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Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen

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non se l’era inventato; non erano dettagli che ci si potesse inventare. Qualunque cosa<br />

contenessero quei camion, era troppo importante per preoccuparsi del destino di una<br />

cassetta delle lettere.»<br />

Wheelon era convinto che nei camion ci fossero dei missili, missili a testata nucleare<br />

per la precisione. Benché all’epoca non lo sapesse, ne era convinto anche il suo nuovo<br />

capo, il direttore della CIA John McCone. Peccato che McCone non si trovasse a<br />

Washington bensì a Parigi in luna di miele. E così Wheelon si trovò a fronteggiare una<br />

responsabilità maggiore di quella solitamente demandata a un novellino. Preoccupato da<br />

quello che aveva letto, Wheelon chiese un incontro con il capo del National Intelligence<br />

Council, Sherman Kent. «Andai da lui e gli dissi: “Sherm, non sono un professionista<br />

dell’intelligence, ma a me sembra che esistano prove schiaccianti del fatto che laggiù ci<br />

sono dei missili”.» Sherman Kent lo ringraziò per il consiglio, ma spiegò che la<br />

commissione stava per presentare a Kennedy la conclusione opposta, ovvero che a Cuba<br />

non c’era traccia di missili sovietici.<br />

<strong>La</strong> crisi dei missili di Cuba è la storia di un conflitto tra gli Stati Uniti e l’Unione<br />

Sovietica, nonché il dramma che culminò in uno stallo tra le due superpotenze che<br />

rimasero sull’orlo della guerra termonucleare per dieci lunghissimi giorni. Ma è anche la<br />

storia di due antagonisti potentissimi, la CIA e l’aeronautica militare americana, e di come<br />

misero da parte la loro storica rivalità per collaborare ed evitare al mondo l’olocausto<br />

nucleare. Al pari di molte altre crisi della Guerra Fredda, anche la crisi dei missili di Cuba<br />

ebbe un legame con l’<strong>Area</strong> <strong>51</strong>, e quel legame si chiamava U-2.<br />

Durante la crisi, la CIA e l’aeronautica lavorarono di concerto alla missione dell’U-2 che<br />

alla fine costrinse la Russia a cedere. In quell’occasione vi fu non solo una fruttuosa<br />

collaborazione tra i due attori chiave dell’<strong>Area</strong> <strong>51</strong>, ma si creò anche un precedente di<br />

cogestione del potere che funzionò molto bene per un certo periodo di tempo, finché il<br />

meccanismo non s’inceppò. Il successo dell’operazione fu dovuto agli sforzi diplomatici di<br />

un veterano dell’aviazione e di un novellino della CIA: la vecchia volpe era il generale Jack<br />

Ledford, la matricola Bud Wheelon.<br />

Il pomeriggio del 29 agosto 1962 un U-2 che volava sopra Cuba individuò otto basi<br />

missilistiche nella parte occidentale dell’isola, le quali ospitavano gli stessi SA-2 che<br />

avevano abbattuto Gary Powers due anni prima. <strong>La</strong> settimana successiva furono scoperte<br />

altre tre basi missilistiche, unitamente a un MIG-21 sovietico parcheggiato nel vicino<br />

aeroporto di Santa Clara. Da due mesi l’agenzia stava analizzando rapporti 12 che<br />

affermavano che era arrivato a Cuba un numero compreso tra quattromila e seimila<br />

persone provenienti dal blocco sovietico, tra cui 1.700 tecnici militari 13 . Ai cittadini cubani<br />

era proibito entrare nelle aree portuali dove navi russe stavano scaricando enormi casse,<br />

alcune grandi abbastanza da «contenere la fusoliera di un aereo o componenti di missili».<br />

Le implicazioni erano di tre ordini: primo, la Russia stava rafforzando l’esercito cubano;<br />

secondo, i sovietici stavano installando parecchie basi missilistiche; e terzo, i russi<br />

stavano mettendo in piedi stazioni di disturbo elettronico contro Cape Canaveral 14 in<br />

Florida e contro altre importanti installazioni americane. Il direttore della CIA, John<br />

McCone, aveva già riferito ai consiglieri militari del presidente di essere convinto che i

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