Scarica l'edizione di maggio - Biblioteca di via Senato
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26 la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano – <strong>maggio</strong> 2012<br />
Sistemi <strong>di</strong> fortificazione e <strong>di</strong> asse<strong>di</strong>o a’ tempi <strong>di</strong> Raimondo Montecuccoli, tavola presente nelle Opere, stampate a Milano da<br />
Luigi Mussi nel 1807-1808, a cura <strong>di</strong> Ugo Foscolo<br />
conte milanese Ercole <strong>di</strong> Belgioioso. Foscolo ponendo<br />
alla base dell’incisione raffigurante l’Autore <strong>di</strong>segnata<br />
da Francesco Rosaspina l’elogio “Raymundus Montecucoli<br />
scribendo fecit aeterna quae gessit” (Raimondo<br />
Montecuccoli, con gli scritti rese eterno quanto aveva compiuto<br />
con le sue gesta), sottolinea dunque proprio l’esperienza<br />
militare combinata al talento letterario del principe.<br />
L’elogio continua anche nel commento sullo stile:<br />
“Lo stile dell’autore negli Aforismi sa del filosofo e del<br />
guerriero: ne’ Commentarii è pieno <strong>di</strong> storica ingenuità,<br />
e sente la scuola del Davanzati. Un libro tutto gran<strong>di</strong><br />
idee vedute chiaramente, me<strong>di</strong>tate e sentite sarà sempre<br />
esemplare <strong>di</strong> stile a’ pensatori.” 7 A Foscolo si deve<br />
dunque la riscoperta del ruolo svolto da Montecuccoli<br />
per l’incipiente Risorgimento, quando scriveva nella<br />
Prefazione che: “Spetta agli scrittori <strong>di</strong> riven<strong>di</strong>care i <strong>di</strong>ritti<br />
letterarj della loro patria, ed io tento <strong>di</strong> sdebitare <strong>di</strong><br />
questo ufficio pubblicando nella lor vera lezione gli<br />
Aforismi e i Commentarj del <strong>maggio</strong>re e del più dotto<br />
fra’ capitani nati in Italia dopo il risorgimento dalla<br />
barbarie”. E qualche riga dopo: “Non il catalogo del<br />
Crevenna, non la biblioteca Firmiana, non fra’ libri rari<br />
dell’Haim, non il Fontanini o il suo acerrimo annotatore<br />
Apostolo Zeno, non l’Andres nè il Niceron notarono<br />
il nome <strong>di</strong> Raimondo Montecuccoli; tanto l’opera e le<br />
e<strong>di</strong>zioni rimaneano sconosciute anche agli uomini letterati.<br />
Unico, che da noi sappiasi, il Tiraboschi bibliotecario<br />
nella patria dell’autore lasciò memoria degli<br />
scritti tacendo su le e<strong>di</strong>zioni.” 8<br />
Un caso più particolare ma altrettanto rinomato