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MISCELLANEA DI LIBRI STAMPE DISEGNI VEDUTE & CARTE GEOGRAFICHE

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<strong>MISCELLANEA</strong> <strong>DI</strong> <strong>LIBRI</strong>,<br />

<strong>STAMPE</strong>, <strong>DI</strong>SEGNI, <strong>VEDUTE</strong><br />

& <strong>CARTE</strong> <strong>GEOGRAFICHE</strong><br />

dal XV al XX secolo<br />

CATALOGO n. 341<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA BOURLOT - TORINO<br />

dal 1848


<strong>MISCELLANEA</strong> <strong>DI</strong> <strong>LIBRI</strong>,<br />

<strong>STAMPE</strong>, <strong>DI</strong>SEGNI, <strong>VEDUTE</strong><br />

& <strong>CARTE</strong> <strong>GEOGRAFICHE</strong><br />

dal XV al XX secolo<br />

CATALOGO n. 341<br />

anno 2016<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA BOURLOT<br />

di Marco Birocco<br />

fondata nel 1848<br />

Via Po 7 - Torino - 10124 - Italia<br />

telefono: +39. 011. 53.74.05<br />

www.bourlot.it<br />

email@bourlot.it<br />

P. iva: 09903700012 - Cod. fisc.: BRCMRC68D06L219X


CON<strong>DI</strong>ZIONI <strong>DI</strong> VEN<strong>DI</strong>TA<br />

I libri sono garantiti completi salvo indicazione contraria, lo stato conservativo<br />

come da descrizione. Il formato è espresso in-folio o nelle sue frazioni, secondo<br />

il metodo antico.<br />

Le stampe, i disegni e i documenti sono garantiti originali ed autentici, lo stato<br />

conservativo come da descrizione. Il formato è espresso in millimetri.<br />

La vendita è per contanti, salvo diverso accordo.<br />

In caso di spedizione, la responsabilità per smarrimento o danneggiamento del<br />

pacco è del committente.<br />

Le spese di spedizione semplice o con assicurazione, sono a carico del committente.<br />

Responsabilità: Marco Birocco.<br />

Redazione: Marco Birocco e Francesca Ricci.


<strong>LIBRI</strong><br />

1. EUSEBIO <strong>DI</strong> CESAREA. Chronicon id est temporum breuiarium incipit foeliciter:<br />

quem Hieronymus praesbiter diuino eius ingenio Latinum facere curauit. Venezia,<br />

Erhardus Ratdolt, 1483 - 13 settembre (in fine).<br />

p.a.r.<br />

In-4°,182 cc. non num. (le cc. [1], [13] e [182] sono bianche).<br />

Testo in latino, impaginato su una e due colonne, in caratteri tondi e gotici, impressi ad inchiostro rosso<br />

e nero, le 12 cc. iniziali contengono “Tabula operis huius ...” indice delle parole degne di nota, con<br />

grande capolettera “T”, altri decorativi capilettera in xilografia arricchiti da racemi bianchi su fondo<br />

nero, molte tavole di sincronismi nel testo, al verso dell’ultima c. di testo colophon con dati tipografici<br />

impressi in rosso con carattere gotico. All’angolo superiore destro di ogni c. troviamo una numerazione<br />

manoscritta a china eseguita posteriormente e altre postille raffiguranti manine di antica mano e sottolineature<br />

qua e là.<br />

Completo.<br />

Legatura in piena pergamena rigida, creata riutilizzando fogli di antico antifonario, lasciando intravedere<br />

scritture gotiche e note musicali, tagli spruzzati rossi.<br />

Interessante trattato diviso in due parti:<br />

la prima contiene notizie storiche sugli<br />

antichi popoli, la seconda è composta da<br />

tavole di sincronismi, nella quale in modo<br />

cronologico vengono collegati anno per<br />

anno gli avvenimenti dei popoli.<br />

Curiosamente nella tavola riguardante<br />

l’anno 1457 si legge un elogio a Gutenberg<br />

(inventore della stampa a caratteri mobili),<br />

testimonianza del successo dell’arte tipografica<br />

in ogni parte del mondo.<br />

Il Chronicon di Eusebio di Cesarea è un<br />

importante testo storiografico, dettagliato<br />

e completo di interessanti informazioni<br />

che riassumono la cronologia<br />

universale e biblica.<br />

Eusebio di Cesarea (*Cesarea in Palestina<br />

265 - †340 ca.) divenuto vescovo, fu considerato<br />

il padre della storia ecclesiastica.<br />

Divenne inoltre consigliere dell’imperatore<br />

romano Costantino I.<br />

Seconda edizione del Chronicon, dopo<br />

quella di Milano del 1475 ca.<br />

Secondo l’IGI si conservano solamente 60<br />

esemplari della presente edizione.<br />

Raro incunabolo perfetto in ogni sua parte.<br />

cfr. BMC V 287; GOFF E 117; Arnim 127.<br />

3


2. BOCCACCIO, Giovanni. Ameto. Milano, Alessandro Minuziano, 1520 - 10 giugno<br />

(in fine). € 6.800<br />

In-4°, 6 cc. non num. incluso il frontespizio, CIIII cc. num., 12 cc. non num. (qualche errore di numerazione).<br />

Frontespizio, privilegio di papa Leone X, datato Roma 1<br />

giugno 1520, privilegio di Francesco I, datato Milano 26<br />

maggio 1520, dedicatoria di Andrea Calvo a Giouan Paulo<br />

di Roma, in fine “Osservationi di volgare grammatica”.<br />

Completo.<br />

Legatura coeva in pieno cuoio della seconda metà del Seicento,<br />

piatti muti, dorso a 6 comparti con fregi floreali,<br />

filetti e titoli impressi in oro, tagli rossi.<br />

La Comedia delle ninfe fiorentine o Ninfale d’Ameto di<br />

Giovanni Boccacio è un’opera di carattere allegorico,<br />

composta tra il 1341 e il 1342 e dedicata all’amico Niccolò<br />

di Bartolo del Buono.<br />

Rara opera milanese, curata da Girolamo Claricio<br />

(*Imola 1470 ca.- †1521), considerata completa se accompagnata<br />

dalle “Osservationi di volgare grammatica<br />

soura lo Ameto”, come il presente esemplare.<br />

Esemplare ad ampi margini e in buono stato di conservazione.<br />

cfr. Adams I 2124; Gamba 21; STC Italian 108.<br />

3. OVI<strong>DI</strong>O. P. Ouidii Metamorphosis cum luculentissimis Raphaelis Regij enarrationibus.<br />

Venezia, Giorgio Rusconi, 1521 - (in fine). € 4.400<br />

In-folio, 10 cc. non num. incluso il frontespizio, 172 cc.<br />

num.<br />

Frontespizio impresso con caratteri rossi e neri entro<br />

un’elaborata cornice, testo in latino, commentario inquadrato<br />

su due colonne, capilettera su fondo nero, una<br />

rosa dei venti a piena pagina, numerose affascinanti illustrazioni<br />

incise su legno nel testo.<br />

Completo.<br />

Legatura cardinalizia in pergamena rigida della seconda<br />

metà del Seicento, duplice filetto impresso in oro ai piatti<br />

con fregi floreali agli angoli interni, al centro stemma<br />

cardinalizio, 6 comparti al dorso delineati da filetti, entro<br />

ognuno dei quali è stata impressa una stella, passanti<br />

in pelle allumata visibili.<br />

Non comune edizione figurata delle “metamorfosi”<br />

del poeta romano Publio Ovidio Nasone, conosciuto più<br />

semplicemente come Ovidio, nato<br />

a Sulmona il 20 marzo 43 a.C. e morto a Tomi nel 18<br />

d.C.<br />

Ottimo esemplare in perfetto stato conservativo.<br />

cfr. Sander 5324; Essling 233.<br />

4


4. GIOVENALE, Decimo Giunio - PÈRSIO FLAC-<br />

CO, Aulo. Satyrae feliciori lima qvam privs impressae<br />

svnt. Lione, Guillaume Hyon, 1521 - giugno<br />

(in fine). € 3.800<br />

In-16°, 72 cc. num. incluso il frontespizio.<br />

Titolo impresso in rosso all’occhietto e inserito entro ricca<br />

bordura xilografica, testo in latino, capilettera istoriati entro<br />

vignette, svariate postille raffiguranti manine.<br />

Completo.<br />

Affascinante legatura coeva in pieno cuoio, piatti con molteplici<br />

impressioni a secco floreali, verticali e orizzontali, appunto<br />

di antica mano al contropiatto posteriore.<br />

Interessante raccolta di Satire del poeta latino Giovenale<br />

vissuto tra l’anno 50 e il 140 d.C. e del poeta romano<br />

dell’età imperiale Pèrsio Flacco (*Volterra 34 - †Roma 62).<br />

Esemplare in legatura d’epoca e buono stato conservativo.<br />

cfr. Rénouard 315:57.<br />

5. SANNAZARO, Iacopo. Arcadia del dignissimo<br />

homo messer Iacobo Sannazaro gentilhuomo napolitano. Nouamente stampata et diligentemente<br />

corretta. Venezia, Nicolò de Aristotile detto Zoppino & Vicenzo di Paolo, 1524<br />

- 10 settembre (in fine). € 3.200<br />

In-8°, 76 cc. non num. inclusa la prima c. bianca e il frontespizio.<br />

Appunti e note d’appartenenza manoscritte sulla prima e ultime cc., frontespizio con titoli entro cornice<br />

xilografica, nella parte inferiore appunti anticamente cancellati, al verso xilografia a piena pagina, capilettera<br />

incisi su legno, in fine marca tipografica raffigurante<br />

S. Nicola seduto con la mitra nella mano sinistra e nella mano<br />

destra sorregge un libro dove sono adagiate tre palle d’oro, ai<br />

suoi piedi una fedele inginocchiata.<br />

Completo.<br />

Stupenda legatura d’amatore dell’epoca in pieno cuoio,<br />

piatti con molteplici cornici, filetti orizzontali e verticali, al<br />

centro, entro campo rettangolare, motivi romboidali, il tutto<br />

impresso a secco.<br />

Il poeta Jacopo Sannazaro (*Napoli 1458 - †1530) è noto soprattutto<br />

come autore della presente opera, l’Arcadia, componimento<br />

pastorale in prosa e versi, dalla quale prese successivamente<br />

il nome l’omonima accademia, istituita a Roma alla<br />

fine del Seicento. L’opera fu revisionata dall’autore diverse<br />

volte prima della stesura definitiva. Interessante edizione del<br />

cinquecento.<br />

Buono stato conservativo dell’opera e della legatura.<br />

cfr. Sander III-IV 6721; Essling 1883.<br />

5


6. DEL POZZO, Paride. Duello: libro de re, imperatori, principi, signori, gentil’huomini,<br />

& de tutti armigeri... Venezia, Pietro Nicolini da Sabbio, 1536 - gennaio (in fine). € 2.500<br />

In-8°, 176 cc. num. (anziché 188).<br />

Frontespizio con titoli inseriti entro decorativa cornice xilografica,<br />

testo in caratteri corsivi, alcune note di antica mano nel testo.<br />

Completo.<br />

Legatura di fine Settecento in piena pergamena rigida, piatti<br />

muti, dorso con titoli e data manoscritti, passanti in pelle allumata<br />

visibili.<br />

Opera del giurista italiano Paride Del Pozzo (*Castellammare di<br />

Stabia 1413 - †Napoli 1493) dedicata interamente al duello. Del<br />

Pozzo, professore dell’Università di Napoli, ebbe alti incarichi<br />

nello stato napoletano, tentando la prima sistemazione organica<br />

di istituti di diritto pubblico interno e internazionale.<br />

In questo libro, l’autore assimila il duello ad un procedimento<br />

giudiziario. Il duello caratterizzerà gran parte della letteratura<br />

della prima metà del Cinquecento, fino a quando sarà sostanzialmente<br />

monopolizzata dai giuristi.<br />

Rara edizione sconosciuta alle bibliogrfie, presente solo in Iccu.<br />

Ottimo stato conservativo.<br />

cfr. IT\ICCU\BVEE\002347.<br />

7. GIAMBULLARI, Pier Francesco. De’l sito, forma, & misure, dello Inferno di Dante.<br />

Firenze, Neri Dortelata, 1544. € 2.250<br />

In-24°, 153 pagg. num. incluso il frontespizio, 15<br />

pagg. non num.<br />

Al frontespizio e al verso dell’ultima carta marca<br />

tipografica raffigurante arca di Noé con sopra una<br />

colomba con ramoscello di ulivo nel becco e motto<br />

“L’acqua ch’io prendo giamai non si corse”, dedica<br />

all’Eccellentiss. Cosimo De’ Medici, numerose xilografie<br />

nel testo di varie dimensioni, alcune a piena<br />

pagina, in fine tavola delle cose notabili.<br />

Completo.<br />

Legatura del ’700 in piena pergamena semirigida,<br />

piatti muti, lungo tutto il dorso titolo manoscritto a<br />

china in ordinata grafia, tagli spruzzati rossi.<br />

Trattato interamente dedicato a un singolo studio<br />

post-classico, che afferma la supremazia della lingua<br />

fiorentina nello sviluppo della lingua. Curiosamente<br />

l’autore stampa tutti gli accenti necessari per ascoltare la pronuncia fiorentina della lingua italiana,<br />

un requisito molto prezioso per i filologi d’oggi.<br />

Il letterato e storico fiorentino Giambullari (*Firenze 1495 - †1555), membro dell’Accademia Della<br />

Crusca, dedica questo libretto al Duca di Firenze Cosimo De’ Medici.<br />

Non comune edizione originale arricchita dalle incisioni su legno.<br />

Ottima conservazione.<br />

cfr. Gamba 1422; Sabin 27265; Brunet II 1582.<br />

6


8. BOCCACCIO, Giovanni. Il Decamerone. Venezia, Agostino Bendone (Bindoni),<br />

1545 - (in fine). p.a.r.<br />

In-8°, 453 cc. num. incluso il frontespizio, 11 cc. non num.<br />

Frontespizio con titoli racchiusi entro bordura xilografica formata da figure allegoriche-mitologiche,<br />

10 vignette xilografiche nel testo, una per ogni giornata del Decamerone.<br />

Legatura coeva in pieno cuoio, piatti riccamente decorati con cornici<br />

a più filetti e motivi fitomorfi impressi a secco, gigli<br />

e decorazioni floreali in oro, dorso a 4 nervi con<br />

fiore in ogni comparto, tagli riccamente cesellati<br />

e dorati, due ex-libris al contropiatto anteriore.<br />

Edizione molto rara, censita in solo due biblioteche<br />

italiane e mancante alle più importanti bibliografie<br />

sull’argomento, compresa il Gamba.<br />

Stupendo e fresco esemplare da amatore in perfetta<br />

legatura dell’epoca, riccamente decorata e<br />

con tagli finemente cesellati.<br />

Perfetto stato conservativo della legatura e dell’opera in generale.<br />

cfr. Graesse I 450; Bacchi della Lega 39.<br />

9. VILLANOVA, Arnaldo Da. Opera utilissima di Arnaldo di Villa nuova di conservare la<br />

sanità pur hora tradotta di latino in buona lingua italiana. Venezia, Michele Tramezzino,<br />

1549. € 2.850<br />

In-16°, 8 cc. non num. (ultima bianca) incluso il frontespizio, 136 cc. num.<br />

Marca tipografica della Sibilla al frontespizio (Michele Tramezzino, stampatore veneziano, attivo dal<br />

1539 al 1582), capilettera istoriati entro vignette e semplici,<br />

dedicatorie, indice.<br />

Completo.<br />

Legatura dell’Ottocento in piena pergamena rigida muta,<br />

nome dell’autore manoscritto al dorso, tagli spruzzati viola.<br />

I Regimina sanitatis, testi contenenti le regole della salute,<br />

fondamentalmente indirizzati a persone di rango sociale elevato,<br />

fornendo loro dei consigli atti ad evitare il rischio di una<br />

malattia, redatti generalmente in latino, a partire dalla metà<br />

del ’300, vengono tradotti o addirittura scritti in volgare, in<br />

prosa, ma talora anche in facili versi memorizzabili. Prima<br />

e non comune edizione in lingua italiana, composta e commentata<br />

dal medico e scrittore catalano Arnaldo da Villanova<br />

(*València 1240 - †Genova 1312). Arnaldo ha avuto la capacità<br />

di riassumere il pensiero dietetico degli antichi reinterpretandolo<br />

attraverso le opere della letteratura araba.<br />

L’impianto dell’opera è basato su tre parti: la prima sulle cose<br />

che regolano la salute, sulle quali l’uomo può esercitare la<br />

scelta, la seconda sulla dietetica e le virtù dei cibi ed una terza<br />

sulle complessioni e sull’uso del salasso.<br />

Ottima conservazione dell’opera.<br />

cfr. Vicaire 305321; Westbury 13.<br />

7


10. CARDANO, Girolamo. Hieronymi Cardani Medici Mediolanensis, de subtilitate<br />

libri XXI. Parigi, Ex officina Michaelis Fezandat et Roberti Grandino, 1550. € 3.250<br />

In-8°, 24 cc. non num. incluso il frontespizio, 312 pagg. num.<br />

Frontespizio con note manoscritte e marca tipografica raffigurante<br />

serpente bruciato dalle fiamme che morde il dito di una<br />

mano uscente dalle nuvole e motto “Neque mors venum”, testo<br />

in latino, capilettera istoriati, al verso dedica ai lettori, dedica a<br />

Ferrante Gonzaga, esteso indice, numerose illustrazioni xilografiche<br />

nel testo.<br />

Completo.<br />

Legatura coeva in pieno cuoio con cornici a più filetti impresse a<br />

secco raccordate da gigli dorati, al centro dei piatti fregio dorato,<br />

dorso a 5 nervi con ferri fitomorfi in oro.<br />

Opera del matematico, fisico, medico e astrologo italiano Girolamo<br />

Cardano (*Pavia 1501 - †Roma 1576) impressa lo stesso<br />

anno della prima edizione. Cardano è noto soprattutto per i suoi<br />

contributi all’algebra. Progettò inoltre molti meccanismi, tra i quali<br />

la serratura a combinazione, la sospensione detta cardanica e il<br />

giunto cardanico. Di grande interesse sono stati gli studi sull’idrodinamica.<br />

Pubblicò anche due opere di scienze naturali.<br />

Nel presente trattato si occupa di elettricità, distinguendo, forse<br />

per la prima volta, la forza elettrica da quella magnetica. L’opera<br />

pubblicata a Norimberga nel 1550, gli procurò fama tra i contemporanei.<br />

Strutturata come enciclopedia, è divisa in 21 libri che<br />

comprendono nozioni di fisica, astronomia, metalli, pietre, piante, animali, uomini, scienze, arti, miracoli,<br />

demoni, sostanze prime, Dio e l’universo.<br />

Edizione molto rara, non menzionata nelle bibliografie consultate, dove vengono citate la prima e<br />

le successive edizioni.<br />

Buona conservazione. Minima abrasione alle cerniere.<br />

11. MUZIO, Girolamo. Egloghe del Mutio Iustinopolitano<br />

divise in cinque libri. Venezia, Gabriel Giolito De’<br />

Ferrarij, 1550 - (in fine). € 1.950<br />

In-16°, 128 cc. num. incluso il frontespizio.<br />

Frontespizio con marca tipografica raffigurante una fenice sulle<br />

fiamme che si sprigionano da anfora retta da due satiri con iniziali<br />

G. G. F. e motto “De la mia morte eterna vita i vivo”, in basso<br />

“Semper eadem”, testo in caratteri italici, capilettera istoriati e fregi<br />

xilografici, dedica al Signor Antonio D’Oria.<br />

Completo.<br />

Legatura del Seicento in pergamena rigida muta, dorso con titoli<br />

manoscritti a china e nervi visibili.<br />

Prima edizione di questa giolitina, formata da trentacinque<br />

componimenti bucolici.<br />

Girolamo Muzio, detto Giustinopolitano (*Padova 1496 - †La Paneretta<br />

1576) poeta, moralista, letterato e teologo, tuttologo, cortigiano<br />

di Massimiliano I, del duca di Ferrara, del marchese del Vasto,<br />

8


di Ferrante Gonzaga, del duca di Urbino, pubblicò Egloghe (1550), Rime diverse (1551), due interessanti<br />

trattati (Il duello, 1550; Il gentiluomo, 1571). Scrisse anche sulla lingua e testi di argomento religioso.<br />

Buona conservazione dell’opera. Minima abrasione alla legatura.<br />

cfr. Gamba 1523.<br />

12. DELLA CASA, Giovanni. Rime, et prose. Venezia, Nicolò Bevilacqua, 1558 - ottobre.<br />

€ 6.000<br />

In-4°, 6 cc. non num. incluso il frontespizio, 170 pagg. num., 2 cc.<br />

non num. (errori di numerazione).<br />

Frontespizio con fregi, carattere tondo e svariati capilettera istoriati<br />

entro vignette, dedica di Erasmo Gemini a Girolamo Quirino<br />

e dedica ai lettori sempre di Erasmo, annotazione manoscritta a<br />

china al verso dell’ultima carta.<br />

Completo.<br />

Legatura dell’Ottocento in piena pergamena rigida muta, dorso<br />

con titoli impressi in oro entro tassello in pelle granata.<br />

Importante edizione originale. Nelle Rime et Prose compare in<br />

prima edizione il Galateo. Ha inizio a pag. 82 con il titolo: Trattato<br />

di Messer Giovanni Della Casa.<br />

Elegante e interessante compendio culturale, divenuto con gli anni<br />

un rappresentativo insegnamento pratico e morale delle buone maniere,<br />

del cattolico italiano Monsignor Della Casa (*Borgo San<br />

Lorenzo 1503 - †Roma 1556), impresso con gli stessi caratteri e<br />

capilettera utilizzati da Paolo Manuzio per l’Accademia Veneziana.<br />

Bell’esemplare ad ampi margini. Segnaliamo due restauri ben eseguiti<br />

sulla prima ed ultima carta che non disturbano il testo.<br />

cfr. Gamba 278; Adams C 806.<br />

13. MONTEMAGNO, Buonaccorso Da. Rime del Montemagno da Pistoia coetaneo del<br />

Petrarca. Novellamente trovate e poste in luce. Roma,<br />

Antonio Blado, 1559 - (in fine), legato con CINO DA PI-<br />

STOIA. Rime di M. Cino da Pistoia iureconsulto e poeta<br />

celebratissimo poste novellamente in luce. Roma, Antonio<br />

Blado, 1559 - (in fine). € 3.800<br />

In-16°, 2 opere in un volume.<br />

1ª opera: 4 cc. non num. incluso il frontespizio, 16 cc. num, 6 cc.<br />

non num. (bianche).<br />

Ritratto dell’autore al frontespizio, al verso sonetto del Cav. Sellori<br />

da Pistoia a Niccolò Pilli, dedica di Pilli a Francesco De’ Medici,<br />

capilettera istoriati entro vignette.<br />

Completo.<br />

2ª opera: 2 cc. non num. incluso il frontespizio, 44 cc. num., 1 c.<br />

non num.<br />

Frontespizio, dedica di Pilli all’Illustrissimo Niccolò Gaetano di<br />

Sermoneta, in fine dedica ai lettori, giustificazione e errori.<br />

Completo.<br />

9


Legatura in piena pergamena semifloscia riutilizzata, piatti che lasciano intravedere scritture gotiche,<br />

dorso con tassello di carta contenete titoli e passanti in pelle allumata visibili, tagli cesellati e dorati.<br />

Edizione originale, curata da Niccolò Pilli, dedicata a Francesco De’ Medici. Da una nota impressa<br />

in fine si desume che le presenti “Rime” si ebbero per la maggior parte dal Varchi, altre dal Tolomei, dal<br />

Gerio, dal Bencio e dal Gualteruzzi da Fano.<br />

La Presunta data di stampa, 1559, ed il nome del curatore, Niccolò Pilli, figurano in fine all’epistola.<br />

L’opera tradizionalmente, come la presente, è legata con le “Rime di Cino da Pistoia”, anche questa<br />

in prima edizione.<br />

Ottima conservazione dell’esemplare.<br />

cfr. Brunet III 1850; Adams C 2032.<br />

14. COLOMBO, Matteo Realdo. Realdi Columbi cremonensis, in Almo Gymnasio Romano<br />

Anatomici celeberrimi, De re anatomica libri XV. Venezia, Nicolò Bevilacqua,<br />

1559 - 24 gennaio (in fine). € 9.000<br />

In-folio, 4 cc. non num. incluso il frontespizio, 269 pagg. num. (erroneamente numerate 169), 3 pagg.<br />

non num.<br />

Frontespizio con illustrazione xilografica a tutta pagina (attribuito al Veronese) e ex-libris manoscritto<br />

a china nella parte inferiore sinistra, testo in latino, capilettera istoriati entro vignette, svariate postille<br />

e sottolineature antiche eseguite a china, dedica a<br />

Pio IV, in fine errata e marca tipografica al verso<br />

del colophon raffigurata con serpente attorcigliato<br />

a bastone a forma di tau, sostenuto da mani<br />

uscenti da nuvole, con motto “Vincent”.<br />

Completo.<br />

Legatura antica in piena pergamena rigida, piatti<br />

con motivo romboidale impresso a secco contenente<br />

fregio centrale dorato e altri due ferri impressi<br />

in oro agli angoli esterni, nervi visibili al<br />

dorso restaurato, arricchito da tassello in pelle<br />

verde contenente il titolo, tagli goffrati.<br />

Prima edizione di questa fondamentale opera<br />

di medicina, di grande interesse, in particolare<br />

nelle parti che riguardano la descrizione della<br />

pleura, del peritoneo e del cristallino e per una<br />

esaustiva spiegazione fisiologica della digestione.<br />

Di questa edizione si conoscono due tirature,<br />

la prima con la dedica a Paolo IV e la seconda,<br />

come la presente, al suo successore Pio IV.<br />

Matteo Realdo Colombo (*Cremona 1516 -<br />

†Roma 1559) medico e scienziato italiano, fece<br />

importanti scoperte nel campo dell’anatomia, in<br />

particolare sulla circolazione polmonare, o piccola<br />

circolazione, che aprì la strada, qualche anno<br />

dopo, alla scoperta della circolazione del sangue.<br />

Buono stato conservativo. Frontespizio corto di margine nella parte alta e qualche brunitura sparsa su<br />

poche carte.<br />

cfr. Durling 992; Adams 2402; Norman I 501; Mortimer IT 19.<br />

10


15. PICCOLOMINI, Alessandro. Della sfera del mondo: libri quattro in lingua Toscana.<br />

Venezia, Nicolò Bevilacqua, 1561. € 3.200<br />

In-4°, 4 cc. non num. incluso il frontespizio, 176<br />

cc. num., 4 cc. non num. (errori di numerazione<br />

alle cc. 107, 167 e 168).<br />

Marca tipografica al frontespizio e al verso<br />

dell’ultima carta raffigurante la Pazienza (donna<br />

incatenata a una roccia sulla quale poggia una<br />

sfera armillare), con motto “Superanda omnis<br />

fortuna”, capilettera istoriati entro vignette e<br />

semplici, dedica alla poetessa italiana Laudomia<br />

Forteguerri, numerosi diagrammi incisi su legno<br />

nel testo, 48 tavole xilografiche a piena pagina<br />

raffiguranti le costellazioni e altrettante tabelle<br />

numeriche nel testo, tavola delle materie in fine.<br />

Completo.<br />

Legatura in piena pelle maculata dell’epoca, doppio filetto impresso a secco ai piatti, dorso riccamente<br />

decorato con filetti e ferri impressi in oro e titolo entro tassello in pelle granata, contropiatti pitturati con<br />

motivi floreali, taglio di piede con titolo manoscritto e i restanti dorati.<br />

Questo manuale astronomico, dedicato alla senese Laudomia Forteguerri (*Siena 1515 - †?), impresso<br />

per la prima volta nel 1540, divenne molto diffuso ed apprezzato nel Cinquecento. L’utore, Alessandro<br />

Piccolomini (*Siena 1508 - †1578) corteggiò per anni la poetessa.<br />

L’opera venne composta negli anni del soggiorno padovano dell’autore come parte di un vasto programma<br />

di volgarizzamento della produzione scientifica antica, programma, lungamente dibattuto nelle<br />

riunioni dell’Accademia degli Infiammati, delle quali Piccolomini faceva parte, che prevedeva che la<br />

cultura scientifica non fosse più rivolta solamente a uomini letterati, ma venisse messa a disposizione<br />

di un più vasto pubblico, compreso il pubblico femminile.<br />

Sesta edizione, la prima è del 1540, arricchita dalle mappe che raffigurano le costellazioni con le prime<br />

riproduzioni stellari prive dei riferimenti mitologici. L’autore introdusse per la prima volta il sistema,<br />

poi adottato da Johann Bayer e da tutti i moderni astronomi, di utilizzare le lettere per contrassegnare<br />

le stelle.<br />

Ottima conservazione dell’esemplare. Segnaliamo 2 segni di ossidazione della carta, dovuti all’inchiostro<br />

e non restaurati, al frontespizio.<br />

cfr. Cantamess, 3459; Graesse V 281; Houzeau-Lancaster 2491.<br />

16. MATTIOLI, Pietro Andrea. New Kreüterbuch mit den allerschönsten<br />

und artlichsten Figuren aller Gewechsz Praga, Georg<br />

Melantrich -Venezia, Vincenzo Valgrisi, 1563.<br />

p.a.r.<br />

In-folio, 38 cc. non num. inclusi il frontespizio e un ritratto, 575 cc. num.,<br />

1 c. non num. (errori di numerazione alle pagg. 73, 252, 436, 437, 464,<br />

485, 513 e 523).<br />

Frontespizio in caratteri rossi e neri con marca tipografica, ripetuta al verso<br />

dell’ultima carta, testo in tedesco in caratteri gotici, grandi capilettera<br />

e fregi, alcune note manoscritte anticamente, epistola dedicatoria, esteso<br />

indice, ritratto dell’autore inserito entro ovale, molte illustrazioni a tre<br />

quarti di pagina incise su legno, delle quali buona parte acquerellate a<br />

mano all’epoca, raffiguranti piante, fiori, tuberi e frutti.<br />

11


Completo.<br />

Legatura coeva in piena pelle di<br />

scrofa impressa a secco su assicelle<br />

di legno, piatti decorati<br />

da 6 cornici concentriche di<br />

cui 2 di rotella fitomorfa,<br />

una con ritratti di santi a<br />

mezzo busto riconoscibili<br />

dai nomi entro riquadri<br />

e 2 con ritratti entro medaglioni,<br />

tutte risultano<br />

intervallate da cornici<br />

composte da quadruplo<br />

filetto, dorso a 5 nervi<br />

con 2 tasselli di carta<br />

recanti il nome dell’autore, il titolo, il luogo e l’anno di edizione, 2 ex-libris, uno al contropiatto anteriore,<br />

l’altro al verso del foglio di guardia anteriore.<br />

Importante erbario italiano del Cinquecento, tradotto da Georg Handsch, qui in prima edizione<br />

tedesca, illustrata con le grandi figure, del medico, botanico e umanista Pietro Andrea Mattioli<br />

(*Siena 1501 - †Trento 1578). Il presente esemplare ha curiosamente una parte delle illustrazioni<br />

acquerellate da antica mano. L’opera fu impressa per la prima volta in italiano a Venezia presso lo<br />

stampatore Niccolò Bascarini nel 1544.<br />

Testo e illustrazioni in ottimo stato conservativo. Minima lacuna al piatto anteriore e ai labbri.<br />

cfr. Nissen 1310; IT\ICCU\TO0E\082397.<br />

17. Li Statuti de la Corte de Mercadanti dell’Eccellentiss. Repub. di Lucca. Lucca, Ottaviano<br />

Guidoboni, 1610 - (in fine). € 1.800<br />

In-folio, 5 libri in un volume. 16 cc. non num. incluso il frontespizio,<br />

328 pagg. num. (qualche errore di numerazione e qualche<br />

pagina risulta posposta).<br />

Note di antica mano sulla prima carta bianca, frontespizio entro<br />

decorativa cornice architettonica animata da figure allegoriche, decorazioni<br />

vegetali e floreali, sovrastata da stemma sormontato da<br />

corona reale e sorretto da due ghepardi, contenente titoli e veduta<br />

della città di Lucca, altri quattro frontespizi all’inizio di ciascun libro,<br />

numerosi capilettera istoriati e finalini in xilografia, svariate<br />

postille manoscritte a china, in fine errori e correzioni.<br />

Completo.<br />

Legatura in piena pergamena semifloscia coeva, piatti e dorso muti,<br />

tagli scuri.<br />

Seconda edizione sugli statuti della Corte de Mercadanti della<br />

città di Lucca.<br />

L’Arte dei Mercatanti o Climala era una della Arti Maggiori tra le<br />

corporazioni di arti e mestieri di Firenze. Il nome deriva da via Calimala,<br />

nel centro di Firenze, dove esistevano numerose botteghe dell’Arte. I soci di questa “Arte” che<br />

importavano le materie prime, erano quindi dei veri imprenditori, che svolgevano attività di commercio.<br />

Buono stato conservativo dell’opera. Lievi bruniture uniformi su qualche pagina.<br />

cfr. Bibliografia delle edizioni giuridiche antiche in lingua italiana I 280.<br />

12


18. KIRCHER, Athanasius. Magnes sive de arte magnetica opus tripartitum. Roma,<br />

Biagio Diversin e Zanobio Masotti, 1654. € 8.800<br />

In-folio, 16 cc. non num. incluso il doppio<br />

frontespizio, 618 pagg. num., 14 cc. non num.<br />

(errori di numerazione alle pagg. 107, 465 e<br />

611).<br />

Primo front. interamente inciso con raffigurazioni<br />

esoteriche, secondo front. in caratteri<br />

rossi e neri con grande marca tipografica raffigurante<br />

due cornici di alloro contenenti una<br />

figura allegorica e un’imbarcazione, testo in<br />

latino, svariati capilettera istoriati, testatine e<br />

finalini xilografici, ritratto di Ferdinando IV<br />

racchiuso in medaglione e sorretto figura mitologica<br />

sovrastata da corona su uno sfondo<br />

urbano, seguito da dedica allo stesso, dedica al<br />

lettore, proemio, indice degli autori presenti nell’opera, molte illustrazioni incise per lo più a piena<br />

pagina, svariate tabelle, in fine esteso indice.<br />

Completo.<br />

Legatura di inizio Novecento in mezza pergamena, piatti in carta marmorizzata, dorso con titolo e data<br />

impressi in nero, taglio di piede con titolo manoscritto.<br />

Interessante e completo lavoro enciclopedico sul magnetismo, in terza e ultima edizione, rivista<br />

e ampliata.<br />

Il gesuita Athanasius Kircher (*Geisa 1602 - †Roma 1680) fu autore di molte opere dedicate a vari<br />

campi del sapere, dalla filologia alla fisica, l’astronomia, la storia naturale, la matematica, la musica, la<br />

geografia, l’egittologia, ecc. Tra le principali opere scientifiche ricordiamo la presente, Magnes sive de<br />

arte magnetica, pubblicata per la prima volta nel 1631 solamente con 63 pagine. La seconda edizione<br />

apparve a Colonia nel 1643.<br />

Esemplare a grandi margini in buono stato di conservazione. La presente opera sovente si presenta su<br />

carta ossidata e brunita.<br />

cfr. Poggendorff I 1258-1259.<br />

19. DELLA CASA, Giovanni. Rime, et prose. Firenze, appresso<br />

i Giunti, 1564. € 2.500<br />

In-8°, 15 pagg. num. incluso il frontespizio, 1 pag. non num., 295<br />

pagg. num., 1 pag. non num.<br />

Grande impresa xilografica dell’editore, raffigurante giglio fiorentino<br />

con in basso l’iniziale F in cornice figurata ai cinque frontespizi<br />

[Rime et Prose -Tavola di tutte le desinentie - Oratione scritta a Carlo<br />

Quinto - Galateo overo dei costumi - Trattato degli uffici comuni<br />

tra gli amici superiori, & inferiori],<br />

ex-libris sulla prima e ultima carta, capilettera e fregi. Le Rime sono<br />

dedicate da Gherardo Spini a Mario Colonna e la Tavola di tutte le<br />

desinentie da Filippo Giunti a Laura Battiferra degli Ammannati. La<br />

data in fine, in qualche esemplare è genuina MDLXIIII ed in qualche<br />

altro, come il presente, è stato impresso per errore MDLIIII.<br />

Completo.<br />

13


Legatura della prima metà dell’Ottocento, in mezza pelle color mattone e piatti in carta pitturata, dorso<br />

riccamente decorato con titoli, festoni, filetti e stelle, il tutto impresso in oro.<br />

Seconda edizione del cattolico italiano Monsignor Della Casa (*Borgo San Lorenzo 1503 - †Roma<br />

1556), accresciuta rispetto all’edizione originale impressa a Venezia nell’ottobre del 1558 da Nicolò<br />

Bevilacqua. Ai Giunti si deve la prima correzione, che nella sua prima edizione veneziana appare ancora<br />

in sospeso, a causa dell’inaspettata morte del religioso. La presente edizione a differenza delle<br />

precedenti, contiene dei frontespizi propri.<br />

Ottima conservazione dell’opera in generale.<br />

cfr. Gamba 279; Adams C-808.<br />

20. VALVERDE DE HAMUSCO, Juan De. Vivae imagines partium corporis humani.<br />

Anversa, Christophe Plantin, 1566. € 9.000<br />

In-4° grande, 154 pagg. num. (ultima bianca) incluso<br />

il frontespizio, 23 cc. non num.<br />

Frontespizio con titoli inseriti entro cornice architettonica<br />

arricchita con figure allegoriche e<br />

stemmi, testo in latino e disposto su due colonne,<br />

capilettera istoriati in xilografia, dedicatoria, 42<br />

tavole anatomiche a piena pagina, incise su rame<br />

da Pieter e Franz Huys, dai disegni di Gaspare<br />

Becerra (*1520 - †1570).<br />

Completo.<br />

Legatura in pergamena rigida del ’700, piatti<br />

muti, dorso a 6 comparti con titoli impressi in<br />

oro entro tassello bordeaux e fregi floreali dorati,<br />

sguardie marmorizzate, tagli rossi.<br />

Prima edizione belga, stampata ad Anversa da Plantin. Le tavole sono le stesse dell’edizione di<br />

Roma del 1560 ma sono state incise da artisti fiamminghi.<br />

Il Durling cita solo la seconda edizione del 1572.<br />

Lo spagnolo Juan de Valverde (*1525 ca.- †1588 ca.) dopo gli studi condotti all’Universita di Padova,<br />

divenne medico dell’Arcivescovo di Santiago Juan de Toledo e del Papa Paolo IV, dal quale ricevette<br />

l’approvazione per la sua opera di anatomia.<br />

Buono stato conservativo dell’opera. Piccole tracce di umidità e un segno di tarlo su poche carte e un<br />

piccolo restauro marginale a pag. 170.<br />

cfr. Norman Kat 2128; Choulant-Frank 206; Durling 4535.<br />

21. GIORGI, Federico. Del modo di conoscere i buoni falconi,<br />

astori, e sparavieri, di essercitarli, e farli perfetti, di<br />

governarli, & medicarli. Venezia, Gabriel Giolito De’ Ferrarij,<br />

1567. € 2.150<br />

In-8° piccolo, 111 pagg. num.incluso il frontespizio, 1 pag. non num.<br />

(errori di numerazione alle pagg. 7, 107 e 108).<br />

Frontespizio con marca tipografica raffigurante una fenice sulle fiamme<br />

che si sprigionano da anfora retta da due satiri con iniziali G. G. F. e<br />

motto “De la mia morte eterna vita i vivo”, in basso “Semper eadem”, al<br />

verso nota manoscritta anticamente, testo in caratteri italici, capilettera<br />

14


istoriati e fregi xilografici, dedica al Marchese Carlo Gonzaga, tavola delle cose notabili, in fine dedica<br />

ai lettori e marca tipografica raffigurante fenice rivolta al sole, su fiamme che si sprigionano da globo<br />

alato recante iniziali G. G. F. e motto entro cartiglio “Semper eadem”.<br />

Completo.<br />

Legatura dell’ottocento in pieno marocchino verde, piatti con impressioni a secco romboidali, labbri<br />

con doppio filetto dorato, dorso a 4 nervi con titolo e data impressi in oro, sguardie marmorizzate, unghiatura<br />

con cornice di rotella di foglie impresse in oro, ex-libris al contropiatto anteriore e un altro al<br />

foglio di guardia anteriore di importanti collezioni.<br />

La Falconeria, oltre ad offrire il suo aspetto venatorio, diventa protagonista in ambito culturale, letterario,<br />

politico e di costume. Scene di falconeria sono descritte in opere di Dante, Boccaccio, Brunetto<br />

Latini e nel Poema del bresciano Federico Giorgi.<br />

Quest’opera che trovò vasto consenso tra i maggiori falconieri del tempo è considerata rara.<br />

Ceresoli considera quest’opera la 4ª edizione, la prima è del 1547.<br />

Ottima conservazione.<br />

cfr. Ceresoli 286; Souhart 217; Harting 268; Kreysig 153.<br />

22. Statuta civitatis Montisregalis. Mondovì, Tipografia Torrentiniana, 1570. € 6.800<br />

In-folio piccolo, 6 cc. non num. incluso il frontespizio, 324<br />

pagg. num.<br />

Frontespizio figurato con tre stemmi e note di possesso manoscritte<br />

anticamente, al verso marca tipografica raffigurante<br />

elefante in corona di foglie di quercia e motto “Principis<br />

amor, civium felicitas”, testo in latino capilettera e fregi istoriati<br />

in xilografia, numerose postille e sottolineature di antica<br />

mano eseguite a china, prefazione in italiano di Giacomo<br />

Ferrero (rappresentante di interessi della città di Mondovì dal<br />

1440 al 1548, fu capitano di cavalli al servizio del Duca di<br />

Savoia), indice su due colonne.<br />

Completo.<br />

Legatura in mezza pelle marrone di inizio Settecento, piatti<br />

spruzzati con angoli in pelle, dorso con filetti dorati che delimitano<br />

i comparti e titoli impressi in oro entro tassello in<br />

pelle scura, tagli rosso intenso.<br />

Nel 1415 furono redatti gli Statuta Civitatis Montisregalis,<br />

gli Statuti della città al fine di stabilire regole per il governo e<br />

la vita civica, in relazione a Casa Savoia. A partire da questi<br />

anni Mondovì ebbe uno sviluppo notevole, divenendo una<br />

delle città più popolate del Piemonte. Nel 1560-61 la città<br />

divenne sede dello Studio Generale, l’allora Università, che tuttavia, dopo una dura contesa legale, nel<br />

1566 tornò a Torino, anche se fino al 1719 rimase a Mondovì la facoltà di assegnare il diploma di laurea.<br />

Importante e testo statutario della città di Mondovì, redatto in forma manoscritta nel 1415 e<br />

impresso con gli aggiornamenti, per la prima volta nel 1570.<br />

Esemplare in buono stato di conservazione. Segnaliamo una piccola traccia di macchia a china sulle<br />

pagg. 119-122.<br />

cfr. Biblioteca del Senato della Repubblica . Catalogo della raccolta di statuti…, Roma, 1958, p . 389.<br />

15


23. GRÉVIN, Jacques. De Venenis Libri duo. Anversa, Ex officina Christophori Plantini,<br />

1571. € 1.950<br />

In-4°, 10 cc. non num. incluso il frontespizio,<br />

332 pagg. num., 5 cc. non num. (errori di numerazione<br />

alle pagg. 38, 39, 42, 43, 72 e 288).<br />

Marca tipografica di Christophe Plantin al frontespizio,<br />

raffigurante un compasso accompagnato<br />

dal motto latino “Labore et constantia”, ai lati<br />

appunti manoscritti e in parte anticamente cancellati,<br />

al retro privilegio, testo in latino, svariati<br />

capilettera istoriati, prefazione del traduttore Jeremias<br />

Martius, numerose illustrazioni xilografiche<br />

nel testo di Jehan de Gourmont su disegni<br />

do Geoffroy Ballain, raffiguranti insetti, animali,<br />

fiori e piante velenose, indice in fine.<br />

Completo.<br />

Legatura della fine del ’600 in piena pergamena<br />

rigida, piatti muti, dorso con tassello di carta contenente titoli manoscritti e passanti in pelle allumata<br />

visibili, foglio di guardia anteriore con nota di appartenenza manoscritta, taglio di piede con la scritta<br />

“Grevini” manoscritta ad inchiostro bruno.<br />

Jacques Grévin (*Clermont 1539 ca. - †Torino 1570), drammaturgo francese, fu autore di importanti<br />

opere di medicina. Nel 1561 divenne medico e consigliere di Margherita di Savoia e morì presso la<br />

sua corte a Torino.<br />

Prima edizione latina di interessante trattato sui veleni, importante perché trattò per la prima<br />

volta i serpenti ed i ragni velenosi.<br />

Buono stato conservativo dell’opera. Qualche piccola traccia di umidità su poche carte centrali.<br />

cfr. Brunet II 1737; Adams G 1244; Durling pag. 263 n° 2174.<br />

24. ARETINO, Pietro. La prima [-seconda] parte de ragionamenti di M. Pietro Aretino<br />

cognominato il flagello de principi, il veritiero, e’l divino… Bengodi (?), 1584 - (in fine).<br />

€ 2.450<br />

In-16°, 3 parti in un volume.<br />

1ª parte: 5 cc. non num. incluso il frontespizio, 198 pagg. num. 1 c.<br />

non num. (bianca).<br />

Frontespizio con timbro impresso a secco, carattere italico, capilettera<br />

istoriati e semplici, commento de «Il Barbagrigia», dedica di Aretino.<br />

2ª parte: 3 cc. non num incluso il frontespizio, 340 pagg. num. (ultima<br />

bianca).<br />

Frontespizio, Pietro Aretino a Bernardo Vadaura, carattere italico, capilettera<br />

istoriati e semplici.<br />

3ª parte: 118 pagg. num.<br />

Carattere italico, capilettera istoriati e semplici, commento di Ser<br />

Agresto da Ficaruolo, sopra la prima Ficata del Padre Siceo, «L’Herede<br />

di Barbagrigia stampatore» agli amatori delle scienze, dedica al S.<br />

Molza e Annibale Caro, proemio, illustrazione xilografica raffigurante<br />

cintura di castità a pag. 90.<br />

Completo.<br />

16


Legatura del XVII secolo in piena pergamena rigida, passanti in pelle allumata visibili al dorso con<br />

titoli manoscritti a china. Due ex-libris al contropiatto anteriore.<br />

Con la data 1584 al frontespizio furono pubblicate ben quattro varianti, tutte con diverso numero di<br />

pagine e ben riconoscibili, tra le quali la presente, che viene classificata da Brunet come la terza,<br />

distinguendosi dalle altre per la numerazione.<br />

È l’opera letteraria che consegna la fama al suo autore, provocatoria allusione ai dialoghi sulle<br />

questioni d’amore in voga nel Rinascimento.<br />

Buona conservazione.<br />

cfr. Brunet I 411; Parenti 35; Adams A-1581;. Graesse I 190; Gamba 1201.<br />

25. TASSO, Torquato. Discorsi del signor Torquato Tasso.<br />

Dell’arte poetica; et in particolare del poema heroico.<br />

Et insieme il primo libro delle lettere scritte a diuersi<br />

suoi amici, lequali oltra la famigliarità, sono ripiene di<br />

molti concetti… Venezia, Giulio Vassalini, 1587. € 1.800<br />

In-4°, 4 cc. non num. incluso il frontespizio, 108 cc. num.<br />

Frontespizio con marca tipografica raffigurane sole che scaccia<br />

le nuvole in cornice figurata con motto “Frustra oppositæ”, note<br />

manoscritte anticamente cancellate e timbro di proprietà, numerosi<br />

capilettera istoriati entro vignette, testatine e finalini in xilografia,<br />

dedica di Giovanni Battista Licinio a Scipione Gonzaga, dedica di<br />

Giulio Vassalini ai lettori, elenco delle opere presenti nel volume,<br />

tavola dei nomi presenti nelle lettere, testo in carattere tondo per i<br />

“Discorsi” e in corsivo per le “Lettere”.<br />

Completo.<br />

Legatura in tutta pergamena muta dell’epoca, titolo manoscritto a china al dorso con passanti visibili in<br />

pelle allumata, ex-libris al contropiatto anteriore, di importante collezione.<br />

Edizione originale di questo trattato di estetica e di poetica, composto durante il primo periodo di<br />

creazione della “Gerusalemme Liberata”.<br />

La seconda parte del volume contiene oltre quaranta “Lettere poetiche” del Tasso, per lo più a Scipione<br />

Gonzaga e ad altri personaggi del tempo.<br />

L’opera si presenta in ottimo stato di conservazione.<br />

cfr. Graesse VII 39; BMC 660; Adams T 228; Gamba 971.<br />

26. BALDESANO, Guglielmo. La Sacra historia di S.<br />

Mauritio Arciduca della Legione Thebea, et de’ suoi valorosi<br />

Campioni. Torino, Gio. Domenico Tarino, 1604.<br />

€ 7.500<br />

In-4°, 12 cc. non num. incluso il frontespizio, 530 pagg. num.,<br />

numerazione da pag. 417 a pag. 423, 43 pagg. non num.<br />

Frontespizio figurato con stemma di Carlo Emanuele di Savoia<br />

a cui l’opera è dedicata, timbro di appartenenza e antica annotazione<br />

manoscritta, capilettera istoriati e semplici, dedica a Carlo<br />

Emanuele, dedica ai lettori, dedica all’autore, elenco degli autori,<br />

dei nomi e dei Santi, in fine tavola delle cose notabili.<br />

Completo.<br />

17


Stupenda legatura “alla fanfara” alle armi di Carlo Emanuele I Duca di Savoia e Principe di<br />

Piemonte in pieno marocchino granata dell’epoca, piatti finemente decorati con cornici a più filetti<br />

con angoli floreali impressi in oro contenente stemma centrale dorato, labbri con fini decori impressi<br />

in oro, dorso con titoli e decorazioni fitomorfe in oro, tagli dorati, ex-libris del Conte Prospero Balbo<br />

(*1762 - †1837) al contropiatto anteriore.<br />

Prima edizione in-4° e seconda in assoluto. La prima è del 1589 in-8°.<br />

Bernardino Rossignoli (*Carmagnola 1547 - †Carmagnola 1613), canonico gesuita, è qui celato sotto<br />

lo pseudonimo di Guglielmo Baldesano.<br />

Buono stato conservativo.<br />

cfr. Vinciana 4673; Melzi I 109; Graesse I 280.<br />

27. OVI<strong>DI</strong>O. Le Metamorfosi di Ovidio, ridotte da Gio. Andrea dall’Anguillara in ottava<br />

rima. Di nuovo dal proprio Autore rivedute, & corrette. Con gli argomenti di M.<br />

Francesco Turchi. Venezia, Nicolò Misserini, 1624 - (in fine). € 1.500<br />

In-24°, 486 pagg. num. incluso il frontespizio, 2 cc. non num. (errori di<br />

numerazione alle pagg. 190, 251, 259 e 466).<br />

Frontespizio con marca tipografica raffigurata con ovale contenente una<br />

vite colma di grappoli d’uva, qualche postilla manoscritta a china sulle<br />

prime e ultime c. bianche, capilettera e finalini, vignette xilografiche<br />

all’inizio di ciascuno dei 15 libri delle Metamorfosi.<br />

Completo.<br />

Legatura in pieno cuoio dell’epoca, piatti muti, dorso riccamente decorato<br />

con volute impresse in oro e titoli dorati, sguardie marmorizzate,<br />

tagli rossi.<br />

Celebre opera in formato mignon del poeta romano Publio Ovidio<br />

Nasone, conosciuto più semplicemente come Ovidio, nato a Sulmona<br />

il 20 marzo 43 a.C. e morto a Tomi nel 18 d.C, tradotta in ottave dal letterato<br />

italiano Giovanni Andrea dell’Anguillara (*Sutri 1517 - †1572 ?).<br />

Ottima conservazione.<br />

‎cfr. Brunet IV 294; Graesse IV 94.<br />

28. Russia seu Moscovia itemque Tartaria. Leida, Ex Officina Elzeviriana,<br />

1630. € 480<br />

In-24°, 327 pagg. num. incluso il frontespizio, 9 pagg. non num.<br />

Pregevole incisione al frontespizio animato da tre personaggi, testo in latino,<br />

capilettera e fregi nel testo, indice in fine.<br />

Completo.<br />

Legatura di inizio Ottocento in piena pergamena rigida, ai piatti filetto impresso<br />

in oro con piccoli ferri agli angoli interni, dorso a 4 nervi con piccoli<br />

fregi e titoli in oro entro tassello in pelle bordeaux, sguardie marmorizzate,<br />

tagli rosso intenso.<br />

Prima e interessante edizione elzeviriana, ricca di notizie geografiche, topografiche,<br />

politiche e popolari sull’impero Russo e sulla Tartaria.<br />

Elzevier (o Elzeviro) fu una famiglia di editori, tipografi e librai, la cui attività<br />

si svolse fra gli anni 1583 e 1712, a Leida e ad Amsterdam. Quindici<br />

membri della famiglia per oltre un secolo mantennero un primato nell’arte<br />

18


tipografica e nel commercio librario, ottenendo fama in tutta Europa.<br />

Perfetta conservazione.<br />

cfr. Willems 336.<br />

29. SALVIO, Alessandro. Il Puttino altramente detto, Il Cavaliero Errante del Salvio,<br />

sopra il gioco di scacchi. Napoli, Gio. Domenico Montanaro, 1634, legato con Trattato<br />

dell’inventione et arte liberale del gioco degli scacchi. Napoli, Gio. Domenico Montanaro,<br />

1634. € 5.500<br />

In-4°, 2 opere in un volume.<br />

1ª opera: 4 cc. non num. incluso il frontespizio, 71<br />

pagg. num., 1 pag. non num.<br />

Frontespizio con grande stemma xilografico, capilettera,<br />

testatine e finalini in xilografia, dedica all’Illustrissimo<br />

Pietro Giordano Ursino, errori in fine.<br />

Completo.<br />

2ª opera: 8 cc. non num. incluso il frontespizio, 64<br />

pagg. num.<br />

Frontespizio con grande stemma xilografico, capilettera<br />

e fregi xilografici, dedica all’Illustrissimo Signore<br />

Mario di Bologna.<br />

Completo.<br />

Legatura in pergamena rigida dell’epoca, cornice con<br />

angoli floreali impressa in oro ai piatti, contenente<br />

rosone centrale sempre impresso in oro, passanti in<br />

pelle allumata visibili, dorso con gigli e titoli dorati,tagli<br />

spruzzati rossi.<br />

Durante il rinascimento e l’età barocca in Italia ed in<br />

tutta Europa il gioco degli scacchi ebbe grande fortuna,<br />

divenendo una delle attrazioni più apprezzabili<br />

nei palazzi e nelle corti delle grandi città ma anche<br />

dei più modesti centri di provincia. Molti furono gli<br />

scacchisti italiani che acquisirono fama grazie al talento<br />

espresso nel gioco e alle innovazioni apportate nello studio teorico e tecnico di questa disciplina.<br />

Si distinse Alessandro Salvio (*Bagnoli Irpino 1575 ca. - †1640 ca.) frequentatore dei più importanti<br />

salotti di Napoli, dove veniva acclamato per l’innato talento di giocare.<br />

Il Puttino altramente detto, Il Cavaliero Errante del Salvio, sopra il gioco di scacchi, l’opera più importante<br />

dell’autore, è qui presente in prima edizione. Il Trattato dell’inventione et arte liberale del<br />

giuoco degli scacchi, apparso in prima edizione a Napoli nel 1604 è in seconda impressione.<br />

Entrambe le opere sono di grande rarità e in buono stato di conservazione.<br />

cfr. Schachlitteratur 2236.<br />

19


30. SPIGELIO, Adriano. Bruxellensis equitis D. Marci, olim in Patavino Gÿmnasio<br />

anatomiae et chirurgiae professoris primarii. Amsterdam, Joannis Blaeu, 1645. p.a.r.<br />

In-folio, 2 tomi in un volume.<br />

1° tomo: 4 parti.<br />

1ª parte: 14 cc. non num. inclusi l’occhietto, il doppio<br />

frontespizio e 1 ritratto, 303 pagg. num., 15 pagg.<br />

non num. (ultima bianca),<br />

Occhietto, primo front. interamente inciso a piena<br />

pagina con figure allegoriche, putti che sorreggono<br />

drappo contenente i titoli e strumenti chirurgici adagiati<br />

su tavolo nella parte inferiore, testo in latino,<br />

numerosi capilettera istoriati entro vignette e semplici,<br />

dedicatorie, finalini xilografici, ritratto dell’autore<br />

inserito entro ovale, secondo front. con marca tipografica<br />

raffigurante sfera armillare fra due figure mitologiche<br />

e motto “Indefessus agendo”, esteso indice<br />

in principio ed in fine.<br />

2ª parte: 199 pagg. num. incluso l’occhietto, 1 pag.<br />

non num. (bianca).<br />

Occhietto, testo in latino, numerosi capilettera e finalini<br />

xilografici, dedica al lettore, 96 tavole incise su<br />

rame a piena pagina con testo al verso.<br />

3ª parte: 2 cc. non num. incluso l’occhietto, 48 pagg.<br />

num., 1 tavola.<br />

Occhietto, testo in latino, capilettera istoriati e finalini<br />

xilografici, 10 tavole incise su rame a piena pagina con testo al verso.<br />

4ª parte: 1 c. non num., LXXXVI pagg. num. incluso l’occhietto, 3 cc. non num.<br />

Occhietto con al verso indice dei capitoli, testo in latino, capilettera e finalini, 7 tavole incise su rame a<br />

piena pagina con testo al verso e una intercalata nel testo, esteso indice in fine.<br />

2° tomo: 4 cc. non num. incluso il frontespizio, 155 pagg. num., 9 pagg. non num. (ultima bianca).<br />

Frontespizio con marca tipografica raffigurante sfera armillare fra due figure mitologiche e motto “Indefessus<br />

agendo”, testo in latino, capilettera e finalini, dedica al lettore, indice dei capitoli, 2 tavole<br />

incise su rame a piena pagina con testo in latino al verso, esteso indice in fine.<br />

Completo.<br />

Legatura in piena pergamena rigida dell’epoca, piatti muti, dorso con titolo impresso in oro entro tassello<br />

marrone, nota manoscritta a china (£ 37.10) al contropiatto anteriore, tagli spruzzati.<br />

Prima e rara edizione di importante corpus di chirurgia e anatomia, del medico, chirurgo e botanico<br />

fiammingo Adriaan van den Spieghel, noto anche come Adriaan van den Spiegel, Adrianus<br />

Spigelius o Adriano Spigelio (*Bruxelles 1578 - †Padova 1625), illustrata da 116 tavole in gran<br />

formato, intagliate con ricchi sfondi paesaggistici.<br />

Buono stato conservativo delle tavole e dell’opera in generale. Minimi segni di umidità su poche carte.<br />

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31. Gli Hercoli domatori de’ mostri et amore domatore degli Hercoli. Torino, Alessandro<br />

Federico Cavalerij, 1650. € 2.750<br />

In-8°, 78 pagg. num. incluso il frontespizio.<br />

Frontespizio entro bordura tipografica, figurato con tre gigli impressi,<br />

capilettera istoriati in xilografia.<br />

Completo.<br />

Legatura dell’epoca alle armi del principe di Carignano<br />

Tommaso Francesco di Savoia (*Torino 1596 - †1656) in piena<br />

pergamena semifloscia, filetto impresso in oro ai piatti, agli angoli<br />

esterni gigli, al centro del campo stemma, passanti in pelle<br />

allumata e segni di bindelle visibili, ex-libris impresso al foglio<br />

di guardia anteriore.<br />

Rara opera edita in occasione del matrimonio tra Enrichetta<br />

Adelaide di Savoia e Ferdinando Maria di Baviera, avvenuto<br />

a Torino l’11 dicembre 1650, dove vengono organizzati fastosi<br />

festeggiamenti. Fanno da protagonista a questo evento i ricchi<br />

addobbi, gli spettacoli ingegnosi e soprattutto la ricchezza degli<br />

abiti, impreziositi con ricami in oro, argento e pietre preziose.<br />

Dopo la cerimonia il gran banchetto di nozze, i fuochi d’artificio<br />

ed i balli si protraggono per più giorni. Il 15 dicembre Filippo d’Agliè, musicista e coreografo di casa<br />

Savoia, organizza un carosello che si svolge in piazza Castello “Gli Hercoli domatori de’ mostri et<br />

Amore domatore degli Ercoli”.<br />

Buono stato conservativo della legatura e dell’opera in generale. Segnaliamo un piccolo lavoro da tarlo<br />

su qualche carta.<br />

cfr. Collezione Simeom C 2407.<br />

32. <strong>CARTE</strong>SIO, Renato. Renati Descartes Epistolae: partim ab auctore Latino sermone<br />

conscriptae, partim ex Gallico translatae. In quibus omnis generis quaestiones philosophicae<br />

tractantur, & explicantur plurimae difficultates quae in reliquis ejus operibus occurrunt. Pars<br />

prima [- secunda]. Amsterdam, Danielemen Elzevirium,1668. € 1.250<br />

In-4°, 2 parti in un volume.<br />

1ª parte: 4 cc. non num. incluso il frontespizio, 384 pagg. num. (ultima bianca).<br />

Frontespizio con marca tipografica raffigurante Minerva accanto ad ulivo con civetta e motto “Ne<br />

extra oleas”, testo in latino, capilettera istoriati e semplici, dedica al lettore, indice, illustrazioni e<br />

diagrammi nel testo.<br />

2ª parte: 2 cc. non num. incluso il frontespizio, 404 pagg. num., 2 cc. non num.<br />

Frontespizio con marca tipografica raffigurante Minerva<br />

accanto ad ulivo con civetta e motto “Ne extra<br />

oleas”, testo in latino, capilettera istoriati e semplici,<br />

illustrazioni e diagrammi nel testo, in fine indice.<br />

Completo.<br />

Legatura dell’Ottocento in pergamena rigida, piatti muti,<br />

dorso con titoli manoscritti, tagli rossi.<br />

Prima edizione latina della raccolta completa delle<br />

“Epistolae” di Cartesio, stampata da Elzeviro.<br />

Le Epistolae sono un vero e proprio compendio degli<br />

studi dell’autore, nelle quali viene trattato ogni<br />

21


tipo di questione filosofica e scientifica. René Descartes conosciuto anche con il nome latinizzato di<br />

Renatus Cartesius e in italiano come Renato Cartesio (*La Haye en Touraine 1596 - †Stoccolma 1650)<br />

filosofo e matematico francese, diede fondamentali contributi a questi due campi del sapere.<br />

Ottimo stato conservativo dell’opera.<br />

cfr. Brunet II 611.<br />

33. FALDA, Giovanni Battista - SPECCHI, Alessandro. Il nuovo teatro delle fabriche,<br />

et edificii, in prospettiva di Roma moderna, sotto il felice pontificato di N.S. Papa Alessandro<br />

VII. Roma, Giovanni Giacomo De Rossi, 1665 - 1669.<br />

p.a.r.<br />

In-folio oblungo, 4 parti in un volume.<br />

1ª parte: 35 tavole num. incluso il frontespizio.<br />

2ª parte: 17 tavole num. incluso il frontespizio.<br />

3ª parte: 38 tavole num. incluso il frontespizio.<br />

4ª parte: 52 tavole num. incluso il frontespizio.<br />

4 frontespizi seguiti da 4 tavole dedicatorie tutte<br />

incise su rame, facenti parte della numerazione.<br />

142 tavole a piena pagina incise su rame<br />

dall’incisore, architetto e disegnatore Giovanni<br />

Battista Falda (*Valduggia 1643 - †Roma<br />

1678) e dall’incisore e architetto italiano Alessandro<br />

Specchi (*Roma 1668 - †1729) che ha<br />

poi continuato l’opera del Falda, pubblicando<br />

a Roma nel 1699 il quarto volume intitolato “Il<br />

quarto libro del nuovo teatro delli palazzi in<br />

prospettiva di Roma moderna dato in luce sotto<br />

il felice pontificato di Nostro Signore Papa<br />

Innocenzo XII”. Le tavole sono tutte animate<br />

da personaggi in carrozza o passanti in abiti<br />

dell’epoca, trasformando così la veduta prospettica in una reale raffigurazione del mondo urbano.<br />

Opera completa.<br />

Legatura in mezza tela percallina dell’Ottocento, piatti in carta marmorizzata con angoli in percallina,<br />

dorso con tassello bordeaux contenente titoli impressi in oro, tassello in pergamena e filetti dorati, tagli<br />

con barbe.<br />

Falda con le sue incisioni di vedute contribuì da a divulgare un’immagine diversa e più intraprendente<br />

della città di Roma, ricca di giardini, chiese, scenografiche fontane e palazzi illustri. Quest’opera evidenza<br />

le realizzazioni barocche della Roma moderna, divenne così scopo della produzione incisoria.<br />

Opera di grande importanza poichè nessun artista aveva tentato prima di allora di rappresentare<br />

in maniera così dettagliata ed ampia l’architettura rinascimentale della città di Roma.<br />

Buono stato di conservazione delle tavole.<br />

cfr. Berlin Katalog 2666; Cicognara 3865.<br />

22


34. LANA TERZI, Francesco. Prodromo ouero saggio di alcune inventioni nuove premesso<br />

all’arte maestra. Brescia, Rizzardi, 1670. € 9.000<br />

In-folio, 4 cc. non num. incluso il frontespizio,<br />

252 pagg. num., 20 tavole (qualche errore di numerazione).<br />

Frontespizio con fregio, numerosi capilettera<br />

istoriati, testatine e finalini in xilografia, dedica<br />

dell’autore a Sua Maestà, indice, proemio, tabelle<br />

nel testo e in fine 20 dettagliate tavole incise<br />

su rame e a piena pagina, fra le quali troviamo la<br />

tavola della famosa nave aerostatica.<br />

Completo.<br />

Legatura in piena pergamena muta della fine del<br />

’700, dorso a 6 nervi con filetti dorati e titoli impressi<br />

in oro al secondo comparto, tagli spruzzati<br />

rossi.<br />

Celebre prima edizione di questa ricercata opera, riconosciuta come il testo che ha fondato l’aeronautica<br />

moderna.<br />

Francesco Lana de Terzi (*Brescia 1631 - †1687) descrive i primi concetti di volo basati sui principi<br />

dell’aerostatica, formulando interessanti osservazioni e progetti.<br />

La tavola che riproduce la macchina volante costituisce una delle prime raffigurazioni del genere del<br />

periodo intermedio dell’aeronautica, fra la letteratura e l’attuazione scientifica, fra Leonardo e i fratelli<br />

Joseph Michel e Jacques Étienne Montgolfier.<br />

Stupendo esemplare in ottimo stato conservativo in generale.<br />

cfr. Gamba 1953; Graesse IV 100; Riccardi II 12-13; Piantanida I 1661; Baille, Clocks and Watches,<br />

81-82; Biblioteca aeronautica italiana 233-36.<br />

35. MANOSCRITTO - BROCARDO, Anthonius. Alpha Ianuaque Reginae omnium<br />

scientiarum idest logica aristotolis. 1672 - 1673 (in fine).<br />

p.a.r.<br />

In-8°, front., 268 pagg. num. (ultima bianca), (numerosi errori di numerazione da pag. 110 a pag. 199<br />

e da pag. 210 alla fine).<br />

Frontespizio in cornice a più filetti con titoli contornati da motivi vegetali e con in alto il monogramma<br />

di Cristo, al verso disegno a piena pagina a più colori raffigurante la Beata Vergine, testo in latino, capilettera<br />

istoriati, testatine e finalini,<br />

14 figure scientifiche e grafici a piena<br />

pagina.<br />

Manoscritto eseguito su carta, di fattura<br />

piemontese, scrittura in corsivo<br />

di unica mano ad inchiostro bruno e<br />

per la parte figurata ad inchiostro bruno,<br />

rosso, verde e giallo.<br />

Completo.<br />

Interessante manoscritto della seconda<br />

metà del seicento, di argomento<br />

medico, filosofico, esoterico<br />

e di dialettica. Affascinante sotto<br />

l’aspetto grafico per le complesse fi-<br />

23


gure, alcune animate, altre con disegni fitomorfi e altre ancora raffiguranti grafici, tutte eseguite a più<br />

colori e inquadrate in doppie e triple cornici. Quasi ogni pagina è arricchita da grafiche di altrettanta<br />

bellezza e di grande impatto visivo, con ricchi capilettera istoriati, testatine e finalini.<br />

Il monoscritto è stato scritto ed eseguito graficamente nel 1672 dal teologo e medico piemontese Anthonius<br />

Brocardo, come si evince da pag. 66 (fecit et scripsit) e da altre pagine dove è riportato il suo nome<br />

e terminato nel 1673 (in fine). Sempre a pag. 66 è presente anche il nome dell’ecclesiastico Johannes<br />

Anthonius Thouret, probabilmente consulente del Brocardo, autore nel 1661 del trattato Enchiridium<br />

manuale medicinae.<br />

Legatura coeva in pieno cuoio, piatti muti, dorso a 5 comparti con ferri fitomorfi impressi in oro, sguardie<br />

anteriori e posteriori con note di antica mano manoscritte, tagli spruzzati rossi.<br />

Il manoscritto e la parte grafica si presenta in buono stato conservativo. Piccoli restauri abilmente eseguiti<br />

nella parte inferiore del dorso e agli angoli.<br />

36. TESAURO, Emanuele - GIROL<strong>DI</strong>, Giovanni Pietro - FERRERO <strong>DI</strong> LAVRIANO,<br />

Francesco Maria. Historia dell’Augusta Città di Torino. Torino, Bartolomeo Zappata,<br />

1679 - 1712. € 3.500<br />

In-folio, opera in 2 volumi.<br />

I volume: 8 cc. non num. inclusa l’antiporta e il frontespizio, 514 pagg.<br />

num., 11 cc. non num. (indice).<br />

Antiporta incisa su rame da Giorgio Tasnière su disegno di Domenico<br />

Piola raffigurante l’allegoria del fiume Po che sorregge una pergamena<br />

contenente la pianta della città e l’allegoria di Torino, rappresentata nelle<br />

fattezze del toro, nella parte superiore due putti reggono un cartiglio recante<br />

iscrizione latina, sullo sfondo scene di battaglia, frontespizio con<br />

impresa tipografica, ripetuta al colophon, numerosi capilettera istoriati,<br />

testatine e finalini in xilografia, dedica a Madama Reale e ai lettori, varie<br />

approvazioni, in fine indice.<br />

II volume: 8 cc. non num. inclusa l’antiporta e il frontespizio, 811 pagg.<br />

num., 21 pagg. non num. (errori di numerazione da pag. 379 a pag. 382<br />

e alle pagg. 388 e 389).<br />

Si ripete al secondo volume la bellissima antiporta incisa su rame da Tasnière<br />

su disegno di Piola, frontespizio con marca tipografica, numerosi<br />

capilettera istoriati, testatine e finalini in xilografia, dedica all’Altezza<br />

Reale e ai lettori, approvazioni, alcune incisioni di Tasnière inserite nel<br />

testo, raffiguranti monete sabaude, esteso indice in fine.<br />

Opera completa.<br />

Legature in pieno cuoio dell’epoca, piatti muti, dorsi a 7 comparti con<br />

titoli, numerazione e decorazioni fitomorfe in oro, ex-libris dei marchesi<br />

Romagnano, inciso da Tasnière, al contropiatto anteriore del primo volume<br />

e ex-dono manoscritto ai contropiatti anteriori di entrambi i volumi.<br />

Edizione originale di importante e dettagliato trattato storico<br />

dell’antica città di Torino, iniziato da Emanuele Tesauro (Torino 1592<br />

- 1675) e dal Giroldi e completato, trent’anni dopo, da Francesco Maria<br />

di Lavriano.<br />

L’opera è resa ancora più preziosa dall’Ex dono di Carlo Amedeo<br />

Romagnano, manoscritto e datato 1723 (fu sindaco di Torino nel<br />

1726). I marchesi Romagnano, di stirpe arduinica, sono stati nel medioevo<br />

tra le più potenti famiglie feudali subalpine.<br />

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Esemplare fresco e marginoso. Il piatto del primo volume risulta staccato e segnaliamo abrasioni alle<br />

legature.<br />

cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo I, n° 59; Graesse VI 72; Lozzi II 5413; Vinciana 995. Brunet V<br />

730.<br />

37. BLAEU, Joannis. Theatrum Statuum Regiæ Celsitudini Sabaudiæ Ducis, Pedemontii<br />

Principis. Amsterdam, Hæredes Joannis Blaeu, 1682.<br />

p.a.r.<br />

In-folio massimo, 2 volumi.<br />

Opera completa in tutte le sue parti, composta da vedute prospettiche e a volo d’uccello altamente<br />

scenografiche, raffiguranti Torino, paesi del Piemonte e della Savoia, piante, carte geografiche, ritratti<br />

e allegorie.<br />

I volume: frontespizio con l’impresa della stamperia di Blaeu (sfera<br />

armillare), 1 allegoria del Piemonte, 1 c. di dedica a Carlo Emanuele<br />

II, 1 stemma del ducato di Savoia sorretto da due leoni rampanti, altre<br />

3 cc. di dedica, 1 ritratto del duca Carlo Emanuele II, 1 ritratto della<br />

duchessa Giovanna Battista di Savoia-Nemours, accompagnati da 2 cc.<br />

di testo descrittivo, 1 c. di dedica al lettore, 3 cc. di prefazione, 1 tavola<br />

genealogica di Casa Savoia, 1 carta geografica del Piemonte adorna di<br />

blasoni delle Contee, dei Marchesati e dei Principati, 124 pagg. num.<br />

(ultima bianca), 1 c. non num. di indice e 66 tavole incise su rame, fuori<br />

testo, la maggior parte a doppia pagina e alcune ripiegate.<br />

II volume: frontespizio con l’impresa della stamperia di Blaeu (sfera<br />

armillare), 1 allegoria della Savoia, 2 ritratti identici a quelli impressi<br />

nel primo volume, accompagnati da 2 cc. di testo descrittivo, 3 cc. di<br />

introduzione, 1 carta geografica della Savoia, adorna di blasoni delle<br />

Contee, dei Marchesati e dei Principati, 166 pagg. num. (ultima bianca),<br />

1 c. non num. di indice e 70 tavole incise su rame, fuori testo, la<br />

maggior parte a doppia pagina e alcune ripiegate.<br />

Legature dell’epoca in tutta pergamena con bordure e fregi floreali in<br />

oro, grande decorazione centrale ai piatti, dorsi a 9 comparti con ferri<br />

fitomorfi dorati e titoli impressi in oro entro tasselli in pelle bordeaux, tagli dorati.<br />

Rara e monumentale prima edizione della più importante opera su Torino, il Piemonte e la<br />

Savoia.<br />

Le 136 tavole, finemente intagliate su rame, costituiscono<br />

lo straordinario corpus iconografico dedicato<br />

alla regione.<br />

Impresso per promuovere e far conoscere il Ducato<br />

Sabaudo alle corti europee, mostrando e sottolineando<br />

l’eleganza architettonica delle piazze, la ricchezza<br />

dei palazzi e la grande robustezza e la forza dei bastioni<br />

e delle cittadelle a difesa dei paesi e delle città.<br />

Esemplare in ottima conservazione e ampi margini e<br />

in stupenda legatura coeva.<br />

cfr. L. Firpo, Theatrum Sabaudiae; A. Peyrot, Torino<br />

nei secoli, tomo I, n° 62.<br />

25


38. MARTELLO, Pier Jacopo. Versi e prose. Roma, Francesco Gonzaga, 1710, legato con<br />

Seguito del teatro italiano di Pier Jacopo Martello parte [-ultima]. Bologna, Lelio Dalla<br />

Volpe, 1723. € 1.600<br />

In-8°, 2 opere in un volume.<br />

1ª opera: L’opera dovrebbe contenere: Degli occhi di Gesù libri sei;<br />

Del volo; Della poetica sermoni. Qui è presente solo la prima parte<br />

“Degli occhi di Gesù”.<br />

20 pagg. num. inclusi l’antiporta, 2 tavole, 1 ritratto e il frontespizio,<br />

135 pagg. num., 1 pag. non num.<br />

Antiporta allegorica incisa su rame da Arnoldo Van Westerhout,<br />

frontespizio con vignetta xilografica raffigurante occhio raggiante,<br />

capilettera e finalini in xilografia, dedica al Cardinale Gozzadino, 8<br />

tavole incise da Francesco Aquila raffiguranti Cristo tra le nubi, il<br />

ritratto dell’autore inserito entro ovale in contesto bucolico e le altre<br />

di soggetto allegorico, in una curiosamente compare un tentativo<br />

aeronautico, proemio, marca tipografica al verso dell’ultima pagina.<br />

cfr.; Boffito I 276; Venturini 272-298; Duhem n° 92 e 101; IT\ICCU\<br />

CFIE\005090.<br />

2ª opera: 4 cc. non num. (bianche), 2 cc. non num. incluso 1 ritratto e<br />

il frontespizio, 450 pagg. num. (ultima bianca), 1 c. non num.<br />

L’opera dovrebbe contenere: La morte; Il Perseo in Samotracia; Il<br />

Piato dell’H; A re malvagio consiglier peggiore; La rima vendicata;<br />

Lo starnuto di Ercole; Il vero parigino italiano; Del volo dialogo. Qui<br />

è presente solo l’ultima parte “Del volo dialogo”.<br />

1 ritratto dell’autore inserito entro ovale in contesto bucolico, frontespizio in caratteri rossi e neri con<br />

vignetta xilografica raffigurante occhio raggiante, 1 tavola allegorica a piena pagina, capilettera e finalini,<br />

dedica al nobile bolognese Marcantonio Sabatini, indice in fine.<br />

cfr. Canterzani pag. 69 n° 12; IT\ICCU\UBOE\062065.<br />

Stupenda veste dell’epoca in piena pelle marrone eseguita a piccoli ferri, piatti con cornici impresse<br />

in oro e motivi fitomorfi mettono in risalto il grande rosone al centro del campo, dorso a 5 nervi riccamente<br />

decorato, sguardie marmorizzate, tagli dorati.<br />

Pier Jacopo Martello, o anche Pietro Jacopo Martelli (*Bologna 1665 - †1727), poeta e drammaturgo<br />

italiano fece i primi tentativi letterari nel campo della poesia e solamente nei primi anni del Settecento<br />

incominciò a scrivere opere per il teatro.<br />

Perfetta conservazione dell’opera in generale.<br />

39. Novissimum Statutorum ac venetarum<br />

legum volumen, duabus in partibus divisum<br />

Aloysio Mocenigo venetarum Principi.<br />

Venezia, ex Typografia Ducali Pinelliana,<br />

1729. € 850<br />

In-4°, 12 cc. non num. incluso il frontespizio,<br />

302 cc. num., 115 pagg. num., 1 pag. non num.<br />

(bianca).<br />

Occhietto, al verso il leone di San Marco che<br />

tiene la zampa sul Vangelo aperto con la scritta:<br />

Pax tibi Marce Evangelista Meus, frontespizio<br />

26


con marca tipografica raffigurante la Giustizia con la bilancia, la spada ed i leoni al suo fianco, testo<br />

in latino e italiano, capilettera e fregi, dedica, ordine con il quale è disposto il volume, altra incisione<br />

a piena pagina raffigurante anch’essa il leone di S. Marco, in fine “Pratica sommaria civile di tutte le<br />

leggi dello Statuto Veneto”.<br />

Legatura rimontata in piena pergamena d’epoca, piatti muti, dorso con titolo manoscritto ad inchiostro<br />

bruno, passanti in pelle allumata visibili, tagli non perfettamente rifiniti.<br />

La più completa opera sugli Statuti Veneti nella quale sono raccolte le leggi, gli ordini e i decreti<br />

dal XI al XVIII secolo. Segnaliamo la mancanza di una piccola parte di testo nella parte inferiore della<br />

c. 147.<br />

Buona conservazione. Perdita di pergamena all’angolo inferiore destro del piatto anteriore.<br />

cfr. Fontana III 295; Lozzi I 594.<br />

40. CANALETTO, Giovanni Antonio - VISENTINI, Antonio. Urbis Venetiarum prospectus<br />

celebriores. Venezia, Giovanni Battista Pasquali, 1735 - 1751.<br />

p.a.r.<br />

In-folio oblungo, 3 parti in un volume.<br />

1ª parte: 4 cc. non num. inclusi il doppio<br />

frontespizio e 1 tavola con due ritratti,<br />

XIV tavole num.<br />

Primo front. in caratteri rossi e neri con<br />

vignetta allegorica con la scritta “Litterarum<br />

Felicitas” incisa da Visentini e ex-libris<br />

manoscritto a china, secondo front.<br />

inciso all’acquaforte da Visentini con titoli<br />

racchiusi entro raffinata e decorativa<br />

cornice contornata da figure allegoriche,<br />

1 tavola incisa sempre da Visentini su disegno<br />

di Piazzetta con i ritratti di Canaletto<br />

e Visentini inseriti entro ovali, testo<br />

in latino, indice disposto su due colonne, XIV tavole numerate, in primo stato, tutte incise all’acquaforte<br />

da Antonio Visentini tratte dai dipinti di Canaletto.<br />

2ª parte: front., 12 tavole numerate.<br />

Front. in caratteri rossi e neri con vignetta allegorica con la scritta “Litterarum Felicitas” e ex-libris<br />

manoscritto a china, 12 tavole numerate, in terzo stato.<br />

3ª parte: front., XII tavole numerate.<br />

Front. in caratteri rossi e neri con vignetta allegorica con la scritta “Litterarum Felicitas” e ex-libris<br />

manoscritto a china, XII tavole numerate, in terzo stato.<br />

Opera completa.<br />

Legatura dell’epoca in carta pitturata a mano con angoli in pelle, nell’angolo superiore destro del piatto<br />

anteriore la scritta “G. Borioni”, dorso in pelle marrone a 5 nervi, dedica manoscritta firmata e datata al<br />

foglio di guardia anteriore, che attesta l’acquisto effettuato il 1° ottobre del 1912 dal Sig. Borioni, tagli<br />

rossi, ex-libris al contropiatto anteriore.<br />

Esemplare a grandi margini, completo delle 38 vedute, divise in tre serie, ideate dal pittore e incisore<br />

italiano Giovanni Antonio Canal, meglio conosciuto come Canaletto (*Venezia 1697 - †1768) e<br />

incise all’acquaforte da Antonio Visentini (*Venezia 1688 - †1782), noto soprattutto come incisore di<br />

importanti opere, come la presente. Grazie a quest’opera si diffuse un’immagine della città lagunare e<br />

del suo isolario.<br />

Perfetto esemplare impresso su carta forte con filigrana e in primo stato nella sua prima parte e in<br />

terzo stato nella seconda e nella terza parte, come si evince dalle bibliografie.<br />

cfr. Berlin Katalog 2695; Cicognara 4113.<br />

27


41. COLLEZIONE ALMANACCHI PALMAVERDE. Torino, 1741 - 1886. p.a.r.<br />

Importante e museale collezione di almanacchi Palmaverde, impressi a Torino tra il 1741 e il 1886<br />

(l’ultimo Palmaverde fu stampato due anni dopo, nel 1888), tutti in stupenda e perfetta legatura coeva,<br />

alle armi, stemmi o con ricche decorazioni in oro, in argento e alcuni smaltati.<br />

L’insieme dei volumetti ripercorre quasi centocinquanta anni di storia della città di Torino e del Piemonte.<br />

Gli almanacchi, ricchi di informazioni pratiche e utili, si rivolgevano, ad un pubblico molto vasto,<br />

interpretandone ogni tipo di esigenza: strumento di lavoro per il contadino che voleva conoscere l’andamento<br />

del clima e della luna, del commerciante che vi trovava date e luoghi delle fiere e dei mercati,<br />

informazioni al cittadino sulla vita di corte e dei sovrani, sulla gerarchia ecclesiastica, sulla vita culturale,<br />

con brevi saggi di storia e letteratura e molto altro di argomento vario.<br />

Connubio perfetto era quello del<br />

piccolo formato (in-16°) e l’utilità<br />

delle informazioni, che ne faceva<br />

oggetti da portare sempre con sé.<br />

L’almanacco, genere editoriale ormai<br />

scomparso, è stato sostituito<br />

dall’agenda e dal calendario. La<br />

parola deriva dall’arabo خانملا almanākh,<br />

“clima”.<br />

Alcuni esemplari della collezione<br />

posseggono pagine bianche fascicolate<br />

nel testo, per offrire al possessore<br />

spazio per annotazioni e<br />

appunti personali.<br />

Il Palmaverde nacque nel lontano<br />

1722 presso l’editore Fontana e venne pubblicato fino al 1888; La palma (impressa sul frontespizio)<br />

come emblema di pace e gloria., con il passare del tempo da La Palma Verde volse al maschile Il Palmaverde.<br />

L’antiporta fu inizialmente incisa in xilografia, riutilizzata per diversi anni e qui, la collezione, ne offre<br />

una panoramica vasta e completa. Il primo modello rimase in uso fino al 1755. Il protagonista era<br />

naturalmente il toro che simboleggia la città di Torino, con i segni zodiacali che lo rendono prospero,<br />

Acquario e Gemelli, i fiumi che lo bagnano, il Po e la Dora e Superga.<br />

Si ebbe un cambiamento nell’antiporta a partire dal 1834, presentando una raffigurazione di gusto<br />

neogotico: un astronomo che osserva il corso delle stelle con un telescopio. La scena si svolge in un<br />

loggiato aperto sullo sfondo di palazzo Madama e su una mensola appesa alla parete il toro da la sua<br />

comparsa. La palma orna la tovaglia sulla quale poggia il telescopio. Via via l’antiporta scomparve<br />

e iniziarono a far la loro comparsa le illustrazioni nel testo e il frontespizio col tempo perse anche la<br />

stessa palma da cui aveva tratto il nome.<br />

La presente raccolta, appartenuta in passato ad un collezionista, è stata esposta al pubblico dal 2011<br />

fino al 2012 a Palazzo Madama a Torino, risquotendo notevole interesse da parte dei visitatori. A<br />

testimonianza della mostra è stato stampato un ricco catalogo. La raccolta presenta varie tipologie di<br />

legature: alle armi della città di Torino, Carignano, Carmagnola, armi varie di regnanti Sabaudi, importanti<br />

famiglie nobili piemontesi, aquila napoleonica, con emblema Mauriziano e dell’Ordine di San<br />

Maurizio e Lazzaro, con monogrammi vari, decorazioni floreali, neogotiche, romantiche, neorococò…<br />

La maggior parte sono in pelle, alcune rustiche, foderate con carta decorata (molto ricercate quelle di<br />

produzione tedesca definite Brokatpapier e Bronzefirnispapier, che grazie all’uso dell’oro creavano<br />

effetti preziosi di luce).<br />

Ottimo stato di conservazione di tutti gli almanacchi.<br />

cfr. La città in tasca-Un secolo di almanacchi Palmaverde, 2011.<br />

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42. DOPPELMAYR, Johann Gabriel. Atlas coelestis in quo mundus spectabilis et in<br />

eodem... Norimberga, Heredi Homann, 1742.<br />

p.a.r.<br />

In-folio grande, 3 cc. non num. inclusa l’antiporta<br />

e il frontespizio, 30 tavole num.<br />

Precede il frontespizio un’antiporta interamente<br />

incisa su rame da . J. C. Reinsperger su<br />

disegno di J. J. Preisler, raffigurante Tolomeo,<br />

Copernico, Keplero e Tycho Brahe con strumenti<br />

e rappresentazioni astronomiche, con titolo<br />

inserito entro grazioso cartiglio nella parte<br />

inferiore centrale, frontespizio con vignetta<br />

calcografica rappresentante sole radiante con<br />

motto “Numquam cessat”, indice delle tavole<br />

su due colonne, 30 tavole incise su rame su<br />

doppia pagina, acquerellate a mano all’epoca,<br />

contenenti rappresentazioni del cosmo e osservazioni<br />

astronomiche.<br />

Completo.<br />

Legatura in pieno cuoio dell’epoca, dorso a 9 comparti con decorazioni floreali e titoli impressi in oro,<br />

sguardie marmorizzate, tagli color rosso intenso.<br />

Raro e suggestivo trattato di argomento astronomico in prima edizione.<br />

Le tavole rappresentano diagrammi, schemi, visioni del cosmo, delle costellazioni e le raffigurazioni<br />

delle teorie dei più grandi studiosi e astronomi della storia: Tolomeo, Copernico, Keplero, Tycho Brahe.<br />

Johann Gabriel Doppelmayr (*1677 - †1750) matematico, cartografo e astronomo tedesco, fu membro<br />

della Royal Society di Londra, dell’Accademia di Berlino, Vienna e San Pietroburgo. Pubblicò opere di<br />

carattere scientifico e astronomico. Solamente nel 1742 completò il presente studio, l’Atlas Coelestis,<br />

completo capolavoro e concentrato di conoscenze ed esperienze sull’argomento.<br />

Ottimo stato conservativo delle tavole e dell’opera in generale.<br />

cfr. Graesse II 427.<br />

43. Sacra Rituum Congregatione E~Mo, & R~Mo Dño Card… Roma, Rev. Cameræ Apostolicæ,<br />

1743. € 5.300<br />

In-folio, 8 parti in un volume (per ciascuna la numerazione ricomincia<br />

dal principio eccetto che per la 2ª mal numerata).<br />

1ª parte: 3 cc. non num. inclusi il frontespizio, l’indice e 1 ritratto,<br />

20 pagg. num.<br />

2ª parte: inizio numerazione da pag. 113 a pag. 220.<br />

3ª parte: 10 pagg. num. (ultima bianca).<br />

4ª parte: 14 pagg. num. (ultima bianca).<br />

5ª parte: 124 pagg. num.<br />

6ª parte: 14 pagg. num.<br />

7ª parte: 4 pagg. num.<br />

8ª parte: 24 pagg. num.<br />

Ricchi fregi nel testo e capilettera xilografici, ritratto del fondatore<br />

dei chierici regolari poveri della Madre di Dio delle scuole<br />

pie Giuseppe Calasanzio (*Peralta del Sal 1557 - †Roma 1648),<br />

inciso a piena pagina e inserito entro decorativo cartiglio, svariate<br />

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sottolineature, timbro in ceralacca e postille raffiguranti manine.<br />

Legatura d’amatore, coeva, in marocchino rosso alle armi di Papa Benedetto XIV, ai piatti duplice<br />

cornice a rotella di foglie impresse in oro raccordate in diagonale, agli angoli festoni fitomorfi, al<br />

centro armi, dorso a 6 comparti con titoli e fregi in oro, contropiatti in carta decorata Brokatpapier con<br />

composizione di fiori e foglie, tagli dorati.<br />

Benedetto XIV, nato Prospero Lorenzo Lambertini (*Bologna 1675 - †Roma 1758), fu il 247° Vescovo<br />

di Roma, fu Papa della Chiesa Cattolica dal 17 agosto 1740 al 3 maggio 1758.<br />

Insieme di testi di argomento religioso, oratorio e storico, inseriti in elegante legatura da esposizione<br />

alle armi papali, eseguita all’epoca da abile atelier romano.<br />

Ottima conservazione dell’esemplare. Leggera abrasione ai labbri.<br />

44. NOLLET, Jean Antoine. Leçon de physique expérimentale. Parigi, Guérin, 1745 -<br />

1764. € 1.800<br />

In 8°, opera in 6 volumi.<br />

I volume: 3 cc. non num. inclusi l’occhietto, 1 tavola e il frontespizio,<br />

LX pagg. num., 380 pagg. num. (ultima bianca).<br />

Occhietto, 1 tavola incisa su rame in antiporta raffigurante personaggi<br />

che conversano in uno studio arredato con ripiani contenenti<br />

strumenti e apparecchiature, frontespizio con fregio tipografico,<br />

testo in francese, capilettera e fregi xilografici, dedicatoria,<br />

prefazione, 19 tavole incise su rame, fuori testo e più volte<br />

ripiegate, tavola delle materie in fine.<br />

II volume: 2 cc. non num. inclusi l’occhietto e il frontespizio,<br />

489 pagg. num., 3 pagg. non num.<br />

Occhietto, frontespizio con fregio tipografico, testo in francese,<br />

capilettera e fregi xilografici, 20 tavole incise su rame,<br />

fuori testo e più volte ripiegate, tavola delle materie e privilegio<br />

in fine.<br />

III volume: 2 cc. non num. incluso il frontespizio, 512 pagg. num.<br />

Frontespizio con fregio tipografico, testo in francese, avviso al rilegatore,<br />

capilettera e fregi xilografici, 19 tavole incise su rame, fuori testo e più volte ripiegate,<br />

tavola delle materie in fine.<br />

IV volume: 2 cc. non num. incluso il frontespizio, 536 pagg. num. (ultima bianca).<br />

Frontespizio con fregio tipografico, testo in francese, avviso al rilegatore, capilettera e fregi xilografici,<br />

14 tavole incise su rame, fuori testo e più volte ripiegate, tavola delle materie in fine.<br />

V volume: VII pagg. num. incluso il frontespizio, 1 pag. non num., 592 pagg. num.<br />

Frontespizio con fregio tipografico, testo in francese, avviso, errata, avviso al rilegatore, capilettera e<br />

fregi xilografici, 24 tavole incise su rame, fuori testo e più volte ripiegate, tavola delle materie in fine.<br />

VI volume: IV pagg. num. incluso il frontespizio, 528 pagg. num. (ultima bianca).<br />

Frontespizio con fregio tipografico, testo in francese, avviso al rilegatore, capilettera e fregi xilografici,<br />

20 tavole incise su rame, fuori testo e più volte ripiegate, tavola delle materie e correzioni in fine.<br />

Opera completa.<br />

Legature dell’epoca in piena pelle marrone, piatti muti, labbri con filetto impresso in oro, dorsi a 6<br />

comparti con titoli, decorazioni floreali e bordure in oro, sguardie marmorizzate, tagli rossi, ex-libris<br />

ai contropiatti anteriori.<br />

Il fisico francese Jean Antoine Nollet (*1700 - †1770) contribuì a diffondere in Francia lo studio della<br />

fisica con chiare ed ineressanti esperimenti, esposizioni e ragionamenti. Sperimentò i primi elettroscopi.<br />

Divenne membro dell’Académie Royale des Sciences di Parigi. Tra i suoi trattati ricordiamo<br />

30


il presente “Leçons de physique expérimentale”, pubblicato in sei volumi, il quale ottenne notevole<br />

popolarità.<br />

Prima edizione per i volumi 3, 4 e 6. Seconda edizione per i volumi 1, 2 e 5.<br />

Perfetto stato conservativo delle tavole, delle legature e dell’opera in generale.<br />

cfr. Isaac Benguigui, Théories électriques du XVIII e siècle: correspondance entre l’abbé Nollet, Genève,<br />

Georg, 1984.<br />

45. CON<strong>DI</strong>LLAC, Ètienne Bonnot De. Essai sur l’origine des connoissances humaines.<br />

Amsterdam, Pierre Mortier, 1746. € 980<br />

In-16°, opera in 2 volumi.<br />

I volume: XXIV pagg. num. incluso il frontespizio, 266 pagg. num.<br />

(ultima bianca).<br />

Frontespizio con fregio tipografico e nota manoscritta a china, testo<br />

in francese, capilettera, testatine e finalini xilografici, introduzione,<br />

tavola dei capitoli.<br />

II volume: 2 cc. non num. incluso il frontespizio, 292 pagg. num.<br />

Occhietto, frontespizio con marca tipografica e nota manoscritta a<br />

china, testo in francese, capilettera, testatine e finalini xilografici.<br />

Opera completa.<br />

Legature in piena bazzana dell’epoca, piatti con filetto impresso a<br />

secco, dorsi con titoli e numerazione in oro entro tasselli in pelle bordeaux<br />

e ricchi fregi floreali dorati, sguardie marmorizzate, tagli rossi.<br />

Prima edizione de l’ “Essai sur l’origine des connoissances humaines”<br />

di Étienne Bonnot de Condillac (*Grenoble 1715 - †Beaugency<br />

1780).<br />

Condillac, frequentatore dei salotti letterari parigini, collaborò con<br />

Diderot e Rousseau. Il suo nome, citato come autorità, figura spesso nelle pagine de l’Encyclopédie.<br />

Le sue principali opere furono Saggio sull’origine delle conoscenze umane (1746), Trattato sui sistemi<br />

(1749), Trattato sulle sensazioni (1754), Trattato sugli animali (1755), etc.<br />

Buono stato conservativo. Leggere abrasioni alle cerniere.<br />

cfr. Cioranescu I 20327; Tchemerzine III 474.<br />

46. ROUSSEAU, Jean-Jacques. Du contrat social: ou principes<br />

du droit politique. Amsterdam, Marc-Michel Rey,<br />

1762. € 1.150<br />

In-12°, 1 c. non num. (bianca), front., VIII pagg. num., 202 pagg. num.,<br />

1 c. non num. (bianca).<br />

Frontespizio con fregio tipografico, testo in francese, svariati fregi e capilettera,<br />

avviso, indice.<br />

Competo.<br />

Legatura coeva in piena pelle marrone, dorso con fregi, filetti, titoli e<br />

melograni impressi in oro, sguardie marmorizzate, tagli rosso intenso,<br />

ex-libris al contropiatto anteriore.<br />

La prima edizione del Contratto sociale di Rousseau apparve nel 1762 ad<br />

Amsterdam, per i tipi di Marc-Michel Rey. Sono state censite ben undici<br />

edizioni pirata nel 1762 e due nel 1763, tutte, tranne una, col luogo di<br />

31


stampa falso, Amsterdam, per Marc-Michel Rey. La vignetta al frontespizio dell’edizione originale raffigura<br />

l’allegoria della Giustizia che regge una bilancia fra le mani e possiede i titoli impressi in rosso e nero.<br />

Contraffazione della prima edizione del Contratto sociale (Du contrat social: ou principes du droit<br />

politique) sicuramente la maggior opera del filosofo svizzero Jean-Jacques Rousseau (*Ginevra 1712<br />

- †Ermenonville 1778).<br />

Buona conservazione.<br />

47. LOLLI, Giambattista. Osservazioni teorico-pratiche sopra il giuoco degli scacchi<br />

ossia il giuoco degli scacchi esposto nel suo miglior lume. Bologna, Stamperia di S. Tommaso<br />

d’Aquino, 1763. € 2.900<br />

In-folio, 2 cc. non num. incluso il frontespizio, 632 pagg. num.<br />

Frontespizio con marca tipografica, capilettera istoriati e decorazioni<br />

tipografiche nel testo, dedica a Sua Eccellenza Fra Antonio Montecuccoli,<br />

elenco degli autori citati nell’opera, in fine indice, errori e correzioni.<br />

Completo.<br />

Legatura in cartonaggio muto dell’epoca, al dorso titoli manoscritti ed<br />

etichetta di collocazione in carta, passanti in pelle allumata visibili, tagli<br />

con barbe, ex-libris del Castello di Duino al contropiatto anteriore.<br />

Prima edizione di questo celebre e innovativo trattato sugli scacchi<br />

del conosciuto maestro scacchista italiano Giambattista Lolli<br />

(*Nonantola 1698 - †1769).<br />

Lo studio contiene analisi in merito alle aperture di partita di gioco<br />

piano, la difesa dei due cavalli e del gambetto di re, con oltre 100 diagrammi<br />

di posizioni di finali.<br />

Una curiosità tipografica è il fatto che troviamo all’interno dell’opera<br />

degli ampi spazi vuoti, probabilmente lasciati per inserire delle scacchiere,<br />

che l’officina tipografica non ebbe modo di eseguire per diversi motivi, tra i quali, gli elevati costi<br />

dell’editoria e l’esaurimento dei fondi prima che fosse stampato.<br />

Perfetto e intonso esemplare a grandi margini e barbe.<br />

cfr. Olschki-Choix 319-2600.<br />

48. KEATE, George. The Alps. A poem. Londra, Robert and James Dodsley, 1763. € 1.500<br />

In-8°, 4 cc. non num. incluso il frontespizio, 27 pagg. num., 1 pag.<br />

non num. (bianca).<br />

Occhietto, frontespizio con grande vignetta incisa raffigurante due<br />

personaggi in cotesto bucolico che sorreggono grande ovale contenente<br />

tre figure maschili, testo in inglese, avviso, dedica a Edward<br />

Young.<br />

Completo.<br />

Legatura coeva in carta marmorizzata, cartella e custodia in tela percallina<br />

blu con titolo al dorso.<br />

Raro e curioso poema sulle Alpi di George Kate (*1729 - †1797),<br />

dedicato al poeta inglese Edward Young (*1683 - †1765).<br />

Ottimo esemplare.<br />

cfr. IT\ICCU\MILE\033094.<br />

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49. Collezione di provvidenze pontificie dipendenti dai concordati tra la Santa Sede e<br />

S. M. sopra l’immunità e l’esercizio della giurisdizione ecclesiastica. Torino, Stamperia<br />

Reale, 1770.<br />

p.a.r.<br />

In-folio (mm 245 x 360), 88 pagg. num. incluso il frontespizio,<br />

Frontespizio con grande fregio tipografico, testo ad ampi margini, numerosi capilettera istoriati in xilografia.<br />

Completo.<br />

Legatura coeva alle armi di Carlo Emanuele III, Duca di Savoia<br />

e Re di Sardegna (*Torino 1701 - †1773) in pieno marocchino granata,<br />

la bordura floreale in oro ai piatti e fregi agli angoli mettono in<br />

evidenza il grande stemma sabaudo con corona reale, sorretto da due<br />

leoni rampanti con alla base due cannoni e arricchito da stendardi,<br />

dorso con ricche decorazioni vegetali e floreali, sguardie marmorizzate,<br />

tagli dorati. Ex-libris di Cesare di Saluzzo al contropiatto anteriore.<br />

Nel trattato, Papa Benedetto XIV trasmette a Mons. Merlini, Commissario<br />

Apostolico presso il Re di Sardegna Carlo Emanuele III, la<br />

presente “Istruzione” con lo scopo di appianare le difficoltà insorte<br />

durante il Pontificato di Benedetto XIII.<br />

Importante legatura sabauda di grandi e insolite dimensioni, in<br />

perfetto stato conservativo.<br />

cfr. Manno I 1492; Francesco Malaguzzi, De Libris, n° 42.<br />

50. Antiphonarium Romanum. Venezia, Niccolò Pezzana, 1770. € 3.600<br />

In-folio grande, 3 parti in un volume.<br />

1ª parte: 476 pagg. num.<br />

2ª parte: C pagg. num. (ultima bianca).<br />

3ª parte: 10 cc. manoscritte non num.<br />

Antifonario romano impresso su carta, con testo liturgico in latino<br />

a caratteri gotici rossi e neri, numerosi capilettera rossi e finalini<br />

xilografici, notazioni musicali su tetragramma. Nella seconda parte<br />

alle pagg. XXVII e XXXVIII sono state apportate delle modifiche<br />

manoscritte all’epoca, mentre troviamo delle altre correzioni<br />

dell’ottocento alle pagg. XXXIX e XL. Le ultime 10 cc. sono state<br />

interamente manoscritte ad inchiostro nero.<br />

Legatura d’epoca in cuoio scuro, su supporto di assicelle in legno,<br />

provvista di elementi in ottone, quali: borchie, cantonali, fermagli<br />

e placche, cornice a rotella fitomorfa impressa in oro ai piatti, dorso<br />

a sei nervi con titolo e filetti in oro, fogli di guardia rinnovati, tagli<br />

rossi.<br />

Antifonario da esposizione, in ricca legatura d’epoca di fattura<br />

italiana, impresso dallo stampatore veneziano Pezzana.<br />

Buon stato di conservazione. Piccoli restauri abilmente eseguiti su<br />

qualche carta.<br />

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51. DRURY, Dru. Illustrations of natural history. Wherein are exhibited upwards of<br />

two hundred and forty figures of exotic insects, according to their different genera.<br />

Londra, printed for the author, 1770 - 1782. € 5.250<br />

In-4°, opera in 3 volumi.<br />

1° volume: XXVII pagg. num. incluso il<br />

frontespizio, 1 pag. non num., 1 tavola<br />

num., 130 pagg. num., 2 cc. non num.<br />

Frontespizio, testo in inglese e francese<br />

disposto su due colonne, prefazione, avviso<br />

al lettore francese, 1 tavola in bianco<br />

e nero e altre 50 tavole num. e acquerellate<br />

a mano all’epoca raffiguranti farfalle,<br />

insetti e coleotteri, indice ed errata in fine.<br />

2° volume: VIII pagg. num. (ultima bianca)<br />

incluso il frontespizio, 1 tavola num.,<br />

90 pagg. num., 1 c. non num.<br />

Frontespizio, testo in inglese e francese<br />

disposto su due colonne, prefazione, 50<br />

tavole num. e acquerellate a mano all’epoca<br />

raffiguranti farfalle, insetti e coleotteri,<br />

indice ed errata in fine.<br />

3° volume: XXVI pagg. num. incluso il frontespizio, 1 tavola num., 76 pagg. num., 1 c. non num.<br />

Frontespizio, testo in inglese e francese disposto su due colonne, prefazione, 50 tavole num. e acquerellate<br />

a mano all’epoca raffiguranti farfalle, insetti e coleotteri, indice ed errata in fine.<br />

Opera completa.<br />

Legature di inizio Novecento in mezza pelle granata, piatti marmorizzati, dorsi con filetti dorati e tasselli<br />

in pelle verde contenenti titoli e numerazione in oro, sguardie marmorizzate, tagli spruzzati.<br />

Importante e completo trattato di storia naturale, in prima edizione, del naturalista ed entomologo<br />

inglese Drury (*1725 - †1804). Capolavoro scientifico sugli insetti esotici, realistico e preciso<br />

nei dettagli, corredato da 150 tavole finemente acquerellate a mano all’epoca, completo della tavola<br />

tecnica, sovente mancante, che mostra le parti dell’insetto (antenne, ali, occhi, ecc.).<br />

Perfetta conservazione delle tavole e dell’opera in generale.<br />

cfr. Nissen ZBI 1160; Horn & Schenkling 5267.<br />

52. DELLA PORTA, Antonio Maria. Discorso in favore della inoculazione<br />

del vajuolo. Milano, Giuseppe Galeazzi, 1774. € 1.250<br />

In-8°, 48 pagg. num. incluso il frontespizio.<br />

Frontespizio figurato con marca tipografica xilografica e timbro di appartenenza<br />

in ceralacca rossa, dedica dell’autore a Don Lodovico.<br />

Completo.<br />

Legatura in pieno cartonaggio del ’900, piatti muti, titoli manoscritti a china<br />

lungo tutto il dorso.<br />

Trattato sulla vaccinazione del vaiolo, malattia che ha sterminato milioni<br />

di persone nei secoli passati, contenente diversi metodi per la cura.<br />

Ottima conservazione.<br />

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53. FOLLINI, Giorgio. Teoria elettrica brevemente esposta ad uso della studiosa gioventù.<br />

Ivrea, Ludovico Franco, 1791. € 2.800<br />

In-8°, 164 pagg. num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 2 cc.<br />

non num., 2 tavole rip.<br />

Occhietto, frontespizio, dedica dell’autore a S.A.R. il Duca d’Aosta,<br />

svariati capilettera e fregi, in fine indice e 2 tavole incise su<br />

rame più volte ripiegate.<br />

Completo.<br />

Stupenda legatura piemontese dell’epoca, eseguita a piccoli<br />

ferri, alle armi di Vittorio Amedeo III (*Torino 1726 - †Moncalieri<br />

1796) in piena pelle verde oliva, sui piatti cornice esterna<br />

a tre filetti, ampia bordura con spiralette, fogliami e piccoli ferri<br />

stilizzati, altra cornice a ferri fitomorfi, al centro del campo armi,<br />

il tutto impresso in oro, labbri con dentellature dorate, dorso con<br />

titolo e nome dell’autore, motivi floreali e vegetali, sguardie blu<br />

cobalto, tagli dorati, al contropiatto anteriore traccia di ex-libris.<br />

Prima edizione del presente trattato del settecento sull’elettricità,<br />

dell’abate Giorgio Follini, professore di filosofia, fisica e<br />

geometria nel Seminario metropolitano di Torino.<br />

Perfetto stato conservativo della legatura, delle tavole e dell’opera<br />

in generale.<br />

cfr. Francesco Malaguzzi, De Libris, n° 44.<br />

54. DENINA, Carlo. Delle Rivoluzioni d’Italia. Torino, Società de’ Libraj, 1791. € 650<br />

In-16°, opera in 6 volumi.<br />

1° volume: frontespizio, 16 pagg. num., 1 c. non num., VIII pagg. num., 344 pagg. num.<br />

Frontespizio con marca tipografica allegorica, vita dell’Abate Denina scritta dal Barone Vernazza, prefazione,<br />

indice in fine.<br />

2° volume: 442 pagg. num. incluso il frontespizio, 1 c. non num.<br />

Frontespizio con marca tipografica allegorica, indice in fine.<br />

3° volume: 394 pagg. num. incluso il frontespizio, 1 c. non num.<br />

Frontespizio con marca tipografica allegorica, indice in fine.<br />

4° volume: 348 pagg. num. incluso il frontespizio.<br />

Frontespizio con marca tipografica allegorica, indice in fine.<br />

5° volume: 327 pagg. num. incluso il frontespizio, 1 pag. non num.<br />

Frontespizio con marca tipografica allegorica, indice in fine.<br />

6° volume: 2 parti in un volume.<br />

1ª parte: 264 pagg. num. incluso il frontespizio.<br />

Frontespizio con marca tipografica allegorica.<br />

2ª parte: 96 pagg. num. incluso il frontespizio.<br />

Frontespizio con marca tipografica allegorica, indice in fine.<br />

Opera completa.<br />

Legature dell’epoca in piena bazzana, piatti muti, dorsi riccamente decorati con ferri fitomorfi impressi<br />

in oro e titoli dorati entro tasselli in pelle verde, sguardie marmorizzate, tagli rossi.<br />

L’Abate Carlo Denina (*Revello 1731 - †Parigi 1813) presbiterio e storico piemontese, destituito dalla<br />

cattedra universitaria, fu ospite Potsdam alla corte di Federico II di Prussia. Successivamente a Parigi<br />

divenne bibliotecario al servizio di Napoleone.<br />

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Opera di argomento storico-italiano, impressa in prima edizione nel 1769-70 a Torino presso i fratelli<br />

Reycends, stampata solamente in tre volumi. Nella presente edizione il sesto e ultimo volume contiene<br />

la continuazione delle Rivoluzioni d’Italia dal 1713 fino al 1792 sotto il titolo di Italia Moderna.<br />

L’opera si presenta in buono stato di conservazione.<br />

55. LA FONTAINE, Jean. Fables choisies, mises en vers, par<br />

la Fontaine. Torino, Imprimerie Nationale, an II [1794]. € 320<br />

In-16°, 324 pagg. num. incluso il frontespizio.<br />

Frontespizio con ex-libris manoscritto anticamente, testo in francese,<br />

indice in fine.<br />

Completo.<br />

Legatura coeva in mezza pelle marrone, piatti marmorizzati, dorso con<br />

ferri fitomorfi impressi a secco, titoli e greche in oro, tagli spruzzati.<br />

Un classico delle favole del poeta francese Jean de La Fontaine<br />

(*Château-Thierry 1621 - †Parigi 1695) curiosamente impresso a Torino<br />

nel 1794.<br />

Rara edizione.<br />

Ottima conservazione della legatura e dell’opera in generale.<br />

cfr. Catalogue collectif de France Cod. biblio A7310.<br />

56. Raccolta di documenti e editti imperiali napoleonici. Torino - Parigi, 1798 - 1816. € 1.250<br />

In-4°, l’opera contiene complessivamente 93 documenti numerati a mano nell’angolo superiore, alcuni<br />

manoscritti a china in chiara e ordinata grafia e indice in fine anch’esso manoscritto.<br />

La maggior parte sono stati impresi a Torino presso la Stamperia Reale. Molti sono stati ripiegati e<br />

presentano segni di piega originali, altri sono redatti in più fogli.<br />

Insieme di editti d’epoca napoleonica, la maggior parte imperiali, di argomento politico, militare, tasse,<br />

imposizioni varie, curiosità testamentari di Napoleone e di Maria Antonietta d’Austria, festeggiamenti<br />

e molto altro.<br />

Curiosamente sono state inserite due grandi incisioni originali ripiegate, la prima impressa da Stagnon<br />

su disegno di Carlo Randon raffigurante il Tempio della Concordia eretto in Torino in occasione dei<br />

fuochi d’artificio per l’anniversario della battaglia di Marengo (14 giugno 1800), la seconda impressa<br />

da Ferdinando Monsignore, raffigurante l’arco trionfale eretto nel giardino Nazionale di Torino, sempre<br />

per l’occasione dell’anniversario della stessa<br />

battaglia.<br />

Stemmi araldici su alcuni frontespizi, testatine e<br />

ornamentali capilettera.<br />

Legatura dell’Ottocento in mezza pelle marrone,<br />

piatti in carta spruzzata con angoli rinforzati<br />

in pelle, dorso con tassello rosso contenente la<br />

scritta “Melange diverse” impressa in oro e filetti<br />

dorati, tagli spruzzati blu.<br />

Corposo e interessante insieme di editti e documenti,<br />

redatti in epoca imperiale napoleonica.<br />

L’opera si presenta in buono stato di conservazione.<br />

36


57. MICHAUD, Joseph. Histoire des progrès et de la chûte de l’Empire de Mysore, sous<br />

les Règnes d’Hyder-Aly et Tippoo-Saïb. Parigi, Giguet & C., 1801.<br />

€ 900<br />

In-8°, opera in 2 volumi.<br />

1° volume: 395 pagg. num. inclusi l’occhietto e il frontespizio,<br />

1 pag. non num.<br />

Occhietto con al verso firma anticontraffazione, antiporta<br />

con ritratto del sultano Tippoo inciso su rame,<br />

frontespizio, testo i francese, 1 carta geografica dell’India<br />

fuori testo e più volte ripiegata, 1 veduta incisa<br />

all’acquatinta fuori testo più e volte ripiegata, 2 piante<br />

incise su rame fuori testo e più volte ripiegate, in fine<br />

tavola delle materie.<br />

2° volume: 451 pagg. num. inclusi l’occhietto e il frontespizio,<br />

5 pagg. non num. (le pagg. 77, 78, 171 e 172 sono state<br />

invertite; errori di numerazione alle pagg. 227 e 323).<br />

Occhietto, frontespizio, testo in francese, 1 carta geografica fuori testo e più volte ripiegata, in fine<br />

tavola delle materie e notizie sulle novità della libreria Giguet & C.<br />

Opera completa.<br />

Legature coeve in piena bazzana marrone chiaro, piatti con cornice a un filetto impressa a secco che racchiude<br />

in caratteri corsivi dorati, il nome della famiglia dei Conti Caissotti di Chiusano, dorsi con molteplici<br />

filetti e piccoli soli dorati, titoli in oro entro tasselli bordeaux, numerazione entro ovali in pelle verde,<br />

sguardie marmorizzate, tagli spruzzati, tasselli di appartenenza bibliotecaria ai contropiatti anteriori.<br />

L’opera contiene la storia dei sovrani di Mysore durante una serie di guerre combattute in India nelle<br />

ultime tre decadi del XVIII secolo tra il suddetto regno e gli inglesi della Compagnia britannica delle<br />

Indie Orientali, un rapporto sulla conquista napoleonica in Egitto in relazione all’India, le lettere di<br />

Bonaparte a Tippoo Saïb. Descrive inoltre le religioni, i costumi, la legislazione indiana e le relazioni<br />

commerciali e politiche con l’Europa.<br />

Prima edizione.<br />

Bell’esemplare in buono stato conservativo, appartenuto alla famiglia dei Conti Caissotti di Chiusano.<br />

cfr. Chadenat 1934; Monglond V 671.<br />

58. PONZIANI, Domenico Lorenzo. Il giuoco incomparabile degli scacchi sviluppato<br />

con nuovo metodo. Venezia, Simone Occhi, 1801. € 850<br />

In-8°, VIII pagg. num. incluso il frontespizio, 384 pagg. num. (errori di<br />

numerazione alle pagg. 226, 317, 332).<br />

Frontespizio, dedica dell’autore, indice in fine.<br />

Completo.<br />

Legatura in mezza pergamena rigida del ’900, piatti in carta marmorizzata<br />

con angoli in pergamena, dorso a 5 comparti con titoli impressi in oro<br />

entro tassello granata e filetti dorati, tagli con barbe.<br />

Trattato del sacerdote, professore di diritto e teorico di scacchi Domenico<br />

Lorenzo Ponziani (*Modena 1719 - †1796), pubblicato anonimo per<br />

la prima volta nel 1769 a Modena.<br />

Seconda edizione.<br />

Opera in buono stato di conservazione.<br />

cfr. Olschki-Choix 2623; Melzi I 463.<br />

37


59. DURAN<strong>DI</strong>, Jacopo. Della Marca d’Ivrea tra le Alpi, il<br />

Ticino, l’Amalone, il Po. Per servire alla notizia dell’antico<br />

Piemonte Ttranspadano. Torino, Bernardino Barberis, 1804.<br />

€ 1.350<br />

In-4°, 2 cc. non num. incluso il frontespizio, 132 pagg. num.<br />

Frontespizio, capilettera e fregi tipografici, tavola dei capitoli, errata,<br />

in fine indice dei luoghi.<br />

Completo.<br />

Legatura in carta editoriale gialla, piatti muti, tagli con barbe.<br />

Libro raro e ricercato di argomento storico e geografico sul Canavese,<br />

toccando i vicini confini quali la Valle d’Aosta e il torinese.<br />

Il vercellese Jacopo Durandi (*Santhià 1739 - †Torino 1817) fu giurista<br />

e autore di opere assai significative di storia piemontese.<br />

Ottimo esemplare.<br />

cfr. Perret 1456.<br />

60. CAMPE, Joachim Heinrich. Voyages et conquêtes de Colomb ou la découverte de<br />

l’Amérique. Parigi, Cordier e Legras, 1810. € 530<br />

In-24°, opera in 6 volumi.<br />

1° volume: XVI pagg. num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 196 pagg. num.<br />

Occhietto, 1 tavola posta in antiporta raffigurante lo sbarco di Colombo, frontespizio, testo in francese,<br />

avviso dell’editore, prefazione dell’autore, una xilografia intercalata nel testo raffigurante la terra.<br />

2° volume: 3 cc. non num. inclusi l’occhietto, 1 tavola e il frontespizio, 180 pagg. num.<br />

Occhietto, 1 tavola in antiporta raffigurante gli abitanti del Nuovo Mondo e gli Europei, frontespizio,<br />

testo in francese.<br />

3° volume: 1 tavola rip., 180 pagg. num. (ultima bianca) incluso il frontespizio.<br />

Frontespizio, 1 carta geografica dell’America Meridionale più volte ripiegata, testo in francese, 1 tavola<br />

fuori testo raffigurante sacrifici umani da parte degli indiani per venerare le divinità.<br />

4° volume: 3 cc. non num. inclusi l’occhietto, 1 tavola e il frontespizio, 192 pagg. num. (ultima bianca).<br />

Occhietto, 1 tavola in antiporta raffigurante il Conquistatore Cortéz che osserva la tortura inflitta all’Imperatore<br />

Guatimozino, ossia fu posizionato sopra una grata di ferro con sotto i carboni ardenti, frontespizio,<br />

testo in francese.<br />

5° volume: 3 cc. non num. inclusi l’occhietto, 1 tavola e il frontespizio, 178 pagg. num.<br />

Occhietto, 1 tavola in antiporta raffigurante un indiano che si ribella agli spagnoli, frontespizio, testo in<br />

francese, una xilografia nel testo con la rappresentazione di venti contrari.<br />

6° volume: 3 cc. non num. inclusi l’occhietto, 1 tavola e il frontespizio, 172 pagg. num.<br />

Occhietto, 1 tavola in antiporta raffigurante<br />

un discendente degli Inca del Perù inginocchiato<br />

ai piedi del Conquistatore Pizarro,<br />

frontespizio, testo in francese.<br />

Opera completa.<br />

Legature coeve in piena pelle maculata, filetto<br />

impresso in oro ai piatti che racchiude<br />

altra cornice floreale, dorsi riccamente decorati<br />

con titoli, nomi degli autori, numerazione,<br />

filetti, racemi e ferri impressi in oro,<br />

sguardie e tagli marmorizzati, tassello di<br />

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appartenenza al contropiatto anteriore del primo volume.<br />

Quinta edizione di opera, difficile a trovarsi completa come la presente, saltuariamente si trovano sul<br />

mercato i singoli volumetti. Vengono narrate le vicende di tre conosciuti “Conquistadores”: Cristoforo<br />

Colombo che nel 1492 raggiunse il continente americano, Hernán Cortéz e Francisco Pizarro,<br />

noti invece per le loro vittorie contro gli imperi del Messico e del Perù.<br />

Buona conservazione delle tavole, delle legature di tutti e sei i volumi e dell’opera in generale.<br />

61. MILLIN, Aubin Louis. Voyage en Savoie, en Piémont, a Nice, et a Gènes. Parigi, C.<br />

Wessermann, 1816. € 1.000<br />

I volume: 2 cc. non num. inclusi l’occhietto e il<br />

frontespizio, VI pagg. num., II pagg. num., 376<br />

pagg. num.<br />

Occhietto, frontespizio figurato con arco di Augusto,<br />

testo in francese, capilettera, dedica all’Abate<br />

Juan Andrès, avviso, tavola dei capitoli in<br />

fine.<br />

II volume: 2 cc. non num. inclusi l’occhietto e<br />

il frontespizio, 416 pagg. num. (ultima bianca).<br />

Occhietto, frontespizio figurato con vignetta incisa,<br />

testo in francese, capilettera, tavola delle<br />

materie in fine.<br />

Opera completa.<br />

Legature dell’epoca in mezza pelle marrone,<br />

piatti marmorizzati, dorsi con titoli, numerazioni<br />

e filetti impressi in oro, sguardie e tagli marmorizzati, ex-libris ai contropiatti anteriori.<br />

Edizione originale dedicata all’Abate Juan Andrès, bibliotecario del Re e Segretario dell’Accademia<br />

Reale di Napoli. Millin pubblicò la storia del suo soggiorno in Savoia e in Piemonte fornendo descrizioni<br />

e dettagli su molte città e paesi, tra i quali Chambéry, Torino, Genova e Nizza.<br />

Ottima conservazione dell’opera.<br />

cfr. Brunet III 1723; Fossati-Bellani 473.<br />

62. NOUGARET, Pierre Jean Baptiste. Beautés de l’Histoire de la Savoie et de Genève,<br />

du Piémont, de la Sardaigne, et de Gênes. Parigi, Cretté, 1818. € 800<br />

In-16°, 460 pagg. num. incluso il frontespizio.<br />

Frontespizio inserito entro bordura tipografica, testo<br />

in francese, introduzione, 8 tavole incise su rame,<br />

fuori testo e a piena pagina, raffiguranti episodi storici,<br />

indice in fine.<br />

Legatura coeva in piena pelle zigrinata blu, cornice<br />

decorativa impressa in oro ai piatti, labbri con motivi<br />

dorati a nido d’ape, dorso con decorazioni in oro e<br />

titolo, unghiature con onde impresse a secco.<br />

Prima edizione dell’opera di Pierre Jean Baptiste<br />

Nougaret (*La Rochelle 1742 - †Parigi 1823), in seguito<br />

ristampata nel 1821.<br />

Tra le incisioni, la più importante è posta a pagina<br />

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19 e raffigura la discesa dal Moncenisio con la famosa “Ramasse” (i viaggiatori venivano fatti<br />

salire su rozze slitte e portati a grande velocità per la ripida discesa, che veniva chiamata la pista delle<br />

ramasse, perché tale era il nome delle slitte.<br />

Bella legatura e ottimo stato conservativo dell’opera.<br />

cfr. Perret 3221.<br />

63. GILLY, William Stephen. Narrative of an excursion to the mountains of Piemont and<br />

researches among the Vaudois, or Waldenses. Londra, C. & J. Rivington, 1824. € 2.100<br />

In-4°, 1 tavola, XX pagg. num. incluso il frontespizio,<br />

1 c. non num., 1 tavola ripiegata, 280<br />

pagg. num. (ultima bianca), CCXXIV pagg. num.<br />

Frontespizio, testo in inglese, dedicatoria, prefazione,<br />

contenuti dell’opera, errata, 2 grandi carte<br />

topografiche delle valli, fuori testo e più volte<br />

ripiegate, 10 vedute litografiche e 3 facsimili di<br />

documenti, estesa appendice in fine.<br />

Completo.<br />

Legatura in piena pelle, piatti con motivi romboidali<br />

impressi a secco, dorso con titoli, decorazioni<br />

e filetti impressi in oro, nota di antica mano al centro del contropiatto anteriore.<br />

Prima edizione della relazione del viaggio del pastore anglicano Gilly nelle Alpi Cozie, il quale<br />

contribuì a far conoscere il popolo Valdese delle valli del Piemonte e del Delfinato e spinse l’Inghilterra<br />

e gli altri paesi europei a promuovere azioni in aiuto.<br />

Buona conservazione dell’opera in generale. Dorso e parte della legatura restaurati.<br />

cfr. Perret 1924; ACL 129.<br />

64. BONINO, Giovanni Giacomo. Biografia medica piemontese. Torino, Tipografia Bianco,<br />

1824. € 600<br />

In-8°, opera in 2 volumi.<br />

1° volume: 3 cc. non num. inclusi l’occhietto, 1 ritratto e il<br />

frontespizio, XXXIX pagg. num., 3 pagg. non num., 459<br />

pagg. num., 1 pag. non num.<br />

Occhietto, antiporta con ritratto di Giovanni Argenterio inciso<br />

su rame da Chianale, frontespizio, dedicatoria, introduzione,<br />

lezioni accademiche di Balbo sulla storia dell’Università<br />

di Torino, indice degli articoli in fine.<br />

2° volume: VIII pagg. num. inclusi l’occhietto e il frontespizio,<br />

624 pagg. num.<br />

Occhietto, antiporta con ritratto di Ambrogio Bertrandi inciso<br />

su rame da Chianale, frontespizio, dedicatoria, indice<br />

degli articoli in fine.<br />

Opera completa.<br />

Legature in mezza pelle<br />

verde dell’epoca, piatti muti in tela percallina verde, dorsi con filetti, greche, titoli, numerazione e fregi<br />

impressi in oro, tagli spruzzati blu.<br />

Edizione originale e rara biografia medica piemontese, dalle origini ai primi anni del XIX secolo.<br />

40


L’opera si presenta completa in tutte le sue parti e in buono stato di conservazione.<br />

cfr. Manno-Promis I 1129; Wellcome II 199; Fumagalli 6504.<br />

65. LEVATI, Carlo Ambrogio. Storia di Milano compendiata. Milano, Società Tipografica<br />

de’Classici Italiani, 1827. € 680<br />

In-16°, front., 188 pagg. num.<br />

Frontespizio figurato con vignetta allegorica, prefazione, indice in fine.<br />

Completo.<br />

Legatura coeva in mezza pelle verde, piatti marmorizzati, dorso a 5 nervi<br />

con impressioni a secco e titoli dorati, sguardie marmorizzate, tagli non<br />

rifiniti.<br />

Il letterato Carlo Ambrogio Levati (*Biassono 1790 - †Pavia 1841), insegnò<br />

all’università di Pavia e scrisse anche di latino e di greco. Nella<br />

disparata produzione del Levati le costanti sono la storia e la letteratura.<br />

Tra il 1825 e il 1827 sono stati editi alcuni compendi storico-culturali di<br />

discreta diffusione.<br />

Esemplare intonso in perfetto stato di conservazione.<br />

cfr. IT\ICCU\LO1E\004821; Melzi III 409.<br />

66. Chronologia Summorum Rom. Pontificum in qua habentur verae eor. effig.es…<br />

Roma, Fratelli Trevi per la Calcografia Camerale, 1830 circa. €1.600<br />

In-folio grande, stampa formata da 18 fogli e legata in<br />

un volume, incisa a tecnica mista acquaforte e bulino,<br />

con centinaia di ritratti di pontefici inseriti entro tondi,<br />

ognuno accompagnato da didascalia.<br />

I ritratti sono numerati da 1 a 252, ma alcuni non sono<br />

stati numerati (come gli ultimi due ed il primo che raffigura<br />

Cristo). In fine dopo la raffigurazione dell’ultimo<br />

Papa al tempo, sono inserite 21 cornici tonde lasciate<br />

vuote, allo scopo di ospitare i successivi pontefici.<br />

Completo.<br />

Legatura coeva in mezza pergamena, piatti in cartonaggio<br />

blu con angoli rinforzati in pergamena, tassello muto<br />

al piatto anteriore.<br />

Pregevole raccolta dei ritratti dei pontefici, da San<br />

Pietro (*Betsaida 2-4 - †Roma 69), considerato il primo<br />

Papa della Chiesa cattolica a Pio VIII (*Cingoli 1761<br />

- †Roma 1830) il 253° vescovo di Roma, Papa dal 31<br />

marzo 1829 alla morte. Tutte le tavole sono state eseguite<br />

da abili maestri incisori.<br />

Buono stato conservativo del documento.<br />

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67. ’L Testament neuv dë Nossëgnour Gesu-Crist: tradout in lingua piemonteisa. Londra,<br />

dai torchj di Moyes, 1834. € 900<br />

In-8°, 2 cc. non num. incluso il frontespizio, 480 pagg. num.<br />

Frontespizio, testo in dialetto piemontese, disposto su due colonne, molti capilettera,<br />

oltre ai 4 vangeli l’opera contiene atti e lettere degli Apostoli e Apocalissi di San Giovanni.<br />

Completo.<br />

Legatura in piena pelle marrone dell’epoca, piatti muti, dorso con titoli in oro inseriti<br />

entro tassello marrone, tagli blu.<br />

Edizione originale della traduzione in piemontese.<br />

Buono stato di conservazione dell’opera.<br />

68. ADAM, Victor - MAURIN, Nicolas Eustache. Histoire de Napoléon. Parigi, H. Jeannin,<br />

1835 - 1840 circa. € 1.850<br />

In-folio grande, 2 cc. non num. inclusi l’occhietto e 1 ritratto, 12 tavole num.<br />

Frontespizio riccamente illustrato con grande aquila napoleonica che sovrasta il tutto, sullo sfondo si<br />

intravede la statua dell’Imperatore ed in primo piano stendardi, armi, rami di alloro, cappello e spada,<br />

ritratto di Napoleone a piena pagina racchiuso entro ricca bordura contornata da oggetti: armi, stemmi,<br />

stendardi con i nomi delle battaglie, il Codice Napoleonico,<br />

una carta geografica della Francia, l’alloro, la Sfinge, etc., 12<br />

tavole eseguite in litografia da Lemercier presso Jeannin, su<br />

disegni di Victor Adam e Nicolas Eustache Maurin (Maurin<br />

si disegnò i ritratti), ogni tavola possiede il timbro impresso<br />

a secco dello stampatore. Le dodici tavole raffigurano le<br />

battaglie e le imprese dell’Imperatore, dalla giovane età alla<br />

morte e i ritratti dei suoi generali.<br />

Completo.<br />

Legatura coeva in mezza pelle amaranto, piatti marmorizzati<br />

con angoli in pelle, dorso a 5 nervi riccamente decorati<br />

con motivi romboidali, fregi, filetti e titolo in oro, sguardie<br />

marmorizzate.<br />

Opera iconografica, finemente illustrata dalle dettagliate<br />

litografie dell’abile artista francese Victor Adam (*1801<br />

- †1866), presentata come un album storico-cronologico<br />

della vita, delle battaglie, conquiste e degli avvenimenti<br />

di Napoleone I.<br />

Ottimo stato conservativo della legatura e dell’opera in generale.<br />

Sporadiche tracce di foxing sparse qua e là.<br />

42


69. BONNAZ, Felice. Herbier des Alpes. Torino, 1837 - 1838. € 9.200<br />

In-folio, raccolta di piante secche (hortus<br />

siccus) con titoli in latino e francese,<br />

informazioni sulle località e le date di raccolta<br />

manoscritte a china.<br />

Interessante documento scientifico dedicato<br />

dall’autore alle Altezze Vittorio<br />

Emanuele II (Torino 1820 - Roma 1878)<br />

e suo fratello il Duca Ferdinando di Genova,<br />

appositamente assemblato per la<br />

loro istruzione. È risaputo che i due Reali<br />

possedevano un fervido interesse per le<br />

scienze naturali e la botanica.<br />

L’insieme comprende una catalogazione<br />

di centinaia di specie, raccolte negli anni<br />

1837 e 1838 provenienti dal Moncenisio,<br />

Susa, Monte Tabor, Colle dell’Iseran,<br />

Giaglione, Bardonecchia e Valle Stretta, Novalesa e dal Monte Pirchiriano.<br />

Dal presente documento di Bonnaz, venne successivamente impressa un’opera curata ed illustrata dal<br />

botanico ed entomologo Giulio Camus, nato a Magni-en-Vexin nel 1847 e morto a Torino nel 1917 (cfr.<br />

Malpighia anno X, 1896).<br />

Fogli sciolti contenuti entro legatura coeva in piena pelle blu scuro, alle armi sabaude e con superlibros<br />

di dono ai duchi di Savoia e Genova, firmata da Jouy, piatti riccamente decorati con molteplici cornici<br />

impresse in oro e a secco con titoli e stemma al piatto anteriore e grande rosone centrale su quello<br />

posteriore, dorso arricchito da ferri fitomorfi, filetti, data e la scritta Bonnaz, il tutto impresso in oro.<br />

L’erbario secco (hortus siccus) è una raccolta di piante essiccate, applicate su fogli di carta che documenta<br />

la presenza delle specie in un dato territorio e permette uno studio comparato con campioni di<br />

altre aree.<br />

L’uso di campioni essiccati per lo studio e il riconoscimento delle piante inizia agli albori del XVI<br />

secolo. Tappa importante che rappresentò una svolta determinante per gli studi botanici. Alla fine del<br />

XVIII secolo le etichette dei campioni degli erbari si arricchirono di informazioni sulle località e le date<br />

di raccolta.<br />

La presente raccolta è appartenuta alla Biblioteca del Principe Tommaso Duca di Genova.<br />

Buono stato conservativo dell’intera collezione e della legatura.<br />

cfr. De libris, Cinquecento anni di bibliografia in Piemonte, pag. 268.<br />

70. MARENESI, Ercole Luigi. Dizionario<br />

pittoresco della storia naturale e delle<br />

manifatture. Milano, Borroni e Scotti,<br />

1839 - 1845. € 1.800<br />

In-8°, opera in 6 volumi.<br />

I volume: 2 parti in un volume. La prima parte del<br />

volume (con data 1839) è stata spostata in fine,<br />

prima dell’appendice; 542 pagg. num. inclusi l’occhietto<br />

e il doppio frontespizio, 1 c. non num., 16<br />

pagg. num. (ultima bianca) 2 cc. non num., 14 tavole,<br />

138 pagg. num. (ultima bianca), 1 c. non num.<br />

43


Frontespizio (datato 1841) interamente inciso su rame, raffigurante una folta vegetazione che circonda<br />

una cornice contenente titoli e due animali sotto di essa, un coccodrillo e un cavallo, introduzione, 1<br />

grande tavola ripiegata contenente il prospetto della classificazione dei corpi naturali, testo disposto su<br />

due colonne. Occhietto, primo frontespizio interamente inciso su rame raffigurante animali vari e un<br />

cacciatore, secondo frontespizio (datato 1839), dedica a Luigi Manzoni, prefazione, spiegazione delle<br />

tavole, 14 tavole litografiche finemente acquerellate a mano all’epoca “a la gomme” raffiguranti diverse<br />

specie di animali, in fine appendice e elenco delle tavole.<br />

II volume: 754 pagg. num. inclusi l’occhietto e il doppio frontespizio, 20 tavole.<br />

Occhietto, primo frontespizio interamente inciso, raffigurante una folta vegetazione animata da diversi<br />

animali e uomini primitivi, secondo frontespizio, testo disposto su due colonne, 20 tavole litografiche<br />

acquerellate a mano all’epoca “a la gomme” raffiguranti diverse specie di animali.<br />

III volume: 832 pagg. num. incluso il frontespizio (il primo frontespizio inciso è stato legato nel primo<br />

vol.).<br />

Frontespizio, testo disposto su due colonne, 16 tavole litografiche finemente acquerellate a mano all’epoca<br />

“a la gomme” raffiguranti diverse specie di animali.<br />

IV volume: 778 pagg. num. (ultima bianca) inclusi l’occhietto e il doppio frontespizio, 20 tavole.<br />

Occhietto, primo frontespizio interamente inciso, raffigurante una folta vegetazione animata da diversi<br />

animali e da due personaggi, secondo frontespizio, testo disposto su due colonne, 20 tavole litografiche<br />

finemente acquerellate a mano all’epoca “a la gomme” raffiguranti diverse specie di animali.<br />

V volume: 524 pagg. num. (ultima bianca) inclusi l’occhietto e il doppio frontespizio, 12 tavole.<br />

Occhietto, primo frontespizio interamente inciso su rame, raffigurante una folta vegetazione animata<br />

da diversi animali con imbarcazioni sullo sfondo, secondo frontespizio, 1 tavola fuori testo, incisa su<br />

rame e 12 tavole litografiche finemente acquerellate a mano all’epoca “a la gomme” raffiguranti diverse<br />

specie di animali.<br />

VI volume: 634 pagg. num. (ultima bianca) inclusi l’occhietto e il doppio frontespizio, 74 pagg. num.,<br />

1 c. non num. (bianca), 10 tavole.<br />

Occhietto, primo frontespizio interamente inciso su rame, raffigurante ghiacciai popolati da animali<br />

polari, frontespizio, in fine conclusione, sommario e 10 tavole litografiche finemente acquerellate a<br />

mano all’epoca “a la gomme” raffiguranti diverse specie di animali.<br />

Legature in pieno cartonaggio marmorizzato del ’900, dorsi con tasselli in pelle nera contenenti titoli<br />

e numerazione in oro.<br />

Dizionario di storia naturale, di fattura italiana, arricchito da dettagliate tavole che illustrano<br />

con scene fantasiose la natura, le scoperte ed i manufatti dell’uomo, tutte incise su rame da Gaetano<br />

Bonatti e finemente acquerellate a mano a “la gomme” da A. Bagnetti e G. Curti.<br />

Ottimo stato conservativo delle tavole, delle legature e dell’opera in generale.<br />

71. Per le feste celebrate in Torino in occasione delle auguste<br />

nozze delle LL. AA. RR. Vittorio Emanuelle Duca<br />

di Savoia con Adelaide Francesca Arciduchessa d’Austria.<br />

Plausi poetici. Roma, Tipografia Salviucci, 1842. € 1.400<br />

In-4°, 5 cc. non num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 30 pagg.<br />

num., 2 cc. non num.<br />

Occhietto, frontespizio figurato con immagine allegorica, capilettera<br />

istoriati e semplici, bei finalini, dedica di Giuseppe Alborghetti a Sua<br />

Maestà Carlo Alberto Re di Sardegna, in fine note.<br />

Completo.<br />

Pregevole legatura dell’epoca alle armi dello sposo Vittorio Emanuele<br />

di Savoia, in pieno marocchino verde, piatti con duplice corni-<br />

44


ce di filetti dorati che racchiude una ricca decorazione a fogliame e fiori e altre cornici con greche impresse<br />

in oro, al centro scudo sabaudo argentato e cimato con corona reale, dorso riccamente decorato<br />

con motivi impresi in oro, sguardie in carta seta rosa, tagli dorati.<br />

Perfetto stato conservativo dell’opera in generale.<br />

72. DESOR, Pierre Jean Édouard. Excursions et séjours dans les glaciers et les hautes<br />

régions des Alpes, de M. Agassiz et de ses compagnons de voyage. Neuchâtel, J. J. Kissling<br />

- Parigi, L. Maison, 1844. € 1.200<br />

In-8°, XVI pagg. num. (ultima bianca) inclusi l’occhietto<br />

e il frontespizio, 638 pagg. num., 1 c. non<br />

num.<br />

Occhietto, antiporta con 1 ritratto in litografa di Agassiz,<br />

frontespizio, testo in francese, prefazione, indice,<br />

6 litografie fuori testo tra cui le vedute dell’Hotel des<br />

Neuchâtelois e Les Wetterhörner, in fine spiegazione<br />

delle tavole, tavola alfabetica ed errata.<br />

Completo.<br />

Legatura in mezza pelle marrone dell’epoca, piatti<br />

in tela marrone chiaro, dorso decorato e titolato in<br />

oro, tagli spruzzati.<br />

Prima edizione. Nell’opera, dove vengono descritte<br />

le ricerche scientifico-alpinistiche effettuate<br />

dall’autore, in compagnia dei suoi colleghi scienziati Agassiz, Studer ed Escher.<br />

Desor (*1811 - †1882) naturalista d’origine tedesca, fu per circa vent’anni collaboratore e compagno<br />

di viaggio di Agassiz (*1807 - †1873). Escher e Studer, sono considerati tra i fondatori della moderna<br />

geologia alpina.<br />

A volte si trova legato assieme a “Nouvelles excursions et séjours dans les Glaciers” di Desor, impresso<br />

nel 1845 (disponibile, vedi n° 73).<br />

Trattato ricercato, in buono stato conservativo. Segnaliamo un restauro al dorso.<br />

cfr. Perret 1313; ACL 88; Garimoldi 67.<br />

73. DESOR, Pierre Jean Édouard. Nouvelle excursions et séjours dans les Glaciers.<br />

Neuchâtel, J. J. Kissling - Parigi, L. Maison, 1845. € 1.000<br />

In-8°, VIII pagg. num. inclusi l’occhietto e il frontespizio,<br />

266 pagg. num., 2 tavole rip.<br />

Occhietto, frontespizio, testo in francese, prefazione,<br />

indice, 3 tavole incise fuori testo e più volte<br />

ripiegate (“une carte des Glaciers de l’Oberland<br />

Bernois, une carte géologique de ces mèmes contrées,<br />

une coupe idéal du Système Alpin”), in fine<br />

spiegazione delle tavole.<br />

Completo.<br />

Legatura firmata Laurenchet in mezza pelle<br />

marrone, piatti in carta marmorizzata, dorso riccamente<br />

decorato con ferri fitomorfi impressi a secco<br />

e titoli dorati entro tassello in pelle marrone scuro.<br />

45


Prima edizione.<br />

L’opera si trova sovente legata assieme a “Excursions et séjours dans les glaciers et les hautes régions<br />

des Alpes” di Desor, impressa nel 1844 (disponibile, vedi n° 72).<br />

Perfetta conservazione delle tavole e dell’opera in generale.<br />

cfr. Perret 1314.<br />

74. TALAMINI, Gianfrancesco. Della Santissima Sindone e lavanda dei piedi. Torino,<br />

Tipografia Baricco e Araldi, 1846. € 1.750<br />

In-4° piccolo, 32 pagg. num. inclusi l’antiporta e il frontespizio.<br />

Raffigurazione del Sacro Lino in antiporta, frontespizio, dedica dell’autore<br />

a Carlo Alberto, dedica ai lettori, in fine finalino raffigurante la Santa<br />

Croce.<br />

Completo.<br />

Legatura goffrata, di lusso, in velluto rosso, con decorazioni neorococò,<br />

al centro dei piatti stemma sabaudo sorretto da leoni rampanti,<br />

sguardie marmorizzate, tagli dorati.<br />

Rara opera sulla Santa Sindone, impressa a Torino, arricchita dalla<br />

raffigurazione fronte e retro del lenzuolo, a piena pagina.<br />

Perfetta conservazione dell’esemplare, in bella veste.<br />

cfr. IT\ICCU\TO0\1263096.<br />

75. Raccolta delle principali vedute di Venezia. Venezia, Paolo Ripamonti Carpano, s.d.<br />

(1850 circa). € 950<br />

In-8° oblungo, front., 12 tavole.<br />

Frontespizio figurato con il leone di San Marco,<br />

12 raffinate vedute di Venezia, su disegni<br />

di Marco Moro (*1817 - †1855), ogni tavola ha<br />

il soggetto inquadrato all’interno di cornice tipografica,<br />

nella parte inferiore doppio titolo, in<br />

italiano a sinistra e francese a destra.<br />

Completo.<br />

Legatura coeva in piena tela percallina verde con<br />

decori impressi a secco, al piatto anteriore titolo<br />

centrale in oro, dorso in pelle verde con fregi floreali<br />

e filetti dorati, ex-libris all’angolo superiore<br />

destro del foglio di guardia anteriore.<br />

Albumetto raffigurante Venezia e le sue piazze, finemente intagliato da abile artista.<br />

Ottimo stato di conservazione delle tavole e dell’opera in generale.<br />

46


76. Album di disegni. 1850 - 1862. € 5.200<br />

Album in formato oblungo mm. 620 x 450, contenente n° 37 disegni originali eseguiti su carta bristol<br />

a matita, all’acquarello e china, molti ravvivati con biacca, di varie dimensioni (mm 390 x 280 circa il<br />

foglio), applicati su carta spessa.<br />

Suggestivi disegni di abili e differenti artisti dell’Ottocento, la maggior parte italiani, alcuni datati<br />

tra il 1850 ed il 1862, raffiguranti vedute di città e paesi italiani, alcuni riconoscibili, paesaggi<br />

bucolici e alpini, tutti con firme manoscritte agli angoli inferiori. Quasi tutti i disegni sono animati da<br />

personaggi e animali. I villaggi sono immersi nella natura e nella quiete.<br />

Legatura coeva in mezza pelle marrone scuro, piatti in percallina color vinaccia con angoli in pelle,<br />

sguardie in carta seta bianca.<br />

Buono stato conservativo.<br />

77. AD<strong>DI</strong>SON, Thomas Richards. American scenery, illustrated. New York, Leavitt and<br />

Allen, 1854. € 1.050<br />

In-4°, 310 pagg. num. inclusi l’occhietto e il secondo frontespizio.<br />

Occhietto, frontespizio, testo in inglese, elenco delle illustrazioni, prefazione,<br />

indice, 32 tavole incise su acciaio (compreso il primo frontespizio interamente<br />

inciso e figurato a piena pagina con titoli), fuori testo e tutte protette<br />

da velina di protezione originale, raffiguranti vedute e scorci americani.<br />

Completo.<br />

Legatura editoriale di lusso in piena pelle marrone, bei fregi e belle cornici<br />

nere impresse a secco con titoli in oro al centro dei piatti anteriore e posteriore,<br />

dorso decorato con ferri impressi a secco ed in rilievo e titoli in oro,<br />

foglio di guardia anteriore con dedica manoscritta, tagli dorati.<br />

Suggestiva opera iconografica e descrittiva degli Stati Uniti d’America,<br />

ideata da Thomas Richard Addison (*1820 - †1900), in prima edizione,<br />

completa di tutte le tavole ed in perfetto stato di conservazione.<br />

47


78. WILLS, Alfred. Wanderings among the high Alps. Londra, Richard Bentley, 1856.<br />

€ 950<br />

In-8°, XVIII pagg. num. inclusi l’occhietto e il<br />

frontespizio, 1 c. non num., 384 pagg. num.<br />

Occhietto, frontespizio, testo in inglese, dedica<br />

dell’autore a Auguste Balmat, prefazione, indice,<br />

errata, 4 tavole eseguite in litografia a due tinte,<br />

fuori testo e a piena pagina, raffiguranti paesaggi<br />

di montagna e alpinisti, appendice in fine.<br />

Completo.<br />

Legatura restaurata in tela percallina verde, decorazioni<br />

floreali impresse a secco ai piatti, dorso<br />

originale applicato ed ornato con fregi e titoli in<br />

oro, sguardie nere, tagli non perfettamente rifiniti.<br />

Alfred Wills (*Birmingham 1828 - †Londra 1912) magistrato, scrittore e alpinista, fu presidente<br />

dell’Alpine Club dal 1862 al 1864. Le sue opere, caratterizzate da una nuova sensibilità e visione<br />

positiva nei confronti della montagna, sono considerate una pietra miliare per l’alpinismo: Nel 1856<br />

dedica il suo maggior successo Wanderings among the High Alps, alla guida alpina Balmat, con la quale<br />

effettuò l’ascensione al Monte Bianco.<br />

Prima edizione. Ricercata opera per l’aspetto iconografico.<br />

Buono stato conservativo dell’opera.<br />

cfr. Perret 4582.<br />

79. DUCOMMUN, Jules-César. Un excursion au Mont-Blanc. Ginevra, Librairie Georg,<br />

1859. € 450<br />

In-8°, 32 pagg. num. incluso il frontespizio<br />

Frontespizio, testo in francese, in fine 3 deliziose tavole eseguite in litografia<br />

(la prima con due vedute) firmate F.C. (Francio Chomel), raffiguranti<br />

l’ascesa al Dôme, Rochers Rouges e all’Aguille de Goûter.<br />

Completo.<br />

Brossura editoriale con titoli inseriti entro cornice tipografica.<br />

Relazione, in seconda edizione, dedicata alla salita al Monte Bianco,<br />

arricchita da tre tavole firmate. Il contenuto è equivalente alla prima<br />

dell’anno precedente.<br />

Esemplare intonso in buono stato conservativo.<br />

cfr. Perret 1417.<br />

48


80. TUCKETT, Elizabeth. How we spent the summer or a voyage en zig zag in Switzerland<br />

and Tyrol. Londra, Longman, Green, Longman, Roberts and Green 1864. € 1.100<br />

In-folio oblungo, 3 cc. non num. incluso il frontespizio,<br />

40 cc. num.<br />

Frontespizio figurato animato da molti personaggi,<br />

testo in inglese, elenco dei personaggi, una<br />

carta geografica, ogni carta è composta da sei o<br />

più vignette commentate.<br />

Completo.<br />

Legatura editoriale di in cartonaggio arancione<br />

figurato, dorso in pelle bordeaux.<br />

Seconda edizione di questo pittorico album<br />

eseguito in litografia e realizzato con vignette<br />

commentate. L’itinerario nella parte italiana<br />

si snoda tra i più bei paesaggi di montagna del<br />

Tirolo e delle Dolomiti venete. Impresso come<br />

fosse un manoscritto, è molto simile agli album di Rodolphe Töpffer.<br />

Buona conservazione.<br />

cfr. Perret 4341.<br />

81. BERNAR<strong>DI</strong>, Jacopo - SANTINI, Pietro. Pinerolo e circondario. Vedute principali<br />

fotografiche con illustrazioni storiche. Pinerolo, Giuseppe Chiantore, 1865. € 3.600<br />

In-folio oblungo, 2 cc. non num. incluso il frontespizio, 192 pagg. num., 1 c. non num., XXIV tavole<br />

num.<br />

Frontespizio figurato con piccola foto della città di Pinerolo, dedica degli editori ai Rappresentanti del<br />

Municipio di Pinerolo, notizie storiche scritte da Jacopo Bernardi, accompagnano il testo 24 interessanti<br />

fotografie originali all’albumina di Pietro Santini, applicate su cartoncino all’epoca, tutte eseguite<br />

con “macchina da campagna” in prospettiva frontale, alcune protette da veline originali, indici in fine.<br />

Legatura in mezza pelle verde coeva, piatti in tela percallina verde, tassello romboidale contenente<br />

il titolo impresso in oro al centro del piato anteriore, dorso con filetti, ricche decorazioni fitomorfe<br />

e titolo in oro.<br />

Completo.<br />

Questo album su Pinerolo e dintorni, eseguito nei primi anni della storia fotografica e presentato<br />

da Jacopo Bernardi, mise in evidenza il laboratorio di Santini.<br />

Pietro Santini, padre (*Firenze 1824 - †Pinerolo 1889) esercitò la professione di fotografo nel capoluogo<br />

toscano. Più tardi, a Pinerolo fondò uno studio, prima in via del Seminario (che più tardi prenderà<br />

il nome di via Sommelier),<br />

continuando a mantenere, per<br />

alcuni anni, ancora la sede fiorentina<br />

di via dei Banchi. Nel<br />

1865 si trasferì in via Saluzzo<br />

e nello stesso anno fu nominato<br />

membro della Società Fotografica<br />

Italiana.<br />

Una favorevole recensione<br />

apparsa sulla Gazzetta di Saluzzo<br />

nel 1865 dà rinomanza<br />

49


al lavoro di Santini “Le vedute sono scelte con raro accorgimento di artista, e alcune presentano, fedelmente<br />

ritratti, i più splendidi paesaggi che genio di pittore potrebbe sognare…”<br />

L’album fu donato ad Umberto I di Savoia (*Torino 1844 - †Monza 1900) per le nozze con Margherita<br />

Maria Teresa Giovanna di Savoia (*Torino 1851 - †Bordighera 1926) nel 1868.<br />

Santini nel 1884, partecipò all’Esposizione Nazionale di Torino e nel 1891 fu nominato da Umberto<br />

I Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia. L’attività dello studio passò al figlio, anch’egli di nome<br />

Pietro (1872-1917), fino al 1917, nella sede di viale Vittorio Emanuele II.<br />

Ottima conservazione delle foto.<br />

82. WEY, Francis. La Haute Savoie. Récits de voyage e d’histoire. Parigi, Hachette - Ginevra,<br />

Terry, Pilet & Cougnard, 1866. € 8.200<br />

In-folio grande, opera in 2 volumi.<br />

I volume: 4 cc. non num. incluso il frontespizio, 1<br />

tavola, 46 pagg. num.<br />

Frontespizio in caratteri rossi e neri con veduta<br />

del castello di Annecy, dedica a “A Son Altesse le<br />

Prince Imperial”, 23 tavole disegnate ed eseguite<br />

in litografia a due tinte da Henry Terry, raffiguranti<br />

località, castelli, panorami montuosi e lacustri<br />

dell’Alta Savoia, ognuna accompagnata da testo<br />

descrittivo in francese.<br />

II volume: occhietto, continuazione della numerazione<br />

da pag. 47 a pag. 119.<br />

Occhietto, 27 tavole disegnate ed eseguite in litografia<br />

a due tinte da Henry Terry, raffiguranti località,<br />

castelli, panorami montuosi e lacustri dell’Alta Savoia, seguite da testo in francese.<br />

Completo.<br />

Legature dell’epoca in mezza pelle marrone, piatti in tela percallina color mattone, con cornici imprese<br />

a secco, dorsi a 6 comparti con filetti, titoli e numerazione in oro, sguardie marmorizzate.<br />

Prima edizione illustrata con 50 splendide tavole litografiche, del pittore paesaggista e litografo<br />

Henry Terry (*1818 - †1880). Il testo apparve un anno prima presso Hachette.<br />

Ottima conservazione dell’esemplare a grandi margini. Minime fioriture marginali nelle pagine di testo.<br />

cfr. Perret 4548; ACL 335; Mathws 319.<br />

83. TEJA, Casimiro. Da Torino a Roma. Ventitré anni di viaggio. Torino, 1871. € 680<br />

In-8° a leporello (cm 18 x 360), una nota a stampa firmata con timbri e 29 litografie originali di Casimiro<br />

Teja.<br />

Litografia a fisarmonica, della lunghezza di<br />

metri 3,60, la quale illustra il periodo del<br />

Risorgimento “Ventitré anni di viaggio”,<br />

dal 1848 al 1871, dai primi moti, attraverso<br />

Torino capitale d’Italia, poi Firenze e alla<br />

definitiva proclamazione di Roma capitale.<br />

Con questa tavola Teja illustra in forma<br />

umoristico-caricaturale il cammino risorgimentale<br />

degli italiani, con una filastrocca<br />

50


alfabetica lungo tutta la parte inferiore.<br />

Completo.<br />

Legatura editoriale con titoli e vignetta litografica al piatto anteriore, al piatto posteriore pubblicità<br />

editoriali, la scritta in tonalità rossa “Da Torino a Roma” lungo tutto il dorso.<br />

Casimiro Teja, disegnatore nato a Torino nel 1830 e morto nel 1897, dopo aver seguito in patria i corsi<br />

dell’Accademia Albertina, divenne noto come caricaturista, collaborando con il Fischietto e ad altri<br />

giornali umoristici. Ottenne gran successo solo dopo il 1856, quando passò al Pasquino, fondato l’anno<br />

precedente da Cesana e Piacentini. Tre anni dopo ne divenne il direttore.<br />

Rara storia del Risorgimento arricchita da eroi popolari: Gianduia, del quale oggi rimane l’immagine<br />

esteriore, legata al carnevale, al cioccolato e al vino, eppure la sua storia gloriosa s’intreccia con<br />

quella del nostro Risorgimento, in quanto simbolo del popolo piemontese. Cavour con il suo panciotto<br />

e gli occhialini, l’immancabile Garibaldi, Massimo d’Azeglio con i suoi impertinenti baffetti e molti<br />

altri personaggi.<br />

Esemplare completo della legatura che nei pochi esemplari riscontrati risulta mancante. Piccolo<br />

restauro all’angolo superiore sinistro del cartonaggio editoriale.<br />

84. COVINO, Andrea. De Turin à Chambéry ou les Vallées de la Dora Riparia et de<br />

l’Arc et le tunnel des Alpes Cottiennes. Torino, Luigi Beuf, 1872. € 800<br />

In-8°, 1 tavola rip., X pagg. num. (ultima bianca)<br />

inclusi l’occhietto e il frontespizio, 196 pagg.<br />

num. (ultima bianca), 1 c. non num., 1 tavola rip.<br />

Occhietto con timbro di appartenenza, frontespizio,<br />

testo in francese, prefazione, numerose xilografie<br />

nel testo, 5 carte geografiche fuori testo, di<br />

cui 4 più volte ripiegate.<br />

Completo.<br />

Legatura in brossura editoriale figurata con titoli<br />

in caratteri rossi e neri, tagli con barbe.<br />

Quarta edizione della traduzione francese. La<br />

prima è del 1871.<br />

Importante guida storico-documentaria, corredata da molte incisioni e interessanti carte geografiche.<br />

Esemplare con barbe. Due piccole mancanze agli angoli superiori della brossura.<br />

cfr. Perret 1156.<br />

85. Souvenir d’Italie. Turin. Torino, Gio. Batt.ª Maggi, 1873 - 1878. € 380<br />

In-8° a leporello (cm 211 x 17), 18 fotografie originali.<br />

L’album raccoglie 18 fotografie originali all’albumina, applicate su cartoncino, eseguite presso l’editore<br />

Giovanni Battista Maggi tra il 1873 e il 1878 e venduto a Genova in piazza Corvetto 1 presso<br />

Gaetano A. Costa (come si evince dal timbro impresso al verso di alcune foto).<br />

Interessanti vedute di scorci torinesi, alcune<br />

con titoli manoscritti nella parte inferiore: panorama<br />

della città preso dal Monte dei Cappuccini,<br />

Stazione Centrale e piazza Carlo Felice, palazzo<br />

Reale, palazzo Madama, Sala d’Armi, piazza Castello<br />

con la Statua dell’Alfiere, Galleria Subalpi-<br />

51


na, piazza Carignano, via Po, il castello del Valentino, convento e Monte dei Cappuccini, ecc.<br />

Si notano in questi scatti le trasformazioni urbanistiche, sociali e culturali che hanno caratterizzato<br />

gli ultimi anni dell’Ottocento.<br />

Abbiamo attribuito un range di data di esecuzione dell’album, tra il 1873 e il 1878, per i seguenti motivi<br />

di riferimento alle fotografie: Nel 1869 la comunità ebraica, per mancanza di fondi, fece terminare i<br />

lavori della Mole Antonelliana, inizialmente concepita come nuovo tempio israelitico e in una raffigurazione<br />

troviamo la struttura con un il tetto piatto provvisorio. I Murazzi sono stati progettati e costruiti<br />

dopo il 1873 dall’ Ing. Tommaso Prinetti e in una delle foto compaiono appunto i Murazzi (opera di<br />

contenimento fluviale con strada lungo fiume e scale di accesso).<br />

Custodia editoriale in percallina color tortora con titolo impresso in oro al piatto anteriore.<br />

Ottimo stato conservativo.<br />

86. VIOLLET-LE-DUC, Eugène Emmanuel. Le Massif du Mont Blanc. Parigi, J. Baudry,<br />

1876. € 700<br />

In-8° grande, XV pagg. num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 280<br />

pagg. num.<br />

Occhietto, frontespizio, testo in francese, introduzione, 112 figure incise<br />

su legno e 16 tavole fuori testo (che seguono la numerazione delle<br />

figure inserite nel testo), indici in fine.<br />

In questo esemplare manca la grande carta geografica.<br />

Legatura coeva in mezza pelle verde scuro, piatti e sguardie marmorizzate,<br />

dorso a 5 comparti con titoli impressi in oro, tagli punteggiati.<br />

Opera rara è sovente mancante della carta geografica perché contenuta<br />

a parte dentro custodia editoriale.<br />

Edizione originale.<br />

L’architetto francese Eugène Emmanuel Viollet-le-Duc (*Parigi 1814<br />

- †Losanna 1879) è conosciuto soprattutto per i suoi restauri di edifici<br />

medioevali, in particolare per quello della cattedrale di Notre-Dame.<br />

Manifestò inoltre un grande interesse per la montagna, la geologia,<br />

l’anatomia, la botanica e la mineralogia. Nel presente trattato viene<br />

studiata in modo approfondito la struttura geodesiaca del massiccio e<br />

vengono riportati e disegnati i rilievi ai tempi primitivi della loro formazione.<br />

Buono stato conservativo dell’opera.<br />

cfr. Perrett 4481; ACL 326; Rean 176.<br />

87. DAVID, J. Villa della Regina. Torino, 1877<br />

- 1878. € 3.200<br />

In-folio oblungo, album contenente 14 fotografie originali<br />

all’albumina, applicate su robusto cartoncino,<br />

realizzate dal fotografo parigino J. David. La prima<br />

pagina ospita 1 incisione originale su acciaio, impressa<br />

da A. H. Payne nel 1840 circa, raffigurante la città<br />

di Torino vista dalla Villa della Regina.<br />

Legatura siglata in basso a destra “J.David, 50 rue<br />

Gravel, Levallois, Paris”, in piena tela percallina verde<br />

scuro, piatti arricchiti da spighe agli angoli, titolo<br />

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impresso in oro su quello anteriore, scritta “Album” in oro al dorso, sguardie in carta seta bianca, tagli<br />

dorati, tracce di fermagli in ottone.<br />

Interessante escursione fotografica raffigurante Villa della Regina situata sulla collina di Torino.<br />

Le foto illustrano, per la quasi totalità, gli esterni e i dettagli della Villa della Regina all’epoca.<br />

Curiosa è la parte che ritrae le allieve dell’Istituto Nazionale per le Figlie dei Militari Italiani<br />

(Ente dedicato alla cura, all’educazione e all’istruzione professionale delle figlie dei militari in condizioni<br />

di bisogno). L’Istituto, per il quale fu probabilmente realizzato questo unico album, venne fondato<br />

nel 1866 per iniziativa della Marchesa Maria Luisa del Carretto di Santa Giulia con il contributo di<br />

Vittorio Emanuele II (1820-1878). Nel 1868, in attesa del completamento della sistemazione della Villa<br />

Della Regina, donata da Vittorio Emanuele II, avvenne l’inaugurazione ufficiale nell’ex convento delle<br />

Cappuccine, oggi scomparso, in Via Roma 28 angolo via dell’ Arcivescovado. Nel 1869 viene inaugurata<br />

la sede principale alla Villa della Regina e negli anni a seguire ebbe un continuo spostamento e<br />

ridimensionamento, fino alla scomparsa definitiva nel 1982.<br />

Affascinante testimonianza fotografica torinese, non descritta e riscontrata in testi o fonti consultate, di<br />

poco posteriore al celebre album realizzato dal fotografo Le Lieure.<br />

Buono stato di conservazione dell’insieme.<br />

88. GORRET, Amé - TEJA, Casimiro. Victor Emanuel sur les Alpes. Torino, F. Casanova,<br />

1878. € 750<br />

In-16°, 99 pagg. num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 1 pag. non<br />

num., 1 carta geografica rip.<br />

Occhietto, frontespizio con marca tipografica in caratteri rossi e neri,<br />

dedica di Gorret ad Alessandro Emilio Martelli, dedica al Cav. R. H.<br />

Budden, 8 litografie fuori testo e a piena pagina raffiguranti Vittorio<br />

Emanuele II in tenuta da caccia, scene venatorie, l’accampamento di<br />

Orvieille, il castello di Sarre, paesaggi, ecc., il tutto eseguito da Casimiro<br />

Teja, cui si debbono anche i capilettera, le graziose testatine e i<br />

finalini, in fine indice e 1 carta geografica della Valle d’Aosta più volte<br />

ripiegata.<br />

Completo.<br />

Legatura in brossura editoriale, al piatto anteriore filetto rosso inquadrante<br />

il titolo in caratteri rossi e neri e una xilografia raffigurante il<br />

sovrano a cavallo, altra vignetta al centro del piatto posteriore. Ex-libris<br />

al controopiatto anteriore.<br />

Prima edizione di quest’opera dedicata a Vittorio Emanuele II,<br />

grande amante della caccia e della montagna, arricchita dalle deliziose<br />

litografie di Casimiro Teja (*Torino 1830 - †1897) e da una carta geografica.<br />

Gorret (*Valtournenche 1836 - †Saint-Pierre 1907), presbitero e alpinista italiano, il 1° agosto del 1861<br />

(lo stesso anno in cui ricevette gli ordini) mentre saliva a Champorcher incontrò il Re Vittorio Emanuele<br />

II di Savoia (*Torino 1820- †Roma 1878), ed intesse subito una grande amicizia in seguito alla<br />

passione comune per la montagna.<br />

Esemplare in perfetto stato conservativo.<br />

cfr. Perret 1988; ACL 131; A. Peyrot, Valle d’Aosta nei secoli I 362.<br />

53


89. YRIARTE, Charles. Venise. Histoire-art-industrie-la ville-la vie. Parigi, J. Rothschild,<br />

1878. € 1.050<br />

In-folio, XII pagg. num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 1<br />

c. non num., 328 pagg. num.<br />

Occhietto, frontespizio con grande cornice istoriata contenente<br />

titoli in caratteri rossi e neri, numerosi capilettera, testatine e<br />

finalini, testo in francese, sommario, 525 illustrazioni, comprese<br />

50 fuori testo e alcune a colori, raffiguranti: paesaggi,<br />

chiese, palazzi, personaggi, monumenti, statue, ritratti,<br />

ecc., indici in fine.<br />

Completo.<br />

Legatura editoriale di lusso in piena tela percallina rossa,<br />

piatto anteriore riccamente decorato con impressioni in oro e<br />

nero, cornice a triplo filetto con angoli floreali che racchiude<br />

altrettanti cornici, titoli centrali e immagine di imbarcazione, al<br />

piatto posteriore cornice a più filetti in oro che racchiude raffigurazione<br />

di un angelo con corona e bandiere, dorso in pelle<br />

rossa a 6 comparti entro ognuno dei quali si trovano decorazioni<br />

fitomorfe e titoli dorati, sguardie in carta seta bianca, tagli<br />

dorati.<br />

Charles Yriarte (*Parigi 1832 - †1898) scrittore francese con origini spagnole, studiò architettura e nel<br />

1856 divenne ispettore degli edifici. Successivamente si arruolò nell’esercito spagnolo per lavorare<br />

in le “Monde Illustré”, per questo giornale viaggiò molto in Spagna e in Italia e nel 1862 ne divenne<br />

editore. Dal 1871 dedicò il suo tempo ai viaggi.<br />

Ottimo esemplare.<br />

90. VERNE, Jules. Parigi, Bibliothèque d’Éducation et de Récréation J. Hetzel - Collection<br />

Hetzel, 1880 circa - 1902. € 280 - 680<br />

Jules Verne, italianizzato in Giulio Verne,<br />

(Nantes 1828 - Amiens 1905) scrittore di<br />

storie per ragazzi, è oggi considerato tra i<br />

più influenti autori di romanzi scientifici<br />

e padre della moderna fantascienza.<br />

Diffusi in Francia e in Inghilterra nella<br />

seconda metà dell’Ottocento, i cartonnages,<br />

destinati perlopiù a libri per l’infanzia,<br />

libri premio, strenne, almanacchi,<br />

erano per la maggior parte coperti in tela<br />

e in carta. La decorazione veniva sempre<br />

eseguita mediante placca. Molti cartonnages<br />

privilegiano soggetti figurativi.<br />

Sono ricercate dai collezionisti le edizioni<br />

Hetzel su tela sovente rossa con motivi<br />

policromi, che danno il nome alle varie<br />

serie con i loro soggetti.<br />

54


• Voyages et aventures du Capitaine Hatteras. Les Anglais au<br />

Pôle Nord - Le Désert de<br />

Glace.<br />

In-4°, 2 cc. non num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 468<br />

pagg. num. (ultima bianca).<br />

Occhietto con al verso illustrazione xilografica a piena pagina,<br />

frontespizio con vignetta, testo in francese, 150 illustrazioni xilografiche<br />

nel testo di Riou, indice in fine.<br />

Completo.<br />

Legatura editoriale di lusso in percallina policroma su fondo<br />

rosso, del tipo “à la bannière” (anche conosciuta come cartonnage<br />

bicolore au ballon), realizzata da Lenègre su disegno<br />

di Souze. Piatto anteriore con titolo in oro inserito entro ampio<br />

drappo blu e intorno illustrazioni impresse in oro e nero raffiguranti<br />

animali esotici, palloni aerostatici, un battello e una locomotiva,<br />

dorso con filetti, riquadri con volute ornamentali e titoli,<br />

il tutto in oro, marca tipografica centrale e ferri impressi a secco<br />

al piatto posteriore, sguardie marmorizzate, tagli dorati.<br />

Poche volte Verne ha chiuso i suoi libri con un episodio tragico<br />

come la pazzia del capitano Hatterras; e l’atmosfera da incubo<br />

che accompagna tutta la vicenda fa di questo uno dei migliori<br />

romanzi ispirati alle imprese polari.<br />

Buona conservazione dell’esemplare.<br />

cfr. Flety Julien, Dictionnaire des relieurs français, pag. 111;<br />

Gondolo Della Riva.<br />

• Les Enfants du Capitaine Grant.<br />

In-4°, 2 cc. non num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 624<br />

pagg. num.<br />

Occhietto con al verso illustrazione xilografica a piena pagina,<br />

frontespizio con vignetta, testo in francese, nel testo 172 illustrazioni<br />

di Riou incise da Pannemaker, tavola delle materie in fine.<br />

Completo.<br />

Legatura editoriale di lusso in percallina policroma su fondo rosso, del tipo “à la bannière”<br />

(anche conosciuta come cartonnage bicolore au ballon), realizzata da Lenègre su disegno di Souze,<br />

(la prima edizione in cartonaggio policromo è del 1876, su fondo blu cobalto). Al piatto anteriore<br />

titolo in oro inserito entro ampio drappo blu e intorno illustrazioni impresse in oro e nero raffiguranti<br />

animali esotici, palloni aerostatici, un battello e una locomotiva, dorso con filetti, riquadri<br />

con volute ornamentali e titoli, il tutto in oro, marca tipografica centrale e ferri impressi a secco al<br />

piatto posteriore, sguardie azzurre, tagli dorati.<br />

Buono stato conservativo della legatura e dell’opera in generale.<br />

cfr. Flety Julien, Dictionnaire des relieurs français, pag. 111; Gondolo Della Riva.<br />

• Vingt Mille Lieues sous les Mers.<br />

In-4°, 2 cc. non num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 434 pagg. num., 5 cc. non num.<br />

Occhietto con al verso illustrazione xilografica a piena pagina, frontespizio figurato con vignetta,<br />

testo in francese, 111 illustrazioni xilografiche nel testo di Hildibrand, su disegni di De Neuville e<br />

Riou, in fine tavola delle materie e catalogo editoriale.<br />

Completo.<br />

Perfetta legatura editoriale di lusso in percallina policroma su fondo rosso, del tipo “au po-<br />

55


trait collé”, realizzata da Lenègre su disegno di Souze. Piccolo<br />

ritratto fotografico di Verne inclinato al centro del piatto anteriore,<br />

tutt’intorno mongolfiere, il battello volante di Robur il Conquistatore,<br />

piante e animali esotici, strumenti nautici e scientifici<br />

e il titolo, dorso figurato con un faro e scene a carattere nautico e<br />

titoli, al piatto posteriore marca editoriale e fregi ornamentali in<br />

nero, sguardie azzurre, tagli dorati. All’angolo inferiore destro<br />

del contropiatto posteriore etichetta del tempo della libreria torinese<br />

Casanova.<br />

Ottima conservazione della legatura polycrome e dell’opera in<br />

generale.<br />

cfr. Flety Julien, Dictionnaire des relieurs français, pag. 111;<br />

Gondolo Della Riva.<br />

• Face au drapeau - Clovis Dardentor.<br />

In-4°, 2 parti in un volume.<br />

1ª parte: 4 cc. non num. inclusi il doppio occhietto e il doppio<br />

frontespizio, 222 pagg. num. (ultima bianca).<br />

Primo occhietto, primo front. figurato con due vignette, secondo occhietto con al verso illustrazione<br />

xilografica a piena pagina e velina di protezione originale, secondo front. con vignetta, testo<br />

in francese, 42 illustrazioni di L. Benett e 6 tavole cromotipografiche fuori testo e a piena pagina,<br />

indice in fine.<br />

2ª parte: 2 cc. non num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 244 pagg. num., 4 cc. non num.<br />

Occhietto con dedica autografa dell’autore ai suoi piccoli figli, impressa, al verso xilografica a<br />

piena pagina e velina di protezione originale, frontespizio con vignetta, testo in francese, 45 illustrazioni<br />

di L. Benett e 6 tavole cromotipografiche fuori testo e a piena pagina, in fine indice e<br />

catalogo editoriale.<br />

Completo.<br />

Legatura editoriale di lusso in percallina policroma su fondo rosso, del tipo “à le mappemonde”<br />

(anche conosciuta come au globe doré), firmata da Engel. Nella parte superiore il titolo appeso<br />

alle catene dorate e nella parte inferiore la dicitura “Voyages Extraordinaires” impressa in nero<br />

entro globo terrestre dorato, arricchiscono il piatto palloni aerostatici, ancore e strumenti nautici,<br />

dorso figurato con un faro e scene a carattere nautico e titoli, al piatto posteriore marca editoriale<br />

e fregi ornamentali in nero, sguardie azzurre, tagli dorati. All’angolo superiore destro del contropiatto<br />

posteriore etichetta del tempo della libreria torinese Casanova.<br />

Prima edizione collettiva illustrata dei due romanzi, contemporanea all’edizione originale in-8°<br />

grande.<br />

Buono stato conservativo.<br />

cfr. Flety Julien, Dictionnaire des relieurs français, pag. 67; Gondolo Della Riva.<br />

• L’Ile Mystérieuse.<br />

In-4°, 3 c. non num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 616 pagg. num.<br />

Occhietto con al verso illustrazione xilografica a piena pagina, raffigurante la brossura originale<br />

della prima edizione dell’opera (1874), frontespizio figurato con vignetta, testo in francese, 1<br />

pianta dell’Isola Lincoln con al verso il ritratto di Verne, 154 illustrazioni xilografiche nel testo di<br />

Barbant, su disegni di Jules Férat, in fine tavola delle materie.<br />

Completo.<br />

Perfetta legatura editoriale di lusso in percallina policroma su fondo rosso, firmata da Engel,<br />

(la prima edizione in cartonaggio policromo è del 1894), piatto anteriore riccamente figurato con<br />

i titoli in oro, piatto posteriore con cornice a più filetti impressa in nero, contenente grande marca<br />

56


tipografica centrale, dorso riccamente decorato, sguardie azzurre,<br />

tagli dorati, antica nota di appartenenza al foglio di guardia<br />

anteriore.<br />

Ottimo esemplare in perfetta legatura polycrome, di grande fascino<br />

per le incisioni che illustrano l’opera, frutto della maestria<br />

del conosciuto e abile artista Férat.<br />

cfr. Flety Julien, Dictionnaire des relieurs français, pag. 67;<br />

Gondolo Della Riva.<br />

• Le Village Aérien - Les Histoires de Jean-Marie Cabidoulin.<br />

In-4°, 2 parti in un volume.<br />

1ª parte: 4 cc. non num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 234<br />

pagg. num., 1 c. non num.<br />

Occhietto con al verso illustrazione xilografica a piena pagina,<br />

frontespizio figurato con vignette, testo in francese, adornano il<br />

testo molte xilografie di George Roux, 6 tavole cromotipografiche fuori testo e a piena pagina e 1<br />

carta geografica, in fine indice.<br />

2ª parte: 2 cc. non num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 218 pagg. num., 1 c. non num.<br />

Occhietto con al verso illustrazione xilografica a piena pagina, frontespizio con vignetta, testo<br />

in francese, xilografie di George Roux nel testo, 6 tavole cromotipografiche fuori testo e a piena<br />

pagina e 1 carta geografica, in fine indice.<br />

Completo.<br />

Legatura editoriale di lusso in percallina policroma su fondo rosso, del tipo “à le mappemonde”<br />

(anche conosciuta come au globe doré), firmata da Engel. Nella parte superiore il titolo appeso<br />

alle catene dorate e nella parte inferiore la dicitura “Voyages Extraordinaires” impressa in nero<br />

entro globo terrestre dorato, arricchiscono il piatto palloni aerostatici, ancore e strumenti nautici,<br />

dorso figurato con un faro e scene a carattere nautico e titoli, al piatto posteriore marca editoriale e<br />

fregi ornamentali in nero, sguardie azzurre, tagli dorati.<br />

Ottima conservazione della legatura polycrome e dell’opera in generale.<br />

cfr. Flety Julien, Dictionnaire des relieurs français, pag. 67; Gondolo Della Riva.<br />

91. BUTLER, Samuel. Alps and Sanctuaries of Piedmont and the Canton Ticino. Londra,<br />

David Bogue, 1882. € 700<br />

In-8°, VIII pagg. num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 376 pagg. num., 1 c. non num.<br />

Occhietto, 1 tavola incisa all’acquaforte protetta da velina originale,<br />

frontespizio con ovale contente Santa Maria della Neve, testo<br />

in inglese, prefazione, indice, introduzione, numerose illustrazioni<br />

xilografiche nel testo, in fine pagina di pubblicità editoriale.<br />

Completo.<br />

Legatura editoriale di lusso in tela percallina marrone, al piatto anteriore<br />

e posteriore raffigurazione della Sacra di San Michele costruita<br />

sullo sperone roccioso del monte Pirchiriano, con titoli in oro e nero<br />

sui piatti, dorso titolato, sguardie in carta azzurra.<br />

Seconda edizione di questa guida illustrata agli edifici religiosi<br />

del Piemonte e del Canton Ticino. In questo diario di viaggio, lo<br />

scrittore inglese Samuel Butler (*Langar Rectory 1835 - †Londra<br />

1902), oltre a descrivere i posti che visitò nel corso di diverse estati,<br />

scrisse riflessioni personali sulle genti, gli atteggiamenti religiosi e<br />

57


le tradizioni locali. Accanto al testo troviamo i suoi schizzi che ci fanno ripercorrere e assaporare la<br />

tranquillità di incantevoli luoghi. La prima edizione apparve nel 1881.<br />

Ottima conservazione.<br />

cfr. IT\ICCU\RML\0142869<br />

92. COLLO<strong>DI</strong>, Carlo. Le avventure di Pinocchio: Storia di un burattino. Firenze, Felice<br />

Paggi, 1883.<br />

p.a.r.<br />

In-8° piccolo, 236 pagg. num. inclusa l’antiporta e il frontespizio.<br />

Antiporta figurato con Pinocchio in primo piano e figure ai<br />

lati, frontespizio, 62 illustrazioni xilografiche nel testo eseguite<br />

da Enrico Mazzanti, compresa quella a piena pagina<br />

in antiporta.<br />

Completo.<br />

Brossura originale figurata con titoli entro bordura tipografica.<br />

Cofanetto rigido in carta marmorizzata con tassello contenente<br />

la scritta “Pinocchio 1883”.<br />

«C’era una volta...- Un re! - diranno subito i miei piccoli<br />

lettori. No ragazzi, avete sbagliato. C’era una volta un<br />

pezzo di legno…» così inizia la fiaba dello scrittore e giornalista<br />

italiano Carlo Collodi (Carlo Lorenzini all’anagrafe)<br />

(*Firenze 1826 - †1890), illustrata da Enrico Mazzanti (*Firenze<br />

1850 - †1910).<br />

Prima e introvabile edizione<br />

di questo celebre libro<br />

italiano per bambini e per<br />

adulti, apparso inizialmente<br />

e parzialmente a puntate,<br />

nelle prime tre annate del<br />

“Giornale dei Bambini”, tra<br />

il luglio del 1881 e il gennaio<br />

1883. Fu ristampato innumerevoli<br />

volte, in considerazione<br />

del grande successo<br />

ottenuto negli anni, illustrato<br />

dai più importanti artisti del<br />

mondo del novecento e tradotto<br />

in tutte le lingue.<br />

Esemplare ben conservato<br />

con minimo segno di brunitura<br />

uniforme al frontespizio<br />

e su poche carte e due<br />

strappi (1,5 e 2 cm.) ben<br />

restaurati tra le pagine.<br />

cfr. Parenti, Prime edizioni<br />

italiane, pag. 316.<br />

58


93. DAL VERME, Luchino. Giappone e Siberia. Note d’un viaggio nell’estremo Oriente<br />

al seguito di S.A.R. il Duca di Genova. Milano, F.lli Treves, 1885. € 950<br />

In-folio, 4 cc. non num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 488<br />

pagg. num. (ultima bianca).<br />

Occhietto, frontespizio con marca tipografica in caratteri rossi e neri,<br />

prefazione alla prima edizione, 229 incisioni di cui 60 a piena pagina,<br />

molte carte geografiche nel testo e 3 fuori, comprese 2 eseguite in<br />

litografia, più volte ripiegate e acquerellate a mano all’epoca, raffiguranti:<br />

la prima carta l’itinerario da Tokio a Kiyoto e Osaka attraverso<br />

il Giappone, la seconda carta l’itinerario attraverso la Siberia dal Mar<br />

del Giappone a San Pietroburgo, indice delle incisioni in fine.<br />

Completo.<br />

Legatura editoriale di lusso in tela percallina rossa, piatto anteriore<br />

ornato con ricche cornici vegetali impresse in nero, che mettono in<br />

risalto il grande titolo contornato da ferri e draghi impressi in oro,<br />

cornice impressa a secco al piatto posteriore, dorso con titolo dorato<br />

e fregi floreali nero e oro, sguardie marmorizzate.<br />

Prima edizione illustrata del viaggio in Giappone e in Siberia, compiuto da Del Verme a bordo<br />

della pirocorvetta ad elica della Real Marina, Vettor Pisani.<br />

Luchino Dal Verme (*Milano 1838 - †Roma 1911), militare, scrittore e uomo politico italiano. Capitano<br />

durante la terza guerra d’indipendenza, raggiunse il grado di tenente maggiore. Deputato al Parlamento<br />

dal 1896, fu sottosegretario alla guerra e poi ministro nel gabinetto di Rudinì. Lasciò il servizio militare<br />

nel 1898 per continuare la vita politica.<br />

L’opera si presenta in buono stato di conservazione. Qualche minima brunitura tipica della carta.<br />

94. CUNNINGHAM, Carus Dunlop - ABNEY, William De Wiveleslie. The Pioneers of<br />

the Alps. Londra, Sampson Low, Marston, Searle e Rivington, 1887. € 1.350<br />

In-folio, X pagg. num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 1 c. non<br />

num., 287 pagg. num., 1 pag. non num.<br />

Occhietto, frontespizio con vignetta, testo in inglese, dedica al Membro<br />

Onorario dell’Alpine Club Francis Ottiwell Adams, prefazione,<br />

contenuti e elenco di chi ha contribuito all’opera, numerose illustrazioni<br />

nel testo, alcune a piena pagina e 23 tavole di ritratti in héliogravure<br />

(o fotoincisione) fuori testo, tutte protette da veline parlanti,<br />

esteso indice in fine.<br />

Completo.<br />

Legatura coeva in piena tela percallina rossa, titoli impressi in oro al<br />

piatto anteriore e lungo tutto il dorso, tagli non perfettamente rifiniti.<br />

Prima edizione, interessante e unica sotto l’aspetto iconografico. Le<br />

fotoincisioni, di alta qualità e definizione, mostrano i ritratti dei<br />

pionieri dell’alpinismo. È stata minuziosamente curata da Carus<br />

Dunlop Cunningham e da William De Wiveleslie Abney.<br />

Lo scienziato inglese Abney (*Derby 1843 - †Folkestone 1920) si occupò di chimica e di ottica fotografica<br />

e con altri studiosi inventò, tra il 1878 e il 1879, un’emulsione rapida che rese possibile la fotografia<br />

istantanea, inoltre nel 1880 inventò l’idrochinone, il rivelatore ancora oggi usato.<br />

Ottima conservazione delle tavole e dell’opera in generale.<br />

cfr. Perret II 1173.<br />

59


95. LAURIE, André. Les exilés de la terre. Parigi, J. Hetzel, s.d. (1888). € 750<br />

In-4°, 2 cc. non num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 406 pagg.<br />

num, 5 cc. non num.<br />

22 xilografie fuori testo.<br />

Occhietto figurato a piena pagina al verso, frontespizio con vignetta<br />

tipografica, testo in francese, 79 immagini disegnate da George Roux,<br />

comprese 22 fuori testo, indice e pubblicità editoriali in fine.<br />

Completo.<br />

Legatura editoriale di lusso in piena tela percallina rossa, piatto anteriore<br />

riccamente decorato con illustrazioni e scritte impresse in oro,<br />

nero, rosso, grigio e blu, in primo piano è raffigurato un personaggio<br />

che scruta il cielo attraverso un cannocchiale, al piatto posteriore<br />

marca tipografica centrale impressa in nero, dorso figurato con titoli,<br />

sguardie blu, tagli dorati.<br />

Edizione originale di romanzo anticipatore dei viaggi nello spazio,<br />

del giornalista, scrittore e politico francese André Laurie, pseudonimo<br />

di Paschal Grousset (*Corte 1844 - †Saint-Mandé 1909). Collaboratore<br />

di Jules Verne, scrisse romanzi firmandosi con un diverso nome, poiché essendo anarchico era<br />

ricercato dalle autorità francesi. Il racconto cerca fantasticamente di avvicinare la luna alla terra per<br />

sfruttare i suoi minerali e a tale scopo costruisce nel Sahara, una gigantesca elettrocalamita. L’effetto<br />

però risulta opposto al previsto, perché la calamita ed un pezzo del Sahara vengono proiettati sulla luna.<br />

Ottima conservazione.<br />

96. CARLE, Giuseppe. Le origini del diritto romano. Ricostruzione storica dei concetti<br />

che stanno a base del diritto pubblico e privato di Roma. Torino, Fratelli Bocca Editori,<br />

1888. € 400<br />

In-8°, 2 parti in 2 volumi.<br />

1ª parte: front., 352 pagg. num.<br />

Frontespizio con marca tipografica, qualche appunto manoscritto a lapis qua e là nel testo.<br />

2ª parte: VIII pagg. num. incluso il frontespizio, continuazione della numerazione da pag. 353 a pag.<br />

633.<br />

Frontespizio con marca tipografica, dedica al Rettore dell’Università di Bologna, prefazione, postille<br />

manoscritte a lapis, esteso indice in fine.<br />

Completo.<br />

Legature in mezza pelle viola dell’epoca con piatti in carta marmorizzata, dorsi con titoli impressi in<br />

oro, titolo manoscritto a china al foglio di guardia anteriore del primo volume.<br />

Il filosofo italiano Giuseppe Carle (*Chiusa di Pesio 1845 - †Torino 1917) insegnò filosofia del diritto<br />

all’Università di Torino dal 1872 alla sua morte. Fu presidente dell’Accademia delle Scienze di Torino,<br />

socio dell’Accademia Dei Lincei, senatore e esponente del positivismo italiano.<br />

Buono stato conservativo dell’opera.<br />

60


97. LALLEMAND, Charles. Tunis et ses environs. Parigi, Ancienne Maison Quentin,<br />

1892. € 600<br />

In-folio, 3 cc. non num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 246<br />

pagg. num. (ultima bianca), 1 c. non num.<br />

Occhietto, frontespizio con marca tipografica in caratteri rossi e neri,<br />

testo in francese, dedica dell’autore al Ministro Massicault, 150 illustrazioni<br />

a colori nel testo di varie dimensioni di Charles Lallemand,<br />

raffiguranti belle vedute, moschee, abitazioni, personaggi, ecc., in<br />

fine indice e marca tipografica centrale sull’ultima carta.<br />

Completo.<br />

Legatura editoriale di lusso in piena tela percallina azzurra, piatti riccamente<br />

decorati con molteplici cornici impresse in oro e nero con<br />

titoli sempre in oro, dorso a 6 comparti formati da filetti che limitano<br />

volute e foglie collegate e titoli in oro, sguardie grigie, tagli dorati.<br />

Nuova edizione, la prima edizione è del 1890.<br />

Dettagliato viaggio in Tunisia, dove vengono descritti, raffigurati<br />

e approfonditi, diversi argomenti: folcrore, costumi, i luoghi, le<br />

usanze, ecc.<br />

Charles Lallemand (*1826 - †1904) scrittore e disegnatore, fondò nel 1903 la rivista “La vigne et le<br />

vin en Gironde” e scrisse diversi libri durante i suoi viaggi in Africa del Nord, in particolare in Tunisia.<br />

L’opera si presenta in buono stato di conservazione.<br />

cfr. Dictionnaire de biographie des hommes célèbres de l’Alsace, 1910.<br />

98. BRISAY, Enrico De - SALGARI, Enrico - JOB. Spada al vento. Torino, G. B. Paravia<br />

& C., s.d. (1895). € 680<br />

In-4°, 269 pagg. num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 1 pag.<br />

non num.<br />

Occhietto, antiporta e frontespizio figurati, molte illustrazioni nel testo,<br />

alcune a piena pagina incise da Michelet su disegni di Job, indice<br />

dei capitoli in fine.<br />

Completo.<br />

Legatura editoriale di lusso in tela rossa, figurata con illustrazione<br />

policroma raffigurante uomini infilzati da una spada e titoli attorno,<br />

cornice impressa a secco al piatto posteriore, dorso con titoli e figura<br />

di uomo in uniforme, tagli rossi. Foglio di guardia anteriore con timbro<br />

di possesso e ex-libris disegnato da Antonio Rubino.<br />

Romanzo avventuroso, in prima edizione italiana. La prima<br />

parte dell’opera è ambientata a Torino, presso la locanda “il Toro<br />

d’Argento”. La conclusione della vicenda avviene al castello di Avigliana.<br />

Le tavole sono di Job, creativo illustratore di libri per la gioventù,<br />

pseudonimo di Jacques-Marie-Gaston Onfray De Bréville (*1858 -<br />

†1931).<br />

L’incisione finale (al verso della pag. 269) potrebbe anche essere interpretata come autoritratto umoristico<br />

di Salgari, con due teste innestate su busti a forma di penne.<br />

Salgari, a quell’epoca già molto conosciuto, oltre che costituire un formidabile traino, poteva essere anche<br />

una garanzia. Attenzione, Enrico, non Emilio Salgari. E qui si può fantasticare finché si vuole. Si sa<br />

61


con quale spregiudicatezza Salgari ricorresse a pseudonimi per firmare le sue opere quando si trattava<br />

di aggirare il contratto di esclusiva con questo o quell’editore.<br />

Buona conservazione dell’opera in generale.<br />

cfr. Sarti, pag. 123, n° 89.<br />

99. WHYMPER, Edward. Chamonix and the Range of Mont Blanc. Londra, John Murray,<br />

1896. € 680<br />

In-8°, 24 pagg. num., XIV pagg. num., 1 c. non num., 189 pagg. num., 3 pagg. non num., 1 tavola rip.,<br />

continuazione della numerazione della prima parte dell’opera, da pag. 25 a pag. 40, 1 c. non num.<br />

Pubblicità editoriali alle prime e alle ultime pagine,<br />

frontespizio, testo in inglese, introduzione,<br />

indice, numerose illustrazioni e 3 tavole fuori<br />

testo più volte ripiegate, compresa una grande<br />

carta del Monte Bianco.<br />

Legatura in tela bordeaux dell’epoca, al piatto<br />

anteriore applicazione di brossura originale figurata<br />

con titoli, titoli e filetti in oro al dorso.<br />

Rara guida in edizione originale, in seguito tradotta<br />

varie volte in francese.<br />

Abile scrittore oltre che disegnatore, Whymper (*Londra 1840 - †Chamonix 1911) ha pubblicato nei<br />

racconti delle sue ascensioni alcune delle pagine più celebri dell’alpinismo eroico dell’epoca vittoriana,<br />

arricchendole di stupende incisioni.<br />

Esemplare in ottimo stato di conservazione.<br />

cfr. Perret 4561; Neate pag. 170, W 60.<br />

100. JAVELLE, Jean-Marie-Ferdinand-Émile. Souvenirs d’un Alpiniste. Losanna, E.<br />

Payot, 1897. € 380<br />

In-16°, VI pagg. num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 412 pagg.<br />

num. (ultima bianca), 1 c. non num. (alcune pagine sono state legate<br />

in modo errato, tra le pagg. 16 e 17 compaiono le pagg. da 49 a 64).<br />

Occhietto con una dedica manoscritta datata 1903, frontespizio, testo<br />

in francese, prefazione sulla seconda edizione, indice in fine.<br />

Completo.<br />

Legatura editoriale di lusso in piena tela percallina verde figurata, su<br />

tutta la superficie del piatto anteriore immagine di montagna inserita<br />

entro curiosa cornice formata da rami e titoli impressi in oro, decorazione<br />

fitomorfa impressa in nero al centro del piatto posteriore, dorso<br />

a 6 comparti con titoli e fregi floreali dorati, sguardie in carta decorata<br />

con tema floreale.<br />

Terza edizione di questo gioiello della letteratura di montagna,<br />

dell’alpinista e professore Jean-Marie-Ferdinand-Émile Javelle<br />

(*1847 - †1883). La prima edizione è del 1886.<br />

L’opera si presenta in buono stato conservativo.<br />

cfr. Perret 2357.<br />

62


101. MATHEWS, Charles Edward. The annals of Mont Blanc. Londra, T. Fischer Unwin,<br />

1898. € 850<br />

In-8°, XXIV pagg. num. inclusi l’occhietto, 1 tavola e il frontespizio,<br />

367 pagg. num., 1 pag. non num., 1 tavola rip.<br />

Occhietto, frontespizio con vignetta paesaggistica in caratteri rossi<br />

e neri, testo in inglese, dedicatoria, prefazione, contenuti dell’opera,<br />

elenco delle illustrazioni, accompagnano il testo numerose illustrazioni<br />

in bianco e nero, eseguite su carta patinata, 6 tavole in héliogravure<br />

(o fotoincisione), compresa quella in antiporta, fuori testo,<br />

tutte protette da veline parlanti e 1 carta geografica del Monte Bianco<br />

ripiegata in fine e preceduta da indice.<br />

Completo.<br />

Legatura editoriale in tela percallina color verde oliva, figurata con<br />

impressione in oro al piatto anteriore, titoli dorati al dorso, tagli non<br />

perfettamente rifiniti.<br />

Prima edizione di importante studio sul Monte Bianco.<br />

Esemplare ricercato ed in ottime condizioni.<br />

cfr. Perret 2863.<br />

102. RAMUZ, Charles Ferdinand - BILLE, Edmond. Le village dans la montagne. Losanna,<br />

Payot & C., 1908. € 900<br />

In-folio, 3 cc. non num. inclusi l’occhietto, il frontespizio<br />

e 1 tavola, 260 pagg. num.<br />

Occhietto, frontespizio figurato in caratteri rossi e neri<br />

con giustificazione al verso, testo in francese, l’opera è<br />

arricchita da 54 incisioni di Charles Montbaron su disegni<br />

di Edmond Bille e 4 glyptographies fuori testo, tratte dai<br />

dipinti dello stesso artista, raffiguranti paesaggi e costumi<br />

di montagna, indice in fine.<br />

Completo.<br />

Legatura editoriale illustrata con titoli al piatto anteriore<br />

e al dorso, sguardie in carta colorata con tema floreale,<br />

margini non perfettamente rifiniti.<br />

Edizione originale dell’album dello scrittore Charles<br />

Ferdinand Ramuz (*Losanna 1878 - †Pully 1947), riccamente<br />

illustrato dall’artista svizzero Edmond Bille<br />

(*Valangin 1878 - †Sierre 1959).<br />

Buono stato conservativo dell’opera.<br />

cfr. Perret 3573.<br />

63


103. CARROLL, Lewis - RACKHAM, Arthur. Nel Paese delle meraviglie. Bergamo,<br />

Instituto Italiano D’Arti Grafiche Editore, s.d. (1908). € 780<br />

In-8°, 6 cc. non num. inclusi l’antiporta, 1 tavola e il frontespizio,<br />

152 pagg. num. (ultima bianca).<br />

Occhietto con la scritta “Prima edizione italiana” al verso, frontespizio<br />

illustrato, indici, numerose illustrazioni nel testo, alcune<br />

a piena pagina, 13 tavole a colori, fuori testo di Arthur Rackham,<br />

protette da veline originali parlanti, riproducenti quelle realizzate<br />

per l’edizione del 1907 da William Heinemann di Londra e da<br />

Doubleday Page & C. di New York.<br />

Completo.<br />

Legatura editoriale in piena tela percallina blu notte, con titoli<br />

e illustrazioni al piatto anteriore e al dorso raffiguranti creature<br />

fantastiche di Lewis Carroll, sguardie figurate.<br />

Prima edizione italiana illustrata da Rackham (*Londra 1867<br />

- †Limpsfield 1939), con la traduzione di Emma Cagli.<br />

Perfetto stato conservativo.<br />

104. RIVIÈRE, Paul-Louis. Une promenade au pays de la science. Parigi, Delagrave,<br />

1926. € 600<br />

In-4°, 240 pagg. num. inclusi l’occhietto e il frontespizio.<br />

Occhietto, frontespizio con marca tipografica, testo in francese,<br />

127 illustrazioni xilografiche nel testo.<br />

Completo.<br />

Bella legatura editoriale di lusso in piena tela percallina blu, illustrazioni<br />

policrome e titoli ricoprono tutto il piatto anteriore,<br />

dorso figurato con titoli in oro e nero, sguardie grigie, nota manoscritta<br />

al foglio di guardia anteriore.<br />

Quarta edizione rivista ed aggiornata. L’autore vuole far percorrere<br />

ai suoi “giovani lettori” una passeggiata nella terra della<br />

scienza, con interessanti descrizioni sulle forze della natura, le<br />

locomozioni terrestri, marittime e fluviali, la conquista dell’aria,<br />

varie invenzioni, compresa la fabbricazione dei diamanti, profumi<br />

e scoperte come la radio.<br />

Ottimo stato di conservazione.<br />

64


105. LARIGAU<strong>DI</strong>E, Guy De - SAMIVEL. La légende du ski. Parigi, Delagrave, 1940.<br />

€ 150<br />

In-4°, 114 pagg. num. (ultima bianca) inclusi l’occhietto e il frontespizio,<br />

3 cc. non num.<br />

Occhietto con al verso elenco di opere dell’autore e di Samivel, frontespizio<br />

con vignetta e giustificazione al verso, testo in francese, 4 tavole<br />

a colori fuori testo di Samivel, compresa quella in antiporta, illustrazioni<br />

dello stesso artista in bianco e nero, alcune a piena pagina, indice<br />

in fine.<br />

Completo.<br />

Legatura in piena tela blu, al piatto anteriore ottimamente conservata e<br />

applicata, la bella brossura figurata a colori di Samivel, tassello di carta<br />

con titolo al dorso, sguardie in carta azzurra, tagli con barbe.<br />

Prima edizione di interessante trattuato per ragazzi sulla storia<br />

dello sci.<br />

Samivel pseudonimo pseudonimo di Lévi Sam, secondo Bénézit, e di<br />

Paul Gayet-Tancrède, secondo Perret, (*Parigi 1907 - †Grenoble 1992) fu un alpinista ed esploratore,<br />

scrittore ed apprezzato illustratore, specializzato in soggetti di montagna.<br />

Esemplare intonso, in ottime condizioni.<br />

cfr. Perret 3884.<br />

106. CEREGHINI, Mario. Il nostro sci club. Milano, Görlich, 1946. € 60<br />

In-8° grande, 111 pagg. num. incluso il frontespizio, 1 pag. non num.<br />

Frontespizio con giustificazione al verso, avvertenza, prefazione, ironiche<br />

illustrazioni di Cereghini, accompagnate da titoli o battute spiritose<br />

sullo sci.<br />

Completo.<br />

Legatura in cartonaggio azzurro con sovracoperta editoriale figurata.<br />

Opera in chiave caricaturale sullo sci, dell’architetto Mario Cereghini<br />

(*Lecco 1903 - †Madesimo 1966), il quale si dedicò al tema<br />

montano con una ricerca vasta ed articolata.<br />

Buono stato.<br />

107. Monaco dans sa splendeur. 19 Avril 1956. Monaco, Les Editions Raoul Solar,<br />

1956. € 350<br />

In-4°, 240 pagg. num. inclusi l’occhietto, la dedica e il frontespizio (le prime XLVIII sono contrassegnate<br />

con numerazione romana), 3 cc. non num. (ultima bianca).<br />

Occhietto, dedica in onore della dinastia regnante all’epoca, frontespizio e testo impresso in caratteri<br />

rossi e neri, 15 litografie a colori di Luis Vidal Molné (*Barcellona 1907 - †Monaco 1970), numerose<br />

illustrazioni fotografiche in bianco e nero nel testo, giustificazione in fine.<br />

Completo.<br />

65


66<br />

Legatura alle armi reali del Principato di Monaco, lo scudo sostenuto<br />

da due monaci armati è losangato di rosso, drappo rosso e<br />

corona reale dorata, titoli dorati al dorso e monogramma dei Reali<br />

sormontato da corona reale.<br />

Opera edita nel 1956 in occasione del matrimonio tra il principe<br />

Ranieri III (*Monaco 1923 - †2005) e la principessa consorte di<br />

Monaco Grace Patricia Kelly (*Filadelfia 1929 - †Monaco 1982).<br />

Quest’opera che mostra le bellezze del principato in tutto il<br />

suo splendore è resa unica dalla dedica del principe datata<br />

1956, manoscritta ad inchiostro blu al foglio di guardia anteriore.<br />

Esemplare n° 4140, su 8000 numerati, impresso su “Velin spécial<br />

de Renage”.<br />

Buona conservazione.


<strong>CARTE</strong> <strong>GEOGRAFICHE</strong><br />

Presso la libreria sono disponibili carte geografiche originali raffiguranti le regioni italiane<br />

e del mondo, impresse da cartografi e stampatori diversi dal XV al XIX secolo.<br />

Le mappe qui di seguito descritte rappresentano solamente una minima parte del materiale<br />

presente in bottega.<br />

108. TABULA EUROPAE QUINTA. Venezia, Girolamo Porro, 1558. € 380<br />

Incisione originale eseguita su rame, testo in latino<br />

al verso (mm 175 x 135 l’impressione più<br />

margini).<br />

Impressa a Venezia nel 1558 da Girolamo Porro<br />

e inserita nell’opera di Giovanni Antonio Magini<br />

“Descrittione Universale della terra”, tratta dalle<br />

tavole di Claudio Tolomeo.<br />

Rara carta geografica della metà del Cinquecento,<br />

raffigurante l’Italia, inserita entro cornice<br />

graduata.<br />

G. Porro disegnatore e incisore di carte geografiche,<br />

nato a Padova nel 1520 e morto nel 1604 fu<br />

il primo a pubblicare l’atlante in formato ridotto<br />

di Mercatore e di Magini.<br />

Buono stato di conservazione della carta e dell’impressione.<br />

cfr. Skelton, History of Cartography, pag. 265.<br />

109. EUROPAE. Anversa, Abraham Ortelius - Plantin, 1592. € 1.500<br />

Incisione originale eseguita su rame, acquerellata<br />

a mano all’epoca, testo in latino al verso (mm<br />

465 x 345 l’impressione più margini).<br />

Impressa ad Anversa nel 1592 dal cartografo<br />

Abraham Ortelius, presso lo stampatore Plantin<br />

e inserita nell’opera “Theatrum Orbis Terrarum”.<br />

Interessante carta geografica raffigurante<br />

l’Europa. In alto a sinistra un toro e una figura<br />

allegorica sovrastano una lapide contenente la<br />

scritta “Europae”.<br />

Il Theatrum Orbis Terrarum (Teatro del mondo) è<br />

considerato il primo e completo atlante della cartografia<br />

moderna, impresso ad Anversa in prima<br />

edizione da Abraham Ortelius (*Anversa 1527 -<br />

†1598) nel 1570.<br />

Ottima conservazione e vivace coloritura coeva. Cornice in legno scuro con fascia interna pitturata<br />

nera.<br />

cfr. Koeman III, Ort. 27B.<br />

67


110. AFRICAE TABULA NOVA. Anversa, Abraham Ortelius - Plantin, 1592. € 1.500<br />

Incisione originale eseguita su rame, acquerellata a<br />

mano all’epoca, testo in latino al verso (mm 465 x<br />

345 l’impressione più margini).<br />

Impressa ad Anversa nel 1592 da Abraham Ortelius,<br />

presso lo stampatore Plantin e inserita nell’opera<br />

“Theatrum Orbis Terrarum”.<br />

Affascinante e dettagliata carta geografica raffigurante<br />

l’Africa. Mostri marini e scenografico cartiglio<br />

nella parte inferiore sinistra arricchisco la tavola.<br />

Perfetto stato conservativo della carta, dell’impressione<br />

e del colore. Cornice in legno scuro con fascia<br />

interna pitturata nera.<br />

cfr. Koeman III, Ort. 27B.<br />

111. STATO <strong>DI</strong> MILANO. Bologna, Fabio Magini, 1620. € 750<br />

Incisione originale eseguita su rame (mm 465 x 350<br />

l’impressione più ampi margini).<br />

Impressa a Bologna nel 1620 da Fabio Magini, dai<br />

disegni del padre, l’astronomo e cartografo Giovanni<br />

Antonio Magini (*1555 - †1617).<br />

Dettagliata carta geografica ricca di toponimi, raffigurante<br />

lo Stato di Milano. L’incisione è contenuta<br />

nell’opera “Atlante geografico d’Italia”, composta da<br />

61 tavole in foglio doppio, nel quale, procedendo da<br />

Nord a Sud, sono delineate tutte le regioni d’Italia,<br />

accompagnate da un commento di 24 pagine.<br />

In alto a destra il titolo inserito in decorativo cartiglio.<br />

Altro cartiglio in basso a destra contenente dedica all’Illustrissimo Duca di Feria.<br />

Scala distanziometrica nell’angolo superiore sinistro.<br />

Prima edizione.<br />

Buono stato di conservazione.<br />

112. REIPUBLICÆ GENUENSIS DUCA-<br />

TUS ET DOMINII, NOVA <strong>DI</strong>SCRIP. Amsterdam,<br />

Joannes Jansonius, 1630 circa. € 1.200<br />

Incisione originale eseguita su rame, acquerellata a<br />

mano all’epoca, testo in tedesco al verso (mm 493 x<br />

375 l’impressione più margini).<br />

Impressa ad Amsterdam nel 1630 circa da Joannes<br />

Jansonius (*1588 - †1664), inserita nell’opera “Atlantis<br />

Maioris Appendix sive pars altera” e successivamente<br />

a partire dal 1633 inserita nell’atlante di Gerard<br />

Mercator “Cosmographicae Meditationes”.<br />

Carta geografica raffigurante la Liguria.<br />

68


In basso al centro entro sontuoso e decorativo cartiglio il titolo sormontato da due grifoni alati che sostengono<br />

lo stemma, in basso a sinistra, scala distanziometrica. Rosa dei venti con riferimenti cardinali<br />

e velieri animano la carta.<br />

Perfetto stato di conservazione della carta, dell’impressione e del colore. Cornice in ciliegio scuro.<br />

cfr. Koeman II Me 35.<br />

113. NOVA TOTIUS TERRARUM ORBIS GEOGRAPHICA AC HYDROGRAPHICA<br />

TABULA. Amsterdam, Henricus Hondius, 1630. € 6.800<br />

Incisione originale eseguita su rame, acquerellata<br />

a mano all’epoca, testo in latino<br />

al verso.<br />

Impressa ad Amsterdam nel 1630 da Henricus<br />

Hondius (*Amsterdam 1597 - †1651)<br />

e inserita nell’atlante “Atlantis Maioris Appendix”.<br />

Raro e pittorico e planisfero, di scuola<br />

olandese del XVII secolo.<br />

La tavola è arricchita agli angoli dai ritratti<br />

di Giulio Cesare, Tolomeo, Mercatore e<br />

dello stesso cartografo Henricus Hondius.<br />

La scena è animata da ricche allegorie degli<br />

elementi naturali.<br />

Lungo tutto il lato superiore il titolo.<br />

Ottimo stato di conservazione della carta, dell’impressione e della splendida coloritura coeva.<br />

cfr. Koeman II Me 31A.<br />

114. ASIA NOVITER DELINEATA. Amsterdam, Guglielmus Blaeu, 1635. € 3.000<br />

Incisione originale eseguita su rame, acquerellata a mano all’epoca ai confini e nei particolari, testo in<br />

latino al verso (mm 550 x 410 l’impressione più ampi margini).<br />

Impressa ad Amsterdam nel 1635 da Guglielmus Blaeu (*1571 - †Amsterdam 1638) e inserita nell’opera<br />

“Theatrum Orbis Terrarum”.<br />

Rara carta geografica raffigurante l’Asia,<br />

ornata da una ricca bordura con nove<br />

vedute di città nella parte superiore e ai<br />

lati dieci vignette che mostrano coppie di<br />

personaggi vestiti con abiti locali dei diversi<br />

regni che la compongono.<br />

Oltre ai dettagli topografici, molti aspetti<br />

decorativi e folcloristici arricchiscono la<br />

carta: animali esotici tra i quali un elefante<br />

a nord della fonte del Gange e a sud della<br />

grande muraglia cinese. Un mostro marino<br />

nel Pacifico e un tritone che soffia nella<br />

conchiglia nell’Oceano Indiano assieme a<br />

molti velieri.<br />

Guglielmus Blaeu, cartografo, disegnatore<br />

69


e navigatore olandese, allievo di Tycho Brahe, fondò un’officina per la costruzione di globi nel 1599.<br />

Poco tempo dopo iniziò a pubblicare anche carte geografiche, giungendo nel 1630 alla creazione del<br />

primo atlante “Atlantis Appendix” e cinque anni dopo, della prima edizione in due tomi del “Atlas Novus”.<br />

Dopo la sua morte, nel 1638, a cura del figlio Johan si giunse nel 1662 alla pubblicazione del celebre<br />

“Atlas Maior” in 11 volumi. Nel 1672 un incendio distrusse l’officina e segnò la fine dell’attività.<br />

Buono stato conservativo della carta, dell’impressione e del colore. Tavola montata con cornice a doppio<br />

vetro.<br />

cfr. Koeman I BL 13 pag. 111.<br />

115. DUCATO <strong>DI</strong> PARMA ET <strong>DI</strong> PIACENZA. Amsterdam, Henricus Hondius, 1640<br />

circa. € 900<br />

Incisione originale eseguita su rame, acquerellata a<br />

mano all’epoca, testo in francese al verso (mm 495 x<br />

385 l’impressione più margini).<br />

Impressa ad Amsterdam nel 1640 circa da Henricus<br />

Hondius (*Amsterdam 1597 - †1651).<br />

Dettagliata carta geografica raffigurante il territorio<br />

di Parma, Piacenza e le zone circostanti.<br />

In basso a destra il titolo inserito entro sontuoso cartiglio<br />

arricchito da motivi vegetali, frutti e sfera armillare.<br />

In basso a sinistra scale distanziometriche entro<br />

edicola.<br />

Ottimo stato di conservazione.<br />

116. RHENUS FLUVIORUM EUROPÆ CELEBERRIMUS. Amsterdam, Guglielmus<br />

Blaeu, 1640. € 1.200<br />

Incisione originale eseguita su rame, finemente<br />

acquerellata a mano all’epoca (mm<br />

965 x 420 l’impressione più ampi margini).<br />

Impressa ad Amsterdam nel 1640 da Guglielmus<br />

Blaeu (*1571 - † 1638) e inserita<br />

nell’opera “Theatrum Orbis Terrarum”.<br />

Ricca carta geografia raffigurante il<br />

corso del fiume Reno e i territori che<br />

lambisce.<br />

In alto a destra dedica entro decorativo cartiglio con figura femminile che regge una bilancia e stemma<br />

nella parte superiore.<br />

Altro ricco cartiglio in basso a destra contornato da animali e figure allegoriche, compreso bacco, nudo<br />

e imberbe, seduto accanto ad un fauno.<br />

Dieci stemmi in alto sinistra, affiancati da undici putti con scale distanziometriche sottostanti.<br />

Ottimo stato di conservazione della carta, dell’impressione e del colore.<br />

cfr. Koeman I BL 21 A pag. 127.<br />

70


117. DANUBIUS FLUVIUS EUROPÆ MAXIUMUS. Amsterdam, Guglielmus Blaeu,<br />

1640. € 1.200<br />

Incisione originale eseguita su rame, acquerellata<br />

a Incisione originale eseguita su<br />

rame, acquerellata a mano all’epoca (mm<br />

965 x 415 l’impressione più ampi margini).<br />

Impressa ad Amsterdam nel 1640 da Guglielmus<br />

Blaeu (*1571 - †1638) e inserita<br />

nell’opera “Theatrum Orbis Terrarum”.<br />

Carta geografia raffigurante il corso del<br />

fiume Danubio, i suoi affluenti e i territori<br />

circostanti.<br />

Due decorativi cartigli rendono preziosa questa tavola. In alto a destra il titolo è animato dall’allegoria<br />

dell’Europa e un Imperatore sul lato sinistro e sull’altro lato il sultano ottomano e l’Asia, che rappresenta<br />

la lunga lotta tra le due potenze per il controllo della regione. Le scale distanziometriche in basso<br />

a sinistra sono contornate da divinità fluviali e putti, che rappresentano il possente fiume.<br />

Ottima conservazione.<br />

cfr. Koeman I BL 21 A pag. 127.<br />

118. STATO DEL PIEMONTE. Amsterdam, Guglielmus & Johan Blaeu, 1640. € 900<br />

Incisione originale eseguita su rame, acquerellata a mano<br />

all’epoca, con testo in spagnolo al verso (mm 500 x 390<br />

l’impressione più ampi margini).<br />

Impressa ad Amsterdam nel 1640 da Guglielmus Blaeu<br />

(*1571 - †1638) e Johan Blaeu (*1596 - †1673).<br />

Carta geografica raffigurante il Piemonte centrale e sud.<br />

In alto a destra decorativo cartiglio contenente il titolo con<br />

testa di cervo nella parte superiore.<br />

In basso a destra ricca edicola con scale distanziometriche,<br />

sormontata da corona.<br />

Buono stato di conservazione della carta, dell’impressione<br />

e del colore.<br />

cfr. Koeman I BL 35 A; Barrera, Il Piemonte nella cartografia del Cinquecento e Seicento, n° 24.<br />

119. TERRITORIO <strong>DI</strong> CREMONA. Amsterdam,<br />

Joannes Jansonius, 1647. € 900<br />

Incisione originale eseguita su rame, acquerellata a mano<br />

all’epoca, testo in tedesco al verso (mm 490 x 380 l’impressione<br />

più ampi margini).<br />

Impressa ad Amsterdam nel 1647 da Joannes Jansonius<br />

(*1588 - †1664) e inserita nell’opera “Atlas Novus sive Theatrum<br />

Orbis Terrarum”.<br />

Carta geografica raffigurante parte della Lombardia,<br />

in particolare i territori di Cremona, Mantova, Crema<br />

e Piacenza.<br />

71


In alto a destra titolo contenuto entro bellissimo cartiglio, vivacemente pitturato a mano all’epoca,<br />

animato da putti, donna con spighe di grano in mano, uomo con falce e fasci di grano e uva. Nella parte<br />

inferiore centrale del foglio, graziosa edicola con scale distanziometriche.<br />

Perfetto stato di conservazione della carta, dell’impressione e del colore.<br />

cfr. Koeman II Me 59.<br />

120. PRINCIPATUS PEDEMONTII DUCATUS… Amsterdam, Joannes Jansonius,<br />

1647. € 900<br />

Incisione originale eseguita su rame, acquerellata a mano<br />

all’epoca con testo in latino al verso (mm 530 x 415 l’impressione<br />

più ampi margini).<br />

Impressa ad Amsterdam nel 1647 da Joannes Jansonius<br />

(*1588 - †1664), inserita nell’opera “Atlas Novus sive Theatrum<br />

Orbis Terrarum”.<br />

Carta geografica raffigurante il Piemonte e una parte<br />

della Liguria.<br />

In basso a sinistra titolo entro sontuoso cartiglio. A destra<br />

scale distanziometriche inserite dentro edicola decorata e<br />

sormontata da un putto reggente un globo nella mano destra<br />

e un compasso in quella sinistra.<br />

Buono stato di conservazione della carta, dell’impressione e del colore. Minimo segno di ossidazione<br />

al verso.<br />

cfr. Koeman II Me 59.<br />

121. ATLAS COELESTIS SEU ARMONIA MACROCOSMICA. Amsterdam, Andrea<br />

Cellario - J. Jansonius - P. Schenk - G. Valk, 1660 - 1708.<br />

€ 2.500 - 2.700 per singola stampa<br />

Incisioni originali eseguite su rame, finemente<br />

acquerellate a mano all’epoca.<br />

• Orbium planetarum terram complectentium<br />

scenographia (mm 500<br />

x 430 l’impressione più ampi margini).<br />

Impressa ad Amsterdam nel 1660 da Joannes<br />

Jansonius e inserita nell’opera omonima<br />

di Andrea Cellario. Rara carta celeste raffigurante<br />

7 orbite planetarie, al centro delle<br />

quali è posizionata la terra, più un cerchio<br />

raffigurante i segni dello zodiaco. In alto a<br />

destra e a sinistra titolo in latino entro drappi<br />

sorretti da putti alati. In basso a sinistra una<br />

sfera divisa in 12 cerchi più piccoli, entro la<br />

quale è raffigurata la teoria Tolemaica, a destra<br />

quella di Ticho Brae.<br />

Prima edizione.<br />

• Planisphaerium arateum sive compages orbium mundanorum (mm 520 x 440 l’impressione<br />

più ampi margini).<br />

72


Impressa ad Amsterdam nel 1708 da Petrus Schenk e Gerard Valk, dai rami originali di Andrea Cellario.<br />

Rara carta celeste raffigurante le orbite dei pianeti. Entro il cerchio più grande e più esterno vi sono i 12<br />

simboli dello zodiaco, ai quali sono affiancate 12 figure umane corrispondenti. Al centro della sfera, la<br />

terra. In alto a sinistra e a destra il titolo entro due ampi drappi sorretti da putti alati. In basso ai lati due<br />

scene che rappresentano uomini di scienza intenti a studiare la terra.<br />

Terza edizione.<br />

• Typus aspectuum oppositionum et coniunctionum etz in planetis (mm 510 x 433 l’impressione<br />

più ampi margini).<br />

Impressa ad Amsterdam nel 1708 da Petrus Schenk e Gerard Valk, dai rami originali di Andrea Cellario.<br />

Carta celeste raffigurante le opposizioni e le congiunzioni tra i pianeti, il cerchio più esterno è diviso<br />

in 12 parti entro ognuna delle quali si trova un segno dello zodiaco. In alto ai lati il titolo entro drappi<br />

sorretti da putti alati. In basso ai lati due mezze lune, con diagrammi e figure allegoriche reggenti nastri<br />

con scritte.<br />

Terza edizione.<br />

Andrea Cellario (*1596 - †1665) fu un celebre cartografo e astronomo del XVII secolo. Senza ombra<br />

di dubbio, l’opera sua più famosa è la presente (dalla quale sono tratte le tavole proposte) l’Atlas Coelestis<br />

seu Armonia Macrocosmica, dove egli propone e compara tutte le teorie astronomiche, quella<br />

tolemaica, copernicana e quella di Tycho Brahe, le descrive, le raffigura e ne presenta i vantaggi senza<br />

mai affermare la supremazia di una sull’altra.<br />

Rare e affascinanti carte astronomiche di gran pregio collezionistico.<br />

Perfetto stato di conservazione degli esemplari.<br />

cfr. Koemann II 32.<br />

122. DUCATO OVERO TERRITORIO <strong>DI</strong> MILANO. Amsterdam, Guglielmus Blaeu,<br />

1663. € 900<br />

Incisione originale eseguita su rame, acquerellata a mano<br />

all’epoca, con testo in olandese al verso (mm 510 x 385 l’impressione<br />

più ampi margini).<br />

Impressa ad Amsterdam nel 1663 da Guglielmus Blaeu<br />

(*1571 - †1638), basata sulla cartografia di Giovanni Antonio<br />

Magini (*Padova 1555 - †Bologna 1617 e inserita nell’opera<br />

“Atlas Major”.<br />

Carta geografica del territorio di Milano. In alto a sinistra<br />

il titolo entro sontuoso cartiglio sorretto da due figure. Sotto<br />

scala distanziometrica.<br />

Ottimo stato di conservazione.<br />

cfr. Koeman I, BL 58 [230] pag. 263.<br />

123. ALTA LOMBAR<strong>DI</strong>A, E STATI AD ESSA CIRCONVICINI. Roma, Giorgio Widman<br />

- Giovanni Domenico De Rossi, 1680. € 1.100<br />

Incisione originale eseguita su rame, acquerellata a mano all’epoca lungo i confini (mm 570 x 445 circa<br />

l’impressione).<br />

Impressa a Roma nel 1680 da Giorgio Widman, su disegno di Giacomo Cantelli da Vignola, presso lo<br />

stampatore Giovanni Domenico De Rossi, inserita nell’atlante intitolato “Mercurio Geografico”.<br />

Dettagliata carta geografica raffigurante la Lombardia, il Piemonte e la Liguria.<br />

Nell’angolo inferiore sinistro, entro cartigli riccamente ornati, dedica di Giovanni Giacomo de Rossi al<br />

73


lombardo monsignor Girolamo Peregrini, cameriere segreto di<br />

papa Innocenzo XI, sormontata da uno stemma cardinalizio<br />

e il titolo. In basso a destra legenda esplicativa dei simboli e<br />

scale distanziometriche. Il margine è graduato su tutto il perimetro.<br />

Giacomo Cantelli (*Vignola 1643 - †Modena 1695) fu geografo<br />

e bibliotecario di corte presso il Duca di Modena Francesco<br />

II.<br />

Magnifico esemplare in nitida impressione su carta vergellata<br />

con filigrana con bussola.<br />

124. IL PIEMONTE, SOTTO NOME DEL<br />

QUALE VENGONO COMPRESI IL DUCA-<br />

TO D’AUOSTA, IL PRINCIPATO <strong>DI</strong> PIE-<br />

MONTE, LA SIGNORIA <strong>DI</strong> VERCELLI, LI<br />

MARCHESATI <strong>DI</strong> SUSA... Roma, Antonio<br />

Barbey - Giovanni Domenico de Rossi, 1691.<br />

€ 5.200<br />

Incisione originale eseguita su rame su 4 fogli (mm<br />

1063 x 840 l’impressione più margini).<br />

Impressa a Roma nel 1691 da Antonio Barbey su disegno<br />

di Giacomo Cantelli presso Giovanni Domenico<br />

de Rossi erede di Giovanni Giacomo de Rossi.<br />

Importante carta geografica raffigurante il Piemonte,<br />

una minima parte della Lombardia e la Liguria<br />

di Ponente.<br />

In alto a sinistra entro cartiglio con stemma dedica Al<br />

Cardinale Giovanni Franco Albani. In basso a sinistra<br />

entro drappo con testa leonina legenda con 15 richiami<br />

In alto a destra scala distanziometrica. In basso a<br />

destra titolo entro drappo sostenuto da due putti alati, accanto vascelli che navigano in acque marine.<br />

Buono stato di conservazione.<br />

cfr. Barrera, Il Piemonte nella cartografia del Settecento, n° 58.<br />

125. PARTIE DU DUCHÉ DE MILAN LA<br />

PRINCIPAUTÉ DE PIÉMONT LE MON-<br />

TFERRAT ET LA REPUBLIQUE DE GE-<br />

NES. Parigi, Hubert Jaillot, 1692. € 1.200<br />

Incisione originale eseguita su rame acquerellata a<br />

mano all’epoca (mm 735 x 548 l’impressione più<br />

ampi margini).<br />

Impressa a Parigi nel 1692 presso lo stampatore Hubert<br />

Jaillot dai disegni di Nicolas Sanson.<br />

Interessante carta geografica raffigurante la Liguria,<br />

molto dettagliata a livello topografico.<br />

74


Titolo extra margini nella parte superiore della lastra. In alto a destra decorativo cartiglio con putti e<br />

stemma centrale sormontato da corona. In basso a destra scale distanziometriche entro edicola.<br />

H. Jaillot (*Parigi 1632 - †1712), cartografo e stampatore francese del XVII secolo, collaborò con Sanson,<br />

stampando assieme e dopo la sua morte un certo numero di atlanti.<br />

N. Sanson (*Abbeville 1600 - †Parigi 1667), geografo del Re di Francia, è considerato il fondatore<br />

della scuola francese di cartografia. Disegnò e produsse oltre trecento mappe. Alla sua morte l’attività<br />

cartografica proseguì in parte grazie al figlio, Guillaume Sanson (*Parigi 1633 - †1703).<br />

Perfetto stato di conservazione della carta, dell’impressione e del colore.<br />

cfr. Barrera, il Piemonte nella cartografia del Settecento, n° 7; Pastoureau 246.<br />

126. PRINCIPAUTÉ DE PIEMONT SEI-<br />

GNEUIRIE DE VERCEIL DUCHÉ OU<br />

VAL D’AOUST MARQUISAT D’IVREÉ,<br />

MARQUISAT DE SUSE COMTÉ D’AST,<br />

COMTÉ DE TARANTAISE, LE CANA-<br />

VEZ, COMTÉ DE MORIENNE ET LE<br />

MONFERRAT. Parigi, Nicolas De Fer, 1693.<br />

€ 3.900<br />

Incisione originale eseguita su rame su 4 fogli, acquerellata<br />

a mano ai confini (mm 950 x 790 l’impressione<br />

più margini).<br />

Impressa a Parigi nel 1693 da Nicolas De Fer<br />

(*Parigi 1646 - †1720).<br />

Importante carta geografica, raffigurante il<br />

Piemonte e una parte della Liguria.<br />

In alto al centro titolo in francese su festone. In<br />

alto a destra scala distanziometrica entro drappo<br />

con stemma alla base. In basso a destra cartiglio<br />

decorativo con titolo accompagnato da figure allegoriche<br />

e corona sulla parte superiore. In basso a sinistra scena militare con descrizione della Contea di<br />

Nizza. Nel margine centrale sinistro scale distanziometriche.<br />

Perfetta conservazione.<br />

cfr. Barrera, Il Piemonte nella cartografia del Settecento, n° 98.<br />

127. NOVISSIMA DESCRIPTIO TABULÆ<br />

GENERALIS DUCATUS SABAU<strong>DI</strong>Æ PRIN-<br />

CIPATUS PEDEMONTII … Amsterdam, Iustus<br />

Dankerts, 1696. € 1.000<br />

Incisione originale eseguita su rame, acquerellata a mano<br />

all’epoca, (mm 591 x 505 l’impressione più ampi margini).<br />

Impressa ad Amsterdam nel 1696 da Iustus Dankerts<br />

(*Amsterdam 1635 - †1701), inserita nell’Atlas del cartografo.<br />

Carta geografica raffigurante il Piemonte, una parte<br />

della costa ligure e della Lombardia.<br />

75


Titolo entro grande cartiglio, decorato con putti alati che sorreggono stemma, a lato scale distanziometriche<br />

entro edicola sormontata da putto che sorregge stemmi.<br />

Buono stato di conservazione della carta, dell’impressione e del colore. Minimi restauri abilmente<br />

eseguiti al verso, lungo i margini.<br />

cfr. Koeman II Dan 3.<br />

128. BELLI TYPUS IN ITALIA VICTRICIS AQUILÆ PROGRESSUS IN STATU<br />

ME<strong>DI</strong>OLANENSIS ET DUCATU MANTUAE. Norimberga, Johann Baptist Homann,<br />

1702 - 1725 circa. € 1.000<br />

Incisione originale eseguita su rame acquerellata a mano<br />

all’epoca (mm 545 x 470 l’impressione più margini).<br />

Impressa a Norimberga tra il 1702 e il 1725 circa da<br />

Johann Baptist Homann (*1664 - †1724).<br />

Dettagliata carta geografica dell’Italia settentrionale<br />

raffigurante i territori dello Stato Mediolanense e del<br />

Ducato di Mantova. In particolare sono evidenziati gli<br />

eventi militari sul territorio nel primo e secondo decennio<br />

del XVIII secolo, sottolineando le fortificazioni di<br />

Milano, Pavia, Alessandria, Genova, Cremona, Mantova,<br />

Crema, Casale, Piacenza.<br />

Scenografico cartiglio allegorico in basso a destra con titoli<br />

inseriti entro maestoso drappo, sormontato da aquila<br />

e soretto da tre personaggi, uno dei quali sostiene a sua<br />

volta una pianta di Mantova. Precede il cartiglio una piccola veduta della battaglia di Cremona.<br />

Ottima conservazione della carta, del colore e dell’impressione.<br />

129. L’ITALIE <strong>DI</strong>VISÉE EN SES ESTATS. Parigi, Peter Starckman, 1707. € 1.100<br />

Incisione originale eseguita su rame, acquerellata<br />

a mano all’epoca (mm 620 x<br />

455 l’impressione più margini).<br />

Impressa a Parigi nel 1707 da Peter Starckman,<br />

su disegno di Nicolas De Fer<br />

(*Parigi 1646 - †1720) e inserita in “Atlas<br />

Curieux où le Monde représenté dans<br />

les cartes générales et particulières du<br />

Ciel et de la Terre”.<br />

Carta geografica raffigurante l’Italia,<br />

arricchita sui due lati dagli stemmi dei<br />

principali stati che la componevano.<br />

In alto al destra titolo entro ricco cartiglio.<br />

In basso a destra, entro edicola, scale<br />

distanziometriche.<br />

Nella parte inferiore sinistra lapide contenente<br />

longitudini e latitudini dei principali luoghi.<br />

Ottima conservazione della carta, dell’impressione e del colore. Cornice in legno con venature rossicce.<br />

76


130. LE PIEMONT SUIVANT LES NOUVELLES OBSERVATIONS. Leida, Pieter Vander<br />

Aa, 1714. € 300<br />

Incisione originale eseguita su rame (mm 310 x 230 l’impressione<br />

più margini).<br />

Impressa a Leida nel 1714 da Pieter Vander Aa.<br />

Dettagliata carta geografica del Piemonte e dei territori<br />

confinanti, la Savoia, la Provenza, il Delfinato e la Contea<br />

di Nizza.<br />

In alto a sinistra il titolo inserito entro ampio drappo e sullo<br />

sfondo veduta animata da personaggi. Sotto scale grafiche.<br />

Buono stato di conservazione della carta e dell’impressione.<br />

131. MAPPA GEOGRAFICA ESATTISSIMA DELLE PROVINCIE DEL TORTONE-<br />

SE, PAVESE ALESSANDRINO CONTENUTE DAL CORSO DEL FIUME PO, TA-<br />

NARO E TIDONE CON L’ADJACENTI MONTAGNE DELLA LIGURIA. Milano,<br />

Marco Antonio Dal Re, 1720 - 1730 circa.<br />

p.a.r.<br />

Incisione originale eseguita su rame su 4 fogli<br />

(mm 1016 x 735 l’impressione più ampi margini).<br />

Impressa a Milano nel 1720 - 1730 circa presso<br />

l’incisore Marco Antonio Dal Re, tratta dal disegno<br />

di Joseph Chafrion.<br />

Carta geografica di grande rarità raffigurante<br />

le province di Tortona, Pavia, Alessandria<br />

e Asti, sconosciuta alle bibliografie e curiosamente<br />

ruotata di 180° rispetto al nord.<br />

In alto a sinistra drappo sorretto da due putti contenente<br />

legenda. In alto a destra cartiglio raffigurante<br />

la Liguria di levante e la parte sud del Piemonte<br />

con titoli. In basso a sinistra scala distanziometrica in miglia italiane sovrastata da figure allegoriche.<br />

Marco Antonio Dal Re (*1697 - †?) si trasferì a Milano giovanissimo nel 1723 dopo un soggiorno a<br />

Cremona, dove già svolgeva l’attività di incisore.<br />

Joseph Chafrion (*1653 - †1698) trascorse la vita a Genova facendo l’incisore.<br />

Ottimo stato conservativo della carta e dell’impressione.<br />

132. INSULÆ ET REGNI SICILIÆ NOVISSIMA<br />

TABULA. Amsterdam, Guillaume De L’Isle, 1725.<br />

€ 1.500<br />

Incisione originale eseguita su rame, acquerellata a mano<br />

all’epoca (mm 590 x 500 l’impressione più margini).<br />

Impressa ad Amsterdam nel 1725 da Guillaume De L’Isle<br />

(*1675 - †1726) su disegno di Joachim Ottens (1663 - 1719)<br />

e inserita nell’opera “Atlas Major”.<br />

Dettagliata carta geografica della Sicilia, inserita entro<br />

cornice graduata ai margini.<br />

77


Lungo la parte superiore, su due righe, il titolo in latino. Curiosamente l’Etna è in eruzione assieme ad<br />

innumerevoli dettagli topografici.<br />

In basso a sinistra, entro riquadro carta geografica dell’isola di Malta e di Gozzo, con scale distanziometriche<br />

e legenda.<br />

In basso a destra riquadro con ampia legenda e scale distanziometriche.<br />

Ottima conservazione della carta, dell’impressione e del colore. Cornice in legno biondo.<br />

133. L’ITALIE PUBBLIÉE SOUS LES AUSPICES DE<br />

MONSEIGNEUR LE DUC D’ORLEANS. Parigi, Jean<br />

Baptiste Bourguignon D’Anville, 1743. € 1.200<br />

Incisione originale eseguita su rame, su due fogli non uniti, acquerellata<br />

a mano all’epoca (mm 705 x 455 circa l’impressione di<br />

ogni singolo foglio più margini).<br />

Impressa a Parigi nel 1743 dal geografo e cartografo francese<br />

Jean Baptiste Bourguignon D’Anville (*Parigi 1697 - †1782).<br />

Imponente carta geografica dell’Italia.<br />

Maestoso drappo in alto a destra animato da figure sacro e allegoriche:<br />

la Lupa mentre allatta Romolo e Remo, il Po adagiato tra<br />

le acque e una figura femminile uscente da nubi e reggente croce<br />

nella parte alta.<br />

In basso a sinistra undici scale distanziometriche.<br />

Perfetta conservazione della carta, dell’impressione e del colore.<br />

134. CARTA GENERALE DELLE OPERAZIONI SEGUITE NELLA CAMPAGNA<br />

DEL 1744 TRA L’ARMATA <strong>DI</strong> S. M. E QUELLA DE’ GALLISPANI. 1750 circa .€ 3.800<br />

Disegno originale, eseguito a china e acquerello, firmato Bergalli<br />

nell’angolo inferiore destro (mm 680 x 960 il foglio).<br />

Dettagliata carta geografica manoscritta, della metà del settecento,<br />

raffigurante i territori del Piemonte occidentale e della Liguria<br />

di Ponente, dalla valle di Susa alla costa ligure, passando per<br />

i territori di Cuneo, con i riferimenti militari dei combattimenti<br />

avvenuti nel 1744 tra gli eserciti franco-spagnoli e i piemontesi.<br />

In alto a destra il titolo seguito da un esteso indice esplicativo.<br />

Nell’angolo inferiore destro scala distanziometrica affiancata da<br />

timbro del Corpo di Stato Maggiore impresso a secco, ripetuto al<br />

verso ma impresso in tinta blu. Rosa dei venti a destra.<br />

La data dell’inizio dell’assedio, contro i bastioni della città di Cuneo<br />

è il 15 settembre 1744.<br />

Il 29 settembre il Re arrivò da Saluzzo con 25000 uomini per soccorrere<br />

i 4089 soldati a difesa della città. Il 30 settembre l’esercito<br />

si schierò a Madonna dell’Olmo e lì combatté una feroce battaglia<br />

contro i nemici galloispanici, che pur uscendone vincitori, saranno<br />

molto indeboliti. I ventuno giorni successivi di guerra furono più facili per i piemontesi e il 21 ottobre il<br />

consiglio di guerra franco-spagnola decise di concludere l’assedio.<br />

Importante documento storico e militare-cartografico in perfetto stato conservativo. Cornice in legno<br />

del ’900 con borchie floreali in ottone ai quattro angoli.<br />

78


135. TAB. GEOGR. EUROPAE AD EMENDATIORA QUAE AD HUC PRO<strong>DI</strong>ERUNT<br />

EXEMPLA IUSSU ACAD. REG. SCIENT. ET ELEG. LITT. PRUSS. DESCRIPTA.<br />

Berlino, Christian Ludewig Kunst, 1760. € 500<br />

Incisione originale eseguita su rame, acquerellata a mano all’epoca (mm 390 x 340 l’impressione più<br />

margini).<br />

Impressa a Berlino nel 1760 presso lo stampatore Christian Ludewig Kunst e inserita nell’opera del<br />

matematico Leonhard Euler (*Basilea 1707 - †San Pietroburgo 1783) “Geographischer Atlas bestehend<br />

in 44 Land-Charten…”.<br />

Carta geografica dell’Europa, inserita entro cornice graduata proveniente da uno dei primi atlanti<br />

tedeschi ideati per uso scolastico.<br />

Buono stato di conservazione della carta, dell’impressione e del colore.<br />

136. TAVOLE ASTRONOMICHE. Parigi, Claude Buy de Mornas - L. C. Desnos, 1761.<br />

€ 320 - 420 per singola stampa<br />

Dodici incisioni originali eseguite su rame, acquerellate<br />

a mano all’epoca su alcuni particolari (mm 535 x 365<br />

l’impressione più margini).<br />

Impresse a Parigi nel 1761 da Claude Buy de Mornas,<br />

presso lo stampatore L. C. Desnos e inserite nell’opera<br />

“Atlas Méthodique et Elémentaire de Géographie et<br />

d’Histoire”.<br />

Tutte le tavole sono finemente incise e racchiuse in<br />

una cornice attraversata da ghirlande di fiori e strumenti<br />

astronomici, accompagnate da due grandi colonne di<br />

testo in francese e raffigurano i pianeti, sistemi planetari,<br />

eclissi di luna e di sole, diagrammi celesti, etc.<br />

• Des planètes en particulier.<br />

• Systême de Descartes.<br />

• Centre du monde. Systême de Ptolomée et de Ticho-Brahe.<br />

• Zônes.<br />

• Histoire de la découverte des mondes nouveau et<br />

inconnu.<br />

• Diversità des ombres.<br />

• Des planètes subalternes et de la paralaxe.<br />

• De l’aërologie.<br />

• Observations.<br />

• Colures, tropiques, cercles polaires, et leurs usages.<br />

• Explications des saisons.<br />

• Des planètes.<br />

Claude Buy de Mornas fu geografo del Re Luigi XVI e del Duca di Berry. Contribuì a facilitare lo<br />

studio di questa scienza nel XVIII secolo.<br />

Ottimo stato conservativo.<br />

79


137. LES ESTATS DE SAVOYE ET DE PIÉMONT. Parigi, Jean Dezauche, 1784. € 950<br />

Incisione originale eseguita su rame, acquerellata a mano<br />

all’epoca (mm 470 x 650 l’impressione più ampi margini<br />

Impressa a Parigi nel 1784 dallo stampatore Jean Dezauche,<br />

utilizzando il rame originale del 1707 di Hubert<br />

Jaillot (*Parigi 1632 - †1712).<br />

Dettagliata e pittorica carta geografica del Piemonte e<br />

della Savoia, eseguita con grande ricchezza di particolari.<br />

In alto a destra titolo racchiuso entro sontuoso cartiglio,<br />

con alla base la Dora e il Po, sovrastato da stemma e<br />

corona Reale, sorretto da figure angeliche.<br />

Lungo la parte inferiore la scritta “Le Duché d’Avost, la<br />

Seigneurie de Verceil, le Marquisat d’Yvrée”.<br />

Jean Dezauche impresse alcune carte geografiche traendo<br />

spunto dai rami originali degli innovativi cartografi<br />

Guillaume De l’Isle (*1675 - †1726) e di suo genero Philippe<br />

Buache (*1700 - †1773).<br />

Buona conservazione della carta, del colore e dell’impressione.<br />

cfr. Barrera, Il Piemonte nella cartografia del Settecento,<br />

n° 80 (cita l’edizione del 1707).<br />

138. TABULA PEDEMONTII ANTIQUI, ET ME<strong>DI</strong>I ÆVI.<br />

Torino, Pietro Amati e Pio Tela, 1811. € 400<br />

Incisione originale eseguita su rame, intelata all’epoca (mm 480 x 655<br />

l’impressione più margini).<br />

Impressa a Torino nel 1811 da Pietro Amati e Pio Tela su disegno di<br />

Lirelli.<br />

Carta geografica del Piemonte.<br />

In basso a destra il titolo inserito entro ovale. Sotto scale distanziometriche.<br />

Perfetta conservazione della carta, dell’impressione e del colore.<br />

139. CARTA GEOGRAFICA POSTALE DEL PIEMONTE SAVOJA<br />

E GENOVESATO. Cremona, Luigi Demicheli, 1849. € 230<br />

Incisione originale eseguita su rame (mm 340 x 340 l’impressione più<br />

margini).<br />

Impressa a Cremona nel 1849 presso Luigi Demicheli.<br />

Carta geografica del Piemonte, della Savoia e del Genovesato.<br />

Interessante è la classificazione delle strade in postali, secondarie, cavalcabili<br />

e le indicazioni delle stazioni e delle corse postali.<br />

In alto a destra titolo contornato da volute.<br />

Legenda entro riquadro posizionato nell’angolo inferiore sinistro. Scale distanziometriche nella parte<br />

inferiore destra.<br />

Ottimo stato conservativo della carta e dell’impressione.<br />

80


140. <strong>CARTE</strong> MILITAIRE DES ALPES. Parigi, F. P. Michel, 1820. € 2.350<br />

Incisioni origiali eseguite su rame, acquerellate<br />

a mano all’epoca ai confini e nei particolari,<br />

formanti una grande carta di dimesnsioni totali<br />

(mm 1920 x 1960).<br />

Impressa a Parigi nel 1820 da F. P. Michel dai<br />

disegni di J. B. S. Raymond.<br />

Fogli intelati all’epoca più volte ripiegati e suddivisi<br />

in 13 parti numerate (mm 644 x 485 ogni<br />

foglio).<br />

Imponente grande carta topografica militare<br />

delle Alpi comprendente i territori del Piemonte,<br />

della Savoia, della Contea di Nizza,<br />

del Ducato di Genova e di Milano e le zone<br />

confinanti.<br />

12 mappe con contorni acquerellati a mano<br />

all’epoca. La grande mappa è in scala 1:200.000<br />

e comprende città, borghi, villaggi e strade.<br />

Grande titolo entro riquadratura sistemato nella<br />

parte sinistra della tavola num. 10. La tavola n°<br />

13 è quella usata per l’assemblaggio, con titoli<br />

in alto e al centro, due figure mitologiche contrapposte<br />

ai lati e scale distanziometriche lungo il lato inferiore.<br />

Ottimo stato conservativo della carta, della tela e della custodia dell’epoca in cartonaggio marmorizzato.<br />

141. LA CHAINE DU MONT-BLANC. Berna, fratelli Kümmerly, 1896. € 1.100<br />

Incisione originale eseguita su acciaio, acquerellata a mano e intelata all’epoca (mm 1115 x 595 il<br />

foglio).<br />

Impressa a Berna nel 1896 dai fratelli Kümmerly, dai disegni dell’Ingegnere X. Imfeld e commissionata<br />

dal presidente del Club Alpino Svizzero, Albert Barbey.<br />

Carta topografica ricca di particolari raffigurante<br />

il massiccio del Monte Bianco e le zone<br />

circostanti, con le misurazioni, i rilievi e i riferimenti<br />

topografici, ideata da una delle più<br />

apprezzate guide alpine dell’epoca, Louis Kurz.<br />

Nell’angolo inferiore destro i titoli in francese,<br />

affiancati a sinistra da scala distanziometrica.<br />

Abbreviazioni e osservazioni nella parte inferiore<br />

sinistra.<br />

Nel presente esemplare sono state aggiunte le<br />

curve di livello, come si evince nella parte inferiore<br />

della carta, dove compare l’annotazione.<br />

Non menzionata nella bibliografia Priuli Noussan.<br />

Ottima conservazione. Cornice in legno biondo.<br />

81


<strong>STAMPE</strong> DECORATIVE, <strong>DI</strong>SEGNI, MAESTRI,<br />

AFFICHES E VARIE<br />

Presso la libreria sono disponibili stampe originali, litografie e disegni di vario argomento<br />

e soggetto, eseguiti da artisti e maestri italiani e stranieri dal XV al XX secolo.<br />

Gli esemplari qui di seguito descritti rappresentano solamente una minima parte del materiale<br />

presente in bottega.<br />

142. MANTEGNA, Andrea. Baccanale con Sileno. 1470 - 1480 circa. p.a.r.<br />

Incisione originale eseguita a tecnica mista bulino e puntasecca (mm 445 x 290 il foglio).<br />

Suggestiva incisione di maestro italiano, impressa tra il 1470 e il 1480 da Andrea Mantenga (*Isola<br />

di Carturo 1431 - †Mantova 1506) raffigurante momenti di beato abbandono ai vizi: Il Baccanale è<br />

incentrato su un grasso Sileno, trasportato da due uomini e incoronato da un Satiro, mentre un secondo<br />

sta salendo sulla schiena di un uomo. A sinistra e a destra si trovano due suonatori.<br />

Lo sfondo scuro fa risaltare le figure chiare e i personaggi come rilievi scultorei.<br />

Per l’analogia di forma e dimensioni si ipotizza che questo soggetto sia stato concepito dal Mantenga<br />

come un tutt’uno con un’altra conosciuta opera: il “Baccanale con il tino”. La pozza di vino che si vede<br />

nella parte bassa sinistra è la stessa che si trova all’estrema destra dell’altra stampa citata. Inoltre la<br />

presenza alle estremità apposte di due figure che guardano verso l’esterno, un putto nella stampa con<br />

il tino ed un suonatore di flauto in quella qui in esame, suggerisce l’impressione di una scena che si<br />

sviluppa come una lunga esecuzione orizzontale.<br />

Magnifica prova in nitida impressione, su carta vergellata con filigrana con piccolo cerchio.<br />

Esemplare di notevole interesse per il soggetto raffigurato, in buono stato di conservazione. L’esemplare<br />

è stato rifilato al limite dell’impressione.<br />

cfr. Landau-Boorsch 75.<br />

82


143. <strong>DI</strong>SEGNO. Centro Italia, Giuseppe Diamantini,<br />

seconda metà del XVII sec. € 2.800<br />

Disegno originale eseguito a inchiostro di seppia e matita, su<br />

foglio spesso di carta (mm 245 x 365 il foglio).<br />

Raffinato e complesso disegno attribuibile alla penna del pittore<br />

Giuseppe Diamantini.<br />

Esecuzione grafica significativa e riconducibile alla personalità<br />

dell’abile e conosciuto artista, al quale sono state dedicate alcune<br />

mostre in territorio italiano.<br />

Giuseppe Diamantini (*Fossombrone 1621 - †1705) fu pittore<br />

e incisore. All’artista sono attribuite 60 incisioni di argomento<br />

mitologico, religioso e classico e alcuni capolavori di pittura e<br />

affrescatura di alcune importanti chiese della città di Venezia.<br />

Buono stato conservativo.<br />

cfr. Benezit IV 545.<br />

144. FIORI. Venezia, Vincenzo Valgrisi, 1568. € 250 per singola stampa<br />

Xilografie originali finemente acquerellate a mano all’epoca.<br />

Impresse a Venezia nel 1568 presso lo stampatore Vincenzo Valgrisi e inserite nell’opera del medico<br />

e umanista Pietro Andrea Mattioli (*Siena 1501 - †Trento 1578) “Discorsi, nei sei libri della Materia<br />

Medicinale di Pedacio Dioscoride Anazarbeo”.<br />

Tavole delineate con arte ed ingegno da Giorgio Liberale da Udine e intagliate da Wolfang Meyerpeck.<br />

Uno dei più importanti studi a fine curativo-farmacologico alla portata dei barbieri, degli erbolai e degli<br />

speziali, oltre che dei medici e botanici.<br />

Dettagliate raffigurazioni scientifiche di piante, fiori e erbe medicinali, con testo sottostante o sovrastante<br />

in italiano.<br />

• Genestra.<br />

• Camedrio.<br />

• Apocino serpeggiante.<br />

• Elice.<br />

• Glasto domestico.<br />

• Un’altra fumaria.<br />

• Lichnide.<br />

• Colchido florido.<br />

• Xiride.<br />

• Pitiusa.<br />

• Semprevivo minore.<br />

• Sidebite quarta.<br />

• Hormino salvatico.<br />

• Maro.<br />

• Un altro verbasco.<br />

• Ocimoide.<br />

• Assenzo marino.<br />

• Narciso.<br />

• Filipendula.<br />

Perfetto stato di conservazione della carta, dell’impressione e dell’acquarellatura di ogni singola tavola.<br />

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145. LA PASSIONE <strong>DI</strong> NOSTRO SIGNORE. Anversa, Pieter De Jode, 1590.<br />

€ 250 per singola stampa<br />

Incisioni originali eseguite al bulino, su carta<br />

vergellata (mm 135 x 215 circa l’impressione<br />

più margini).<br />

Impresse ad Anversa nel 1590 da Pieter De<br />

Jode e inserite nell’opera “Iesu Christi passionis<br />

et resurrectionis”.<br />

Gli episodi riportati nelle tavole sono ispirati<br />

al ciclo della Passione di Cristo: la lavanda<br />

dei piedi, Gesù nel giardino degli Ulivi,<br />

il bacio di Giuda, Gesù deriso dai soldati,<br />

Gesù inchiodato alla croce, Gesù morente…<br />

Tavole di grande finezza pittorica e incisoria<br />

eseguite da Pietro De Jode, detto il Vecchio,<br />

disegnatore ed intagliatore, nato ad Anversa<br />

nel 1570 e morto nel 1634, il quale apprese i<br />

principi dell’incisione da Enrico Golzius. Perfezionò la tecnica in Italia dove incise rami di conosciuti<br />

maestri. Tornato ad Anversa nel 1601 continuò ad incidere per artisti olandesi.<br />

Ottima conservazione di ogni singola tavola.<br />

cfr. Benezit VII 548.<br />

146. L’ADORAZIONE DEI MAGI. Parigi, Lucas Vorsterman il giovane, 1655 - 1660 circa.<br />

€ 1.350<br />

Incisione originale eseguita all’acquaforte su<br />

carta vergellata (mm 755 x 565 l’impressione<br />

più margini).<br />

Impressa a Parigi nel 1655 - 1660 circa da<br />

Lucas Vorsterman il giovane (Anversa 1624 -<br />

1667) su disegno di Pieter Paul Rubens (*Siegen<br />

1577 - †Anversa 1640).<br />

Raffinata esecuzione incisoria raffigurante<br />

l’adorazione dei Magi, impressa da abile e<br />

conosciuto artista fiammingo.<br />

In primo piano, stanno in piedi San Giuseppe<br />

e la Beata Vergine che regge il Bambino,<br />

il quale poggia la piccola mano sinistra sulla<br />

testa calva del primo Re, che gli bacia il piedino.<br />

Accanto si nota altro Re dalla lunga barba<br />

con il turbante in capo, alle sue spalle il terzo Magio che tiene la mani alla fascia, che lo cinge ed il suo<br />

paggio soffia entro il turibolo per mantener accesa la fiamma.<br />

Una miriade di dettagli naturalistici e di costume creano un effetto vibrante dove l’occhio dello spettatore<br />

si sposta da un particolare all’altro. I personaggi si sovrappongono in maniera festosa, creando un<br />

insieme irreale e fiabesco.<br />

Corre lungo il lato inferiore la dedicatoria e il titolo.<br />

Buono stato di conservazione della carta e dell’impressione. Cornice in ciliegio.<br />

cfr. Benezit XIV 344.<br />

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147. VIENI <strong>DI</strong> QUESTO CASCIO... NON TI <strong>DI</strong>SPIACCIA IL PIACENTIN FOR-<br />

MAGGIO. Roma, Giuseppe Maria Mitelli, 1660. € 250<br />

Incisione originale eseguita al’acquaforte (mm 205 x 290 l’impressione<br />

più ampi margini).<br />

Impressa a Roma nel 1660 da Giuseppe Maria Mitelli (*Bologna 1634<br />

- †1718), tratta dall’opera “Di Bologna l’arti per via d’Anibal Caraci<br />

disegnate, intagliate, et offerte [...] da Gioseppe Maria Mittelli”.<br />

Esecuzione incisoria di qualità e finezza raffigurante un venditore<br />

di formaggio.<br />

Nella parte inferiore il titolo: “Vieni: di questo cascio havrai buon saggio,/Se<br />

vorrai saporir dolci bevande/Se vorrai regallar condir vivande/<br />

Non ti dispiaccia il piacentin formaggio”.<br />

Giuseppe Maria, figlio del pittore Agostino Mitelli fu a sua volta pittore,<br />

ma soprattutto fu uno dei più prolifici incisori del Seicento. Riprodusse<br />

a olio capolavori dei Carracci, del Guercino e di altri insigni<br />

pittori bolognesi. Realizzò allacquaforte una straordinaria quantità<br />

di soggetti di ogni genere: scene di vita popolare, allegorie, giochi di<br />

società, satire politiche, etc.<br />

Buono stato conservativo della carta e dell’impressione. Piccolo restauro nella parte inferiore destra.<br />

148. LORENZINI, Giovanni Antonio - PASINELLI, Lorenzo. San Giovanni predica nel<br />

deserto. Bologna, 1690 - 1700 circa. € 1.550<br />

Incisione originale eseguita all’acquaforte<br />

(mm 802 x 466 l’impressione<br />

più 2 - 3 cm di margine).<br />

Impressa a Bologna nel 1700 circa<br />

da Giovanni Antonio Lorenzini e<br />

disegnata da Lorenzo Pasinelli.<br />

Suggestiva prova di abile maestro<br />

bolognese.<br />

Giovanni Antonio Lorenzini (*Bologna<br />

1665 - †1740) pittore e incisore<br />

di soggetti religiosi e classici,<br />

fu allievo di Lorenzo Pasinelli<br />

(*1629 - †1700) disegnatore e pittore<br />

italiano del periodo barocco, rappresentante<br />

della scuola bolognese.<br />

In primo piano il popolo entusiasta ed attento, colto dallo stupore, riunito e seduto fa da cornice a San<br />

Giovanni che predica con lo sguardo rivolto verso la folla.<br />

Lungo il lato inferiore dedica al senatore Franceso Ghisilieri.<br />

Buona conservazione della carta e dell’impressione. Qualche segno di piega originale.<br />

cfr. Benezit VIII 799.<br />

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149. ARTI E MESTIERI. Amsterdam, Jan Luyken, 1694. € 100 per singola stampa<br />

Venti incisioni originali eseguite su rame (mm 80 x 90 l’impressione più margini con testo).<br />

Impresse ad Amsterdam nel 1694<br />

da Jan Luyken o Johannes Luiken<br />

(*Amsterdam 1649 - †1712) e inserite<br />

nell’opera “Spiegel van het<br />

Menselyk Bedryf”, chiamata anche,<br />

in versione più semplice “Afbeelding<br />

der Menschelyke Bezigheden”.<br />

Fini incisioni raffiguranti antichi<br />

mestieri: il pasticcere, il produttore<br />

di pergamena, il cappellaio, il fabbricante<br />

di rocchetti, il passamantiere,<br />

l’arrotino, il cestaio, il sellaio, il<br />

lampionaio, il vetraio soffiatore, lo<br />

spadaio, il mastro d’ascia, l’incisore,<br />

il campanaro, il cordaio, lo scrivano,<br />

il carradore, il predicatore, il fabbricante<br />

di clessidre e le lavoratrici al<br />

telaio.<br />

Nella realizzazione Jan Luyken fu<br />

aiutato da suo figlio Caspar.<br />

Le esecuzioni sono accompagnate da<br />

titolo, testo descrittivo in olandese e<br />

decorativo finalino.<br />

Buono stato conservativo.<br />

150. LA PASSION DES RICHESSES ESPRIMÉE DANS UN ESPRIT SATYRIQUE<br />

PAR DES SATIRES AVARES. Parigi, Gérard Audran, 1700 circa. € 500<br />

Incisione originale eseguita su rame, acquerellata<br />

a mano all’epoca (mm 375 x 230).<br />

Impressa a Parigi nel 1700 circa da Gérard Audran,<br />

tratta dal dipinto di Claude Gillot.<br />

Rappresentativa incisione raffigurante la passione<br />

per la ricchezza. I protagonisti sono il Dio<br />

della ricchezza e satiri, in cerca di controllo e<br />

potere.<br />

La scena si svolge in un paesaggio bucolico.<br />

Lungo il lato inferiore, su due colonne, descrizione<br />

della tavola, divisa dal titolo.<br />

Gérard Audran (*Lione 1640 - †Parigi 1703) incise<br />

prendendo spunto da opere di Guercino, Caracci e Le Blanc. Assunse più tardi il ruolo di incisore<br />

del re.<br />

Buono stato conservativo della tavola, in coloritura coeva.<br />

cfr. Benezit I 540.<br />

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151. RAMI ORIGINALI - FERRERO <strong>DI</strong> LAVRIANO, Francesco Maria. Augustae Regiæque<br />

Sabaudiæ Domus Arbor Gentilitiæ. Torino, 1702 - 1703.<br />

p.a.r.<br />

Straordinario insieme formato da 32 rami originali della dimensione<br />

in-folio piccolo e dello spessore di mm 2.0 - 2.5 circa, di cui:<br />

30 ritratti di circa mm 230 x mm 235, 01 frontespizio di circa mm<br />

230 x 335 e 01 ritratto aggiunto di circa mm 260 x mm 310, usati<br />

per stampare i ritratti dei Duchi, Principi e Conti Sabaudi, contenuti<br />

nella celebre opera di Ferrero di Lavriano intitolata “Augustae<br />

Regiæque Sabaudæ Domus Arbor Gentilitiæ”, impressa<br />

a Torino da Giovanni Battista Zappata nel 1702 - 1703.<br />

Alla collezione completa mancano, forse quattro lastre. Quest’opera,<br />

stampata nel 1702 - 03 è curiosamente anomala perché si presenta<br />

con diverse varianti. Il volume normalmente ha 32 ritratti più<br />

01 frontespizio, più 01 dedica. Alcune volte ha 33 ritratti più 01<br />

frontespizio, più 01 dedica, raramente ha 33 ritratti, più 01 frontespizio,<br />

più 01 dedica e in aggiunta 01 o 02 tavole con il medaglione<br />

centrale vuoto e senza descrizione del personaggio.<br />

Curiosamente la collezione è accompagnata da una vecchia fotografia<br />

(probabilmente degli anni ’50 circa.) raffigurante una famiglia<br />

non riconosciuta, riunita attorno ad un tavolo con sullo sfondo le<br />

suddette lastre di rame (ne sono presenti 36) incastonate entro una<br />

robusta cornice saldamente fissata al muro.<br />

L’ultima lastra, fuori numerazione, che raffigura Vittorio Amedeo<br />

III, di dimensioni superiori e mai inserita nell’opera, è stata eseguita<br />

negli anni successivi alla data di stampa del volume, 1702 - 1703.<br />

Tutte le lastre tranne il frontespizio e l’ultima, sono numerate.<br />

Molte lastre sul retro presentano alcune piccole prove di incisione.<br />

Le lastre di rame sono le seguenti:<br />

senza num.) Frontespizio.<br />

2) Umberto.<br />

3) Amedeo I.<br />

4) Oddone.<br />

5) Amedeo II.<br />

6) Umberto II.<br />

7) Amedeo III.<br />

8) Umberto III.<br />

9) Tommaso.<br />

10) Amedeo IV.<br />

11) Bonifacio Amedeo IV.<br />

12) Pietro.<br />

13) Filippo I.<br />

14) Amedeo V.<br />

15) Edoardo.<br />

16) Aimone.<br />

17) Amedeo VI.<br />

19) AmedeoVIII.<br />

20) Ludovico Amedeo VIII.<br />

21) Amedeo IX.<br />

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22) Filiberto I.<br />

23) Carlo I.<br />

25) Filippo II.<br />

26) Filiberto II.<br />

27) Carlo III.<br />

28) Emanuele Filiberto.<br />

29) Carlo Emanuele.<br />

30) Vittorio Amedeo I.<br />

31) Francesco Giacinto.<br />

33) Vittorio Amedeo II.<br />

36) Dedica.<br />

senza num.) Vittorio Amedeo III, su lastra più ampia, eseguita in<br />

epoca posteriore.<br />

Tutte si presentano in buono stato di conservazione, con segni di uniforme brunitura del metallo. Solamente<br />

la lastra usata per stampare il frontespizio, è stata pulita di recente.<br />

152. <strong>DI</strong>SEGNI A TEMPERA E ACQUERELLO - FIORI. 1720 - 1730 circa.<br />

€ 1.200 per singolo disegno<br />

Quattro disegni originali eseguiti a tecnica mista,<br />

acquarello e tempera (mm 330 x 460 circa<br />

il foglio).<br />

Raffinati e decorativi disegni di fattura piemontese,<br />

finemente dipinti da abile artista nella<br />

prima metà del settecento. Le tavole raffigurano<br />

differenti specie di fiori.<br />

Titoli manoscritti a lapis nella parte inferiore.<br />

• Amaryllis Belladonna.<br />

• Iris.<br />

• Amaryllis Sarniensis.<br />

• Fritillaria Imperialis Rubra.<br />

Buono stato conservtivo della carta e della pittura.<br />

I fogli sono inseriti in cornici originali dell’Ottocento in ciliegio.<br />

153. <strong>DI</strong>SEGNO - TESTA <strong>DI</strong> PUTTO E<br />

BAMBINO. Giovanni Pietro Ligari, 1720<br />

- 1740 circa. € 2.500<br />

Disegno originale in formato ovale, eseguito a<br />

carboncino, sanguigna e gessetto tra il 1720 ed<br />

il 1740, su carta forte vergellata, attribuito alla<br />

penna di Giovanni Pietro Ligari (mm 340 x 210<br />

circa il foglio).<br />

Vibrante e piacevole studio, evidenziato<br />

dall’intervento in sanguigna su alcuni particolari.<br />

In primo piano il putto di Ligari, dalla piccola<br />

bocca triangolare semiaperta, quasi compressa<br />

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dal turgore delle guance, dai capelli mossi disposti a ciocche. Nel disegno viene evidenziata grazia e<br />

naturalezza. In secondo piano un bambino.<br />

Giovanni Pietro Ligari o Ligario disegnatore e pittore di soggetti religiosi e ritrattista, nato a Ardendo<br />

nel 1686 e morto a Sondrio nel 1752.<br />

Buona conservazione del disegno. Cornice dell’Ottocento in legno pitturato in oro e argento, decorata<br />

con motivi a onde, affiancate da foglie stilizzate.<br />

cfr. Benezit VIII 659.<br />

154. SCENE FIAMMINGHE. Parigi, Jean Moyreau, 1737 - 1752.<br />

€ 700 per singola stampa<br />

Incisioni originali eseguite al bulino, su carta vergellata con filigrana.<br />

Impresse a Parigi tra il 1737 e il 1752 da Jean Moyreau (*Orléans<br />

1690 - †Parigi 1762), tratte dai dipinti di Philips Wouverman (*Haarlem<br />

1619 - †1668).<br />

Lungo il lato inferiore di ogni tavola, il titolo e al centro stemma.<br />

• Les bohemiens (mm 476 x 363).<br />

Decorativa incisione raffigurante due uomini a cavallo in ambiente<br />

campestre, uno dei due regge un calice e l’altro tiene<br />

accanto a se un cavallo. Intorno alcuni personaggi, accampati o<br />

di passaggio. Sullo sfondo il rudere di un castello, a sinistra una<br />

porzione di casa.<br />

• Le travail du marechal (mm 480 x 367).<br />

Incisione raffigurante un maniscalco intento a ferrare un cavallo,<br />

intorno due uomini trattengono l’animale ed altri osservano.<br />

A destra una porzione di caseggiato abitato . A sinistra, in lontananza, un mulino a vento, case e<br />

personaggi con animali.<br />

• Le vin de l’etrier (mm 475 x 359).<br />

Incisione ambientata in una stalla. All’interno sei cavalli, tre dei quali privi di cavaliere e alcuni<br />

personaggi intenti in varie mansioni. A destra il piano si sposta verso l’esterno mettendo in luce un<br />

paesaggio alberato in lontananza.<br />

• Les marchands forains (mm 478 x 373).<br />

Scenografica incisione raffigurante alcuni mercanti intenti nel loro lavoro. In primo piano, piccolo<br />

ruscello dal quale si abbevera un cane. Sullo sfondo un caseggiato.<br />

• Les maquignons a la foire (mm 480 x 364).<br />

Raffigurazione di una fiera di cavalli, svolta in un ambiente campestre. In primo piano, diversi<br />

personaggi occupati in varie mansioni. In lontananza si scorge un piccolo villaggio e un lago con<br />

delle barche ferme sulla riva.<br />

• Cavaliers du manege (mm 472 x 374).<br />

Scena campestre con paesaggio alberato e carrozza trainata da cavalli.<br />

• Retour de chasse et curée (mm 460 x 353).<br />

Molti personaggi e animali in primo piano animano la scena. Scene come queste, che rappresentano<br />

momenti di vita semplice e popolaresca, erano assai apprezzate nella prima metà del XVIII<br />

secolo.<br />

• La grote du mareshal (mm 372 x 483).<br />

L’incisione è caratterizzata da un ritmo vario: l’ansietà dei cani, la donna che sta per scendere dalla<br />

scalinata, i cavalli con i loro padroni,un uomo in bilico su una scala di legno , sono tutti episodi che<br />

comunicano un fremito trepidante a tutta la scena.<br />

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• Port de mer (mm 477 x 366).<br />

Un largo cielo sovrasta un paesaggio di grande suggestione, in cui figure di pescatori animano la<br />

scena.<br />

• La buvette des chasseurs (mm 457 x 355).<br />

Tavola impressa con grande padronanza di tecnica, l’occhio può cogliere particolari sottili trattati<br />

con estrema cura, soprattutto nelle teste degli animali che danno movimento e vivezza all’insieme.<br />

• La cascade (mm 415 x 336).<br />

Molto attento ai particolari, Moyreau precisa assai chiaramente il profilo dei colli, il fogliame,<br />

l’erba dei prati, la cascata, con un segno sottile.<br />

• La quartier des vivandiers (mm 479 x 380).<br />

La scena è intrisa di grande energia ed un sottile e armonioso colloquio si stabilisce tra le donne ed<br />

i soldati, giunti fino a loro per trovare accoglienza e cibo.<br />

• Quartier de rafraichissement (mm 467 x 352).<br />

Donne, uomini, bambini e animali popolano questa scena piena di elementi compositivi che arricchiscono<br />

l’insieme, come i boccali colmi d’acqua e le tende per gli accampamenti. Tutto concorre<br />

a dare alla scena un senso fortemente realistico.<br />

Ottimo stato di conservazione della carta e dell’ impressione, ampi margini.<br />

cfr. Benezit IX 920.<br />

155. LE MATIN - LE MIDY - L’APRÈS <strong>DI</strong>NÉE - LE SOIR. Parigi, Jacques Philippe Le<br />

Bas, 1740 - 1742.<br />

€ 3.200 la serie<br />

Incisioni originali eseguite su rame, su carta vergellata.<br />

Impresse a Parigi tra il 1740 e il 1742 da Jacques<br />

Philippe Le Bas (*Parigi 1707 - †1783), tratte dai<br />

dipinti di Willem Jan Van Den Berghem (*1620<br />

- †1683).<br />

Serie di quattro stampe di soggetto fiammingo,<br />

impresse da abile e conosciuto artista francese,<br />

nella prima metà del XVIII secolo.<br />

Le stampe raffigurano quattro diversi momenti<br />

della giornata (mattino, ,mezzogiorno, pomeriggio<br />

e sera) e le attività ad esse connesse in diversi<br />

ambienti.<br />

• Le matin (mm 460 x 365 l’impressione più ampi margini).<br />

• Le midy (mm 470 x 380 l’impressione più ampi margini).<br />

• L’après dinée (mm 465 x 375 l’impressione più ampi margini).<br />

• Le soir (mm 455 x 365 l’impressione più ampi margini).<br />

Sotto ogni impressione oltre al titolo sono presenti dedicatorie.<br />

Bella e raffinata serie completa e perfettamente conservata delle quattro parti del giorno.<br />

cfr. Benezit VIII 372.<br />

90


156. VEUE ET PORT DE MER DE FLANDRE. Parigi, Jacques Philippe Le Bas, 1746.<br />

€ 1.200<br />

Incisione originale eseguita su rame (mm 670 x 500<br />

l’impressione più ampi margini).<br />

Impresse a Parigi nel 1746 da Jacques Philippe Le Bas<br />

(*Parigi 1707 - †1783), tratta dal dipinto di David Teniers<br />

(*Anversa 1610 - †Bruxelles 1690).<br />

L’atmosfera serena di questa rara esecuzione, viene<br />

rischiarata dalla luce intensa di una limpida giornata,<br />

che consente di apprezzare la vista del porto. L’incisione<br />

è ravvivata dai gesti dei lavoranti in primo piano.<br />

I pescatori intenti a tendere le reti imprimono alla<br />

scena un vivo senso di animazione, insieme al gonfiarsi<br />

delle vele delle barche che solcano il mare.<br />

Lungo il lato inferiore il titolo in francese con uno stemma nella parte centrale.<br />

Esemplare dall’ottima inchiostratura, su carta vergellata con filigrana “aquila con corona” e scritta.<br />

cfr. Benezit VIII 372.<br />

157. SCENE FIAMMINGHE. Parigi, Jacques Philippe Le Bas, 1750 circa.<br />

€ 1.000 per singola stampa<br />

Incisioni originali eseguite su rame, su carta vergellata.<br />

Impresse a Parigi nel 1750 circa da Jacques Philippe<br />

Le Bas (*Parigi 1707 - †1783), tratte dai dipinti di David<br />

Teniers (*Anversa 1610 - †Bruxelles 1690).<br />

Lungo il lato inferiore di ogni tavola, il titolo in francese<br />

con uno stemma nella parte centrale.<br />

• Les philosophes bacchiques (mm 495 x 380<br />

l’impressione più ampi margini).<br />

L’incisione raffigura cinque uomini e una donna.<br />

Due di questi personaggi sono seduti ad un tavolo,<br />

uno con un bicchiere alzato nell’intento di<br />

fare un brindisi. Alle loro spalle, in piedi, c’è un<br />

uomo che scruta i loro movimenti, altri due davanti ad un camino assorti nei pensieri. La donna, in<br />

secondo piano, li osserva.<br />

• Le chimiste (mm 495 x 375 l’impressione più ampi margini).<br />

Scena raffigurante quattro personaggi al lavoro nel laboratorio chimico.<br />

• La boudiniere (mm 495 x 375 l’impressione più ampi margini).<br />

Scena molto animata. Una donna in primo piano che lavora la carne, quattro bambini che giocano<br />

sulla destra e sette personaggi sullo sfondo, alcuni seduti attorno ad un tavolo altri in piedi intenti<br />

a bere vino.<br />

• Jeu de boule ou IVe, vûë de Flandre (mm 455 x 365 l’impressione più ampi margini).<br />

Un gruppo di uomini intenti a giocare al gioco delle bocce, altri che osservano e dialogano. Il tutto<br />

si svolge in un ambiente campestre.<br />

Raffinate incisioni fiamminghe raffiguranti mestieri e divertimenti: il chimico, il macellaio, il baccanale<br />

e il gioco delle bocce.<br />

Ottima conservazione delle incisioni, tutte con ampi margini e in nitida inchiostratura.<br />

cfr. Benezit VIII 372.<br />

91


158. CHIRURGIE. Parigi, Jacques François Benard, 1751. € 150 per singola stampa<br />

Incisioni originali eseguite su rame (mm 225<br />

x 355 l’impressione più margini).<br />

Impresse a Parigi nel 1751 da Jacques<br />

François Benard su disegni di Goussier, per<br />

l’opera “Encyclopedie des arts et des metiers”<br />

di Denis Diderot (*1713 - †1784) e<br />

Jean Baptiste D’Alembert (*1717 - †1783).<br />

Dettagliate tavole tecniche di argomento<br />

medico-chirurgico, raffiguranti: aghi, bisturi,<br />

sonde scanalate, spatole, pinze emostatiche,<br />

etc.<br />

Ottimo stato di conservazione della carta e<br />

dell’impressione, ampi margini.<br />

cfr. Benezit II 85.<br />

159. ME<strong>DI</strong>CINA. Parigi, 1759. € 150 - 250 per singola stampa<br />

Incisioni originali eseguite su rame.<br />

Impresse a Parigi nel 1759 da abile artista<br />

e inserite nell’opera “Traité d’Ostologie” di<br />

Alexander Monro (*Londra 1697 - †Edimburgo<br />

1767).<br />

Le presenti incisioni hanno preso spunto dai<br />

disegni dell’opera del medico e chirurgo italiano<br />

del Cinquecento, Andrea Vesalio “Humani<br />

corporis fabrica”.<br />

Dettagliate e interessanti tavole anatomiche,<br />

finemente impresse nella seconda metà<br />

del Settecento.<br />

Buona conservazione.<br />

160. PAESAGGI E SCENE <strong>DI</strong> VITA. Parigi, 1760 - 1770 circa. € 800 per singola stampa<br />

Sei incisioni originali eseguite su rame, su carta<br />

vergellata.<br />

Impresse a Parigi nel 1760 - 1770 circa da Catherine<br />

Élizabeth Cousinet-Lempereur, Marie<br />

Jeanne Ozanne Le Gouaz, Jean Jacques Le Veau,<br />

Nicolas Dufour e Jacques Aliamet, tratte dai dipinti<br />

di Claude Joseph Vernet.<br />

Lungo il lato inferiore di ogni tavola, il titolo in<br />

francese e alcune con dedica attraversata da uno<br />

stemma nella parte centrale.<br />

• Le calme (mm 470 x 330 l’impressione più<br />

ampi margini).<br />

Il tratto leggero e arioso delle raffigurazioni,<br />

92


così come la serenità dei soggetti, si amalgamano con il misurato realismo nella descrizione delle<br />

vesti dei personaggi, delle imbarcazioni e delle ceste.<br />

• Tems serein (mm 455 x 360 l’impressione più ampi margini).<br />

L’incisione raffigura scogli affioranti che si affacciano sul mare, con velieri in mare. In primo piano,<br />

a destra vi sono figure di marinai e altri popolani.<br />

• Le pêcheur encouragé (mm 505 x 415 l’impressione più ampi margini).<br />

A destra, in primo piano, un uomo intento a pescare, mentre viene osservato ed incoraggiato da una<br />

fanciulla. Suggestivo è lo scorcio delle case e del borgo sullo sfondo.<br />

• Les amans a la pêche (mm 490 x 405 l’impressione più ampi margini).<br />

Si noti la raffinatezza e, al tempo stesso, la familiarità dei due personaggi in primo piano che conversano.<br />

Si scorgono alcune barche in mare, e questo conferisce all’intera scena una tranquillità<br />

quasi surreale.<br />

• Vue des environs de Régio en Calabre (mm 470 x 365 l’impressione più ampi margini).<br />

L’incisione raffigura un fiume nei dintorni di Reggio Calabria, dove uomini e donne si alternano in<br />

maniera estremamente suggestiva a giovani pescatori intenti al lavoro.<br />

• Les italienne laborieuses (mm 460 x 360 l’impressione più ampi margini).<br />

In primo piano una consueta scena di alcune fanciulle che lavano i panni e di alcuni pescatori che<br />

attraccano la barca.<br />

Forse nessun pittore paesaggista o di marine ha mai trattato le figure umane come Claude Joseph Vernet<br />

(*Avignone 1714 - †Parigi 1789), ossia come elementi primari delle scene rappresentate o comunque<br />

considerandole fattori importanti della composizione. Il suo lavoro di paesaggista, sempre attento anche<br />

ai fenomeni dell’aria, si combina con un vivo senso di armonia pittorica. Molti furono gli incisori che<br />

riprodussero i suoi lavori.<br />

Ottima conservazione.<br />

cfr. Benezit I 197; IV 33; VIII 592; X 470.<br />

161. PIEMONTESE D’ASTI. Parigi, Pierre Étienne Moitte, 1768. € 480<br />

Incisione originale eseguita su rame, finemente acquerellata a mano<br />

all’epoca (235 x 310 l’impressione più ampi margini).<br />

Impressa a Parigi nel 1768 da Pierre Étienne Moitte (*Parigi 1722 -<br />

†1780) su disegno di Jean Baptiste Greuze.<br />

Costume popolare femminile di Asti.<br />

La protagonista è una giovane fanciulla che si specchia, indossa un<br />

ampio grembiule azzurro e un comodo vestito e l’abitazione, ricca di<br />

elementi, arricchisce l’insieme, come il cappello per la festa appeso<br />

al muro, il baule aperto, una lanterna e uno strumento musicale. Tutto<br />

dà alla scena un senso fortemente realistico.<br />

Nella parte inferiore i titoli, a sinistra in italiano, ripetuti a destra in<br />

francese.<br />

Ottima conservazione della carta, del colore e dell’impressione.<br />

cfr. Benezit IX 709; Collezione Simeom D 1988.<br />

93


162. LE STAGIONI. Parigi, Amedeo Gabrielli, 1770 circa. € 800 la serie completa<br />

Incisioni originali eseguite su rame, su<br />

carta vergellata. (mm 155 x 215 circa<br />

l’impressione di ogni singola stampa).<br />

Impresse a Parigi nel 1770 circa da<br />

Amedeo Gabrielli, tratte dai dipinti della<br />

pittrice svizzera Angelica Kauffman<br />

(*Coira 1741 - †Roma 1807).<br />

Stupenda e decorativa serie completa<br />

delle quattro stagioni.<br />

Nella parte inferiore di ogni tavola troviamo<br />

i titoli.<br />

• Flora-Le printemps. La scena, carica<br />

di brio, è animata da tre giovani<br />

donne, che si occupano di<br />

confezionare ghirlande di fiori, per<br />

salutare così l’arrivo della balla stagione.<br />

• Ceres-L’eté. L’incisione coglie tre fanciulle, una di queste è china, pronta per raccogliere il fastelli.<br />

Montagne chiudono l’orizzonte della scena.<br />

• Pomona-L’automne. Tre volti dotati di forte espressività, evidenziano i capelli, che vengono intagliati<br />

con un segno ricco di tocchi chiaroscurali. Una delle tre fanciulle tiene nella sua veste i frutti maturati<br />

e appena raccolti.<br />

• Winter-L’hiver. Donne e bambini sono riuniti attorno al fuoco. Sulla destra una giovane fanciulla<br />

scende velocemente le scale, pronta ad alimentare le fiamme, con le fascine di legna che porta tra<br />

le braccia.<br />

Buona conservazione della carta e dell’impressione.<br />

cfr. Benezit V 790.<br />

163. LE STAZIONI DELLA VIA CRUCIS. Venezia, Teodoro Viero, 1780 circa.<br />

€ 4.500 la serie<br />

Incisioni originali di scuola veneziana,<br />

eseguite all’acquaforte su carta<br />

vergellata, applicate su supporti rigidi<br />

(mm 205 x 305).<br />

Impresse a Venezia nel 1780 circa<br />

da Teodoro Viero, il quale ha preso<br />

spunto dalle rare acqueforti di Giandomenico<br />

Tiepolo (*Zianigo 1727 -<br />

†Venezia 1804).<br />

Rara serie completa delle quattordici<br />

stazioni della Via Crucis,<br />

dell’abile artista veneto Teodoro<br />

Viero.<br />

1. Gesù viene condannato a morte.<br />

2. Gesù viene caricato della croce.<br />

94


3. Gesù cade per la prima volta.<br />

4. Gesù incontra sua madre.<br />

5. Gesù viene aiutato a portare la croce da Simone di Cirene.<br />

6. Santa Veronica asciuga il volto di Gesù.<br />

7. Gesù cade per la seconda volta.<br />

8. Gesù ammonisce le donne di Gerusalemme.<br />

9. Gesù cade per la terza volta.<br />

10. Gesù è spogliato delle vesti.<br />

11. Gesù viene inchiodato sulla croce.<br />

12. Gesù muore in croce.<br />

13. Gesù è deposto sulla croce.<br />

14. Il corpo di Gesù viene posto nel Sepolcro.<br />

Ogni tavola possiede la descrizione a sinistra in latino, ripetuta a destra in italiano.<br />

Giandomenico in questi fogli ricorda molto nelle invenzioni e nelle figure, le composizioni del padre<br />

Giambattista Tiepolo (*Venezia 1696 - †Madrid 1770).<br />

Teodoro Viero (*1740 - †1795), in giovane età si trasferì a Venezia e venne istruito all’arte dell’intaglio<br />

da Marco Pitteri e da Francesco Bartolozzi.<br />

Buona conservazione della serie, resa ancora più preziosa dalle cornici coeve in legno pitturato oro,<br />

quasi tutte con vetro soffiato antico, tutte arricchite da croci inserite nella parte superiore centrale e<br />

cordoncino per supportarle.<br />

164. ROSE. Parigi, Pierre Joseph Redouté, 1802. € 600<br />

Nove incisioni originali eseguite al pointillè<br />

a colori (mm 160 x 240 circa).<br />

Impresse a Parigi nel 1802 da Pierre Joseph<br />

Redouté e inserite nella celebre opera<br />

“Les roses”.<br />

Raffinato esempio di micro-incisioni a<br />

più colori.<br />

Titoli nella parte inferiore, a sinistra in latino,<br />

ripetuto a destra in francese.<br />

• Rosa muscosa.<br />

• Rosa sulfura.<br />

• Rosa turbinata.<br />

• Rosa l’heritieranea.<br />

• Rosa centifolia folicea.<br />

• Rosa galilea caerulea.<br />

• Rosa inermis.<br />

• Rosa indica vulgaris.<br />

• Rosa bifera macrocarpa.<br />

Le tavole sono raffigurate con grande maestria, anche le più lievi sfumature dei colori dei petali hanno<br />

una finezza senza pari.<br />

Il pittore e botanico Pierre Joseph Redouté (*Saint-Hubert 1759 - †Parigi 1840) soprannominato “Raffaello<br />

dei fiori” divenne celebre per le pitture delle rose e in seguito per aver pubblicato due capolavori<br />

d’incisione raffiguranti le varietà all’epoca conosciute dei suddetti fiori.<br />

Perfetti esemplari in nitida impressione.<br />

cfr. Nissen BBI 1599; Pritzel 7455.<br />

95


165. L’AIR. Parigi, Jean Fils, 1810 - 1820 circa. € 1.200<br />

Incisione originale eseguita all’acquatinta a più<br />

colori, ripassata a mano all’epoca su alcuni dettagli<br />

(mm 420 x 320).<br />

Impressa a Parigi nel 1810 - 1820 circa da<br />

Achille Moreau, su disegno di Wexelberg, presso<br />

lo stampatore Jean Fils.<br />

Delicata esecuzione incisoria che rappresenta<br />

uno degli elementi: l’aria.<br />

Donne, uomini e bambini animano questa tavola.<br />

Molto attento ai particolari, Moreau precisa<br />

chiaramente il profilo delle montagne, il paesaggio<br />

innevato, i camini fumanti e gli abiti dei<br />

personaggi.<br />

L’elemento aria è un simbolo sensibile della<br />

vita invisibile, in quanto tale è un elemento purificatore, rappresenta la linea di demarcazione tra la<br />

terra e il cielo, ma in questa impressione si percepisce una naturale spontaneità dell’elemento, animato<br />

da una sensibilità pittorica impareggiabile.<br />

Nella parte centrale inferiore la scritta “L’air” in tinta bianca.<br />

Ottima conservazione della carta, dell’impressione e del colore. Cornice antica in noce.<br />

cfr. Benezit IX 821.<br />

166. NAPOLEONE - AUSTERLITZ-JENA-WAGRAM. Parigi, 1810 - 1815 circa. € 1.350<br />

Incisione originale eseguita al pointillé (mm 790<br />

x 625 l’impressione più ampi margini).<br />

Impressa a Parigi nel 1810 - 1815 circa a ricordo<br />

delle vittoriose battaglie napoleoniche di Austerlitz,<br />

detta anche battaglia dei tre imperatori,<br />

combattuta il 2 dicembre 1805, Jena che ebbe<br />

luogo il 14 ottobre 1806 e Wagram, combattuta<br />

tra il 5 e il 6 luglio 1809.<br />

Napoleone in mezzo alla folla, visita gli accampamenti,<br />

si preoccupa dei feriti, riceve gli sconfitti<br />

e cavalca trionfante sul suo cavallo bianco.<br />

Un’iscrizione su uno stendardo a sinistra ricorda<br />

gli eventi.<br />

L’azione, ripresa dopo le battaglie, ha sullo sfondo<br />

lo schieramento dei soldati francesi.<br />

Al suolo caduti, feriti e oggetti persi nell’affronto: cappelli, armi, ecc.<br />

Foglio in buono stato di conservazione, salvo qualche rinforzo cartaceo visibile al verso.<br />

96


167. LA MARCHANDE DE BEURRE. Parigi, Basset, 1815<br />

circa. € 250<br />

Incisione originale eseguita al pointillè, acquerellata a mano all’epoca<br />

(mm 165 x 225 il foglio).<br />

Impressa a Parigi nel 1815 circa da Montalan, su disegno di Claude<br />

Louis Desrais (*1746 - †1816), presso lo stampatore Basset.<br />

Delicata incisione raffigurante una giovane venditrice di burro.<br />

Bella la nota di luce intensa, quasi abbagliante, suscitata dalla bilancia<br />

in primo piano, che esalta la suggestione dell’immagine.<br />

Ottima conservazione della carta, dell’incisione e dell’acquerellatura.<br />

168. NAPOLEONE - LA BATAILLE D’EYLAU-BATAILLE DE LA MOSKOWA. Parigi,<br />

1815 circa. € 1.200 per singola stampa<br />

Coppia di incisioni originali eseguite al pointillé.<br />

Impresse a Parigi nel 1815 circa da Johannes Josephus Wolff (*Rotterdam 1779 - †?) e Hippolyte Lecomte<br />

(*Puiseaux 1781 - †Parigi 1857) su disegni di Carle Vernet (*Bordeaux 1758 - †Parigi 1836).<br />

Nella parte inferiore delle due stampe, titoli su due righe, contornati da volute.<br />

• La Bataille d’Eylau (mm 695 x 560).<br />

Pittorica esecuzione incisoria raffigurante<br />

la vittoriosa battaglia di Eylau, uno degli<br />

scontri più sanguinosi dell’esercito francese,<br />

combattuta l’8 febbraio del 1807. Nella<br />

parte sinistra del foglio è raffigurato il Generale<br />

Jean Joseph Ange d’Hautpoul ferito<br />

e supportato da un soldato. Al centro un Ufficiale<br />

di Cavalleria raffigurato con cappotto<br />

foderato e cappello di pelliccia, diretto verso<br />

i nemici. In lontananza, verso sinistra, Napoleone<br />

e i suoi ufficiali osservano la battaglia<br />

dalla collina.<br />

• Bataille de la Moskowa (690 x 545 l’impressione<br />

più margini).<br />

La stampa raffigura la vittoriosa battaglia di Borodino, conosciuta nella storiografia francese come<br />

battaglia della Moscova, combattuta durante la campagna di Russia il 7 settembre 1812. In primo<br />

piano napoleone sul suo destriero bianco.<br />

Buona conservazione della carta e dell’impressione. Piccolo restauro marginale sinistro su uno dei due<br />

fogli.<br />

cfr. Benezit VIII 402; XIV 690.<br />

97


169. NAPOLEONE. Londra, William Say, 1820. € 1.450<br />

Incisione originale eseguita alla maniera nera, finemente miniata a<br />

mano all’epoca, ripassata con segni di biacca su alcuni particolari<br />

(mm 530 x 680 l’impressione più margini).<br />

Impressa a Londra nel 1820 da William Say (*Lakenham 1768 -<br />

†Londra 1834), tratta dal dipinto di Goubaud.<br />

Fine esecuzione incisoria raffigurante Napoleone Bonaparte I<br />

(*Ajaccio 1769 - †Isola di Sant’Elena 1821) assiso sul trono regale.<br />

Nella parte inferiore il titolo.<br />

Ottima conservazione della carta, dell’impressione e del colore. Antica<br />

cornice Napoleone III in legno e stucco dorato e argentato.<br />

cfr. Benezit XII 345.<br />

170. REBUS - LES TRAVESTISSEMENTS POUR 1828. Lione, Giraud Frères e Gayet,<br />

1828 - 1839. € 150<br />

Incisione originale eseguita su rame (mm 280 x 375 l’impressione più margini).<br />

Impressa a Lione tra il 1828 e il 1839 presso lo stampatore Giraud Frères e Gayet.<br />

Raro foglio volante con 36 caselle contenenti rebus, con alternanza di lettere e<br />

figure.<br />

Tema interessante con diversi codici espressivi non sempre facilmente decifrabili.<br />

Ogni casella possiede lettere messe bene in vista sotto personaggi, che permettono<br />

di comporre parole e frasi.<br />

Buona conservazione del foglio.<br />

171. VERISSIMO RITRATTO DEL SANTISS.º SUDARIO. Saluzzo, Lobetti Bodoni,<br />

1829. € 1.650<br />

Incisione originale eseguita su rame (mm 535 x 215).<br />

Impressa a Saluzzo nel 1829 presso lo stampatore Lobetti Bodoni, dal rame originale del 1575 di Giovanni<br />

Testa (stampatore della corte sabauda nel XVI secolo) e inserita nell’opera di Antonio Martini<br />

“La Passione di Nostro Signore<br />

Gesù Cristo secondo li quattro<br />

Evangelisti”.<br />

Rara incisione raffigurante<br />

l’esposizione della Sacra Sindone<br />

in Torino del 1578, in<br />

occasione del suo trasporto<br />

da Chambery, affinché la potesse<br />

venerare San Carlo Borromeo<br />

in visita al duca Ema-<br />

98


nuele Filiberto, impressa dal rame originale dell’epoca.<br />

Nella parte superiore ed inferiore centrale il titolo “Il Verissimo ritratto del Santiss.º Sudario del Nostro<br />

Salvatore Giesu Christo”, al centro il Sacro Lino sorretto dai Vescovi di Aosta, Asti, Saluzzo, Pavia,<br />

Vercelli e Savona, gli Arcivescovi di Torino, della Tarantaise e da San Carlo, ai lati vignette con Cristo<br />

raffigurato e i simboli della Passione.<br />

Buona conservazione della carta e dell’impressione. Segni di piega originali in tre punti.<br />

cfr. L’Ostensione della S. Sindone del 1931, tav. XXII.<br />

172. VEN<strong>DI</strong>TORE <strong>DI</strong> LATTE <strong>DI</strong> SOMARA A FIRENZE. Parigi, Ducarme, 1830. € 100<br />

Litografia originale, acquerellata a mano all’epoca (mm 240 x 300 il foglio).<br />

Eseguita a Parigi nel 1830 da Levilly, su disegno di Francesco Pieraccini,<br />

presso il litografo Ducarme e inserita nell’opera “Collection de Costumes<br />

des diverses Provinces du Grand Duchè de Toscane”.<br />

Curiosa rappresentazione di un venditore di latte di somara, in compagnia<br />

di una giovane fanciulla.<br />

In alto al centro la scritta “Grand Duché de Toscane”. Nella parte inferiore il<br />

titolo, a destra in italiano, ripetuto a sinistra in francese.<br />

Ottima conservazione.<br />

cfr. Benezit VIII 599.<br />

173. MANGIA MACCHERONI. Napoli, Gatti e Dura, 1833. € 300<br />

Litografia originale, acquerellata a mano all’epoca (mm 230 x 300<br />

il foglio).<br />

Eseguita a Napoli nel 1833 dai litografi Gatti e Dura, su disegno<br />

dello stesso Gaetano Dura.<br />

Soggetto popolare. Personaggio che gusta un buon piatto di<br />

maccheroni.<br />

In basso al centro il titolo.<br />

La presente tavola fa parte di una suite di 26 rare litografie. La raccolta<br />

ebbe grande successo e venne più volta ristampata aggiornando<br />

solo le date e inserendo nella didascalia la dicitura “Litografia<br />

Gatti e Dura”, dando vita ad una fortunata società che produsse<br />

molte serie fino al 1855.<br />

Gaetano Dura (*Napoli 1805 - †1878) artista napoletano, fu apprezzato<br />

per le raffinate rappresentazioni di scene di vita popolare.<br />

L’artista ha raffigurato in modo dettagliato i mercati, le processioni,<br />

le feste, le danze, i viaggi sui calessi e le escursioni sul Vesuvio.<br />

Ottimo stato di conservazione della carta, della litografia e del colore.<br />

99


174. IL CARABINIERE REALE GIAMBATTISTA SCAPACCINO CADE SOTTO I<br />

COLPI DEI FAZIOSI AL GRIDO <strong>DI</strong> VIVA IL RE. Torino, Jean Junck, 1834. € 500<br />

Litografia originale.<br />

Eseguita a Torino nel 1834 da Enrico Gonin (*Torino 1799 - †1856)<br />

tratta dal dipinto di Francesco Gonin (*Torino 1808 - †1889), presso<br />

il litografo Jean Junck. Attualmente l’olio su tela, si trova al Museo<br />

Storico dell’Arma dei Carabinieri di Roma.<br />

Rara litografia donata dal Re Carlo Alberto al Corpo dei Carabinieri<br />

Reali.<br />

L’esecuzione litografica rappresenta il carabiniere Giambattista<br />

Scapaccino a cavallo mentre, tornando da Chambery davanti alla<br />

caserma di appartenenza di Echelles, circondato da uomini armati,<br />

venne trafitto da due colpi di moschetto, cadendo vittima a soli<br />

trentadue anni.<br />

In alto al centro la scritta “Dono fatto al Corpo dei Carabinieri Reali”<br />

a ricordo del dipinto donato da Carlo Alberto.<br />

Nella parte inferiore, su due colonne, spiegazione della scena.<br />

Buono stato conservativo della litografia e della carta.<br />

175. ÉPINAL - CURIOSITÀ, GIOCHI e SOLDATINI. Jean-Charles Pellerin, 1835 circa.<br />

€ 35 - 150 per singola stampa<br />

Litografie originali, acquerellate a mano all’epoca utilizzando<br />

la tecnica “pochoir”, ossia con l’ausilio di mascherine.<br />

Eseguite a Épinal nel 1835 circa da Jean-Charles Pellerin.<br />

La celebre stamperia di Épinal, si trova nel capoluogo dei Vosgi<br />

(regione della Lorena), ed è tutt’ora in attività.<br />

L’attività ebbe inizio sotto la direzione di Nicolas Pellerin<br />

(*1703 - †1773), poi del figlio Jean-Charles (*1756 - †1836),<br />

succedutogli nel 1779, e quindi del figlio di questi Nicolas<br />

(*1793 - †1868) e del genero Pierre Germaine Vordet (*1787<br />

- †1870).<br />

La loro produzione di stampe popolari, ricevette un vigoroso<br />

impulso a partire dalla metà dell’Ottocento in tutto il mondo, in concomitanza con l’affermarsi della<br />

tecnica litografica.<br />

Le litografie, che conservano il tratto semplice e netto dell’antica tecnica xilografica, sono acquerellate<br />

con la vivace cromia propria d’Epinal, nei quattro consueti colori: l’azzurro, il rosso, il verde e il giallo<br />

intenso che richiama l’oro.<br />

• L’orologe de crédit (mm 385 x 285).<br />

• Crédit est mort, les mauvais payeurs l’ont tué (mm<br />

400 x 290).<br />

• Le grand diable d’argent, patron de la finance (mm<br />

380 x 285).<br />

• Jeu de domino et de cartes (mm 430 x 330).<br />

• Armée Italienne Volontaires (mm 290 x 395).<br />

• Chasseurs Alpins Italiens (mm 300 x 405).<br />

• Escadron des cent-gardes (mm 295 x 405).<br />

• Armée Anglaise Infanterie (mm 295 x 405).<br />

100


• État Major de l’Armée Française<br />

(mm 295 x 405).<br />

• Armée Française Infirmiers (mm<br />

290 x 405).<br />

• Carabiniers Français (mm 295 x<br />

405).<br />

• Esercito Español (mm 300 x 435).<br />

Buono stato di conservazione della carta<br />

e del colore di ogni tavola.<br />

176. ÉPINAL - NAPOLEONE. Jean-Charles Pellerin, 1835 circa. € 180 per singola stampa<br />

Litografie originali, acquerellate<br />

a mano all’epoca utilizzando<br />

la tecnica “pochoir”<br />

(mm 630 x 415 circa il foglio).<br />

Eseguite a Épinal nel 1835 circa<br />

da Jean-Charles Pellerin.<br />

Nella parte superiore centrale<br />

di ogni tavola troviamo il titolo<br />

in francese e lungo la parte<br />

inferiore la descrizione di essa, disposta su più righe.<br />

• Passage du Pont d’Arcole.<br />

• Vous êtes grande comme le monde!<br />

• La colonne.<br />

• Chacun son mètier.<br />

• Débarquement de Napoléon.<br />

• La Famille Imperiale.<br />

• Apothéose de Napoléon.<br />

Buona conservazione di ogni singola tavola.<br />

177. VEN<strong>DI</strong>TORE <strong>DI</strong> CASTAGNE. Napoli, Gatti e Dura, 1835 circa. € 400<br />

Litografia originale, finemente acquerellata a mano all’epoca (mm 225 x 205 il foglio).<br />

Eseguita a Napoli nel 1835 circa dai litografi Gatti e Dura, su disegno dello stesso Gaetano Dura.<br />

Decorativa litografia raffigurante un venditore di castagne.<br />

Donne, uomini e bambini popolano questa scena, ricca di elementi<br />

compositivi che arricchiscono l’insieme, come i cesti<br />

in vimini e il tegame fumante. Tutto concorre a dare alla scena<br />

un senso fortemente realistico.<br />

In basso al centro il titolo.<br />

Gaetano Dura (*Napoli 1805 - †1878) artista napoletano, fu<br />

apprezzato per le raffinate rappresentazioni di scene di vita<br />

popolare. L’artista ha raffigurato in modo dettagliato i mercati,<br />

le processioni, le feste, le danze, i viaggi sui calessi e le<br />

escursioni sul Vesuvio.<br />

Ottima conservazione.<br />

cfr. Colas 919-920; Lipperheide 1299-1300.<br />

101


178. CARLO ALBERTO. Torino, Pautas, 1840. € 900<br />

Litografia originale, eseguita con tecnica calligrafica e<br />

applicata su supporto rigido di carta (mm 800 x 955).<br />

Stampata a Torino nel 1840 da Gian Francesco Hummel<br />

presso il litografo Pautas.<br />

Al centro del foglio un insolito esempio ritrattistico<br />

di abile artista dell’Ottocento, raffigurante Carlo<br />

Alberto di Savoia-Carignano (*Torino 1798 -<br />

†Oporto 1849) con l’esercito alle spalle.<br />

Nove tondi, separati fra loro animano l’esecuzione:<br />

sei distribuiti lungo i lati destro e sinistro contengono<br />

stendardi e strumenti bellici, putti e allegorie di arti<br />

varie (musica, scultura, pittura, astronomia) e tre nella<br />

parte inferiore raffigurano il Po, la Dora e due leoni<br />

con stemma sabaudo, che mettono in evidenza la dedica<br />

al Primo Segretario di Stato di S. M. Giuseppe<br />

Francesco Angelo Maria Vincenzo Sebastiano Beraudo<br />

di Pralormo (*Torino 1774 - †1855).<br />

Buona conservazione. Qualche gora di umidità sparsa.<br />

179. INVENZIONI. Metz, Dembour e Gangel, 1840 circa. € 250 per singola stampa<br />

Coppia di litografie originali, finemente<br />

acquerellate a mano all’epoca.<br />

Eseguite a Metz nel 1840 circa, presso<br />

Dembour e Gangel.<br />

• Les inventeurs et les inventions.<br />

(mm 340 x 445 il foglio).<br />

Divertente esecuzione litografica<br />

composta da sedici vignette,<br />

ognuna accompagnata da didascalia,<br />

raffiguranti curiose e<br />

fantastiche invenzioni: spazzola<br />

meccanica, cappello impermeabile<br />

per scarpe, crinolina gonfiabile,<br />

corsetto meccanico, sveglia<br />

infallibile…<br />

• Encore une crinoline!!! (mm 360 x 460 il foglio).<br />

Quattordici vignette compongono il foglio, raffiguranti l’accessorio che non poteva mancare all’epoca<br />

in un guardaroba femminile: la crinolina.<br />

La stamperia di Metz, meno conosciuta di quella di Épinal, fu attiva dal 1835 al 1892. Fondata da<br />

Adrien Dembour, nel 1840 si associò con Nicolas Gangel.<br />

Non tutti sanno che nel 1860 il 18% delle immagini diffuse sul territorio francese, arrivavano da Metz,<br />

contro il 2% di Épinal.<br />

Queste immagini ebbero in principio vocazione religiosa, ma nel tempo i temi si differenziarono toccando<br />

leggende e racconti, moda e narrazioni per fanciulli, canzoni popolari e storie locali.<br />

Buona conservazione delle due tavole.<br />

102


180. DONNA CHE BEVE. Parigi, Hyppolyte Prudhomme, 1850 - 1860 circa. € 280<br />

Incisione originale eseguita all’acquaforte (mm 223 x 288 l’impressione<br />

più ampi margini).<br />

Impressa a Parigi nel 1850 - 1860 circa da Hyppolyte Prudhomme<br />

(*1793 - †1853) su disegno di Angiolo Tricca (*1817<br />

- †1884), tratta dal dipinto di Gerard Terborch (*1617 - †1681).<br />

Giovane donna in compagnia di un uomo, in interno domestico,<br />

ritratti in posizione laterale e frontale. In primo piano la<br />

fanciulla, seduta, tiene nella mano destra una bottiglia piena<br />

di vino, a forma di ampolla, nella sinistra un piccolo bicchiere.<br />

Volge la testa all’indietro mentre sorseggia e assapora. Alla sua<br />

destra l’uomo, appoggiato sul robusto tavolo, riposa.<br />

Prevalgono i toni scuri che sottolineano per contrasto, nei punti<br />

in cui la scena è illuminata, i volti espressivi dei protagonisti.<br />

In basso al centro titolo e timbro impresso a secco.<br />

Perfetta conservazione del foglio intonso.<br />

cfr. Benezit XI 280.<br />

181. S. GIOVANNI BATTISTA. Torino, Angelo Verdoni, 1851. € 400<br />

Litografia originale, acquerellata a mano all’epoca “a la gomme”<br />

(mm 375 x 485 il foglio).<br />

Eseguita a Torino nel 1851 da Angelo Verdoni.<br />

Incisione di riconosciuta rarità, la quale ritrae un soggetto<br />

popolare molto diffuso in area piemontese e valdostana:<br />

la raffigurazione del piccolo S. Giovanni Battista.<br />

Nella parte inferiore sinistra è riportata la scritta “Torino Litografia<br />

Verdoni 1851” e alla sua destra l’indirizzo della sede<br />

“Contrada di Po casa del Pozzo”.<br />

Fra tutti i litografi torinesi che realizzarono stampe popolari i<br />

Verdoni furono i più innovativi, sia per la facilità del linguaggio,<br />

sia per il basso costo che per le vivaci coloriture.<br />

Angelo Verdoni, dopo il periodo d’apprendistato presso<br />

Doyen, abbandonò il bulino e incominciò a produrre le sue<br />

prime litografie di gusto popolare, molto apprezzate dal pubblico.<br />

Ebbe grande successo e le sue opere venivano considerate<br />

icone della fede, della preghiera e a volte semplicemente<br />

motivo di sorriso.<br />

Morì tra il 1864-65 e l’attività venne rilevata dalla vedova e dai figli. Sulle litografie in cui compare la<br />

dicitura Fratelli Verdoni la sede continua a rimanere in via S. Tommaso 26, finché, nel 1873, ritroveremo<br />

il solo Carlo Verdoni in via Cavour 5.<br />

Buona conservazione della carta, della litografia e del colore. Lieve uniforme brunitura marginale.<br />

cfr. Collezione e catalogo a cura di Giulia e Guido Cavalli, La Stamperia Verdoni.<br />

103


182. ABITAZIONI CAMPESTRI. Parigi, Monrocq & Becquet, 1855 circa.<br />

€ 180 per singola stampa<br />

Litografie originali a più colori (mm 350 x 270 circa il foglio).<br />

Eseguite a Parigi nel 1855 circa presso le stamperie Monrocq e Becquet e inserite nell’opera “Habitations<br />

Champetres”.<br />

Pittoresche architetture riproducenti abitazioni nei dintorni di Parigi, all’epoca del secondo impero.<br />

Grande fascino è conferito alle immagini dai cieli ampi, che sovente si specchiano nei corsi d’acqua, e<br />

l’inserimento di piccole figure umane.<br />

Ottima conservazione della carta e del colore di ogni singola tavola.<br />

183. CANALE CAVOUR. Torino, Alberto Luigi Vialardi, 1864. € 1.800<br />

Nove fotografie originali all’albumina, applicate su cartoncino all’epoca (mm 540 x 430 compreso il<br />

supporto).<br />

Eseguite a Torino nel novembre del 1864 dal fotografo Alberto Luigi Vialardi.<br />

Raccolta fotografica di notevole importanza, eseguita nei primi anni della storia fotografica, relativa<br />

ai lavori di costruzione del canale Cavour in Piemonte.<br />

Interessante testimonianza di questa monumentale opera di argomento idraulico-ingegneristico.<br />

Ogni fotografia reca manoscritto “Canale Cavour” nella parte centrale superiore. In basso al centro la<br />

descrizione del luogo, la tipologia di lavoro e la data. Il nome dell’autore delle foto è manoscritto a<br />

104


matita rossa, nell’angolo inferiore destro.<br />

• Ponte Canale sul fiume Dora Baltea.<br />

• Lavori di proseguimento per le fondazioni del sifone pel naviglio d’Ivrea.<br />

• Prospetto della tomba sotto il torrente Elvo.<br />

• Ponte Canale sopra il torrente Cervo.<br />

• Ponte Canale sotto il torrente Marchiazza, acquedotto in curva e ponte per strada campestre.<br />

• Tomba sotto il fiume Sesia e scaricamento annesso.<br />

• Tomba sotto il fiume Sesia.<br />

• Grande chiavica di derivazione delle acque dal fiume Po presso Chivasso.<br />

• Tronco compiuto di canale alla progressiva 500 (larghezza metri 40).<br />

Alberto Luigi Vialardi (*Torino 1833 - †1912) conosciuto fotografo torinese, attivo dal 1863 con sede<br />

in piazza Vittorio Emanuele II al numero 9, dopo il 1866 anche con sede in via Matteo Pescatore 4.<br />

Fu membro del Club Alpino Italiano. Nel 1863 documentò il traforo del Moncenisio. Sempre negli<br />

anni ’60 dell’Ottocento curò un reportage sull’inaugurazione del canale Cavour dedicando l’album a<br />

Vittorio Emanuele II. Più tardi, nel ’68 realizzò un album sul traforo del Frejus, dedicandolo sempre a<br />

Vittorio Emanuele II.<br />

L’opera del canale Cavour, fu affidata nel 1852 all’ingegnere Carlo Noè. La sua effettiva realizzazione<br />

avvenne tra il 1863 e il 1866, dopo la proclamazione del Regno d’Italia e quando Cavour era già morto,<br />

su impulso dei ministri Quintino Sella e Gioacchino Pepoli. Il canale Cavour, per parecchi decenni, fu il<br />

fiore all’occhiello dell’ingegneria idraulica italiana ed europea. Ottima conservazione delle fotografie.<br />

184. UNE LEÇON DE VELPEAU. Parigi, Lemercier, 1865 - 1870 circa. € 900<br />

Litografia originale, applicata su<br />

supporto di carta spessa all’epoca<br />

(mm 590 x 460 il foglio).<br />

Eseguita a Parigi nel 1865 - 1870<br />

circa da Louis-Eugene Pirodon, su<br />

disegno di Augustin Feyen-Perrin e<br />

Claude Bernard, tratta dal dipinto di<br />

L. Lhermitte, presso il litografo Lemercier.<br />

Interessante esecuzione litografica.<br />

Viene rappresentato l’anatomista<br />

Alfred Armand Louis Marie Velpeau<br />

(*Brèches 1795 - †Parigi 1867)<br />

mentre insegna e illustra l’anatomia<br />

umana nel 1864, all’Ospedale<br />

della carità di Parigi (fondato nel<br />

XVII secolo e chiuso nel 1935).<br />

Gli altri personaggi presenti nella scena sono il pittore Armand Charnay, il Dott. Henri Liouville, lo<br />

scrittore Armand Sylvestre, il pittore Augustin Feyen-Perrin e il Dott. Pierre Desfosses.<br />

In basso al centro il titolo, sopra il nome delle persone raffigurate.<br />

Ottima conservazione.<br />

cfr. Benezit XI 19.<br />

105


185. UCCELLI, ANATRE, CIGNI, AIRONI… Bruxelles, C. F. Dubois & A. Dubois, 1868 -<br />

1872. € 150 per singola stampa<br />

Litografie originali, acquerellate a mano all’epoca<br />

(mm 270 x 175 circa il foglio).<br />

Eseguite a Bruxelles tra il 1868 e il 1872, dal naturalista<br />

belga Charles Frédéric Dubois (*1804<br />

- †1867) e dal figlio Alphonse Joseph Charles<br />

(*1839 - †1921), inserite nell’opera “Le Oiseaux<br />

de l’Europe”.<br />

Le litografie raffigurano oche, anatre, cicogne,<br />

cigni, ecc. Ogni tavola è composta da uno o più<br />

animali.<br />

Lungo il lato inferiore centrale i titoli in francese<br />

in carattere corsivo.<br />

Le tavole si caratterizzano per essere state colorate<br />

a mano all’epoca, si sottolinea anche la struttura delle tavole, che prevede in primo piano l’uccello,<br />

appena contornato da uno sfondo leggero e sfumato che da sostegno alla figura.<br />

Buona conservazione della carta, della litografia e del colore.<br />

cfr. Nissen IV B, 276; Fine Bird Books 7.<br />

186. BASILICA VON SUPERGA BEI TURIN.<br />

1870 - 1880 circa. € 580<br />

Vassoio in metallo della seconda metà dell’Ottocento, laccato<br />

e litografato.<br />

Decorativo vassoio in patina scura, con molteplici filetti<br />

e motivi floreali in oro che rifilano il bordo esterno. All’interno<br />

veduta della Basilica di Superga con in primo piano<br />

personaggi che animano la scena.<br />

Buona conservazione. Qualche piccolissimo segno di uniforme<br />

brunitura del metallo.<br />

187. CAVALLI. Parigi, Lemercier, 1870 circa. € 1.000 per singola stampa<br />

Litografie originali a più colori, acquerellate a<br />

mano all’epoca “a la gomme” (mm 695 x 520 il<br />

foglio).<br />

Eseguite a Parigi nel 1870 circa da Albert Adam<br />

presso lo stampatore Lemercier.<br />

Esecuzioni litografiche raffiguranti i cavalli da<br />

corsa Magenta e Ceylon durante il gran premio<br />

di Parigi del 1865 e del 1866.<br />

Lungo il lato inferiore titoli disposti su più linee<br />

con la relativa descrizione del cavallo, del fantino<br />

e del proprietario.<br />

Albert Adam (*Parigi 1833 - †1900) illustratore<br />

e litografo fu figlio e allievo di Victor Adam. Per<br />

106


entrambi gli artisti i cavalli da corsa furono la loro specialità.<br />

Buono stato conservativo delle litografie. Qualche piccola traccia di foxing sparsa. Cornici in legno con<br />

doppia decorazione a filo nero.<br />

cfr. Benezit I 54.<br />

188. THE ARMADA IS IN SIGHT. Londra, Paul Girardet, 1882. € 950<br />

Incisione originale eseguita su rame, applicata su<br />

cartoncino all’epoca (mm 965 x 725).<br />

Impressa a Londra nel 1882 da Paul Girardet<br />

(*Neuchâtel 1821 - †Parigi 1893), tratta dal conosciuto<br />

dipinto di Lucas Seymour (*Londra 1849<br />

- †Blythburg, Suffolk 1923) del 1880.<br />

Insolita incisione ritraente una partita di bocce.<br />

L’Armata spagnola si avvicina mentre i britannici<br />

giocano a Plymouth Hoe.<br />

Titolo e didascalia su più linee nella parte inferiore.<br />

Buona conservazione della carta e dell’impressione.<br />

Minima gora di umidità nella parte inferiore<br />

marginale.<br />

cfr. Benezit VI 173.<br />

189. PIANTA DELLA STORIA D’ITALIA DAI TEMPI PIÙ REMOTI AL 1911 (1913).<br />

Torino, Doyen, 1911. € 800<br />

Litografia originale a più colori (mm 1235 x 2150 il foglio).<br />

Eseguita a Torino nel 1911 da Francesco Ravetti, presso la casa litografica<br />

Doyen di Luigi Simondetti, fondata nel 1832.<br />

Curiosamente la data riportata al titolo è stata modificata da 1911 a 1913<br />

e gli avvenimenti degli anni 1912-13 sono stati applicati successivamente<br />

e sovrastano l’anno 1911.<br />

Troviamo la firma originale di Ravetti, accompagnata da una sua piccola<br />

foto dell’epoca, nella parte laterale alta, verso il lato sinistro del foglio.<br />

Grande pianta, redatta dal professor Ravetti e dedicata a Vittorio Emanuele<br />

III e ai comuni italiani, in occasione del 50° anniversario dell’Unità<br />

d’Italia.<br />

La litografia riproduce una tavola cronologica degli eventi più significativi<br />

della storia d’Italia, dagli antichi popoli preromani fino al 1913,<br />

sviluppandosi graficamente come un albero.<br />

“L’arazzo commemorativo” venne distribuito alle scuole proprio nel<br />

1911, ma in considerazione della dimensione e della fragilità, ne sono<br />

rimasti intatti pochi esemplari.<br />

La Biblioteca del Circolo Giuridico di Siena ne possiede uno.<br />

Buona conservazione. Segni di piega attraversano verticalmente e orizzontalmente il foglio.<br />

107


190. DUFY, Raoul. Amphitrite. Parigi, 1930. € 680<br />

Incisione originale eseguita all’acquaforte, firmata in lastra<br />

dall’artista (mm 135 x 195 l’impressione più ampi margini).<br />

Impressa a Parigi nel 1930 da Raoul Dufy presso lo stampatore<br />

Floury.<br />

Incisione d’artista che ritrae un nudo di donna.<br />

Raoul Dufy pittore francese nato a Le Havre nel 1877 e morto<br />

a Forcalquier nel 1953. Studiò a l’École des beaux-arts di Le<br />

Havre la pittura impressionista quindi, vivamente colpito dalla<br />

mostra di Vincent Van Gogh (1901) e venuto a contatto con<br />

Matisse (1905). Nel 1907 si volse a ricerche di costruzione<br />

degli oggetti, con riferimento a Paul Cézanne e parallelamente<br />

a Matisse e a Picasso. Fino al 1911 la sua pittura si distinse<br />

per rigorosa severità. Svolse anche un’attività geniale e multiforme<br />

di decoratore: modelli di stoffe, cartoni per arazzi, illustrazioni<br />

per opere, ecc., e squisite decorazioni su ceramiche.<br />

Ottima conservazione.<br />

191. MENNYEY, Francesco. Paesaggi. Torino, 1940 - 1944.<br />

€ 500 - 900 per singola stampa<br />

Sei incisioni originali eseguite a tecnica mista acquaforte e acquatinta,<br />

firmate e numerate.<br />

Impresse a Torino tra il 1940 e il 1944 da Francesco Mennyey.<br />

Esecuzioni incisorie impresse con abile e fine tratteggio,<br />

stampate in pochissimi esemplari, come tutte le impressioni<br />

del pittore ed acquafortista torinese del Novecento, Mennyey<br />

(*Torino 1889 - †1950).<br />

• Torino. Interno villaggio medioevale (mm 330 x 250<br />

l’impressione più ampi margini).<br />

Pittorica veduta del castello medioevale del Valentino a<br />

Torino e dell’interno del villaggio.<br />

Esemplare n° 1 su 24 , segnato a matita in alto a destra. In<br />

basso a destra la firma dell’artista e la data, a sinistra il<br />

titolo.<br />

• Camogli (mm 495 x 415 l’impressione più ampi margini).<br />

Scenografica veduta del porticciolo di Camogli con velieri<br />

in primo piano.<br />

Esemplare n° 9 su 10, segnato a matita in alto a destra. In basso a destra la firma dell’artista, a<br />

sinistra il titolo.<br />

• Bruzolo (mm 246 x 333 l’impressione più ampi margini).<br />

Veduta del Castello di Bruzolo, situato in valle di Susa, uno dei più interessanti Castelli della Valle.<br />

Con la sua struttura cinquecentesca ben conservata, racchiude diversi momenti significativi.<br />

Esemplare n° 21 su 24, segnato a matita in alto a destra. In basso a destra la firma dell’artista, a<br />

sinistra il titolo.<br />

• Roddi d’Alba (mm 326 x 246 l’impressione più ampi margini).<br />

Veduta del Castello di Roddi, adagiato sulla cima della collina, sovrasta maestosamente il borgo<br />

del paese. La costruzione del Castello così come si presenta oggi risale alla fine del Trecento/inizio<br />

108


Quattrocento.<br />

Esemplare n° 18 su 24, segnato a matita<br />

in alto a destra. In basso a destra la firma<br />

dell’artista, a sinistra il titolo.<br />

• Millesimo (mm 326 x 246 l’impressione più<br />

ampi margini).<br />

Veduta di Millesimo, antico borgo sulle rive<br />

della Bormida, con “la gavetta” o “ponte<br />

vecchio” in primo piano, raro esempio di<br />

ponte altomedievale fortificato.<br />

Esemplare n° 14 su 24, segnato a matita<br />

in alto a destra. In basso a destra la firma<br />

dell’artista, a sinistra il titolo.<br />

• Pollenzo (mm 246 x 326 l’impressione più<br />

ampi margini).<br />

Veduta della chiesa di San Vittore situata a Pollenzo, in provincia di Bra, costruita negli anni Quaranta<br />

dell’Ottocento, in forme neogotiche da Ernesto Melano.<br />

Esemplare n° 23 su 24, segnato a matita in alto a destra. In basso a destra la firma dell’artista, a<br />

sinistra il titolo.<br />

Queste rare incisioni originali, ci danno il senso della vera misura dell’arte di Mennyey, della magnifica<br />

espressività del suo chiaroscuro, dell’energia del disegno e dei paesaggi ritratti, avvolti in un vivo senso<br />

di luce. L’artista studiò all’Accademia Albertina e fu insegnante di tecnologia, scienze applicate all’arte<br />

e tecniche incisorie nella Scuola Professionale per le Arti Grafiche di Torino. Esordì come pittore nel<br />

1914, ma subito dopo la prima guerra mondiale si dedicò all’incisione (acquaforte, ma anche acquatinta,<br />

puntasecca e litografia). Parecchie sue opere sono patrimonio delle gallerie d’arte in Italia e all’estero<br />

e molte si trovano presso importanti collezioni private e all’Archivio Storico della città di Torino.<br />

Buona conservazione delle tavole, in vecchie cornici in legno bruno.<br />

192. PICASSO, Pablo. Dans l’Atelier. 12 marzo 1965. € 3.800<br />

Incisione originale eseguita a tecnica mista, acquatinta<br />

e puntasecca (mm 322 x 222 l’impressione<br />

più ampi margini), firmata e numerata<br />

dall’artista.<br />

Impressa il 12 marzo del 1965, come si può dedurre<br />

dalla data in lastra eseguita in controparte, da<br />

Pablo Picasso (*Málaga 1881 - †Mougins 1973).<br />

Esemplare n° 37 tirato a 50 esemplari, firmato in<br />

basso a destra a matita e numerato sempre a matita<br />

nella parte sinistra dall’artista spagnolo.<br />

Nell’esecuzione riconosciamo a sinistra la modella<br />

nuda che regge la tela. Sulla destra il profilo<br />

di Picasso, che si è autoritratto mentre crea<br />

l’opera.<br />

La donna è per il celebre artista, madre, moglie, amante e figlia. È la modella del pittore. La figura della<br />

donna è stata una liaison con la maggior parte delle sue opere.<br />

Rappresentativa opera del più importante maestro della pittura del XX secolo.<br />

Ottima conservazione dell’impressione e del foglio.<br />

cfr. Georges Bloch, Pablo Picasso, pag.257, n° 1216.<br />

109


193. AIME, Tino. In Val di Susa, 1970 circa. € 420<br />

Incisione originale eseguita all’acquatinta (mm 250 x 320<br />

l’impressione più ampi margini).<br />

Eseguita nel 1970 circa da Tino Aime (*Cuneo 1931 - attivo).<br />

Esemplare n° 19 su 30, firmato a matita in basso a destra, numerato<br />

a sinistra e affiancato da titolo.<br />

L’opera raffigura il Forte di Exilles in Val di Susa. Le abitazioni<br />

circostanti sono spolverate di neve.<br />

Aime risiede a Bastia di Gravere in Val di Susa e questo incantevole<br />

territorio gli fornisce materiale prezioso di cui vivono<br />

le sue opere. Dopo aver frequentato la Libera Accademia di<br />

Torino sotto la guida di Idro Colombi inizia ad esporre come<br />

scultore per poi dedicarsi alla pittura ed alla grafica di cui é interprete<br />

conosciuto anche in campo internazionale. Dal 1963<br />

ad oggi ha esposto<br />

incessantemente e conseguito riconoscimenti in Italia, Germania,<br />

Francia e Romania.<br />

Ottimo stato conservativo.<br />

194. COLLEZIONE <strong>DI</strong> EX-<strong>LIBRI</strong>S DAL XVII SECOLO AL XX SECOLO. dal XVII<br />

al XX sec. € 1.100<br />

102 ex-libris originali, di fattura<br />

piemontese, italiana ed europea,<br />

eseguiti con tecniche incisorie<br />

differenti e di varie epoche dal<br />

XVII al XX secolo.<br />

Interessante insieme di ex-libris,<br />

di forme e dimensioni,<br />

tutti impressi su carta ed eseguiti<br />

con tecniche diverse: xilografia,<br />

incisione su rame, acquaforte, acquatinta e litografia.<br />

L’ex-libris è generato da una pulsione al particolare rapporto che unisce l’uomo ai suoi libri. È evidente<br />

la volontà di lasciare traccia dell’avvenuto apparentamento del lettore con l’autore.<br />

La collezione è custodita in una legatura in piena tela percallina marrone, piatti con ricca bordura vegetale<br />

impressa a secco, contenente la scritta “Album” impressa in argento su quello anteriore, tagli rossi.<br />

Buono stato di conservazione dell’intera collezione.<br />

110


<strong>VEDUTE</strong> E PIANTE TOPOGRAFICHE VARIE<br />

Presso la libreria sono disponibili vedute e piante topografiche originali raffiguranti città italiane e<br />

del mondo, impresse da stampatori e cartografi diversi dal XV al XIX secolo.<br />

Le vedute e le piante qui di seguito descritte rappresentano solamente una minima parte del materiale<br />

presente in bottega.<br />

195. PLAN DE FORT DE GELASSE EN PIEMONT. Parigi, 1630 circa. € 1.800<br />

Incisione originale eseguita su rame<br />

(mm 555 x 385 l’impressione).<br />

Impressa a Parigi nel 1630 circa.<br />

Veduta prospettica di estrema rarità<br />

del Forte di San Francesco a<br />

Gravere in Valle di Susa. Sotto il<br />

forte è ben delineato il villaggio della<br />

Bastia. In primo piano Refornetto<br />

con la cappella. A sinistra la valle<br />

della Braida che scende sull’Arnodera.<br />

Gelassa è il nome del torrente<br />

che scorre nei pressi del forte.<br />

Sopra il roccione che sovrasta la frazione<br />

di Bastia fu costruito nel 1592<br />

il forte di San Francesco, su progetto<br />

di Gabrio Busca, ingegnere militare di Carlo Emanuele I. Sfruttando il rilievo, venne realizzato un<br />

semplice parapetto che correva sul bordo con delle torrette agli angoli.<br />

Nell’angolo superiore sinistro il titolo e legenda entro decorativo cartiglio.<br />

Nella bibliografia di A. Peyrot, Le valli di Susa e del Sangone, al n° 59 è raffigurata una tavola con<br />

caratteristiche simili alla presente.<br />

Buono stato di conservazione della carta e dell’impressione. Restauro ben eseguito all’angolo superiore<br />

destro.<br />

196. VENETIA. Francoforte, Mattheus Merian, 1640. € 3.200<br />

Incisione originale eseguita su rame (mm 710 x<br />

305 l’impressione più margini).<br />

Impressa a Francoforte nel 1640 da Mattheus<br />

Merian “il vecchio” e inserita nell’opera di Martin<br />

Zeiller intitolata “Itinerarium Italiæ Nov-Antiquæ”.<br />

Veduta a volo d’uccello della città di Venezia e<br />

della laguna circostante. In alto al centro la sritta<br />

“Venetia”. Nella parte centrale destra stemma<br />

della città sormontato da corona reale. Il porto e i canali sono delineati in dettaglio con un gran numero<br />

di singoli edifici facilmente identificabili. Grandi velieri e navi mercantili, gondole e piccole barche da<br />

pesca animano la tavola.<br />

Mattheus Merian (*Basilea 1593 - †Francoforte 1650), trascorse gran parte della sua vita a Francoforte<br />

111


dove, con suo figlio e con Martin Zeiller (*1589 - †1661), cartografo tedesco stampò la presente opera.<br />

Buono stato di conservazione.<br />

cfr. Cremonini, L’Italia nelle vedute, n° 26.<br />

197. DESCRIZIONE DELLA CELEBERRIMA CITTÀ <strong>DI</strong> GENOVA. Bologna, Giacomo<br />

Pellegrino Longhi, 1699. € 4.000<br />

Incisione originale eseguita su rame (mm 985 x 500 circa l’impressione più margini).<br />

Impressa a Bologna nel 1699 da<br />

Giacomo Pellegrino Longhi.<br />

Veduta a volo d’uccello, di<br />

grande rarità e sconosciuta alle<br />

bibliografie, raffigurante la città<br />

di Genova vista dal mare.<br />

Lungo il lato superiore centrale<br />

il titolo e la data racchiusi entro<br />

ampio drappo. Sul lato sinistro<br />

stemma della città, su quello destro<br />

lo stemma è vuoto.<br />

Nella parte inferiore, su 4 colonne,<br />

interessante descrizione storica<br />

e politica della città e della Liguria,<br />

dagli albori fino alla data di stampa. Curiosamente in fine: “Il paese d’intorno a Genoua, benche<br />

aspro e sassoso, è grandemente fertile, come anche vignoble e quello della Liguria”.<br />

Buono stato di conservazione. Segnaliamo brunitura uniforme su tutta la superficie e minimo segno di<br />

tarlo nella parte alta sinistra.<br />

La stampa è inserita in cornice antica, di legno in pittura dorata, con solido telaio e tiranti.<br />

198. GENOA. Amsterdam, Pierre Mortier, 1705. € 4.500<br />

Incisione originale eseguita su rame (mm 1000 x 440 l’impressione più ampi margini).<br />

Impressa ad Amsterdam nel 1705<br />

da Pierre Mortier (*1661 - †1711)<br />

e inserita nell’atlante “Het Nieuw<br />

Stede Boek van Italie”.<br />

Particolareggiata e rara veduta<br />

a volo d’uccello della città di<br />

Genova vista dal mare.<br />

Lungo il lato superiore centrale il<br />

titolo in latino. In basso a destra<br />

edicola contenente legenda con<br />

105 richiami con i maggiori luoghi<br />

di interesse della città.<br />

Ottimo stato di conservazione dell’impressione e della carta, ampi margini.<br />

cfr. Cremonini, L’Italia nelle vedute, n° 55.<br />

112


199. CARTA DE LA RIVERA DE GENOVA CON SUSVERDADEROS CONFINES Y<br />

CAMINOS. C. E. d’Aderkas, 1747.<br />

p.a.r<br />

Disegno originale firmato da C.<br />

E. d’Aderkas e datato 1747 (mm<br />

1955 x 862 più margini).<br />

Eseguito a china a più colori e<br />

acquerellato a mano all’epoca ai<br />

confini e in alcuni particolari. La<br />

carta è stata intelata all’epoca,<br />

probabilmente per essere esposta.<br />

Maestoso e importante manoscritto<br />

della Liguria, estremamente<br />

dettagliato e particolareggiato.<br />

Questo documento cartografico assomiglia vagamente, per dimensioni e precisione geografica, alla<br />

grande carta di Joseph Chafrion impressa nel 1685 ma con l’aggiunta di numerosi dettagli e toponimi e<br />

inoltre si estende ulteriormente a nord verso il Piemonte.<br />

Titolo in spagnolo sul lato superiore. In basso al centro, entro cartiglio, immagine allegorica con stemma,<br />

dedica e data, al di sotto scala distanziometrica in miglia italiane. In alto a sinistra, cartiglio con<br />

descrizioni e riferimenti dei ducati e dei feudi. La carta è inserita in una cornice manoscritta graduata.<br />

Documento in perfetto stato conservativo.<br />

200. <strong>VEDUTE</strong> OTTICHE <strong>DI</strong> CITTÀ D’ARTE ITALIANE . Parigi, 1750 - 1760 circa.<br />

€ 600 per singola stampa<br />

Incisioni originali eseguite su rame, acquerellate<br />

a mano all’epoca impresse su carta vergellata e<br />

filigranata, alcune applicate su cartoncino.<br />

Incise a Parigi nel 1750 - 1760 circa da artisti<br />

diversi. Queste stampe furono eseguite per essere<br />

viste mediante un apparecchio detto pantoscopio<br />

o mondo nuovo, attraverso lenti e illuminate con<br />

candele posizionate davanti o dietro a seconda<br />

dell’effetto che si voleva creare: diurno o notturno.<br />

Le scene sono sempre animate da personaggi a<br />

cavallo, in carrozza o a piedi.<br />

Nella parte superiore troviamo i titoli al negativo<br />

e in quella inferiore titoli disposti talvolta su più linee o su due colonne.<br />

• Venezia:<br />

1. Vüe perspective de l’interieur du Palais du Doge de Venise.<br />

2. Vüe du grand Canal, du Palais Balbori, du Pont de Rialto, et de la Fête des Gondoles a<br />

Venise.<br />

3. Vûe de la Place de St. Joseph avec le Temple de St. Nicolas à Venise.<br />

4. Vue de la Place ou l’on tient les Foires et de l’Edifice moderne a Venise.<br />

5. Vüe perspective de l’Eglise de St. Jean et St. Paul a Venise.<br />

• Firenze:<br />

1. La grande procession de Florence, le jour de la Fête de Dieu.<br />

113


2. Vue du Prieure a Florence et du Palais du premier Magistrat, prise de la Place de l’Eglise<br />

des Peres de l’Oratoire.<br />

• Roma:<br />

1. Vüe du Ponte et Chateau Saint Anges a Rome.<br />

2. Vüe du Theatre de Marcellus, a Rome.<br />

3. Vüe d’optique représentant le Palais de Pamphilius et la Place de Navone a Rome.<br />

4. Magnifique Edifice, ou s’assembloit le Senat Romain, le quel joignoit le Palais Imperial.<br />

5. Veüe du Pont St. Ange.<br />

6. Vüe de la Place de Montecavallo a Rome.<br />

Buono stato conservativo di ogni singola tavola.<br />

201. THE RUSSIAN. Londra, J. Clark e M. Dubourg, 1815. € 750 per singola stampa<br />

Quattro incisioni originali eseguite all’acquatinta, finemente miniate nei particolari (mm 400 x 300<br />

l’impressione più margini).<br />

Impresse a Londra nel 1815 da John Clark e M. Dubourg, disegnate da Monray e inserite nell’opera<br />

“A picture of St. Petersburgh represented in a collection of interesting views, the city, the sledges, and<br />

the people”.<br />

Insieme di grande finezza e rarità che ritrae i mezzi di trasporto russi, inseriti nel paesaggio della<br />

città di San Pietroburgo.<br />

Si tratta di un mezzo di trasporto con origini addirittura più antiche di quelle del carro: la slitta venne<br />

infatti usata ancor prima dell’invenzione della ruota e, prima che sulla neve, venne adoperata sul terreno<br />

e sull’erba per scopi agricoli. Il suo impiego come mezzo da diporto, risale al XIV secolo.<br />

Titoli in inglese e francese nella parte inferiore.<br />

114


Efficace è l’accordo tenue dei colori, utilizzato per i paesaggi innevati, ravvivato da toni vivaci usati<br />

per i personaggi.<br />

• Russian Females entering a sledge.<br />

• The winter russian travelling carriage.<br />

• The russian sledge or public carriage.<br />

• The stand of the hackney coachmen.<br />

Ottima conservazione della carta, dell’impressione e del colore. Cornice in legno marrone con decorazione<br />

a filo oro.<br />

cfr. Benezit IV 770.<br />

202. PANORAME DE MILAN - PANORAMA VON MAILAN. Zurigo, Keller & Fussli,<br />

1817. € 2.200<br />

In-8° a leporello, 4 tavole.<br />

Questo album raccoglie una grande incisione originale eseguita su rame al tratto, delle dimensioni<br />

di (mm 1955 x 195), raffigurante la città di Milano e da 3 particolari del Duomo, inserite in custodia<br />

originale editoriale in carta marmorizzata con titoli entro ovali contrapposti, nella parte superiore in<br />

francese, mentre in quella inferiore in tedesco.<br />

• Panorame de Milan. Grande tavola a leporello raffigurante la veduta panoramica della città,<br />

acquerellata in alcuni particolari, con la descrizione delle vie, piazze, chiese e altre residenze.<br />

Nell’angolo superiore sinistro dedica manoscritta a china, datata 6 ottobre 1819.<br />

• Veduta del Duomo di Milano. Veduta prospettica del Duomo con titoli disposti su due righe, in<br />

italiano e in francese.<br />

• L’interno del Duomo di Milano. Personaggi in primo piano che ammirano gli interni del Duomo,<br />

raffigurati con grande maestria. Titoli disposti su due righe, in italiano e in francese.<br />

• La cupola del Duomo di Milano. Sontuosi capitelli gotici presentano statue di santi e profeti che<br />

mettono in risalto le grandi vetrate. Titoli in italiano lungo la parte inferiore.<br />

Insolita veduta di grandi dimensioni (circa 2 metri di lunghezza) e particolare finezza, curata da<br />

Henry Keller (*1778 - †1862) con grande maestria e dovizia di particolari.<br />

Buono stato conservativo.<br />

115


203. VUE DU CONVENT DU GRAND S˕. BERNARD. Parigi, Lukas Weber, 1820 circa.<br />

€ 3.000<br />

Incisione originale eseguita all’acquatinta, finemente<br />

acquerellata a mano, applicata su supporto<br />

di carta rigida all’epoca (mm 420 x 275 più supporto).<br />

Impressa a Parigi nel 1820 circa da Lukas Weber<br />

e disegnata dal vivo dallo stesso.<br />

Esecuzione incisoria di estrema rarità raffigurante<br />

la veduta prospettica dell’Ospizio e del<br />

lago del Gran San Bernardo, presa dal versante<br />

italiano. Si nota la trasformazione della torretta<br />

circolare sul lato est dell’Ospizio.<br />

In primo piano personaggi ed animali animano<br />

la scena.<br />

L. Weber pittore e incisore svizzero, nato a Hottingen nel 1811 e morto a Zurigo verso il 1860.<br />

Buono stato conservativo della carta, dell’impressione e del colore.<br />

cfr. A. Peyrot, La Valle d’Aosta nei secoli, n° 141; Blondel pag. 12.<br />

204. L’HOSPICE DU S˕. BERNARD. Basilea, Lukas Weber, 1825 circa. € 500<br />

Incisione originale eseguita all’acquatinta (mm 290 x 210<br />

l’impressione più margini).<br />

Impressa a Basilea nel 1825 circa da Lukas Weber (*Hottingen<br />

1811 - †Zurigo 1860 ca.) su disegno di Anton Winterlin.<br />

Veduta prospettica dell’Ospizio del Gran San Bernardo<br />

presa dal versante italiano. In primo piano viandanti lungo<br />

le rive del lago.<br />

Perfetto stato conservativo della carta e dell’impressione.<br />

cfr. A. Peyrot, La Valle d’Aosta nei secoli, n° 151.<br />

205. PREMIÈRE ECHAPPÉE DE VUE SUR LE COUVENT DU GRAND S˕. BER-<br />

NARD. Basilea, Jean-Pierre Lamy, 1827. € 680<br />

Incisione originale eseguita all’acquatinta, finemente miniata<br />

a mano, applicata su supporto di carta rigida all’epoca (mm<br />

158 x 118 più supporto).<br />

Impressa a Basilea nel 1827 da Jean-Pierre Lamy.<br />

Esecuzione incisoria dell’Ospizio del Gran San Bernardo<br />

con in primo piano le “maronier”, i Monaci dell’Ospizio ed<br />

i cani alla ricerca dei bisognosi di soccorso.<br />

Nella parte centrale bassa del supporto è stato applicato il titolo<br />

in francese, disposto su tre linee.<br />

Ottima conservazione della carta, dell’impressione e del colore.<br />

cfr. A. Peyrot, La Valle d’Aosta nei secoli, n° 158/13.<br />

116


206. ARCO DELLA PACE IN MILANO. OPERA INVENTATA, DELINEATA, E <strong>DI</strong>-<br />

RETTA DAL MARCHESE LUIGI CAGNOLA. Milano, Ferdinando Alberoli, 1830 circa.<br />

€ 900<br />

Incisione originale eseguita a tecnica mista acquaforte-acquatinta<br />

(mm 580 x 420 l’impressione<br />

più ampi margini).<br />

Impressa a Milano nel 1830 circa da Ferdinando<br />

Alberoli (*1781 - †1844) su disegno di Luigi<br />

Cagnola.<br />

Pittorica veduta dell’Arco della Pace o arco<br />

trionfale di Milano, facente parte della antica<br />

Porta Sempione, situato nel centro della vasta<br />

area della piazza omonima.<br />

L’opera venne progettata da Luigi Cagnola (*Milano<br />

1762 - †Inverigo 1833). I lavori iniziarono<br />

nel 1807 e furono diretti dallo stesso architetto.<br />

I particolari sono curati nei minimi dettagli, come i personaggi che animano la tavola.<br />

Nella parte inferiore, disposto su due linee, il titolo.<br />

La presente esecuzione incisoria è arricchita da una dedica manoscritta e datata 1890, nella parte inferiore<br />

sinistra del foglio.<br />

Buono stato conservativo della carta e dell’impressione.<br />

207. LE COUVENT DU GRAND S˕. BERNARD.<br />

Ginevra, Henri Charles Müller, 1830 circa. € 450<br />

Incisione originale eseguita all’acquatinta, miniata a mano<br />

all’epoca (mm 152 x 121 l’impressione più ampi margini).<br />

Impressa a Ginevra nel 1830 circa da Henri Charles Müller<br />

(*1784 - †1845).<br />

Fine veduta prospettica dell’Ospizio del Gran San Bernardo<br />

presa dal versante italiano.<br />

In primo piano un gruppo di personaggi.<br />

Perfetta conservazione della carta, dell’incisione e del colore.<br />

208. TRANSPORT D’UN MALHEUREUX VOYA-<br />

GEUR À L’HOSPICE DU GRAND S˕. BERNARD.<br />

Basilea, Jean-Pierre Lamy, 1830 circa. € 300<br />

Incisione originale eseguita all’acquatinta (mm 195 x 160 più<br />

margini).<br />

Impressa a Basilea nel 1830 circa da Jean-Pierre Lamy.<br />

Esecuzione grafica raffigurante il trasporto di un ferito<br />

all’Ospizio del Gran San Bernardo. Sullo sfondo il lago e<br />

la cima del Pain de Sucre (mt. 2919).<br />

In basso al centro il titolo in francese, disposto su due linee.<br />

Ottima conservazione della carta e dell’impressione.<br />

117


209. CORMAYEUR (VALLEY OF AOSTA). Londra, William Day, 1832. € 2.200<br />

Litografia originale eseguita su velina (mm 527<br />

x 355 il foglio).<br />

Eseguita a Londra nel 1832 da William Day (*1797<br />

- †1845), su disegno di William Linton (*1791 -<br />

†1876) e inserita nell’opera “Sketches in Italy”.<br />

Rara veduta di Courmayeur con il Monte<br />

Bianco sullo sfondo. In primo piano un pastore<br />

con il suo gregge.<br />

Nella parte inferiore centrale il titolo in inglese.<br />

Il presente è un esemplare di lusso, impresso su<br />

carta Cina.<br />

Perfetta conservazione della litografia e della carta.<br />

cfr. A. Peyrot, La Valle d’Aosta nei secoli, n°<br />

188/4.<br />

210. <strong>VEDUTE</strong> PIEMONTESI. Torino, Ajello e Doyen, 1836 - 1838.<br />

€ 700 per singola stampa<br />

Coppia di litografie originali, eseguite su velina.<br />

Eseguite a Torino tra il 1836 e il 1838 da Enrico<br />

Gonin e Pietro Righini, presso i litografi Ajello e<br />

Doyen, inserite nell’opera edita da Pietro Marietti,<br />

dedicata alla Regina Maria Teresa moglie di<br />

Carlo Alberto “Album Piemontese dedicato a S.<br />

M. la Regina”.<br />

• Susa vista dalla strada del Monte Cenisio<br />

(mm 425 x 355 il foglio). Rara veduta prospettica<br />

di Susa, presa dalla strada napoleonica del<br />

Moncenisio e dominata dalla vetta del Rocciamelone.<br />

Ben visibile nella tavola il campanile romanico<br />

della cattedrale di San Giusto. In primo<br />

piano, a sinistra, il roccione di Santa Maria.<br />

Sullo sfondo, a destra, è ben delineato il passo<br />

delle Finestre.<br />

• Alba (mm 445 x 340 il foglio). Veduta prospettica<br />

di Alba presa dal Tanaro. L’antica origine<br />

della città,<br />

Alba Pompeia, famosa in tutto il mondo per<br />

i suoi vini ed i suoi tartufi, deriva da Pompeo<br />

Strabone.<br />

Esemplari di lusso eseguiti “sur papier de Chine”.<br />

Capolavori della litografia romantica, in perfetta<br />

conservazione.<br />

cfr. A. Peyrot, Le Valli di Susa e del Sangone,<br />

tomo I, n° 202.<br />

118


211. LAGO <strong>DI</strong> COMO. Milano, Tommaso Genevresi, 1840 circa. € 4.500<br />

Incisione originale eseguita all’acquatinta, miniata a mano all’epoca (mm 1050 x 375 compresi i margini).<br />

Impressa a Milano nel 1840 circa da Francesco Citterio presso l’editore Tommaso Genevresi.<br />

Pittorica e rara veduta panoramica del lago di Como presa dalle alture di Bellagio.<br />

Citterio dimostra di avere un’abile mano nell’evidenziare la luminosità dei paesaggi in contrasto con<br />

l’azzurro del cielo.<br />

Raffinata coloritura dell’epoca eseguita a tempera da abile artista. Lungo il lato inferiore il titolo.<br />

Ottimo stato di conservazione della carta e del colore, in cornice coeva dorata, con motivi fitomorfi e<br />

onde.<br />

cfr. Margheritis-Sinistri-Ivernizzi-Peverelli, Il lago di Como nelle antiche stampe, pag. 238, n° 508.<br />

212. CASTELLI DEL PIEMONTE. Torino, J. Junck - f.lli Doyen - D. Festa, 1841 - 1847.<br />

€ 250 - 300 per singola stampa<br />

Litografie originali di scuola italiana (mm 555 x 430 ca. il foglio).<br />

Eseguite a Torino tra il 1841 e il 1847 da Jean Junck, dai fratelli Doyen e da Demetrio Festa, su disegni<br />

di Enrico Gonin, tratte da una delle più suggestive raccolte iconografiche sul Piemonte “Album delle<br />

principali Castella Feudali della Monarchia di Savoia”, composta da 200 tavole, raffiguranti tutti i<br />

principali castelli piemontesi.<br />

Ogni castello è ripreso secondo il più tipico gusto romantico e ambientato in un paesaggio con animazione<br />

di personaggi.<br />

119


Al margine inferiore di ogni tavola, troviamo il titolo del castello raffigurato e sovente l’indicazione<br />

della nobile famiglia proprietaria dell’edificio.<br />

Sono disponibili i principali castelli piemontesi, tutti in ottima conservazione.<br />

Qui di seguito ne citiamo solamente alcuni.<br />

• Castello di Barolo nella provincia d’Alba.<br />

• Castello di Barbaresco provincia d’Alba.<br />

• Castello di Castiglione-Falletto provincia<br />

d’Alba.<br />

• Castello di Magliano nella provincia d’Alba.<br />

• Castello della Morra provincia d’Alba.<br />

• Castello di Novello provincia d’Alba.<br />

• Castello di Rivara provincia d’Ivrea.<br />

• Castello di Roddi provincia d’Alba.<br />

• Castello della Loggia provincia di Torino.<br />

• Castello di Trana provincia di Torino.<br />

• Castello di Santena nella provincia di Torino.<br />

• Castello di Romagnao provincia di Vercelli.<br />

• Castello di Sarre provincia d’Aosta.<br />

Il pittore e litografo piemontese Enrico Gonin (*Torino 1799 - †1870), la famiglia è originaria di Giaveno,<br />

fratello del pittore ed acquafortista Francesco Gonin, dal quale ereditò l’arte della litografia, è<br />

ricordato soprattutto per la presente raccolta di litografie. Collaborò inoltre con Felice Festa nell’introduzione<br />

a Torino della nuova tecnica, aprendo la prima casa litografica nel 1824 e in seguito con<br />

Michele Doyen, il quale nel capoluogo piemontese aprì uno stabilimento nel 1832.<br />

Perfetto stato di conservazione della carta e della litografia.<br />

cfr. Manno-Promis I 1257.<br />

213. HOSPICE DU GRAND S˕. BERNARD (COTÉ D’ITALIE). Parigi, Lemercier, 1845<br />

circa. € 350<br />

Litografia originale a più colori (mm 165 x 125).<br />

Eseguita a Parigi nel 1845 circa da Armand Cuvillier<br />

presso il litografo Lemercier.<br />

Veduta prospettica dell’Ospizio del Gran San Bernardo,<br />

vista dal versante italiano.<br />

Nella parte inferiore centrale il titolo in francese.<br />

Perfetto stato conservativo.<br />

120


214. L’ABBAZIA <strong>DI</strong> S. MICHELE DELLA CHIUSA. Milano, Giuseppe Bramati, 1846.<br />

€ 480<br />

Incisione originale eseguita su rame (mm 355 x 370 l’impressione<br />

più margini).<br />

Impressa a Milano nel 1846 da Giuseppe Bramati e inserita<br />

nell’opera di Pompeo Litta “Famiglie celebri italiane”.<br />

Veduta prospettica della Sacra di San Michele presa da levante,<br />

costruita tra il 983 e il 987 sullo sperone roccioso del<br />

monte Pirchiriano. L’Abazia, monumento simbolo del Piemonte<br />

e situato all’imbocco della Valle di Susa, con la sua posizione<br />

domina e sovrasta tutta la bassa Valle.<br />

Lungo il lato inferiore, su tre righe, il titolo.<br />

Buona conservazione.<br />

cfr. A. Peyrot, Le Valli di Susa e del Sangone, tomo II, n° 226/1.<br />

215. MILANO. Milano, Ronchi, 1848. € 4.150<br />

Incisione originale eseguita all’acquatinta, miniata a mano all’epoca.<br />

Impressa a Milano nel 1848 da Filippo Naymiller (*Milano 1804 - †Pavia 1863) presso lo stampatore<br />

Ronchi.<br />

La veduta della città di Milano, vista a volo d’uccello, è presa da una posizione elevata mettendo<br />

in evidenza la più importante opera dell’architettura gotica italiana, il Duomo. La piazza è animata da<br />

molti personaggi.<br />

Particolareggiata e dettagliata coloritura coeva eseguita a tempera da abile artista, lungo il lato inferiore<br />

il titolo in tinta rossa.<br />

Ottimo stato conservativo della carta e perfetta conservazione del colore.<br />

cfr. Arrigoni, Milano nelle vecchie stampe, n° 66.<br />

216. LE GRAND S˕. BERNARD. L’HOSPICE, SOMMET DU PASSAGE (SUISSE).<br />

Parigi, lemercier, 1850 - 1860 circa. € 1.900<br />

Litografia originale su velina (mm 650 x 480 il foglio).<br />

Eseguita a Parigi nel 1850 - 1860 circa su disegno di Léon Jean Baptiste Sabatier e Adolphe Jean Baptiste<br />

Bayot (disegnò le figure), presso il litografo Lemercier.<br />

121


Esecuzione litografica di grande<br />

rarità, non menzionata<br />

nelle bibliografie di riferimento,<br />

raffigurante l’Ospizio del<br />

Gran San Bernardo, visto dal<br />

versante italiano.<br />

In primo piano un monaco e due<br />

cani sulla riva del lago omonimo.<br />

Titolo in francese nella parte inferiore<br />

centrale.<br />

Buona conservazione della carta<br />

e della litografia. Piccolo restauro<br />

abilmente eseguito.<br />

cfr. Benezit XII 152.<br />

217. ÉTUDES DE MŒURS. LA FINE FLEUR DU CRÛ. Parigi, Régnier, Bettanier.<br />

Morlon, 1860 circa. € 850<br />

Litografia originale a più colori (mm 620 x 490 il foglio).<br />

Eseguita a Parigi nel 1860 circa da Régnier, Bettanier e<br />

Morlon, tratta da un dipinto di Linder.<br />

La tavola è composta da 6 personaggi che evocano<br />

una situazione di amicizia e buon umore, tutti riuniti<br />

attorno un tavolo, brindano e si divertono con<br />

un bicchiere di buon vino.<br />

Buono stato conservativo. Qualche gora marginale.<br />

Cornice in legno con vetro soffiato antico.<br />

218. GOUACHE NAPO-<br />

LETANA - VEDUTA <strong>DI</strong><br />

NAPOLI DELLA PARTE<br />

<strong>DI</strong> LEVANTE. Napoli, 1860<br />

- 1870 circa. € 3.300<br />

Dipinto originale eseguito su<br />

carta a tecnica gouache o guazzo<br />

(mm 780 x 570 il foglio).<br />

Eseguito a Napoli nel 1860 -<br />

1870 circa da abile artista napoletano.<br />

Scenografica e stupenda veduta<br />

di Napoli con Castel Sant’Elmo<br />

sullo sfondo.<br />

In primo piano popolani in riva<br />

122


al mare, danzano, cantano, mangiano, si percepisce così la tranquillità e l’accoglienza di questo luogo.<br />

Un’ampia distesa del mare è animato da barche con pescatori, la città sullo sfondo.<br />

Lungo il lato inferiore titolo manoscritto.<br />

Gouache originale di grande formato e finezza pittorica. Piacevole il contrasto tra le tinte delicate<br />

del tramonto e del pallido azzurro del mare con le tinte vivaci tipiche dell’abbigliamento popolare del<br />

luogo.<br />

Ottimo stato conservativo della carta e perfetta conservazione del colore. Cornice in legno pitturato.<br />

219. THE VISO FROM THE SOUTH. Londra, Day and Son, 1867. € 900<br />

Cromolitografia originale, apllicata su supporto di carta coevo<br />

(mm 250 x 359 più supporto)<br />

Eseguita a Londra nel 1867 da J. H. Lowes, tratta dall’acquarello<br />

di Elijah Walton, presso il litografo Day and Son e inserita nell’opera<br />

“Peaks and Valleys of the Alps”.<br />

Rara veduta del Monviso in stupenda cromia.<br />

Titolo in inglese applicato nella parte inferiore centrale.<br />

Perfetta conservazione.<br />

cfr. Perret 4512; ACL 330; Neate W/11; Garimoldi 80.<br />

220. LE DENT DU MI<strong>DI</strong> FROM ABOVE CHAMPERY. Londra, Day and Son, 1867.<br />

€ 900<br />

Cromolitografia originale, applicata su supporto di carta coevo<br />

(mm 253 x 359 più supporto).<br />

Eseguita a Londra nel 1867 da J. H. Lowes, tratta dall’acquarello<br />

di Elijah Walton, presso il litografo Day and Son e inserita nell’opera<br />

“Peaks and Valleys of the Alps”.<br />

Veduta dei Dents du Midi, visti da Champéry (Canton Vallese).<br />

Titolo in inglese manoscritto, applicato nella parte inferiore sinistra.<br />

Perfetta conservazione.<br />

cfr. Perret 4512; ACL 330; Neate W/11; Garimoldi 80.<br />

123


221. <strong>DI</strong>PINTO - LAGO MAGGIORE-ISOLA BELLA. 1870 circa. € 6.000<br />

Dipinto originale eseguito ad<br />

olio su tela con supporto in legno,<br />

firmato da Nikolaus Josef<br />

Helm (*Wörth a.Main 1841 -<br />

†Monaco 1912).<br />

Suggestivo olio raffigurante<br />

il Lago Maggiore con l’Isola<br />

Bella in primo piano, eseguito<br />

da conosciuto artista tedesco nel<br />

terzo quarto dell’Ottocento.<br />

Le tinte molto delicate mettono<br />

in evidenza lo specchio d’acqua<br />

in primo piano e tre personaggi<br />

sulla riva.<br />

Nell’angolo inferiore sinistro in<br />

tinta rossa firma monogrammata<br />

dell’autore.<br />

Perfetto stato di conservazione del colore e della tela, cornice antica dorata su supporto di legno e<br />

robusto telaio.<br />

cfr. Benezit VI 880.<br />

222. PANORAMA DELLA CONCA DEL MONCENISIO DALLE FRASERE BASSE<br />

(2415). Milano, Vallardi, 1893 - 1894. € 750<br />

Litografia originale (mm 770 x<br />

250 il foglio).<br />

Eseguita a Milano tra il 1893 e il<br />

1894 presso lo stabilimento Vallardi<br />

e inserita nell’opera “Natura<br />

e Arte”.<br />

Esecuzione litografica della<br />

conca del Moncenisio, visto<br />

dalle Frasere Basse.<br />

In primo piano il lago, l’ospizio e verso destra il villaggio della Gran Croce e la piana di San Nicolao.<br />

Sullo sfondo le montagne che fanno da cornice (il monte Clarey, la cima Parè, la punta Roncia, il Rocciamelone,<br />

ecc.) Lungo i quattro lati legenda con i riferimenti topografici per l’individuazione delle<br />

località e delle montagne.<br />

In basso al centro il titolo.<br />

Buono stato conservativo della carta e della litografia. Qalche piccola traccia di foxing sparsa.<br />

cfr. A. Peyrot, Le Valli di Susa e del Sangone, tomo II, n° 360/3.<br />

124


TORINO, <strong>VEDUTE</strong> E PIANTE TOPOGRAFICHE<br />

Presso la libreria sono disponibili planimetrie originali, vedute a volo d’uccello e di particolari<br />

della città di Torino, impresse e litografate da artisti e stampatori diversi dal XVI<br />

al XX secolo.<br />

Le stampe qui di seguito descritte rappresentano solamente una minima parte del materiale<br />

presente in bottega.<br />

223. TURINO. Amsterdam, Jodocus Hondius, 1626. € 950<br />

Incisione originale eseguita su rame, testo in latino al<br />

verso disposto su due colonne (mm 250 x 180 l’impressione<br />

più margini).<br />

Impressa ad Amsterdam nel 1626 da Jodocus Hondius.<br />

Rara pianta prospettica della città di Torino.<br />

In alto al centro la scritta “Turino”, ripetuto nella parte<br />

alta destra. A sinistra stemma sabaudo. Verso la metà<br />

della parte sinistra cartiglio contenente altra scritta in<br />

latino “Augusta Taurinorum in Sabaudia”.<br />

Buono stato conservativo della carta e dell’impressione.<br />

cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo I, n° 19.<br />

224. TORINO E <strong>DI</strong>NTORNI - ASSE<strong>DI</strong>O DEL 1706. 1706 - 1710 circa. p.a.r.<br />

Disegno originale eseguito a china e acquerello (mm<br />

540 x 750 il foglio).<br />

Dettagliata e fine pianta topografica della città di Torino<br />

e dei dintorni, durante l’assedio del 1706.<br />

Documento di interesse museale, di gran qualità e<br />

ricchezza grafica, eseguito da abile artista, nei primi<br />

anni del ’700.<br />

Molto interessanti risultano i dettagli che raffigurano<br />

le truppe, le traettorie dei bombardamenti e gli schieramenti<br />

militari sia in attacco che a difesa della città.<br />

Nell’angolo inferiore destro elaborato cartiglio con<br />

volute e ghirlande che racchiudono l’indice, attorno<br />

stendardi, armi, strumenti e oggetti per costruire fortificazioni.<br />

Rosa dei venti in alto a destra.<br />

Buona conservazione della carta e del disegno in splendida<br />

e forte coloritura coeva.<br />

125


225. VEUE DE LA VILLE DE TURIN ET DE SES ENVIRONS. Amsterdam, Pierre<br />

Mortier, 1704. € 2.000<br />

Incisione originale eseguita su rame (mm 510 x<br />

435 l’impressione più ampi margini).<br />

Impressa ad Amsterdam nel 1704 da Pierre Mortier<br />

su disegno di Charles Inselin.<br />

Veduta prospettica della città di Torino vista<br />

dalla collina all’altezza della Villa della Regina,<br />

con il Monte dei Cappuccini nella parte sinistra.<br />

In primo piano, un grande cartiglio, con a sinistra,<br />

la pianta della cittadella di Torino, a destra<br />

la pianta di Carmagnola, entrambe racchiuse entro<br />

una corona di foglie d’alloro e poggianti su<br />

due pilastri, al centro la pianta di Vercelli, con la<br />

legenda di 5 richiami, in un trofeo di cannoni e<br />

bandiere, sormontata da una testa di toro, cinta da<br />

un nastro titolato: la Ville de Verceil en Piemont,<br />

alla base piante di Verrua e di Montmelian.<br />

Lungo la parte centrale inferiore il titolo con ai lati legenda con 27 richiami.<br />

Perfetta conservazione della carta e dell’impressione.<br />

cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo I, n° 92.<br />

226. LA VERGINE DEL ROSARIO. Roma, Giovanni Gerolamo Frezza, 1719. € 600<br />

Incisione originale eseguita su rame (mm 355 x 470).<br />

Impressa a Roma nel 1719 da Giovanni Gerolamo Frezza su disegno<br />

di Giulio Cesare Grampin.<br />

Singolare esecuzione incisoria con al centro la figura a pieno busto<br />

della Vergine del Rosario con il Bambino, in gloria di angeli, venerata<br />

da San Domenico e da Santa Caterina, con la raffigurazione<br />

della peste e della carestia dalla quale la Vergine ha preservato i<br />

cittadini durante l’assedio del 1706.<br />

Entro lapide, piccola veduta di Torino, con la rappresentazione della<br />

battaglia, con in primo piano la carica della cavalleria che combatte<br />

sullo sfondo della torre civica.<br />

Titoli e iscrizione latina entro lapide nella parte centrale, attraversata<br />

dalla stemma della città con il toro rampante.<br />

Buona conservazione della carta e dell’impressione. Piccoli restauri<br />

minuziosamente eseguiti e visibili solo al verso del foglio.<br />

cfr. Collezione Simeom D 2289.<br />

227. <strong>CARTE</strong> HISTORIQUE ET GEOGRAPHIQUE POUR INTRODUIRE À L’IN-<br />

TELLIGENCE DE L’HISTOIRE DE SAVOYE. Amsterdam, Henry Abraham Chatelain,<br />

1719. € 680<br />

Incisione originale eseguita su rame (mm 485 x 355 l’impressione più margini).<br />

Impressa ad Amsterdam nel 1719 da Henry Abraham Chatelain.<br />

126


Dettagliata tavola con un’interessante carta geografica<br />

del Piemonte e delle zone confinanti.<br />

Arricchiscono il foglio una pianta topografica<br />

della città di Torino in alto a sinistra e una veduta<br />

della Venaria Reale in alto a destra. Sono<br />

stati inseriti cartigli contenenti i nomi degli Stati<br />

facenti parte della Savoia. Lungo il lato superiore<br />

il titolo. Tavola dei luoghi, delle province e degli<br />

stati nella parte bassa. Nell’angolo inferiore<br />

destro la descrizione della presente con testo in<br />

francese.<br />

Interessante documento in buona conservazione.<br />

cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, Tomo I, n° 108.<br />

228. A MADAMA REALE MARIA GIOV.ª BATTA <strong>DI</strong> SAVOYA. Torino, Filippo Vasconi,<br />

1721. € 5.000<br />

Incisione originale eseguita su rame (mm 660 x 395 l’impressione più ampi margini).<br />

Impressa a Torino nel 1721 da Filippo Vasconi (*Roma 1687 ca. - †1730) su disegno dell’architetto<br />

Filippo Juvarra (*Messina 1676 - †Madrid 1736).<br />

Veduta prospettica di grande rarità raffigurante piazza San Carlo a Torino con le due chiese,<br />

Santa Cristina e San Carlo.<br />

La chiesa di Santa Cristina<br />

viene presentata con la<br />

nuova facciata, disegnata<br />

e progettata da Juvarra ed<br />

eseguita nel 1717, la seconda<br />

con la facciata simile alla<br />

precedente, comparsa un secolo<br />

più tardi.<br />

Lungo il lato inferiore la copiosa<br />

dedica alla Duchessa<br />

Maria Giovanna Battista di<br />

Savoia-Nemours (*Parigi<br />

1644 - †Torino 1724), attraversata<br />

da un grande stemma.<br />

La stampa fu per Juvarra<br />

un’iniziativa promozionale,<br />

necessaria per far conoscere alla scena internazionale la sua importante opera torinese.<br />

Ottimo stato conservativo della carta e dell’impressione.<br />

cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo I, n° 127.<br />

127


229. VUE ET REPRESENTATION DE LA BATAILLE DONNÉE DEVANT TURIN<br />

LE 7 DE SEPTEMBRE 1706. L’Aia, Johann Van Huchtenburg, 1724. € 1.650<br />

Incisione originale eseguita su rame (mm 570 x<br />

450 l’impressione più ampi margini).<br />

Impressa a L’Aia nel 1724 da Johann Van<br />

Huchtenburg (*1647 - †1733).<br />

Scena dell’assedio di Torino del 1706, inserita<br />

nell’opera di Jean Dumont intitolata “Bataille<br />

gagnées par le Serenissime Prince Eugène de<br />

Savoye”.<br />

In primo piano la cavalleria impegnata nella battaglia<br />

e sullo sfondo la città di Torino.<br />

Lungo il lato inferiore il titolo e legenda con 10<br />

richiami.<br />

Ottimo esemplare.<br />

cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo I, n° 133.<br />

230. <strong>VEDUTE</strong> <strong>DI</strong> TORINO. Bassano del Grappa, Remondini, 1770 circa.<br />

€ 1.200 per singola stampa<br />

Tre incisioni su rame, tutte acquerellate<br />

a mano all’epoca (mm 400 x 270 circa il foglio).<br />

Impresse a Bassano del Grappa nel 1770 circa<br />

dallo stampatore Remondini.<br />

Tutte le 3 stampe sono state incollate all’epoca su<br />

supporto rigido di cartone e sul retro di ognuna è<br />

stato applicato su tassello il titolo dell’opera, in<br />

lingua francese, come dovrebbe essere presente<br />

alla base di ogni singola incisione.<br />

Queste tavole furono modificate per essere viste<br />

mediante un apparecchio detto pantoscopio<br />

o mondo nuovo, attraverso lenti e illuminate con candele posizionate davanti o dietro.<br />

Le stampe raffigurano 3 differenti vedute della città di Torino.<br />

Ogni tavola viene offerta singolarmente e in buono stato conservativo.<br />

128


• Vüe de la façade du Chateau du côté de la grosse Doire avec l’illumination à Turin.<br />

Veduta prospettica di piazza Castello con il Palazzo Madama visto dall’attuale via Garibaldi.<br />

• Vüe du Chateau du Côsté de la Rüe du Po à Turin.<br />

Veduta prospettica di piazza Castello con il Palazzo Madama, visto da via Po.<br />

• Vüe de la Vigne de S.M. La Reine avec l’illumination à Turin.<br />

Veduta prospettica della Villa della Regina sulla collina della città.<br />

cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo I, n° 198/2-198/3-198/4.<br />

231. NUOVA PIANTA DELLA REALE CITTÀ<br />

<strong>DI</strong> TORINO. Torino, Beltramo Antonio Re, 1775.<br />

€ 2.300<br />

Incisione originale eseguita su rame, acquerellata a mano<br />

all’epoca (mm 460 x 600 l’impressione più margini).<br />

Impressa a Torino nel 1775 da Beltramo Antonio Re.<br />

Pianta topografica della città di Torino di grande rarità.<br />

Lungo il lato superiore il titolo. In alto a sinistra stemma<br />

della città. Lungo il lato sinistro ampia legenda con riferimenti<br />

delle chiese e dei luoghi sacri nella parte alta e nella<br />

parte bassa nomi delle piazze, vie e palazzi. In basso a<br />

sinistra iniziali dell’autore “B.A.R.”.<br />

La parte più interessante è sicuramente il nome storico<br />

riferito ad ogni isolato della città.<br />

Ottimo stato di conservazione della carta, dell’impressione<br />

e del colore. Cornice in ciliegio mogano.<br />

cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli I, n° 205.<br />

232. PROGETTO PER RICOSTRUZIONE DEL TEATRO CARIGNANO. Torino,<br />

Francesco Benedetto Feroggio, 1787. € 2.000<br />

Coppia di disegni originali<br />

eseguiti a china e acquerello,<br />

firmati e datati su carta<br />

vergellata e marca con giglio<br />

(mm 515 x 350 circa i fogli).<br />

Dettagliati e particolareggiati<br />

progetti architettonici,<br />

eseguiti a Torino il 21<br />

giugno del 1787, dall’architetto<br />

Francesco Benedetto<br />

Feroggio.<br />

Le tavole raffigurano: la sezione<br />

del primo piano delle logge disposte a ferro di cavallo del teatro Carignano di Torino e la sezione,<br />

in tutta la sua altezza, dell’intera struttura, mettendo in evidenza tutti i dettagli costruttivi.<br />

Nell’angolo inferiore destro di entrambi i fogli, a chiara e ordinata calligrafia, data e autografo dell’architetto.<br />

Il Teatro Carignano è l’unico esempio in Torino di struttura teatrale settecentesca ancora esistente.<br />

Il teatro fu costruito nel 1711 come teatrino “di famiglia”. Venne distrutto da un incendio nel 1786.<br />

129


La nuova costruzione, commissionata a Giovanni Battista Ferroggio, il quale mise il figlio Francesco<br />

Benedetto quale direttore dei lavori, venne inaugurata nel 1787. La nuova e innovativa realizzazione<br />

avrebbe permesso di alzare o abbassare il palcoscenico a livello della sala, in occasione di manifestazioni<br />

o feste. Feroggio dotò inoltre il teatro di quattro ordini di palchi, venti al primo ordine, ventuno al<br />

secondo e ventidue al terzo e quarto ordine.<br />

Ottimo stato conservativo di entrambi i documenti.<br />

233. ENTRÉE DES FRANÇAIS DANS TURIN LE 17 FRIMAIRE AN 7. Parigi, Pierre<br />

Adrien Lebeau, 1799. € 1.550<br />

Incisione originale eseguita all’acquaforte (mm<br />

515 x 375 l’impressione più ampi margini).<br />

Impressa a Parigi nel 1799 da Pierre Adrien Le<br />

Beau su disegno di Thomas Charles Naudet.<br />

Rara veduta prospettica raffigurante Piazza delle<br />

Erbe (attualmente Piazza Palazzo di Città).<br />

In primo piano la parata militare che seguì l’ingresso<br />

delle truppe francesi in Torino al comando<br />

del generale Joubert, il 7 dicembre 1798.<br />

Preziosa prova di stampa impressa all’acquaforte<br />

pura, senza le finiture di tanti particolari<br />

che si ritrovano nello stato definitivo, così come<br />

si evince dall’esemplare raffigurato nel volume<br />

di Ada Peyrot.<br />

Perfetto stato di conservazione.<br />

cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli I n° 244.<br />

234. AUGUSTA TAURINORUM AB IMPIA GALLORUM SERVITUTE LIBERA-<br />

TA… Torino, Pietro Amati, 1799. € 500<br />

Incisione originale eseguita su rame (mm 140 x 22 l’impressione più<br />

margini).<br />

Impressa a Torino nel 1799 da Pietro Amati su disegno di Francesco<br />

Rebaudengo.<br />

Rara incisione a ricordo della liberazione della città di Torino dai francesi,<br />

nel 1799.<br />

Nella parte alta effigie della Madonna Consolata contornata da angeli e<br />

festone con il canto di Isaia “Io proteggerò questa città e la salverò per<br />

riguardo a me stesso e al mio servo Davide”, a destra dell’immagine è<br />

raffigurato San Filippo Neri inginocchiato.<br />

Nella parte inferiore sono raffigurate le principali chiese della città<br />

(Consolata e Duomo) sotto i bombardamenti.<br />

In basso al centro il titolo in latino disposto su quattro righe.<br />

Buono stato di conservazione dell’incisione, in cornice.<br />

cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo I, n° 243.<br />

130


235. CITTÀ E TERRITORIO <strong>DI</strong> TORINO. Torino,<br />

fratelli Reycend, 1810. € 3.800<br />

Incisione originale eseguita su rame (mm 490 x 630 l’impressione<br />

più margini).<br />

Impressa a Torino nel 1810 da Antonio Maria Stagnon<br />

(*Mondelli 1751 - †Torino 1805), su disegno di Carlo<br />

Randoni, presso i fratelli Reycend.<br />

Dettagliata pianta topografica della città di Torino e<br />

dintorni con l’indicazione delle fortificazioni già demolite<br />

nel 1802 dalle truppe napoleoniche che avevano<br />

occupato la città.<br />

Lungo tutto il lato superiore il titolo. In alto a destra tavoletta<br />

con osservazione, sotto di essa aquila napoleonica.<br />

Nell’angolo inferiore destro indice con 57 richiami e scala<br />

distanziometrica.<br />

Ottimo stato conservativo della carta e dell’impressione.<br />

cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo I, n° 265.<br />

236. TORINO. Vienna, Artaria, 1816. € 6.800<br />

Incisione originale eseguita a tecnica<br />

mista acquaforte-acquatinta, finemente<br />

ripassata a mano all’epoca (mm 735 x<br />

495 l’impressione più margini).<br />

Impressa a Vienna nel 1816 da Karl Artaria.<br />

Veduta prospettica di grande rarità<br />

della città di Torino, vista dal piazzale<br />

antistante la chiesa del Monte dei<br />

Cappuccini. Di grande interesse lo sviluppo<br />

di piazza Vittorio Emanuele (attualmente<br />

Vittorio Veneto). La visuale<br />

si presenta senza fortificazioni, demolite<br />

nel 1802 dalle truppe napoleoniche che<br />

avevano occupato la città.<br />

In basso al centro la scritta “Torino” contornata da volute.<br />

È molto probabile che sia stato Giuseppe Pietro Bagetti (*Torino 1764 - †1831) a fornire all’editore<br />

viennese Artaria, il disegno, anche se il suo nome non compare nell’incisione ma è presente la consueta<br />

formula “disegnato dal vero nel 1816”.<br />

Esistono esemplari a colori come il presente, ed esemplari allo stato di acquaforte pura, probabilmente<br />

destinati alla coloritura.<br />

Karl Artaria incisore nato a Mannheim nel 1792 e morto nel 1866. Nel 1816 fondò a Vienna lo stabilimento<br />

Kunst-und Buchhandlung Artaria und Fontaine, che diresse per molti anni. Si specializzò nella<br />

stampa di vedute di città, soggetti militari, ritratti e carte geografiche che ebbero diffusione in tutto il<br />

mondo.<br />

Buono stato conservazione della carta, dell’impressione e del colore. Due minimi restauri abilmente<br />

eseguiti, all’angolo inferiore sinistro e nella parte bassa destra.<br />

cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo I, n° 274/2°; Immagini della Collezione Simeom, pag. 136.<br />

131


237. PIAZZA CARLINA IN TORINO. Torino, Reycend, 1817. € 700<br />

Incisione originale eseguita all’acquatinta (mm<br />

325 x 260 l’impressione più ampi margini).<br />

Impressa a Torino nel 1817 da Ferdinando Castelli<br />

su disegno di A. Duquesney, presso lo stampatore<br />

Reycend.<br />

Veduta prospettica di piazza Carlo Emanuele<br />

II, detta comunemente dai torinesi “piazza<br />

Carlina”.<br />

Sullo sfondo, a sinistra, il palazzo del marchese<br />

Ferrero d’Ormea, con facciata di Filippo Juvarra.<br />

Sulla destra, l’Albergo Virtù, che aveva lo scopo<br />

di procurar ai giovani l’apprendimento di un<br />

mestiere. Sempre sulla destra, in primo piano, la<br />

cupola della chiesa di santa Croce, costruita sui disegni<br />

di Filippo Juvarra, con il campanile dell’architetto Gian Battista Borra. In questa piazza si teneva il<br />

mercato del vino e al tempo del governo francese si giustiziavano con la ghigliottina i condannati a morte.<br />

Nella parte inferiore i titolo, a sinistra in italiano, a destra in francese.<br />

Perfetto stato di conservazione della carta e dell’impressione.<br />

cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo I, n° 278/8.<br />

238. VERO RITRATTO DEL GLORIOSO MARTIRE S. VITTORIO VENERATO<br />

NELLA CHIESA DELLO SPIRITO SANTO <strong>DI</strong> TORINO. Torino, Francesco Antonio<br />

Gilodi, 1820 - 1830 circa. € 580<br />

Incisione originale eseguita su rame (mm 305 x 455 l’impressione<br />

più margini).<br />

Impressa a Torino nel 1820 - 1830 circa da Francesco Antonio Gilodi,<br />

su disegno di Pietro Piffetti.<br />

Esecuzione incisoria raffigurante San Vittorio Martire, venerato<br />

nella Chiesa dello Spirito Santo di Torino. Nella parte bassa<br />

dell’Altare Maggiore sono presenti le reliquie del santo.<br />

Animano la tavola cherubini e figure sacre come la Madonna che<br />

sostiene il calice e la croce, l’arcangelo Michele e San Filippo Neri,<br />

raffigurato nella parte inferiore centrale, entro cartiglio sormontato<br />

da motto. Accanto alla figura di San Filippo, troviamo un’immagine<br />

raffigurante una croce sorretta da due mani con i segni della Passione.<br />

Nella parte inferiore il titolo in italiano e un’ode in latino.<br />

Buono stato conservativo di questo raro documento relativo alla<br />

Chiesa dello Spirito Santo.<br />

239. <strong>VEDUTE</strong> DELLA BASILICA <strong>DI</strong> SUPERGA. Milano, Artaria, 1824. € 500 - 800<br />

Undici incisioni originali, otto incise su rame e due eseguite all’acquatinta.<br />

Impresse a Milano nel 1824 da Carl August Eckerlin, L. Ropp e Alessandro Angeli su disegni di Ambrogio<br />

Fumagalli, presso lo stampatore Artaria, facenti parte della raccolta intitolata “Chiese principali<br />

d’Europa”.<br />

132


Incisioni rappresentanti la Basilica<br />

di Superga, vista in prospetto<br />

e all’interno, sezioni e piante, la<br />

scultura commemorativa dedicata a<br />

Carlo Emanuele III con il bassorilievo<br />

che rappresenta la battaglia di<br />

Guastalla del 1734 e il monumento<br />

funebre dedicato a Vittorio Amedeo<br />

II, fondatore della Basilica e Duca di<br />

Savoia, che otterrà il titolo di “Re di<br />

Sardenga”.<br />

Nella parte inferiore di ogni singola<br />

tavola, i titoli in italiano, ripetuti accanto<br />

e/o sotto in francese.<br />

• Veduta esterna della Basilica<br />

di Superga.<br />

• Veduta interna della Basilica di Superga.<br />

• Spaccato del sotterraneo sulla linea E.F.<br />

• Spaccato del sotterraneo sulla linea G.H.<br />

• Pianta del sotterraneo della Basilica di Superga.<br />

• Fianco del tempio.<br />

• Spaccato sulla linea C.D.<br />

• Spaccato sulla linea A.B.<br />

• Elevazione geometrica della facciata.<br />

• Monumento del Re Carlo Emanuele III.<br />

• Monumento di Vittorio Amedeo II.<br />

Perfetto stato di conservazione di questo rara raccolta, difficile trovarsi completa come la presente.<br />

cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo I, n° 312/8, 312.<br />

240. IL REGIO PARCO NEI <strong>DI</strong>NTORNI <strong>DI</strong> TORINO. Torino, Reycend, 1826. € 700<br />

Incisione originale eseguita all’acquatinta (mm<br />

315 x 245 l’impressione più ampi margini).<br />

Impressa a Torino nel 1824 da Alessandro Angeli<br />

su disegno di Marco Nicolosino (*Savigliano<br />

1797 - †Torino 1856), presso lo stampatore<br />

Reycend.<br />

Veduta prospettica del Regio Parco visto dal<br />

fiume Po, con gli edifici adibiti alla Manifattura<br />

Tabacchi.<br />

Nella parte inferiore i titolo, a sinistra in italiano,<br />

a destra in francese.<br />

Perfetto stato di conservazione della carta e<br />

dell’impressione.<br />

cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo II, n° 314/9.<br />

133


241. TORINO ATTUALE COI DECRETATI PROGETTI D’INGRAN<strong>DI</strong>MENTO. Torino,<br />

Modesto Reycend, 1827. € 680<br />

Litografia originale (mm 600 x 465 il foglio).<br />

Eseguita a Torino da Felice Festa presso il litografo<br />

Modesto Reycend.<br />

Insolita pianta topografica della città di Torino<br />

con una curiosa veduta prospettica della Gran<br />

Madre di Dio ancora in fase di costruzione, inserita<br />

entro ampio drappo nella parte alta centrale. Interessante<br />

è la precisa segnatura dei numeri civici.<br />

Ampia legenda lungo i lati destro e sinistro. In alto a<br />

destra il titolo inserito entro ovale. In alto a sinistra<br />

indice dei luoghi più significativi della città.<br />

Buono stato di conservazione della carta e della litografia.<br />

cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo II, n° 329.<br />

242. PONT ET PLACE DU PÔ. Torino, E. Engelmann, 1829. € 700<br />

Litografia originale eseguita su velina (mm 450 x 310<br />

il foglio).<br />

Eseguita a Torino nel 1829 da E. Engelmann, su disegno<br />

di Jules Fréderic Villeneuve, facente parte della<br />

raccolta intitolata “Souvenirs du Piemont”.<br />

Veduta prospettica del ponte Vittorio Emanuele<br />

con parte della piazza omonima (attualmente<br />

piazza Vittorio Veneto).<br />

Nella parte inferiore centrale il titolo in francese.<br />

Buona conservazione della carta e della litografia.<br />

cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo II, n° 342/1.<br />

243. VEDUTA <strong>DI</strong> TORINO. Torino, Chirio e Mina, 1830. € 1.650<br />

Incisione originale eseguita su rame, acquerellata a<br />

mano all’epoca (mm 750 x 555 più margini).<br />

Impressa a Torino nel 1830 da Giacomo Arghinenti<br />

su disegno di Gaetano Lombardi, presso lo stampatore<br />

Chirio e Mina.<br />

Rara veduta prospettica della città di Torino, contornata<br />

con notizie storico-geografiche della medesima.<br />

La veduta è presa dalla piazzetta della Chiesa del<br />

Monte dei Cappuccini. In primo piano il corteo reale<br />

che transita sotto l’arco di trionfo eretto ai piedi<br />

della collina, presso la Gran Madre di Dio, nel giorno<br />

dell’arrivo a Torino del Re Carlo Felice da Modena.<br />

Nella veduta si distingue l’imponente alberata che nel 1826 venne distrutta per far posto a piazza Vittorio<br />

Emanuele.<br />

134


Ottimo stato conservativo della carta e dell’impressione. Cornice in legno con rilievi in gesso, pitturata<br />

a mano in oro.<br />

cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo II, n° 344 bis; Collezione Lanzone.<br />

244. PROGETTO PER L’AMPLIAZIONE DEI VIALI <strong>DI</strong> PASSEGGIO SUL BA-<br />

LUARDO <strong>DI</strong> MEZZOGIORNO. Torino, Michele Ajello e Doyen, 1834. € 280<br />

Litografia originale (mm 455 x 365 il foglio).<br />

Eseguita a Torino nel 1834 da Michele Ajello e Doyen<br />

su disegno di Giovanni Capietti.<br />

Pianta di progetto urbanistico, non completamente<br />

realizzato, del collegamento del Borgo Nuovo,<br />

compreso tra le attuali vie Mazzini, Carlo Alberto,<br />

Cavour, Giolitti, corso Cairoli, con la città vecchia.<br />

In alto, a sinistra, il titolo e sotto di esso scale distanziometriche.<br />

Il litografo Michele Ajello fu attivo a Torino nella prima<br />

metà del XIX secolo. Nel gennaio del 1833 aprì<br />

uno stabilimento litografico in piazza Carignano 6. Il<br />

26 novembre dello stesso anno, si associò con il litografo<br />

Michele Doyen ed il nuovo stabilimento prese il nome di Litografia Ajello e Doyen e tale società<br />

durò fino al 1838.<br />

Buona conservazione. Segni di piega originali in alcuni punti.<br />

cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo II, n° 378.<br />

245. TOPOGRAFIA DELLA CITTÀ E TERRITORIO <strong>DI</strong> TORINO. Torino, Giovanni<br />

Battista Maggi, 1840. € 1.450<br />

Incisione originale eseguita su rame acquerellata a mano e intelata all’epoca (mm 695 x 755).<br />

Impressa a Torino nel 1840 da Vittorio Angeli presso l’editore Giovanni Battista Maggi.<br />

Pianta topografica della città di Torino e dei suoi<br />

dintorni, di grande interesse.<br />

Ogni casa, villa o cascina è contrassegnata da un<br />

numero, il quale corrispondeva, in un elenco separato,<br />

al nome del proprietario.<br />

In basso a destra il titolo, sopra scale distanziometrica.<br />

Legenda in alto a sinistra.<br />

Importante pianta, poiché è l’unica, dopo quella<br />

del Grossi del 1791, fatta con criterio scientifico, a<br />

dare notizie precise per l’ubicazione degli antichi<br />

palazzi, ville e cascine di Torino e della collina.<br />

La tavola è stata redatta da Antonio Rabbini,<br />

geometra considerato il precursore del catasto<br />

moderno, il quale, in seguito, definì le basi del<br />

catasto dello stato unitario.<br />

Buono stato di conservazione. Cornice scura in<br />

noce.<br />

cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo II, n° 429.<br />

135


246. SAN GIOVANNI À TURIN. Parigi, Lemercier, 1840. € 700<br />

Litografia originale (mm 283 x 432 il foglio).<br />

Eseguita a Parigi nel 1840 da Léon Auguste Asselineau, su disegno di<br />

Nicolas Marie Joseph Chapuy, presso lo stampatore Lemercier e inserita<br />

nell’opera di M. Moret “Le Moyen Age pittoresque”.<br />

Veduta prospettica del Duomo di Torino con piazza San Giovanni<br />

animata da personaggi a cavallo e a piedi.<br />

Lungo la parte superiore centrale la scritta in francese “Le Moyen Age<br />

pittoresque”. In basso al centro il titolo e timbro impresso a secco.<br />

Buona conservazione.<br />

cfr. Ada Peyrot, Torino nei secoli, tomo II, n° 432.<br />

247. TORINO - PIAZZA SAN CARLO. Parigi, Lemercier, 1845 circa. € 1.200<br />

Litografia originale miniata a mano all’epoca a<br />

“la gomme” da abile artista (mm 400 x 295 il<br />

foglio).<br />

Eseguita a Parigi nel 1845 circa da Charles Claude<br />

Bachelier e Adolphe Jean Baptiste Bayot su<br />

disegno di Philippe Benoist, presso lo stampatore<br />

Lemercier e inserita nell’opera di Félix Benoist<br />

“L’Italie monumentale e artistique”.<br />

Armoniosa e raffinata veduta prospettica di<br />

piazza San Carlo con le chiese di Santa Cristina<br />

e San Carlo sullo sfondo.<br />

Lungo il lato inferiore i titoli in lingua francese a<br />

sinistra e in lingua italiana a destra.<br />

Perfetto stato di conservazione della litografia e<br />

del colore, ampi margini.<br />

cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, n°486/3.<br />

248. PIANTA DELLA CITTÀ <strong>DI</strong> TORINO. Firenze, V. Stanghi, 1845. € 750<br />

Incisione originale eseguita su rame, acquerellata<br />

a mano all’epoca (mm 595 x 385 più ampi<br />

margini).<br />

Impressa a Firenze nel 1845 da V. Stanghi su<br />

disegno di G. C. Castellini e inserita nell’opera<br />

di Attilio Zuccagni Orlandini “Corografia fisica,<br />

storica e statistica dell’Italia e delle sue isole”.<br />

Pianta topografica della città di Torino.<br />

In alto a sinistra il titolo contornato da volute.<br />

Interessante risulta la legenda con indicata la<br />

popolazione della città in differenti epoche,<br />

in basso a sinistra e i luoghi e gli edifici prin-<br />

136


cipali con 74 richiami nella parte superiore destra. In basso a destra l’elenco dei colori utilizzati con i<br />

riferimenti. Timbro impresso a secco in basso a sinistra, sotto la dicitura “V. Stanghi inc.”.<br />

Perfetto stato di conservazione, ampi margini. Cornice in noce scuro.<br />

cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo II, n° 480 (cita solo le vedute che interessano Torino).<br />

249. SALA APPOSITAMENTE ERETTA SULL’AREA DEL CORTILE AL PIANO<br />

DELLE GALLERIE DEL PALAZZO DELLA CITTÀ <strong>DI</strong> TORINO PEL BALLO<br />

ONORATO… Torino, Gian Francesco Hummel, 1845. € 1.200<br />

Litografia originale (mm 875 x 600 il foglio).<br />

Eseguita a Torino nel 1845 da Gian Francesco<br />

Hummel e inserita nell’opera “Feste Torinesi<br />

1842 per le nozze di S.A.R. Vittorio Emanuele<br />

Duca di Savoia colla Principessa Maria Adelaide<br />

Arciduchessa d’Austria”.<br />

Suggestiva veduta prospettica della gran sala,<br />

creata appositamente dall’ingegnere G. Barone,<br />

nel cortile del Palazzo di città, in occasione<br />

del sontuoso ballo offerto dalla città di Torino<br />

in onore degli sposi Vittorio Emanuele e Maria<br />

Adelaide, la sera del 25 aprile del 1842.<br />

La scena è animata da molti personaggi in costume da festa. Lungo il lato inferiore, su quattro righe il titolo.<br />

Documento di grande rarità, in buono stato di conservazione. Piccolo restauro abilmente eseguito nella<br />

parte inferiore destra.<br />

cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo II, n° 479/5.<br />

250. PANORAMA DE TURIN. Milano, Genevresi, 1850 circa. € 1.050<br />

Incisione originale eseguita all’acquatinta (mm<br />

295 x 215 l’impressione più ampi margini).<br />

Impressa a Milano nel 1850 circa da Francesco<br />

Citterio presso lo stampatore Genevresi.<br />

Pittorica veduta di piazza Castello, vista da<br />

una posizione elevata. In primo piano Palazzo<br />

Madama ripreso a ¾. Sullo sfondo Palazzo Reale.<br />

A sinistra la chiesa di San Lorenzo e i palazzi<br />

che affacciano sulla piazza. A destra il Teatro<br />

Regio. Personaggi e carrozze animano la scena.<br />

In basso al centro il titolo e le note tipografiche.<br />

Nella tavola non compare il monumento dedicato<br />

all’Esercito Sardo (Statua dell’Alfiere) che curiosamente<br />

è presente nell’esemplare di riferimento della bibliografia Ada Peyrot, ma non nel nostro. Il<br />

monumento fu eseguito dall’artista Vincenzo Vela, donato dai milanesi ed inaugurato nel 1859.<br />

La presente veduta ha preso spunto da un dagherrotipo: immagine presa mediante camera oscura, antenata<br />

della moderna fotografia presentata ufficialmente come invenzione nel 1839, non molti anni prima<br />

dell’esecuzione del foglio in esame.<br />

Perfetto stato di conservazione della carta e dell’impressione.<br />

cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo II, n° 593.<br />

137


251. VEDUTA DELLA CHIESA <strong>DI</strong> S. GIOVANNI. Torino, Jean Junck, 1852. € 650<br />

Litografia originale (mm 438 x 314 il foglio).<br />

Eseguita a Torino nel 1852 da Jean Junck su disegno<br />

di Enrico Gonin e inserita nell’opera “Turin et ses<br />

environs”.<br />

Veduta prospettica della chiesa e del campanile<br />

del Duomo di Torino.<br />

In alto al centro la scritta Torino. Nella parte inferiore<br />

i titoli, a sinistra in italiano, a destra in francese.<br />

J. Junck litografo di origine francese, ma torinese<br />

d’adozione. Fu attivo a Torino dal 1840 con lo stabilimento<br />

litografico in via Accademia delle Scienze.<br />

Buono stato di conservazione della carta e della litografia<br />

cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo II, pag. 783,<br />

n° 546/11.<br />

252. TORINO. Milano, Tommaso Genevresi, 1860. € 2.800<br />

Incisione originale eseguita all’acquatinta, finemente miniata a mano all’epoca (mm 550 x 290 compresi<br />

i margini).<br />

Impressa a Milano nel 1860 da Giuseppe Giudici presso lo stampatore Tommaso Genevresi.<br />

La tavola raffigura piazza Castello, vista da una posizione elevata, apprezzabile per l’ampio taglio<br />

orizzontale di grande effetto scenografico e per l’effetto di luce mattutina, basata sulle tonalità<br />

bianco e azzurro.<br />

In primo piano Palazzo Madama ripreso a ¾ con la statua dell’Alfiere. Sullo sfondo Palazzo Reale. A<br />

sinistra la chiesa di San Lorenzo e i palazzi che affacciano sulla piazza. A destra il Teatro Regio. Animano<br />

la scena personaggi e carrozze.<br />

In basso al centro la scritta “Torino” in tinta rossa.<br />

Nella tavola compare il monumento dedicato all’Esercito Sardo, eseguito dall’artista Vincenzo Vela,<br />

donato dai milanesi ed inaugurato nel 1859.<br />

138


L’incisore Giuseppe Giudici nato a Cremona il 7 novembre 1794, fu allievo di Camillo Pacetti a Milano<br />

e di Ignazio Maria a Torino. Lavorò inoltre per l’editore Ronchi di Milano.<br />

Ottimo esemplare in fantastica e raffinata coloritura d’epoca.<br />

cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo II, n° 592.<br />

253. PIANTA GEOMETRICA DELLA CITTÀ <strong>DI</strong> TORINO CON TUTTI GLI IN-<br />

GRAN<strong>DI</strong>MENTI ESEGUITI OD APPROVATI. Torino, fratelli Doyen, 1860. € 380<br />

Litografia originale (mm 575 x 395 il foglio).<br />

Eseguita a Torino nel 1860 da Edoardo Pecco<br />

presso i fratelli Doyen.<br />

Interessante pianta topografica della città di<br />

Torino con raffigurati tutti gli ingrandimenti<br />

eseguiti ed approvati fino all’epoca.<br />

In basso a sinistra riquadro contenente il titolo e<br />

scala metrica.<br />

E. Pecco ingegnere civile, attivo a Torino nella<br />

seconda metà del XIX secolo. Nel 1864 sostituì<br />

l’ingegnere Barone nella carica di capo dell’Ufficio<br />

d’arte del Municipio di Torino.<br />

Buona conservazione della carta e della litografia.<br />

cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo II, n° 583.<br />

254. GRAN<strong>DI</strong>OSA SCENA FINALE DELLO SPETTACOLO PIROTECNICO OFFER-<br />

TO DAL MUNICIPIO <strong>DI</strong> TORINO LA SERA DEL 26 APRILE 1868. Torino, Paravia,<br />

1868. € 520<br />

Litografia originale (mm 440 x 308 il foglio).<br />

Eseguita a Torino nel 1868 da A. Moja, su disegno<br />

d’invenzione dello stesso artista, presso lo<br />

stabilimento litografico Paravia, in occasione<br />

delle nozze tra il Principe Umberto I di Savoia e<br />

la Principessa Margherita Maria Teresa Giovanna<br />

di Savoia.<br />

Fantastica veduta prospettica della città di Torino,<br />

divisa in due parti: nella parte superiore,<br />

in primo piano il ponte Vittorio Emanuele I, popolarmente<br />

denominato “ponte di pietra”, Palazzo<br />

Madama e sullo sfondo la collina. Nella parte<br />

sottostante la medesima prospettiva si presenta distrutta dopo lo spettacolo pirotecnico.<br />

Lungo tutta la parte inferiore il titolo e descrizione del matrimonio reale.<br />

Perfetta conservazione della carta e della litografia.<br />

139


255. PIANTA GENERALE DELLA CITTÀ <strong>DI</strong> TORINO APPROVATA DAL MUNICI-<br />

PIO. Torino, A. Tinivella, 1875. € 730<br />

Litografia originale (mm 615 x 855 il foglio).<br />

Eseguita a Torino nel 1875 dal litografo G. Gualdi, presso l’editore<br />

A. Tinivella.<br />

Dettagliata pianta della città di Torino, compilata dai Geometri<br />

Emilio Cabella e Firmino Caneparo.<br />

Nella parte bassa sinistra il titolo sormontato da stemma della città,<br />

subito sotto scala metrica e sopra elenco delle piazze. Lungo tutto il<br />

lato inferiore elenco generale dei nomi corrispondenti al numero di<br />

ciascun isolato. Nella parte laterale destra i nomi delle vie. Nell’angolo<br />

superiore destro l’indicazione delle tinte con i riferimenti dei<br />

quartieri (ma curiosamente questo esemplare non è stato acquerellato).<br />

Buono stato di conservazione della carta e della litografia. Piccole<br />

gore sparse qua e là.<br />

256. PIANTA DELLA CITTÀ E BORGHI <strong>DI</strong> TORINO COLLE SUE A<strong>DI</strong>ACENZE.<br />

Torino e Roma, Giovanni Battista Maggi, 1876. € 680<br />

Incisione originale eseguita su rame (mm 725 x 560 l’impressione<br />

più ampi margini.)<br />

Impressa a Torino e a Roma nel 1876 da Vittorio Angeli<br />

presso l’editore Giovanni Battista Maggi.<br />

Pianta topografica della città di Torino e dei suoi dintorni,<br />

in scala 1:9850, molto interessante risulta l’ampia<br />

legenda con indicata la popolazione della città in differenti<br />

epoche e i luoghi e gli edifici principali.<br />

In alto a sinistra il titolo contornato da volute, sotto scala<br />

distanziometrica e legenda. Al centro la pianta della città.<br />

Buono stato di conservazione della carta e dell’impressione.<br />

cfr. Collezione Simeom D 114-115.<br />

257. TURIN - ITALIE SEPTENTRIONALE. Parigi, Migeon, 1880 - 1885 circa. € 280<br />

Incisione originale eseguita su acciaio, acquerellata<br />

a mano all’epoca (mm 525 x 365 il foglio).<br />

Impressa a Parigi nel 1880 - 1885 circa da Ludvig<br />

August Smith (*Copenaghen 1820 - †1906)<br />

su disegno di A. Bizet, presso lo stampatore<br />

Migeon.<br />

Carta geografica raffigurante l’Italia del nord e<br />

centrale. In basso a sinistra curiosa veduta a<br />

volo d’uccello della città di Torino con la Mole<br />

Antonelliana ancora in fase di costruzione.<br />

Ottima conservazione.<br />

cfr. Benezit XII 913.<br />

140


258. COPIA DEL PIANO REGOLATORE PER<br />

L’AMPLIAZIONE DELLA CITTÀ OLTRE PO<br />

A NORD DEL VIALE ALLA VILLA DELLA<br />

REGINA. Torino, 1882. € 390<br />

Litografia originale, acquerellata a mano all’epoca su alcuni<br />

particolari (mm 660 x 530).<br />

Eseguita a Torino nel 1882.<br />

Pianta topografica della città di Torino con raffigurati<br />

tutti gli ingrandimenti oltre il Po approvati ed eseguiti<br />

con Regio Decreto, il 22 febbraio 1882, nel quartiere<br />

dell’attuale Borgo Po di Torino.<br />

In alto a sinistra il titolo.<br />

Buona conservazione della carta e della litografia.<br />

259. CAROSELLO PER L’INAUGURAZIONE DEL MONUMENTO AD AMEDEO<br />

DUCA D’AOSTA. Torino, Caramba e Gaido, 1902. € 400<br />

Litografia originale a più colori (mm 880 x 445<br />

il foglio).<br />

Eseguita a Torino nel 1902 da Caramba e D.<br />

Gaido (Caramba disegnò i costumi e Gaido litografò),<br />

allegata nel periodico “Strenna del Pasquino”.<br />

Curiosa raffigurazione del Carosello avvenuto<br />

nel 1902, in occasione dell’inaugurazione del<br />

monumento ad Amedeo Duca d’Aosta.<br />

Il monumento, collocato nella cornice naturale<br />

del Parco del Valentino, fu inaugurato il 7 maggio 1902, in occasione della Prima Esposizione Internazionale<br />

d’Arte Decorativa Moderna. L’ideazione fu dello scultore Davide Calandra, come si evince<br />

nella parte inferiore destra del foglio in esame. La statua equestre alta cinque metri e pesante cinque<br />

tonnellate e mezzo, venne fusa a Torino.<br />

Sullo sfondo si intravede il profilo della Basilica di Superga.<br />

Buona conservazione della carta e del colore. Cornice in legno con decorazione a filo oro.<br />

141


IN<strong>DI</strong>CE DEGLI AUTORI,<br />

TIPOGRAFI E ILLUSTRATORI<br />

ABNEY, William De Wiveleslie: 94.<br />

ADAM, Albert: 187.<br />

ADAM, Victor: 68.<br />

AD<strong>DI</strong>SON, Thomas Richards:77.<br />

AIME, Tino: 193.<br />

AJELLO, Michele: 210, 244.<br />

ALBEROLI, Ferdinando: 206.<br />

ALIAMET, Jacques: 160.<br />

AMATI, Pietro: 138, 234.<br />

ANGELI, Alessandro: 239, 240.<br />

ANGELI,Vittorio: 245, 256.<br />

ANVILLE, Jean Baptiste Bourguignon D’:<br />

133.<br />

ARETINO, Pietro: 24.<br />

ARGHINENTI, Giacomo: 243.<br />

ARTARIA, Karl: 236, 239.<br />

ASSELINEAU, Léon Auguste:<br />

AUDRAN, Gérard: 150.<br />

BACHELIER, Charles Claude: 247.<br />

BAGETTI, Giuseppe Pietro: 236.<br />

BALDESANO, Guglielmo: 26.<br />

BARBEY, Albert: 141.<br />

BARBEY, Antonio: 124.<br />

BASSET: 167.<br />

BAYOT, Adolphe Jean Baptiste: 216, 247.<br />

BECQUET: 182.<br />

BENARD, Jacques François: 158.<br />

BENOIST, Félix: 247.<br />

BENOIST, Philippe: 247.<br />

BERGALLI: 134.<br />

BERGHEM, Willem Jan Van Den: 155.<br />

BERNARD, Claude: 184.<br />

BERNAR<strong>DI</strong>, Jacopo: 81.<br />

BETTANIER: 217.<br />

BILLE, Edmond: 102.<br />

BIZET, A.: 257.<br />

BLAEU, Guglielmus: 114, 116, 117, 118, 122.<br />

BLAEU, Joannis: 30, 37, 118.<br />

BOCCACCIO, Giovanni: 2, 8.<br />

BONINO, Giovanni Giacomo: 64.<br />

BONNAZ, Felice: 69.<br />

BRAMATI, Giuseppe: 214.<br />

BRISAY, Enrico De: 98.<br />

BROCARDO, Anthonius: 35.<br />

BUTLER, Samuel: 91.<br />

CAGNOLA, Luigi: 206.<br />

CAMPE, Joachim Heinrich: 60.<br />

CANALETTO, Giovanni Antonio: 40.<br />

CANTELLI, Giacomo Da Vignola: 123, 124.<br />

CAPIETTI, Giovanni: 244.<br />

CARAMBA: 259.<br />

CARDANO, Girolamo: 10.<br />

CARLE, Giuseppe: 96.<br />

CARROLL, Lewis: 103.<br />

<strong>CARTE</strong>SIO, Renato: 32.<br />

CASTELLI, Ferdinando: 237.<br />

142


CASTELLINI, G. C.: 248.<br />

CELLARIO, Andrea: 121.<br />

CEREGHINI, Mario: 106.<br />

CHAFRION, Joseph. 131, 199<br />

CHAPUY, Nicolas Marie Joseph: 246.<br />

CHATELAIN, Henry Abraham: 227.<br />

CHIRIO E MINA: 243.<br />

CINO DA PISTOIA: 13.<br />

CITTERIO, Francesco: 211, 250.<br />

CLARK, John: 201.<br />

COLLO<strong>DI</strong>, Carlo: 92.<br />

COLOMBO, Matteo Realdo: 14.<br />

CON<strong>DI</strong>LLAC, Ètienne Bonnot De: 45.<br />

COUSINET-LEMPEREUR, Catherine Élizabeth:<br />

160.<br />

COVINO, Andrea: 84.<br />

CUNNINGHAM, Carus Dunlop: 94.<br />

CUVILLIER, Armand: 213.<br />

D’ADERKAS, C. E.: 199.<br />

D’ALEMBERT, Jean Baptiste: 158.<br />

DAL RE, Marco Antonio: 131.<br />

DAL VERME, Luchino: 93.<br />

DANKERTS, Iustus: 127.<br />

DAVID, J.: 87.<br />

DAY and SON: 219, 220.<br />

DAY, William: 209.<br />

DE FER, Nicolas: 126, 129.<br />

DE L’ISLE, Guillaume: 132, 137.<br />

DE ROSSI, Giovanni Domenico: 123, 124.<br />

DEL POZZO, Paride: 6<br />

DELLA CASA, Giovanni: 12, 19.<br />

DELLA PORTA, Antonio Maria: 52.<br />

DEMBOUR, Adrien: 179.<br />

DEMICHELI, Luigi: 139.<br />

DENINA, Carlo: 54.<br />

DESNOS, L. C.: 136.<br />

DESOR, Pierre Jean Édouard: 72, 73.<br />

DESRAIS, Claude Louis: 167.<br />

DEZAUCHE, Jean: 137.<br />

<strong>DI</strong>DEROT, Denis: 158.<br />

DOPPELMAYR, Johann Gabriel: 42.<br />

DOYEN: 189, 210, 212, 244, 253.<br />

DRURY, Dru: 51.<br />

DUBOIS, Alphonse: 185.<br />

DUBOIS, Charles Frédéric: 185.<br />

DUBOURG, M.: 210.<br />

DUCARME: 172.<br />

DUCOMMUN, Jules-César: 79.<br />

DUFOUR, Nicolas: 160.<br />

DUFY, Raoul: 190.<br />

DUMONT,Jean: 229.<br />

DUQUESNEY, A.: 237.<br />

DURA, Gaetano: 173, 177.<br />

ECKERLIN, Carl August: 239.<br />

ENGEL: 90<br />

ENGELMANN, E.: 242.<br />

EULER, Leonhard: 135.<br />

EUSEBIO <strong>DI</strong> CESAREA: 1.<br />

FALDA, Giovanni Battista: 33.<br />

FEROGGIO, Francesco Benedetto: 232.<br />

FERRERO <strong>DI</strong> LAVRIANO, Francesco Maria:<br />

36, 151.<br />

FESTA, Demetrio: 212.<br />

143


FESTA, Felice: 212, 241.<br />

FEYEN-PERRIN, Augustin: 184.<br />

FREZZA, Giovanni Gerolamo: 226.<br />

FUMAGALLI, Ambrogio: 239.<br />

FUSSLI: 202.<br />

HOMANN, Johann Baptist: 128.<br />

HON<strong>DI</strong>US, Henricus: 113, 115.<br />

HON<strong>DI</strong>US, Jodocus: 223.<br />

HUCHTENBURG, Johann Van: 229.<br />

HUMMEL, Gian Francesco: 178, 249.<br />

GABRIELLI, Amedeo: 162.<br />

GAIDO, D.: 259.<br />

GANGEL, Nicolas: 179.<br />

GATTI e DURA: 173, 177.<br />

GAYET: 170.<br />

GENEVRESI, Tommaso: 211, 250, 252.<br />

GIAMBULLARI, Pier Francesco: 7.<br />

GILLOT, Claude: 150.<br />

GILLY, William Stephen: 63.<br />

GILO<strong>DI</strong>, Francesco Antonio: 238.<br />

GIORGI, Federico: 21.<br />

GIOVENALE, Decimo Giunio: 4.<br />

GIRARDET, Paul: 188.<br />

GIRAUD FRÈRES: 170.<br />

GIROL<strong>DI</strong>, Giovanni Pietro: 36.<br />

GIU<strong>DI</strong>CI, Giuseppe: 252.<br />

GONIN, Enrico: 174, 210, 212, 251.<br />

GONIN, Francesco: 174.<br />

GORRET, Amé: 88.<br />

GOUSSIER: 158.<br />

GRAMPIN, Giulio Cesare: 226.<br />

GREUZE, Jean Baptiste: 161.<br />

GRÉVIN, Jacques: 23.<br />

GUAL<strong>DI</strong>, G.: 255.<br />

HELM, Nikolaus Josef: 221.<br />

HETZEL: 90, 95.<br />

IMFELD, X.: 141.<br />

INSELIN, Charles: 225.<br />

JAILLOT, Hubert: 125, 137.<br />

JANSONIUS, Joannes: 112, 119, 120, 121.<br />

JAVELLE, Jean-Marie-Ferdinand-Émile: 100.<br />

JOB: 98.<br />

JODE, Pieter De: 145.<br />

JUNCK, Jean: 174, 212, 251.<br />

JUVARRA, Filippo: 228.<br />

KAUFFMAN, Angelica: 162.<br />

KEATE, George: 48.<br />

KELLER, Henry: 202.<br />

KIRCHER, Athanasius: 18.<br />

KÜMMERLY fratelli: 141.<br />

KUNST, Christian Ludewig: 135.<br />

KURZ, Louis: 141.<br />

LA FONTAINE, Jean: 55.<br />

LALLEMAND, Charles: 97.<br />

LAMY, Jean-Pierre: 205, 208.<br />

LANA TERZI, Francesco: 34.<br />

LARIGAU<strong>DI</strong>E, Guy De: 105.<br />

LAURIE, André: 95.<br />

LE BAS, Jacques Philippe: 155, 156, 157.<br />

LE BEAU, Pierre Adrien: 233.<br />

144


LE VEAU, Jean Jacques: 160.<br />

LECOMTE, Hippolyte: 168.<br />

LEMERCIER: 68, 184, 187, 213, 216, 246, 247.<br />

LEVATI, Carlo Ambrogio: 65.<br />

LEVILLY: 172.<br />

LHERMITTE, L.: 184.<br />

LIBERALE DA U<strong>DI</strong>NE, Giorgio: 144.<br />

LIGARI (o Ligario), Giovanni Pietro: 153.<br />

LINTON, William: 209.<br />

LIRELLI: 138.<br />

LITTA, Pompeo: 214.<br />

LOBETTI BODONI: 171.<br />

LOLLI, Giambattista: 47.<br />

LOMBAR<strong>DI</strong>, Gaetano: 243.<br />

LONGHI, Giacomo Pellegrino: 197.<br />

LORENZINI, Giovanni Antonio: 148.<br />

LOWES, J. H.: 219, 220.<br />

LUYKEN, Jan (o Johannes Luiken): 149.<br />

MAGGI, Giovanni Battista: 85, 245, 256.<br />

MAGINI, Fabio: 111.<br />

MAGINI, Giovanni Antonio: 108, 111, 122.<br />

MANTEGNA, Andrea: 142.<br />

MARENESI, Ercole Luigi: 70.<br />

MARIETTI, Pietro: 210.<br />

MARTELLO, Pier Jacopo: 38.<br />

MARTINI, Antonio: 171.<br />

MATHEWS, Charles Edward: 101.<br />

MATTIOLI, Pietro Andrea: 16, 144.<br />

MAURIN, Nicolas Eustache: 68.<br />

MENNYEY, Francesco: 191.<br />

MERCATOR, Gerard: 108, 112.<br />

MERIAN, Mattheus: 196.<br />

MEYERPECK, Wolfang: 144.<br />

MICHAUD, Joseph: 57.<br />

MICHEL, F. P.: 140.<br />

MIGEON: 257.<br />

MILLIN, Aubin Louis: 61.<br />

MITELLI, Giuseppe Maria: 147.<br />

MOITTE, Pierre Étienne: 161.<br />

MOJA, A.: 254.<br />

MONRAY: 201.<br />

MONRO, Alexander: 159.<br />

MONROCQ: 182.<br />

MONTALAN: 167.<br />

MONTEMAGNO, Buonaccorso Da: 13.<br />

MOREAU, Achille: 165.<br />

MORET, M.: 246.<br />

MORLON: 217.<br />

MORNAS, Claude Buy De: 136.<br />

MORO, Marco: 75.<br />

MORTIER, Pierre: 45, 198, 225.<br />

MOYREAU, Jean: 154.<br />

MÜLLER, Henri Charles: 207.<br />

MUZIO, Girolamo: 11.<br />

NAUDET, Charles: 233.<br />

NAYMILLER, Filippo: 215.<br />

NICOLOSINO, Marco: 240.<br />

NOLLET, Jean Antoine: 44.<br />

NOUGARET, Pierre Jean Baptiste: 62.<br />

ORTELIUS, Abraham: 109, 110.<br />

OTTENS, Joachim: 132.<br />

OVI<strong>DI</strong>O: 3, 27.<br />

OZANNE LE GOUAZ, Marie Jeanne: 160.<br />

145


PARAVIA: 98, 254.<br />

PASINELLI, Lorenzo: 148.<br />

PAUTAS: 178.<br />

PECCO, Edoardo: 253.<br />

PELLERIN, Jean-Charles: 175, 176.<br />

PÈRSIO FLACCO, Aulo: 4.<br />

PICASSO, Pablo: 192.<br />

PICCOLOMINI, Alessandro: 15.<br />

PIERACCINI, Francesco: 172.<br />

PIFFETTI, Pietro: 238.<br />

PIRODON, Louis-Eugene: 184.<br />

PITTERI, Marco Alvise: 163.<br />

PLANTIN: 20, 23, 109, 110.<br />

PONZIANI, Domenico Lorenzo: 58.<br />

PORRO, Girolamo: 108.<br />

PRUDHOMME, Hyppolyte: 180.<br />

RACKHAM, Arthur: 103.<br />

RAMUZ, Charles Ferdinand: 102.<br />

RANDONI, Carlo: 235.<br />

RAVETTI, Francesco: 189.<br />

RAYMOND, J. B. S.: 140.<br />

RE, Beltramo Antonio: 231.<br />

REBAUDENGO, Francesco: 235.<br />

REDOUTÉ, Pierre Joseph: 164.<br />

RÉGNIER: 217.<br />

REMON<strong>DI</strong>NI: 230.<br />

REYCEND: 54, 235, 237, 240, 241.<br />

RIGHINI, Pietro: 210.<br />

RIVIÈRE, Paul-Louis: 104.<br />

RONCHI: 215.<br />

ROPP, L.: 239.<br />

ROUSSEAU, Jean-Jacques: 46.<br />

RUBENS, Pieter Paul: 146.<br />

SABATIER, Léon Jean Baptiste: 216.<br />

SALGARI, Enrico: 98.<br />

SALVIO, Alessandro: 29.<br />

SAMIVEL: 105.<br />

SANNAZARO, Iacopo: 5.<br />

SANSON, Nicolas: 126.<br />

SANTINI, Pietro: 81.<br />

SAY, William: 169.<br />

SCHENK, Petrus: 121.<br />

SEYMOUR, Lucas: 188.<br />

SMITH, Ludvig August: 257.<br />

SPECCHI, Alessandro: 33.<br />

SPIGELIO, Adriano: 30.<br />

STAGNON, Antonio Maria: 56, 235.<br />

STANGHI, V.: 248.<br />

STARCKMAN, Peter: 129.<br />

TALAMINI, Gianfrancesco: 74.<br />

TASSO, Torquato: 25.<br />

TEJA, Casimiro: 83, 88.<br />

TELA, Pio: 138.<br />

TENIERS, David: 156, 157.<br />

TERBORCH, Gerard: 180.<br />

TERRY, Henry: 82.<br />

TESAURO, Emanuele: 36.<br />

TESTA, Giovanni: 171.<br />

TIEPOLO, Giandomenico: 163.<br />

TINIVELLA, A.: 255.<br />

TOLOMEO, Claudio: 108.<br />

TRICCA, Angiolo: 180.<br />

TUCKETT, Elizabeth: 80.<br />

146


VALGRISI, Vincenzo: 16, 144.<br />

VALK, Gerard: 121.<br />

VALVERDE DE HAMUSCO, Juan De: 20.<br />

VANDER AA, Pieter: 130.<br />

VASCONI, Filippo: 228.<br />

VERDONI: 181.<br />

VERNE, Jules: 90.<br />

VERNET, Carle: 168.<br />

VERNET, Claude Joseph: 160.<br />

VESALIO, Andrea: 159.<br />

VIALAR<strong>DI</strong>, Alberto Luigi: 183.<br />

VIERO, Teodoro: 163.<br />

VILLANOVA, Arnaldo Da: 9.<br />

VILLENEUVE, Jules Fréderic: 242.<br />

VIOLLET-LE-DUC, Eugène Emmanuel: 86.<br />

VISENTINI, Antonio: 40.<br />

VORSTERMAN (il giovane), Lucas: 146.<br />

WALTON, Elijah: 219.<br />

WEBER, Lukas: 203, 204.<br />

WEXELBERG: 165.<br />

WEY, Francis: 82.<br />

WHYMPER, Edward: 99.<br />

WIDMAN, Giorgio: 123.<br />

WILLS, Alfred: 78.<br />

WINTERLIN, Anton: 204.<br />

WOLFF, Johannes Josephus: 168.<br />

WOUVERMAN, Philips: 154.<br />

YRIARTE, Charles: 89.<br />

ZEILLER, Martin: 196.<br />

ZUCCAGNI ORLAN<strong>DI</strong>NI, Attilio: 248.<br />

147


NOTE


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