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Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen

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Capitolo 12<br />

COPRIRE LA COPERTURA 1<br />

Jim Freedman ricorda la prima volta che sollevò l’argomento degli UFO con il suo<br />

supervisore della EG&G all’<strong>Area</strong> <strong>51</strong>. Era più o meno la metà degli anni Sessanta e «gli UFO<br />

erano una faccenda piuttosto grossa» spiega Freedman. Gli avvistamenti di dischi volanti<br />

erano balzati agli onori delle cronache con una frenesia che non si vedeva dalla fine degli<br />

anni Quaranta. «Tra le altre dicerie avevo sentito dire che un UFO era finito a Wright-Pat e<br />

poi era stato portato in una zona remota del poligono» continua Freedman. «Pareva si<br />

trattasse dell’<strong>Area</strong> 22 2 . Un giorno ero in automobile con il mio supervisore e gli raccontai<br />

quello che avevo sentito, chiedendogli cosa ne pensasse. Be’, si limitò a fissare la strada.<br />

Poi si girò verso di me e disse: “Jim, non voglio sentirti mai più parlare di questo<br />

argomento, se vuoi tenerti il posto”.» Freedman si guardò bene dal sollevare di nuovo la<br />

questione.<br />

A metà degli anni Sessanta gli avvistamenti di oggetti volanti non identificati intorno<br />

all’<strong>Area</strong> <strong>51</strong> raggiunsero un picco <strong>senza</strong> precedenti, poiché l’A-12 Oxcart che decollava dal<br />

Groom <strong>La</strong>ke venne ripetutamente scambiato per un UFO. Era dall’epoca degli U-2 che sulle<br />

scrivanie degli analisti della CIA non arrivavano tanti rapporti sui dischi volanti. Il primo<br />

avvistamento si ebbe solo quattro giorni dopo il primo volo ufficiale dell’Oxcart, il 30<br />

aprile 1962. Mancavano pochi minuti alle dieci del mattino e un aereo razzo X-15 della<br />

NASA stava facendo un volo di prova nel corridoio aereo che va dal Dryden Flight Research<br />

Center, in California, a Ely, in Nevada, nello stesso momento in cui un A-12 stava<br />

effettuando un volo di collaudo nelle vicinanze, a una quota diversa. Dall’interno dell’X-15,<br />

il pilota collaudatore Joe Walker scattava fotografie, un compito che faceva parte della<br />

missione. L’X-15 non era un progetto classificato e la NASA spesso pubblicava le foto prese<br />

durante i voli, come fece con quelle scattate da Walker quel giorno. Ma l’agenzia spaziale<br />

non aveva osservato con attenzione le immagini e non si era accorta che nell’angolo di<br />

una delle fotografie compariva un piccolo “UFO”. In realtà si trattava dell’Oxcart, ma la<br />

stampa lo identificò come disco volante. Una teoria che gode di popolarità tra gli ufologi<br />

sul perché gli alieni dovrebbero visitare il nostro pianeta si basa sull’improvviso progresso<br />

tecnologico dei terrestri a partire dalla bomba atomica. Per costoro, ne consegue che l’X-<br />

15 – il primo veicolo con a bordo un uomo ad arrivare ai limiti dell’atmosfera (la quota più<br />

alta raggiunta da un X-15 è stata di 107.960 metri 3 sopra il livello del mare) – sarebbe<br />

particolarmente interessante per esseri provenienti da altri pianeti.<br />

Due settimane dopo l’incidente, John McCone ricevette un telex prioritario segreto<br />

sull’argomento, il quale affermava che «il 30 aprile l’A-12 era in volo 4 a novemila metri di

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