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12 la Biblioteca di via Senato Milano – maggio 2012 A sinistra: Stevenson a 16 anni in piedi accanto al padre; a destra: lo scrittore in piedi sul bompresso dell’“Equator” (1889) tetto e custodito nella Biblioteca di via Senato. � Robert Lewis Balfour Stevenson nasce a Edinburgo, in Scozia, il 13 novembre 1850. Nel corso degli anni muterà il suo nome, fino ad assumere quello noto di Robert Louis Stevenson. È figlio unico di Thomas Stevenson, ingegnere civile specializzato nella costruzione di fari, e di Magaret Balfour, figlia di un pastore presbiteriano. Dalla famiglia paterna erediterà la passione per il mare e per l’avventura, nella casa del nonno materno passerà l’infanzia. Lo alleverà la balia, Alison Cunningham, chiamata affettuosamente Cummy, cui lo scrittore dedicherà il primo libro di poesie, A Child’s Garden of Verses (1885). È lei che comincia a raccontargli delle storie per bambini, ma anche episodi tratti dalla Bibbia e dalla vita dei “Covenanters” 5 che saranno i protagonisti della sua prima storia, pubblicata privatamente a spese della famiglia nel 1866, The Pentland Rising. Fin da bambino, Stevenson soffre di tubercolosi, malattia che lo perseguiterà per tutta la vita. Nell’infanzia trascorse molto tempo a letto, componendo storie ancor prima di imparare a leggere. Da adulto, per la malattia, ci saranno momenti in cui non potrà indossare la giacca per paura di provocare un’emorragia ai polmoni. Nel 1867 comincia a studiare ingegneria ma con scarsi risultati. Frequenta irregolarmente l’Università attratto da uno stile di vita affatto diverso da quello che cerca di inculcargli il padre. Legge voracemente di tutto: Shakespeare, Walter Scott, John Bunyan, ma anche Whitman, Daniel Defoe, William Hazlitt. Non sono i calcoli scientifici ad appassionarlo, ma il narrare, lo scorrere delle parole, la letteratura. Unico segno tangibile dei suoi studi d’ingegneria rimane la memoria On a New Form of Intermittent Light for Lighthouses, dove spiega i vantaggi economici di un

maggio 2012 – la Biblioteca di via Senato Milano 13 In senso orario: la famiglia Stevenson con le domestiche nel 1865 (a destra la balia Cummy, in primo piano il cane Coolin); lo scrittore a Vailima con moglie, figlio e alcuni indigeni; la tomba sul monte Vaea; sulla goletta “Equator” utilizzo combinato di specchi girevoli e lampade a olio, che legge pubblicamente alla Royal Scottish Society of Arts il 27 marzo 1871 e per la quale riceve una medaglia d’argento. Gli ci vuole tempo per riuscire a convincere il padre e la famiglia intera a lasciarlo scrivere. Unico compromesso imposto dai genitori, che egli consegua, almeno, la laurea in legge. I contrasti con il padre sono una costante di tutta la giovinezza di Stevenson: dalla carriera studentesca alla religione, lo scrittore mostrerà un’indipendenza di spirito e d’opinioni molto spiccata, poco consona all’epoca vittoriana e all’ambiente presbiteriano, in cui i giovani si mostrano per lo più rispettosi delle tradizioni e del pensiero dei genitori. Ottenuta la laurea in legge nel 1875, intraprende, con l’amico Walter Grindlay Simpson, un lungo viaggio a piedi attraverso la Scozia. Il racconto di quel viaggio costituirà la materia del libro An Inland Voyage (1888). Viaggia poi in Belgio e in Francia. Arrivato a Parigi, conosce una donna americana, Fanny Vandegrift Osbourne. Tra loro inizia una storia d’amore, benché lei sia già sposata, anche se ufficialmente divisa dal marito. � Fanny ha dieci anni più di Robert e anche due figli, Isobel detta Belle e Samuel Lloyd, chiamato poi semplicemente Lloyd; un terzo figlio, Hervey, muore di tubercolosi a Parigi, nel 1876. È a Parigi per dimenticare un matrimonio a dir poco tumultuoso. Il marito, cercatore d’oro, l’ha costretta a una serie di spostamenti tra le diverse città della West Coast e i luoghi impervi dell’entroterra, infliggendole violenze e tradimenti. A un certo punto viene creduto morto, ucciso da un orso grizzly; poi, con gran sorpresa, ricompare vivo con l’intenzione di condurre una vita virtuosa. I suoi pii propositi durano poco. Torna infatti sulla strada dei vizi: gioco, donne, violenza. La povera Fanny cerca scampo viaggiando ap-

12 la <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong> Milano – <strong>maggio</strong> 2012<br />

A sinistra: Stevenson a 16 anni in pie<strong>di</strong> accanto al padre; a destra: lo scrittore in pie<strong>di</strong> sul bompresso dell’“Equator”<br />

(1889)<br />

tetto e custo<strong>di</strong>to nella <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>via</strong> <strong>Senato</strong>.<br />

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Robert Lewis Balfour Stevenson nasce a E<strong>di</strong>nburgo,<br />

in Scozia, il 13 novembre 1850. Nel corso degli<br />

anni muterà il suo nome, fino ad assumere quello noto<br />

<strong>di</strong> Robert Louis Stevenson. È figlio unico <strong>di</strong> Thomas<br />

Stevenson, ingegnere civile specializzato nella costruzione<br />

<strong>di</strong> fari, e <strong>di</strong> Magaret Balfour, figlia <strong>di</strong> un pastore<br />

presbiteriano. Dalla famiglia paterna ere<strong>di</strong>terà la passione<br />

per il mare e per l’avventura, nella casa del nonno<br />

materno passerà l’infanzia.<br />

Lo alleverà la balia, Alison Cunningham, chiamata<br />

affettuosamente Cummy, cui lo scrittore de<strong>di</strong>cherà il<br />

primo libro <strong>di</strong> poesie, A Child’s Garden of Verses (1885).<br />

È lei che comincia a raccontargli delle storie per<br />

bambini, ma anche episo<strong>di</strong> tratti dalla Bibbia e dalla vita<br />

dei “Covenanters” 5 che saranno i protagonisti della<br />

sua prima storia, pubblicata privatamente a spese della<br />

famiglia nel 1866, The Pentland Rising.<br />

Fin da bambino, Stevenson soffre <strong>di</strong> tubercolosi,<br />

malattia che lo perseguiterà per tutta la vita. Nell’infanzia<br />

trascorse molto tempo a letto, componendo storie<br />

ancor prima <strong>di</strong> imparare a leggere. Da adulto, per la<br />

malattia, ci saranno momenti in cui non potrà indossare<br />

la giacca per paura <strong>di</strong> provocare un’emorragia ai polmoni.<br />

Nel 1867 comincia a stu<strong>di</strong>are ingegneria ma con<br />

scarsi risultati. Frequenta irregolarmente l’Università<br />

attratto da uno stile <strong>di</strong> vita affatto <strong>di</strong>verso da quello che<br />

cerca <strong>di</strong> inculcargli il padre. Legge voracemente <strong>di</strong> tutto:<br />

Shakespeare, Walter Scott, John Bunyan, ma anche<br />

Whitman, Daniel Defoe, William Hazlitt. Non sono i<br />

calcoli scientifici ad appassionarlo, ma il narrare, lo<br />

scorrere delle parole, la letteratura.<br />

Unico segno tangibile dei suoi stu<strong>di</strong> d’ingegneria<br />

rimane la memoria On a New Form of Intermittent Light<br />

for Lighthouses, dove spiega i vantaggi economici <strong>di</strong> un

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