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Area 51_ La verita, senza censu - Annie Jacobsen

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qualcosa di grosso quando era stato svegliato nel cuore della notte da un generale a due<br />

stelle. «Mi disse che avevamo un compito importante. Pensai: “Se un generale è in piedi<br />

a lavorare a quest’ora, allora sto sveglio anch’io”. <strong>La</strong>vorare all’<strong>Area</strong> <strong>51</strong> è stato il periodo<br />

più entusiasmante della mia carriera.»<br />

L’A-12 era originale in ogni senso, il che significava che ogni due per tre saltava fuori<br />

qualche nuova esigenza mai affrontata prima. <strong>La</strong> pista di rullaggio lunga 2.600 metri<br />

dovette essere costruita pezzo per pezzo perché le piste standard dell’aeronautica non<br />

andavano bene per l’Oxcart. Le sezioni longitudinali dovevano essere molto più larghe e i<br />

giunti che le univano dovevano correre paralleli al rullaggio dell’aereo, non perpendicolari<br />

come accadeva normalmente. Si iniziò la costruzione di nuovi hangar, pronti a<br />

nascondere quella che sarebbe diventata nota come “la piccola forza aerea” della CIA 28 .<br />

Far volare l’Oxcart 29 richiedeva a sua volta una piccola flotta di aerei: caccia F-104, aerei<br />

da addestramento, aerei da trasporto e un elicottero per le operazioni di soccorso.<br />

Dato che l’Oxcart volava cinque volte più veloce dell’U-2, l’agenzia aveva bisogno di<br />

molto più spazio aereo riservato all’<strong>Area</strong> <strong>51</strong>. Viaggiando a 3.520 chilometri orari un pilota<br />

di Oxcart avrebbe avuto bisogno di 300 chilometri solo per invertire la rotta 30 . Ciò<br />

significava chiudere all’accesso degli estranei altri 15.360 ettari di terreno attorno alla<br />

base, consentendo alla Federal Aviation Administration (Agenzia federale per l’aviazione<br />

civile) di estendere lo spazio aereo vietato da 130 a 1140 chilometri quadrati. Agli<br />

impiegati della FAA (Federal Aviation Administration) vennero date istruzioni di non fare<br />

domande su oggetti in volo sopra i 12.000 metri di quota. Lo stesso accadde al NORAD 31 , il<br />

North American Aerospace Defense Command (Comando di difesa aerospaziale del Nord-<br />

America).<br />

Mentre la base veniva preparata per la consegna dei dodici aerei, sul letto del lago<br />

asciutto all’<strong>Area</strong> <strong>51</strong> proseguivano i test sul pilone. E la CIA continuava a temere che i russi<br />

stessero osservando dallo spazio. Dall’altra parte dell’oceano, al NII-88, Sergej Korolëv<br />

aveva progettato un satellite spia denominato Oggetto D, ma la CIA non sapeva di cosa<br />

fosse capace esattamente. Era in corso anche il lancio di una serie di satelliti spia<br />

chiamati Zenit, una versione modificata della navicella spaziale Vostok che era stata<br />

equipaggiata con macchine fotografiche per riprendere le installazioni militari americane<br />

dallo spazio. I russi provavano grande piacere a sbattere in faccia al dipartimento di stato<br />

quello che avevano saputo. Una volta, usando canali diplomatici, fecero pervenire alla CIA<br />

un semplice schizzo 32 dell’esatta forma dell’aereo spia top-secret della Lockheed,<br />

lasciandoli a chiedersi sbalorditi come il nemico avesse potuto ottenere<br />

quell’informazione, visto che il personale addetto alle operazioni era stato attentissimo a<br />

evitare i ficcanaso orbitanti dei sovietici. Forse c’era un doppiogiochista? <strong>La</strong> CIA, sempre<br />

paranoica riguardo alle infiltrazioni del KGB, si preoccupava che ci fosse una spia all’<strong>Area</strong><br />

<strong>51</strong>. Alla fine fu Lovick a capire: i russi usavano satelliti a infrarossi. Nel calore del deserto,<br />

che d’estate poteva toccare i <strong>51</strong>,6 °C, il modello dell’aereo lasciava un’impronta termica<br />

sull’asfalto mentre i tecnici aspettavano di issarlo sul pilone. Lo schizzo era la copia di<br />

quella sagoma.<br />

Mentre i russi guardavano dallo spazio, la CIA continuava a monitorare e interpretare le<br />

reazioni sovietiche al suo programma di ricognizione aerea. Memorandum del maresciallo

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