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Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen

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spionaggio e l’aeronautica della guerra.<br />

C’erano altri motivi in gioco, tra cui l’ego del generale LeMay. L’aeronautica aveva già<br />

speso ottocento milioni di dollari per mettere a punto il bombardiere B-70 20 , un massiccio<br />

aereo supersonico di forma triangolare dotato di otto motori che era stato la passione del<br />

generale LeMay sin dall’inizio, nel 1959. Quando fu proposta per la prima volta al<br />

Congresso una flotta di ottantacinque bombardieri strategici, LeMay, all’epoca capo dello<br />

Strategic Air Command, era stato accolto da un’ovazione. Ma l’abbattimento di Gary<br />

Powers nel maggio del 1960 aveva messo a nudo la vulnerabilità dei B-70 di LeMay, i<br />

quali volavano alla stessa quota degli U-2. Nel 1963 LeMay non era più capo del SAC… era<br />

capo dello stato maggiore congiunto di Kennedy. Nonostante fosse ormai chiaro che il B-<br />

70 non era un aereo funzionale, LeMay non era disposto a lasciar andare la sua adorata<br />

creatura <strong>senza</strong> combattere.<br />

Quando la CIA rivelò per la prima volta a Kennedy quanto volava alto e veloce l’A-12<br />

Oxcart, il presidente rimase sbalordito 21 . Secondo l’agente della CIA Norman Nelson,<br />

chiese immediatamente: «Sarebbe possibile convertirlo in un bombardiere a lungo raggio<br />

per sostituire il B-70?». LeMay era presente a quella conversazione e il pensiero di dover<br />

cedere il suo giocattolo all’agenzia lo fece andare su tutte le furie. Esercitò pressioni sul<br />

Pentagono a favore del progetto del B-70 e mise in piedi una campagna di pubbliche<br />

relazioni, promuovendo personalmente il bombardiere in interviste comparse su giornali<br />

come «Aviation Week» e «Reader’s Digest». Ma nel 1963 Kennedy era propenso a<br />

cancellare il progetto. In una nota di budget, lo definì «non necessario ed<br />

economicamente insostenibile» 22 . L’ordine originale di 85 esemplari era già stato ridotto<br />

a dieci, e adesso il Congresso lo portò a quattro 23 .<br />

LeMay era fuori di sé. Si recò da Washington a Burbank in aereo per vedere Kelly<br />

Johnson agli Skunk Works. Visto che erano rivali di lunga data, Johnson si dimostrò<br />

scettico quando LeMay gli chiese informazioni sull’A-12. Quando Johnson ebbe finito<br />

LeMay gli propose un accordo. «Voglio che mi prometta 24 di non opporsi più al B-70»<br />

disse. Se avesse acconsentito, LeMay avrebbe ordinato alla Lockheed 25 una versione<br />

intercettore dell’A-12 in aggiunta all’ordine preesistente. Per la società ciò avrebbe<br />

significato un’altra grossa fattura da presentare all’aeronautica militare. Sulle prime<br />

Johnson dubitò della sincerità di LeMay, ma cambiò idea poche settimane dopo, quando<br />

ricevette la visita del segretario alla Difesa McNamara con al seguito il vicesegretario.<br />

McNamara chiese informazioni sull’A-12 e prese «moltissimi appunti». Nel giro di qualche<br />

mese, il Pentagono ordinò altre venticinque varianti e aveva già un nome adatto per le<br />

sue versioni dell’aereo: Blackbird. “Black” perché il velivolo era stato sviluppato in segreto<br />

dalla CIA e “bird” * perché era in grado di volare. L’incontro fece scoppiare la lunga<br />

battaglia tra le due agenzie per il controllo dell’<strong>Area</strong> <strong>51</strong> e di qualunque veicolo<br />

governativo dotato di ali. Esattamente com’era successo con l’U-2: la CIA aveva fatto tutto<br />

il lavoro per mettere a punto il velivolo solo per vedersi sottrarre il controllo del progetto<br />

dal Pentagono.<br />

Al Ranch nessuno tranne i generali aveva idea che il programma Oxcart della CIA<br />

avesse nel Pentagono un formidabile rivale che ne minacciava l’esistenza. I piloti, gli

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