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Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen

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Capitolo 14<br />

DRAMMA NEL DESERTO 1<br />

Prima di diventare presidente degli Stati Uniti, Lyndon Baines Johnson amava guidare per<br />

la campagna del Texas sulla sua Lincoln Continental con la capote abbassata. Secondo il<br />

suo biografo Randall B. Woods, a Johnson piaceva anche tenere un fucile carico sul sedile<br />

accanto al suo, cosa che gli permetteva di raggiungerlo velocemente per sparare ai cervi.<br />

<strong>La</strong> sera del 4 ottobre 1957 l’allora senatore stava intrattenendo un gruppo di cacciatori<br />

entusiasti nella propria tenuta di campagna, nella sala da pranzo del capanno da caccia<br />

rivestito di vetri alto dodici metri e con l’aria condizionata 2 che chiamava la “torre dei<br />

cervi”. Tutt’attorno al capanno c’erano potenti riflettori che potevano essere accesi con un<br />

semplice interruttore accecando gli ignari cervi che si erano avvicinati a pascolare e che<br />

divenivano così facili prede.<br />

Era una giornata importante per Johnson, che avrebbe segnato una svolta destinata a<br />

influenzare il resto della sua vita. Il 4 ottobre 1957 i russi lanciarono lo Sputnik e il<br />

senatore diede avvio a una zelante crociata anticomunista. Quella stessa sera, dopo che<br />

gli ospiti se ne furono andati e lo staff di camerieri di colore ebbe messo a posto, Johnson<br />

si ritirò nella propria stanza da letto con una convinzione che aveva appena maturato.<br />

«Che io sia dannato 3 se dormirò mai sotto una luna rossa» disse alla moglie, <strong>La</strong>dy Bird.<br />

All’epoca Johnson non era un senatore qualunque, bensì il capo della maggioranza<br />

democratica, cosa che lo rendeva il legislatore più potente degli Stati Uniti. Poche ore<br />

dopo il lancio dello Sputnik, Johnson colse l’occasione e la sfruttò a fini politici. I russi<br />

erano una minaccia per l’esistenza dell’America, dichiarò: «Presto ci lanceranno 4 bombe<br />

dallo spazio come ragazzini che tirano pietre alle auto dai cavalcavia dell’autostrada».<br />

Per molti americani la reazione di Johnson era più facile da capire della risposta<br />

apparentemente sotto tono di Eisenhower. Prima di diventare presidente, Eisenhower<br />

aveva fatto il soldato e in qualità di ex comandante delle forze alleate in Europa nel corso<br />

della Seconda guerra mondiale aveva affrontato parecchie minacce letali. Aveva guidato<br />

lo sbarco in Normandia e comandato le forze alleate durante l’ultima grande offensiva<br />

tedesca, quella delle Ardenne, il che significava che lui e i suoi uomini avevano sparato a<br />

ben altro che a cervi accecati dai riflettori. Nell’ottobre del 1957 era convinto che il<br />

satellite russo da 85 chilogrammi non costituisse motivo di panico 5 o allarme.<br />

<strong>La</strong> nazione la pensava in modo completamente diverso. L’opinione prevalente tra gli<br />

americani era che lo Sputnik fosse un grave pericolo. Il satellite era percepito come una<br />

minaccia sinistra, un presagio di altri mali che sarebbero arrivati dal cielo, mentre il

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