Scarica l'edizione di maggio - Biblioteca di via Senato
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62 la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano – <strong>maggio</strong> 2012<br />
Da sinistra: immagine pubblicitaria della rivista con la relativa campagna abbonamenti contenuta nel numero del 2<br />
<strong>maggio</strong> 1926 (p. 3); manifesto per la prima Festa del Libro sostenuta e promossa con entusiasmo dalla redazione del<br />
perio<strong>di</strong>co. Il manifesto (nel numero dell’8 <strong>maggio</strong> 1927, p. 3) propone un’accesa esortazione alla lettura e il libro viene<br />
presentato come prodotto <strong>di</strong> cultura e <strong>di</strong> civiltà; l’idea <strong>di</strong> istituire una Giornata del Libro – patrocinata dal Ministero<br />
della Pubblica Istruzione – era nata a seguito della constatazione della scarsa affezione del pubblico alla lettura e tra i<br />
promotori <strong>di</strong> tale iniziativa Umberto Fracchia fu tra i più impegnati<br />
culturale, svolse il ruolo <strong>di</strong> car<strong>di</strong>ne<br />
tra le esperienze de “La Voce” e<br />
della sopracitata “La Ronda” e le<br />
successive riviste “Solaria”, “Circoli”<br />
e “Letteratura”, accogliendo<br />
gli scritti <strong>di</strong> autori come Luigi Pirandello,<br />
Alfredo Panzini, Grazia<br />
Deledda, Ada Negri, Ardengo Soffici,<br />
Giuseppe Ungaretti, Umberto<br />
Saba, Carlo Emilio Gadda, Alberto<br />
Longhi, Libero de Libero, Elio<br />
Vittorini e molti altri nomi noti. 8<br />
L’impostazione inter<strong>di</strong>sciplinare,<br />
la posizione <strong>di</strong> critica costrutti-<br />
va, l’apertura alle <strong>di</strong>verse sollecitazioni<br />
ideologiche e l’impegno nella<br />
<strong>di</strong>ffusione della cultura connotarono<br />
il perio<strong>di</strong>co soprattutto nella prima<br />
stagione, cioè tra il 1925 e il 1936,<br />
quando il regime fascista ne bloccò le<br />
pubblicazioni, che ripresero solamente<br />
<strong>di</strong>eci anni dopo.<br />
Sotto la <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> Fracchia,<br />
dal 1925 al 1929, il successo de “La<br />
Fiera letteraria” andò crescendo ad<br />
ogni numero domenicale; nei primi<br />
anni la redazione aveva sede in Milano<br />
(<strong>via</strong>le Piave 20, poi <strong>via</strong> della Spiga<br />
24, quin<strong>di</strong> piazza S. Carlo 2) per poi<br />
essere spostata, nel 1928, a Roma. Il<br />
trasferimento della sede, <strong>di</strong> fatto,<br />
venne a coincidere con altre due importanti<br />
mo<strong>di</strong>fiche: la nuova <strong>di</strong>rezione<br />
con Curzio Malaparte (1898 –<br />
1957) e Giovanni Battista Angioletti<br />
(1896 – 1961), dal numero del 18<br />
marzo 1928, e, nel 1929, l’adozione<br />
del nuovo nome “L’Italia letteraria”.<br />
All’inizio la rivista uscì in fascicoli<br />
<strong>di</strong> 6 pagine al costo <strong>di</strong> 50 centesimi,<br />
mentre dal numero del 27<br />
giugno 1926 le pagine furono por-