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Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen

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Collaudare questo procedimento all’<strong>Area</strong> <strong>51</strong> si tradusse nella perdita di un sacco di<br />

droni. Il colonnello Slater dirigeva le missioni di prova che si tenevano in quella che era<br />

chiamata area per le operazioni speciali, o Yuletide 12 , a nord dello spazio aereo del<br />

Groom <strong>La</strong>ke. Il colonnello Slater e Frank Murray seguivano l’M-21/D-21 a bordo di caccia e<br />

osservavano i lanci subsonici del drone. «Venivano lanciati e poi scomparivano» ricorda il<br />

colonnello Slater. L’elicotterista Charlie Trapp veniva mandato a cercarli insieme a una<br />

squadra di “pararescue”, paracadutisti specializzati in operazioni di ricerca e soccorso.<br />

«Anzitutto localizzavamo i droni persi. Poi calavo i pararescue con le corde. Loro<br />

assicuravano l’aereo con dei ganci da carico e portavamo fuori i droni dalla montagna in<br />

quel modo» spiega Trapp. «Delle volte era un casino, soprattutto se il drone era finito sul<br />

crinale di una montagna. Ci furono volte in cui i pararescue rischiarono di precipitare nei<br />

burroni 13 .» Quando il colonnello Slater ritenne che l’Oxcart e il drone fossero pronti per<br />

una prova a Mach 3, giunse il momento di aggiungere l’addestramento di sopravvivenza<br />

nell’oceano. Per ragioni di sicurezza pubblica, il piano era di lanciare il drone al largo della<br />

costa della California nel marzo del 1966 e per preparare i piloti il colonnello Slater li<br />

faceva nuotare tutti i giorni nella piscina della base, prima in costume e poi con addosso<br />

le tute pressurizzate. «Sollevavamo i piloti sopra l’acqua con un paranco e poi li<br />

lasciavamo cadere nella piscina. <strong>La</strong> prima volta la tuta si gonfiò non appena toccò<br />

l’acqua, sicché fu necessario modificarla» racconta Slater. Quando furono pronti per un<br />

vero ammaraggio in un grande specchio d’acqua, l’ufficiale della CIA di rango più elevato<br />

della base, Werner Weiss, fece in modo che la guardia costiera isolasse un’estesa<br />

porzione del lago Mead, il più grande bacino degli Stati Uniti, che si trova a est di <strong>La</strong>s<br />

Vegas.<br />

Slater ricorda bene l’addestramento dei piloti. «Eravamo a bordo di un piccolo<br />

motoscafo e avevamo previsto di sollevare i piloti con un paracadute ascensionale e poi<br />

di farli cadere in acqua con indosso la tuta pressurizzata. Il primo fu [il pilota dell’agenzia]<br />

Vojvodich. Le cose andarono lisce. Quando toccò a [Jack] <strong>La</strong>yton, si era alzato il vento.<br />

Quando <strong>La</strong>yton cadde in acqua, il motoscafo iniziò a trascinarlo e il paracadute si riempì<br />

d’acqua facendolo affondare. Urlai: “Fermi!” e dissi: “Perderemo qualcuno in questo<br />

modo!”.»<br />

Erano parole profetiche. <strong>La</strong> notte del 30 luglio 1966 la 1.129 th Special Activities<br />

Squadron al Groom <strong>La</strong>ke si preparò per eseguire il primo lancio ufficiale notturno del<br />

drone al largo della costa della California. Sulla pista dell’<strong>Area</strong> <strong>51</strong>, il capo collaudatore<br />

della Lockheed, Bill Park, stava per chiudere il tettuccio dell’Oxcart M-21 quando si<br />

avvicinò il colonnello Slater. «Gli dissi: “Bill, è una missione pericolosa”» ricorda Slater.<br />

«C’erano solo pochi centimetri fra il drone e la coda dell’A-12. Park lo sapeva. Lo<br />

sapevamo tutti. Dietro c’era Ray Torick 14 ; anche lui lo sapeva. Il tettuccio si chiuse e io<br />

salii a bordo di un altro aereo supersonico con cui avremmo seguito il test.» I due aerei<br />

volarono verso ovest finché non furono a centocinquanta miglia dalla costa della<br />

California. L’M-21 pilotato da Park si preparò al lancio del D-21. Una macchina fotografica<br />

a bordo del velivolo di Slater avrebbe ripreso il lancio con una pellicola da 16 millimetri.<br />

Sulla superficie buia dell’oceano era in attesa una nave per il recupero. Park avviò la<br />

procedura e lanciò l’M-21. Ma durante il distacco, il drone puntò il muso in basso invece

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