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Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen

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chiedeva se per caso il pilota non avesse dimenticato qualcosa, o non stesse magari<br />

omettendo dei particolari. «Per me era chiaro che si era trattato di un problema<br />

meccanico e non di un errore del pilota» continua Collins. «Perciò quando Kelly Johnson<br />

mi chiese se fossi disposto a provare metodi non convenzionali come l’ipnosi e il siero<br />

della verità, risposi di sì. Avrei fatto qualunque cosa pur di arrivare alla verità.» Mentre la<br />

commissione del Pentagono conduceva un’indagine tradizionale, Collins si sottopose a<br />

modi tutt’altro che ortodossi per chiarire le cause dell’incidente.<br />

Nell’ufficio del medico aeronautico alla Lockheed, Collins fu fatto sedere davanti a un<br />

ipnotizzatore di Boston assunto dalla CIA, «un uomo piccolo e rotondetto con indosso un<br />

abito fantasioso» ricorda Collins. «Cercò in ogni modo di farmi cadere in trance, solo che<br />

non funzionò. Non credo si rendesse conto che ipnotizzare un pilota di caccia non era<br />

facile come pensava.» Poi a Collins fu iniettata una dose di tiopental sodico, conosciuto<br />

anche come siero della verità. Collins ricorda molto bene quella giornata. «Dissi a mia<br />

moglie Jane che sarei andato al lavoro per qualche ora, il che era quantomeno inusuale<br />

visto che era una domenica. Lo scopo del trattamento era capire se riuscivo a ricordare<br />

altri dettagli rispetto a quelli che avevo riferito nel primo incontro con la CIA. Eppure,<br />

anche con il siero della verità nelle vene, dissi esattamente le stesse cose che avevo già<br />

detto. Il siero della verità ha pesanti effetti collaterali e una volta finito il test facevo<br />

fativa a reggermi in piedi. Tre agenti della CIA mi accompagnarono a casa verso sera. Uno<br />

guidò la mia macchina e gli altri due mi portarono dentro e mi fecero sdraiare sul divano.<br />

Ero ancora intontito dai farmaci. Consegnarono le chiavi dell’auto a Jane e se ne<br />

andarono <strong>senza</strong> dire una parola.»<br />

Quando Collins si svegliò la mattina dopo, immaginò che l’unica conclusione di Jane<br />

sarebbe stata che il marito era uscito di domenica per andare a sbronzarsi. Sentendosi a<br />

disagio, le confessò la faccenda del siero della verità e aggiunse che non poteva dirle<br />

altro. Ma anche Jane aveva una storia da raccontare. Disse che non doveva spiegargli<br />

altro, perché si era fatta un’idea piuttosto chiara di quello che gli era successo al lavoro.<br />

Qualche giorno prima, raccontò, subito dopo l’incidente, l’amico di famiglia e collega di<br />

Collins Walt Ray aveva infranto il protocollo e aveva chiamato Jane dall’<strong>Area</strong> <strong>51</strong> per dirle<br />

che Ken si era lanciato dall’aereo ma stava bene. «Dov’è?» aveva chiesto Jane. Walt Ray<br />

aveva risposto che non lo sapeva, al che Jane aveva ribattuto: «E come fai a sapere che<br />

sta bene se non sai nemmeno dov’è?». Walt Ray non era stato in grado di replicare.<br />

Perciò, sbronza o no, Jane Collins era felicissima che il marito fosse vivo e a casa.<br />

Dopo una lunga indagine fu accertato che l’incidente era stato causato da un<br />

componente dell’aereo delle dimensioni di una matita, chiamato tubo di Pitot 15 . Il tubo di<br />

Pitot misura la velocità relativa tra velivolo e aria e di conseguenza controlla l’indicatore<br />

di velocità. A differenza di ciò che accade guidando un’auto, dove è possibile intuire la<br />

velocità relativa, nel caso di un aereo <strong>senza</strong> la lettura di un tachimetro è impossibile<br />

capire a quale velocità si sta andando, e <strong>senza</strong> questa informazione non si può atterrare.<br />

Quando Collins si infilò nella formazione nuvolosa, il tubo di Pitot reagì all’umidità<br />

presente e gelò. <strong>La</strong> velocità scorretta rilevata dal tachimetro provocò lo stallo dell’aereo,<br />

il quale a sua volta fece capovolgere l’Oxcart il quale alla fine precipitò.<br />

L’incidente di Ken Collins spinse la CIA a raddoppiare le misure di sicurezza relative alle

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