Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen

caccia che erano diventati l’obiettivo di un missile. Quando i piloti sovietici avessero
attivato il loro ECM contro di noi, il mio compito consisteva nello stare seduto lì a guardare
come rispondeva l’ECCM del nostro missile. Se il segnale sovietico avesse interferito con il
missile mandandolo fuori rotta, avrei regolato l’ECCM dell’arma per stabilire in che modo
fosse possibile evitare il segnale ECM sovietico.» Sebbene primitiva per gli standard
odierni, quello che stavano facendo Barnes e gli agenti dell’NSA che erano insieme a lui
sull’aereo gettò le primissime basi della guerra elettronica. «All’interno dell’aereo,
avremmo registrato le frequenze che a Fort Bliss sarebbero state riascoltate per
l’addestramento e la progettazione. Una volta ottenuto quello che volevamo, alzammo il
culo in tutta fretta per evitare un reale contatto con gli aerei sovietici.»
Le informazioni che Barnes e i suoi colleghi stavano raccogliendo sopra Cuba
cominciarono a riempire i vuoti di quello che in precedenza non si sapeva. Tornati a Fort
Bliss, Barnes e gli altri avrebbero interpretato quello che l’NSA aveva captato delle
trasmissioni ECM russo-cubane che avevano registrato durante il volo. Ascoltando le
risposte sovietiche decrittate alle mosse dei nemici, la CIA apprese che cosa i russi
vedevano e che cosa non vedevano sui loro schermi radar. Questa tecnologia divenne
una delle componenti principali nello sviluppo futuro della tecnologia stealth e delle
contromisure elettroniche, e fu la ragione che in seguito portò Barnes a lavorare all’Area
51 per conto della CIA. Per l’aeronautica militare fu l’inizio di una nuova era di guerra
dell’informazione.
Anche se l’aereo militare americano con a bordo una squadra di ingegneri e di agenti
dell’NSA e un missile Hawk nascosto nella stiva invertì la rotta all’ultimo momento, appena
prima di violare lo spazio aereo cubano, secondo Barnes «ci furono delle ripercussioni».
«Li spaventò a morte e provocò un’escalation.» Nel gennaio del 1961, Chrušcëv riunì un
gruppo di diplomatici cubani alla loro ambasciata di Mosca. «In questo momento da Cuba
arrivano notizie allarmanti, notizie secondo cui i capitalisti americani stanno preparando
un attacco diretto su Cuba» disse il leader sovietico. Barnes è convinto che Chrušcëv
«potesse riferirsi al casino che avevamo fatto con i nostri missili Hawk diretti contro i loro
aerei». Comunque fosse, Chrušcëv aveva una ragione valida. Ma il volubile dittatore
aveva le sue difficoltà ad attenersi ai fatti: la disinformazione era una caratteristica
distintiva della macchina propagandistica sovietica.
A una stanza piena di diplomatici cubani, molti dei quali sapevano che le cose stavano
in un altro modo, Chrušcëv dichiarò: «Quel che è peggio, [gli americani] stanno cercando
di far credere che a Cuba si stiano installando delle basi missilistiche dell’Unione
Sovietica, o addirittura che ci siano già. Il che, come tutti sanno, è una schifosa
menzogna. Non c’è nessuna base militare sovietica a Cuba». In realtà, era proprio quello
che i sovietici stavano facendo. «Naturalmente noi sapevamo benissimo come stavano le
cose e il 3 gennaio 1961 l’America ruppe i rapporti diplomatici con Cuba» precisa Barnes.
Dieci giorni dopo, la CIA riunì il suo Special Group, una commissione segreta interna al
National Security Council con funzioni di supervisione sulle attività coperte dell’agenzia.
Venne presa la decisione formale secondo cui il regime di Castro «dev’essere
rovesciato» 42 . L’uomo incaricato di assicurarsi che ciò accadesse era Richard Bissell. Oltre
a essere il funzionario di grado più elevato della CIA allo Special Operations Group, Bissell