo sistema di interferenza fu denominato Red Dog 25 ; in seguito fu ribattezzato Blue<br />
Dog» spiega Ken Swanson, il primo rappresentante ufficiale dell’ECM all’<strong>Area</strong> <strong>51</strong>. Il sistema<br />
Red Dog era progettato per individuare i missili terra-aria diretti contro l’Oxcart e poi per<br />
interferire con il loro sistema di guida mediante un impulso elettronico. Il lavoro era<br />
entusiasmante quando gli aerei volavano e si raccoglievano dati reali, ma se il sistema<br />
Red Dog falliva ed era necessario metterlo a punto, questo significava un sacco di tempi<br />
morti.<br />
Si trattava degli albori della guerra elettronica e non è che fossero disponibili mucchi di<br />
parti di ricambio per il Red Dog. Di conseguenza Ken Swanson lavorava molti lunghi fine<br />
settimana all’<strong>Area</strong> <strong>51</strong>. Dice che talvolta lui e i suoi colleghi della Sylvana avevano<br />
l’impressione di essere le uniche persone presenti alla base. <strong>La</strong> Sylvania costruì due<br />
sistemi ECM sulla EG&G Road, all’angolo meridionale del Groom <strong>La</strong>ke: uno per simulare il<br />
radar dell’SA-2 e il secondo per simulare il sistema di guida radar Fan Song dei missili<br />
terra-aria che era apparso nel Vietnam del Nord. Lo scopo era scoprire come si vedeva o<br />
– almeno così si sperava – non si vedeva l’Oxcart su quei radar. Una parte altrettanto<br />
importante del sistema era costituita dall’antenna radar che doveva essere installata sulla<br />
cima della Bald Mountain. Per farlo, la CIA si rivolse a uno dei migliori elicotteristi del<br />
paese, Charlie Trapp.<br />
«Mi stavo facendo i fatti miei in Carolina del Sud» racconta Trapp «quando mi<br />
chiamarono questi tizi dell’aeronautica militare e mi chiesero se volevo andare a pilotare<br />
un’unità di elicotteristi in Nevada, a centosessanta chilometri dalla città più vicina.<br />
Dissero che era importante e che avrei dovuto stare fermo in volo e atterrare a 2.750<br />
metri.» Trapp pensò che sembrava interessante 26 almeno quanto pericoloso e accettò.<br />
«Decollammo da Nellis su un [elicottero] H-43 e prima ancora che fossimo arrivati all’<strong>Area</strong><br />
<strong>51</strong>, dissero: “Per prima cosa facci vedere come atterri sulla cima di una montagna”, per<br />
dire quanto fu importante quell’abilità per i miei esordi alla base.» Per mesi Trapp<br />
trasportò cemento in secchi da 450 chilogrammi dall’<strong>Area</strong> <strong>51</strong> alla cima della Bald<br />
Mountain. «Mi libravo in aria sopra la montagna e calavo l’equipaggiamento» spiega<br />
Trapp. «C’erano venti forti e serie tempeste di sabbia.» Finalmente Trapp trasportò<br />
l’antenna radar lunga più di trenta metri e una squadra di operai la mise in opera<br />
cementandola. Missione compiuta. «Facemmo un ottimo lavoro, al punto che la CIA ci<br />
diede delle medaglie dell’aviazione» dice Trapp.<br />
Tutte le volte che l’Oxcart decollava, era compito di Trapp librarsi di fianco alla pista a<br />
60 metri d’altezza «nel caso l’aereo precipitasse» spiega Trapp. «Sull’elicottero avevo<br />
equipaggiamento antincendio e con me c’erano sempre due pararescue, l’equivalente<br />
delle truppe d’élite della marina. Quella routine richiedeva un sacco di lavoro e io dissi al<br />
capo, il colonnello Holbury, che avrei potuto alzarmi in volo in meno di due minuti. Così le