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la rivincita di leo

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da tom hardy a kate winslet: le foto del<strong>la</strong> notte più lunga <strong>di</strong> hollywood<br />

speciale oscar<br />

<strong>la</strong><br />

<strong>rivincita</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>leo</strong><br />

ennio morricone<br />

nel nome <strong>di</strong> tarantino<br />

a ventidue anni dal<strong>la</strong> prima<br />

nomination, finalmente il<br />

trionfo <strong>di</strong> <strong>leo</strong>nardo <strong>di</strong>caprio


speciale oscar<br />

da quel<strong>la</strong> copertina <strong>di</strong> titanic all’oscar: il lungo viaggio <strong>di</strong><br />

<strong>leo</strong>nardo <strong>di</strong>caprio sempre seguito, e amato, da noi <strong>di</strong> ciak<br />

Gennaio 1998<br />

il nostro angelo<br />

marzo 1997<br />

titanic 2.0<br />

A fianco, l’abbraccio<br />

commovente del<strong>la</strong><br />

coppia <strong>di</strong> Titanic,<br />

Leonardo DiCaprio<br />

(41 anni) e Kate<br />

Winslet (40) dopo<br />

l’annuncio del<strong>la</strong><br />

vittoria. In alto, le<br />

due copertine <strong>di</strong><br />

Ciak con Romeo +<br />

Giulietta e Titanic.<br />

La copertina che vedete qui a fianco è del gennaio 1998 e ha segnato <strong>la</strong> storia<br />

<strong>di</strong> Ciak, <strong>la</strong> mia e quel<strong>la</strong> <strong>di</strong> una generazione <strong>di</strong> lettori. Proprio come le favole<br />

che leggi nei libri e pensi resteranno lì, confinate tra le pagine dei sogni: un<br />

incontro casuale, una sera partico<strong>la</strong>re, una picco<strong>la</strong> idea che <strong>di</strong>venta successo.<br />

Vale nel mio caso anche <strong>la</strong> teoria delle Sli<strong>di</strong>ng Doors: avrei potuto scegliere<br />

un’altra immagine e tutto sarebbe stato <strong>di</strong>verso. Anzi <strong>di</strong>ciamolo bene: avrei dovuto.<br />

Sì, perché al mastodontico Titanic <strong>di</strong> James Cameron all’epoca nessuno<br />

credeva, se ne par<strong>la</strong>va come <strong>di</strong> un grande flop annunciato. E invece è andata<br />

com’è andata. Non ricordo l’alternativa, ma comunque m’ero ostinata, l’immagine <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> piera detassis<br />

@PieraDetassis<br />

Leonardo DiCaprio e Kate Winslet, sullo sfondo <strong>di</strong> una nave che si inclina, mi era entrata nel<br />

cuore. Anzi in pancia, perché le cover si scelgono così, <strong>di</strong> getto, e bisogna solo saper scommettere. A volte<br />

l’intuito funziona, altre volte <strong>la</strong> nave affonda: quel<strong>la</strong> volta è andata come sappiamo e il numero registrò il<br />

record <strong>di</strong> venduto <strong>di</strong> Ciak, l’esaurito tecnico, evento esplosivo per un <strong>di</strong>rettore. S’è creata così una nuova<br />

onda <strong>di</strong> lettori, che Ciak l’hanno conosciuto con Leo & Kate, e grazie a loro non l’hanno più abbandonato.<br />

Naturalmente, ne abbiamo approfittato: a seguire un numero del<strong>la</strong> rivista con uno speciale Titanic, altro<br />

esaurito tecnico. E poi ancora Leo, sempre Leo, ne La maschera <strong>di</strong> ferro. Si formava una<br />

moderna mitologia e Ciak ne è stato il cuore pulsante. Ma nul<strong>la</strong> nasce per caso, c’è sempre<br />

un in<strong>di</strong>zio, anche nel delitto perfetto, o nel successo perfetto. E DiCaprio è stato fin dall’inizio<br />

il mio personale angelo custode. Era accaduto mesi prima, al mio arrivo come <strong>di</strong>rettore. Pochi giorni per<br />

decidere, inesperienza assoluta, nessuna cover e poi un film, Romeo + Giulietta <strong>di</strong> Baz Luhrmann, altra<br />

storia su cui nessuno avrebbe scommesso. Il film mi aveva folgorato e nei cassetti del giornale, all’epoca<br />

rifornitissimo <strong>di</strong> immagini esclusive, avevo scovato una splen<strong>di</strong>da immagine <strong>di</strong> DiCaprio e C<strong>la</strong>ire Danes.<br />

La scelsi al volo, all’ultimo momento, gettando il cuore oltre l’ostacolo anche perché non avevo alternative,<br />

forse nessuna, inventando un titolo lì per lì, anche un po’ cialtrone: «Nasce il romantic pulp». Capitò<br />

così che <strong>la</strong> mia prima copertina registrasse un’impennata <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>te, segno evidente che quel ragazzo<br />

angelico, allora appena noto, era già entrato nei pensieri degli appassionati <strong>di</strong> cinema. L’avevano scelto<br />

fra tanti, già ne accarezzavano il culto, anche se a tutti ne era ignota l’incen<strong>di</strong>aria potenza. Non smetterò<br />

mai <strong>di</strong> ringraziare chi aveva acquistato quel<strong>la</strong> fantastica immagine, abbandonando<strong>la</strong> nel cassetto che un<br />

giorno un <strong>di</strong>rettore ai primi passi avrebbe aperto. La vita, il <strong>la</strong>voro, <strong>la</strong> carriera sono fatti anche <strong>di</strong> questo, <strong>di</strong><br />

coincidenze magiche e incontri fortunati, proprio come lo è stato il mio, il nostro, con Leonardo DiCaprio.<br />

Anche per questo, ma non solo, oggi siamo in prima fi<strong>la</strong>, in pie<strong>di</strong>, ad app<strong>la</strong>u<strong>di</strong>re il suo<br />

Oscar, ringraziandolo per non essersi accontentato <strong>di</strong> rimanere l’idolo efebico sui poster<br />

<strong>di</strong> lontane camerette adolescenti, ma <strong>di</strong> aver sfidato, e vinto, quell’Orso feroce che è Hollywood.<br />

Portandone da gentleman le cicatrici. ■<br />

2 | CIAK<br />

Facebook.com/CiakMagazine Twitter.com/CiakMag Instagram.com/CiakMag<br />

CIAK | 3


gran<strong>di</strong><br />

sogni<br />

non solo <strong>di</strong>caprio. anche<br />

brie <strong>la</strong>rson, chris rock,<br />

le solite polemiche e i sei<br />

oscar al folle mad max<br />

Il clima cambia molto velocemente a causa del<br />

riscaldamento globale, siamo dovuti andare<br />

al Polo Sud per trovare <strong>la</strong> neve in Revenant:<br />

non ci si può <strong>di</strong>strarre», ha detto una volta sul<br />

palco Leonardo DiCaprio, grande ecologista<br />

che per preparare il <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> ringraziamento<br />

per il suo primo, sudato Oscar ci ha potuto<br />

pensare per ventidue anni, ovvero dal 1994, da<br />

quando fu can<strong>di</strong>dato come miglior attore non<br />

portagonista per Buon compleanno Mr. Grape.<br />

Il clima cambia, e il cinema? L’Oscar<br />

numero 88, a cui hanno partecipato<br />

trecentocinque film, ha offerto<br />

poche sorprese e molte conferme, a<br />

cominciare dal premio (finalmente) a<br />

Ennio Morricone. La cosa più inaspettata è<br />

l’Oscar mancato <strong>di</strong> Sylvester Stallone, premiato<br />

invece ai Golden Globes. Malgrado <strong>la</strong> simpatia<br />

per il vecchio Rocky però <strong>la</strong> trasformazione <strong>di</strong><br />

Mark Ry<strong>la</strong>nce nell’agente del KGB russo ne<br />

Il ponte delle spie era tanto eccezionale che<br />

c’è poco da eccepire. Ry<strong>la</strong>nce è uno <strong>di</strong> quei<br />

gran<strong>di</strong> attori teatrali che <strong>di</strong> solito vengono<br />

definiti Best Kept Secret, e che all’improvviso<br />

qualcuno porta al<strong>la</strong> ribalta fra lo stupore degli<br />

spettatori cinematografici. Non ha guastato<br />

certo che quel qualcuno, che prima l’ha scelto<br />

4 | CIAK<br />

speciale oscar<br />

dal nostro inviato a los angeles<br />

marco giovannini<br />

IL SELFIE<br />

DiCaprio con Tom Hardy (38) e<br />

sua moglie Charlotte Riley (33) si<br />

fotografano sul red carpet degli<br />

Oscar. DiCaprio e Hardy sono<br />

<strong>di</strong>ventati molto amici durante <strong>la</strong><br />

<strong>la</strong>vorazione <strong>di</strong> Revenant.<br />

«tom, il tuo<br />

talento<br />

sul set è<br />

inferiore<br />

solo al<strong>la</strong><br />

tua amicizia<br />

fuori dallo<br />

schermo...»<br />

<strong>leo</strong>nardo <strong>di</strong>caprio<br />

CIAK | 5


speciale oscar<br />

e poi <strong>di</strong>retto, si chiami Steven Spielberg i cui film,<br />

complessivamente, hanno ottenuto 128 nomination.<br />

L’Oscar come miglior film a Il caso Spotlight<br />

- per il terzo anno consecutivo andato a un<br />

film presentato al<strong>la</strong> Mostra <strong>di</strong> Venezia dopo<br />

Gravity e Birdman - è invece una sorpresa<br />

re<strong>la</strong>tiva. Mesi fa, prima che Revenant cominciasse<br />

a vincere tutto, era proprio Spotlight il favorito. È un<br />

bel film, solidamente costruito, su un tema serio e<br />

purtroppo attuale, pedofilia e preti, e ha <strong>la</strong> struttura <strong>di</strong><br />

certi film <strong>di</strong> denuncia degli anni Settanta. Quanto tempo<br />

era che non si vedeva un intero team <strong>di</strong> giornalisti,<br />

onesti, professionali, incorruttibili, guidati solo dal<br />

desiderio <strong>di</strong> servire il pubblico, inseguire <strong>la</strong> verità e<br />

smascherare i colpevoli? Alejandro González<br />

Iñárritu si può conso<strong>la</strong>re con l’Oscar al<strong>la</strong><br />

regia, secondo consecutivo dopo quello<br />

<strong>di</strong> Birdman. C’erano riusciti solo John Ford<br />

(Furore,1940, e Com’era verde <strong>la</strong> mia valle,<br />

1941) e Joseph L. Mankiewicz (Lettera a<br />

tre mogli, 1949, Eva contro Eva, 1950).<br />

Mettendoci anche i tre consecutivi del suo <strong>di</strong>rettore<br />

del<strong>la</strong> fotografia Emmanuel Lubezki detto Chivo (vinse<br />

anche con Gravity <strong>di</strong> Alfonso Cuaron), c’è stato un<br />

sorpredendente dominio messicano, che non deve<br />

aver fatto piacere a Donald Trump, che sogna muri più<br />

alti fra i due Paesi, a questo punto forse per impe<strong>di</strong>re a<br />

filmmaker stranieri <strong>di</strong> soffiare l’Oscar a quelli americani.<br />

A Trump saranno fischiate le orecchie, perché in tanti<br />

lo hanno evocato, anche senza nominarlo («Quel<br />

miliardario», ha detto a un certo punto Chris Rock).<br />

Sicuramente è nata una stel<strong>la</strong>, Brie Larson,<br />

al trentesimo premio del<strong>la</strong> sua stagione: ha<br />

solo 26 anni, e le ultime ventenni a vincere<br />

un’Oscar erano state Jennifer Lawrence,<br />

Hil<strong>la</strong>ry Swank e Gwyneth Paltrow. Se c’è<br />

un pericolo è proprio che venga etichettata come <strong>la</strong><br />

nuova Jennifer Lawrence, che ha un anno meno <strong>di</strong><br />

lei, e non si vede perché dovrebbe avere già un’erede.<br />

George Miller invece ha potuto festeggiare con ben sei<br />

Oscar quell’appassionante epopea che è stato il suo<br />

Mad Max: Fury Road. Il tema dominante del<strong>la</strong> serata<br />

è stato ovviamente l’Oscar sbiancato, al<strong>la</strong> maniera <strong>di</strong><br />

un dentifricio (in mattinata il Los Angeles Times aveva<br />

de<strong>di</strong>cato una pagina a fumetti al tema, intito<strong>la</strong>ndo<strong>la</strong><br />

con un paradossale: «Cosa accadrebbe se dessero i<br />

premi, e nessuno si presentasse… eccetto Leo?»).<br />

Anche Chris Rock ha preferito usare l’arma del sarcasmo<br />

piuttosto che quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> polemica. Impagabili le clip<br />

in cui ha infi<strong>la</strong>to improbabili attori neri, in ognuno dei<br />

film can<strong>di</strong>dati. Mancano cifre esatte, ma almeno <strong>la</strong><br />

metà dei presentatori del<strong>la</strong> serata erano afroamericani.<br />

E se domani si scatenasse il boicottaggio dei presentatori<br />

bianchi?<br />

6 | CIAK<br />

<strong>leo</strong> & ale<br />

DiCaprio e<br />

Alejandro González<br />

Iñárritu (52 anni) posano<br />

con i loro Oscar subito dopo<br />

<strong>la</strong> cerimonia. Per il regista<br />

messicano è il secondo<br />

consecutivo. Solo John Ford<br />

e Joseph L. Mankiewicz<br />

ci erano riusciti prima<br />

<strong>di</strong> lui.<br />

L’ETICHETTA<br />

Qui sopra, un<br />

sod<strong>di</strong>sfatto<br />

DiCaprio<br />

aspetta che il<br />

delegato<br />

dell’Academy<br />

applichi il suo<br />

nome sul<strong>la</strong><br />

statuetta.<br />

DiCaprio era<br />

stato can<strong>di</strong>dato<br />

altre quattro<br />

volte: per Buon<br />

compleanno, Mr.<br />

Grape, The<br />

Aviator, Blood<br />

Diamond e The<br />

Wolf of Wall<br />

Street.<br />

CIAK | 7


speciale oscar<br />

bravo,<br />

maestro<br />

dall’oscar al<strong>la</strong> carriera<br />

a quello per the hateful<br />

eight. che credeva non<br />

potesse vincere...<br />

<strong>di</strong> andrea moran<strong>di</strong><br />

Ma perché? Posso ancora vincerlo?<br />

Credevo che dopo quello al<strong>la</strong><br />

carriera non si potesse più». Così,<br />

molto can<strong>di</strong>damente, ci aveva rive<strong>la</strong>to Ennio<br />

Morricone lo scorso <strong>di</strong>cembre, quando gli<br />

avevamo fatto notare che The Hateful Eight<br />

avrebbe potuto essere can<strong>di</strong>dato all’Oscar. E<br />

al<strong>la</strong> fine è andata proprio così, con<br />

<strong>la</strong> vittoria del<strong>la</strong> sua prima statuetta<br />

dopo le nomination per I giorni del<br />

cielo, Mission, Gli intoccabili, Bugsy<br />

e Malèna, e proprio sotto gli occhi<br />

<strong>di</strong> un altro grande maestro come lui,<br />

John Williams, citato anche nel <strong>di</strong>scorso<br />

<strong>di</strong> ringraziamento che, nemmeno a <strong>di</strong>rlo, si è<br />

concluso con un pensiero al<strong>la</strong> moglie Maria,<br />

sempre presente, sempre al suo fianco, quasi<br />

fosse il motore <strong>di</strong> questo uomo straor<strong>di</strong>nario<br />

<strong>di</strong> 87 anni, un compositore che Tarantino ha<br />

accostato a Schubert e Mozart e che proprio<br />

a Tarantino deve questo Oscar perché è stato<br />

il folle regista americano a andare a Roma a<br />

casa sua a cercare <strong>di</strong> convincerlo a rega<strong>la</strong>rgli<br />

qualcosa per il suo western. «Ma non è<br />

nemmeno il mio <strong>la</strong>voro migliore, è un premio<br />

anche <strong>di</strong> compensazione», ha detto Morricone.<br />

Probabilmente è così, del resto all’Academy gli<br />

dovevano ancora l’Oscar per C’era una volta<br />

in America, escluso nel 1984 per un presunto<br />

cavillo tecnico. Al<strong>la</strong> fine ha vinto ancora lui. ■<br />

8 | CIAK<br />

«non c’è musica importante senza un grande film. Ringrazio<br />

tarantino e De<strong>di</strong>co l’oscar a mia moglie maria». ennio morricone<br />

<strong>la</strong> stel<strong>la</strong><br />

Qui sopra,<br />

Morricone con<br />

Tarantino e Harvey<br />

Weinstein al<strong>la</strong> consegna<br />

del<strong>la</strong> stel<strong>la</strong> sul<strong>la</strong> Walk of<br />

Fame <strong>di</strong> Hollywood. Qui<br />

sopra, con <strong>la</strong> moglie Maria<br />

subito dopo <strong>la</strong> cerimonia<br />

degli Oscar.<br />

Foto <strong>di</strong> Pietro<br />

Coccia.<br />

CIAK | 9


tris d’assi<br />

Emmanuel Lubezki<br />

detto Chivo (capra in<br />

messicano), <strong>di</strong>rettore del<strong>la</strong><br />

fotografia <strong>di</strong> Revenant, con<br />

DiCaprio e Iñárritu in posa<br />

p<strong>la</strong>stica con le statuette.<br />

Lubezki è al terzo Oscar<br />

consecutivo dopo quelli<br />

vinti per Gravity e<br />

Birdman.<br />

speciale oscar<br />

alejandro<br />

il grande<br />

Alejandro González<br />

Iñárritu, nato il 15<br />

agosto 1963 a Città<br />

del Messico, ha girato<br />

sette film in vent’anni<br />

<strong>di</strong> carriera, e ha<br />

ricevuto nove<br />

nomination all’Oscar.<br />

La prima, nel 2000, fu<br />

per il miglior film<br />

straniero, Amores<br />

Perros con Gael<br />

García Bernal. Per<br />

l’esperienza estrema<br />

sul set <strong>di</strong> Revenant, lui<br />

e DiCaprio sono finiti<br />

sul<strong>la</strong> copertina <strong>di</strong><br />

Variety con il titolo:<br />

I sopravvissuti.<br />

messico<br />

e nuvole<br />

Iñárritu, Cuarón e gli altri: dopo gravity<br />

e birdman, terzo premio consecutivo per<br />

un regista messicano. con Emmanuel<br />

Lubezki che ormai colleziona oscar<br />

«Questa generazione ha una grande opportunità: liberarsi dai pregiu<strong>di</strong>zi e far sì che il<br />

nostro colore del<strong>la</strong> pelle <strong>di</strong>venti finalmente irrilevante...» Alejandro González Iñárritu<br />

10 | CIAK<br />

CIAK | 11


speciale oscar<br />

ALICIA,<br />

LA DIVINA<br />

Per qualcuno è già<br />

l’erede <strong>di</strong> Ingrid Bergman,<br />

ma senza andare troppo<br />

lontano è stato senza dubbio<br />

l’anno del<strong>la</strong> consacrazione<br />

per <strong>la</strong> svedese Alicia<br />

Vikander, premiata come<br />

non protagonista per<br />

The Danish Girl.<br />

questione<br />

<strong>di</strong> stile<br />

alicia, brie, charlize, cate e<br />

le altre: ecco i nostri voti<br />

alle <strong>di</strong>ve del red carpet<br />

4<br />

1 3<br />

<strong>di</strong> andrea algieri<br />

1. SAOIRSE RONAN<br />

In Calvin Klein. Scelta perfetta<br />

l’abito sottana preziosa, scol<strong>la</strong>ta<br />

davanti e <strong>di</strong>etro, <strong>di</strong> paillettes<br />

verde smeraldo. Semplicità<br />

ricercata per una vera icona <strong>di</strong><br />

stile. Must gli orecchini spaiati e<br />

complementari. Voto 9. 2.<br />

2. NAOMI WATTS<br />

In Armani Privè. Non è nota<br />

per le sue apparizioni sul red<br />

carpet, ma quest’anno ha<br />

accompagnato il compagno Liev<br />

Schreiber per Il caso Spotlight<br />

piazzandosi tra le prime posizioni<br />

in fatto <strong>di</strong> stile. Abito opulento<br />

eppur leggero, colori mixati con<br />

trucco e parrucco, e quel collier<br />

che da solo basta. Voto 9.<br />

3.CHARLOTTE<br />

RAMPLING<br />

Età, stile e stand bi<strong>la</strong>nciati e<br />

racchiusi in una delle icone del<br />

cinema. Al<strong>la</strong> sua età molte<br />

colleghe optano per look al<strong>la</strong><br />

Joan Collins, per <strong>di</strong>mostrare<br />

<strong>di</strong> essere ancora vive, o<br />

smettono <strong>di</strong> giocare con <strong>la</strong><br />

moda, non Charlotte, sobria<br />

e sofisticata allo stesso<br />

tempo. Voto 9.<br />

4. ALICIA VIKANDER<br />

In Louis Vuitton. Abito bustier<br />

con ampia gonna asimmetrica in<br />

giallo canarino, coda <strong>di</strong> cavallo<br />

e trucco naturale, fin qui tutto<br />

bene, ma i ricami dell’abito<br />

gettano tutto nello sconforto,<br />

trasformandolo in gipsy cheap.<br />

E le scarpe sembrano essere<br />

abbinate a caso. Lontani i<br />

risultati <strong>di</strong> Lupita Nyong’O nelle<br />

nuance pastello. Voto 5 e 1/2.<br />

5. BRIE LARSON<br />

In Gucci. Abito c<strong>la</strong>ssico, colore<br />

c<strong>la</strong>ssico, gioielli c<strong>la</strong>ssici. Non<br />

che c<strong>la</strong>ssico sia un’offesa, ma<br />

da una giovane attrice al<strong>la</strong> prima<br />

can<strong>di</strong>datura all’Oscar mi sarei<br />

aspettato qualche rischio. Forse<br />

il look rispecchia <strong>la</strong> sua riverenza<br />

per questa enorme occasione<br />

che ha voluto affrontare con<br />

umiltà e rispetto? Voto 5. ■<br />

2<br />

5<br />

il cielo in<br />

una stanza<br />

Il suo Oscar era tra<br />

quelli più preve<strong>di</strong>bili: Brie<br />

Larson per Room. Per<br />

l’attrice californiana ora c’è<br />

già un futuro da blockbuster<br />

in Kong: Skull Is<strong>la</strong>nd a fianco<br />

<strong>di</strong> Tom Hiddleston e<br />

Samuel L. Jackson.<br />

IL PICCOLO jacob<br />

Qui sopra, Brie Larson abbraccia<br />

il piccolo Jacob Tremb<strong>la</strong>y,<br />

l’attore canadese <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci anni<br />

che con lei ha con<strong>di</strong>viso -<br />

letteralmente - Room.<br />

«Grazie a ed<strong>di</strong>e redmayne, eccolo lì. grazie a te sono riuscita a dare il meglio...» alicia vikander<br />

12 | CIAK<br />

CIAK | 13


carol &<br />

Furiosa<br />

Incontro tra <strong>di</strong>vine<br />

sul red carpet:<br />

Cate B<strong>la</strong>nchett,<br />

can<strong>di</strong>data per<br />

Carol e sconfitta<br />

dal<strong>la</strong> Larson, e<br />

Charlize Theron,<br />

qui per Mad Max<br />

che ha vinto sei<br />

Oscar, ma per cui<br />

lei non era<br />

can<strong>di</strong>data.<br />

DA VENEZIA ALL’OSCAR<br />

Nel<strong>la</strong> foto grande e a fianco, i<br />

festeggiamenti del cast - tra cui<br />

Mark Ruffalo e Michael Keaton -<br />

de Il caso Spotlight al<strong>la</strong> fine del<strong>la</strong><br />

cerimonia. Il film ha iniziato <strong>la</strong> sua<br />

marcia verso l’Oscar proprio dal<strong>la</strong><br />

Mostra <strong>di</strong> Venezia - qui sopra <strong>la</strong><br />

copertina del nostro numero <strong>di</strong><br />

CiakInMostra - dove venne<br />

presentato fuori concorso. Dopo<br />

Gravity e Birdman è il terzo film<br />

consecutivo uscito dal<strong>la</strong> Mostra a<br />

vincere come miglior film.<br />

LA DELUSIONE<br />

Il grande<br />

sconfitto? Rocky<br />

Balboa, ovvero<br />

Sylvester Stallone,<br />

sconfitto da Mark<br />

Ry<strong>la</strong>nce, e qui in<br />

posa con Jared<br />

Leto. Per Stallone<br />

probabilmente<br />

quel<strong>la</strong> per Creed<br />

era l’ultima<br />

occasione <strong>di</strong><br />

vincere l’Oscar.<br />

«papa francesco, adesso è arrivato il momento <strong>di</strong> proteggere i bambini...» michael sugar<br />

14 | CIAK<br />

CIAK | 15


speciale oscar<br />

MISSIONE JOBS<br />

Qui sopra,<br />

impeccabile come<br />

sempre, Michael<br />

Fassbender (37<br />

anni). La sua<br />

missione era<br />

impossibile:<br />

sconfiggere<br />

DiCaprio e vincere<br />

per <strong>la</strong> magnifica<br />

interpretazione in<br />

Steve Jobs. A<br />

fianco, il palco del<br />

Dolby Theatre <strong>di</strong><br />

Los Angeles,<br />

anche quest’anno<br />

sede del<strong>la</strong> notte<br />

più lunga <strong>di</strong><br />

Hollwyood.<br />

16 | CIAK<br />

CIAK | 17

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