Scarica l'edizione di maggio - Biblioteca di via Senato
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60 la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano – <strong>maggio</strong> 2012<br />
La cultura in Italia<br />
sulle pagine <strong>di</strong> una rivista<br />
“La Fiera letteraria” tra le due guerre (1925-1936)<br />
il 12 del prossimo<br />
Dicembre in Mi-<br />
«Uscirà<br />
lano un nuovo giornale<br />
settimanale <strong>di</strong> lettere, scienze<br />
ed arti intitolato “La Fiera letteraria”.<br />
Sarà un giornale del formato<br />
normale <strong>di</strong> un quoti<strong>di</strong>ano, in sei o otto<br />
pagine illustrate, stampato in rotativa,<br />
sul tipo dei giornali letterari<br />
che hanno attualmente così largo<br />
successo in Francia […]. “La Fiera<br />
letteraria” non sarà l’esponente <strong>di</strong> un<br />
piccolo gruppo <strong>di</strong> scrittori ma un<br />
giornale destinato a un vasto pubblico,<br />
redatto con criteri giornalistici,<br />
BvS: il Fondo Emeroteca<br />
�<br />
PAOLA MARIA FARINA<br />
largamente informativo, e rispecchierà<br />
nel modo più completo il movimento<br />
letterario, scientifico ed artistico<br />
italiano e straniero». 1<br />
Con queste parole, in una lettera<br />
del 17 novembre 1925, Umberto<br />
Fracchia (1889 – 1930), saggista e<br />
romanziere, annunciava la pubblicazione<br />
<strong>di</strong> una nuova rivista, “La Fiera<br />
letteraria” (presso la nostra biblioteca,<br />
le annate complete dal 1925 al<br />
1936), il cui primo numero vide la luce<br />
il 13 <strong>di</strong>cembre 1925 sotto la <strong>di</strong>rezione<br />
dello stesso Fracchia, già fondatore<br />
<strong>di</strong> “Lirica” e collaboratore<br />
per lungo tempo de “Il Marzocco”. 2<br />
Le ragioni del settimanale sono<br />
spiegate nell’e<strong>di</strong>toriale del numero<br />
d’esor<strong>di</strong>o, Esistere nel tempo<br />
(non firmato ma, in realtà, dello<br />
stesso <strong>di</strong>rettore), in cui viene chiarita<br />
anche la scelta del nome: «i nomi<br />
più belli e solenni […] ci sono apparsi<br />
i meno adatti per noi che, ritrovandoci<br />
in pochi e così lontani l’uno<br />
dall’altro, non avremmo mai osato<br />
pensare <strong>di</strong> poterci riunire insieme<br />
per costruire un tempio o qualche<br />
cosa che assomigli a un tempio […].<br />
La fiera […] è il luogo che si conviene<br />
ad uomini della nostra età: che i<br />
nostri propilei e la nostra scuola <strong>di</strong><br />
Atene siano fatti <strong>di</strong> baracche rabberciate<br />
alla meglio, con insegne<br />
Nella pagina accanto, da sinistra:<br />
prima pagina del primo numero de<br />
“La Fiera letteraria” uscito il 13<br />
<strong>di</strong>cembre 1925; prima pagina della<br />
rivista con il nuovo titolo, “L’Italia<br />
letteraria” (7 aprile 1929)<br />
Qui a sinistra, un articolo <strong>di</strong> Enrico<br />
Falqui, fedele e celebre collaboratore<br />
del perio<strong>di</strong>co, sull’e<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong> una<br />
città letteraria, con vie, piazze e<br />
monumenti ispirati ai gran<strong>di</strong> autori<br />
della letteratura italiana (4 ottobre<br />
1931, p. 3)