16.04.2016 Views

Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Capitolo 9<br />

LA BASE TORNA ALLA VITA 1<br />

In qualità di responsabile delle attrezzature e dell’equipaggiamento all’<strong>Area</strong> <strong>51</strong> 2 , Jim<br />

Freedman era un’autorità. «Il mio lavoro consisteva nel fornire servizi a tutti i differenti<br />

gruppi presenti nell’area» spiega Freedman. «Inclusi la CIA, l’aeronautica militare, la EG&G,<br />

l a REECo [Reynolds Electric and Engineering] e persino Howard Hughes… pochissimi<br />

sapevano che aveva un suo hangar al Ranch.» Che cosa stesse facendo esattamente<br />

Hughes all’<strong>Area</strong> <strong>51</strong> rimane ancora classificato nel 2011, ma Freedman spiega le<br />

dinamiche in gioco. «Alla CIA piaceva alimentare la competizione tra i gruppi. Ecco perché<br />

avevamo la Kodak e la Polaroid, la Lockheed e la North American, la EG&G e Hughes.<br />

Erano tutti contractor esclusivi per ragioni di sicurezza. Ma la concorrenza faceva sì che la<br />

gente stesse in campana.» Jim Freedman fece da collegamento tra i diversi gruppi dal<br />

1960 al 1974. Se a uno scienziato serviva uno strumento qualsiasi, se un ingegnere aveva<br />

bisogno di un oscilloscopio o se un esperto radar voleva un pezzo di nastro magnetico,<br />

era compito di Freedman procurarglielo, e in fretta. Premessa indispensabile del suo<br />

lavoro era il fatto che Freedman sapeva come mantenere un segreto. Aveva<br />

autorizzazioni e permessi top-secret ed era in forze alla EG&G dal 1953. «Obbedivamo a<br />

una regola che diceva: “Quello che vieni a sapere qui, non farlo uscire da qui”. Era<br />

semplicissima» dice Freedman. «Non si poteva parlare. Se lo facevi perdervi il posto e<br />

finivi sulla lista nera. Così mia moglie e la mia famiglia erano convinti che riparassi tv.»<br />

Com’era successo in occasione del progetto Manhattan, anche nel caso di Oxcart le<br />

varie operazioni in corso all’<strong>Area</strong> <strong>51</strong> erano compartimentate, sicché ogni persona<br />

coinvolta lavorava in obbedienza a rigidi protocolli relativi alle informazioni strettamente<br />

necessarie. Gli uomini addetti al radar non avevano idea di quelli che lavoravano all’ELINT,<br />

i quali a loro volta non sapevano nulla di quello che stavano facendo le squadre di<br />

soccorso. Ciascuno conosceva solo il suo pezzetto. Pochissimi – ufficiali con ruoli direttivi<br />

– avevano al massimo idea di una parte del puzzle. Ma qualcuno doveva pur fungere da<br />

collegamento tra tutti questi pezzi, e fu così che Freedman divenne la persona che ne<br />

sapeva più di tutti su quello che accadeva all’<strong>Area</strong> <strong>51</strong>.<br />

Conosceva anche la pianta della base. <strong>La</strong> maggior parte degli addetti erano confinati<br />

nell’edificio, o negli edifici, in cui lavoravano, in quello in cui dormivano e nella mensa,<br />

dove tutti mangiavano insieme. In qualità di addetto ai collegamenti dell’<strong>Area</strong> <strong>51</strong>,<br />

Freedman «andava in posti di cui credo che la gente non conoscesse nemmeno<br />

l’esistenza».<br />

Il primo lavoro di Freedman all’<strong>Area</strong> <strong>51</strong> era consistito nell’installare radio nei veicoli

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!