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Scarica l'edizione di maggio - Biblioteca di via Senato

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16 la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano – <strong>maggio</strong> 2012<br />

A sinistra: incisione nella prima e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> The Silverado Squatters (1883); a destra in un ritratto <strong>di</strong> W. B. Richmond (1886)<br />

Sono gli anni in cui compaiono anche i racconti<br />

raccolti sotto il titolo Merry Men and Other Tales and Fables<br />

13 : The Merry Men (1882), Will o’the Mill (1878), Markheim<br />

(1885), Thrawn Janet (1881), Olalla (1885), The<br />

Treasure of Franchard (1883).<br />

Gli Allegri compari del racconto che dà il titolo alla<br />

raccolta sono le onde del mare <strong>di</strong> Scozia, che spesso sono<br />

terribilmente cupe e minacciose, «rombando e rombando»,<br />

ma che, pietosamente, depositano sulla spiaggia i<br />

resti dei naufragi; un racconto noir, tra i più belli <strong>di</strong> Stevenson,<br />

dove si intrecciano vicende <strong>di</strong> tremen<strong>di</strong> delitti e<br />

<strong>di</strong> tesori <strong>di</strong> navi affondate. Sempre <strong>di</strong> tesori si parla nel Tesoro<br />

<strong>di</strong> Franchard, mentre in Will del mulino lo scrittore<br />

mette in scena uno strano <strong>di</strong>alogo a <strong>di</strong>stanza tra la Morte<br />

e un ragazzo che, crescendo e <strong>di</strong>ventando uomo, rinuncia<br />

a vivere per paura <strong>di</strong> provare dolore [è presente qui l’argomento<br />

del coraggio <strong>di</strong> vivere, costante in tutta la scrittura<br />

<strong>di</strong> Stevenson]. Markheim è un racconto sul tema del<br />

“doppio”, che per certi versi prefigura Lo strano caso del<br />

dottor Jekyll e Mr. Hide 14<br />

. Con questo ultimo romanzo ha a<br />

che vedere anche il racconto Olalla, che narra <strong>di</strong> un incubo<br />

che può ad ogni momento degenerare in follia. Mentre,<br />

infine, Janet la storta è la storia dell’inconfessata male<strong>di</strong>zione<br />

<strong>di</strong> un reverendo che vive sulle colline scozzesi.<br />

Questo racconto Stevenson lo scrive per una raccolta <strong>di</strong><br />

storie <strong>di</strong> fantasmi che doveva comporre con la moglie: lei<br />

scrive The Shadow on the Bed mentre lui scrive la storia del<br />

reverendo Murdoch Soulis ossessionato dal pensiero<br />

della sciancata Janet. Nei giorni in cui scrivono queste<br />

storie <strong>di</strong> spettri non senza qualche brivido, – siamo nel<br />

1881 –, trascorrendo «gran parte del tempo fra le quattro<br />

mura <strong>di</strong> una casa lugubremente nota come il “cottage<br />

della defunta signorina McGregor”» (così racconta lo<br />

stesso scrittore) a Pitlochry, nelle Highlands scozzesi,<br />

Robert comincia anche a <strong>di</strong>segnare, insieme a Lloyd, la<br />

mappa dell’Isola del tesoro.

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