Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen
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che in alto e spezzò in due l’aereo-vettore, anche se miracolosamente non colpì né Park<br />
né Torick, intrappolati nell’aereo.<br />
L’aereo precipitò per circa tremila metri prima che i due uomini riuscissero a eiettarsi.<br />
Vivi e fuori dal velivolo che precipitava bruciando, i due uomini fluttuarono attaccati ai<br />
loro paracadute, <strong>senza</strong> essere colpiti dai rottami che cadevano attorno a loro. Entrambi<br />
ammararono nell’acqua <strong>senza</strong> danni. Ma accadde una tragedia inaspettata: «<strong>La</strong> nave di<br />
recupero localizzò Bill Park, che stava bene. Ma quando raggiunsero Ray Torick, era<br />
rimasto intrappolato tra le funi del paracadute ed era annegato».<br />
Kelly Johnson ne fu sconvolto. «Sull’onda dell’emozione, cancellò impulsivamente 15<br />
l’intero progetto e restituì all’aeronautica e alla CIA i fondi ricevuti per la progettazione del<br />
drone» ha ricordato il vice di Johnson, Ben Rich, nelle sue memorie sugli Skunk Works<br />
pubblicate nel 1994. Rich chiese a Johnson il motivo di quella decisione. «Non voglio<br />
rischiare altri piloti né Blackbird. Non ne ho» rispose Johnson. Ma l’aeronautica non<br />
avrebbe rinunciato tanto in fretta al progetto e mise in piedi un altro programma per<br />
lanciare il drone dalla pancia di un B-52, che faceva capo allo Strategic Air Command. Il<br />
vicesegretario alla Difesa, Cyrus Vance, disse a Kelly Johnson: «Il progetto deve<br />
funzionare perché il governo non vuole che si ripeta mai più un incidente come quello di<br />
Gary Powers 16 . Tutti i voli di ricognizione su territori vietati saranno compiuti con satelliti<br />
o con droni».<br />
Tre anni dopo, nel 1969, il D-21 eseguì finalmente la sua prima missione sulla Cina,<br />
lanciato da un B-52. Il drone penetrò in Cina e sorvolò l’installazione nucleare di Lop Nur,<br />
ma poi andò fuori rotta dirigendosi sulla Siberia sovietica, finì il carburante e si schiantò.<br />
Si ipotizzò che il sistema di guida avesse smesso di funzionare sulla via del ritorno, e del<br />
drone non si seppe più niente. Almeno fino a vent’anni dopo. All’inizio degli anni Novanta<br />
un agente della CIA si presentò nell’ufficio di Ben Rich agli Skunk Works con un misterioso<br />
regalo per lui. «Lo riconosci, Ben?» 17 gli chiese porgendogli un pezzo di titanio. «Certo»<br />
rispose Rich. Quello che Rich teneva in mano era un pezzo del materiale composito<br />
rivestito della sostanza radar assorbente che Ed Lovick e la sua squadra avevano messo a<br />
punto per la Lockheed quarant’anni prima. Quando gli fu chiesto dove l’avesse preso,<br />
l’uomo della CIA spiegò che gli era stato regalato da un agente del KGB a Mosca. L’agente<br />
l’aveva avuto da un pastore siberiano il quale l’aveva trovato nella tundra mentre portava<br />
le pecore al pascolo. Secondo Rich «i russi erano convinti che quel pezzo obsoleto fosse<br />
l’ultima tecnologia in fatto di invisibilità. In un certo senso, era un bellissimo tributo al<br />
nostro lavoro sul Tagboard».<br />
L’uso dei droni in guerra risaliva al secondo conflitto mondiale. Joseph Kennedy Jr, il<br />
fratello maggiore del presidente, era morto nel corso di un’operazione segreta della<br />
marina americana contro i tedeschi. Denominata operazione Aphrodite 18 , aveva per<br />
obiettivo una base missilistica nazista pesantemente fortificata. Il piano prevedeva che<br />
Kennedy pilotasse un bombardiere B-24 modificato decollando dall’Inghilterra e<br />
sorvolando la Manica, mentre l’equipaggio avrebbe armato novemila chili di esplosivo<br />
stivati nella pancia dell’aereo. Una volta innescate le bombe, il pilota e l’equipaggio<br />
avrebbero dovuto lanciarsi. Subito dopo, un aereo che volava in appoggio avrebbe preso