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Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen

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in cinquantanove punti dai frammenti del missile. Arrivò a terra con il paracadute e<br />

svenne. Quando si svegliò era in un’installazione militare, “ospite” di Mao Zedong.<br />

Non era un’esercitazione. Yeh Changti fu torturato e tenuto prigioniero 8 per diciannove<br />

anni finché nel 1982 fu rilasciato <strong>senza</strong> chiasso. Vive fuori Houston, in Texas, da allora. <strong>La</strong><br />

CIA non sapeva che Yeh Changti era sopravvissuto all’abbattimento e a quanto pare non<br />

fece alcun tentativo di localizzarlo. Nel 1965 fu abbattuto un altro pilota Black Cat, il<br />

maggiore Jack Chang 9 , che fu tenuto prigioniero insieme a Yeh Changti. Dopo il rilascio, i<br />

due piloti raccontarono la loro terribile storia al compagno Hsichun Hua, che nel<br />

frattempo era diventato generale dell’aeronautica taiwanese. <strong>La</strong> CIA non ha dato alcuna<br />

medaglia né a Yeh Changti né al maggiore Jack Chang. L’abbattimento dei piloti Black<br />

Cat ebbe tuttavia importanti conseguenze su quello che l’agenzia e l’aeronautica militare<br />

avrebbero fatto in seguito all’<strong>Area</strong> <strong>51</strong>. All’improvviso la messa a punto dei droni era<br />

diventata una priorità di sicurezza nazionale, dal momento che questi aerei <strong>senza</strong> pilota<br />

potevano essere guidati in remoto.<br />

I droni erano in grado di ottenere gli stessi risultati degli U-2 in termini di intelligence<br />

fotografica, ma <strong>senza</strong> il rischio che un pilota venisse catturato o ucciso. Idealmente, i<br />

droni potevano eseguire missioni che ricadevano in tre diverse categorie: monotone,<br />

sporche e pericolose 10 . <strong>La</strong> categoria “monotone” comprendeva lunghi voli durante i quali i<br />

piloti si stancavano per raggiungere remote aree del pianeta. “Sporche” erano le<br />

situazioni che avrebbero potuto implicare la pre<strong>senza</strong> di armi nucleari o biologiche.<br />

“Pericolose” erano le missioni su territori vietati quali l’Unione Sovietica, la Corea del Nord<br />

e la Cina, dove gli abbattimenti erano un rischio politico. <strong>La</strong> Lockheed si era assicurata un<br />

contratto per sviluppare velivoli di questo tipo alla fine del 1962. Dopo l’incidente di Yeh<br />

Changti, il programma ricevette un impulso decisivo. I test di volo del drone (nome in<br />

codice Tagboard) sarebbero stati eseguiti all’<strong>Area</strong> <strong>51</strong> e, in modo alquanto ironico, la<br />

messa a punto dell’aereo <strong>senza</strong> pilota fu uno dei primi compiti assegnati al colonnello<br />

Slater dopo che ebbe lasciato Taoyuan e fu mandato alla base.<br />

«Il D-21 della Lockheed non era un drone qualunque, era il primo drone invisibile Mach<br />

3 al mondo» dice Ed Lovick, che lavorò al progetto. «L’idea era radicale perché avrebbe<br />

volato altrettanto veloce, se non più veloce, dell’A-12. <strong>La</strong> propulsione era data da uno<br />

statoreattore, il che significava che sfruttava un fenomeno di autocompressione dell’aria.<br />

Il drone doveva essere lanciato da un altro velivolo che si muoveva già più veloce del<br />

suono.» L’aereo-vettore A-12 fu denominato M-21 (dove “M” stava per mother, madre) e<br />

fu modificato in modo che ci fosse un secondo posto per l’operatore addetto al lancio del<br />

drone. Il drone fu battezzato D-21, dove “D” stava per daughter, figlia. Ma lanciare un<br />

aereo da un altro aereo a una velocità di 3.700 chilometri orari presentava i suoi<br />

problemi, primo fra tutti evitare che i due aerei si scontrassero tra loro durante<br />

l’operazione. Un’altra cosa che andava messa a punto con cura era il recupero del drone.<br />

«Il drone, progettato per sorvolare la Cina, avrebbe percorso la sua rotta scattando<br />

fotografie di ricognizione e poi si sarebbe diretto in mare aperto 11 .»L’idea era di far sì che<br />

il drone paracadutasse l’apparecchiatura, che comprendeva la macchina fotografica, la<br />

pellicola e i sensori radio, in modo che un secondo aereo potesse recuperarla. Poi il drone<br />

sarebbe precipitato nell’oceano e si sarebbe inabissato.

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