16.04.2016 Views

Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

stata solo 0,00002 dell’ammontare globale. Il “buco” si sarebbe prontamente richiuso<br />

grazie alla turbolenza causata dalla bomba e ai movimenti dei gas nell’atmosfera.» Ciò<br />

che successe in seguito è ancora più incredibile. «Dopo i test, a questo problema non fu<br />

prestata praticamente nessuna attenzione, evidentemente perché non furono fatte<br />

osservazioni spettacolari o insolite (a causa di mancanza di prove in un senso o<br />

nell’altro).» A quanto pare, a nessuno venne in mente di chiedere all’esperto che quel<br />

giorno si trovava sull’atollo di Johnston, Wernher von Braun.<br />

Nei filmati dell’archivio governativo, si può vedere von Braun mentre osserva il missile<br />

Redstone 16 che aveva progettato portare la bomba nella stratosfera, dove sarebbe<br />

esplosa. Con un paio di occhiali da aviatore, una camicia hawaiana e un’abbronzatura da<br />

tropici, von Braun sembra più un playboy che uno scienziato missilistico. Ma rimase così<br />

scioccato dall’esplosione di Teak che se ne andò dall’isola prima del secondo test 17 . Von<br />

Braun non era uno che si spaventava facilmente: quando lavorava per Adolf Hitler, lui e il<br />

suo collega Ernst Steinhoff si presentavano 18 alla tana del lupo del Führer, la<br />

Wolffschanze, a bordo dell’aereo personale di Steinhoff per ragguagliare il dittatore sui<br />

progressi del V2. Eppure la potenza di Teak mise in fuga lo scienziato tedesco. Non<br />

appena furono ripristinate le comunicazioni radio, von Braun si dileguò. Non disse mai<br />

perché.<br />

I test ad alta quota di Killian non si fermarono lì. Due settimane dopo prese il via un<br />

altro progetto ultrasegreto denominato operazione Argus 19 . I test nucleari avevano<br />

conquistato lo spazio. «Argus fu un’operazione insolita» si legge in una sintesi della<br />

Defense Nuclear Agency risalente al 1993. «Fu completata in meno di sei mesi dopo<br />

l’approvazione presidenziale, e in totale segretezza. Per la prima volta missili a testata<br />

nucleare furono lanciati da navi.» Parole ambigue per mascherare un altro degli<br />

esperimenti segreti più estremi condotti dall’uomo. Il 27 e il 30 agosto e il 6 settembre<br />

1958 furono lanciate tre testate nucleari montate su missili X-17 dal ponte della Norton<br />

Sound mentre la nave da guerra si trovava al largo della costa del Sudafrica, nell’oceano<br />

Atlantico meridionale. I missili e le testate atomiche raggiunsero un’altitudine di circa 480<br />

chilometri prima di esplodere nello spazio. Questo “esperimento scientifico” era il parto<br />

della mente di un ascensorista greco diventato fisico, Nicholas Christofilos. Christofilos<br />

aveva convinto Killian 20 che un’eplosione nucleare al di sopra dell’atmosfera – ma<br />

all’interno del campo magnetico terrestre – avrebbe potuto produrre una pulsazione<br />

elettronica che ipoteticamente avrebbe dovuto danneggiare i sistemi di armamento dei<br />

missili balistici intercontinentali sovietici diretti verso gli Stati Uniti. Se anche il fenomeno<br />

atteso si produsse in dettagli ininfluenti, ovvero i dispositivi dei missili registrarono la<br />

“sensazione” della pulsazione prodotta dall’esplosione, Christofilos si sbagliava sulla<br />

possibilità che ciò avrebbe fermato davvero i missili nemici in arrivo. In altre parole, il<br />

test fallì.<br />

Per coprire le proprie tracce riguardo al totale spreco e all’assurdità dell’esperimento, il<br />

mese successivo al test Killian scrisse un memo al presidente Eisenhower tentando di<br />

enfatizzare la rapidità con cui era stata condotta l’operazione e la soddisfazione per<br />

averla mantenuta completamente segreta 21 .<br />

Quando il giornalista scientifico del «New York Times» Walter Sullivan consegnò a

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!