MISCELLANEA DI LIBRI STAMPE DISEGNI VEDUTE & CARTE GEOGRAFICHE
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<strong>MISCELLANEA</strong> <strong>DI</strong> <strong>LIBRI</strong>,<br />
<strong>STAMPE</strong>, <strong>DI</strong>SEGNI, <strong>VEDUTE</strong><br />
& <strong>CARTE</strong> <strong>GEOGRAFICHE</strong><br />
dal XV al XX secolo<br />
CATALOGO n. 341<br />
LIBRERIA ANTIQUARIA BOURLOT - TORINO<br />
dal 1848
<strong>MISCELLANEA</strong> <strong>DI</strong> <strong>LIBRI</strong>,<br />
<strong>STAMPE</strong>, <strong>DI</strong>SEGNI, <strong>VEDUTE</strong><br />
& <strong>CARTE</strong> <strong>GEOGRAFICHE</strong><br />
dal XV al XX secolo<br />
CATALOGO n. 341<br />
anno 2016<br />
LIBRERIA ANTIQUARIA BOURLOT<br />
di Marco Birocco<br />
fondata nel 1848<br />
Via Po 7 - Torino - 10124 - Italia<br />
telefono: +39. 011. 53.74.05<br />
www.bourlot.it<br />
email@bourlot.it<br />
P. iva: 09903700012 - Cod. fisc.: BRCMRC68D06L219X
CON<strong>DI</strong>ZIONI <strong>DI</strong> VEN<strong>DI</strong>TA<br />
I libri sono garantiti completi salvo indicazione contraria, lo stato conservativo<br />
come da descrizione. Il formato è espresso in-folio o nelle sue frazioni, secondo<br />
il metodo antico.<br />
Le stampe, i disegni e i documenti sono garantiti originali ed autentici, lo stato<br />
conservativo come da descrizione. Il formato è espresso in millimetri.<br />
La vendita è per contanti, salvo diverso accordo.<br />
In caso di spedizione, la responsabilità per smarrimento o danneggiamento del<br />
pacco è del committente.<br />
Le spese di spedizione semplice o con assicurazione, sono a carico del committente.<br />
Responsabilità: Marco Birocco.<br />
Redazione: Marco Birocco e Francesca Ricci.
<strong>LIBRI</strong><br />
1. EUSEBIO <strong>DI</strong> CESAREA. Chronicon id est temporum breuiarium incipit foeliciter:<br />
quem Hieronymus praesbiter diuino eius ingenio Latinum facere curauit. Venezia,<br />
Erhardus Ratdolt, 1483 - 13 settembre (in fine).<br />
p.a.r.<br />
In-4°,182 cc. non num. (le cc. [1], [13] e [182] sono bianche).<br />
Testo in latino, impaginato su una e due colonne, in caratteri tondi e gotici, impressi ad inchiostro rosso<br />
e nero, le 12 cc. iniziali contengono “Tabula operis huius ...” indice delle parole degne di nota, con<br />
grande capolettera “T”, altri decorativi capilettera in xilografia arricchiti da racemi bianchi su fondo<br />
nero, molte tavole di sincronismi nel testo, al verso dell’ultima c. di testo colophon con dati tipografici<br />
impressi in rosso con carattere gotico. All’angolo superiore destro di ogni c. troviamo una numerazione<br />
manoscritta a china eseguita posteriormente e altre postille raffiguranti manine di antica mano e sottolineature<br />
qua e là.<br />
Completo.<br />
Legatura in piena pergamena rigida, creata riutilizzando fogli di antico antifonario, lasciando intravedere<br />
scritture gotiche e note musicali, tagli spruzzati rossi.<br />
Interessante trattato diviso in due parti:<br />
la prima contiene notizie storiche sugli<br />
antichi popoli, la seconda è composta da<br />
tavole di sincronismi, nella quale in modo<br />
cronologico vengono collegati anno per<br />
anno gli avvenimenti dei popoli.<br />
Curiosamente nella tavola riguardante<br />
l’anno 1457 si legge un elogio a Gutenberg<br />
(inventore della stampa a caratteri mobili),<br />
testimonianza del successo dell’arte tipografica<br />
in ogni parte del mondo.<br />
Il Chronicon di Eusebio di Cesarea è un<br />
importante testo storiografico, dettagliato<br />
e completo di interessanti informazioni<br />
che riassumono la cronologia<br />
universale e biblica.<br />
Eusebio di Cesarea (*Cesarea in Palestina<br />
265 - †340 ca.) divenuto vescovo, fu considerato<br />
il padre della storia ecclesiastica.<br />
Divenne inoltre consigliere dell’imperatore<br />
romano Costantino I.<br />
Seconda edizione del Chronicon, dopo<br />
quella di Milano del 1475 ca.<br />
Secondo l’IGI si conservano solamente 60<br />
esemplari della presente edizione.<br />
Raro incunabolo perfetto in ogni sua parte.<br />
cfr. BMC V 287; GOFF E 117; Arnim 127.<br />
3
2. BOCCACCIO, Giovanni. Ameto. Milano, Alessandro Minuziano, 1520 - 10 giugno<br />
(in fine). € 6.800<br />
In-4°, 6 cc. non num. incluso il frontespizio, CIIII cc. num., 12 cc. non num. (qualche errore di numerazione).<br />
Frontespizio, privilegio di papa Leone X, datato Roma 1<br />
giugno 1520, privilegio di Francesco I, datato Milano 26<br />
maggio 1520, dedicatoria di Andrea Calvo a Giouan Paulo<br />
di Roma, in fine “Osservationi di volgare grammatica”.<br />
Completo.<br />
Legatura coeva in pieno cuoio della seconda metà del Seicento,<br />
piatti muti, dorso a 6 comparti con fregi floreali,<br />
filetti e titoli impressi in oro, tagli rossi.<br />
La Comedia delle ninfe fiorentine o Ninfale d’Ameto di<br />
Giovanni Boccacio è un’opera di carattere allegorico,<br />
composta tra il 1341 e il 1342 e dedicata all’amico Niccolò<br />
di Bartolo del Buono.<br />
Rara opera milanese, curata da Girolamo Claricio<br />
(*Imola 1470 ca.- †1521), considerata completa se accompagnata<br />
dalle “Osservationi di volgare grammatica<br />
soura lo Ameto”, come il presente esemplare.<br />
Esemplare ad ampi margini e in buono stato di conservazione.<br />
cfr. Adams I 2124; Gamba 21; STC Italian 108.<br />
3. OVI<strong>DI</strong>O. P. Ouidii Metamorphosis cum luculentissimis Raphaelis Regij enarrationibus.<br />
Venezia, Giorgio Rusconi, 1521 - (in fine). € 4.400<br />
In-folio, 10 cc. non num. incluso il frontespizio, 172 cc.<br />
num.<br />
Frontespizio impresso con caratteri rossi e neri entro<br />
un’elaborata cornice, testo in latino, commentario inquadrato<br />
su due colonne, capilettera su fondo nero, una<br />
rosa dei venti a piena pagina, numerose affascinanti illustrazioni<br />
incise su legno nel testo.<br />
Completo.<br />
Legatura cardinalizia in pergamena rigida della seconda<br />
metà del Seicento, duplice filetto impresso in oro ai piatti<br />
con fregi floreali agli angoli interni, al centro stemma<br />
cardinalizio, 6 comparti al dorso delineati da filetti, entro<br />
ognuno dei quali è stata impressa una stella, passanti<br />
in pelle allumata visibili.<br />
Non comune edizione figurata delle “metamorfosi”<br />
del poeta romano Publio Ovidio Nasone, conosciuto più<br />
semplicemente come Ovidio, nato<br />
a Sulmona il 20 marzo 43 a.C. e morto a Tomi nel 18<br />
d.C.<br />
Ottimo esemplare in perfetto stato conservativo.<br />
cfr. Sander 5324; Essling 233.<br />
4
4. GIOVENALE, Decimo Giunio - PÈRSIO FLAC-<br />
CO, Aulo. Satyrae feliciori lima qvam privs impressae<br />
svnt. Lione, Guillaume Hyon, 1521 - giugno<br />
(in fine). € 3.800<br />
In-16°, 72 cc. num. incluso il frontespizio.<br />
Titolo impresso in rosso all’occhietto e inserito entro ricca<br />
bordura xilografica, testo in latino, capilettera istoriati entro<br />
vignette, svariate postille raffiguranti manine.<br />
Completo.<br />
Affascinante legatura coeva in pieno cuoio, piatti con molteplici<br />
impressioni a secco floreali, verticali e orizzontali, appunto<br />
di antica mano al contropiatto posteriore.<br />
Interessante raccolta di Satire del poeta latino Giovenale<br />
vissuto tra l’anno 50 e il 140 d.C. e del poeta romano<br />
dell’età imperiale Pèrsio Flacco (*Volterra 34 - †Roma 62).<br />
Esemplare in legatura d’epoca e buono stato conservativo.<br />
cfr. Rénouard 315:57.<br />
5. SANNAZARO, Iacopo. Arcadia del dignissimo<br />
homo messer Iacobo Sannazaro gentilhuomo napolitano. Nouamente stampata et diligentemente<br />
corretta. Venezia, Nicolò de Aristotile detto Zoppino & Vicenzo di Paolo, 1524<br />
- 10 settembre (in fine). € 3.200<br />
In-8°, 76 cc. non num. inclusa la prima c. bianca e il frontespizio.<br />
Appunti e note d’appartenenza manoscritte sulla prima e ultime cc., frontespizio con titoli entro cornice<br />
xilografica, nella parte inferiore appunti anticamente cancellati, al verso xilografia a piena pagina, capilettera<br />
incisi su legno, in fine marca tipografica raffigurante<br />
S. Nicola seduto con la mitra nella mano sinistra e nella mano<br />
destra sorregge un libro dove sono adagiate tre palle d’oro, ai<br />
suoi piedi una fedele inginocchiata.<br />
Completo.<br />
Stupenda legatura d’amatore dell’epoca in pieno cuoio,<br />
piatti con molteplici cornici, filetti orizzontali e verticali, al<br />
centro, entro campo rettangolare, motivi romboidali, il tutto<br />
impresso a secco.<br />
Il poeta Jacopo Sannazaro (*Napoli 1458 - †1530) è noto soprattutto<br />
come autore della presente opera, l’Arcadia, componimento<br />
pastorale in prosa e versi, dalla quale prese successivamente<br />
il nome l’omonima accademia, istituita a Roma alla<br />
fine del Seicento. L’opera fu revisionata dall’autore diverse<br />
volte prima della stesura definitiva. Interessante edizione del<br />
cinquecento.<br />
Buono stato conservativo dell’opera e della legatura.<br />
cfr. Sander III-IV 6721; Essling 1883.<br />
5
6. DEL POZZO, Paride. Duello: libro de re, imperatori, principi, signori, gentil’huomini,<br />
& de tutti armigeri... Venezia, Pietro Nicolini da Sabbio, 1536 - gennaio (in fine). € 2.500<br />
In-8°, 176 cc. num. (anziché 188).<br />
Frontespizio con titoli inseriti entro decorativa cornice xilografica,<br />
testo in caratteri corsivi, alcune note di antica mano nel testo.<br />
Completo.<br />
Legatura di fine Settecento in piena pergamena rigida, piatti<br />
muti, dorso con titoli e data manoscritti, passanti in pelle allumata<br />
visibili.<br />
Opera del giurista italiano Paride Del Pozzo (*Castellammare di<br />
Stabia 1413 - †Napoli 1493) dedicata interamente al duello. Del<br />
Pozzo, professore dell’Università di Napoli, ebbe alti incarichi<br />
nello stato napoletano, tentando la prima sistemazione organica<br />
di istituti di diritto pubblico interno e internazionale.<br />
In questo libro, l’autore assimila il duello ad un procedimento<br />
giudiziario. Il duello caratterizzerà gran parte della letteratura<br />
della prima metà del Cinquecento, fino a quando sarà sostanzialmente<br />
monopolizzata dai giuristi.<br />
Rara edizione sconosciuta alle bibliogrfie, presente solo in Iccu.<br />
Ottimo stato conservativo.<br />
cfr. IT\ICCU\BVEE\002347.<br />
7. GIAMBULLARI, Pier Francesco. De’l sito, forma, & misure, dello Inferno di Dante.<br />
Firenze, Neri Dortelata, 1544. € 2.250<br />
In-24°, 153 pagg. num. incluso il frontespizio, 15<br />
pagg. non num.<br />
Al frontespizio e al verso dell’ultima carta marca<br />
tipografica raffigurante arca di Noé con sopra una<br />
colomba con ramoscello di ulivo nel becco e motto<br />
“L’acqua ch’io prendo giamai non si corse”, dedica<br />
all’Eccellentiss. Cosimo De’ Medici, numerose xilografie<br />
nel testo di varie dimensioni, alcune a piena<br />
pagina, in fine tavola delle cose notabili.<br />
Completo.<br />
Legatura del ’700 in piena pergamena semirigida,<br />
piatti muti, lungo tutto il dorso titolo manoscritto a<br />
china in ordinata grafia, tagli spruzzati rossi.<br />
Trattato interamente dedicato a un singolo studio<br />
post-classico, che afferma la supremazia della lingua<br />
fiorentina nello sviluppo della lingua. Curiosamente<br />
l’autore stampa tutti gli accenti necessari per ascoltare la pronuncia fiorentina della lingua italiana,<br />
un requisito molto prezioso per i filologi d’oggi.<br />
Il letterato e storico fiorentino Giambullari (*Firenze 1495 - †1555), membro dell’Accademia Della<br />
Crusca, dedica questo libretto al Duca di Firenze Cosimo De’ Medici.<br />
Non comune edizione originale arricchita dalle incisioni su legno.<br />
Ottima conservazione.<br />
cfr. Gamba 1422; Sabin 27265; Brunet II 1582.<br />
6
8. BOCCACCIO, Giovanni. Il Decamerone. Venezia, Agostino Bendone (Bindoni),<br />
1545 - (in fine). p.a.r.<br />
In-8°, 453 cc. num. incluso il frontespizio, 11 cc. non num.<br />
Frontespizio con titoli racchiusi entro bordura xilografica formata da figure allegoriche-mitologiche,<br />
10 vignette xilografiche nel testo, una per ogni giornata del Decamerone.<br />
Legatura coeva in pieno cuoio, piatti riccamente decorati con cornici<br />
a più filetti e motivi fitomorfi impressi a secco, gigli<br />
e decorazioni floreali in oro, dorso a 4 nervi con<br />
fiore in ogni comparto, tagli riccamente cesellati<br />
e dorati, due ex-libris al contropiatto anteriore.<br />
Edizione molto rara, censita in solo due biblioteche<br />
italiane e mancante alle più importanti bibliografie<br />
sull’argomento, compresa il Gamba.<br />
Stupendo e fresco esemplare da amatore in perfetta<br />
legatura dell’epoca, riccamente decorata e<br />
con tagli finemente cesellati.<br />
Perfetto stato conservativo della legatura e dell’opera in generale.<br />
cfr. Graesse I 450; Bacchi della Lega 39.<br />
9. VILLANOVA, Arnaldo Da. Opera utilissima di Arnaldo di Villa nuova di conservare la<br />
sanità pur hora tradotta di latino in buona lingua italiana. Venezia, Michele Tramezzino,<br />
1549. € 2.850<br />
In-16°, 8 cc. non num. (ultima bianca) incluso il frontespizio, 136 cc. num.<br />
Marca tipografica della Sibilla al frontespizio (Michele Tramezzino, stampatore veneziano, attivo dal<br />
1539 al 1582), capilettera istoriati entro vignette e semplici,<br />
dedicatorie, indice.<br />
Completo.<br />
Legatura dell’Ottocento in piena pergamena rigida muta,<br />
nome dell’autore manoscritto al dorso, tagli spruzzati viola.<br />
I Regimina sanitatis, testi contenenti le regole della salute,<br />
fondamentalmente indirizzati a persone di rango sociale elevato,<br />
fornendo loro dei consigli atti ad evitare il rischio di una<br />
malattia, redatti generalmente in latino, a partire dalla metà<br />
del ’300, vengono tradotti o addirittura scritti in volgare, in<br />
prosa, ma talora anche in facili versi memorizzabili. Prima<br />
e non comune edizione in lingua italiana, composta e commentata<br />
dal medico e scrittore catalano Arnaldo da Villanova<br />
(*València 1240 - †Genova 1312). Arnaldo ha avuto la capacità<br />
di riassumere il pensiero dietetico degli antichi reinterpretandolo<br />
attraverso le opere della letteratura araba.<br />
L’impianto dell’opera è basato su tre parti: la prima sulle cose<br />
che regolano la salute, sulle quali l’uomo può esercitare la<br />
scelta, la seconda sulla dietetica e le virtù dei cibi ed una terza<br />
sulle complessioni e sull’uso del salasso.<br />
Ottima conservazione dell’opera.<br />
cfr. Vicaire 305321; Westbury 13.<br />
7
10. CARDANO, Girolamo. Hieronymi Cardani Medici Mediolanensis, de subtilitate<br />
libri XXI. Parigi, Ex officina Michaelis Fezandat et Roberti Grandino, 1550. € 3.250<br />
In-8°, 24 cc. non num. incluso il frontespizio, 312 pagg. num.<br />
Frontespizio con note manoscritte e marca tipografica raffigurante<br />
serpente bruciato dalle fiamme che morde il dito di una<br />
mano uscente dalle nuvole e motto “Neque mors venum”, testo<br />
in latino, capilettera istoriati, al verso dedica ai lettori, dedica a<br />
Ferrante Gonzaga, esteso indice, numerose illustrazioni xilografiche<br />
nel testo.<br />
Completo.<br />
Legatura coeva in pieno cuoio con cornici a più filetti impresse a<br />
secco raccordate da gigli dorati, al centro dei piatti fregio dorato,<br />
dorso a 5 nervi con ferri fitomorfi in oro.<br />
Opera del matematico, fisico, medico e astrologo italiano Girolamo<br />
Cardano (*Pavia 1501 - †Roma 1576) impressa lo stesso<br />
anno della prima edizione. Cardano è noto soprattutto per i suoi<br />
contributi all’algebra. Progettò inoltre molti meccanismi, tra i quali<br />
la serratura a combinazione, la sospensione detta cardanica e il<br />
giunto cardanico. Di grande interesse sono stati gli studi sull’idrodinamica.<br />
Pubblicò anche due opere di scienze naturali.<br />
Nel presente trattato si occupa di elettricità, distinguendo, forse<br />
per la prima volta, la forza elettrica da quella magnetica. L’opera<br />
pubblicata a Norimberga nel 1550, gli procurò fama tra i contemporanei.<br />
Strutturata come enciclopedia, è divisa in 21 libri che<br />
comprendono nozioni di fisica, astronomia, metalli, pietre, piante, animali, uomini, scienze, arti, miracoli,<br />
demoni, sostanze prime, Dio e l’universo.<br />
Edizione molto rara, non menzionata nelle bibliografie consultate, dove vengono citate la prima e<br />
le successive edizioni.<br />
Buona conservazione. Minima abrasione alle cerniere.<br />
11. MUZIO, Girolamo. Egloghe del Mutio Iustinopolitano<br />
divise in cinque libri. Venezia, Gabriel Giolito De’<br />
Ferrarij, 1550 - (in fine). € 1.950<br />
In-16°, 128 cc. num. incluso il frontespizio.<br />
Frontespizio con marca tipografica raffigurante una fenice sulle<br />
fiamme che si sprigionano da anfora retta da due satiri con iniziali<br />
G. G. F. e motto “De la mia morte eterna vita i vivo”, in basso<br />
“Semper eadem”, testo in caratteri italici, capilettera istoriati e fregi<br />
xilografici, dedica al Signor Antonio D’Oria.<br />
Completo.<br />
Legatura del Seicento in pergamena rigida muta, dorso con titoli<br />
manoscritti a china e nervi visibili.<br />
Prima edizione di questa giolitina, formata da trentacinque<br />
componimenti bucolici.<br />
Girolamo Muzio, detto Giustinopolitano (*Padova 1496 - †La Paneretta<br />
1576) poeta, moralista, letterato e teologo, tuttologo, cortigiano<br />
di Massimiliano I, del duca di Ferrara, del marchese del Vasto,<br />
8
di Ferrante Gonzaga, del duca di Urbino, pubblicò Egloghe (1550), Rime diverse (1551), due interessanti<br />
trattati (Il duello, 1550; Il gentiluomo, 1571). Scrisse anche sulla lingua e testi di argomento religioso.<br />
Buona conservazione dell’opera. Minima abrasione alla legatura.<br />
cfr. Gamba 1523.<br />
12. DELLA CASA, Giovanni. Rime, et prose. Venezia, Nicolò Bevilacqua, 1558 - ottobre.<br />
€ 6.000<br />
In-4°, 6 cc. non num. incluso il frontespizio, 170 pagg. num., 2 cc.<br />
non num. (errori di numerazione).<br />
Frontespizio con fregi, carattere tondo e svariati capilettera istoriati<br />
entro vignette, dedica di Erasmo Gemini a Girolamo Quirino<br />
e dedica ai lettori sempre di Erasmo, annotazione manoscritta a<br />
china al verso dell’ultima carta.<br />
Completo.<br />
Legatura dell’Ottocento in piena pergamena rigida muta, dorso<br />
con titoli impressi in oro entro tassello in pelle granata.<br />
Importante edizione originale. Nelle Rime et Prose compare in<br />
prima edizione il Galateo. Ha inizio a pag. 82 con il titolo: Trattato<br />
di Messer Giovanni Della Casa.<br />
Elegante e interessante compendio culturale, divenuto con gli anni<br />
un rappresentativo insegnamento pratico e morale delle buone maniere,<br />
del cattolico italiano Monsignor Della Casa (*Borgo San<br />
Lorenzo 1503 - †Roma 1556), impresso con gli stessi caratteri e<br />
capilettera utilizzati da Paolo Manuzio per l’Accademia Veneziana.<br />
Bell’esemplare ad ampi margini. Segnaliamo due restauri ben eseguiti<br />
sulla prima ed ultima carta che non disturbano il testo.<br />
cfr. Gamba 278; Adams C 806.<br />
13. MONTEMAGNO, Buonaccorso Da. Rime del Montemagno da Pistoia coetaneo del<br />
Petrarca. Novellamente trovate e poste in luce. Roma,<br />
Antonio Blado, 1559 - (in fine), legato con CINO DA PI-<br />
STOIA. Rime di M. Cino da Pistoia iureconsulto e poeta<br />
celebratissimo poste novellamente in luce. Roma, Antonio<br />
Blado, 1559 - (in fine). € 3.800<br />
In-16°, 2 opere in un volume.<br />
1ª opera: 4 cc. non num. incluso il frontespizio, 16 cc. num, 6 cc.<br />
non num. (bianche).<br />
Ritratto dell’autore al frontespizio, al verso sonetto del Cav. Sellori<br />
da Pistoia a Niccolò Pilli, dedica di Pilli a Francesco De’ Medici,<br />
capilettera istoriati entro vignette.<br />
Completo.<br />
2ª opera: 2 cc. non num. incluso il frontespizio, 44 cc. num., 1 c.<br />
non num.<br />
Frontespizio, dedica di Pilli all’Illustrissimo Niccolò Gaetano di<br />
Sermoneta, in fine dedica ai lettori, giustificazione e errori.<br />
Completo.<br />
9
Legatura in piena pergamena semifloscia riutilizzata, piatti che lasciano intravedere scritture gotiche,<br />
dorso con tassello di carta contenete titoli e passanti in pelle allumata visibili, tagli cesellati e dorati.<br />
Edizione originale, curata da Niccolò Pilli, dedicata a Francesco De’ Medici. Da una nota impressa<br />
in fine si desume che le presenti “Rime” si ebbero per la maggior parte dal Varchi, altre dal Tolomei, dal<br />
Gerio, dal Bencio e dal Gualteruzzi da Fano.<br />
La Presunta data di stampa, 1559, ed il nome del curatore, Niccolò Pilli, figurano in fine all’epistola.<br />
L’opera tradizionalmente, come la presente, è legata con le “Rime di Cino da Pistoia”, anche questa<br />
in prima edizione.<br />
Ottima conservazione dell’esemplare.<br />
cfr. Brunet III 1850; Adams C 2032.<br />
14. COLOMBO, Matteo Realdo. Realdi Columbi cremonensis, in Almo Gymnasio Romano<br />
Anatomici celeberrimi, De re anatomica libri XV. Venezia, Nicolò Bevilacqua,<br />
1559 - 24 gennaio (in fine). € 9.000<br />
In-folio, 4 cc. non num. incluso il frontespizio, 269 pagg. num. (erroneamente numerate 169), 3 pagg.<br />
non num.<br />
Frontespizio con illustrazione xilografica a tutta pagina (attribuito al Veronese) e ex-libris manoscritto<br />
a china nella parte inferiore sinistra, testo in latino, capilettera istoriati entro vignette, svariate postille<br />
e sottolineature antiche eseguite a china, dedica a<br />
Pio IV, in fine errata e marca tipografica al verso<br />
del colophon raffigurata con serpente attorcigliato<br />
a bastone a forma di tau, sostenuto da mani<br />
uscenti da nuvole, con motto “Vincent”.<br />
Completo.<br />
Legatura antica in piena pergamena rigida, piatti<br />
con motivo romboidale impresso a secco contenente<br />
fregio centrale dorato e altri due ferri impressi<br />
in oro agli angoli esterni, nervi visibili al<br />
dorso restaurato, arricchito da tassello in pelle<br />
verde contenente il titolo, tagli goffrati.<br />
Prima edizione di questa fondamentale opera<br />
di medicina, di grande interesse, in particolare<br />
nelle parti che riguardano la descrizione della<br />
pleura, del peritoneo e del cristallino e per una<br />
esaustiva spiegazione fisiologica della digestione.<br />
Di questa edizione si conoscono due tirature,<br />
la prima con la dedica a Paolo IV e la seconda,<br />
come la presente, al suo successore Pio IV.<br />
Matteo Realdo Colombo (*Cremona 1516 -<br />
†Roma 1559) medico e scienziato italiano, fece<br />
importanti scoperte nel campo dell’anatomia, in<br />
particolare sulla circolazione polmonare, o piccola<br />
circolazione, che aprì la strada, qualche anno<br />
dopo, alla scoperta della circolazione del sangue.<br />
Buono stato conservativo. Frontespizio corto di margine nella parte alta e qualche brunitura sparsa su<br />
poche carte.<br />
cfr. Durling 992; Adams 2402; Norman I 501; Mortimer IT 19.<br />
10
15. PICCOLOMINI, Alessandro. Della sfera del mondo: libri quattro in lingua Toscana.<br />
Venezia, Nicolò Bevilacqua, 1561. € 3.200<br />
In-4°, 4 cc. non num. incluso il frontespizio, 176<br />
cc. num., 4 cc. non num. (errori di numerazione<br />
alle cc. 107, 167 e 168).<br />
Marca tipografica al frontespizio e al verso<br />
dell’ultima carta raffigurante la Pazienza (donna<br />
incatenata a una roccia sulla quale poggia una<br />
sfera armillare), con motto “Superanda omnis<br />
fortuna”, capilettera istoriati entro vignette e<br />
semplici, dedica alla poetessa italiana Laudomia<br />
Forteguerri, numerosi diagrammi incisi su legno<br />
nel testo, 48 tavole xilografiche a piena pagina<br />
raffiguranti le costellazioni e altrettante tabelle<br />
numeriche nel testo, tavola delle materie in fine.<br />
Completo.<br />
Legatura in piena pelle maculata dell’epoca, doppio filetto impresso a secco ai piatti, dorso riccamente<br />
decorato con filetti e ferri impressi in oro e titolo entro tassello in pelle granata, contropiatti pitturati con<br />
motivi floreali, taglio di piede con titolo manoscritto e i restanti dorati.<br />
Questo manuale astronomico, dedicato alla senese Laudomia Forteguerri (*Siena 1515 - †?), impresso<br />
per la prima volta nel 1540, divenne molto diffuso ed apprezzato nel Cinquecento. L’utore, Alessandro<br />
Piccolomini (*Siena 1508 - †1578) corteggiò per anni la poetessa.<br />
L’opera venne composta negli anni del soggiorno padovano dell’autore come parte di un vasto programma<br />
di volgarizzamento della produzione scientifica antica, programma, lungamente dibattuto nelle<br />
riunioni dell’Accademia degli Infiammati, delle quali Piccolomini faceva parte, che prevedeva che la<br />
cultura scientifica non fosse più rivolta solamente a uomini letterati, ma venisse messa a disposizione<br />
di un più vasto pubblico, compreso il pubblico femminile.<br />
Sesta edizione, la prima è del 1540, arricchita dalle mappe che raffigurano le costellazioni con le prime<br />
riproduzioni stellari prive dei riferimenti mitologici. L’autore introdusse per la prima volta il sistema,<br />
poi adottato da Johann Bayer e da tutti i moderni astronomi, di utilizzare le lettere per contrassegnare<br />
le stelle.<br />
Ottima conservazione dell’esemplare. Segnaliamo 2 segni di ossidazione della carta, dovuti all’inchiostro<br />
e non restaurati, al frontespizio.<br />
cfr. Cantamess, 3459; Graesse V 281; Houzeau-Lancaster 2491.<br />
16. MATTIOLI, Pietro Andrea. New Kreüterbuch mit den allerschönsten<br />
und artlichsten Figuren aller Gewechsz Praga, Georg<br />
Melantrich -Venezia, Vincenzo Valgrisi, 1563.<br />
p.a.r.<br />
In-folio, 38 cc. non num. inclusi il frontespizio e un ritratto, 575 cc. num.,<br />
1 c. non num. (errori di numerazione alle pagg. 73, 252, 436, 437, 464,<br />
485, 513 e 523).<br />
Frontespizio in caratteri rossi e neri con marca tipografica, ripetuta al verso<br />
dell’ultima carta, testo in tedesco in caratteri gotici, grandi capilettera<br />
e fregi, alcune note manoscritte anticamente, epistola dedicatoria, esteso<br />
indice, ritratto dell’autore inserito entro ovale, molte illustrazioni a tre<br />
quarti di pagina incise su legno, delle quali buona parte acquerellate a<br />
mano all’epoca, raffiguranti piante, fiori, tuberi e frutti.<br />
11
Completo.<br />
Legatura coeva in piena pelle di<br />
scrofa impressa a secco su assicelle<br />
di legno, piatti decorati<br />
da 6 cornici concentriche di<br />
cui 2 di rotella fitomorfa,<br />
una con ritratti di santi a<br />
mezzo busto riconoscibili<br />
dai nomi entro riquadri<br />
e 2 con ritratti entro medaglioni,<br />
tutte risultano<br />
intervallate da cornici<br />
composte da quadruplo<br />
filetto, dorso a 5 nervi<br />
con 2 tasselli di carta<br />
recanti il nome dell’autore, il titolo, il luogo e l’anno di edizione, 2 ex-libris, uno al contropiatto anteriore,<br />
l’altro al verso del foglio di guardia anteriore.<br />
Importante erbario italiano del Cinquecento, tradotto da Georg Handsch, qui in prima edizione<br />
tedesca, illustrata con le grandi figure, del medico, botanico e umanista Pietro Andrea Mattioli<br />
(*Siena 1501 - †Trento 1578). Il presente esemplare ha curiosamente una parte delle illustrazioni<br />
acquerellate da antica mano. L’opera fu impressa per la prima volta in italiano a Venezia presso lo<br />
stampatore Niccolò Bascarini nel 1544.<br />
Testo e illustrazioni in ottimo stato conservativo. Minima lacuna al piatto anteriore e ai labbri.<br />
cfr. Nissen 1310; IT\ICCU\TO0E\082397.<br />
17. Li Statuti de la Corte de Mercadanti dell’Eccellentiss. Repub. di Lucca. Lucca, Ottaviano<br />
Guidoboni, 1610 - (in fine). € 1.800<br />
In-folio, 5 libri in un volume. 16 cc. non num. incluso il frontespizio,<br />
328 pagg. num. (qualche errore di numerazione e qualche<br />
pagina risulta posposta).<br />
Note di antica mano sulla prima carta bianca, frontespizio entro<br />
decorativa cornice architettonica animata da figure allegoriche, decorazioni<br />
vegetali e floreali, sovrastata da stemma sormontato da<br />
corona reale e sorretto da due ghepardi, contenente titoli e veduta<br />
della città di Lucca, altri quattro frontespizi all’inizio di ciascun libro,<br />
numerosi capilettera istoriati e finalini in xilografia, svariate<br />
postille manoscritte a china, in fine errori e correzioni.<br />
Completo.<br />
Legatura in piena pergamena semifloscia coeva, piatti e dorso muti,<br />
tagli scuri.<br />
Seconda edizione sugli statuti della Corte de Mercadanti della<br />
città di Lucca.<br />
L’Arte dei Mercatanti o Climala era una della Arti Maggiori tra le<br />
corporazioni di arti e mestieri di Firenze. Il nome deriva da via Calimala,<br />
nel centro di Firenze, dove esistevano numerose botteghe dell’Arte. I soci di questa “Arte” che<br />
importavano le materie prime, erano quindi dei veri imprenditori, che svolgevano attività di commercio.<br />
Buono stato conservativo dell’opera. Lievi bruniture uniformi su qualche pagina.<br />
cfr. Bibliografia delle edizioni giuridiche antiche in lingua italiana I 280.<br />
12
18. KIRCHER, Athanasius. Magnes sive de arte magnetica opus tripartitum. Roma,<br />
Biagio Diversin e Zanobio Masotti, 1654. € 8.800<br />
In-folio, 16 cc. non num. incluso il doppio<br />
frontespizio, 618 pagg. num., 14 cc. non num.<br />
(errori di numerazione alle pagg. 107, 465 e<br />
611).<br />
Primo front. interamente inciso con raffigurazioni<br />
esoteriche, secondo front. in caratteri<br />
rossi e neri con grande marca tipografica raffigurante<br />
due cornici di alloro contenenti una<br />
figura allegorica e un’imbarcazione, testo in<br />
latino, svariati capilettera istoriati, testatine e<br />
finalini xilografici, ritratto di Ferdinando IV<br />
racchiuso in medaglione e sorretto figura mitologica<br />
sovrastata da corona su uno sfondo<br />
urbano, seguito da dedica allo stesso, dedica al<br />
lettore, proemio, indice degli autori presenti nell’opera, molte illustrazioni incise per lo più a piena<br />
pagina, svariate tabelle, in fine esteso indice.<br />
Completo.<br />
Legatura di inizio Novecento in mezza pergamena, piatti in carta marmorizzata, dorso con titolo e data<br />
impressi in nero, taglio di piede con titolo manoscritto.<br />
Interessante e completo lavoro enciclopedico sul magnetismo, in terza e ultima edizione, rivista<br />
e ampliata.<br />
Il gesuita Athanasius Kircher (*Geisa 1602 - †Roma 1680) fu autore di molte opere dedicate a vari<br />
campi del sapere, dalla filologia alla fisica, l’astronomia, la storia naturale, la matematica, la musica, la<br />
geografia, l’egittologia, ecc. Tra le principali opere scientifiche ricordiamo la presente, Magnes sive de<br />
arte magnetica, pubblicata per la prima volta nel 1631 solamente con 63 pagine. La seconda edizione<br />
apparve a Colonia nel 1643.<br />
Esemplare a grandi margini in buono stato di conservazione. La presente opera sovente si presenta su<br />
carta ossidata e brunita.<br />
cfr. Poggendorff I 1258-1259.<br />
19. DELLA CASA, Giovanni. Rime, et prose. Firenze, appresso<br />
i Giunti, 1564. € 2.500<br />
In-8°, 15 pagg. num. incluso il frontespizio, 1 pag. non num., 295<br />
pagg. num., 1 pag. non num.<br />
Grande impresa xilografica dell’editore, raffigurante giglio fiorentino<br />
con in basso l’iniziale F in cornice figurata ai cinque frontespizi<br />
[Rime et Prose -Tavola di tutte le desinentie - Oratione scritta a Carlo<br />
Quinto - Galateo overo dei costumi - Trattato degli uffici comuni<br />
tra gli amici superiori, & inferiori],<br />
ex-libris sulla prima e ultima carta, capilettera e fregi. Le Rime sono<br />
dedicate da Gherardo Spini a Mario Colonna e la Tavola di tutte le<br />
desinentie da Filippo Giunti a Laura Battiferra degli Ammannati. La<br />
data in fine, in qualche esemplare è genuina MDLXIIII ed in qualche<br />
altro, come il presente, è stato impresso per errore MDLIIII.<br />
Completo.<br />
13
Legatura della prima metà dell’Ottocento, in mezza pelle color mattone e piatti in carta pitturata, dorso<br />
riccamente decorato con titoli, festoni, filetti e stelle, il tutto impresso in oro.<br />
Seconda edizione del cattolico italiano Monsignor Della Casa (*Borgo San Lorenzo 1503 - †Roma<br />
1556), accresciuta rispetto all’edizione originale impressa a Venezia nell’ottobre del 1558 da Nicolò<br />
Bevilacqua. Ai Giunti si deve la prima correzione, che nella sua prima edizione veneziana appare ancora<br />
in sospeso, a causa dell’inaspettata morte del religioso. La presente edizione a differenza delle<br />
precedenti, contiene dei frontespizi propri.<br />
Ottima conservazione dell’opera in generale.<br />
cfr. Gamba 279; Adams C-808.<br />
20. VALVERDE DE HAMUSCO, Juan De. Vivae imagines partium corporis humani.<br />
Anversa, Christophe Plantin, 1566. € 9.000<br />
In-4° grande, 154 pagg. num. (ultima bianca) incluso<br />
il frontespizio, 23 cc. non num.<br />
Frontespizio con titoli inseriti entro cornice architettonica<br />
arricchita con figure allegoriche e<br />
stemmi, testo in latino e disposto su due colonne,<br />
capilettera istoriati in xilografia, dedicatoria, 42<br />
tavole anatomiche a piena pagina, incise su rame<br />
da Pieter e Franz Huys, dai disegni di Gaspare<br />
Becerra (*1520 - †1570).<br />
Completo.<br />
Legatura in pergamena rigida del ’700, piatti<br />
muti, dorso a 6 comparti con titoli impressi in<br />
oro entro tassello bordeaux e fregi floreali dorati,<br />
sguardie marmorizzate, tagli rossi.<br />
Prima edizione belga, stampata ad Anversa da Plantin. Le tavole sono le stesse dell’edizione di<br />
Roma del 1560 ma sono state incise da artisti fiamminghi.<br />
Il Durling cita solo la seconda edizione del 1572.<br />
Lo spagnolo Juan de Valverde (*1525 ca.- †1588 ca.) dopo gli studi condotti all’Universita di Padova,<br />
divenne medico dell’Arcivescovo di Santiago Juan de Toledo e del Papa Paolo IV, dal quale ricevette<br />
l’approvazione per la sua opera di anatomia.<br />
Buono stato conservativo dell’opera. Piccole tracce di umidità e un segno di tarlo su poche carte e un<br />
piccolo restauro marginale a pag. 170.<br />
cfr. Norman Kat 2128; Choulant-Frank 206; Durling 4535.<br />
21. GIORGI, Federico. Del modo di conoscere i buoni falconi,<br />
astori, e sparavieri, di essercitarli, e farli perfetti, di<br />
governarli, & medicarli. Venezia, Gabriel Giolito De’ Ferrarij,<br />
1567. € 2.150<br />
In-8° piccolo, 111 pagg. num.incluso il frontespizio, 1 pag. non num.<br />
(errori di numerazione alle pagg. 7, 107 e 108).<br />
Frontespizio con marca tipografica raffigurante una fenice sulle fiamme<br />
che si sprigionano da anfora retta da due satiri con iniziali G. G. F. e<br />
motto “De la mia morte eterna vita i vivo”, in basso “Semper eadem”, al<br />
verso nota manoscritta anticamente, testo in caratteri italici, capilettera<br />
14
istoriati e fregi xilografici, dedica al Marchese Carlo Gonzaga, tavola delle cose notabili, in fine dedica<br />
ai lettori e marca tipografica raffigurante fenice rivolta al sole, su fiamme che si sprigionano da globo<br />
alato recante iniziali G. G. F. e motto entro cartiglio “Semper eadem”.<br />
Completo.<br />
Legatura dell’ottocento in pieno marocchino verde, piatti con impressioni a secco romboidali, labbri<br />
con doppio filetto dorato, dorso a 4 nervi con titolo e data impressi in oro, sguardie marmorizzate, unghiatura<br />
con cornice di rotella di foglie impresse in oro, ex-libris al contropiatto anteriore e un altro al<br />
foglio di guardia anteriore di importanti collezioni.<br />
La Falconeria, oltre ad offrire il suo aspetto venatorio, diventa protagonista in ambito culturale, letterario,<br />
politico e di costume. Scene di falconeria sono descritte in opere di Dante, Boccaccio, Brunetto<br />
Latini e nel Poema del bresciano Federico Giorgi.<br />
Quest’opera che trovò vasto consenso tra i maggiori falconieri del tempo è considerata rara.<br />
Ceresoli considera quest’opera la 4ª edizione, la prima è del 1547.<br />
Ottima conservazione.<br />
cfr. Ceresoli 286; Souhart 217; Harting 268; Kreysig 153.<br />
22. Statuta civitatis Montisregalis. Mondovì, Tipografia Torrentiniana, 1570. € 6.800<br />
In-folio piccolo, 6 cc. non num. incluso il frontespizio, 324<br />
pagg. num.<br />
Frontespizio figurato con tre stemmi e note di possesso manoscritte<br />
anticamente, al verso marca tipografica raffigurante<br />
elefante in corona di foglie di quercia e motto “Principis<br />
amor, civium felicitas”, testo in latino capilettera e fregi istoriati<br />
in xilografia, numerose postille e sottolineature di antica<br />
mano eseguite a china, prefazione in italiano di Giacomo<br />
Ferrero (rappresentante di interessi della città di Mondovì dal<br />
1440 al 1548, fu capitano di cavalli al servizio del Duca di<br />
Savoia), indice su due colonne.<br />
Completo.<br />
Legatura in mezza pelle marrone di inizio Settecento, piatti<br />
spruzzati con angoli in pelle, dorso con filetti dorati che delimitano<br />
i comparti e titoli impressi in oro entro tassello in<br />
pelle scura, tagli rosso intenso.<br />
Nel 1415 furono redatti gli Statuta Civitatis Montisregalis,<br />
gli Statuti della città al fine di stabilire regole per il governo e<br />
la vita civica, in relazione a Casa Savoia. A partire da questi<br />
anni Mondovì ebbe uno sviluppo notevole, divenendo una<br />
delle città più popolate del Piemonte. Nel 1560-61 la città<br />
divenne sede dello Studio Generale, l’allora Università, che tuttavia, dopo una dura contesa legale, nel<br />
1566 tornò a Torino, anche se fino al 1719 rimase a Mondovì la facoltà di assegnare il diploma di laurea.<br />
Importante e testo statutario della città di Mondovì, redatto in forma manoscritta nel 1415 e<br />
impresso con gli aggiornamenti, per la prima volta nel 1570.<br />
Esemplare in buono stato di conservazione. Segnaliamo una piccola traccia di macchia a china sulle<br />
pagg. 119-122.<br />
cfr. Biblioteca del Senato della Repubblica . Catalogo della raccolta di statuti…, Roma, 1958, p . 389.<br />
15
23. GRÉVIN, Jacques. De Venenis Libri duo. Anversa, Ex officina Christophori Plantini,<br />
1571. € 1.950<br />
In-4°, 10 cc. non num. incluso il frontespizio,<br />
332 pagg. num., 5 cc. non num. (errori di numerazione<br />
alle pagg. 38, 39, 42, 43, 72 e 288).<br />
Marca tipografica di Christophe Plantin al frontespizio,<br />
raffigurante un compasso accompagnato<br />
dal motto latino “Labore et constantia”, ai lati<br />
appunti manoscritti e in parte anticamente cancellati,<br />
al retro privilegio, testo in latino, svariati<br />
capilettera istoriati, prefazione del traduttore Jeremias<br />
Martius, numerose illustrazioni xilografiche<br />
nel testo di Jehan de Gourmont su disegni<br />
do Geoffroy Ballain, raffiguranti insetti, animali,<br />
fiori e piante velenose, indice in fine.<br />
Completo.<br />
Legatura della fine del ’600 in piena pergamena<br />
rigida, piatti muti, dorso con tassello di carta contenente titoli manoscritti e passanti in pelle allumata<br />
visibili, foglio di guardia anteriore con nota di appartenenza manoscritta, taglio di piede con la scritta<br />
“Grevini” manoscritta ad inchiostro bruno.<br />
Jacques Grévin (*Clermont 1539 ca. - †Torino 1570), drammaturgo francese, fu autore di importanti<br />
opere di medicina. Nel 1561 divenne medico e consigliere di Margherita di Savoia e morì presso la<br />
sua corte a Torino.<br />
Prima edizione latina di interessante trattato sui veleni, importante perché trattò per la prima<br />
volta i serpenti ed i ragni velenosi.<br />
Buono stato conservativo dell’opera. Qualche piccola traccia di umidità su poche carte centrali.<br />
cfr. Brunet II 1737; Adams G 1244; Durling pag. 263 n° 2174.<br />
24. ARETINO, Pietro. La prima [-seconda] parte de ragionamenti di M. Pietro Aretino<br />
cognominato il flagello de principi, il veritiero, e’l divino… Bengodi (?), 1584 - (in fine).<br />
€ 2.450<br />
In-16°, 3 parti in un volume.<br />
1ª parte: 5 cc. non num. incluso il frontespizio, 198 pagg. num. 1 c.<br />
non num. (bianca).<br />
Frontespizio con timbro impresso a secco, carattere italico, capilettera<br />
istoriati e semplici, commento de «Il Barbagrigia», dedica di Aretino.<br />
2ª parte: 3 cc. non num incluso il frontespizio, 340 pagg. num. (ultima<br />
bianca).<br />
Frontespizio, Pietro Aretino a Bernardo Vadaura, carattere italico, capilettera<br />
istoriati e semplici.<br />
3ª parte: 118 pagg. num.<br />
Carattere italico, capilettera istoriati e semplici, commento di Ser<br />
Agresto da Ficaruolo, sopra la prima Ficata del Padre Siceo, «L’Herede<br />
di Barbagrigia stampatore» agli amatori delle scienze, dedica al S.<br />
Molza e Annibale Caro, proemio, illustrazione xilografica raffigurante<br />
cintura di castità a pag. 90.<br />
Completo.<br />
16
Legatura del XVII secolo in piena pergamena rigida, passanti in pelle allumata visibili al dorso con<br />
titoli manoscritti a china. Due ex-libris al contropiatto anteriore.<br />
Con la data 1584 al frontespizio furono pubblicate ben quattro varianti, tutte con diverso numero di<br />
pagine e ben riconoscibili, tra le quali la presente, che viene classificata da Brunet come la terza,<br />
distinguendosi dalle altre per la numerazione.<br />
È l’opera letteraria che consegna la fama al suo autore, provocatoria allusione ai dialoghi sulle<br />
questioni d’amore in voga nel Rinascimento.<br />
Buona conservazione.<br />
cfr. Brunet I 411; Parenti 35; Adams A-1581;. Graesse I 190; Gamba 1201.<br />
25. TASSO, Torquato. Discorsi del signor Torquato Tasso.<br />
Dell’arte poetica; et in particolare del poema heroico.<br />
Et insieme il primo libro delle lettere scritte a diuersi<br />
suoi amici, lequali oltra la famigliarità, sono ripiene di<br />
molti concetti… Venezia, Giulio Vassalini, 1587. € 1.800<br />
In-4°, 4 cc. non num. incluso il frontespizio, 108 cc. num.<br />
Frontespizio con marca tipografica raffigurane sole che scaccia<br />
le nuvole in cornice figurata con motto “Frustra oppositæ”, note<br />
manoscritte anticamente cancellate e timbro di proprietà, numerosi<br />
capilettera istoriati entro vignette, testatine e finalini in xilografia,<br />
dedica di Giovanni Battista Licinio a Scipione Gonzaga, dedica di<br />
Giulio Vassalini ai lettori, elenco delle opere presenti nel volume,<br />
tavola dei nomi presenti nelle lettere, testo in carattere tondo per i<br />
“Discorsi” e in corsivo per le “Lettere”.<br />
Completo.<br />
Legatura in tutta pergamena muta dell’epoca, titolo manoscritto a china al dorso con passanti visibili in<br />
pelle allumata, ex-libris al contropiatto anteriore, di importante collezione.<br />
Edizione originale di questo trattato di estetica e di poetica, composto durante il primo periodo di<br />
creazione della “Gerusalemme Liberata”.<br />
La seconda parte del volume contiene oltre quaranta “Lettere poetiche” del Tasso, per lo più a Scipione<br />
Gonzaga e ad altri personaggi del tempo.<br />
L’opera si presenta in ottimo stato di conservazione.<br />
cfr. Graesse VII 39; BMC 660; Adams T 228; Gamba 971.<br />
26. BALDESANO, Guglielmo. La Sacra historia di S.<br />
Mauritio Arciduca della Legione Thebea, et de’ suoi valorosi<br />
Campioni. Torino, Gio. Domenico Tarino, 1604.<br />
€ 7.500<br />
In-4°, 12 cc. non num. incluso il frontespizio, 530 pagg. num.,<br />
numerazione da pag. 417 a pag. 423, 43 pagg. non num.<br />
Frontespizio figurato con stemma di Carlo Emanuele di Savoia<br />
a cui l’opera è dedicata, timbro di appartenenza e antica annotazione<br />
manoscritta, capilettera istoriati e semplici, dedica a Carlo<br />
Emanuele, dedica ai lettori, dedica all’autore, elenco degli autori,<br />
dei nomi e dei Santi, in fine tavola delle cose notabili.<br />
Completo.<br />
17
Stupenda legatura “alla fanfara” alle armi di Carlo Emanuele I Duca di Savoia e Principe di<br />
Piemonte in pieno marocchino granata dell’epoca, piatti finemente decorati con cornici a più filetti<br />
con angoli floreali impressi in oro contenente stemma centrale dorato, labbri con fini decori impressi<br />
in oro, dorso con titoli e decorazioni fitomorfe in oro, tagli dorati, ex-libris del Conte Prospero Balbo<br />
(*1762 - †1837) al contropiatto anteriore.<br />
Prima edizione in-4° e seconda in assoluto. La prima è del 1589 in-8°.<br />
Bernardino Rossignoli (*Carmagnola 1547 - †Carmagnola 1613), canonico gesuita, è qui celato sotto<br />
lo pseudonimo di Guglielmo Baldesano.<br />
Buono stato conservativo.<br />
cfr. Vinciana 4673; Melzi I 109; Graesse I 280.<br />
27. OVI<strong>DI</strong>O. Le Metamorfosi di Ovidio, ridotte da Gio. Andrea dall’Anguillara in ottava<br />
rima. Di nuovo dal proprio Autore rivedute, & corrette. Con gli argomenti di M.<br />
Francesco Turchi. Venezia, Nicolò Misserini, 1624 - (in fine). € 1.500<br />
In-24°, 486 pagg. num. incluso il frontespizio, 2 cc. non num. (errori di<br />
numerazione alle pagg. 190, 251, 259 e 466).<br />
Frontespizio con marca tipografica raffigurata con ovale contenente una<br />
vite colma di grappoli d’uva, qualche postilla manoscritta a china sulle<br />
prime e ultime c. bianche, capilettera e finalini, vignette xilografiche<br />
all’inizio di ciascuno dei 15 libri delle Metamorfosi.<br />
Completo.<br />
Legatura in pieno cuoio dell’epoca, piatti muti, dorso riccamente decorato<br />
con volute impresse in oro e titoli dorati, sguardie marmorizzate,<br />
tagli rossi.<br />
Celebre opera in formato mignon del poeta romano Publio Ovidio<br />
Nasone, conosciuto più semplicemente come Ovidio, nato a Sulmona<br />
il 20 marzo 43 a.C. e morto a Tomi nel 18 d.C, tradotta in ottave dal letterato<br />
italiano Giovanni Andrea dell’Anguillara (*Sutri 1517 - †1572 ?).<br />
Ottima conservazione.<br />
cfr. Brunet IV 294; Graesse IV 94.<br />
28. Russia seu Moscovia itemque Tartaria. Leida, Ex Officina Elzeviriana,<br />
1630. € 480<br />
In-24°, 327 pagg. num. incluso il frontespizio, 9 pagg. non num.<br />
Pregevole incisione al frontespizio animato da tre personaggi, testo in latino,<br />
capilettera e fregi nel testo, indice in fine.<br />
Completo.<br />
Legatura di inizio Ottocento in piena pergamena rigida, ai piatti filetto impresso<br />
in oro con piccoli ferri agli angoli interni, dorso a 4 nervi con piccoli<br />
fregi e titoli in oro entro tassello in pelle bordeaux, sguardie marmorizzate,<br />
tagli rosso intenso.<br />
Prima e interessante edizione elzeviriana, ricca di notizie geografiche, topografiche,<br />
politiche e popolari sull’impero Russo e sulla Tartaria.<br />
Elzevier (o Elzeviro) fu una famiglia di editori, tipografi e librai, la cui attività<br />
si svolse fra gli anni 1583 e 1712, a Leida e ad Amsterdam. Quindici<br />
membri della famiglia per oltre un secolo mantennero un primato nell’arte<br />
18
tipografica e nel commercio librario, ottenendo fama in tutta Europa.<br />
Perfetta conservazione.<br />
cfr. Willems 336.<br />
29. SALVIO, Alessandro. Il Puttino altramente detto, Il Cavaliero Errante del Salvio,<br />
sopra il gioco di scacchi. Napoli, Gio. Domenico Montanaro, 1634, legato con Trattato<br />
dell’inventione et arte liberale del gioco degli scacchi. Napoli, Gio. Domenico Montanaro,<br />
1634. € 5.500<br />
In-4°, 2 opere in un volume.<br />
1ª opera: 4 cc. non num. incluso il frontespizio, 71<br />
pagg. num., 1 pag. non num.<br />
Frontespizio con grande stemma xilografico, capilettera,<br />
testatine e finalini in xilografia, dedica all’Illustrissimo<br />
Pietro Giordano Ursino, errori in fine.<br />
Completo.<br />
2ª opera: 8 cc. non num. incluso il frontespizio, 64<br />
pagg. num.<br />
Frontespizio con grande stemma xilografico, capilettera<br />
e fregi xilografici, dedica all’Illustrissimo Signore<br />
Mario di Bologna.<br />
Completo.<br />
Legatura in pergamena rigida dell’epoca, cornice con<br />
angoli floreali impressa in oro ai piatti, contenente<br />
rosone centrale sempre impresso in oro, passanti in<br />
pelle allumata visibili, dorso con gigli e titoli dorati,tagli<br />
spruzzati rossi.<br />
Durante il rinascimento e l’età barocca in Italia ed in<br />
tutta Europa il gioco degli scacchi ebbe grande fortuna,<br />
divenendo una delle attrazioni più apprezzabili<br />
nei palazzi e nelle corti delle grandi città ma anche<br />
dei più modesti centri di provincia. Molti furono gli<br />
scacchisti italiani che acquisirono fama grazie al talento<br />
espresso nel gioco e alle innovazioni apportate nello studio teorico e tecnico di questa disciplina.<br />
Si distinse Alessandro Salvio (*Bagnoli Irpino 1575 ca. - †1640 ca.) frequentatore dei più importanti<br />
salotti di Napoli, dove veniva acclamato per l’innato talento di giocare.<br />
Il Puttino altramente detto, Il Cavaliero Errante del Salvio, sopra il gioco di scacchi, l’opera più importante<br />
dell’autore, è qui presente in prima edizione. Il Trattato dell’inventione et arte liberale del<br />
giuoco degli scacchi, apparso in prima edizione a Napoli nel 1604 è in seconda impressione.<br />
Entrambe le opere sono di grande rarità e in buono stato di conservazione.<br />
cfr. Schachlitteratur 2236.<br />
19
30. SPIGELIO, Adriano. Bruxellensis equitis D. Marci, olim in Patavino Gÿmnasio<br />
anatomiae et chirurgiae professoris primarii. Amsterdam, Joannis Blaeu, 1645. p.a.r.<br />
In-folio, 2 tomi in un volume.<br />
1° tomo: 4 parti.<br />
1ª parte: 14 cc. non num. inclusi l’occhietto, il doppio<br />
frontespizio e 1 ritratto, 303 pagg. num., 15 pagg.<br />
non num. (ultima bianca),<br />
Occhietto, primo front. interamente inciso a piena<br />
pagina con figure allegoriche, putti che sorreggono<br />
drappo contenente i titoli e strumenti chirurgici adagiati<br />
su tavolo nella parte inferiore, testo in latino,<br />
numerosi capilettera istoriati entro vignette e semplici,<br />
dedicatorie, finalini xilografici, ritratto dell’autore<br />
inserito entro ovale, secondo front. con marca tipografica<br />
raffigurante sfera armillare fra due figure mitologiche<br />
e motto “Indefessus agendo”, esteso indice<br />
in principio ed in fine.<br />
2ª parte: 199 pagg. num. incluso l’occhietto, 1 pag.<br />
non num. (bianca).<br />
Occhietto, testo in latino, numerosi capilettera e finalini<br />
xilografici, dedica al lettore, 96 tavole incise su<br />
rame a piena pagina con testo al verso.<br />
3ª parte: 2 cc. non num. incluso l’occhietto, 48 pagg.<br />
num., 1 tavola.<br />
Occhietto, testo in latino, capilettera istoriati e finalini<br />
xilografici, 10 tavole incise su rame a piena pagina con testo al verso.<br />
4ª parte: 1 c. non num., LXXXVI pagg. num. incluso l’occhietto, 3 cc. non num.<br />
Occhietto con al verso indice dei capitoli, testo in latino, capilettera e finalini, 7 tavole incise su rame a<br />
piena pagina con testo al verso e una intercalata nel testo, esteso indice in fine.<br />
2° tomo: 4 cc. non num. incluso il frontespizio, 155 pagg. num., 9 pagg. non num. (ultima bianca).<br />
Frontespizio con marca tipografica raffigurante sfera armillare fra due figure mitologiche e motto “Indefessus<br />
agendo”, testo in latino, capilettera e finalini, dedica al lettore, indice dei capitoli, 2 tavole<br />
incise su rame a piena pagina con testo in latino al verso, esteso indice in fine.<br />
Completo.<br />
Legatura in piena pergamena rigida dell’epoca, piatti muti, dorso con titolo impresso in oro entro tassello<br />
marrone, nota manoscritta a china (£ 37.10) al contropiatto anteriore, tagli spruzzati.<br />
Prima e rara edizione di importante corpus di chirurgia e anatomia, del medico, chirurgo e botanico<br />
fiammingo Adriaan van den Spieghel, noto anche come Adriaan van den Spiegel, Adrianus<br />
Spigelius o Adriano Spigelio (*Bruxelles 1578 - †Padova 1625), illustrata da 116 tavole in gran<br />
formato, intagliate con ricchi sfondi paesaggistici.<br />
Buono stato conservativo delle tavole e dell’opera in generale. Minimi segni di umidità su poche carte.<br />
20
31. Gli Hercoli domatori de’ mostri et amore domatore degli Hercoli. Torino, Alessandro<br />
Federico Cavalerij, 1650. € 2.750<br />
In-8°, 78 pagg. num. incluso il frontespizio.<br />
Frontespizio entro bordura tipografica, figurato con tre gigli impressi,<br />
capilettera istoriati in xilografia.<br />
Completo.<br />
Legatura dell’epoca alle armi del principe di Carignano<br />
Tommaso Francesco di Savoia (*Torino 1596 - †1656) in piena<br />
pergamena semifloscia, filetto impresso in oro ai piatti, agli angoli<br />
esterni gigli, al centro del campo stemma, passanti in pelle<br />
allumata e segni di bindelle visibili, ex-libris impresso al foglio<br />
di guardia anteriore.<br />
Rara opera edita in occasione del matrimonio tra Enrichetta<br />
Adelaide di Savoia e Ferdinando Maria di Baviera, avvenuto<br />
a Torino l’11 dicembre 1650, dove vengono organizzati fastosi<br />
festeggiamenti. Fanno da protagonista a questo evento i ricchi<br />
addobbi, gli spettacoli ingegnosi e soprattutto la ricchezza degli<br />
abiti, impreziositi con ricami in oro, argento e pietre preziose.<br />
Dopo la cerimonia il gran banchetto di nozze, i fuochi d’artificio<br />
ed i balli si protraggono per più giorni. Il 15 dicembre Filippo d’Agliè, musicista e coreografo di casa<br />
Savoia, organizza un carosello che si svolge in piazza Castello “Gli Hercoli domatori de’ mostri et<br />
Amore domatore degli Ercoli”.<br />
Buono stato conservativo della legatura e dell’opera in generale. Segnaliamo un piccolo lavoro da tarlo<br />
su qualche carta.<br />
cfr. Collezione Simeom C 2407.<br />
32. <strong>CARTE</strong>SIO, Renato. Renati Descartes Epistolae: partim ab auctore Latino sermone<br />
conscriptae, partim ex Gallico translatae. In quibus omnis generis quaestiones philosophicae<br />
tractantur, & explicantur plurimae difficultates quae in reliquis ejus operibus occurrunt. Pars<br />
prima [- secunda]. Amsterdam, Danielemen Elzevirium,1668. € 1.250<br />
In-4°, 2 parti in un volume.<br />
1ª parte: 4 cc. non num. incluso il frontespizio, 384 pagg. num. (ultima bianca).<br />
Frontespizio con marca tipografica raffigurante Minerva accanto ad ulivo con civetta e motto “Ne<br />
extra oleas”, testo in latino, capilettera istoriati e semplici, dedica al lettore, indice, illustrazioni e<br />
diagrammi nel testo.<br />
2ª parte: 2 cc. non num. incluso il frontespizio, 404 pagg. num., 2 cc. non num.<br />
Frontespizio con marca tipografica raffigurante Minerva<br />
accanto ad ulivo con civetta e motto “Ne extra<br />
oleas”, testo in latino, capilettera istoriati e semplici,<br />
illustrazioni e diagrammi nel testo, in fine indice.<br />
Completo.<br />
Legatura dell’Ottocento in pergamena rigida, piatti muti,<br />
dorso con titoli manoscritti, tagli rossi.<br />
Prima edizione latina della raccolta completa delle<br />
“Epistolae” di Cartesio, stampata da Elzeviro.<br />
Le Epistolae sono un vero e proprio compendio degli<br />
studi dell’autore, nelle quali viene trattato ogni<br />
21
tipo di questione filosofica e scientifica. René Descartes conosciuto anche con il nome latinizzato di<br />
Renatus Cartesius e in italiano come Renato Cartesio (*La Haye en Touraine 1596 - †Stoccolma 1650)<br />
filosofo e matematico francese, diede fondamentali contributi a questi due campi del sapere.<br />
Ottimo stato conservativo dell’opera.<br />
cfr. Brunet II 611.<br />
33. FALDA, Giovanni Battista - SPECCHI, Alessandro. Il nuovo teatro delle fabriche,<br />
et edificii, in prospettiva di Roma moderna, sotto il felice pontificato di N.S. Papa Alessandro<br />
VII. Roma, Giovanni Giacomo De Rossi, 1665 - 1669.<br />
p.a.r.<br />
In-folio oblungo, 4 parti in un volume.<br />
1ª parte: 35 tavole num. incluso il frontespizio.<br />
2ª parte: 17 tavole num. incluso il frontespizio.<br />
3ª parte: 38 tavole num. incluso il frontespizio.<br />
4ª parte: 52 tavole num. incluso il frontespizio.<br />
4 frontespizi seguiti da 4 tavole dedicatorie tutte<br />
incise su rame, facenti parte della numerazione.<br />
142 tavole a piena pagina incise su rame<br />
dall’incisore, architetto e disegnatore Giovanni<br />
Battista Falda (*Valduggia 1643 - †Roma<br />
1678) e dall’incisore e architetto italiano Alessandro<br />
Specchi (*Roma 1668 - †1729) che ha<br />
poi continuato l’opera del Falda, pubblicando<br />
a Roma nel 1699 il quarto volume intitolato “Il<br />
quarto libro del nuovo teatro delli palazzi in<br />
prospettiva di Roma moderna dato in luce sotto<br />
il felice pontificato di Nostro Signore Papa<br />
Innocenzo XII”. Le tavole sono tutte animate<br />
da personaggi in carrozza o passanti in abiti<br />
dell’epoca, trasformando così la veduta prospettica in una reale raffigurazione del mondo urbano.<br />
Opera completa.<br />
Legatura in mezza tela percallina dell’Ottocento, piatti in carta marmorizzata con angoli in percallina,<br />
dorso con tassello bordeaux contenente titoli impressi in oro, tassello in pergamena e filetti dorati, tagli<br />
con barbe.<br />
Falda con le sue incisioni di vedute contribuì da a divulgare un’immagine diversa e più intraprendente<br />
della città di Roma, ricca di giardini, chiese, scenografiche fontane e palazzi illustri. Quest’opera evidenza<br />
le realizzazioni barocche della Roma moderna, divenne così scopo della produzione incisoria.<br />
Opera di grande importanza poichè nessun artista aveva tentato prima di allora di rappresentare<br />
in maniera così dettagliata ed ampia l’architettura rinascimentale della città di Roma.<br />
Buono stato di conservazione delle tavole.<br />
cfr. Berlin Katalog 2666; Cicognara 3865.<br />
22
34. LANA TERZI, Francesco. Prodromo ouero saggio di alcune inventioni nuove premesso<br />
all’arte maestra. Brescia, Rizzardi, 1670. € 9.000<br />
In-folio, 4 cc. non num. incluso il frontespizio,<br />
252 pagg. num., 20 tavole (qualche errore di numerazione).<br />
Frontespizio con fregio, numerosi capilettera<br />
istoriati, testatine e finalini in xilografia, dedica<br />
dell’autore a Sua Maestà, indice, proemio, tabelle<br />
nel testo e in fine 20 dettagliate tavole incise<br />
su rame e a piena pagina, fra le quali troviamo la<br />
tavola della famosa nave aerostatica.<br />
Completo.<br />
Legatura in piena pergamena muta della fine del<br />
’700, dorso a 6 nervi con filetti dorati e titoli impressi<br />
in oro al secondo comparto, tagli spruzzati<br />
rossi.<br />
Celebre prima edizione di questa ricercata opera, riconosciuta come il testo che ha fondato l’aeronautica<br />
moderna.<br />
Francesco Lana de Terzi (*Brescia 1631 - †1687) descrive i primi concetti di volo basati sui principi<br />
dell’aerostatica, formulando interessanti osservazioni e progetti.<br />
La tavola che riproduce la macchina volante costituisce una delle prime raffigurazioni del genere del<br />
periodo intermedio dell’aeronautica, fra la letteratura e l’attuazione scientifica, fra Leonardo e i fratelli<br />
Joseph Michel e Jacques Étienne Montgolfier.<br />
Stupendo esemplare in ottimo stato conservativo in generale.<br />
cfr. Gamba 1953; Graesse IV 100; Riccardi II 12-13; Piantanida I 1661; Baille, Clocks and Watches,<br />
81-82; Biblioteca aeronautica italiana 233-36.<br />
35. MANOSCRITTO - BROCARDO, Anthonius. Alpha Ianuaque Reginae omnium<br />
scientiarum idest logica aristotolis. 1672 - 1673 (in fine).<br />
p.a.r.<br />
In-8°, front., 268 pagg. num. (ultima bianca), (numerosi errori di numerazione da pag. 110 a pag. 199<br />
e da pag. 210 alla fine).<br />
Frontespizio in cornice a più filetti con titoli contornati da motivi vegetali e con in alto il monogramma<br />
di Cristo, al verso disegno a piena pagina a più colori raffigurante la Beata Vergine, testo in latino, capilettera<br />
istoriati, testatine e finalini,<br />
14 figure scientifiche e grafici a piena<br />
pagina.<br />
Manoscritto eseguito su carta, di fattura<br />
piemontese, scrittura in corsivo<br />
di unica mano ad inchiostro bruno e<br />
per la parte figurata ad inchiostro bruno,<br />
rosso, verde e giallo.<br />
Completo.<br />
Interessante manoscritto della seconda<br />
metà del seicento, di argomento<br />
medico, filosofico, esoterico<br />
e di dialettica. Affascinante sotto<br />
l’aspetto grafico per le complesse fi-<br />
23
gure, alcune animate, altre con disegni fitomorfi e altre ancora raffiguranti grafici, tutte eseguite a più<br />
colori e inquadrate in doppie e triple cornici. Quasi ogni pagina è arricchita da grafiche di altrettanta<br />
bellezza e di grande impatto visivo, con ricchi capilettera istoriati, testatine e finalini.<br />
Il monoscritto è stato scritto ed eseguito graficamente nel 1672 dal teologo e medico piemontese Anthonius<br />
Brocardo, come si evince da pag. 66 (fecit et scripsit) e da altre pagine dove è riportato il suo nome<br />
e terminato nel 1673 (in fine). Sempre a pag. 66 è presente anche il nome dell’ecclesiastico Johannes<br />
Anthonius Thouret, probabilmente consulente del Brocardo, autore nel 1661 del trattato Enchiridium<br />
manuale medicinae.<br />
Legatura coeva in pieno cuoio, piatti muti, dorso a 5 comparti con ferri fitomorfi impressi in oro, sguardie<br />
anteriori e posteriori con note di antica mano manoscritte, tagli spruzzati rossi.<br />
Il manoscritto e la parte grafica si presenta in buono stato conservativo. Piccoli restauri abilmente eseguiti<br />
nella parte inferiore del dorso e agli angoli.<br />
36. TESAURO, Emanuele - GIROL<strong>DI</strong>, Giovanni Pietro - FERRERO <strong>DI</strong> LAVRIANO,<br />
Francesco Maria. Historia dell’Augusta Città di Torino. Torino, Bartolomeo Zappata,<br />
1679 - 1712. € 3.500<br />
In-folio, opera in 2 volumi.<br />
I volume: 8 cc. non num. inclusa l’antiporta e il frontespizio, 514 pagg.<br />
num., 11 cc. non num. (indice).<br />
Antiporta incisa su rame da Giorgio Tasnière su disegno di Domenico<br />
Piola raffigurante l’allegoria del fiume Po che sorregge una pergamena<br />
contenente la pianta della città e l’allegoria di Torino, rappresentata nelle<br />
fattezze del toro, nella parte superiore due putti reggono un cartiglio recante<br />
iscrizione latina, sullo sfondo scene di battaglia, frontespizio con<br />
impresa tipografica, ripetuta al colophon, numerosi capilettera istoriati,<br />
testatine e finalini in xilografia, dedica a Madama Reale e ai lettori, varie<br />
approvazioni, in fine indice.<br />
II volume: 8 cc. non num. inclusa l’antiporta e il frontespizio, 811 pagg.<br />
num., 21 pagg. non num. (errori di numerazione da pag. 379 a pag. 382<br />
e alle pagg. 388 e 389).<br />
Si ripete al secondo volume la bellissima antiporta incisa su rame da Tasnière<br />
su disegno di Piola, frontespizio con marca tipografica, numerosi<br />
capilettera istoriati, testatine e finalini in xilografia, dedica all’Altezza<br />
Reale e ai lettori, approvazioni, alcune incisioni di Tasnière inserite nel<br />
testo, raffiguranti monete sabaude, esteso indice in fine.<br />
Opera completa.<br />
Legature in pieno cuoio dell’epoca, piatti muti, dorsi a 7 comparti con<br />
titoli, numerazione e decorazioni fitomorfe in oro, ex-libris dei marchesi<br />
Romagnano, inciso da Tasnière, al contropiatto anteriore del primo volume<br />
e ex-dono manoscritto ai contropiatti anteriori di entrambi i volumi.<br />
Edizione originale di importante e dettagliato trattato storico<br />
dell’antica città di Torino, iniziato da Emanuele Tesauro (Torino 1592<br />
- 1675) e dal Giroldi e completato, trent’anni dopo, da Francesco Maria<br />
di Lavriano.<br />
L’opera è resa ancora più preziosa dall’Ex dono di Carlo Amedeo<br />
Romagnano, manoscritto e datato 1723 (fu sindaco di Torino nel<br />
1726). I marchesi Romagnano, di stirpe arduinica, sono stati nel medioevo<br />
tra le più potenti famiglie feudali subalpine.<br />
24
Esemplare fresco e marginoso. Il piatto del primo volume risulta staccato e segnaliamo abrasioni alle<br />
legature.<br />
cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo I, n° 59; Graesse VI 72; Lozzi II 5413; Vinciana 995. Brunet V<br />
730.<br />
37. BLAEU, Joannis. Theatrum Statuum Regiæ Celsitudini Sabaudiæ Ducis, Pedemontii<br />
Principis. Amsterdam, Hæredes Joannis Blaeu, 1682.<br />
p.a.r.<br />
In-folio massimo, 2 volumi.<br />
Opera completa in tutte le sue parti, composta da vedute prospettiche e a volo d’uccello altamente<br />
scenografiche, raffiguranti Torino, paesi del Piemonte e della Savoia, piante, carte geografiche, ritratti<br />
e allegorie.<br />
I volume: frontespizio con l’impresa della stamperia di Blaeu (sfera<br />
armillare), 1 allegoria del Piemonte, 1 c. di dedica a Carlo Emanuele<br />
II, 1 stemma del ducato di Savoia sorretto da due leoni rampanti, altre<br />
3 cc. di dedica, 1 ritratto del duca Carlo Emanuele II, 1 ritratto della<br />
duchessa Giovanna Battista di Savoia-Nemours, accompagnati da 2 cc.<br />
di testo descrittivo, 1 c. di dedica al lettore, 3 cc. di prefazione, 1 tavola<br />
genealogica di Casa Savoia, 1 carta geografica del Piemonte adorna di<br />
blasoni delle Contee, dei Marchesati e dei Principati, 124 pagg. num.<br />
(ultima bianca), 1 c. non num. di indice e 66 tavole incise su rame, fuori<br />
testo, la maggior parte a doppia pagina e alcune ripiegate.<br />
II volume: frontespizio con l’impresa della stamperia di Blaeu (sfera<br />
armillare), 1 allegoria della Savoia, 2 ritratti identici a quelli impressi<br />
nel primo volume, accompagnati da 2 cc. di testo descrittivo, 3 cc. di<br />
introduzione, 1 carta geografica della Savoia, adorna di blasoni delle<br />
Contee, dei Marchesati e dei Principati, 166 pagg. num. (ultima bianca),<br />
1 c. non num. di indice e 70 tavole incise su rame, fuori testo, la<br />
maggior parte a doppia pagina e alcune ripiegate.<br />
Legature dell’epoca in tutta pergamena con bordure e fregi floreali in<br />
oro, grande decorazione centrale ai piatti, dorsi a 9 comparti con ferri<br />
fitomorfi dorati e titoli impressi in oro entro tasselli in pelle bordeaux, tagli dorati.<br />
Rara e monumentale prima edizione della più importante opera su Torino, il Piemonte e la<br />
Savoia.<br />
Le 136 tavole, finemente intagliate su rame, costituiscono<br />
lo straordinario corpus iconografico dedicato<br />
alla regione.<br />
Impresso per promuovere e far conoscere il Ducato<br />
Sabaudo alle corti europee, mostrando e sottolineando<br />
l’eleganza architettonica delle piazze, la ricchezza<br />
dei palazzi e la grande robustezza e la forza dei bastioni<br />
e delle cittadelle a difesa dei paesi e delle città.<br />
Esemplare in ottima conservazione e ampi margini e<br />
in stupenda legatura coeva.<br />
cfr. L. Firpo, Theatrum Sabaudiae; A. Peyrot, Torino<br />
nei secoli, tomo I, n° 62.<br />
25
38. MARTELLO, Pier Jacopo. Versi e prose. Roma, Francesco Gonzaga, 1710, legato con<br />
Seguito del teatro italiano di Pier Jacopo Martello parte [-ultima]. Bologna, Lelio Dalla<br />
Volpe, 1723. € 1.600<br />
In-8°, 2 opere in un volume.<br />
1ª opera: L’opera dovrebbe contenere: Degli occhi di Gesù libri sei;<br />
Del volo; Della poetica sermoni. Qui è presente solo la prima parte<br />
“Degli occhi di Gesù”.<br />
20 pagg. num. inclusi l’antiporta, 2 tavole, 1 ritratto e il frontespizio,<br />
135 pagg. num., 1 pag. non num.<br />
Antiporta allegorica incisa su rame da Arnoldo Van Westerhout,<br />
frontespizio con vignetta xilografica raffigurante occhio raggiante,<br />
capilettera e finalini in xilografia, dedica al Cardinale Gozzadino, 8<br />
tavole incise da Francesco Aquila raffiguranti Cristo tra le nubi, il<br />
ritratto dell’autore inserito entro ovale in contesto bucolico e le altre<br />
di soggetto allegorico, in una curiosamente compare un tentativo<br />
aeronautico, proemio, marca tipografica al verso dell’ultima pagina.<br />
cfr.; Boffito I 276; Venturini 272-298; Duhem n° 92 e 101; IT\ICCU\<br />
CFIE\005090.<br />
2ª opera: 4 cc. non num. (bianche), 2 cc. non num. incluso 1 ritratto e<br />
il frontespizio, 450 pagg. num. (ultima bianca), 1 c. non num.<br />
L’opera dovrebbe contenere: La morte; Il Perseo in Samotracia; Il<br />
Piato dell’H; A re malvagio consiglier peggiore; La rima vendicata;<br />
Lo starnuto di Ercole; Il vero parigino italiano; Del volo dialogo. Qui<br />
è presente solo l’ultima parte “Del volo dialogo”.<br />
1 ritratto dell’autore inserito entro ovale in contesto bucolico, frontespizio in caratteri rossi e neri con<br />
vignetta xilografica raffigurante occhio raggiante, 1 tavola allegorica a piena pagina, capilettera e finalini,<br />
dedica al nobile bolognese Marcantonio Sabatini, indice in fine.<br />
cfr. Canterzani pag. 69 n° 12; IT\ICCU\UBOE\062065.<br />
Stupenda veste dell’epoca in piena pelle marrone eseguita a piccoli ferri, piatti con cornici impresse<br />
in oro e motivi fitomorfi mettono in risalto il grande rosone al centro del campo, dorso a 5 nervi riccamente<br />
decorato, sguardie marmorizzate, tagli dorati.<br />
Pier Jacopo Martello, o anche Pietro Jacopo Martelli (*Bologna 1665 - †1727), poeta e drammaturgo<br />
italiano fece i primi tentativi letterari nel campo della poesia e solamente nei primi anni del Settecento<br />
incominciò a scrivere opere per il teatro.<br />
Perfetta conservazione dell’opera in generale.<br />
39. Novissimum Statutorum ac venetarum<br />
legum volumen, duabus in partibus divisum<br />
Aloysio Mocenigo venetarum Principi.<br />
Venezia, ex Typografia Ducali Pinelliana,<br />
1729. € 850<br />
In-4°, 12 cc. non num. incluso il frontespizio,<br />
302 cc. num., 115 pagg. num., 1 pag. non num.<br />
(bianca).<br />
Occhietto, al verso il leone di San Marco che<br />
tiene la zampa sul Vangelo aperto con la scritta:<br />
Pax tibi Marce Evangelista Meus, frontespizio<br />
26
con marca tipografica raffigurante la Giustizia con la bilancia, la spada ed i leoni al suo fianco, testo<br />
in latino e italiano, capilettera e fregi, dedica, ordine con il quale è disposto il volume, altra incisione<br />
a piena pagina raffigurante anch’essa il leone di S. Marco, in fine “Pratica sommaria civile di tutte le<br />
leggi dello Statuto Veneto”.<br />
Legatura rimontata in piena pergamena d’epoca, piatti muti, dorso con titolo manoscritto ad inchiostro<br />
bruno, passanti in pelle allumata visibili, tagli non perfettamente rifiniti.<br />
La più completa opera sugli Statuti Veneti nella quale sono raccolte le leggi, gli ordini e i decreti<br />
dal XI al XVIII secolo. Segnaliamo la mancanza di una piccola parte di testo nella parte inferiore della<br />
c. 147.<br />
Buona conservazione. Perdita di pergamena all’angolo inferiore destro del piatto anteriore.<br />
cfr. Fontana III 295; Lozzi I 594.<br />
40. CANALETTO, Giovanni Antonio - VISENTINI, Antonio. Urbis Venetiarum prospectus<br />
celebriores. Venezia, Giovanni Battista Pasquali, 1735 - 1751.<br />
p.a.r.<br />
In-folio oblungo, 3 parti in un volume.<br />
1ª parte: 4 cc. non num. inclusi il doppio<br />
frontespizio e 1 tavola con due ritratti,<br />
XIV tavole num.<br />
Primo front. in caratteri rossi e neri con<br />
vignetta allegorica con la scritta “Litterarum<br />
Felicitas” incisa da Visentini e ex-libris<br />
manoscritto a china, secondo front.<br />
inciso all’acquaforte da Visentini con titoli<br />
racchiusi entro raffinata e decorativa<br />
cornice contornata da figure allegoriche,<br />
1 tavola incisa sempre da Visentini su disegno<br />
di Piazzetta con i ritratti di Canaletto<br />
e Visentini inseriti entro ovali, testo<br />
in latino, indice disposto su due colonne, XIV tavole numerate, in primo stato, tutte incise all’acquaforte<br />
da Antonio Visentini tratte dai dipinti di Canaletto.<br />
2ª parte: front., 12 tavole numerate.<br />
Front. in caratteri rossi e neri con vignetta allegorica con la scritta “Litterarum Felicitas” e ex-libris<br />
manoscritto a china, 12 tavole numerate, in terzo stato.<br />
3ª parte: front., XII tavole numerate.<br />
Front. in caratteri rossi e neri con vignetta allegorica con la scritta “Litterarum Felicitas” e ex-libris<br />
manoscritto a china, XII tavole numerate, in terzo stato.<br />
Opera completa.<br />
Legatura dell’epoca in carta pitturata a mano con angoli in pelle, nell’angolo superiore destro del piatto<br />
anteriore la scritta “G. Borioni”, dorso in pelle marrone a 5 nervi, dedica manoscritta firmata e datata al<br />
foglio di guardia anteriore, che attesta l’acquisto effettuato il 1° ottobre del 1912 dal Sig. Borioni, tagli<br />
rossi, ex-libris al contropiatto anteriore.<br />
Esemplare a grandi margini, completo delle 38 vedute, divise in tre serie, ideate dal pittore e incisore<br />
italiano Giovanni Antonio Canal, meglio conosciuto come Canaletto (*Venezia 1697 - †1768) e<br />
incise all’acquaforte da Antonio Visentini (*Venezia 1688 - †1782), noto soprattutto come incisore di<br />
importanti opere, come la presente. Grazie a quest’opera si diffuse un’immagine della città lagunare e<br />
del suo isolario.<br />
Perfetto esemplare impresso su carta forte con filigrana e in primo stato nella sua prima parte e in<br />
terzo stato nella seconda e nella terza parte, come si evince dalle bibliografie.<br />
cfr. Berlin Katalog 2695; Cicognara 4113.<br />
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41. COLLEZIONE ALMANACCHI PALMAVERDE. Torino, 1741 - 1886. p.a.r.<br />
Importante e museale collezione di almanacchi Palmaverde, impressi a Torino tra il 1741 e il 1886<br />
(l’ultimo Palmaverde fu stampato due anni dopo, nel 1888), tutti in stupenda e perfetta legatura coeva,<br />
alle armi, stemmi o con ricche decorazioni in oro, in argento e alcuni smaltati.<br />
L’insieme dei volumetti ripercorre quasi centocinquanta anni di storia della città di Torino e del Piemonte.<br />
Gli almanacchi, ricchi di informazioni pratiche e utili, si rivolgevano, ad un pubblico molto vasto,<br />
interpretandone ogni tipo di esigenza: strumento di lavoro per il contadino che voleva conoscere l’andamento<br />
del clima e della luna, del commerciante che vi trovava date e luoghi delle fiere e dei mercati,<br />
informazioni al cittadino sulla vita di corte e dei sovrani, sulla gerarchia ecclesiastica, sulla vita culturale,<br />
con brevi saggi di storia e letteratura e molto altro di argomento vario.<br />
Connubio perfetto era quello del<br />
piccolo formato (in-16°) e l’utilità<br />
delle informazioni, che ne faceva<br />
oggetti da portare sempre con sé.<br />
L’almanacco, genere editoriale ormai<br />
scomparso, è stato sostituito<br />
dall’agenda e dal calendario. La<br />
parola deriva dall’arabo خانملا almanākh,<br />
“clima”.<br />
Alcuni esemplari della collezione<br />
posseggono pagine bianche fascicolate<br />
nel testo, per offrire al possessore<br />
spazio per annotazioni e<br />
appunti personali.<br />
Il Palmaverde nacque nel lontano<br />
1722 presso l’editore Fontana e venne pubblicato fino al 1888; La palma (impressa sul frontespizio)<br />
come emblema di pace e gloria., con il passare del tempo da La Palma Verde volse al maschile Il Palmaverde.<br />
L’antiporta fu inizialmente incisa in xilografia, riutilizzata per diversi anni e qui, la collezione, ne offre<br />
una panoramica vasta e completa. Il primo modello rimase in uso fino al 1755. Il protagonista era<br />
naturalmente il toro che simboleggia la città di Torino, con i segni zodiacali che lo rendono prospero,<br />
Acquario e Gemelli, i fiumi che lo bagnano, il Po e la Dora e Superga.<br />
Si ebbe un cambiamento nell’antiporta a partire dal 1834, presentando una raffigurazione di gusto<br />
neogotico: un astronomo che osserva il corso delle stelle con un telescopio. La scena si svolge in un<br />
loggiato aperto sullo sfondo di palazzo Madama e su una mensola appesa alla parete il toro da la sua<br />
comparsa. La palma orna la tovaglia sulla quale poggia il telescopio. Via via l’antiporta scomparve<br />
e iniziarono a far la loro comparsa le illustrazioni nel testo e il frontespizio col tempo perse anche la<br />
stessa palma da cui aveva tratto il nome.<br />
La presente raccolta, appartenuta in passato ad un collezionista, è stata esposta al pubblico dal 2011<br />
fino al 2012 a Palazzo Madama a Torino, risquotendo notevole interesse da parte dei visitatori. A<br />
testimonianza della mostra è stato stampato un ricco catalogo. La raccolta presenta varie tipologie di<br />
legature: alle armi della città di Torino, Carignano, Carmagnola, armi varie di regnanti Sabaudi, importanti<br />
famiglie nobili piemontesi, aquila napoleonica, con emblema Mauriziano e dell’Ordine di San<br />
Maurizio e Lazzaro, con monogrammi vari, decorazioni floreali, neogotiche, romantiche, neorococò…<br />
La maggior parte sono in pelle, alcune rustiche, foderate con carta decorata (molto ricercate quelle di<br />
produzione tedesca definite Brokatpapier e Bronzefirnispapier, che grazie all’uso dell’oro creavano<br />
effetti preziosi di luce).<br />
Ottimo stato di conservazione di tutti gli almanacchi.<br />
cfr. La città in tasca-Un secolo di almanacchi Palmaverde, 2011.<br />
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42. DOPPELMAYR, Johann Gabriel. Atlas coelestis in quo mundus spectabilis et in<br />
eodem... Norimberga, Heredi Homann, 1742.<br />
p.a.r.<br />
In-folio grande, 3 cc. non num. inclusa l’antiporta<br />
e il frontespizio, 30 tavole num.<br />
Precede il frontespizio un’antiporta interamente<br />
incisa su rame da . J. C. Reinsperger su<br />
disegno di J. J. Preisler, raffigurante Tolomeo,<br />
Copernico, Keplero e Tycho Brahe con strumenti<br />
e rappresentazioni astronomiche, con titolo<br />
inserito entro grazioso cartiglio nella parte<br />
inferiore centrale, frontespizio con vignetta<br />
calcografica rappresentante sole radiante con<br />
motto “Numquam cessat”, indice delle tavole<br />
su due colonne, 30 tavole incise su rame su<br />
doppia pagina, acquerellate a mano all’epoca,<br />
contenenti rappresentazioni del cosmo e osservazioni<br />
astronomiche.<br />
Completo.<br />
Legatura in pieno cuoio dell’epoca, dorso a 9 comparti con decorazioni floreali e titoli impressi in oro,<br />
sguardie marmorizzate, tagli color rosso intenso.<br />
Raro e suggestivo trattato di argomento astronomico in prima edizione.<br />
Le tavole rappresentano diagrammi, schemi, visioni del cosmo, delle costellazioni e le raffigurazioni<br />
delle teorie dei più grandi studiosi e astronomi della storia: Tolomeo, Copernico, Keplero, Tycho Brahe.<br />
Johann Gabriel Doppelmayr (*1677 - †1750) matematico, cartografo e astronomo tedesco, fu membro<br />
della Royal Society di Londra, dell’Accademia di Berlino, Vienna e San Pietroburgo. Pubblicò opere di<br />
carattere scientifico e astronomico. Solamente nel 1742 completò il presente studio, l’Atlas Coelestis,<br />
completo capolavoro e concentrato di conoscenze ed esperienze sull’argomento.<br />
Ottimo stato conservativo delle tavole e dell’opera in generale.<br />
cfr. Graesse II 427.<br />
43. Sacra Rituum Congregatione E~Mo, & R~Mo Dño Card… Roma, Rev. Cameræ Apostolicæ,<br />
1743. € 5.300<br />
In-folio, 8 parti in un volume (per ciascuna la numerazione ricomincia<br />
dal principio eccetto che per la 2ª mal numerata).<br />
1ª parte: 3 cc. non num. inclusi il frontespizio, l’indice e 1 ritratto,<br />
20 pagg. num.<br />
2ª parte: inizio numerazione da pag. 113 a pag. 220.<br />
3ª parte: 10 pagg. num. (ultima bianca).<br />
4ª parte: 14 pagg. num. (ultima bianca).<br />
5ª parte: 124 pagg. num.<br />
6ª parte: 14 pagg. num.<br />
7ª parte: 4 pagg. num.<br />
8ª parte: 24 pagg. num.<br />
Ricchi fregi nel testo e capilettera xilografici, ritratto del fondatore<br />
dei chierici regolari poveri della Madre di Dio delle scuole<br />
pie Giuseppe Calasanzio (*Peralta del Sal 1557 - †Roma 1648),<br />
inciso a piena pagina e inserito entro decorativo cartiglio, svariate<br />
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sottolineature, timbro in ceralacca e postille raffiguranti manine.<br />
Legatura d’amatore, coeva, in marocchino rosso alle armi di Papa Benedetto XIV, ai piatti duplice<br />
cornice a rotella di foglie impresse in oro raccordate in diagonale, agli angoli festoni fitomorfi, al<br />
centro armi, dorso a 6 comparti con titoli e fregi in oro, contropiatti in carta decorata Brokatpapier con<br />
composizione di fiori e foglie, tagli dorati.<br />
Benedetto XIV, nato Prospero Lorenzo Lambertini (*Bologna 1675 - †Roma 1758), fu il 247° Vescovo<br />
di Roma, fu Papa della Chiesa Cattolica dal 17 agosto 1740 al 3 maggio 1758.<br />
Insieme di testi di argomento religioso, oratorio e storico, inseriti in elegante legatura da esposizione<br />
alle armi papali, eseguita all’epoca da abile atelier romano.<br />
Ottima conservazione dell’esemplare. Leggera abrasione ai labbri.<br />
44. NOLLET, Jean Antoine. Leçon de physique expérimentale. Parigi, Guérin, 1745 -<br />
1764. € 1.800<br />
In 8°, opera in 6 volumi.<br />
I volume: 3 cc. non num. inclusi l’occhietto, 1 tavola e il frontespizio,<br />
LX pagg. num., 380 pagg. num. (ultima bianca).<br />
Occhietto, 1 tavola incisa su rame in antiporta raffigurante personaggi<br />
che conversano in uno studio arredato con ripiani contenenti<br />
strumenti e apparecchiature, frontespizio con fregio tipografico,<br />
testo in francese, capilettera e fregi xilografici, dedicatoria,<br />
prefazione, 19 tavole incise su rame, fuori testo e più volte<br />
ripiegate, tavola delle materie in fine.<br />
II volume: 2 cc. non num. inclusi l’occhietto e il frontespizio,<br />
489 pagg. num., 3 pagg. non num.<br />
Occhietto, frontespizio con fregio tipografico, testo in francese,<br />
capilettera e fregi xilografici, 20 tavole incise su rame,<br />
fuori testo e più volte ripiegate, tavola delle materie e privilegio<br />
in fine.<br />
III volume: 2 cc. non num. incluso il frontespizio, 512 pagg. num.<br />
Frontespizio con fregio tipografico, testo in francese, avviso al rilegatore,<br />
capilettera e fregi xilografici, 19 tavole incise su rame, fuori testo e più volte ripiegate,<br />
tavola delle materie in fine.<br />
IV volume: 2 cc. non num. incluso il frontespizio, 536 pagg. num. (ultima bianca).<br />
Frontespizio con fregio tipografico, testo in francese, avviso al rilegatore, capilettera e fregi xilografici,<br />
14 tavole incise su rame, fuori testo e più volte ripiegate, tavola delle materie in fine.<br />
V volume: VII pagg. num. incluso il frontespizio, 1 pag. non num., 592 pagg. num.<br />
Frontespizio con fregio tipografico, testo in francese, avviso, errata, avviso al rilegatore, capilettera e<br />
fregi xilografici, 24 tavole incise su rame, fuori testo e più volte ripiegate, tavola delle materie in fine.<br />
VI volume: IV pagg. num. incluso il frontespizio, 528 pagg. num. (ultima bianca).<br />
Frontespizio con fregio tipografico, testo in francese, avviso al rilegatore, capilettera e fregi xilografici,<br />
20 tavole incise su rame, fuori testo e più volte ripiegate, tavola delle materie e correzioni in fine.<br />
Opera completa.<br />
Legature dell’epoca in piena pelle marrone, piatti muti, labbri con filetto impresso in oro, dorsi a 6<br />
comparti con titoli, decorazioni floreali e bordure in oro, sguardie marmorizzate, tagli rossi, ex-libris<br />
ai contropiatti anteriori.<br />
Il fisico francese Jean Antoine Nollet (*1700 - †1770) contribuì a diffondere in Francia lo studio della<br />
fisica con chiare ed ineressanti esperimenti, esposizioni e ragionamenti. Sperimentò i primi elettroscopi.<br />
Divenne membro dell’Académie Royale des Sciences di Parigi. Tra i suoi trattati ricordiamo<br />
30
il presente “Leçons de physique expérimentale”, pubblicato in sei volumi, il quale ottenne notevole<br />
popolarità.<br />
Prima edizione per i volumi 3, 4 e 6. Seconda edizione per i volumi 1, 2 e 5.<br />
Perfetto stato conservativo delle tavole, delle legature e dell’opera in generale.<br />
cfr. Isaac Benguigui, Théories électriques du XVIII e siècle: correspondance entre l’abbé Nollet, Genève,<br />
Georg, 1984.<br />
45. CON<strong>DI</strong>LLAC, Ètienne Bonnot De. Essai sur l’origine des connoissances humaines.<br />
Amsterdam, Pierre Mortier, 1746. € 980<br />
In-16°, opera in 2 volumi.<br />
I volume: XXIV pagg. num. incluso il frontespizio, 266 pagg. num.<br />
(ultima bianca).<br />
Frontespizio con fregio tipografico e nota manoscritta a china, testo<br />
in francese, capilettera, testatine e finalini xilografici, introduzione,<br />
tavola dei capitoli.<br />
II volume: 2 cc. non num. incluso il frontespizio, 292 pagg. num.<br />
Occhietto, frontespizio con marca tipografica e nota manoscritta a<br />
china, testo in francese, capilettera, testatine e finalini xilografici.<br />
Opera completa.<br />
Legature in piena bazzana dell’epoca, piatti con filetto impresso a<br />
secco, dorsi con titoli e numerazione in oro entro tasselli in pelle bordeaux<br />
e ricchi fregi floreali dorati, sguardie marmorizzate, tagli rossi.<br />
Prima edizione de l’ “Essai sur l’origine des connoissances humaines”<br />
di Étienne Bonnot de Condillac (*Grenoble 1715 - †Beaugency<br />
1780).<br />
Condillac, frequentatore dei salotti letterari parigini, collaborò con<br />
Diderot e Rousseau. Il suo nome, citato come autorità, figura spesso nelle pagine de l’Encyclopédie.<br />
Le sue principali opere furono Saggio sull’origine delle conoscenze umane (1746), Trattato sui sistemi<br />
(1749), Trattato sulle sensazioni (1754), Trattato sugli animali (1755), etc.<br />
Buono stato conservativo. Leggere abrasioni alle cerniere.<br />
cfr. Cioranescu I 20327; Tchemerzine III 474.<br />
46. ROUSSEAU, Jean-Jacques. Du contrat social: ou principes<br />
du droit politique. Amsterdam, Marc-Michel Rey,<br />
1762. € 1.150<br />
In-12°, 1 c. non num. (bianca), front., VIII pagg. num., 202 pagg. num.,<br />
1 c. non num. (bianca).<br />
Frontespizio con fregio tipografico, testo in francese, svariati fregi e capilettera,<br />
avviso, indice.<br />
Competo.<br />
Legatura coeva in piena pelle marrone, dorso con fregi, filetti, titoli e<br />
melograni impressi in oro, sguardie marmorizzate, tagli rosso intenso,<br />
ex-libris al contropiatto anteriore.<br />
La prima edizione del Contratto sociale di Rousseau apparve nel 1762 ad<br />
Amsterdam, per i tipi di Marc-Michel Rey. Sono state censite ben undici<br />
edizioni pirata nel 1762 e due nel 1763, tutte, tranne una, col luogo di<br />
31
stampa falso, Amsterdam, per Marc-Michel Rey. La vignetta al frontespizio dell’edizione originale raffigura<br />
l’allegoria della Giustizia che regge una bilancia fra le mani e possiede i titoli impressi in rosso e nero.<br />
Contraffazione della prima edizione del Contratto sociale (Du contrat social: ou principes du droit<br />
politique) sicuramente la maggior opera del filosofo svizzero Jean-Jacques Rousseau (*Ginevra 1712<br />
- †Ermenonville 1778).<br />
Buona conservazione.<br />
47. LOLLI, Giambattista. Osservazioni teorico-pratiche sopra il giuoco degli scacchi<br />
ossia il giuoco degli scacchi esposto nel suo miglior lume. Bologna, Stamperia di S. Tommaso<br />
d’Aquino, 1763. € 2.900<br />
In-folio, 2 cc. non num. incluso il frontespizio, 632 pagg. num.<br />
Frontespizio con marca tipografica, capilettera istoriati e decorazioni<br />
tipografiche nel testo, dedica a Sua Eccellenza Fra Antonio Montecuccoli,<br />
elenco degli autori citati nell’opera, in fine indice, errori e correzioni.<br />
Completo.<br />
Legatura in cartonaggio muto dell’epoca, al dorso titoli manoscritti ed<br />
etichetta di collocazione in carta, passanti in pelle allumata visibili, tagli<br />
con barbe, ex-libris del Castello di Duino al contropiatto anteriore.<br />
Prima edizione di questo celebre e innovativo trattato sugli scacchi<br />
del conosciuto maestro scacchista italiano Giambattista Lolli<br />
(*Nonantola 1698 - †1769).<br />
Lo studio contiene analisi in merito alle aperture di partita di gioco<br />
piano, la difesa dei due cavalli e del gambetto di re, con oltre 100 diagrammi<br />
di posizioni di finali.<br />
Una curiosità tipografica è il fatto che troviamo all’interno dell’opera<br />
degli ampi spazi vuoti, probabilmente lasciati per inserire delle scacchiere,<br />
che l’officina tipografica non ebbe modo di eseguire per diversi motivi, tra i quali, gli elevati costi<br />
dell’editoria e l’esaurimento dei fondi prima che fosse stampato.<br />
Perfetto e intonso esemplare a grandi margini e barbe.<br />
cfr. Olschki-Choix 319-2600.<br />
48. KEATE, George. The Alps. A poem. Londra, Robert and James Dodsley, 1763. € 1.500<br />
In-8°, 4 cc. non num. incluso il frontespizio, 27 pagg. num., 1 pag.<br />
non num. (bianca).<br />
Occhietto, frontespizio con grande vignetta incisa raffigurante due<br />
personaggi in cotesto bucolico che sorreggono grande ovale contenente<br />
tre figure maschili, testo in inglese, avviso, dedica a Edward<br />
Young.<br />
Completo.<br />
Legatura coeva in carta marmorizzata, cartella e custodia in tela percallina<br />
blu con titolo al dorso.<br />
Raro e curioso poema sulle Alpi di George Kate (*1729 - †1797),<br />
dedicato al poeta inglese Edward Young (*1683 - †1765).<br />
Ottimo esemplare.<br />
cfr. IT\ICCU\MILE\033094.<br />
32
49. Collezione di provvidenze pontificie dipendenti dai concordati tra la Santa Sede e<br />
S. M. sopra l’immunità e l’esercizio della giurisdizione ecclesiastica. Torino, Stamperia<br />
Reale, 1770.<br />
p.a.r.<br />
In-folio (mm 245 x 360), 88 pagg. num. incluso il frontespizio,<br />
Frontespizio con grande fregio tipografico, testo ad ampi margini, numerosi capilettera istoriati in xilografia.<br />
Completo.<br />
Legatura coeva alle armi di Carlo Emanuele III, Duca di Savoia<br />
e Re di Sardegna (*Torino 1701 - †1773) in pieno marocchino granata,<br />
la bordura floreale in oro ai piatti e fregi agli angoli mettono in<br />
evidenza il grande stemma sabaudo con corona reale, sorretto da due<br />
leoni rampanti con alla base due cannoni e arricchito da stendardi,<br />
dorso con ricche decorazioni vegetali e floreali, sguardie marmorizzate,<br />
tagli dorati. Ex-libris di Cesare di Saluzzo al contropiatto anteriore.<br />
Nel trattato, Papa Benedetto XIV trasmette a Mons. Merlini, Commissario<br />
Apostolico presso il Re di Sardegna Carlo Emanuele III, la<br />
presente “Istruzione” con lo scopo di appianare le difficoltà insorte<br />
durante il Pontificato di Benedetto XIII.<br />
Importante legatura sabauda di grandi e insolite dimensioni, in<br />
perfetto stato conservativo.<br />
cfr. Manno I 1492; Francesco Malaguzzi, De Libris, n° 42.<br />
50. Antiphonarium Romanum. Venezia, Niccolò Pezzana, 1770. € 3.600<br />
In-folio grande, 3 parti in un volume.<br />
1ª parte: 476 pagg. num.<br />
2ª parte: C pagg. num. (ultima bianca).<br />
3ª parte: 10 cc. manoscritte non num.<br />
Antifonario romano impresso su carta, con testo liturgico in latino<br />
a caratteri gotici rossi e neri, numerosi capilettera rossi e finalini<br />
xilografici, notazioni musicali su tetragramma. Nella seconda parte<br />
alle pagg. XXVII e XXXVIII sono state apportate delle modifiche<br />
manoscritte all’epoca, mentre troviamo delle altre correzioni<br />
dell’ottocento alle pagg. XXXIX e XL. Le ultime 10 cc. sono state<br />
interamente manoscritte ad inchiostro nero.<br />
Legatura d’epoca in cuoio scuro, su supporto di assicelle in legno,<br />
provvista di elementi in ottone, quali: borchie, cantonali, fermagli<br />
e placche, cornice a rotella fitomorfa impressa in oro ai piatti, dorso<br />
a sei nervi con titolo e filetti in oro, fogli di guardia rinnovati, tagli<br />
rossi.<br />
Antifonario da esposizione, in ricca legatura d’epoca di fattura<br />
italiana, impresso dallo stampatore veneziano Pezzana.<br />
Buon stato di conservazione. Piccoli restauri abilmente eseguiti su<br />
qualche carta.<br />
33
51. DRURY, Dru. Illustrations of natural history. Wherein are exhibited upwards of<br />
two hundred and forty figures of exotic insects, according to their different genera.<br />
Londra, printed for the author, 1770 - 1782. € 5.250<br />
In-4°, opera in 3 volumi.<br />
1° volume: XXVII pagg. num. incluso il<br />
frontespizio, 1 pag. non num., 1 tavola<br />
num., 130 pagg. num., 2 cc. non num.<br />
Frontespizio, testo in inglese e francese<br />
disposto su due colonne, prefazione, avviso<br />
al lettore francese, 1 tavola in bianco<br />
e nero e altre 50 tavole num. e acquerellate<br />
a mano all’epoca raffiguranti farfalle,<br />
insetti e coleotteri, indice ed errata in fine.<br />
2° volume: VIII pagg. num. (ultima bianca)<br />
incluso il frontespizio, 1 tavola num.,<br />
90 pagg. num., 1 c. non num.<br />
Frontespizio, testo in inglese e francese<br />
disposto su due colonne, prefazione, 50<br />
tavole num. e acquerellate a mano all’epoca<br />
raffiguranti farfalle, insetti e coleotteri,<br />
indice ed errata in fine.<br />
3° volume: XXVI pagg. num. incluso il frontespizio, 1 tavola num., 76 pagg. num., 1 c. non num.<br />
Frontespizio, testo in inglese e francese disposto su due colonne, prefazione, 50 tavole num. e acquerellate<br />
a mano all’epoca raffiguranti farfalle, insetti e coleotteri, indice ed errata in fine.<br />
Opera completa.<br />
Legature di inizio Novecento in mezza pelle granata, piatti marmorizzati, dorsi con filetti dorati e tasselli<br />
in pelle verde contenenti titoli e numerazione in oro, sguardie marmorizzate, tagli spruzzati.<br />
Importante e completo trattato di storia naturale, in prima edizione, del naturalista ed entomologo<br />
inglese Drury (*1725 - †1804). Capolavoro scientifico sugli insetti esotici, realistico e preciso<br />
nei dettagli, corredato da 150 tavole finemente acquerellate a mano all’epoca, completo della tavola<br />
tecnica, sovente mancante, che mostra le parti dell’insetto (antenne, ali, occhi, ecc.).<br />
Perfetta conservazione delle tavole e dell’opera in generale.<br />
cfr. Nissen ZBI 1160; Horn & Schenkling 5267.<br />
52. DELLA PORTA, Antonio Maria. Discorso in favore della inoculazione<br />
del vajuolo. Milano, Giuseppe Galeazzi, 1774. € 1.250<br />
In-8°, 48 pagg. num. incluso il frontespizio.<br />
Frontespizio figurato con marca tipografica xilografica e timbro di appartenenza<br />
in ceralacca rossa, dedica dell’autore a Don Lodovico.<br />
Completo.<br />
Legatura in pieno cartonaggio del ’900, piatti muti, titoli manoscritti a china<br />
lungo tutto il dorso.<br />
Trattato sulla vaccinazione del vaiolo, malattia che ha sterminato milioni<br />
di persone nei secoli passati, contenente diversi metodi per la cura.<br />
Ottima conservazione.<br />
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53. FOLLINI, Giorgio. Teoria elettrica brevemente esposta ad uso della studiosa gioventù.<br />
Ivrea, Ludovico Franco, 1791. € 2.800<br />
In-8°, 164 pagg. num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 2 cc.<br />
non num., 2 tavole rip.<br />
Occhietto, frontespizio, dedica dell’autore a S.A.R. il Duca d’Aosta,<br />
svariati capilettera e fregi, in fine indice e 2 tavole incise su<br />
rame più volte ripiegate.<br />
Completo.<br />
Stupenda legatura piemontese dell’epoca, eseguita a piccoli<br />
ferri, alle armi di Vittorio Amedeo III (*Torino 1726 - †Moncalieri<br />
1796) in piena pelle verde oliva, sui piatti cornice esterna<br />
a tre filetti, ampia bordura con spiralette, fogliami e piccoli ferri<br />
stilizzati, altra cornice a ferri fitomorfi, al centro del campo armi,<br />
il tutto impresso in oro, labbri con dentellature dorate, dorso con<br />
titolo e nome dell’autore, motivi floreali e vegetali, sguardie blu<br />
cobalto, tagli dorati, al contropiatto anteriore traccia di ex-libris.<br />
Prima edizione del presente trattato del settecento sull’elettricità,<br />
dell’abate Giorgio Follini, professore di filosofia, fisica e<br />
geometria nel Seminario metropolitano di Torino.<br />
Perfetto stato conservativo della legatura, delle tavole e dell’opera<br />
in generale.<br />
cfr. Francesco Malaguzzi, De Libris, n° 44.<br />
54. DENINA, Carlo. Delle Rivoluzioni d’Italia. Torino, Società de’ Libraj, 1791. € 650<br />
In-16°, opera in 6 volumi.<br />
1° volume: frontespizio, 16 pagg. num., 1 c. non num., VIII pagg. num., 344 pagg. num.<br />
Frontespizio con marca tipografica allegorica, vita dell’Abate Denina scritta dal Barone Vernazza, prefazione,<br />
indice in fine.<br />
2° volume: 442 pagg. num. incluso il frontespizio, 1 c. non num.<br />
Frontespizio con marca tipografica allegorica, indice in fine.<br />
3° volume: 394 pagg. num. incluso il frontespizio, 1 c. non num.<br />
Frontespizio con marca tipografica allegorica, indice in fine.<br />
4° volume: 348 pagg. num. incluso il frontespizio.<br />
Frontespizio con marca tipografica allegorica, indice in fine.<br />
5° volume: 327 pagg. num. incluso il frontespizio, 1 pag. non num.<br />
Frontespizio con marca tipografica allegorica, indice in fine.<br />
6° volume: 2 parti in un volume.<br />
1ª parte: 264 pagg. num. incluso il frontespizio.<br />
Frontespizio con marca tipografica allegorica.<br />
2ª parte: 96 pagg. num. incluso il frontespizio.<br />
Frontespizio con marca tipografica allegorica, indice in fine.<br />
Opera completa.<br />
Legature dell’epoca in piena bazzana, piatti muti, dorsi riccamente decorati con ferri fitomorfi impressi<br />
in oro e titoli dorati entro tasselli in pelle verde, sguardie marmorizzate, tagli rossi.<br />
L’Abate Carlo Denina (*Revello 1731 - †Parigi 1813) presbiterio e storico piemontese, destituito dalla<br />
cattedra universitaria, fu ospite Potsdam alla corte di Federico II di Prussia. Successivamente a Parigi<br />
divenne bibliotecario al servizio di Napoleone.<br />
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Opera di argomento storico-italiano, impressa in prima edizione nel 1769-70 a Torino presso i fratelli<br />
Reycends, stampata solamente in tre volumi. Nella presente edizione il sesto e ultimo volume contiene<br />
la continuazione delle Rivoluzioni d’Italia dal 1713 fino al 1792 sotto il titolo di Italia Moderna.<br />
L’opera si presenta in buono stato di conservazione.<br />
55. LA FONTAINE, Jean. Fables choisies, mises en vers, par<br />
la Fontaine. Torino, Imprimerie Nationale, an II [1794]. € 320<br />
In-16°, 324 pagg. num. incluso il frontespizio.<br />
Frontespizio con ex-libris manoscritto anticamente, testo in francese,<br />
indice in fine.<br />
Completo.<br />
Legatura coeva in mezza pelle marrone, piatti marmorizzati, dorso con<br />
ferri fitomorfi impressi a secco, titoli e greche in oro, tagli spruzzati.<br />
Un classico delle favole del poeta francese Jean de La Fontaine<br />
(*Château-Thierry 1621 - †Parigi 1695) curiosamente impresso a Torino<br />
nel 1794.<br />
Rara edizione.<br />
Ottima conservazione della legatura e dell’opera in generale.<br />
cfr. Catalogue collectif de France Cod. biblio A7310.<br />
56. Raccolta di documenti e editti imperiali napoleonici. Torino - Parigi, 1798 - 1816. € 1.250<br />
In-4°, l’opera contiene complessivamente 93 documenti numerati a mano nell’angolo superiore, alcuni<br />
manoscritti a china in chiara e ordinata grafia e indice in fine anch’esso manoscritto.<br />
La maggior parte sono stati impresi a Torino presso la Stamperia Reale. Molti sono stati ripiegati e<br />
presentano segni di piega originali, altri sono redatti in più fogli.<br />
Insieme di editti d’epoca napoleonica, la maggior parte imperiali, di argomento politico, militare, tasse,<br />
imposizioni varie, curiosità testamentari di Napoleone e di Maria Antonietta d’Austria, festeggiamenti<br />
e molto altro.<br />
Curiosamente sono state inserite due grandi incisioni originali ripiegate, la prima impressa da Stagnon<br />
su disegno di Carlo Randon raffigurante il Tempio della Concordia eretto in Torino in occasione dei<br />
fuochi d’artificio per l’anniversario della battaglia di Marengo (14 giugno 1800), la seconda impressa<br />
da Ferdinando Monsignore, raffigurante l’arco trionfale eretto nel giardino Nazionale di Torino, sempre<br />
per l’occasione dell’anniversario della stessa<br />
battaglia.<br />
Stemmi araldici su alcuni frontespizi, testatine e<br />
ornamentali capilettera.<br />
Legatura dell’Ottocento in mezza pelle marrone,<br />
piatti in carta spruzzata con angoli rinforzati<br />
in pelle, dorso con tassello rosso contenente la<br />
scritta “Melange diverse” impressa in oro e filetti<br />
dorati, tagli spruzzati blu.<br />
Corposo e interessante insieme di editti e documenti,<br />
redatti in epoca imperiale napoleonica.<br />
L’opera si presenta in buono stato di conservazione.<br />
36
57. MICHAUD, Joseph. Histoire des progrès et de la chûte de l’Empire de Mysore, sous<br />
les Règnes d’Hyder-Aly et Tippoo-Saïb. Parigi, Giguet & C., 1801.<br />
€ 900<br />
In-8°, opera in 2 volumi.<br />
1° volume: 395 pagg. num. inclusi l’occhietto e il frontespizio,<br />
1 pag. non num.<br />
Occhietto con al verso firma anticontraffazione, antiporta<br />
con ritratto del sultano Tippoo inciso su rame,<br />
frontespizio, testo i francese, 1 carta geografica dell’India<br />
fuori testo e più volte ripiegata, 1 veduta incisa<br />
all’acquatinta fuori testo più e volte ripiegata, 2 piante<br />
incise su rame fuori testo e più volte ripiegate, in fine<br />
tavola delle materie.<br />
2° volume: 451 pagg. num. inclusi l’occhietto e il frontespizio,<br />
5 pagg. non num. (le pagg. 77, 78, 171 e 172 sono state<br />
invertite; errori di numerazione alle pagg. 227 e 323).<br />
Occhietto, frontespizio, testo in francese, 1 carta geografica fuori testo e più volte ripiegata, in fine<br />
tavola delle materie e notizie sulle novità della libreria Giguet & C.<br />
Opera completa.<br />
Legature coeve in piena bazzana marrone chiaro, piatti con cornice a un filetto impressa a secco che racchiude<br />
in caratteri corsivi dorati, il nome della famiglia dei Conti Caissotti di Chiusano, dorsi con molteplici<br />
filetti e piccoli soli dorati, titoli in oro entro tasselli bordeaux, numerazione entro ovali in pelle verde,<br />
sguardie marmorizzate, tagli spruzzati, tasselli di appartenenza bibliotecaria ai contropiatti anteriori.<br />
L’opera contiene la storia dei sovrani di Mysore durante una serie di guerre combattute in India nelle<br />
ultime tre decadi del XVIII secolo tra il suddetto regno e gli inglesi della Compagnia britannica delle<br />
Indie Orientali, un rapporto sulla conquista napoleonica in Egitto in relazione all’India, le lettere di<br />
Bonaparte a Tippoo Saïb. Descrive inoltre le religioni, i costumi, la legislazione indiana e le relazioni<br />
commerciali e politiche con l’Europa.<br />
Prima edizione.<br />
Bell’esemplare in buono stato conservativo, appartenuto alla famiglia dei Conti Caissotti di Chiusano.<br />
cfr. Chadenat 1934; Monglond V 671.<br />
58. PONZIANI, Domenico Lorenzo. Il giuoco incomparabile degli scacchi sviluppato<br />
con nuovo metodo. Venezia, Simone Occhi, 1801. € 850<br />
In-8°, VIII pagg. num. incluso il frontespizio, 384 pagg. num. (errori di<br />
numerazione alle pagg. 226, 317, 332).<br />
Frontespizio, dedica dell’autore, indice in fine.<br />
Completo.<br />
Legatura in mezza pergamena rigida del ’900, piatti in carta marmorizzata<br />
con angoli in pergamena, dorso a 5 comparti con titoli impressi in oro<br />
entro tassello granata e filetti dorati, tagli con barbe.<br />
Trattato del sacerdote, professore di diritto e teorico di scacchi Domenico<br />
Lorenzo Ponziani (*Modena 1719 - †1796), pubblicato anonimo per<br />
la prima volta nel 1769 a Modena.<br />
Seconda edizione.<br />
Opera in buono stato di conservazione.<br />
cfr. Olschki-Choix 2623; Melzi I 463.<br />
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59. DURAN<strong>DI</strong>, Jacopo. Della Marca d’Ivrea tra le Alpi, il<br />
Ticino, l’Amalone, il Po. Per servire alla notizia dell’antico<br />
Piemonte Ttranspadano. Torino, Bernardino Barberis, 1804.<br />
€ 1.350<br />
In-4°, 2 cc. non num. incluso il frontespizio, 132 pagg. num.<br />
Frontespizio, capilettera e fregi tipografici, tavola dei capitoli, errata,<br />
in fine indice dei luoghi.<br />
Completo.<br />
Legatura in carta editoriale gialla, piatti muti, tagli con barbe.<br />
Libro raro e ricercato di argomento storico e geografico sul Canavese,<br />
toccando i vicini confini quali la Valle d’Aosta e il torinese.<br />
Il vercellese Jacopo Durandi (*Santhià 1739 - †Torino 1817) fu giurista<br />
e autore di opere assai significative di storia piemontese.<br />
Ottimo esemplare.<br />
cfr. Perret 1456.<br />
60. CAMPE, Joachim Heinrich. Voyages et conquêtes de Colomb ou la découverte de<br />
l’Amérique. Parigi, Cordier e Legras, 1810. € 530<br />
In-24°, opera in 6 volumi.<br />
1° volume: XVI pagg. num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 196 pagg. num.<br />
Occhietto, 1 tavola posta in antiporta raffigurante lo sbarco di Colombo, frontespizio, testo in francese,<br />
avviso dell’editore, prefazione dell’autore, una xilografia intercalata nel testo raffigurante la terra.<br />
2° volume: 3 cc. non num. inclusi l’occhietto, 1 tavola e il frontespizio, 180 pagg. num.<br />
Occhietto, 1 tavola in antiporta raffigurante gli abitanti del Nuovo Mondo e gli Europei, frontespizio,<br />
testo in francese.<br />
3° volume: 1 tavola rip., 180 pagg. num. (ultima bianca) incluso il frontespizio.<br />
Frontespizio, 1 carta geografica dell’America Meridionale più volte ripiegata, testo in francese, 1 tavola<br />
fuori testo raffigurante sacrifici umani da parte degli indiani per venerare le divinità.<br />
4° volume: 3 cc. non num. inclusi l’occhietto, 1 tavola e il frontespizio, 192 pagg. num. (ultima bianca).<br />
Occhietto, 1 tavola in antiporta raffigurante il Conquistatore Cortéz che osserva la tortura inflitta all’Imperatore<br />
Guatimozino, ossia fu posizionato sopra una grata di ferro con sotto i carboni ardenti, frontespizio,<br />
testo in francese.<br />
5° volume: 3 cc. non num. inclusi l’occhietto, 1 tavola e il frontespizio, 178 pagg. num.<br />
Occhietto, 1 tavola in antiporta raffigurante un indiano che si ribella agli spagnoli, frontespizio, testo in<br />
francese, una xilografia nel testo con la rappresentazione di venti contrari.<br />
6° volume: 3 cc. non num. inclusi l’occhietto, 1 tavola e il frontespizio, 172 pagg. num.<br />
Occhietto, 1 tavola in antiporta raffigurante<br />
un discendente degli Inca del Perù inginocchiato<br />
ai piedi del Conquistatore Pizarro,<br />
frontespizio, testo in francese.<br />
Opera completa.<br />
Legature coeve in piena pelle maculata, filetto<br />
impresso in oro ai piatti che racchiude<br />
altra cornice floreale, dorsi riccamente decorati<br />
con titoli, nomi degli autori, numerazione,<br />
filetti, racemi e ferri impressi in oro,<br />
sguardie e tagli marmorizzati, tassello di<br />
38
appartenenza al contropiatto anteriore del primo volume.<br />
Quinta edizione di opera, difficile a trovarsi completa come la presente, saltuariamente si trovano sul<br />
mercato i singoli volumetti. Vengono narrate le vicende di tre conosciuti “Conquistadores”: Cristoforo<br />
Colombo che nel 1492 raggiunse il continente americano, Hernán Cortéz e Francisco Pizarro,<br />
noti invece per le loro vittorie contro gli imperi del Messico e del Perù.<br />
Buona conservazione delle tavole, delle legature di tutti e sei i volumi e dell’opera in generale.<br />
61. MILLIN, Aubin Louis. Voyage en Savoie, en Piémont, a Nice, et a Gènes. Parigi, C.<br />
Wessermann, 1816. € 1.000<br />
I volume: 2 cc. non num. inclusi l’occhietto e il<br />
frontespizio, VI pagg. num., II pagg. num., 376<br />
pagg. num.<br />
Occhietto, frontespizio figurato con arco di Augusto,<br />
testo in francese, capilettera, dedica all’Abate<br />
Juan Andrès, avviso, tavola dei capitoli in<br />
fine.<br />
II volume: 2 cc. non num. inclusi l’occhietto e<br />
il frontespizio, 416 pagg. num. (ultima bianca).<br />
Occhietto, frontespizio figurato con vignetta incisa,<br />
testo in francese, capilettera, tavola delle<br />
materie in fine.<br />
Opera completa.<br />
Legature dell’epoca in mezza pelle marrone,<br />
piatti marmorizzati, dorsi con titoli, numerazioni<br />
e filetti impressi in oro, sguardie e tagli marmorizzati, ex-libris ai contropiatti anteriori.<br />
Edizione originale dedicata all’Abate Juan Andrès, bibliotecario del Re e Segretario dell’Accademia<br />
Reale di Napoli. Millin pubblicò la storia del suo soggiorno in Savoia e in Piemonte fornendo descrizioni<br />
e dettagli su molte città e paesi, tra i quali Chambéry, Torino, Genova e Nizza.<br />
Ottima conservazione dell’opera.<br />
cfr. Brunet III 1723; Fossati-Bellani 473.<br />
62. NOUGARET, Pierre Jean Baptiste. Beautés de l’Histoire de la Savoie et de Genève,<br />
du Piémont, de la Sardaigne, et de Gênes. Parigi, Cretté, 1818. € 800<br />
In-16°, 460 pagg. num. incluso il frontespizio.<br />
Frontespizio inserito entro bordura tipografica, testo<br />
in francese, introduzione, 8 tavole incise su rame,<br />
fuori testo e a piena pagina, raffiguranti episodi storici,<br />
indice in fine.<br />
Legatura coeva in piena pelle zigrinata blu, cornice<br />
decorativa impressa in oro ai piatti, labbri con motivi<br />
dorati a nido d’ape, dorso con decorazioni in oro e<br />
titolo, unghiature con onde impresse a secco.<br />
Prima edizione dell’opera di Pierre Jean Baptiste<br />
Nougaret (*La Rochelle 1742 - †Parigi 1823), in seguito<br />
ristampata nel 1821.<br />
Tra le incisioni, la più importante è posta a pagina<br />
39
19 e raffigura la discesa dal Moncenisio con la famosa “Ramasse” (i viaggiatori venivano fatti<br />
salire su rozze slitte e portati a grande velocità per la ripida discesa, che veniva chiamata la pista delle<br />
ramasse, perché tale era il nome delle slitte.<br />
Bella legatura e ottimo stato conservativo dell’opera.<br />
cfr. Perret 3221.<br />
63. GILLY, William Stephen. Narrative of an excursion to the mountains of Piemont and<br />
researches among the Vaudois, or Waldenses. Londra, C. & J. Rivington, 1824. € 2.100<br />
In-4°, 1 tavola, XX pagg. num. incluso il frontespizio,<br />
1 c. non num., 1 tavola ripiegata, 280<br />
pagg. num. (ultima bianca), CCXXIV pagg. num.<br />
Frontespizio, testo in inglese, dedicatoria, prefazione,<br />
contenuti dell’opera, errata, 2 grandi carte<br />
topografiche delle valli, fuori testo e più volte<br />
ripiegate, 10 vedute litografiche e 3 facsimili di<br />
documenti, estesa appendice in fine.<br />
Completo.<br />
Legatura in piena pelle, piatti con motivi romboidali<br />
impressi a secco, dorso con titoli, decorazioni<br />
e filetti impressi in oro, nota di antica mano al centro del contropiatto anteriore.<br />
Prima edizione della relazione del viaggio del pastore anglicano Gilly nelle Alpi Cozie, il quale<br />
contribuì a far conoscere il popolo Valdese delle valli del Piemonte e del Delfinato e spinse l’Inghilterra<br />
e gli altri paesi europei a promuovere azioni in aiuto.<br />
Buona conservazione dell’opera in generale. Dorso e parte della legatura restaurati.<br />
cfr. Perret 1924; ACL 129.<br />
64. BONINO, Giovanni Giacomo. Biografia medica piemontese. Torino, Tipografia Bianco,<br />
1824. € 600<br />
In-8°, opera in 2 volumi.<br />
1° volume: 3 cc. non num. inclusi l’occhietto, 1 ritratto e il<br />
frontespizio, XXXIX pagg. num., 3 pagg. non num., 459<br />
pagg. num., 1 pag. non num.<br />
Occhietto, antiporta con ritratto di Giovanni Argenterio inciso<br />
su rame da Chianale, frontespizio, dedicatoria, introduzione,<br />
lezioni accademiche di Balbo sulla storia dell’Università<br />
di Torino, indice degli articoli in fine.<br />
2° volume: VIII pagg. num. inclusi l’occhietto e il frontespizio,<br />
624 pagg. num.<br />
Occhietto, antiporta con ritratto di Ambrogio Bertrandi inciso<br />
su rame da Chianale, frontespizio, dedicatoria, indice<br />
degli articoli in fine.<br />
Opera completa.<br />
Legature in mezza pelle<br />
verde dell’epoca, piatti muti in tela percallina verde, dorsi con filetti, greche, titoli, numerazione e fregi<br />
impressi in oro, tagli spruzzati blu.<br />
Edizione originale e rara biografia medica piemontese, dalle origini ai primi anni del XIX secolo.<br />
40
L’opera si presenta completa in tutte le sue parti e in buono stato di conservazione.<br />
cfr. Manno-Promis I 1129; Wellcome II 199; Fumagalli 6504.<br />
65. LEVATI, Carlo Ambrogio. Storia di Milano compendiata. Milano, Società Tipografica<br />
de’Classici Italiani, 1827. € 680<br />
In-16°, front., 188 pagg. num.<br />
Frontespizio figurato con vignetta allegorica, prefazione, indice in fine.<br />
Completo.<br />
Legatura coeva in mezza pelle verde, piatti marmorizzati, dorso a 5 nervi<br />
con impressioni a secco e titoli dorati, sguardie marmorizzate, tagli non<br />
rifiniti.<br />
Il letterato Carlo Ambrogio Levati (*Biassono 1790 - †Pavia 1841), insegnò<br />
all’università di Pavia e scrisse anche di latino e di greco. Nella<br />
disparata produzione del Levati le costanti sono la storia e la letteratura.<br />
Tra il 1825 e il 1827 sono stati editi alcuni compendi storico-culturali di<br />
discreta diffusione.<br />
Esemplare intonso in perfetto stato di conservazione.<br />
cfr. IT\ICCU\LO1E\004821; Melzi III 409.<br />
66. Chronologia Summorum Rom. Pontificum in qua habentur verae eor. effig.es…<br />
Roma, Fratelli Trevi per la Calcografia Camerale, 1830 circa. €1.600<br />
In-folio grande, stampa formata da 18 fogli e legata in<br />
un volume, incisa a tecnica mista acquaforte e bulino,<br />
con centinaia di ritratti di pontefici inseriti entro tondi,<br />
ognuno accompagnato da didascalia.<br />
I ritratti sono numerati da 1 a 252, ma alcuni non sono<br />
stati numerati (come gli ultimi due ed il primo che raffigura<br />
Cristo). In fine dopo la raffigurazione dell’ultimo<br />
Papa al tempo, sono inserite 21 cornici tonde lasciate<br />
vuote, allo scopo di ospitare i successivi pontefici.<br />
Completo.<br />
Legatura coeva in mezza pergamena, piatti in cartonaggio<br />
blu con angoli rinforzati in pergamena, tassello muto<br />
al piatto anteriore.<br />
Pregevole raccolta dei ritratti dei pontefici, da San<br />
Pietro (*Betsaida 2-4 - †Roma 69), considerato il primo<br />
Papa della Chiesa cattolica a Pio VIII (*Cingoli 1761<br />
- †Roma 1830) il 253° vescovo di Roma, Papa dal 31<br />
marzo 1829 alla morte. Tutte le tavole sono state eseguite<br />
da abili maestri incisori.<br />
Buono stato conservativo del documento.<br />
41
67. ’L Testament neuv dë Nossëgnour Gesu-Crist: tradout in lingua piemonteisa. Londra,<br />
dai torchj di Moyes, 1834. € 900<br />
In-8°, 2 cc. non num. incluso il frontespizio, 480 pagg. num.<br />
Frontespizio, testo in dialetto piemontese, disposto su due colonne, molti capilettera,<br />
oltre ai 4 vangeli l’opera contiene atti e lettere degli Apostoli e Apocalissi di San Giovanni.<br />
Completo.<br />
Legatura in piena pelle marrone dell’epoca, piatti muti, dorso con titoli in oro inseriti<br />
entro tassello marrone, tagli blu.<br />
Edizione originale della traduzione in piemontese.<br />
Buono stato di conservazione dell’opera.<br />
68. ADAM, Victor - MAURIN, Nicolas Eustache. Histoire de Napoléon. Parigi, H. Jeannin,<br />
1835 - 1840 circa. € 1.850<br />
In-folio grande, 2 cc. non num. inclusi l’occhietto e 1 ritratto, 12 tavole num.<br />
Frontespizio riccamente illustrato con grande aquila napoleonica che sovrasta il tutto, sullo sfondo si<br />
intravede la statua dell’Imperatore ed in primo piano stendardi, armi, rami di alloro, cappello e spada,<br />
ritratto di Napoleone a piena pagina racchiuso entro ricca bordura contornata da oggetti: armi, stemmi,<br />
stendardi con i nomi delle battaglie, il Codice Napoleonico,<br />
una carta geografica della Francia, l’alloro, la Sfinge, etc., 12<br />
tavole eseguite in litografia da Lemercier presso Jeannin, su<br />
disegni di Victor Adam e Nicolas Eustache Maurin (Maurin<br />
si disegnò i ritratti), ogni tavola possiede il timbro impresso<br />
a secco dello stampatore. Le dodici tavole raffigurano le<br />
battaglie e le imprese dell’Imperatore, dalla giovane età alla<br />
morte e i ritratti dei suoi generali.<br />
Completo.<br />
Legatura coeva in mezza pelle amaranto, piatti marmorizzati<br />
con angoli in pelle, dorso a 5 nervi riccamente decorati<br />
con motivi romboidali, fregi, filetti e titolo in oro, sguardie<br />
marmorizzate.<br />
Opera iconografica, finemente illustrata dalle dettagliate<br />
litografie dell’abile artista francese Victor Adam (*1801<br />
- †1866), presentata come un album storico-cronologico<br />
della vita, delle battaglie, conquiste e degli avvenimenti<br />
di Napoleone I.<br />
Ottimo stato conservativo della legatura e dell’opera in generale.<br />
Sporadiche tracce di foxing sparse qua e là.<br />
42
69. BONNAZ, Felice. Herbier des Alpes. Torino, 1837 - 1838. € 9.200<br />
In-folio, raccolta di piante secche (hortus<br />
siccus) con titoli in latino e francese,<br />
informazioni sulle località e le date di raccolta<br />
manoscritte a china.<br />
Interessante documento scientifico dedicato<br />
dall’autore alle Altezze Vittorio<br />
Emanuele II (Torino 1820 - Roma 1878)<br />
e suo fratello il Duca Ferdinando di Genova,<br />
appositamente assemblato per la<br />
loro istruzione. È risaputo che i due Reali<br />
possedevano un fervido interesse per le<br />
scienze naturali e la botanica.<br />
L’insieme comprende una catalogazione<br />
di centinaia di specie, raccolte negli anni<br />
1837 e 1838 provenienti dal Moncenisio,<br />
Susa, Monte Tabor, Colle dell’Iseran,<br />
Giaglione, Bardonecchia e Valle Stretta, Novalesa e dal Monte Pirchiriano.<br />
Dal presente documento di Bonnaz, venne successivamente impressa un’opera curata ed illustrata dal<br />
botanico ed entomologo Giulio Camus, nato a Magni-en-Vexin nel 1847 e morto a Torino nel 1917 (cfr.<br />
Malpighia anno X, 1896).<br />
Fogli sciolti contenuti entro legatura coeva in piena pelle blu scuro, alle armi sabaude e con superlibros<br />
di dono ai duchi di Savoia e Genova, firmata da Jouy, piatti riccamente decorati con molteplici cornici<br />
impresse in oro e a secco con titoli e stemma al piatto anteriore e grande rosone centrale su quello<br />
posteriore, dorso arricchito da ferri fitomorfi, filetti, data e la scritta Bonnaz, il tutto impresso in oro.<br />
L’erbario secco (hortus siccus) è una raccolta di piante essiccate, applicate su fogli di carta che documenta<br />
la presenza delle specie in un dato territorio e permette uno studio comparato con campioni di<br />
altre aree.<br />
L’uso di campioni essiccati per lo studio e il riconoscimento delle piante inizia agli albori del XVI<br />
secolo. Tappa importante che rappresentò una svolta determinante per gli studi botanici. Alla fine del<br />
XVIII secolo le etichette dei campioni degli erbari si arricchirono di informazioni sulle località e le date<br />
di raccolta.<br />
La presente raccolta è appartenuta alla Biblioteca del Principe Tommaso Duca di Genova.<br />
Buono stato conservativo dell’intera collezione e della legatura.<br />
cfr. De libris, Cinquecento anni di bibliografia in Piemonte, pag. 268.<br />
70. MARENESI, Ercole Luigi. Dizionario<br />
pittoresco della storia naturale e delle<br />
manifatture. Milano, Borroni e Scotti,<br />
1839 - 1845. € 1.800<br />
In-8°, opera in 6 volumi.<br />
I volume: 2 parti in un volume. La prima parte del<br />
volume (con data 1839) è stata spostata in fine,<br />
prima dell’appendice; 542 pagg. num. inclusi l’occhietto<br />
e il doppio frontespizio, 1 c. non num., 16<br />
pagg. num. (ultima bianca) 2 cc. non num., 14 tavole,<br />
138 pagg. num. (ultima bianca), 1 c. non num.<br />
43
Frontespizio (datato 1841) interamente inciso su rame, raffigurante una folta vegetazione che circonda<br />
una cornice contenente titoli e due animali sotto di essa, un coccodrillo e un cavallo, introduzione, 1<br />
grande tavola ripiegata contenente il prospetto della classificazione dei corpi naturali, testo disposto su<br />
due colonne. Occhietto, primo frontespizio interamente inciso su rame raffigurante animali vari e un<br />
cacciatore, secondo frontespizio (datato 1839), dedica a Luigi Manzoni, prefazione, spiegazione delle<br />
tavole, 14 tavole litografiche finemente acquerellate a mano all’epoca “a la gomme” raffiguranti diverse<br />
specie di animali, in fine appendice e elenco delle tavole.<br />
II volume: 754 pagg. num. inclusi l’occhietto e il doppio frontespizio, 20 tavole.<br />
Occhietto, primo frontespizio interamente inciso, raffigurante una folta vegetazione animata da diversi<br />
animali e uomini primitivi, secondo frontespizio, testo disposto su due colonne, 20 tavole litografiche<br />
acquerellate a mano all’epoca “a la gomme” raffiguranti diverse specie di animali.<br />
III volume: 832 pagg. num. incluso il frontespizio (il primo frontespizio inciso è stato legato nel primo<br />
vol.).<br />
Frontespizio, testo disposto su due colonne, 16 tavole litografiche finemente acquerellate a mano all’epoca<br />
“a la gomme” raffiguranti diverse specie di animali.<br />
IV volume: 778 pagg. num. (ultima bianca) inclusi l’occhietto e il doppio frontespizio, 20 tavole.<br />
Occhietto, primo frontespizio interamente inciso, raffigurante una folta vegetazione animata da diversi<br />
animali e da due personaggi, secondo frontespizio, testo disposto su due colonne, 20 tavole litografiche<br />
finemente acquerellate a mano all’epoca “a la gomme” raffiguranti diverse specie di animali.<br />
V volume: 524 pagg. num. (ultima bianca) inclusi l’occhietto e il doppio frontespizio, 12 tavole.<br />
Occhietto, primo frontespizio interamente inciso su rame, raffigurante una folta vegetazione animata<br />
da diversi animali con imbarcazioni sullo sfondo, secondo frontespizio, 1 tavola fuori testo, incisa su<br />
rame e 12 tavole litografiche finemente acquerellate a mano all’epoca “a la gomme” raffiguranti diverse<br />
specie di animali.<br />
VI volume: 634 pagg. num. (ultima bianca) inclusi l’occhietto e il doppio frontespizio, 74 pagg. num.,<br />
1 c. non num. (bianca), 10 tavole.<br />
Occhietto, primo frontespizio interamente inciso su rame, raffigurante ghiacciai popolati da animali<br />
polari, frontespizio, in fine conclusione, sommario e 10 tavole litografiche finemente acquerellate a<br />
mano all’epoca “a la gomme” raffiguranti diverse specie di animali.<br />
Legature in pieno cartonaggio marmorizzato del ’900, dorsi con tasselli in pelle nera contenenti titoli<br />
e numerazione in oro.<br />
Dizionario di storia naturale, di fattura italiana, arricchito da dettagliate tavole che illustrano<br />
con scene fantasiose la natura, le scoperte ed i manufatti dell’uomo, tutte incise su rame da Gaetano<br />
Bonatti e finemente acquerellate a mano a “la gomme” da A. Bagnetti e G. Curti.<br />
Ottimo stato conservativo delle tavole, delle legature e dell’opera in generale.<br />
71. Per le feste celebrate in Torino in occasione delle auguste<br />
nozze delle LL. AA. RR. Vittorio Emanuelle Duca<br />
di Savoia con Adelaide Francesca Arciduchessa d’Austria.<br />
Plausi poetici. Roma, Tipografia Salviucci, 1842. € 1.400<br />
In-4°, 5 cc. non num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 30 pagg.<br />
num., 2 cc. non num.<br />
Occhietto, frontespizio figurato con immagine allegorica, capilettera<br />
istoriati e semplici, bei finalini, dedica di Giuseppe Alborghetti a Sua<br />
Maestà Carlo Alberto Re di Sardegna, in fine note.<br />
Completo.<br />
Pregevole legatura dell’epoca alle armi dello sposo Vittorio Emanuele<br />
di Savoia, in pieno marocchino verde, piatti con duplice corni-<br />
44
ce di filetti dorati che racchiude una ricca decorazione a fogliame e fiori e altre cornici con greche impresse<br />
in oro, al centro scudo sabaudo argentato e cimato con corona reale, dorso riccamente decorato<br />
con motivi impresi in oro, sguardie in carta seta rosa, tagli dorati.<br />
Perfetto stato conservativo dell’opera in generale.<br />
72. DESOR, Pierre Jean Édouard. Excursions et séjours dans les glaciers et les hautes<br />
régions des Alpes, de M. Agassiz et de ses compagnons de voyage. Neuchâtel, J. J. Kissling<br />
- Parigi, L. Maison, 1844. € 1.200<br />
In-8°, XVI pagg. num. (ultima bianca) inclusi l’occhietto<br />
e il frontespizio, 638 pagg. num., 1 c. non<br />
num.<br />
Occhietto, antiporta con 1 ritratto in litografa di Agassiz,<br />
frontespizio, testo in francese, prefazione, indice,<br />
6 litografie fuori testo tra cui le vedute dell’Hotel des<br />
Neuchâtelois e Les Wetterhörner, in fine spiegazione<br />
delle tavole, tavola alfabetica ed errata.<br />
Completo.<br />
Legatura in mezza pelle marrone dell’epoca, piatti<br />
in tela marrone chiaro, dorso decorato e titolato in<br />
oro, tagli spruzzati.<br />
Prima edizione. Nell’opera, dove vengono descritte<br />
le ricerche scientifico-alpinistiche effettuate<br />
dall’autore, in compagnia dei suoi colleghi scienziati Agassiz, Studer ed Escher.<br />
Desor (*1811 - †1882) naturalista d’origine tedesca, fu per circa vent’anni collaboratore e compagno<br />
di viaggio di Agassiz (*1807 - †1873). Escher e Studer, sono considerati tra i fondatori della moderna<br />
geologia alpina.<br />
A volte si trova legato assieme a “Nouvelles excursions et séjours dans les Glaciers” di Desor, impresso<br />
nel 1845 (disponibile, vedi n° 73).<br />
Trattato ricercato, in buono stato conservativo. Segnaliamo un restauro al dorso.<br />
cfr. Perret 1313; ACL 88; Garimoldi 67.<br />
73. DESOR, Pierre Jean Édouard. Nouvelle excursions et séjours dans les Glaciers.<br />
Neuchâtel, J. J. Kissling - Parigi, L. Maison, 1845. € 1.000<br />
In-8°, VIII pagg. num. inclusi l’occhietto e il frontespizio,<br />
266 pagg. num., 2 tavole rip.<br />
Occhietto, frontespizio, testo in francese, prefazione,<br />
indice, 3 tavole incise fuori testo e più volte<br />
ripiegate (“une carte des Glaciers de l’Oberland<br />
Bernois, une carte géologique de ces mèmes contrées,<br />
une coupe idéal du Système Alpin”), in fine<br />
spiegazione delle tavole.<br />
Completo.<br />
Legatura firmata Laurenchet in mezza pelle<br />
marrone, piatti in carta marmorizzata, dorso riccamente<br />
decorato con ferri fitomorfi impressi a secco<br />
e titoli dorati entro tassello in pelle marrone scuro.<br />
45
Prima edizione.<br />
L’opera si trova sovente legata assieme a “Excursions et séjours dans les glaciers et les hautes régions<br />
des Alpes” di Desor, impressa nel 1844 (disponibile, vedi n° 72).<br />
Perfetta conservazione delle tavole e dell’opera in generale.<br />
cfr. Perret 1314.<br />
74. TALAMINI, Gianfrancesco. Della Santissima Sindone e lavanda dei piedi. Torino,<br />
Tipografia Baricco e Araldi, 1846. € 1.750<br />
In-4° piccolo, 32 pagg. num. inclusi l’antiporta e il frontespizio.<br />
Raffigurazione del Sacro Lino in antiporta, frontespizio, dedica dell’autore<br />
a Carlo Alberto, dedica ai lettori, in fine finalino raffigurante la Santa<br />
Croce.<br />
Completo.<br />
Legatura goffrata, di lusso, in velluto rosso, con decorazioni neorococò,<br />
al centro dei piatti stemma sabaudo sorretto da leoni rampanti,<br />
sguardie marmorizzate, tagli dorati.<br />
Rara opera sulla Santa Sindone, impressa a Torino, arricchita dalla<br />
raffigurazione fronte e retro del lenzuolo, a piena pagina.<br />
Perfetta conservazione dell’esemplare, in bella veste.<br />
cfr. IT\ICCU\TO0\1263096.<br />
75. Raccolta delle principali vedute di Venezia. Venezia, Paolo Ripamonti Carpano, s.d.<br />
(1850 circa). € 950<br />
In-8° oblungo, front., 12 tavole.<br />
Frontespizio figurato con il leone di San Marco,<br />
12 raffinate vedute di Venezia, su disegni<br />
di Marco Moro (*1817 - †1855), ogni tavola ha<br />
il soggetto inquadrato all’interno di cornice tipografica,<br />
nella parte inferiore doppio titolo, in<br />
italiano a sinistra e francese a destra.<br />
Completo.<br />
Legatura coeva in piena tela percallina verde con<br />
decori impressi a secco, al piatto anteriore titolo<br />
centrale in oro, dorso in pelle verde con fregi floreali<br />
e filetti dorati, ex-libris all’angolo superiore<br />
destro del foglio di guardia anteriore.<br />
Albumetto raffigurante Venezia e le sue piazze, finemente intagliato da abile artista.<br />
Ottimo stato di conservazione delle tavole e dell’opera in generale.<br />
46
76. Album di disegni. 1850 - 1862. € 5.200<br />
Album in formato oblungo mm. 620 x 450, contenente n° 37 disegni originali eseguiti su carta bristol<br />
a matita, all’acquarello e china, molti ravvivati con biacca, di varie dimensioni (mm 390 x 280 circa il<br />
foglio), applicati su carta spessa.<br />
Suggestivi disegni di abili e differenti artisti dell’Ottocento, la maggior parte italiani, alcuni datati<br />
tra il 1850 ed il 1862, raffiguranti vedute di città e paesi italiani, alcuni riconoscibili, paesaggi<br />
bucolici e alpini, tutti con firme manoscritte agli angoli inferiori. Quasi tutti i disegni sono animati da<br />
personaggi e animali. I villaggi sono immersi nella natura e nella quiete.<br />
Legatura coeva in mezza pelle marrone scuro, piatti in percallina color vinaccia con angoli in pelle,<br />
sguardie in carta seta bianca.<br />
Buono stato conservativo.<br />
77. AD<strong>DI</strong>SON, Thomas Richards. American scenery, illustrated. New York, Leavitt and<br />
Allen, 1854. € 1.050<br />
In-4°, 310 pagg. num. inclusi l’occhietto e il secondo frontespizio.<br />
Occhietto, frontespizio, testo in inglese, elenco delle illustrazioni, prefazione,<br />
indice, 32 tavole incise su acciaio (compreso il primo frontespizio interamente<br />
inciso e figurato a piena pagina con titoli), fuori testo e tutte protette<br />
da velina di protezione originale, raffiguranti vedute e scorci americani.<br />
Completo.<br />
Legatura editoriale di lusso in piena pelle marrone, bei fregi e belle cornici<br />
nere impresse a secco con titoli in oro al centro dei piatti anteriore e posteriore,<br />
dorso decorato con ferri impressi a secco ed in rilievo e titoli in oro,<br />
foglio di guardia anteriore con dedica manoscritta, tagli dorati.<br />
Suggestiva opera iconografica e descrittiva degli Stati Uniti d’America,<br />
ideata da Thomas Richard Addison (*1820 - †1900), in prima edizione,<br />
completa di tutte le tavole ed in perfetto stato di conservazione.<br />
47
78. WILLS, Alfred. Wanderings among the high Alps. Londra, Richard Bentley, 1856.<br />
€ 950<br />
In-8°, XVIII pagg. num. inclusi l’occhietto e il<br />
frontespizio, 1 c. non num., 384 pagg. num.<br />
Occhietto, frontespizio, testo in inglese, dedica<br />
dell’autore a Auguste Balmat, prefazione, indice,<br />
errata, 4 tavole eseguite in litografia a due tinte,<br />
fuori testo e a piena pagina, raffiguranti paesaggi<br />
di montagna e alpinisti, appendice in fine.<br />
Completo.<br />
Legatura restaurata in tela percallina verde, decorazioni<br />
floreali impresse a secco ai piatti, dorso<br />
originale applicato ed ornato con fregi e titoli in<br />
oro, sguardie nere, tagli non perfettamente rifiniti.<br />
Alfred Wills (*Birmingham 1828 - †Londra 1912) magistrato, scrittore e alpinista, fu presidente<br />
dell’Alpine Club dal 1862 al 1864. Le sue opere, caratterizzate da una nuova sensibilità e visione<br />
positiva nei confronti della montagna, sono considerate una pietra miliare per l’alpinismo: Nel 1856<br />
dedica il suo maggior successo Wanderings among the High Alps, alla guida alpina Balmat, con la quale<br />
effettuò l’ascensione al Monte Bianco.<br />
Prima edizione. Ricercata opera per l’aspetto iconografico.<br />
Buono stato conservativo dell’opera.<br />
cfr. Perret 4582.<br />
79. DUCOMMUN, Jules-César. Un excursion au Mont-Blanc. Ginevra, Librairie Georg,<br />
1859. € 450<br />
In-8°, 32 pagg. num. incluso il frontespizio<br />
Frontespizio, testo in francese, in fine 3 deliziose tavole eseguite in litografia<br />
(la prima con due vedute) firmate F.C. (Francio Chomel), raffiguranti<br />
l’ascesa al Dôme, Rochers Rouges e all’Aguille de Goûter.<br />
Completo.<br />
Brossura editoriale con titoli inseriti entro cornice tipografica.<br />
Relazione, in seconda edizione, dedicata alla salita al Monte Bianco,<br />
arricchita da tre tavole firmate. Il contenuto è equivalente alla prima<br />
dell’anno precedente.<br />
Esemplare intonso in buono stato conservativo.<br />
cfr. Perret 1417.<br />
48
80. TUCKETT, Elizabeth. How we spent the summer or a voyage en zig zag in Switzerland<br />
and Tyrol. Londra, Longman, Green, Longman, Roberts and Green 1864. € 1.100<br />
In-folio oblungo, 3 cc. non num. incluso il frontespizio,<br />
40 cc. num.<br />
Frontespizio figurato animato da molti personaggi,<br />
testo in inglese, elenco dei personaggi, una<br />
carta geografica, ogni carta è composta da sei o<br />
più vignette commentate.<br />
Completo.<br />
Legatura editoriale di in cartonaggio arancione<br />
figurato, dorso in pelle bordeaux.<br />
Seconda edizione di questo pittorico album<br />
eseguito in litografia e realizzato con vignette<br />
commentate. L’itinerario nella parte italiana<br />
si snoda tra i più bei paesaggi di montagna del<br />
Tirolo e delle Dolomiti venete. Impresso come<br />
fosse un manoscritto, è molto simile agli album di Rodolphe Töpffer.<br />
Buona conservazione.<br />
cfr. Perret 4341.<br />
81. BERNAR<strong>DI</strong>, Jacopo - SANTINI, Pietro. Pinerolo e circondario. Vedute principali<br />
fotografiche con illustrazioni storiche. Pinerolo, Giuseppe Chiantore, 1865. € 3.600<br />
In-folio oblungo, 2 cc. non num. incluso il frontespizio, 192 pagg. num., 1 c. non num., XXIV tavole<br />
num.<br />
Frontespizio figurato con piccola foto della città di Pinerolo, dedica degli editori ai Rappresentanti del<br />
Municipio di Pinerolo, notizie storiche scritte da Jacopo Bernardi, accompagnano il testo 24 interessanti<br />
fotografie originali all’albumina di Pietro Santini, applicate su cartoncino all’epoca, tutte eseguite<br />
con “macchina da campagna” in prospettiva frontale, alcune protette da veline originali, indici in fine.<br />
Legatura in mezza pelle verde coeva, piatti in tela percallina verde, tassello romboidale contenente<br />
il titolo impresso in oro al centro del piato anteriore, dorso con filetti, ricche decorazioni fitomorfe<br />
e titolo in oro.<br />
Completo.<br />
Questo album su Pinerolo e dintorni, eseguito nei primi anni della storia fotografica e presentato<br />
da Jacopo Bernardi, mise in evidenza il laboratorio di Santini.<br />
Pietro Santini, padre (*Firenze 1824 - †Pinerolo 1889) esercitò la professione di fotografo nel capoluogo<br />
toscano. Più tardi, a Pinerolo fondò uno studio, prima in via del Seminario (che più tardi prenderà<br />
il nome di via Sommelier),<br />
continuando a mantenere, per<br />
alcuni anni, ancora la sede fiorentina<br />
di via dei Banchi. Nel<br />
1865 si trasferì in via Saluzzo<br />
e nello stesso anno fu nominato<br />
membro della Società Fotografica<br />
Italiana.<br />
Una favorevole recensione<br />
apparsa sulla Gazzetta di Saluzzo<br />
nel 1865 dà rinomanza<br />
49
al lavoro di Santini “Le vedute sono scelte con raro accorgimento di artista, e alcune presentano, fedelmente<br />
ritratti, i più splendidi paesaggi che genio di pittore potrebbe sognare…”<br />
L’album fu donato ad Umberto I di Savoia (*Torino 1844 - †Monza 1900) per le nozze con Margherita<br />
Maria Teresa Giovanna di Savoia (*Torino 1851 - †Bordighera 1926) nel 1868.<br />
Santini nel 1884, partecipò all’Esposizione Nazionale di Torino e nel 1891 fu nominato da Umberto<br />
I Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia. L’attività dello studio passò al figlio, anch’egli di nome<br />
Pietro (1872-1917), fino al 1917, nella sede di viale Vittorio Emanuele II.<br />
Ottima conservazione delle foto.<br />
82. WEY, Francis. La Haute Savoie. Récits de voyage e d’histoire. Parigi, Hachette - Ginevra,<br />
Terry, Pilet & Cougnard, 1866. € 8.200<br />
In-folio grande, opera in 2 volumi.<br />
I volume: 4 cc. non num. incluso il frontespizio, 1<br />
tavola, 46 pagg. num.<br />
Frontespizio in caratteri rossi e neri con veduta<br />
del castello di Annecy, dedica a “A Son Altesse le<br />
Prince Imperial”, 23 tavole disegnate ed eseguite<br />
in litografia a due tinte da Henry Terry, raffiguranti<br />
località, castelli, panorami montuosi e lacustri<br />
dell’Alta Savoia, ognuna accompagnata da testo<br />
descrittivo in francese.<br />
II volume: occhietto, continuazione della numerazione<br />
da pag. 47 a pag. 119.<br />
Occhietto, 27 tavole disegnate ed eseguite in litografia<br />
a due tinte da Henry Terry, raffiguranti località,<br />
castelli, panorami montuosi e lacustri dell’Alta Savoia, seguite da testo in francese.<br />
Completo.<br />
Legature dell’epoca in mezza pelle marrone, piatti in tela percallina color mattone, con cornici imprese<br />
a secco, dorsi a 6 comparti con filetti, titoli e numerazione in oro, sguardie marmorizzate.<br />
Prima edizione illustrata con 50 splendide tavole litografiche, del pittore paesaggista e litografo<br />
Henry Terry (*1818 - †1880). Il testo apparve un anno prima presso Hachette.<br />
Ottima conservazione dell’esemplare a grandi margini. Minime fioriture marginali nelle pagine di testo.<br />
cfr. Perret 4548; ACL 335; Mathws 319.<br />
83. TEJA, Casimiro. Da Torino a Roma. Ventitré anni di viaggio. Torino, 1871. € 680<br />
In-8° a leporello (cm 18 x 360), una nota a stampa firmata con timbri e 29 litografie originali di Casimiro<br />
Teja.<br />
Litografia a fisarmonica, della lunghezza di<br />
metri 3,60, la quale illustra il periodo del<br />
Risorgimento “Ventitré anni di viaggio”,<br />
dal 1848 al 1871, dai primi moti, attraverso<br />
Torino capitale d’Italia, poi Firenze e alla<br />
definitiva proclamazione di Roma capitale.<br />
Con questa tavola Teja illustra in forma<br />
umoristico-caricaturale il cammino risorgimentale<br />
degli italiani, con una filastrocca<br />
50
alfabetica lungo tutta la parte inferiore.<br />
Completo.<br />
Legatura editoriale con titoli e vignetta litografica al piatto anteriore, al piatto posteriore pubblicità<br />
editoriali, la scritta in tonalità rossa “Da Torino a Roma” lungo tutto il dorso.<br />
Casimiro Teja, disegnatore nato a Torino nel 1830 e morto nel 1897, dopo aver seguito in patria i corsi<br />
dell’Accademia Albertina, divenne noto come caricaturista, collaborando con il Fischietto e ad altri<br />
giornali umoristici. Ottenne gran successo solo dopo il 1856, quando passò al Pasquino, fondato l’anno<br />
precedente da Cesana e Piacentini. Tre anni dopo ne divenne il direttore.<br />
Rara storia del Risorgimento arricchita da eroi popolari: Gianduia, del quale oggi rimane l’immagine<br />
esteriore, legata al carnevale, al cioccolato e al vino, eppure la sua storia gloriosa s’intreccia con<br />
quella del nostro Risorgimento, in quanto simbolo del popolo piemontese. Cavour con il suo panciotto<br />
e gli occhialini, l’immancabile Garibaldi, Massimo d’Azeglio con i suoi impertinenti baffetti e molti<br />
altri personaggi.<br />
Esemplare completo della legatura che nei pochi esemplari riscontrati risulta mancante. Piccolo<br />
restauro all’angolo superiore sinistro del cartonaggio editoriale.<br />
84. COVINO, Andrea. De Turin à Chambéry ou les Vallées de la Dora Riparia et de<br />
l’Arc et le tunnel des Alpes Cottiennes. Torino, Luigi Beuf, 1872. € 800<br />
In-8°, 1 tavola rip., X pagg. num. (ultima bianca)<br />
inclusi l’occhietto e il frontespizio, 196 pagg.<br />
num. (ultima bianca), 1 c. non num., 1 tavola rip.<br />
Occhietto con timbro di appartenenza, frontespizio,<br />
testo in francese, prefazione, numerose xilografie<br />
nel testo, 5 carte geografiche fuori testo, di<br />
cui 4 più volte ripiegate.<br />
Completo.<br />
Legatura in brossura editoriale figurata con titoli<br />
in caratteri rossi e neri, tagli con barbe.<br />
Quarta edizione della traduzione francese. La<br />
prima è del 1871.<br />
Importante guida storico-documentaria, corredata da molte incisioni e interessanti carte geografiche.<br />
Esemplare con barbe. Due piccole mancanze agli angoli superiori della brossura.<br />
cfr. Perret 1156.<br />
85. Souvenir d’Italie. Turin. Torino, Gio. Batt.ª Maggi, 1873 - 1878. € 380<br />
In-8° a leporello (cm 211 x 17), 18 fotografie originali.<br />
L’album raccoglie 18 fotografie originali all’albumina, applicate su cartoncino, eseguite presso l’editore<br />
Giovanni Battista Maggi tra il 1873 e il 1878 e venduto a Genova in piazza Corvetto 1 presso<br />
Gaetano A. Costa (come si evince dal timbro impresso al verso di alcune foto).<br />
Interessanti vedute di scorci torinesi, alcune<br />
con titoli manoscritti nella parte inferiore: panorama<br />
della città preso dal Monte dei Cappuccini,<br />
Stazione Centrale e piazza Carlo Felice, palazzo<br />
Reale, palazzo Madama, Sala d’Armi, piazza Castello<br />
con la Statua dell’Alfiere, Galleria Subalpi-<br />
51
na, piazza Carignano, via Po, il castello del Valentino, convento e Monte dei Cappuccini, ecc.<br />
Si notano in questi scatti le trasformazioni urbanistiche, sociali e culturali che hanno caratterizzato<br />
gli ultimi anni dell’Ottocento.<br />
Abbiamo attribuito un range di data di esecuzione dell’album, tra il 1873 e il 1878, per i seguenti motivi<br />
di riferimento alle fotografie: Nel 1869 la comunità ebraica, per mancanza di fondi, fece terminare i<br />
lavori della Mole Antonelliana, inizialmente concepita come nuovo tempio israelitico e in una raffigurazione<br />
troviamo la struttura con un il tetto piatto provvisorio. I Murazzi sono stati progettati e costruiti<br />
dopo il 1873 dall’ Ing. Tommaso Prinetti e in una delle foto compaiono appunto i Murazzi (opera di<br />
contenimento fluviale con strada lungo fiume e scale di accesso).<br />
Custodia editoriale in percallina color tortora con titolo impresso in oro al piatto anteriore.<br />
Ottimo stato conservativo.<br />
86. VIOLLET-LE-DUC, Eugène Emmanuel. Le Massif du Mont Blanc. Parigi, J. Baudry,<br />
1876. € 700<br />
In-8° grande, XV pagg. num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 280<br />
pagg. num.<br />
Occhietto, frontespizio, testo in francese, introduzione, 112 figure incise<br />
su legno e 16 tavole fuori testo (che seguono la numerazione delle<br />
figure inserite nel testo), indici in fine.<br />
In questo esemplare manca la grande carta geografica.<br />
Legatura coeva in mezza pelle verde scuro, piatti e sguardie marmorizzate,<br />
dorso a 5 comparti con titoli impressi in oro, tagli punteggiati.<br />
Opera rara è sovente mancante della carta geografica perché contenuta<br />
a parte dentro custodia editoriale.<br />
Edizione originale.<br />
L’architetto francese Eugène Emmanuel Viollet-le-Duc (*Parigi 1814<br />
- †Losanna 1879) è conosciuto soprattutto per i suoi restauri di edifici<br />
medioevali, in particolare per quello della cattedrale di Notre-Dame.<br />
Manifestò inoltre un grande interesse per la montagna, la geologia,<br />
l’anatomia, la botanica e la mineralogia. Nel presente trattato viene<br />
studiata in modo approfondito la struttura geodesiaca del massiccio e<br />
vengono riportati e disegnati i rilievi ai tempi primitivi della loro formazione.<br />
Buono stato conservativo dell’opera.<br />
cfr. Perrett 4481; ACL 326; Rean 176.<br />
87. DAVID, J. Villa della Regina. Torino, 1877<br />
- 1878. € 3.200<br />
In-folio oblungo, album contenente 14 fotografie originali<br />
all’albumina, applicate su robusto cartoncino,<br />
realizzate dal fotografo parigino J. David. La prima<br />
pagina ospita 1 incisione originale su acciaio, impressa<br />
da A. H. Payne nel 1840 circa, raffigurante la città<br />
di Torino vista dalla Villa della Regina.<br />
Legatura siglata in basso a destra “J.David, 50 rue<br />
Gravel, Levallois, Paris”, in piena tela percallina verde<br />
scuro, piatti arricchiti da spighe agli angoli, titolo<br />
52
impresso in oro su quello anteriore, scritta “Album” in oro al dorso, sguardie in carta seta bianca, tagli<br />
dorati, tracce di fermagli in ottone.<br />
Interessante escursione fotografica raffigurante Villa della Regina situata sulla collina di Torino.<br />
Le foto illustrano, per la quasi totalità, gli esterni e i dettagli della Villa della Regina all’epoca.<br />
Curiosa è la parte che ritrae le allieve dell’Istituto Nazionale per le Figlie dei Militari Italiani<br />
(Ente dedicato alla cura, all’educazione e all’istruzione professionale delle figlie dei militari in condizioni<br />
di bisogno). L’Istituto, per il quale fu probabilmente realizzato questo unico album, venne fondato<br />
nel 1866 per iniziativa della Marchesa Maria Luisa del Carretto di Santa Giulia con il contributo di<br />
Vittorio Emanuele II (1820-1878). Nel 1868, in attesa del completamento della sistemazione della Villa<br />
Della Regina, donata da Vittorio Emanuele II, avvenne l’inaugurazione ufficiale nell’ex convento delle<br />
Cappuccine, oggi scomparso, in Via Roma 28 angolo via dell’ Arcivescovado. Nel 1869 viene inaugurata<br />
la sede principale alla Villa della Regina e negli anni a seguire ebbe un continuo spostamento e<br />
ridimensionamento, fino alla scomparsa definitiva nel 1982.<br />
Affascinante testimonianza fotografica torinese, non descritta e riscontrata in testi o fonti consultate, di<br />
poco posteriore al celebre album realizzato dal fotografo Le Lieure.<br />
Buono stato di conservazione dell’insieme.<br />
88. GORRET, Amé - TEJA, Casimiro. Victor Emanuel sur les Alpes. Torino, F. Casanova,<br />
1878. € 750<br />
In-16°, 99 pagg. num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 1 pag. non<br />
num., 1 carta geografica rip.<br />
Occhietto, frontespizio con marca tipografica in caratteri rossi e neri,<br />
dedica di Gorret ad Alessandro Emilio Martelli, dedica al Cav. R. H.<br />
Budden, 8 litografie fuori testo e a piena pagina raffiguranti Vittorio<br />
Emanuele II in tenuta da caccia, scene venatorie, l’accampamento di<br />
Orvieille, il castello di Sarre, paesaggi, ecc., il tutto eseguito da Casimiro<br />
Teja, cui si debbono anche i capilettera, le graziose testatine e i<br />
finalini, in fine indice e 1 carta geografica della Valle d’Aosta più volte<br />
ripiegata.<br />
Completo.<br />
Legatura in brossura editoriale, al piatto anteriore filetto rosso inquadrante<br />
il titolo in caratteri rossi e neri e una xilografia raffigurante il<br />
sovrano a cavallo, altra vignetta al centro del piatto posteriore. Ex-libris<br />
al controopiatto anteriore.<br />
Prima edizione di quest’opera dedicata a Vittorio Emanuele II,<br />
grande amante della caccia e della montagna, arricchita dalle deliziose<br />
litografie di Casimiro Teja (*Torino 1830 - †1897) e da una carta geografica.<br />
Gorret (*Valtournenche 1836 - †Saint-Pierre 1907), presbitero e alpinista italiano, il 1° agosto del 1861<br />
(lo stesso anno in cui ricevette gli ordini) mentre saliva a Champorcher incontrò il Re Vittorio Emanuele<br />
II di Savoia (*Torino 1820- †Roma 1878), ed intesse subito una grande amicizia in seguito alla<br />
passione comune per la montagna.<br />
Esemplare in perfetto stato conservativo.<br />
cfr. Perret 1988; ACL 131; A. Peyrot, Valle d’Aosta nei secoli I 362.<br />
53
89. YRIARTE, Charles. Venise. Histoire-art-industrie-la ville-la vie. Parigi, J. Rothschild,<br />
1878. € 1.050<br />
In-folio, XII pagg. num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 1<br />
c. non num., 328 pagg. num.<br />
Occhietto, frontespizio con grande cornice istoriata contenente<br />
titoli in caratteri rossi e neri, numerosi capilettera, testatine e<br />
finalini, testo in francese, sommario, 525 illustrazioni, comprese<br />
50 fuori testo e alcune a colori, raffiguranti: paesaggi,<br />
chiese, palazzi, personaggi, monumenti, statue, ritratti,<br />
ecc., indici in fine.<br />
Completo.<br />
Legatura editoriale di lusso in piena tela percallina rossa,<br />
piatto anteriore riccamente decorato con impressioni in oro e<br />
nero, cornice a triplo filetto con angoli floreali che racchiude<br />
altrettanti cornici, titoli centrali e immagine di imbarcazione, al<br />
piatto posteriore cornice a più filetti in oro che racchiude raffigurazione<br />
di un angelo con corona e bandiere, dorso in pelle<br />
rossa a 6 comparti entro ognuno dei quali si trovano decorazioni<br />
fitomorfe e titoli dorati, sguardie in carta seta bianca, tagli<br />
dorati.<br />
Charles Yriarte (*Parigi 1832 - †1898) scrittore francese con origini spagnole, studiò architettura e nel<br />
1856 divenne ispettore degli edifici. Successivamente si arruolò nell’esercito spagnolo per lavorare<br />
in le “Monde Illustré”, per questo giornale viaggiò molto in Spagna e in Italia e nel 1862 ne divenne<br />
editore. Dal 1871 dedicò il suo tempo ai viaggi.<br />
Ottimo esemplare.<br />
90. VERNE, Jules. Parigi, Bibliothèque d’Éducation et de Récréation J. Hetzel - Collection<br />
Hetzel, 1880 circa - 1902. € 280 - 680<br />
Jules Verne, italianizzato in Giulio Verne,<br />
(Nantes 1828 - Amiens 1905) scrittore di<br />
storie per ragazzi, è oggi considerato tra i<br />
più influenti autori di romanzi scientifici<br />
e padre della moderna fantascienza.<br />
Diffusi in Francia e in Inghilterra nella<br />
seconda metà dell’Ottocento, i cartonnages,<br />
destinati perlopiù a libri per l’infanzia,<br />
libri premio, strenne, almanacchi,<br />
erano per la maggior parte coperti in tela<br />
e in carta. La decorazione veniva sempre<br />
eseguita mediante placca. Molti cartonnages<br />
privilegiano soggetti figurativi.<br />
Sono ricercate dai collezionisti le edizioni<br />
Hetzel su tela sovente rossa con motivi<br />
policromi, che danno il nome alle varie<br />
serie con i loro soggetti.<br />
54
• Voyages et aventures du Capitaine Hatteras. Les Anglais au<br />
Pôle Nord - Le Désert de<br />
Glace.<br />
In-4°, 2 cc. non num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 468<br />
pagg. num. (ultima bianca).<br />
Occhietto con al verso illustrazione xilografica a piena pagina,<br />
frontespizio con vignetta, testo in francese, 150 illustrazioni xilografiche<br />
nel testo di Riou, indice in fine.<br />
Completo.<br />
Legatura editoriale di lusso in percallina policroma su fondo<br />
rosso, del tipo “à la bannière” (anche conosciuta come cartonnage<br />
bicolore au ballon), realizzata da Lenègre su disegno<br />
di Souze. Piatto anteriore con titolo in oro inserito entro ampio<br />
drappo blu e intorno illustrazioni impresse in oro e nero raffiguranti<br />
animali esotici, palloni aerostatici, un battello e una locomotiva,<br />
dorso con filetti, riquadri con volute ornamentali e titoli,<br />
il tutto in oro, marca tipografica centrale e ferri impressi a secco<br />
al piatto posteriore, sguardie marmorizzate, tagli dorati.<br />
Poche volte Verne ha chiuso i suoi libri con un episodio tragico<br />
come la pazzia del capitano Hatterras; e l’atmosfera da incubo<br />
che accompagna tutta la vicenda fa di questo uno dei migliori<br />
romanzi ispirati alle imprese polari.<br />
Buona conservazione dell’esemplare.<br />
cfr. Flety Julien, Dictionnaire des relieurs français, pag. 111;<br />
Gondolo Della Riva.<br />
• Les Enfants du Capitaine Grant.<br />
In-4°, 2 cc. non num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 624<br />
pagg. num.<br />
Occhietto con al verso illustrazione xilografica a piena pagina,<br />
frontespizio con vignetta, testo in francese, nel testo 172 illustrazioni<br />
di Riou incise da Pannemaker, tavola delle materie in fine.<br />
Completo.<br />
Legatura editoriale di lusso in percallina policroma su fondo rosso, del tipo “à la bannière”<br />
(anche conosciuta come cartonnage bicolore au ballon), realizzata da Lenègre su disegno di Souze,<br />
(la prima edizione in cartonaggio policromo è del 1876, su fondo blu cobalto). Al piatto anteriore<br />
titolo in oro inserito entro ampio drappo blu e intorno illustrazioni impresse in oro e nero raffiguranti<br />
animali esotici, palloni aerostatici, un battello e una locomotiva, dorso con filetti, riquadri<br />
con volute ornamentali e titoli, il tutto in oro, marca tipografica centrale e ferri impressi a secco al<br />
piatto posteriore, sguardie azzurre, tagli dorati.<br />
Buono stato conservativo della legatura e dell’opera in generale.<br />
cfr. Flety Julien, Dictionnaire des relieurs français, pag. 111; Gondolo Della Riva.<br />
• Vingt Mille Lieues sous les Mers.<br />
In-4°, 2 cc. non num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 434 pagg. num., 5 cc. non num.<br />
Occhietto con al verso illustrazione xilografica a piena pagina, frontespizio figurato con vignetta,<br />
testo in francese, 111 illustrazioni xilografiche nel testo di Hildibrand, su disegni di De Neuville e<br />
Riou, in fine tavola delle materie e catalogo editoriale.<br />
Completo.<br />
Perfetta legatura editoriale di lusso in percallina policroma su fondo rosso, del tipo “au po-<br />
55
trait collé”, realizzata da Lenègre su disegno di Souze. Piccolo<br />
ritratto fotografico di Verne inclinato al centro del piatto anteriore,<br />
tutt’intorno mongolfiere, il battello volante di Robur il Conquistatore,<br />
piante e animali esotici, strumenti nautici e scientifici<br />
e il titolo, dorso figurato con un faro e scene a carattere nautico e<br />
titoli, al piatto posteriore marca editoriale e fregi ornamentali in<br />
nero, sguardie azzurre, tagli dorati. All’angolo inferiore destro<br />
del contropiatto posteriore etichetta del tempo della libreria torinese<br />
Casanova.<br />
Ottima conservazione della legatura polycrome e dell’opera in<br />
generale.<br />
cfr. Flety Julien, Dictionnaire des relieurs français, pag. 111;<br />
Gondolo Della Riva.<br />
• Face au drapeau - Clovis Dardentor.<br />
In-4°, 2 parti in un volume.<br />
1ª parte: 4 cc. non num. inclusi il doppio occhietto e il doppio<br />
frontespizio, 222 pagg. num. (ultima bianca).<br />
Primo occhietto, primo front. figurato con due vignette, secondo occhietto con al verso illustrazione<br />
xilografica a piena pagina e velina di protezione originale, secondo front. con vignetta, testo<br />
in francese, 42 illustrazioni di L. Benett e 6 tavole cromotipografiche fuori testo e a piena pagina,<br />
indice in fine.<br />
2ª parte: 2 cc. non num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 244 pagg. num., 4 cc. non num.<br />
Occhietto con dedica autografa dell’autore ai suoi piccoli figli, impressa, al verso xilografica a<br />
piena pagina e velina di protezione originale, frontespizio con vignetta, testo in francese, 45 illustrazioni<br />
di L. Benett e 6 tavole cromotipografiche fuori testo e a piena pagina, in fine indice e<br />
catalogo editoriale.<br />
Completo.<br />
Legatura editoriale di lusso in percallina policroma su fondo rosso, del tipo “à le mappemonde”<br />
(anche conosciuta come au globe doré), firmata da Engel. Nella parte superiore il titolo appeso<br />
alle catene dorate e nella parte inferiore la dicitura “Voyages Extraordinaires” impressa in nero<br />
entro globo terrestre dorato, arricchiscono il piatto palloni aerostatici, ancore e strumenti nautici,<br />
dorso figurato con un faro e scene a carattere nautico e titoli, al piatto posteriore marca editoriale<br />
e fregi ornamentali in nero, sguardie azzurre, tagli dorati. All’angolo superiore destro del contropiatto<br />
posteriore etichetta del tempo della libreria torinese Casanova.<br />
Prima edizione collettiva illustrata dei due romanzi, contemporanea all’edizione originale in-8°<br />
grande.<br />
Buono stato conservativo.<br />
cfr. Flety Julien, Dictionnaire des relieurs français, pag. 67; Gondolo Della Riva.<br />
• L’Ile Mystérieuse.<br />
In-4°, 3 c. non num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 616 pagg. num.<br />
Occhietto con al verso illustrazione xilografica a piena pagina, raffigurante la brossura originale<br />
della prima edizione dell’opera (1874), frontespizio figurato con vignetta, testo in francese, 1<br />
pianta dell’Isola Lincoln con al verso il ritratto di Verne, 154 illustrazioni xilografiche nel testo di<br />
Barbant, su disegni di Jules Férat, in fine tavola delle materie.<br />
Completo.<br />
Perfetta legatura editoriale di lusso in percallina policroma su fondo rosso, firmata da Engel,<br />
(la prima edizione in cartonaggio policromo è del 1894), piatto anteriore riccamente figurato con<br />
i titoli in oro, piatto posteriore con cornice a più filetti impressa in nero, contenente grande marca<br />
56
tipografica centrale, dorso riccamente decorato, sguardie azzurre,<br />
tagli dorati, antica nota di appartenenza al foglio di guardia<br />
anteriore.<br />
Ottimo esemplare in perfetta legatura polycrome, di grande fascino<br />
per le incisioni che illustrano l’opera, frutto della maestria<br />
del conosciuto e abile artista Férat.<br />
cfr. Flety Julien, Dictionnaire des relieurs français, pag. 67;<br />
Gondolo Della Riva.<br />
• Le Village Aérien - Les Histoires de Jean-Marie Cabidoulin.<br />
In-4°, 2 parti in un volume.<br />
1ª parte: 4 cc. non num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 234<br />
pagg. num., 1 c. non num.<br />
Occhietto con al verso illustrazione xilografica a piena pagina,<br />
frontespizio figurato con vignette, testo in francese, adornano il<br />
testo molte xilografie di George Roux, 6 tavole cromotipografiche fuori testo e a piena pagina e 1<br />
carta geografica, in fine indice.<br />
2ª parte: 2 cc. non num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 218 pagg. num., 1 c. non num.<br />
Occhietto con al verso illustrazione xilografica a piena pagina, frontespizio con vignetta, testo<br />
in francese, xilografie di George Roux nel testo, 6 tavole cromotipografiche fuori testo e a piena<br />
pagina e 1 carta geografica, in fine indice.<br />
Completo.<br />
Legatura editoriale di lusso in percallina policroma su fondo rosso, del tipo “à le mappemonde”<br />
(anche conosciuta come au globe doré), firmata da Engel. Nella parte superiore il titolo appeso<br />
alle catene dorate e nella parte inferiore la dicitura “Voyages Extraordinaires” impressa in nero<br />
entro globo terrestre dorato, arricchiscono il piatto palloni aerostatici, ancore e strumenti nautici,<br />
dorso figurato con un faro e scene a carattere nautico e titoli, al piatto posteriore marca editoriale e<br />
fregi ornamentali in nero, sguardie azzurre, tagli dorati.<br />
Ottima conservazione della legatura polycrome e dell’opera in generale.<br />
cfr. Flety Julien, Dictionnaire des relieurs français, pag. 67; Gondolo Della Riva.<br />
91. BUTLER, Samuel. Alps and Sanctuaries of Piedmont and the Canton Ticino. Londra,<br />
David Bogue, 1882. € 700<br />
In-8°, VIII pagg. num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 376 pagg. num., 1 c. non num.<br />
Occhietto, 1 tavola incisa all’acquaforte protetta da velina originale,<br />
frontespizio con ovale contente Santa Maria della Neve, testo<br />
in inglese, prefazione, indice, introduzione, numerose illustrazioni<br />
xilografiche nel testo, in fine pagina di pubblicità editoriale.<br />
Completo.<br />
Legatura editoriale di lusso in tela percallina marrone, al piatto anteriore<br />
e posteriore raffigurazione della Sacra di San Michele costruita<br />
sullo sperone roccioso del monte Pirchiriano, con titoli in oro e nero<br />
sui piatti, dorso titolato, sguardie in carta azzurra.<br />
Seconda edizione di questa guida illustrata agli edifici religiosi<br />
del Piemonte e del Canton Ticino. In questo diario di viaggio, lo<br />
scrittore inglese Samuel Butler (*Langar Rectory 1835 - †Londra<br />
1902), oltre a descrivere i posti che visitò nel corso di diverse estati,<br />
scrisse riflessioni personali sulle genti, gli atteggiamenti religiosi e<br />
57
le tradizioni locali. Accanto al testo troviamo i suoi schizzi che ci fanno ripercorrere e assaporare la<br />
tranquillità di incantevoli luoghi. La prima edizione apparve nel 1881.<br />
Ottima conservazione.<br />
cfr. IT\ICCU\RML\0142869<br />
92. COLLO<strong>DI</strong>, Carlo. Le avventure di Pinocchio: Storia di un burattino. Firenze, Felice<br />
Paggi, 1883.<br />
p.a.r.<br />
In-8° piccolo, 236 pagg. num. inclusa l’antiporta e il frontespizio.<br />
Antiporta figurato con Pinocchio in primo piano e figure ai<br />
lati, frontespizio, 62 illustrazioni xilografiche nel testo eseguite<br />
da Enrico Mazzanti, compresa quella a piena pagina<br />
in antiporta.<br />
Completo.<br />
Brossura originale figurata con titoli entro bordura tipografica.<br />
Cofanetto rigido in carta marmorizzata con tassello contenente<br />
la scritta “Pinocchio 1883”.<br />
«C’era una volta...- Un re! - diranno subito i miei piccoli<br />
lettori. No ragazzi, avete sbagliato. C’era una volta un<br />
pezzo di legno…» così inizia la fiaba dello scrittore e giornalista<br />
italiano Carlo Collodi (Carlo Lorenzini all’anagrafe)<br />
(*Firenze 1826 - †1890), illustrata da Enrico Mazzanti (*Firenze<br />
1850 - †1910).<br />
Prima e introvabile edizione<br />
di questo celebre libro<br />
italiano per bambini e per<br />
adulti, apparso inizialmente<br />
e parzialmente a puntate,<br />
nelle prime tre annate del<br />
“Giornale dei Bambini”, tra<br />
il luglio del 1881 e il gennaio<br />
1883. Fu ristampato innumerevoli<br />
volte, in considerazione<br />
del grande successo<br />
ottenuto negli anni, illustrato<br />
dai più importanti artisti del<br />
mondo del novecento e tradotto<br />
in tutte le lingue.<br />
Esemplare ben conservato<br />
con minimo segno di brunitura<br />
uniforme al frontespizio<br />
e su poche carte e due<br />
strappi (1,5 e 2 cm.) ben<br />
restaurati tra le pagine.<br />
cfr. Parenti, Prime edizioni<br />
italiane, pag. 316.<br />
58
93. DAL VERME, Luchino. Giappone e Siberia. Note d’un viaggio nell’estremo Oriente<br />
al seguito di S.A.R. il Duca di Genova. Milano, F.lli Treves, 1885. € 950<br />
In-folio, 4 cc. non num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 488<br />
pagg. num. (ultima bianca).<br />
Occhietto, frontespizio con marca tipografica in caratteri rossi e neri,<br />
prefazione alla prima edizione, 229 incisioni di cui 60 a piena pagina,<br />
molte carte geografiche nel testo e 3 fuori, comprese 2 eseguite in<br />
litografia, più volte ripiegate e acquerellate a mano all’epoca, raffiguranti:<br />
la prima carta l’itinerario da Tokio a Kiyoto e Osaka attraverso<br />
il Giappone, la seconda carta l’itinerario attraverso la Siberia dal Mar<br />
del Giappone a San Pietroburgo, indice delle incisioni in fine.<br />
Completo.<br />
Legatura editoriale di lusso in tela percallina rossa, piatto anteriore<br />
ornato con ricche cornici vegetali impresse in nero, che mettono in<br />
risalto il grande titolo contornato da ferri e draghi impressi in oro,<br />
cornice impressa a secco al piatto posteriore, dorso con titolo dorato<br />
e fregi floreali nero e oro, sguardie marmorizzate.<br />
Prima edizione illustrata del viaggio in Giappone e in Siberia, compiuto da Del Verme a bordo<br />
della pirocorvetta ad elica della Real Marina, Vettor Pisani.<br />
Luchino Dal Verme (*Milano 1838 - †Roma 1911), militare, scrittore e uomo politico italiano. Capitano<br />
durante la terza guerra d’indipendenza, raggiunse il grado di tenente maggiore. Deputato al Parlamento<br />
dal 1896, fu sottosegretario alla guerra e poi ministro nel gabinetto di Rudinì. Lasciò il servizio militare<br />
nel 1898 per continuare la vita politica.<br />
L’opera si presenta in buono stato di conservazione. Qualche minima brunitura tipica della carta.<br />
94. CUNNINGHAM, Carus Dunlop - ABNEY, William De Wiveleslie. The Pioneers of<br />
the Alps. Londra, Sampson Low, Marston, Searle e Rivington, 1887. € 1.350<br />
In-folio, X pagg. num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 1 c. non<br />
num., 287 pagg. num., 1 pag. non num.<br />
Occhietto, frontespizio con vignetta, testo in inglese, dedica al Membro<br />
Onorario dell’Alpine Club Francis Ottiwell Adams, prefazione,<br />
contenuti e elenco di chi ha contribuito all’opera, numerose illustrazioni<br />
nel testo, alcune a piena pagina e 23 tavole di ritratti in héliogravure<br />
(o fotoincisione) fuori testo, tutte protette da veline parlanti,<br />
esteso indice in fine.<br />
Completo.<br />
Legatura coeva in piena tela percallina rossa, titoli impressi in oro al<br />
piatto anteriore e lungo tutto il dorso, tagli non perfettamente rifiniti.<br />
Prima edizione, interessante e unica sotto l’aspetto iconografico. Le<br />
fotoincisioni, di alta qualità e definizione, mostrano i ritratti dei<br />
pionieri dell’alpinismo. È stata minuziosamente curata da Carus<br />
Dunlop Cunningham e da William De Wiveleslie Abney.<br />
Lo scienziato inglese Abney (*Derby 1843 - †Folkestone 1920) si occupò di chimica e di ottica fotografica<br />
e con altri studiosi inventò, tra il 1878 e il 1879, un’emulsione rapida che rese possibile la fotografia<br />
istantanea, inoltre nel 1880 inventò l’idrochinone, il rivelatore ancora oggi usato.<br />
Ottima conservazione delle tavole e dell’opera in generale.<br />
cfr. Perret II 1173.<br />
59
95. LAURIE, André. Les exilés de la terre. Parigi, J. Hetzel, s.d. (1888). € 750<br />
In-4°, 2 cc. non num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 406 pagg.<br />
num, 5 cc. non num.<br />
22 xilografie fuori testo.<br />
Occhietto figurato a piena pagina al verso, frontespizio con vignetta<br />
tipografica, testo in francese, 79 immagini disegnate da George Roux,<br />
comprese 22 fuori testo, indice e pubblicità editoriali in fine.<br />
Completo.<br />
Legatura editoriale di lusso in piena tela percallina rossa, piatto anteriore<br />
riccamente decorato con illustrazioni e scritte impresse in oro,<br />
nero, rosso, grigio e blu, in primo piano è raffigurato un personaggio<br />
che scruta il cielo attraverso un cannocchiale, al piatto posteriore<br />
marca tipografica centrale impressa in nero, dorso figurato con titoli,<br />
sguardie blu, tagli dorati.<br />
Edizione originale di romanzo anticipatore dei viaggi nello spazio,<br />
del giornalista, scrittore e politico francese André Laurie, pseudonimo<br />
di Paschal Grousset (*Corte 1844 - †Saint-Mandé 1909). Collaboratore<br />
di Jules Verne, scrisse romanzi firmandosi con un diverso nome, poiché essendo anarchico era<br />
ricercato dalle autorità francesi. Il racconto cerca fantasticamente di avvicinare la luna alla terra per<br />
sfruttare i suoi minerali e a tale scopo costruisce nel Sahara, una gigantesca elettrocalamita. L’effetto<br />
però risulta opposto al previsto, perché la calamita ed un pezzo del Sahara vengono proiettati sulla luna.<br />
Ottima conservazione.<br />
96. CARLE, Giuseppe. Le origini del diritto romano. Ricostruzione storica dei concetti<br />
che stanno a base del diritto pubblico e privato di Roma. Torino, Fratelli Bocca Editori,<br />
1888. € 400<br />
In-8°, 2 parti in 2 volumi.<br />
1ª parte: front., 352 pagg. num.<br />
Frontespizio con marca tipografica, qualche appunto manoscritto a lapis qua e là nel testo.<br />
2ª parte: VIII pagg. num. incluso il frontespizio, continuazione della numerazione da pag. 353 a pag.<br />
633.<br />
Frontespizio con marca tipografica, dedica al Rettore dell’Università di Bologna, prefazione, postille<br />
manoscritte a lapis, esteso indice in fine.<br />
Completo.<br />
Legature in mezza pelle viola dell’epoca con piatti in carta marmorizzata, dorsi con titoli impressi in<br />
oro, titolo manoscritto a china al foglio di guardia anteriore del primo volume.<br />
Il filosofo italiano Giuseppe Carle (*Chiusa di Pesio 1845 - †Torino 1917) insegnò filosofia del diritto<br />
all’Università di Torino dal 1872 alla sua morte. Fu presidente dell’Accademia delle Scienze di Torino,<br />
socio dell’Accademia Dei Lincei, senatore e esponente del positivismo italiano.<br />
Buono stato conservativo dell’opera.<br />
60
97. LALLEMAND, Charles. Tunis et ses environs. Parigi, Ancienne Maison Quentin,<br />
1892. € 600<br />
In-folio, 3 cc. non num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 246<br />
pagg. num. (ultima bianca), 1 c. non num.<br />
Occhietto, frontespizio con marca tipografica in caratteri rossi e neri,<br />
testo in francese, dedica dell’autore al Ministro Massicault, 150 illustrazioni<br />
a colori nel testo di varie dimensioni di Charles Lallemand,<br />
raffiguranti belle vedute, moschee, abitazioni, personaggi, ecc., in<br />
fine indice e marca tipografica centrale sull’ultima carta.<br />
Completo.<br />
Legatura editoriale di lusso in piena tela percallina azzurra, piatti riccamente<br />
decorati con molteplici cornici impresse in oro e nero con<br />
titoli sempre in oro, dorso a 6 comparti formati da filetti che limitano<br />
volute e foglie collegate e titoli in oro, sguardie grigie, tagli dorati.<br />
Nuova edizione, la prima edizione è del 1890.<br />
Dettagliato viaggio in Tunisia, dove vengono descritti, raffigurati<br />
e approfonditi, diversi argomenti: folcrore, costumi, i luoghi, le<br />
usanze, ecc.<br />
Charles Lallemand (*1826 - †1904) scrittore e disegnatore, fondò nel 1903 la rivista “La vigne et le<br />
vin en Gironde” e scrisse diversi libri durante i suoi viaggi in Africa del Nord, in particolare in Tunisia.<br />
L’opera si presenta in buono stato di conservazione.<br />
cfr. Dictionnaire de biographie des hommes célèbres de l’Alsace, 1910.<br />
98. BRISAY, Enrico De - SALGARI, Enrico - JOB. Spada al vento. Torino, G. B. Paravia<br />
& C., s.d. (1895). € 680<br />
In-4°, 269 pagg. num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 1 pag.<br />
non num.<br />
Occhietto, antiporta e frontespizio figurati, molte illustrazioni nel testo,<br />
alcune a piena pagina incise da Michelet su disegni di Job, indice<br />
dei capitoli in fine.<br />
Completo.<br />
Legatura editoriale di lusso in tela rossa, figurata con illustrazione<br />
policroma raffigurante uomini infilzati da una spada e titoli attorno,<br />
cornice impressa a secco al piatto posteriore, dorso con titoli e figura<br />
di uomo in uniforme, tagli rossi. Foglio di guardia anteriore con timbro<br />
di possesso e ex-libris disegnato da Antonio Rubino.<br />
Romanzo avventuroso, in prima edizione italiana. La prima<br />
parte dell’opera è ambientata a Torino, presso la locanda “il Toro<br />
d’Argento”. La conclusione della vicenda avviene al castello di Avigliana.<br />
Le tavole sono di Job, creativo illustratore di libri per la gioventù,<br />
pseudonimo di Jacques-Marie-Gaston Onfray De Bréville (*1858 -<br />
†1931).<br />
L’incisione finale (al verso della pag. 269) potrebbe anche essere interpretata come autoritratto umoristico<br />
di Salgari, con due teste innestate su busti a forma di penne.<br />
Salgari, a quell’epoca già molto conosciuto, oltre che costituire un formidabile traino, poteva essere anche<br />
una garanzia. Attenzione, Enrico, non Emilio Salgari. E qui si può fantasticare finché si vuole. Si sa<br />
61
con quale spregiudicatezza Salgari ricorresse a pseudonimi per firmare le sue opere quando si trattava<br />
di aggirare il contratto di esclusiva con questo o quell’editore.<br />
Buona conservazione dell’opera in generale.<br />
cfr. Sarti, pag. 123, n° 89.<br />
99. WHYMPER, Edward. Chamonix and the Range of Mont Blanc. Londra, John Murray,<br />
1896. € 680<br />
In-8°, 24 pagg. num., XIV pagg. num., 1 c. non num., 189 pagg. num., 3 pagg. non num., 1 tavola rip.,<br />
continuazione della numerazione della prima parte dell’opera, da pag. 25 a pag. 40, 1 c. non num.<br />
Pubblicità editoriali alle prime e alle ultime pagine,<br />
frontespizio, testo in inglese, introduzione,<br />
indice, numerose illustrazioni e 3 tavole fuori<br />
testo più volte ripiegate, compresa una grande<br />
carta del Monte Bianco.<br />
Legatura in tela bordeaux dell’epoca, al piatto<br />
anteriore applicazione di brossura originale figurata<br />
con titoli, titoli e filetti in oro al dorso.<br />
Rara guida in edizione originale, in seguito tradotta<br />
varie volte in francese.<br />
Abile scrittore oltre che disegnatore, Whymper (*Londra 1840 - †Chamonix 1911) ha pubblicato nei<br />
racconti delle sue ascensioni alcune delle pagine più celebri dell’alpinismo eroico dell’epoca vittoriana,<br />
arricchendole di stupende incisioni.<br />
Esemplare in ottimo stato di conservazione.<br />
cfr. Perret 4561; Neate pag. 170, W 60.<br />
100. JAVELLE, Jean-Marie-Ferdinand-Émile. Souvenirs d’un Alpiniste. Losanna, E.<br />
Payot, 1897. € 380<br />
In-16°, VI pagg. num. inclusi l’occhietto e il frontespizio, 412 pagg.<br />
num. (ultima bianca), 1 c. non num. (alcune pagine sono state legate<br />
in modo errato, tra le pagg. 16 e 17 compaiono le pagg. da 49 a 64).<br />
Occhietto con una dedica manoscritta datata 1903, frontespizio, testo<br />
in francese, prefazione sulla seconda edizione, indice in fine.<br />
Completo.<br />
Legatura editoriale di lusso in piena tela percallina verde figurata, su<br />
tutta la superficie del piatto anteriore immagine di montagna inserita<br />
entro curiosa cornice formata da rami e titoli impressi in oro, decorazione<br />
fitomorfa impressa in nero al centro del piatto posteriore, dorso<br />
a 6 comparti con titoli e fregi floreali dorati, sguardie in carta decorata<br />
con tema floreale.<br />
Terza edizione di questo gioiello della letteratura di montagna,<br />
dell’alpinista e professore Jean-Marie-Ferdinand-Émile Javelle<br />
(*1847 - †1883). La prima edizione è del 1886.<br />
L’opera si presenta in buono stato conservativo.<br />
cfr. Perret 2357.<br />
62
101. MATHEWS, Charles Edward. The annals of Mont Blanc. Londra, T. Fischer Unwin,<br />
1898. € 850<br />
In-8°, XXIV pagg. num. inclusi l’occhietto, 1 tavola e il frontespizio,<br />
367 pagg. num., 1 pag. non num., 1 tavola rip.<br />
Occhietto, frontespizio con vignetta paesaggistica in caratteri rossi<br />
e neri, testo in inglese, dedicatoria, prefazione, contenuti dell’opera,<br />
elenco delle illustrazioni, accompagnano il testo numerose illustrazioni<br />
in bianco e nero, eseguite su carta patinata, 6 tavole in héliogravure<br />
(o fotoincisione), compresa quella in antiporta, fuori testo,<br />
tutte protette da veline parlanti e 1 carta geografica del Monte Bianco<br />
ripiegata in fine e preceduta da indice.<br />
Completo.<br />
Legatura editoriale in tela percallina color verde oliva, figurata con<br />
impressione in oro al piatto anteriore, titoli dorati al dorso, tagli non<br />
perfettamente rifiniti.<br />
Prima edizione di importante studio sul Monte Bianco.<br />
Esemplare ricercato ed in ottime condizioni.<br />
cfr. Perret 2863.<br />
102. RAMUZ, Charles Ferdinand - BILLE, Edmond. Le village dans la montagne. Losanna,<br />
Payot & C., 1908. € 900<br />
In-folio, 3 cc. non num. inclusi l’occhietto, il frontespizio<br />
e 1 tavola, 260 pagg. num.<br />
Occhietto, frontespizio figurato in caratteri rossi e neri<br />
con giustificazione al verso, testo in francese, l’opera è<br />
arricchita da 54 incisioni di Charles Montbaron su disegni<br />
di Edmond Bille e 4 glyptographies fuori testo, tratte dai<br />
dipinti dello stesso artista, raffiguranti paesaggi e costumi<br />
di montagna, indice in fine.<br />
Completo.<br />
Legatura editoriale illustrata con titoli al piatto anteriore<br />
e al dorso, sguardie in carta colorata con tema floreale,<br />
margini non perfettamente rifiniti.<br />
Edizione originale dell’album dello scrittore Charles<br />
Ferdinand Ramuz (*Losanna 1878 - †Pully 1947), riccamente<br />
illustrato dall’artista svizzero Edmond Bille<br />
(*Valangin 1878 - †Sierre 1959).<br />
Buono stato conservativo dell’opera.<br />
cfr. Perret 3573.<br />
63
103. CARROLL, Lewis - RACKHAM, Arthur. Nel Paese delle meraviglie. Bergamo,<br />
Instituto Italiano D’Arti Grafiche Editore, s.d. (1908). € 780<br />
In-8°, 6 cc. non num. inclusi l’antiporta, 1 tavola e il frontespizio,<br />
152 pagg. num. (ultima bianca).<br />
Occhietto con la scritta “Prima edizione italiana” al verso, frontespizio<br />
illustrato, indici, numerose illustrazioni nel testo, alcune<br />
a piena pagina, 13 tavole a colori, fuori testo di Arthur Rackham,<br />
protette da veline originali parlanti, riproducenti quelle realizzate<br />
per l’edizione del 1907 da William Heinemann di Londra e da<br />
Doubleday Page & C. di New York.<br />
Completo.<br />
Legatura editoriale in piena tela percallina blu notte, con titoli<br />
e illustrazioni al piatto anteriore e al dorso raffiguranti creature<br />
fantastiche di Lewis Carroll, sguardie figurate.<br />
Prima edizione italiana illustrata da Rackham (*Londra 1867<br />
- †Limpsfield 1939), con la traduzione di Emma Cagli.<br />
Perfetto stato conservativo.<br />
104. RIVIÈRE, Paul-Louis. Une promenade au pays de la science. Parigi, Delagrave,<br />
1926. € 600<br />
In-4°, 240 pagg. num. inclusi l’occhietto e il frontespizio.<br />
Occhietto, frontespizio con marca tipografica, testo in francese,<br />
127 illustrazioni xilografiche nel testo.<br />
Completo.<br />
Bella legatura editoriale di lusso in piena tela percallina blu, illustrazioni<br />
policrome e titoli ricoprono tutto il piatto anteriore,<br />
dorso figurato con titoli in oro e nero, sguardie grigie, nota manoscritta<br />
al foglio di guardia anteriore.<br />
Quarta edizione rivista ed aggiornata. L’autore vuole far percorrere<br />
ai suoi “giovani lettori” una passeggiata nella terra della<br />
scienza, con interessanti descrizioni sulle forze della natura, le<br />
locomozioni terrestri, marittime e fluviali, la conquista dell’aria,<br />
varie invenzioni, compresa la fabbricazione dei diamanti, profumi<br />
e scoperte come la radio.<br />
Ottimo stato di conservazione.<br />
64
105. LARIGAU<strong>DI</strong>E, Guy De - SAMIVEL. La légende du ski. Parigi, Delagrave, 1940.<br />
€ 150<br />
In-4°, 114 pagg. num. (ultima bianca) inclusi l’occhietto e il frontespizio,<br />
3 cc. non num.<br />
Occhietto con al verso elenco di opere dell’autore e di Samivel, frontespizio<br />
con vignetta e giustificazione al verso, testo in francese, 4 tavole<br />
a colori fuori testo di Samivel, compresa quella in antiporta, illustrazioni<br />
dello stesso artista in bianco e nero, alcune a piena pagina, indice<br />
in fine.<br />
Completo.<br />
Legatura in piena tela blu, al piatto anteriore ottimamente conservata e<br />
applicata, la bella brossura figurata a colori di Samivel, tassello di carta<br />
con titolo al dorso, sguardie in carta azzurra, tagli con barbe.<br />
Prima edizione di interessante trattuato per ragazzi sulla storia<br />
dello sci.<br />
Samivel pseudonimo pseudonimo di Lévi Sam, secondo Bénézit, e di<br />
Paul Gayet-Tancrède, secondo Perret, (*Parigi 1907 - †Grenoble 1992) fu un alpinista ed esploratore,<br />
scrittore ed apprezzato illustratore, specializzato in soggetti di montagna.<br />
Esemplare intonso, in ottime condizioni.<br />
cfr. Perret 3884.<br />
106. CEREGHINI, Mario. Il nostro sci club. Milano, Görlich, 1946. € 60<br />
In-8° grande, 111 pagg. num. incluso il frontespizio, 1 pag. non num.<br />
Frontespizio con giustificazione al verso, avvertenza, prefazione, ironiche<br />
illustrazioni di Cereghini, accompagnate da titoli o battute spiritose<br />
sullo sci.<br />
Completo.<br />
Legatura in cartonaggio azzurro con sovracoperta editoriale figurata.<br />
Opera in chiave caricaturale sullo sci, dell’architetto Mario Cereghini<br />
(*Lecco 1903 - †Madesimo 1966), il quale si dedicò al tema<br />
montano con una ricerca vasta ed articolata.<br />
Buono stato.<br />
107. Monaco dans sa splendeur. 19 Avril 1956. Monaco, Les Editions Raoul Solar,<br />
1956. € 350<br />
In-4°, 240 pagg. num. inclusi l’occhietto, la dedica e il frontespizio (le prime XLVIII sono contrassegnate<br />
con numerazione romana), 3 cc. non num. (ultima bianca).<br />
Occhietto, dedica in onore della dinastia regnante all’epoca, frontespizio e testo impresso in caratteri<br />
rossi e neri, 15 litografie a colori di Luis Vidal Molné (*Barcellona 1907 - †Monaco 1970), numerose<br />
illustrazioni fotografiche in bianco e nero nel testo, giustificazione in fine.<br />
Completo.<br />
65
66<br />
Legatura alle armi reali del Principato di Monaco, lo scudo sostenuto<br />
da due monaci armati è losangato di rosso, drappo rosso e<br />
corona reale dorata, titoli dorati al dorso e monogramma dei Reali<br />
sormontato da corona reale.<br />
Opera edita nel 1956 in occasione del matrimonio tra il principe<br />
Ranieri III (*Monaco 1923 - †2005) e la principessa consorte di<br />
Monaco Grace Patricia Kelly (*Filadelfia 1929 - †Monaco 1982).<br />
Quest’opera che mostra le bellezze del principato in tutto il<br />
suo splendore è resa unica dalla dedica del principe datata<br />
1956, manoscritta ad inchiostro blu al foglio di guardia anteriore.<br />
Esemplare n° 4140, su 8000 numerati, impresso su “Velin spécial<br />
de Renage”.<br />
Buona conservazione.
<strong>CARTE</strong> <strong>GEOGRAFICHE</strong><br />
Presso la libreria sono disponibili carte geografiche originali raffiguranti le regioni italiane<br />
e del mondo, impresse da cartografi e stampatori diversi dal XV al XIX secolo.<br />
Le mappe qui di seguito descritte rappresentano solamente una minima parte del materiale<br />
presente in bottega.<br />
108. TABULA EUROPAE QUINTA. Venezia, Girolamo Porro, 1558. € 380<br />
Incisione originale eseguita su rame, testo in latino<br />
al verso (mm 175 x 135 l’impressione più<br />
margini).<br />
Impressa a Venezia nel 1558 da Girolamo Porro<br />
e inserita nell’opera di Giovanni Antonio Magini<br />
“Descrittione Universale della terra”, tratta dalle<br />
tavole di Claudio Tolomeo.<br />
Rara carta geografica della metà del Cinquecento,<br />
raffigurante l’Italia, inserita entro cornice<br />
graduata.<br />
G. Porro disegnatore e incisore di carte geografiche,<br />
nato a Padova nel 1520 e morto nel 1604 fu<br />
il primo a pubblicare l’atlante in formato ridotto<br />
di Mercatore e di Magini.<br />
Buono stato di conservazione della carta e dell’impressione.<br />
cfr. Skelton, History of Cartography, pag. 265.<br />
109. EUROPAE. Anversa, Abraham Ortelius - Plantin, 1592. € 1.500<br />
Incisione originale eseguita su rame, acquerellata<br />
a mano all’epoca, testo in latino al verso (mm<br />
465 x 345 l’impressione più margini).<br />
Impressa ad Anversa nel 1592 dal cartografo<br />
Abraham Ortelius, presso lo stampatore Plantin<br />
e inserita nell’opera “Theatrum Orbis Terrarum”.<br />
Interessante carta geografica raffigurante<br />
l’Europa. In alto a sinistra un toro e una figura<br />
allegorica sovrastano una lapide contenente la<br />
scritta “Europae”.<br />
Il Theatrum Orbis Terrarum (Teatro del mondo) è<br />
considerato il primo e completo atlante della cartografia<br />
moderna, impresso ad Anversa in prima<br />
edizione da Abraham Ortelius (*Anversa 1527 -<br />
†1598) nel 1570.<br />
Ottima conservazione e vivace coloritura coeva. Cornice in legno scuro con fascia interna pitturata<br />
nera.<br />
cfr. Koeman III, Ort. 27B.<br />
67
110. AFRICAE TABULA NOVA. Anversa, Abraham Ortelius - Plantin, 1592. € 1.500<br />
Incisione originale eseguita su rame, acquerellata a<br />
mano all’epoca, testo in latino al verso (mm 465 x<br />
345 l’impressione più margini).<br />
Impressa ad Anversa nel 1592 da Abraham Ortelius,<br />
presso lo stampatore Plantin e inserita nell’opera<br />
“Theatrum Orbis Terrarum”.<br />
Affascinante e dettagliata carta geografica raffigurante<br />
l’Africa. Mostri marini e scenografico cartiglio<br />
nella parte inferiore sinistra arricchisco la tavola.<br />
Perfetto stato conservativo della carta, dell’impressione<br />
e del colore. Cornice in legno scuro con fascia<br />
interna pitturata nera.<br />
cfr. Koeman III, Ort. 27B.<br />
111. STATO <strong>DI</strong> MILANO. Bologna, Fabio Magini, 1620. € 750<br />
Incisione originale eseguita su rame (mm 465 x 350<br />
l’impressione più ampi margini).<br />
Impressa a Bologna nel 1620 da Fabio Magini, dai<br />
disegni del padre, l’astronomo e cartografo Giovanni<br />
Antonio Magini (*1555 - †1617).<br />
Dettagliata carta geografica ricca di toponimi, raffigurante<br />
lo Stato di Milano. L’incisione è contenuta<br />
nell’opera “Atlante geografico d’Italia”, composta da<br />
61 tavole in foglio doppio, nel quale, procedendo da<br />
Nord a Sud, sono delineate tutte le regioni d’Italia,<br />
accompagnate da un commento di 24 pagine.<br />
In alto a destra il titolo inserito in decorativo cartiglio.<br />
Altro cartiglio in basso a destra contenente dedica all’Illustrissimo Duca di Feria.<br />
Scala distanziometrica nell’angolo superiore sinistro.<br />
Prima edizione.<br />
Buono stato di conservazione.<br />
112. REIPUBLICÆ GENUENSIS DUCA-<br />
TUS ET DOMINII, NOVA <strong>DI</strong>SCRIP. Amsterdam,<br />
Joannes Jansonius, 1630 circa. € 1.200<br />
Incisione originale eseguita su rame, acquerellata a<br />
mano all’epoca, testo in tedesco al verso (mm 493 x<br />
375 l’impressione più margini).<br />
Impressa ad Amsterdam nel 1630 circa da Joannes<br />
Jansonius (*1588 - †1664), inserita nell’opera “Atlantis<br />
Maioris Appendix sive pars altera” e successivamente<br />
a partire dal 1633 inserita nell’atlante di Gerard<br />
Mercator “Cosmographicae Meditationes”.<br />
Carta geografica raffigurante la Liguria.<br />
68
In basso al centro entro sontuoso e decorativo cartiglio il titolo sormontato da due grifoni alati che sostengono<br />
lo stemma, in basso a sinistra, scala distanziometrica. Rosa dei venti con riferimenti cardinali<br />
e velieri animano la carta.<br />
Perfetto stato di conservazione della carta, dell’impressione e del colore. Cornice in ciliegio scuro.<br />
cfr. Koeman II Me 35.<br />
113. NOVA TOTIUS TERRARUM ORBIS GEOGRAPHICA AC HYDROGRAPHICA<br />
TABULA. Amsterdam, Henricus Hondius, 1630. € 6.800<br />
Incisione originale eseguita su rame, acquerellata<br />
a mano all’epoca, testo in latino<br />
al verso.<br />
Impressa ad Amsterdam nel 1630 da Henricus<br />
Hondius (*Amsterdam 1597 - †1651)<br />
e inserita nell’atlante “Atlantis Maioris Appendix”.<br />
Raro e pittorico e planisfero, di scuola<br />
olandese del XVII secolo.<br />
La tavola è arricchita agli angoli dai ritratti<br />
di Giulio Cesare, Tolomeo, Mercatore e<br />
dello stesso cartografo Henricus Hondius.<br />
La scena è animata da ricche allegorie degli<br />
elementi naturali.<br />
Lungo tutto il lato superiore il titolo.<br />
Ottimo stato di conservazione della carta, dell’impressione e della splendida coloritura coeva.<br />
cfr. Koeman II Me 31A.<br />
114. ASIA NOVITER DELINEATA. Amsterdam, Guglielmus Blaeu, 1635. € 3.000<br />
Incisione originale eseguita su rame, acquerellata a mano all’epoca ai confini e nei particolari, testo in<br />
latino al verso (mm 550 x 410 l’impressione più ampi margini).<br />
Impressa ad Amsterdam nel 1635 da Guglielmus Blaeu (*1571 - †Amsterdam 1638) e inserita nell’opera<br />
“Theatrum Orbis Terrarum”.<br />
Rara carta geografica raffigurante l’Asia,<br />
ornata da una ricca bordura con nove<br />
vedute di città nella parte superiore e ai<br />
lati dieci vignette che mostrano coppie di<br />
personaggi vestiti con abiti locali dei diversi<br />
regni che la compongono.<br />
Oltre ai dettagli topografici, molti aspetti<br />
decorativi e folcloristici arricchiscono la<br />
carta: animali esotici tra i quali un elefante<br />
a nord della fonte del Gange e a sud della<br />
grande muraglia cinese. Un mostro marino<br />
nel Pacifico e un tritone che soffia nella<br />
conchiglia nell’Oceano Indiano assieme a<br />
molti velieri.<br />
Guglielmus Blaeu, cartografo, disegnatore<br />
69
e navigatore olandese, allievo di Tycho Brahe, fondò un’officina per la costruzione di globi nel 1599.<br />
Poco tempo dopo iniziò a pubblicare anche carte geografiche, giungendo nel 1630 alla creazione del<br />
primo atlante “Atlantis Appendix” e cinque anni dopo, della prima edizione in due tomi del “Atlas Novus”.<br />
Dopo la sua morte, nel 1638, a cura del figlio Johan si giunse nel 1662 alla pubblicazione del celebre<br />
“Atlas Maior” in 11 volumi. Nel 1672 un incendio distrusse l’officina e segnò la fine dell’attività.<br />
Buono stato conservativo della carta, dell’impressione e del colore. Tavola montata con cornice a doppio<br />
vetro.<br />
cfr. Koeman I BL 13 pag. 111.<br />
115. DUCATO <strong>DI</strong> PARMA ET <strong>DI</strong> PIACENZA. Amsterdam, Henricus Hondius, 1640<br />
circa. € 900<br />
Incisione originale eseguita su rame, acquerellata a<br />
mano all’epoca, testo in francese al verso (mm 495 x<br />
385 l’impressione più margini).<br />
Impressa ad Amsterdam nel 1640 circa da Henricus<br />
Hondius (*Amsterdam 1597 - †1651).<br />
Dettagliata carta geografica raffigurante il territorio<br />
di Parma, Piacenza e le zone circostanti.<br />
In basso a destra il titolo inserito entro sontuoso cartiglio<br />
arricchito da motivi vegetali, frutti e sfera armillare.<br />
In basso a sinistra scale distanziometriche entro<br />
edicola.<br />
Ottimo stato di conservazione.<br />
116. RHENUS FLUVIORUM EUROPÆ CELEBERRIMUS. Amsterdam, Guglielmus<br />
Blaeu, 1640. € 1.200<br />
Incisione originale eseguita su rame, finemente<br />
acquerellata a mano all’epoca (mm<br />
965 x 420 l’impressione più ampi margini).<br />
Impressa ad Amsterdam nel 1640 da Guglielmus<br />
Blaeu (*1571 - † 1638) e inserita<br />
nell’opera “Theatrum Orbis Terrarum”.<br />
Ricca carta geografia raffigurante il<br />
corso del fiume Reno e i territori che<br />
lambisce.<br />
In alto a destra dedica entro decorativo cartiglio con figura femminile che regge una bilancia e stemma<br />
nella parte superiore.<br />
Altro ricco cartiglio in basso a destra contornato da animali e figure allegoriche, compreso bacco, nudo<br />
e imberbe, seduto accanto ad un fauno.<br />
Dieci stemmi in alto sinistra, affiancati da undici putti con scale distanziometriche sottostanti.<br />
Ottimo stato di conservazione della carta, dell’impressione e del colore.<br />
cfr. Koeman I BL 21 A pag. 127.<br />
70
117. DANUBIUS FLUVIUS EUROPÆ MAXIUMUS. Amsterdam, Guglielmus Blaeu,<br />
1640. € 1.200<br />
Incisione originale eseguita su rame, acquerellata<br />
a Incisione originale eseguita su<br />
rame, acquerellata a mano all’epoca (mm<br />
965 x 415 l’impressione più ampi margini).<br />
Impressa ad Amsterdam nel 1640 da Guglielmus<br />
Blaeu (*1571 - †1638) e inserita<br />
nell’opera “Theatrum Orbis Terrarum”.<br />
Carta geografia raffigurante il corso del<br />
fiume Danubio, i suoi affluenti e i territori<br />
circostanti.<br />
Due decorativi cartigli rendono preziosa questa tavola. In alto a destra il titolo è animato dall’allegoria<br />
dell’Europa e un Imperatore sul lato sinistro e sull’altro lato il sultano ottomano e l’Asia, che rappresenta<br />
la lunga lotta tra le due potenze per il controllo della regione. Le scale distanziometriche in basso<br />
a sinistra sono contornate da divinità fluviali e putti, che rappresentano il possente fiume.<br />
Ottima conservazione.<br />
cfr. Koeman I BL 21 A pag. 127.<br />
118. STATO DEL PIEMONTE. Amsterdam, Guglielmus & Johan Blaeu, 1640. € 900<br />
Incisione originale eseguita su rame, acquerellata a mano<br />
all’epoca, con testo in spagnolo al verso (mm 500 x 390<br />
l’impressione più ampi margini).<br />
Impressa ad Amsterdam nel 1640 da Guglielmus Blaeu<br />
(*1571 - †1638) e Johan Blaeu (*1596 - †1673).<br />
Carta geografica raffigurante il Piemonte centrale e sud.<br />
In alto a destra decorativo cartiglio contenente il titolo con<br />
testa di cervo nella parte superiore.<br />
In basso a destra ricca edicola con scale distanziometriche,<br />
sormontata da corona.<br />
Buono stato di conservazione della carta, dell’impressione<br />
e del colore.<br />
cfr. Koeman I BL 35 A; Barrera, Il Piemonte nella cartografia del Cinquecento e Seicento, n° 24.<br />
119. TERRITORIO <strong>DI</strong> CREMONA. Amsterdam,<br />
Joannes Jansonius, 1647. € 900<br />
Incisione originale eseguita su rame, acquerellata a mano<br />
all’epoca, testo in tedesco al verso (mm 490 x 380 l’impressione<br />
più ampi margini).<br />
Impressa ad Amsterdam nel 1647 da Joannes Jansonius<br />
(*1588 - †1664) e inserita nell’opera “Atlas Novus sive Theatrum<br />
Orbis Terrarum”.<br />
Carta geografica raffigurante parte della Lombardia,<br />
in particolare i territori di Cremona, Mantova, Crema<br />
e Piacenza.<br />
71
In alto a destra titolo contenuto entro bellissimo cartiglio, vivacemente pitturato a mano all’epoca,<br />
animato da putti, donna con spighe di grano in mano, uomo con falce e fasci di grano e uva. Nella parte<br />
inferiore centrale del foglio, graziosa edicola con scale distanziometriche.<br />
Perfetto stato di conservazione della carta, dell’impressione e del colore.<br />
cfr. Koeman II Me 59.<br />
120. PRINCIPATUS PEDEMONTII DUCATUS… Amsterdam, Joannes Jansonius,<br />
1647. € 900<br />
Incisione originale eseguita su rame, acquerellata a mano<br />
all’epoca con testo in latino al verso (mm 530 x 415 l’impressione<br />
più ampi margini).<br />
Impressa ad Amsterdam nel 1647 da Joannes Jansonius<br />
(*1588 - †1664), inserita nell’opera “Atlas Novus sive Theatrum<br />
Orbis Terrarum”.<br />
Carta geografica raffigurante il Piemonte e una parte<br />
della Liguria.<br />
In basso a sinistra titolo entro sontuoso cartiglio. A destra<br />
scale distanziometriche inserite dentro edicola decorata e<br />
sormontata da un putto reggente un globo nella mano destra<br />
e un compasso in quella sinistra.<br />
Buono stato di conservazione della carta, dell’impressione e del colore. Minimo segno di ossidazione<br />
al verso.<br />
cfr. Koeman II Me 59.<br />
121. ATLAS COELESTIS SEU ARMONIA MACROCOSMICA. Amsterdam, Andrea<br />
Cellario - J. Jansonius - P. Schenk - G. Valk, 1660 - 1708.<br />
€ 2.500 - 2.700 per singola stampa<br />
Incisioni originali eseguite su rame, finemente<br />
acquerellate a mano all’epoca.<br />
• Orbium planetarum terram complectentium<br />
scenographia (mm 500<br />
x 430 l’impressione più ampi margini).<br />
Impressa ad Amsterdam nel 1660 da Joannes<br />
Jansonius e inserita nell’opera omonima<br />
di Andrea Cellario. Rara carta celeste raffigurante<br />
7 orbite planetarie, al centro delle<br />
quali è posizionata la terra, più un cerchio<br />
raffigurante i segni dello zodiaco. In alto a<br />
destra e a sinistra titolo in latino entro drappi<br />
sorretti da putti alati. In basso a sinistra una<br />
sfera divisa in 12 cerchi più piccoli, entro la<br />
quale è raffigurata la teoria Tolemaica, a destra<br />
quella di Ticho Brae.<br />
Prima edizione.<br />
• Planisphaerium arateum sive compages orbium mundanorum (mm 520 x 440 l’impressione<br />
più ampi margini).<br />
72
Impressa ad Amsterdam nel 1708 da Petrus Schenk e Gerard Valk, dai rami originali di Andrea Cellario.<br />
Rara carta celeste raffigurante le orbite dei pianeti. Entro il cerchio più grande e più esterno vi sono i 12<br />
simboli dello zodiaco, ai quali sono affiancate 12 figure umane corrispondenti. Al centro della sfera, la<br />
terra. In alto a sinistra e a destra il titolo entro due ampi drappi sorretti da putti alati. In basso ai lati due<br />
scene che rappresentano uomini di scienza intenti a studiare la terra.<br />
Terza edizione.<br />
• Typus aspectuum oppositionum et coniunctionum etz in planetis (mm 510 x 433 l’impressione<br />
più ampi margini).<br />
Impressa ad Amsterdam nel 1708 da Petrus Schenk e Gerard Valk, dai rami originali di Andrea Cellario.<br />
Carta celeste raffigurante le opposizioni e le congiunzioni tra i pianeti, il cerchio più esterno è diviso<br />
in 12 parti entro ognuna delle quali si trova un segno dello zodiaco. In alto ai lati il titolo entro drappi<br />
sorretti da putti alati. In basso ai lati due mezze lune, con diagrammi e figure allegoriche reggenti nastri<br />
con scritte.<br />
Terza edizione.<br />
Andrea Cellario (*1596 - †1665) fu un celebre cartografo e astronomo del XVII secolo. Senza ombra<br />
di dubbio, l’opera sua più famosa è la presente (dalla quale sono tratte le tavole proposte) l’Atlas Coelestis<br />
seu Armonia Macrocosmica, dove egli propone e compara tutte le teorie astronomiche, quella<br />
tolemaica, copernicana e quella di Tycho Brahe, le descrive, le raffigura e ne presenta i vantaggi senza<br />
mai affermare la supremazia di una sull’altra.<br />
Rare e affascinanti carte astronomiche di gran pregio collezionistico.<br />
Perfetto stato di conservazione degli esemplari.<br />
cfr. Koemann II 32.<br />
122. DUCATO OVERO TERRITORIO <strong>DI</strong> MILANO. Amsterdam, Guglielmus Blaeu,<br />
1663. € 900<br />
Incisione originale eseguita su rame, acquerellata a mano<br />
all’epoca, con testo in olandese al verso (mm 510 x 385 l’impressione<br />
più ampi margini).<br />
Impressa ad Amsterdam nel 1663 da Guglielmus Blaeu<br />
(*1571 - †1638), basata sulla cartografia di Giovanni Antonio<br />
Magini (*Padova 1555 - †Bologna 1617 e inserita nell’opera<br />
“Atlas Major”.<br />
Carta geografica del territorio di Milano. In alto a sinistra<br />
il titolo entro sontuoso cartiglio sorretto da due figure. Sotto<br />
scala distanziometrica.<br />
Ottimo stato di conservazione.<br />
cfr. Koeman I, BL 58 [230] pag. 263.<br />
123. ALTA LOMBAR<strong>DI</strong>A, E STATI AD ESSA CIRCONVICINI. Roma, Giorgio Widman<br />
- Giovanni Domenico De Rossi, 1680. € 1.100<br />
Incisione originale eseguita su rame, acquerellata a mano all’epoca lungo i confini (mm 570 x 445 circa<br />
l’impressione).<br />
Impressa a Roma nel 1680 da Giorgio Widman, su disegno di Giacomo Cantelli da Vignola, presso lo<br />
stampatore Giovanni Domenico De Rossi, inserita nell’atlante intitolato “Mercurio Geografico”.<br />
Dettagliata carta geografica raffigurante la Lombardia, il Piemonte e la Liguria.<br />
Nell’angolo inferiore sinistro, entro cartigli riccamente ornati, dedica di Giovanni Giacomo de Rossi al<br />
73
lombardo monsignor Girolamo Peregrini, cameriere segreto di<br />
papa Innocenzo XI, sormontata da uno stemma cardinalizio<br />
e il titolo. In basso a destra legenda esplicativa dei simboli e<br />
scale distanziometriche. Il margine è graduato su tutto il perimetro.<br />
Giacomo Cantelli (*Vignola 1643 - †Modena 1695) fu geografo<br />
e bibliotecario di corte presso il Duca di Modena Francesco<br />
II.<br />
Magnifico esemplare in nitida impressione su carta vergellata<br />
con filigrana con bussola.<br />
124. IL PIEMONTE, SOTTO NOME DEL<br />
QUALE VENGONO COMPRESI IL DUCA-<br />
TO D’AUOSTA, IL PRINCIPATO <strong>DI</strong> PIE-<br />
MONTE, LA SIGNORIA <strong>DI</strong> VERCELLI, LI<br />
MARCHESATI <strong>DI</strong> SUSA... Roma, Antonio<br />
Barbey - Giovanni Domenico de Rossi, 1691.<br />
€ 5.200<br />
Incisione originale eseguita su rame su 4 fogli (mm<br />
1063 x 840 l’impressione più margini).<br />
Impressa a Roma nel 1691 da Antonio Barbey su disegno<br />
di Giacomo Cantelli presso Giovanni Domenico<br />
de Rossi erede di Giovanni Giacomo de Rossi.<br />
Importante carta geografica raffigurante il Piemonte,<br />
una minima parte della Lombardia e la Liguria<br />
di Ponente.<br />
In alto a sinistra entro cartiglio con stemma dedica Al<br />
Cardinale Giovanni Franco Albani. In basso a sinistra<br />
entro drappo con testa leonina legenda con 15 richiami<br />
In alto a destra scala distanziometrica. In basso a<br />
destra titolo entro drappo sostenuto da due putti alati, accanto vascelli che navigano in acque marine.<br />
Buono stato di conservazione.<br />
cfr. Barrera, Il Piemonte nella cartografia del Settecento, n° 58.<br />
125. PARTIE DU DUCHÉ DE MILAN LA<br />
PRINCIPAUTÉ DE PIÉMONT LE MON-<br />
TFERRAT ET LA REPUBLIQUE DE GE-<br />
NES. Parigi, Hubert Jaillot, 1692. € 1.200<br />
Incisione originale eseguita su rame acquerellata a<br />
mano all’epoca (mm 735 x 548 l’impressione più<br />
ampi margini).<br />
Impressa a Parigi nel 1692 presso lo stampatore Hubert<br />
Jaillot dai disegni di Nicolas Sanson.<br />
Interessante carta geografica raffigurante la Liguria,<br />
molto dettagliata a livello topografico.<br />
74
Titolo extra margini nella parte superiore della lastra. In alto a destra decorativo cartiglio con putti e<br />
stemma centrale sormontato da corona. In basso a destra scale distanziometriche entro edicola.<br />
H. Jaillot (*Parigi 1632 - †1712), cartografo e stampatore francese del XVII secolo, collaborò con Sanson,<br />
stampando assieme e dopo la sua morte un certo numero di atlanti.<br />
N. Sanson (*Abbeville 1600 - †Parigi 1667), geografo del Re di Francia, è considerato il fondatore<br />
della scuola francese di cartografia. Disegnò e produsse oltre trecento mappe. Alla sua morte l’attività<br />
cartografica proseguì in parte grazie al figlio, Guillaume Sanson (*Parigi 1633 - †1703).<br />
Perfetto stato di conservazione della carta, dell’impressione e del colore.<br />
cfr. Barrera, il Piemonte nella cartografia del Settecento, n° 7; Pastoureau 246.<br />
126. PRINCIPAUTÉ DE PIEMONT SEI-<br />
GNEUIRIE DE VERCEIL DUCHÉ OU<br />
VAL D’AOUST MARQUISAT D’IVREÉ,<br />
MARQUISAT DE SUSE COMTÉ D’AST,<br />
COMTÉ DE TARANTAISE, LE CANA-<br />
VEZ, COMTÉ DE MORIENNE ET LE<br />
MONFERRAT. Parigi, Nicolas De Fer, 1693.<br />
€ 3.900<br />
Incisione originale eseguita su rame su 4 fogli, acquerellata<br />
a mano ai confini (mm 950 x 790 l’impressione<br />
più margini).<br />
Impressa a Parigi nel 1693 da Nicolas De Fer<br />
(*Parigi 1646 - †1720).<br />
Importante carta geografica, raffigurante il<br />
Piemonte e una parte della Liguria.<br />
In alto al centro titolo in francese su festone. In<br />
alto a destra scala distanziometrica entro drappo<br />
con stemma alla base. In basso a destra cartiglio<br />
decorativo con titolo accompagnato da figure allegoriche<br />
e corona sulla parte superiore. In basso a sinistra scena militare con descrizione della Contea di<br />
Nizza. Nel margine centrale sinistro scale distanziometriche.<br />
Perfetta conservazione.<br />
cfr. Barrera, Il Piemonte nella cartografia del Settecento, n° 98.<br />
127. NOVISSIMA DESCRIPTIO TABULÆ<br />
GENERALIS DUCATUS SABAU<strong>DI</strong>Æ PRIN-<br />
CIPATUS PEDEMONTII … Amsterdam, Iustus<br />
Dankerts, 1696. € 1.000<br />
Incisione originale eseguita su rame, acquerellata a mano<br />
all’epoca, (mm 591 x 505 l’impressione più ampi margini).<br />
Impressa ad Amsterdam nel 1696 da Iustus Dankerts<br />
(*Amsterdam 1635 - †1701), inserita nell’Atlas del cartografo.<br />
Carta geografica raffigurante il Piemonte, una parte<br />
della costa ligure e della Lombardia.<br />
75
Titolo entro grande cartiglio, decorato con putti alati che sorreggono stemma, a lato scale distanziometriche<br />
entro edicola sormontata da putto che sorregge stemmi.<br />
Buono stato di conservazione della carta, dell’impressione e del colore. Minimi restauri abilmente<br />
eseguiti al verso, lungo i margini.<br />
cfr. Koeman II Dan 3.<br />
128. BELLI TYPUS IN ITALIA VICTRICIS AQUILÆ PROGRESSUS IN STATU<br />
ME<strong>DI</strong>OLANENSIS ET DUCATU MANTUAE. Norimberga, Johann Baptist Homann,<br />
1702 - 1725 circa. € 1.000<br />
Incisione originale eseguita su rame acquerellata a mano<br />
all’epoca (mm 545 x 470 l’impressione più margini).<br />
Impressa a Norimberga tra il 1702 e il 1725 circa da<br />
Johann Baptist Homann (*1664 - †1724).<br />
Dettagliata carta geografica dell’Italia settentrionale<br />
raffigurante i territori dello Stato Mediolanense e del<br />
Ducato di Mantova. In particolare sono evidenziati gli<br />
eventi militari sul territorio nel primo e secondo decennio<br />
del XVIII secolo, sottolineando le fortificazioni di<br />
Milano, Pavia, Alessandria, Genova, Cremona, Mantova,<br />
Crema, Casale, Piacenza.<br />
Scenografico cartiglio allegorico in basso a destra con titoli<br />
inseriti entro maestoso drappo, sormontato da aquila<br />
e soretto da tre personaggi, uno dei quali sostiene a sua<br />
volta una pianta di Mantova. Precede il cartiglio una piccola veduta della battaglia di Cremona.<br />
Ottima conservazione della carta, del colore e dell’impressione.<br />
129. L’ITALIE <strong>DI</strong>VISÉE EN SES ESTATS. Parigi, Peter Starckman, 1707. € 1.100<br />
Incisione originale eseguita su rame, acquerellata<br />
a mano all’epoca (mm 620 x<br />
455 l’impressione più margini).<br />
Impressa a Parigi nel 1707 da Peter Starckman,<br />
su disegno di Nicolas De Fer<br />
(*Parigi 1646 - †1720) e inserita in “Atlas<br />
Curieux où le Monde représenté dans<br />
les cartes générales et particulières du<br />
Ciel et de la Terre”.<br />
Carta geografica raffigurante l’Italia,<br />
arricchita sui due lati dagli stemmi dei<br />
principali stati che la componevano.<br />
In alto al destra titolo entro ricco cartiglio.<br />
In basso a destra, entro edicola, scale<br />
distanziometriche.<br />
Nella parte inferiore sinistra lapide contenente<br />
longitudini e latitudini dei principali luoghi.<br />
Ottima conservazione della carta, dell’impressione e del colore. Cornice in legno con venature rossicce.<br />
76
130. LE PIEMONT SUIVANT LES NOUVELLES OBSERVATIONS. Leida, Pieter Vander<br />
Aa, 1714. € 300<br />
Incisione originale eseguita su rame (mm 310 x 230 l’impressione<br />
più margini).<br />
Impressa a Leida nel 1714 da Pieter Vander Aa.<br />
Dettagliata carta geografica del Piemonte e dei territori<br />
confinanti, la Savoia, la Provenza, il Delfinato e la Contea<br />
di Nizza.<br />
In alto a sinistra il titolo inserito entro ampio drappo e sullo<br />
sfondo veduta animata da personaggi. Sotto scale grafiche.<br />
Buono stato di conservazione della carta e dell’impressione.<br />
131. MAPPA GEOGRAFICA ESATTISSIMA DELLE PROVINCIE DEL TORTONE-<br />
SE, PAVESE ALESSANDRINO CONTENUTE DAL CORSO DEL FIUME PO, TA-<br />
NARO E TIDONE CON L’ADJACENTI MONTAGNE DELLA LIGURIA. Milano,<br />
Marco Antonio Dal Re, 1720 - 1730 circa.<br />
p.a.r.<br />
Incisione originale eseguita su rame su 4 fogli<br />
(mm 1016 x 735 l’impressione più ampi margini).<br />
Impressa a Milano nel 1720 - 1730 circa presso<br />
l’incisore Marco Antonio Dal Re, tratta dal disegno<br />
di Joseph Chafrion.<br />
Carta geografica di grande rarità raffigurante<br />
le province di Tortona, Pavia, Alessandria<br />
e Asti, sconosciuta alle bibliografie e curiosamente<br />
ruotata di 180° rispetto al nord.<br />
In alto a sinistra drappo sorretto da due putti contenente<br />
legenda. In alto a destra cartiglio raffigurante<br />
la Liguria di levante e la parte sud del Piemonte<br />
con titoli. In basso a sinistra scala distanziometrica in miglia italiane sovrastata da figure allegoriche.<br />
Marco Antonio Dal Re (*1697 - †?) si trasferì a Milano giovanissimo nel 1723 dopo un soggiorno a<br />
Cremona, dove già svolgeva l’attività di incisore.<br />
Joseph Chafrion (*1653 - †1698) trascorse la vita a Genova facendo l’incisore.<br />
Ottimo stato conservativo della carta e dell’impressione.<br />
132. INSULÆ ET REGNI SICILIÆ NOVISSIMA<br />
TABULA. Amsterdam, Guillaume De L’Isle, 1725.<br />
€ 1.500<br />
Incisione originale eseguita su rame, acquerellata a mano<br />
all’epoca (mm 590 x 500 l’impressione più margini).<br />
Impressa ad Amsterdam nel 1725 da Guillaume De L’Isle<br />
(*1675 - †1726) su disegno di Joachim Ottens (1663 - 1719)<br />
e inserita nell’opera “Atlas Major”.<br />
Dettagliata carta geografica della Sicilia, inserita entro<br />
cornice graduata ai margini.<br />
77
Lungo la parte superiore, su due righe, il titolo in latino. Curiosamente l’Etna è in eruzione assieme ad<br />
innumerevoli dettagli topografici.<br />
In basso a sinistra, entro riquadro carta geografica dell’isola di Malta e di Gozzo, con scale distanziometriche<br />
e legenda.<br />
In basso a destra riquadro con ampia legenda e scale distanziometriche.<br />
Ottima conservazione della carta, dell’impressione e del colore. Cornice in legno biondo.<br />
133. L’ITALIE PUBBLIÉE SOUS LES AUSPICES DE<br />
MONSEIGNEUR LE DUC D’ORLEANS. Parigi, Jean<br />
Baptiste Bourguignon D’Anville, 1743. € 1.200<br />
Incisione originale eseguita su rame, su due fogli non uniti, acquerellata<br />
a mano all’epoca (mm 705 x 455 circa l’impressione di<br />
ogni singolo foglio più margini).<br />
Impressa a Parigi nel 1743 dal geografo e cartografo francese<br />
Jean Baptiste Bourguignon D’Anville (*Parigi 1697 - †1782).<br />
Imponente carta geografica dell’Italia.<br />
Maestoso drappo in alto a destra animato da figure sacro e allegoriche:<br />
la Lupa mentre allatta Romolo e Remo, il Po adagiato tra<br />
le acque e una figura femminile uscente da nubi e reggente croce<br />
nella parte alta.<br />
In basso a sinistra undici scale distanziometriche.<br />
Perfetta conservazione della carta, dell’impressione e del colore.<br />
134. CARTA GENERALE DELLE OPERAZIONI SEGUITE NELLA CAMPAGNA<br />
DEL 1744 TRA L’ARMATA <strong>DI</strong> S. M. E QUELLA DE’ GALLISPANI. 1750 circa .€ 3.800<br />
Disegno originale, eseguito a china e acquerello, firmato Bergalli<br />
nell’angolo inferiore destro (mm 680 x 960 il foglio).<br />
Dettagliata carta geografica manoscritta, della metà del settecento,<br />
raffigurante i territori del Piemonte occidentale e della Liguria<br />
di Ponente, dalla valle di Susa alla costa ligure, passando per<br />
i territori di Cuneo, con i riferimenti militari dei combattimenti<br />
avvenuti nel 1744 tra gli eserciti franco-spagnoli e i piemontesi.<br />
In alto a destra il titolo seguito da un esteso indice esplicativo.<br />
Nell’angolo inferiore destro scala distanziometrica affiancata da<br />
timbro del Corpo di Stato Maggiore impresso a secco, ripetuto al<br />
verso ma impresso in tinta blu. Rosa dei venti a destra.<br />
La data dell’inizio dell’assedio, contro i bastioni della città di Cuneo<br />
è il 15 settembre 1744.<br />
Il 29 settembre il Re arrivò da Saluzzo con 25000 uomini per soccorrere<br />
i 4089 soldati a difesa della città. Il 30 settembre l’esercito<br />
si schierò a Madonna dell’Olmo e lì combatté una feroce battaglia<br />
contro i nemici galloispanici, che pur uscendone vincitori, saranno<br />
molto indeboliti. I ventuno giorni successivi di guerra furono più facili per i piemontesi e il 21 ottobre il<br />
consiglio di guerra franco-spagnola decise di concludere l’assedio.<br />
Importante documento storico e militare-cartografico in perfetto stato conservativo. Cornice in legno<br />
del ’900 con borchie floreali in ottone ai quattro angoli.<br />
78
135. TAB. GEOGR. EUROPAE AD EMENDATIORA QUAE AD HUC PRO<strong>DI</strong>ERUNT<br />
EXEMPLA IUSSU ACAD. REG. SCIENT. ET ELEG. LITT. PRUSS. DESCRIPTA.<br />
Berlino, Christian Ludewig Kunst, 1760. € 500<br />
Incisione originale eseguita su rame, acquerellata a mano all’epoca (mm 390 x 340 l’impressione più<br />
margini).<br />
Impressa a Berlino nel 1760 presso lo stampatore Christian Ludewig Kunst e inserita nell’opera del<br />
matematico Leonhard Euler (*Basilea 1707 - †San Pietroburgo 1783) “Geographischer Atlas bestehend<br />
in 44 Land-Charten…”.<br />
Carta geografica dell’Europa, inserita entro cornice graduata proveniente da uno dei primi atlanti<br />
tedeschi ideati per uso scolastico.<br />
Buono stato di conservazione della carta, dell’impressione e del colore.<br />
136. TAVOLE ASTRONOMICHE. Parigi, Claude Buy de Mornas - L. C. Desnos, 1761.<br />
€ 320 - 420 per singola stampa<br />
Dodici incisioni originali eseguite su rame, acquerellate<br />
a mano all’epoca su alcuni particolari (mm 535 x 365<br />
l’impressione più margini).<br />
Impresse a Parigi nel 1761 da Claude Buy de Mornas,<br />
presso lo stampatore L. C. Desnos e inserite nell’opera<br />
“Atlas Méthodique et Elémentaire de Géographie et<br />
d’Histoire”.<br />
Tutte le tavole sono finemente incise e racchiuse in<br />
una cornice attraversata da ghirlande di fiori e strumenti<br />
astronomici, accompagnate da due grandi colonne di<br />
testo in francese e raffigurano i pianeti, sistemi planetari,<br />
eclissi di luna e di sole, diagrammi celesti, etc.<br />
• Des planètes en particulier.<br />
• Systême de Descartes.<br />
• Centre du monde. Systême de Ptolomée et de Ticho-Brahe.<br />
• Zônes.<br />
• Histoire de la découverte des mondes nouveau et<br />
inconnu.<br />
• Diversità des ombres.<br />
• Des planètes subalternes et de la paralaxe.<br />
• De l’aërologie.<br />
• Observations.<br />
• Colures, tropiques, cercles polaires, et leurs usages.<br />
• Explications des saisons.<br />
• Des planètes.<br />
Claude Buy de Mornas fu geografo del Re Luigi XVI e del Duca di Berry. Contribuì a facilitare lo<br />
studio di questa scienza nel XVIII secolo.<br />
Ottimo stato conservativo.<br />
79
137. LES ESTATS DE SAVOYE ET DE PIÉMONT. Parigi, Jean Dezauche, 1784. € 950<br />
Incisione originale eseguita su rame, acquerellata a mano<br />
all’epoca (mm 470 x 650 l’impressione più ampi margini<br />
Impressa a Parigi nel 1784 dallo stampatore Jean Dezauche,<br />
utilizzando il rame originale del 1707 di Hubert<br />
Jaillot (*Parigi 1632 - †1712).<br />
Dettagliata e pittorica carta geografica del Piemonte e<br />
della Savoia, eseguita con grande ricchezza di particolari.<br />
In alto a destra titolo racchiuso entro sontuoso cartiglio,<br />
con alla base la Dora e il Po, sovrastato da stemma e<br />
corona Reale, sorretto da figure angeliche.<br />
Lungo la parte inferiore la scritta “Le Duché d’Avost, la<br />
Seigneurie de Verceil, le Marquisat d’Yvrée”.<br />
Jean Dezauche impresse alcune carte geografiche traendo<br />
spunto dai rami originali degli innovativi cartografi<br />
Guillaume De l’Isle (*1675 - †1726) e di suo genero Philippe<br />
Buache (*1700 - †1773).<br />
Buona conservazione della carta, del colore e dell’impressione.<br />
cfr. Barrera, Il Piemonte nella cartografia del Settecento,<br />
n° 80 (cita l’edizione del 1707).<br />
138. TABULA PEDEMONTII ANTIQUI, ET ME<strong>DI</strong>I ÆVI.<br />
Torino, Pietro Amati e Pio Tela, 1811. € 400<br />
Incisione originale eseguita su rame, intelata all’epoca (mm 480 x 655<br />
l’impressione più margini).<br />
Impressa a Torino nel 1811 da Pietro Amati e Pio Tela su disegno di<br />
Lirelli.<br />
Carta geografica del Piemonte.<br />
In basso a destra il titolo inserito entro ovale. Sotto scale distanziometriche.<br />
Perfetta conservazione della carta, dell’impressione e del colore.<br />
139. CARTA GEOGRAFICA POSTALE DEL PIEMONTE SAVOJA<br />
E GENOVESATO. Cremona, Luigi Demicheli, 1849. € 230<br />
Incisione originale eseguita su rame (mm 340 x 340 l’impressione più<br />
margini).<br />
Impressa a Cremona nel 1849 presso Luigi Demicheli.<br />
Carta geografica del Piemonte, della Savoia e del Genovesato.<br />
Interessante è la classificazione delle strade in postali, secondarie, cavalcabili<br />
e le indicazioni delle stazioni e delle corse postali.<br />
In alto a destra titolo contornato da volute.<br />
Legenda entro riquadro posizionato nell’angolo inferiore sinistro. Scale distanziometriche nella parte<br />
inferiore destra.<br />
Ottimo stato conservativo della carta e dell’impressione.<br />
80
140. <strong>CARTE</strong> MILITAIRE DES ALPES. Parigi, F. P. Michel, 1820. € 2.350<br />
Incisioni origiali eseguite su rame, acquerellate<br />
a mano all’epoca ai confini e nei particolari,<br />
formanti una grande carta di dimesnsioni totali<br />
(mm 1920 x 1960).<br />
Impressa a Parigi nel 1820 da F. P. Michel dai<br />
disegni di J. B. S. Raymond.<br />
Fogli intelati all’epoca più volte ripiegati e suddivisi<br />
in 13 parti numerate (mm 644 x 485 ogni<br />
foglio).<br />
Imponente grande carta topografica militare<br />
delle Alpi comprendente i territori del Piemonte,<br />
della Savoia, della Contea di Nizza,<br />
del Ducato di Genova e di Milano e le zone<br />
confinanti.<br />
12 mappe con contorni acquerellati a mano<br />
all’epoca. La grande mappa è in scala 1:200.000<br />
e comprende città, borghi, villaggi e strade.<br />
Grande titolo entro riquadratura sistemato nella<br />
parte sinistra della tavola num. 10. La tavola n°<br />
13 è quella usata per l’assemblaggio, con titoli<br />
in alto e al centro, due figure mitologiche contrapposte<br />
ai lati e scale distanziometriche lungo il lato inferiore.<br />
Ottimo stato conservativo della carta, della tela e della custodia dell’epoca in cartonaggio marmorizzato.<br />
141. LA CHAINE DU MONT-BLANC. Berna, fratelli Kümmerly, 1896. € 1.100<br />
Incisione originale eseguita su acciaio, acquerellata a mano e intelata all’epoca (mm 1115 x 595 il<br />
foglio).<br />
Impressa a Berna nel 1896 dai fratelli Kümmerly, dai disegni dell’Ingegnere X. Imfeld e commissionata<br />
dal presidente del Club Alpino Svizzero, Albert Barbey.<br />
Carta topografica ricca di particolari raffigurante<br />
il massiccio del Monte Bianco e le zone<br />
circostanti, con le misurazioni, i rilievi e i riferimenti<br />
topografici, ideata da una delle più<br />
apprezzate guide alpine dell’epoca, Louis Kurz.<br />
Nell’angolo inferiore destro i titoli in francese,<br />
affiancati a sinistra da scala distanziometrica.<br />
Abbreviazioni e osservazioni nella parte inferiore<br />
sinistra.<br />
Nel presente esemplare sono state aggiunte le<br />
curve di livello, come si evince nella parte inferiore<br />
della carta, dove compare l’annotazione.<br />
Non menzionata nella bibliografia Priuli Noussan.<br />
Ottima conservazione. Cornice in legno biondo.<br />
81
<strong>STAMPE</strong> DECORATIVE, <strong>DI</strong>SEGNI, MAESTRI,<br />
AFFICHES E VARIE<br />
Presso la libreria sono disponibili stampe originali, litografie e disegni di vario argomento<br />
e soggetto, eseguiti da artisti e maestri italiani e stranieri dal XV al XX secolo.<br />
Gli esemplari qui di seguito descritti rappresentano solamente una minima parte del materiale<br />
presente in bottega.<br />
142. MANTEGNA, Andrea. Baccanale con Sileno. 1470 - 1480 circa. p.a.r.<br />
Incisione originale eseguita a tecnica mista bulino e puntasecca (mm 445 x 290 il foglio).<br />
Suggestiva incisione di maestro italiano, impressa tra il 1470 e il 1480 da Andrea Mantenga (*Isola<br />
di Carturo 1431 - †Mantova 1506) raffigurante momenti di beato abbandono ai vizi: Il Baccanale è<br />
incentrato su un grasso Sileno, trasportato da due uomini e incoronato da un Satiro, mentre un secondo<br />
sta salendo sulla schiena di un uomo. A sinistra e a destra si trovano due suonatori.<br />
Lo sfondo scuro fa risaltare le figure chiare e i personaggi come rilievi scultorei.<br />
Per l’analogia di forma e dimensioni si ipotizza che questo soggetto sia stato concepito dal Mantenga<br />
come un tutt’uno con un’altra conosciuta opera: il “Baccanale con il tino”. La pozza di vino che si vede<br />
nella parte bassa sinistra è la stessa che si trova all’estrema destra dell’altra stampa citata. Inoltre la<br />
presenza alle estremità apposte di due figure che guardano verso l’esterno, un putto nella stampa con<br />
il tino ed un suonatore di flauto in quella qui in esame, suggerisce l’impressione di una scena che si<br />
sviluppa come una lunga esecuzione orizzontale.<br />
Magnifica prova in nitida impressione, su carta vergellata con filigrana con piccolo cerchio.<br />
Esemplare di notevole interesse per il soggetto raffigurato, in buono stato di conservazione. L’esemplare<br />
è stato rifilato al limite dell’impressione.<br />
cfr. Landau-Boorsch 75.<br />
82
143. <strong>DI</strong>SEGNO. Centro Italia, Giuseppe Diamantini,<br />
seconda metà del XVII sec. € 2.800<br />
Disegno originale eseguito a inchiostro di seppia e matita, su<br />
foglio spesso di carta (mm 245 x 365 il foglio).<br />
Raffinato e complesso disegno attribuibile alla penna del pittore<br />
Giuseppe Diamantini.<br />
Esecuzione grafica significativa e riconducibile alla personalità<br />
dell’abile e conosciuto artista, al quale sono state dedicate alcune<br />
mostre in territorio italiano.<br />
Giuseppe Diamantini (*Fossombrone 1621 - †1705) fu pittore<br />
e incisore. All’artista sono attribuite 60 incisioni di argomento<br />
mitologico, religioso e classico e alcuni capolavori di pittura e<br />
affrescatura di alcune importanti chiese della città di Venezia.<br />
Buono stato conservativo.<br />
cfr. Benezit IV 545.<br />
144. FIORI. Venezia, Vincenzo Valgrisi, 1568. € 250 per singola stampa<br />
Xilografie originali finemente acquerellate a mano all’epoca.<br />
Impresse a Venezia nel 1568 presso lo stampatore Vincenzo Valgrisi e inserite nell’opera del medico<br />
e umanista Pietro Andrea Mattioli (*Siena 1501 - †Trento 1578) “Discorsi, nei sei libri della Materia<br />
Medicinale di Pedacio Dioscoride Anazarbeo”.<br />
Tavole delineate con arte ed ingegno da Giorgio Liberale da Udine e intagliate da Wolfang Meyerpeck.<br />
Uno dei più importanti studi a fine curativo-farmacologico alla portata dei barbieri, degli erbolai e degli<br />
speziali, oltre che dei medici e botanici.<br />
Dettagliate raffigurazioni scientifiche di piante, fiori e erbe medicinali, con testo sottostante o sovrastante<br />
in italiano.<br />
• Genestra.<br />
• Camedrio.<br />
• Apocino serpeggiante.<br />
• Elice.<br />
• Glasto domestico.<br />
• Un’altra fumaria.<br />
• Lichnide.<br />
• Colchido florido.<br />
• Xiride.<br />
• Pitiusa.<br />
• Semprevivo minore.<br />
• Sidebite quarta.<br />
• Hormino salvatico.<br />
• Maro.<br />
• Un altro verbasco.<br />
• Ocimoide.<br />
• Assenzo marino.<br />
• Narciso.<br />
• Filipendula.<br />
Perfetto stato di conservazione della carta, dell’impressione e dell’acquarellatura di ogni singola tavola.<br />
83
145. LA PASSIONE <strong>DI</strong> NOSTRO SIGNORE. Anversa, Pieter De Jode, 1590.<br />
€ 250 per singola stampa<br />
Incisioni originali eseguite al bulino, su carta<br />
vergellata (mm 135 x 215 circa l’impressione<br />
più margini).<br />
Impresse ad Anversa nel 1590 da Pieter De<br />
Jode e inserite nell’opera “Iesu Christi passionis<br />
et resurrectionis”.<br />
Gli episodi riportati nelle tavole sono ispirati<br />
al ciclo della Passione di Cristo: la lavanda<br />
dei piedi, Gesù nel giardino degli Ulivi,<br />
il bacio di Giuda, Gesù deriso dai soldati,<br />
Gesù inchiodato alla croce, Gesù morente…<br />
Tavole di grande finezza pittorica e incisoria<br />
eseguite da Pietro De Jode, detto il Vecchio,<br />
disegnatore ed intagliatore, nato ad Anversa<br />
nel 1570 e morto nel 1634, il quale apprese i<br />
principi dell’incisione da Enrico Golzius. Perfezionò la tecnica in Italia dove incise rami di conosciuti<br />
maestri. Tornato ad Anversa nel 1601 continuò ad incidere per artisti olandesi.<br />
Ottima conservazione di ogni singola tavola.<br />
cfr. Benezit VII 548.<br />
146. L’ADORAZIONE DEI MAGI. Parigi, Lucas Vorsterman il giovane, 1655 - 1660 circa.<br />
€ 1.350<br />
Incisione originale eseguita all’acquaforte su<br />
carta vergellata (mm 755 x 565 l’impressione<br />
più margini).<br />
Impressa a Parigi nel 1655 - 1660 circa da<br />
Lucas Vorsterman il giovane (Anversa 1624 -<br />
1667) su disegno di Pieter Paul Rubens (*Siegen<br />
1577 - †Anversa 1640).<br />
Raffinata esecuzione incisoria raffigurante<br />
l’adorazione dei Magi, impressa da abile e<br />
conosciuto artista fiammingo.<br />
In primo piano, stanno in piedi San Giuseppe<br />
e la Beata Vergine che regge il Bambino,<br />
il quale poggia la piccola mano sinistra sulla<br />
testa calva del primo Re, che gli bacia il piedino.<br />
Accanto si nota altro Re dalla lunga barba<br />
con il turbante in capo, alle sue spalle il terzo Magio che tiene la mani alla fascia, che lo cinge ed il suo<br />
paggio soffia entro il turibolo per mantener accesa la fiamma.<br />
Una miriade di dettagli naturalistici e di costume creano un effetto vibrante dove l’occhio dello spettatore<br />
si sposta da un particolare all’altro. I personaggi si sovrappongono in maniera festosa, creando un<br />
insieme irreale e fiabesco.<br />
Corre lungo il lato inferiore la dedicatoria e il titolo.<br />
Buono stato di conservazione della carta e dell’impressione. Cornice in ciliegio.<br />
cfr. Benezit XIV 344.<br />
84
147. VIENI <strong>DI</strong> QUESTO CASCIO... NON TI <strong>DI</strong>SPIACCIA IL PIACENTIN FOR-<br />
MAGGIO. Roma, Giuseppe Maria Mitelli, 1660. € 250<br />
Incisione originale eseguita al’acquaforte (mm 205 x 290 l’impressione<br />
più ampi margini).<br />
Impressa a Roma nel 1660 da Giuseppe Maria Mitelli (*Bologna 1634<br />
- †1718), tratta dall’opera “Di Bologna l’arti per via d’Anibal Caraci<br />
disegnate, intagliate, et offerte [...] da Gioseppe Maria Mittelli”.<br />
Esecuzione incisoria di qualità e finezza raffigurante un venditore<br />
di formaggio.<br />
Nella parte inferiore il titolo: “Vieni: di questo cascio havrai buon saggio,/Se<br />
vorrai saporir dolci bevande/Se vorrai regallar condir vivande/<br />
Non ti dispiaccia il piacentin formaggio”.<br />
Giuseppe Maria, figlio del pittore Agostino Mitelli fu a sua volta pittore,<br />
ma soprattutto fu uno dei più prolifici incisori del Seicento. Riprodusse<br />
a olio capolavori dei Carracci, del Guercino e di altri insigni<br />
pittori bolognesi. Realizzò allacquaforte una straordinaria quantità<br />
di soggetti di ogni genere: scene di vita popolare, allegorie, giochi di<br />
società, satire politiche, etc.<br />
Buono stato conservativo della carta e dell’impressione. Piccolo restauro nella parte inferiore destra.<br />
148. LORENZINI, Giovanni Antonio - PASINELLI, Lorenzo. San Giovanni predica nel<br />
deserto. Bologna, 1690 - 1700 circa. € 1.550<br />
Incisione originale eseguita all’acquaforte<br />
(mm 802 x 466 l’impressione<br />
più 2 - 3 cm di margine).<br />
Impressa a Bologna nel 1700 circa<br />
da Giovanni Antonio Lorenzini e<br />
disegnata da Lorenzo Pasinelli.<br />
Suggestiva prova di abile maestro<br />
bolognese.<br />
Giovanni Antonio Lorenzini (*Bologna<br />
1665 - †1740) pittore e incisore<br />
di soggetti religiosi e classici,<br />
fu allievo di Lorenzo Pasinelli<br />
(*1629 - †1700) disegnatore e pittore<br />
italiano del periodo barocco, rappresentante<br />
della scuola bolognese.<br />
In primo piano il popolo entusiasta ed attento, colto dallo stupore, riunito e seduto fa da cornice a San<br />
Giovanni che predica con lo sguardo rivolto verso la folla.<br />
Lungo il lato inferiore dedica al senatore Franceso Ghisilieri.<br />
Buona conservazione della carta e dell’impressione. Qualche segno di piega originale.<br />
cfr. Benezit VIII 799.<br />
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149. ARTI E MESTIERI. Amsterdam, Jan Luyken, 1694. € 100 per singola stampa<br />
Venti incisioni originali eseguite su rame (mm 80 x 90 l’impressione più margini con testo).<br />
Impresse ad Amsterdam nel 1694<br />
da Jan Luyken o Johannes Luiken<br />
(*Amsterdam 1649 - †1712) e inserite<br />
nell’opera “Spiegel van het<br />
Menselyk Bedryf”, chiamata anche,<br />
in versione più semplice “Afbeelding<br />
der Menschelyke Bezigheden”.<br />
Fini incisioni raffiguranti antichi<br />
mestieri: il pasticcere, il produttore<br />
di pergamena, il cappellaio, il fabbricante<br />
di rocchetti, il passamantiere,<br />
l’arrotino, il cestaio, il sellaio, il<br />
lampionaio, il vetraio soffiatore, lo<br />
spadaio, il mastro d’ascia, l’incisore,<br />
il campanaro, il cordaio, lo scrivano,<br />
il carradore, il predicatore, il fabbricante<br />
di clessidre e le lavoratrici al<br />
telaio.<br />
Nella realizzazione Jan Luyken fu<br />
aiutato da suo figlio Caspar.<br />
Le esecuzioni sono accompagnate da<br />
titolo, testo descrittivo in olandese e<br />
decorativo finalino.<br />
Buono stato conservativo.<br />
150. LA PASSION DES RICHESSES ESPRIMÉE DANS UN ESPRIT SATYRIQUE<br />
PAR DES SATIRES AVARES. Parigi, Gérard Audran, 1700 circa. € 500<br />
Incisione originale eseguita su rame, acquerellata<br />
a mano all’epoca (mm 375 x 230).<br />
Impressa a Parigi nel 1700 circa da Gérard Audran,<br />
tratta dal dipinto di Claude Gillot.<br />
Rappresentativa incisione raffigurante la passione<br />
per la ricchezza. I protagonisti sono il Dio<br />
della ricchezza e satiri, in cerca di controllo e<br />
potere.<br />
La scena si svolge in un paesaggio bucolico.<br />
Lungo il lato inferiore, su due colonne, descrizione<br />
della tavola, divisa dal titolo.<br />
Gérard Audran (*Lione 1640 - †Parigi 1703) incise<br />
prendendo spunto da opere di Guercino, Caracci e Le Blanc. Assunse più tardi il ruolo di incisore<br />
del re.<br />
Buono stato conservativo della tavola, in coloritura coeva.<br />
cfr. Benezit I 540.<br />
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151. RAMI ORIGINALI - FERRERO <strong>DI</strong> LAVRIANO, Francesco Maria. Augustae Regiæque<br />
Sabaudiæ Domus Arbor Gentilitiæ. Torino, 1702 - 1703.<br />
p.a.r.<br />
Straordinario insieme formato da 32 rami originali della dimensione<br />
in-folio piccolo e dello spessore di mm 2.0 - 2.5 circa, di cui:<br />
30 ritratti di circa mm 230 x mm 235, 01 frontespizio di circa mm<br />
230 x 335 e 01 ritratto aggiunto di circa mm 260 x mm 310, usati<br />
per stampare i ritratti dei Duchi, Principi e Conti Sabaudi, contenuti<br />
nella celebre opera di Ferrero di Lavriano intitolata “Augustae<br />
Regiæque Sabaudæ Domus Arbor Gentilitiæ”, impressa<br />
a Torino da Giovanni Battista Zappata nel 1702 - 1703.<br />
Alla collezione completa mancano, forse quattro lastre. Quest’opera,<br />
stampata nel 1702 - 03 è curiosamente anomala perché si presenta<br />
con diverse varianti. Il volume normalmente ha 32 ritratti più<br />
01 frontespizio, più 01 dedica. Alcune volte ha 33 ritratti più 01<br />
frontespizio, più 01 dedica, raramente ha 33 ritratti, più 01 frontespizio,<br />
più 01 dedica e in aggiunta 01 o 02 tavole con il medaglione<br />
centrale vuoto e senza descrizione del personaggio.<br />
Curiosamente la collezione è accompagnata da una vecchia fotografia<br />
(probabilmente degli anni ’50 circa.) raffigurante una famiglia<br />
non riconosciuta, riunita attorno ad un tavolo con sullo sfondo le<br />
suddette lastre di rame (ne sono presenti 36) incastonate entro una<br />
robusta cornice saldamente fissata al muro.<br />
L’ultima lastra, fuori numerazione, che raffigura Vittorio Amedeo<br />
III, di dimensioni superiori e mai inserita nell’opera, è stata eseguita<br />
negli anni successivi alla data di stampa del volume, 1702 - 1703.<br />
Tutte le lastre tranne il frontespizio e l’ultima, sono numerate.<br />
Molte lastre sul retro presentano alcune piccole prove di incisione.<br />
Le lastre di rame sono le seguenti:<br />
senza num.) Frontespizio.<br />
2) Umberto.<br />
3) Amedeo I.<br />
4) Oddone.<br />
5) Amedeo II.<br />
6) Umberto II.<br />
7) Amedeo III.<br />
8) Umberto III.<br />
9) Tommaso.<br />
10) Amedeo IV.<br />
11) Bonifacio Amedeo IV.<br />
12) Pietro.<br />
13) Filippo I.<br />
14) Amedeo V.<br />
15) Edoardo.<br />
16) Aimone.<br />
17) Amedeo VI.<br />
19) AmedeoVIII.<br />
20) Ludovico Amedeo VIII.<br />
21) Amedeo IX.<br />
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22) Filiberto I.<br />
23) Carlo I.<br />
25) Filippo II.<br />
26) Filiberto II.<br />
27) Carlo III.<br />
28) Emanuele Filiberto.<br />
29) Carlo Emanuele.<br />
30) Vittorio Amedeo I.<br />
31) Francesco Giacinto.<br />
33) Vittorio Amedeo II.<br />
36) Dedica.<br />
senza num.) Vittorio Amedeo III, su lastra più ampia, eseguita in<br />
epoca posteriore.<br />
Tutte si presentano in buono stato di conservazione, con segni di uniforme brunitura del metallo. Solamente<br />
la lastra usata per stampare il frontespizio, è stata pulita di recente.<br />
152. <strong>DI</strong>SEGNI A TEMPERA E ACQUERELLO - FIORI. 1720 - 1730 circa.<br />
€ 1.200 per singolo disegno<br />
Quattro disegni originali eseguiti a tecnica mista,<br />
acquarello e tempera (mm 330 x 460 circa<br />
il foglio).<br />
Raffinati e decorativi disegni di fattura piemontese,<br />
finemente dipinti da abile artista nella<br />
prima metà del settecento. Le tavole raffigurano<br />
differenti specie di fiori.<br />
Titoli manoscritti a lapis nella parte inferiore.<br />
• Amaryllis Belladonna.<br />
• Iris.<br />
• Amaryllis Sarniensis.<br />
• Fritillaria Imperialis Rubra.<br />
Buono stato conservtivo della carta e della pittura.<br />
I fogli sono inseriti in cornici originali dell’Ottocento in ciliegio.<br />
153. <strong>DI</strong>SEGNO - TESTA <strong>DI</strong> PUTTO E<br />
BAMBINO. Giovanni Pietro Ligari, 1720<br />
- 1740 circa. € 2.500<br />
Disegno originale in formato ovale, eseguito a<br />
carboncino, sanguigna e gessetto tra il 1720 ed<br />
il 1740, su carta forte vergellata, attribuito alla<br />
penna di Giovanni Pietro Ligari (mm 340 x 210<br />
circa il foglio).<br />
Vibrante e piacevole studio, evidenziato<br />
dall’intervento in sanguigna su alcuni particolari.<br />
In primo piano il putto di Ligari, dalla piccola<br />
bocca triangolare semiaperta, quasi compressa<br />
88
dal turgore delle guance, dai capelli mossi disposti a ciocche. Nel disegno viene evidenziata grazia e<br />
naturalezza. In secondo piano un bambino.<br />
Giovanni Pietro Ligari o Ligario disegnatore e pittore di soggetti religiosi e ritrattista, nato a Ardendo<br />
nel 1686 e morto a Sondrio nel 1752.<br />
Buona conservazione del disegno. Cornice dell’Ottocento in legno pitturato in oro e argento, decorata<br />
con motivi a onde, affiancate da foglie stilizzate.<br />
cfr. Benezit VIII 659.<br />
154. SCENE FIAMMINGHE. Parigi, Jean Moyreau, 1737 - 1752.<br />
€ 700 per singola stampa<br />
Incisioni originali eseguite al bulino, su carta vergellata con filigrana.<br />
Impresse a Parigi tra il 1737 e il 1752 da Jean Moyreau (*Orléans<br />
1690 - †Parigi 1762), tratte dai dipinti di Philips Wouverman (*Haarlem<br />
1619 - †1668).<br />
Lungo il lato inferiore di ogni tavola, il titolo e al centro stemma.<br />
• Les bohemiens (mm 476 x 363).<br />
Decorativa incisione raffigurante due uomini a cavallo in ambiente<br />
campestre, uno dei due regge un calice e l’altro tiene<br />
accanto a se un cavallo. Intorno alcuni personaggi, accampati o<br />
di passaggio. Sullo sfondo il rudere di un castello, a sinistra una<br />
porzione di casa.<br />
• Le travail du marechal (mm 480 x 367).<br />
Incisione raffigurante un maniscalco intento a ferrare un cavallo,<br />
intorno due uomini trattengono l’animale ed altri osservano.<br />
A destra una porzione di caseggiato abitato . A sinistra, in lontananza, un mulino a vento, case e<br />
personaggi con animali.<br />
• Le vin de l’etrier (mm 475 x 359).<br />
Incisione ambientata in una stalla. All’interno sei cavalli, tre dei quali privi di cavaliere e alcuni<br />
personaggi intenti in varie mansioni. A destra il piano si sposta verso l’esterno mettendo in luce un<br />
paesaggio alberato in lontananza.<br />
• Les marchands forains (mm 478 x 373).<br />
Scenografica incisione raffigurante alcuni mercanti intenti nel loro lavoro. In primo piano, piccolo<br />
ruscello dal quale si abbevera un cane. Sullo sfondo un caseggiato.<br />
• Les maquignons a la foire (mm 480 x 364).<br />
Raffigurazione di una fiera di cavalli, svolta in un ambiente campestre. In primo piano, diversi<br />
personaggi occupati in varie mansioni. In lontananza si scorge un piccolo villaggio e un lago con<br />
delle barche ferme sulla riva.<br />
• Cavaliers du manege (mm 472 x 374).<br />
Scena campestre con paesaggio alberato e carrozza trainata da cavalli.<br />
• Retour de chasse et curée (mm 460 x 353).<br />
Molti personaggi e animali in primo piano animano la scena. Scene come queste, che rappresentano<br />
momenti di vita semplice e popolaresca, erano assai apprezzate nella prima metà del XVIII<br />
secolo.<br />
• La grote du mareshal (mm 372 x 483).<br />
L’incisione è caratterizzata da un ritmo vario: l’ansietà dei cani, la donna che sta per scendere dalla<br />
scalinata, i cavalli con i loro padroni,un uomo in bilico su una scala di legno , sono tutti episodi che<br />
comunicano un fremito trepidante a tutta la scena.<br />
89
• Port de mer (mm 477 x 366).<br />
Un largo cielo sovrasta un paesaggio di grande suggestione, in cui figure di pescatori animano la<br />
scena.<br />
• La buvette des chasseurs (mm 457 x 355).<br />
Tavola impressa con grande padronanza di tecnica, l’occhio può cogliere particolari sottili trattati<br />
con estrema cura, soprattutto nelle teste degli animali che danno movimento e vivezza all’insieme.<br />
• La cascade (mm 415 x 336).<br />
Molto attento ai particolari, Moyreau precisa assai chiaramente il profilo dei colli, il fogliame,<br />
l’erba dei prati, la cascata, con un segno sottile.<br />
• La quartier des vivandiers (mm 479 x 380).<br />
La scena è intrisa di grande energia ed un sottile e armonioso colloquio si stabilisce tra le donne ed<br />
i soldati, giunti fino a loro per trovare accoglienza e cibo.<br />
• Quartier de rafraichissement (mm 467 x 352).<br />
Donne, uomini, bambini e animali popolano questa scena piena di elementi compositivi che arricchiscono<br />
l’insieme, come i boccali colmi d’acqua e le tende per gli accampamenti. Tutto concorre<br />
a dare alla scena un senso fortemente realistico.<br />
Ottimo stato di conservazione della carta e dell’ impressione, ampi margini.<br />
cfr. Benezit IX 920.<br />
155. LE MATIN - LE MIDY - L’APRÈS <strong>DI</strong>NÉE - LE SOIR. Parigi, Jacques Philippe Le<br />
Bas, 1740 - 1742.<br />
€ 3.200 la serie<br />
Incisioni originali eseguite su rame, su carta vergellata.<br />
Impresse a Parigi tra il 1740 e il 1742 da Jacques<br />
Philippe Le Bas (*Parigi 1707 - †1783), tratte dai<br />
dipinti di Willem Jan Van Den Berghem (*1620<br />
- †1683).<br />
Serie di quattro stampe di soggetto fiammingo,<br />
impresse da abile e conosciuto artista francese,<br />
nella prima metà del XVIII secolo.<br />
Le stampe raffigurano quattro diversi momenti<br />
della giornata (mattino, ,mezzogiorno, pomeriggio<br />
e sera) e le attività ad esse connesse in diversi<br />
ambienti.<br />
• Le matin (mm 460 x 365 l’impressione più ampi margini).<br />
• Le midy (mm 470 x 380 l’impressione più ampi margini).<br />
• L’après dinée (mm 465 x 375 l’impressione più ampi margini).<br />
• Le soir (mm 455 x 365 l’impressione più ampi margini).<br />
Sotto ogni impressione oltre al titolo sono presenti dedicatorie.<br />
Bella e raffinata serie completa e perfettamente conservata delle quattro parti del giorno.<br />
cfr. Benezit VIII 372.<br />
90
156. VEUE ET PORT DE MER DE FLANDRE. Parigi, Jacques Philippe Le Bas, 1746.<br />
€ 1.200<br />
Incisione originale eseguita su rame (mm 670 x 500<br />
l’impressione più ampi margini).<br />
Impresse a Parigi nel 1746 da Jacques Philippe Le Bas<br />
(*Parigi 1707 - †1783), tratta dal dipinto di David Teniers<br />
(*Anversa 1610 - †Bruxelles 1690).<br />
L’atmosfera serena di questa rara esecuzione, viene<br />
rischiarata dalla luce intensa di una limpida giornata,<br />
che consente di apprezzare la vista del porto. L’incisione<br />
è ravvivata dai gesti dei lavoranti in primo piano.<br />
I pescatori intenti a tendere le reti imprimono alla<br />
scena un vivo senso di animazione, insieme al gonfiarsi<br />
delle vele delle barche che solcano il mare.<br />
Lungo il lato inferiore il titolo in francese con uno stemma nella parte centrale.<br />
Esemplare dall’ottima inchiostratura, su carta vergellata con filigrana “aquila con corona” e scritta.<br />
cfr. Benezit VIII 372.<br />
157. SCENE FIAMMINGHE. Parigi, Jacques Philippe Le Bas, 1750 circa.<br />
€ 1.000 per singola stampa<br />
Incisioni originali eseguite su rame, su carta vergellata.<br />
Impresse a Parigi nel 1750 circa da Jacques Philippe<br />
Le Bas (*Parigi 1707 - †1783), tratte dai dipinti di David<br />
Teniers (*Anversa 1610 - †Bruxelles 1690).<br />
Lungo il lato inferiore di ogni tavola, il titolo in francese<br />
con uno stemma nella parte centrale.<br />
• Les philosophes bacchiques (mm 495 x 380<br />
l’impressione più ampi margini).<br />
L’incisione raffigura cinque uomini e una donna.<br />
Due di questi personaggi sono seduti ad un tavolo,<br />
uno con un bicchiere alzato nell’intento di<br />
fare un brindisi. Alle loro spalle, in piedi, c’è un<br />
uomo che scruta i loro movimenti, altri due davanti ad un camino assorti nei pensieri. La donna, in<br />
secondo piano, li osserva.<br />
• Le chimiste (mm 495 x 375 l’impressione più ampi margini).<br />
Scena raffigurante quattro personaggi al lavoro nel laboratorio chimico.<br />
• La boudiniere (mm 495 x 375 l’impressione più ampi margini).<br />
Scena molto animata. Una donna in primo piano che lavora la carne, quattro bambini che giocano<br />
sulla destra e sette personaggi sullo sfondo, alcuni seduti attorno ad un tavolo altri in piedi intenti<br />
a bere vino.<br />
• Jeu de boule ou IVe, vûë de Flandre (mm 455 x 365 l’impressione più ampi margini).<br />
Un gruppo di uomini intenti a giocare al gioco delle bocce, altri che osservano e dialogano. Il tutto<br />
si svolge in un ambiente campestre.<br />
Raffinate incisioni fiamminghe raffiguranti mestieri e divertimenti: il chimico, il macellaio, il baccanale<br />
e il gioco delle bocce.<br />
Ottima conservazione delle incisioni, tutte con ampi margini e in nitida inchiostratura.<br />
cfr. Benezit VIII 372.<br />
91
158. CHIRURGIE. Parigi, Jacques François Benard, 1751. € 150 per singola stampa<br />
Incisioni originali eseguite su rame (mm 225<br />
x 355 l’impressione più margini).<br />
Impresse a Parigi nel 1751 da Jacques<br />
François Benard su disegni di Goussier, per<br />
l’opera “Encyclopedie des arts et des metiers”<br />
di Denis Diderot (*1713 - †1784) e<br />
Jean Baptiste D’Alembert (*1717 - †1783).<br />
Dettagliate tavole tecniche di argomento<br />
medico-chirurgico, raffiguranti: aghi, bisturi,<br />
sonde scanalate, spatole, pinze emostatiche,<br />
etc.<br />
Ottimo stato di conservazione della carta e<br />
dell’impressione, ampi margini.<br />
cfr. Benezit II 85.<br />
159. ME<strong>DI</strong>CINA. Parigi, 1759. € 150 - 250 per singola stampa<br />
Incisioni originali eseguite su rame.<br />
Impresse a Parigi nel 1759 da abile artista<br />
e inserite nell’opera “Traité d’Ostologie” di<br />
Alexander Monro (*Londra 1697 - †Edimburgo<br />
1767).<br />
Le presenti incisioni hanno preso spunto dai<br />
disegni dell’opera del medico e chirurgo italiano<br />
del Cinquecento, Andrea Vesalio “Humani<br />
corporis fabrica”.<br />
Dettagliate e interessanti tavole anatomiche,<br />
finemente impresse nella seconda metà<br />
del Settecento.<br />
Buona conservazione.<br />
160. PAESAGGI E SCENE <strong>DI</strong> VITA. Parigi, 1760 - 1770 circa. € 800 per singola stampa<br />
Sei incisioni originali eseguite su rame, su carta<br />
vergellata.<br />
Impresse a Parigi nel 1760 - 1770 circa da Catherine<br />
Élizabeth Cousinet-Lempereur, Marie<br />
Jeanne Ozanne Le Gouaz, Jean Jacques Le Veau,<br />
Nicolas Dufour e Jacques Aliamet, tratte dai dipinti<br />
di Claude Joseph Vernet.<br />
Lungo il lato inferiore di ogni tavola, il titolo in<br />
francese e alcune con dedica attraversata da uno<br />
stemma nella parte centrale.<br />
• Le calme (mm 470 x 330 l’impressione più<br />
ampi margini).<br />
Il tratto leggero e arioso delle raffigurazioni,<br />
92
così come la serenità dei soggetti, si amalgamano con il misurato realismo nella descrizione delle<br />
vesti dei personaggi, delle imbarcazioni e delle ceste.<br />
• Tems serein (mm 455 x 360 l’impressione più ampi margini).<br />
L’incisione raffigura scogli affioranti che si affacciano sul mare, con velieri in mare. In primo piano,<br />
a destra vi sono figure di marinai e altri popolani.<br />
• Le pêcheur encouragé (mm 505 x 415 l’impressione più ampi margini).<br />
A destra, in primo piano, un uomo intento a pescare, mentre viene osservato ed incoraggiato da una<br />
fanciulla. Suggestivo è lo scorcio delle case e del borgo sullo sfondo.<br />
• Les amans a la pêche (mm 490 x 405 l’impressione più ampi margini).<br />
Si noti la raffinatezza e, al tempo stesso, la familiarità dei due personaggi in primo piano che conversano.<br />
Si scorgono alcune barche in mare, e questo conferisce all’intera scena una tranquillità<br />
quasi surreale.<br />
• Vue des environs de Régio en Calabre (mm 470 x 365 l’impressione più ampi margini).<br />
L’incisione raffigura un fiume nei dintorni di Reggio Calabria, dove uomini e donne si alternano in<br />
maniera estremamente suggestiva a giovani pescatori intenti al lavoro.<br />
• Les italienne laborieuses (mm 460 x 360 l’impressione più ampi margini).<br />
In primo piano una consueta scena di alcune fanciulle che lavano i panni e di alcuni pescatori che<br />
attraccano la barca.<br />
Forse nessun pittore paesaggista o di marine ha mai trattato le figure umane come Claude Joseph Vernet<br />
(*Avignone 1714 - †Parigi 1789), ossia come elementi primari delle scene rappresentate o comunque<br />
considerandole fattori importanti della composizione. Il suo lavoro di paesaggista, sempre attento anche<br />
ai fenomeni dell’aria, si combina con un vivo senso di armonia pittorica. Molti furono gli incisori che<br />
riprodussero i suoi lavori.<br />
Ottima conservazione.<br />
cfr. Benezit I 197; IV 33; VIII 592; X 470.<br />
161. PIEMONTESE D’ASTI. Parigi, Pierre Étienne Moitte, 1768. € 480<br />
Incisione originale eseguita su rame, finemente acquerellata a mano<br />
all’epoca (235 x 310 l’impressione più ampi margini).<br />
Impressa a Parigi nel 1768 da Pierre Étienne Moitte (*Parigi 1722 -<br />
†1780) su disegno di Jean Baptiste Greuze.<br />
Costume popolare femminile di Asti.<br />
La protagonista è una giovane fanciulla che si specchia, indossa un<br />
ampio grembiule azzurro e un comodo vestito e l’abitazione, ricca di<br />
elementi, arricchisce l’insieme, come il cappello per la festa appeso<br />
al muro, il baule aperto, una lanterna e uno strumento musicale. Tutto<br />
dà alla scena un senso fortemente realistico.<br />
Nella parte inferiore i titoli, a sinistra in italiano, ripetuti a destra in<br />
francese.<br />
Ottima conservazione della carta, del colore e dell’impressione.<br />
cfr. Benezit IX 709; Collezione Simeom D 1988.<br />
93
162. LE STAGIONI. Parigi, Amedeo Gabrielli, 1770 circa. € 800 la serie completa<br />
Incisioni originali eseguite su rame, su<br />
carta vergellata. (mm 155 x 215 circa<br />
l’impressione di ogni singola stampa).<br />
Impresse a Parigi nel 1770 circa da<br />
Amedeo Gabrielli, tratte dai dipinti della<br />
pittrice svizzera Angelica Kauffman<br />
(*Coira 1741 - †Roma 1807).<br />
Stupenda e decorativa serie completa<br />
delle quattro stagioni.<br />
Nella parte inferiore di ogni tavola troviamo<br />
i titoli.<br />
• Flora-Le printemps. La scena, carica<br />
di brio, è animata da tre giovani<br />
donne, che si occupano di<br />
confezionare ghirlande di fiori, per<br />
salutare così l’arrivo della balla stagione.<br />
• Ceres-L’eté. L’incisione coglie tre fanciulle, una di queste è china, pronta per raccogliere il fastelli.<br />
Montagne chiudono l’orizzonte della scena.<br />
• Pomona-L’automne. Tre volti dotati di forte espressività, evidenziano i capelli, che vengono intagliati<br />
con un segno ricco di tocchi chiaroscurali. Una delle tre fanciulle tiene nella sua veste i frutti maturati<br />
e appena raccolti.<br />
• Winter-L’hiver. Donne e bambini sono riuniti attorno al fuoco. Sulla destra una giovane fanciulla<br />
scende velocemente le scale, pronta ad alimentare le fiamme, con le fascine di legna che porta tra<br />
le braccia.<br />
Buona conservazione della carta e dell’impressione.<br />
cfr. Benezit V 790.<br />
163. LE STAZIONI DELLA VIA CRUCIS. Venezia, Teodoro Viero, 1780 circa.<br />
€ 4.500 la serie<br />
Incisioni originali di scuola veneziana,<br />
eseguite all’acquaforte su carta<br />
vergellata, applicate su supporti rigidi<br />
(mm 205 x 305).<br />
Impresse a Venezia nel 1780 circa<br />
da Teodoro Viero, il quale ha preso<br />
spunto dalle rare acqueforti di Giandomenico<br />
Tiepolo (*Zianigo 1727 -<br />
†Venezia 1804).<br />
Rara serie completa delle quattordici<br />
stazioni della Via Crucis,<br />
dell’abile artista veneto Teodoro<br />
Viero.<br />
1. Gesù viene condannato a morte.<br />
2. Gesù viene caricato della croce.<br />
94
3. Gesù cade per la prima volta.<br />
4. Gesù incontra sua madre.<br />
5. Gesù viene aiutato a portare la croce da Simone di Cirene.<br />
6. Santa Veronica asciuga il volto di Gesù.<br />
7. Gesù cade per la seconda volta.<br />
8. Gesù ammonisce le donne di Gerusalemme.<br />
9. Gesù cade per la terza volta.<br />
10. Gesù è spogliato delle vesti.<br />
11. Gesù viene inchiodato sulla croce.<br />
12. Gesù muore in croce.<br />
13. Gesù è deposto sulla croce.<br />
14. Il corpo di Gesù viene posto nel Sepolcro.<br />
Ogni tavola possiede la descrizione a sinistra in latino, ripetuta a destra in italiano.<br />
Giandomenico in questi fogli ricorda molto nelle invenzioni e nelle figure, le composizioni del padre<br />
Giambattista Tiepolo (*Venezia 1696 - †Madrid 1770).<br />
Teodoro Viero (*1740 - †1795), in giovane età si trasferì a Venezia e venne istruito all’arte dell’intaglio<br />
da Marco Pitteri e da Francesco Bartolozzi.<br />
Buona conservazione della serie, resa ancora più preziosa dalle cornici coeve in legno pitturato oro,<br />
quasi tutte con vetro soffiato antico, tutte arricchite da croci inserite nella parte superiore centrale e<br />
cordoncino per supportarle.<br />
164. ROSE. Parigi, Pierre Joseph Redouté, 1802. € 600<br />
Nove incisioni originali eseguite al pointillè<br />
a colori (mm 160 x 240 circa).<br />
Impresse a Parigi nel 1802 da Pierre Joseph<br />
Redouté e inserite nella celebre opera<br />
“Les roses”.<br />
Raffinato esempio di micro-incisioni a<br />
più colori.<br />
Titoli nella parte inferiore, a sinistra in latino,<br />
ripetuto a destra in francese.<br />
• Rosa muscosa.<br />
• Rosa sulfura.<br />
• Rosa turbinata.<br />
• Rosa l’heritieranea.<br />
• Rosa centifolia folicea.<br />
• Rosa galilea caerulea.<br />
• Rosa inermis.<br />
• Rosa indica vulgaris.<br />
• Rosa bifera macrocarpa.<br />
Le tavole sono raffigurate con grande maestria, anche le più lievi sfumature dei colori dei petali hanno<br />
una finezza senza pari.<br />
Il pittore e botanico Pierre Joseph Redouté (*Saint-Hubert 1759 - †Parigi 1840) soprannominato “Raffaello<br />
dei fiori” divenne celebre per le pitture delle rose e in seguito per aver pubblicato due capolavori<br />
d’incisione raffiguranti le varietà all’epoca conosciute dei suddetti fiori.<br />
Perfetti esemplari in nitida impressione.<br />
cfr. Nissen BBI 1599; Pritzel 7455.<br />
95
165. L’AIR. Parigi, Jean Fils, 1810 - 1820 circa. € 1.200<br />
Incisione originale eseguita all’acquatinta a più<br />
colori, ripassata a mano all’epoca su alcuni dettagli<br />
(mm 420 x 320).<br />
Impressa a Parigi nel 1810 - 1820 circa da<br />
Achille Moreau, su disegno di Wexelberg, presso<br />
lo stampatore Jean Fils.<br />
Delicata esecuzione incisoria che rappresenta<br />
uno degli elementi: l’aria.<br />
Donne, uomini e bambini animano questa tavola.<br />
Molto attento ai particolari, Moreau precisa<br />
chiaramente il profilo delle montagne, il paesaggio<br />
innevato, i camini fumanti e gli abiti dei<br />
personaggi.<br />
L’elemento aria è un simbolo sensibile della<br />
vita invisibile, in quanto tale è un elemento purificatore, rappresenta la linea di demarcazione tra la<br />
terra e il cielo, ma in questa impressione si percepisce una naturale spontaneità dell’elemento, animato<br />
da una sensibilità pittorica impareggiabile.<br />
Nella parte centrale inferiore la scritta “L’air” in tinta bianca.<br />
Ottima conservazione della carta, dell’impressione e del colore. Cornice antica in noce.<br />
cfr. Benezit IX 821.<br />
166. NAPOLEONE - AUSTERLITZ-JENA-WAGRAM. Parigi, 1810 - 1815 circa. € 1.350<br />
Incisione originale eseguita al pointillé (mm 790<br />
x 625 l’impressione più ampi margini).<br />
Impressa a Parigi nel 1810 - 1815 circa a ricordo<br />
delle vittoriose battaglie napoleoniche di Austerlitz,<br />
detta anche battaglia dei tre imperatori,<br />
combattuta il 2 dicembre 1805, Jena che ebbe<br />
luogo il 14 ottobre 1806 e Wagram, combattuta<br />
tra il 5 e il 6 luglio 1809.<br />
Napoleone in mezzo alla folla, visita gli accampamenti,<br />
si preoccupa dei feriti, riceve gli sconfitti<br />
e cavalca trionfante sul suo cavallo bianco.<br />
Un’iscrizione su uno stendardo a sinistra ricorda<br />
gli eventi.<br />
L’azione, ripresa dopo le battaglie, ha sullo sfondo<br />
lo schieramento dei soldati francesi.<br />
Al suolo caduti, feriti e oggetti persi nell’affronto: cappelli, armi, ecc.<br />
Foglio in buono stato di conservazione, salvo qualche rinforzo cartaceo visibile al verso.<br />
96
167. LA MARCHANDE DE BEURRE. Parigi, Basset, 1815<br />
circa. € 250<br />
Incisione originale eseguita al pointillè, acquerellata a mano all’epoca<br />
(mm 165 x 225 il foglio).<br />
Impressa a Parigi nel 1815 circa da Montalan, su disegno di Claude<br />
Louis Desrais (*1746 - †1816), presso lo stampatore Basset.<br />
Delicata incisione raffigurante una giovane venditrice di burro.<br />
Bella la nota di luce intensa, quasi abbagliante, suscitata dalla bilancia<br />
in primo piano, che esalta la suggestione dell’immagine.<br />
Ottima conservazione della carta, dell’incisione e dell’acquerellatura.<br />
168. NAPOLEONE - LA BATAILLE D’EYLAU-BATAILLE DE LA MOSKOWA. Parigi,<br />
1815 circa. € 1.200 per singola stampa<br />
Coppia di incisioni originali eseguite al pointillé.<br />
Impresse a Parigi nel 1815 circa da Johannes Josephus Wolff (*Rotterdam 1779 - †?) e Hippolyte Lecomte<br />
(*Puiseaux 1781 - †Parigi 1857) su disegni di Carle Vernet (*Bordeaux 1758 - †Parigi 1836).<br />
Nella parte inferiore delle due stampe, titoli su due righe, contornati da volute.<br />
• La Bataille d’Eylau (mm 695 x 560).<br />
Pittorica esecuzione incisoria raffigurante<br />
la vittoriosa battaglia di Eylau, uno degli<br />
scontri più sanguinosi dell’esercito francese,<br />
combattuta l’8 febbraio del 1807. Nella<br />
parte sinistra del foglio è raffigurato il Generale<br />
Jean Joseph Ange d’Hautpoul ferito<br />
e supportato da un soldato. Al centro un Ufficiale<br />
di Cavalleria raffigurato con cappotto<br />
foderato e cappello di pelliccia, diretto verso<br />
i nemici. In lontananza, verso sinistra, Napoleone<br />
e i suoi ufficiali osservano la battaglia<br />
dalla collina.<br />
• Bataille de la Moskowa (690 x 545 l’impressione<br />
più margini).<br />
La stampa raffigura la vittoriosa battaglia di Borodino, conosciuta nella storiografia francese come<br />
battaglia della Moscova, combattuta durante la campagna di Russia il 7 settembre 1812. In primo<br />
piano napoleone sul suo destriero bianco.<br />
Buona conservazione della carta e dell’impressione. Piccolo restauro marginale sinistro su uno dei due<br />
fogli.<br />
cfr. Benezit VIII 402; XIV 690.<br />
97
169. NAPOLEONE. Londra, William Say, 1820. € 1.450<br />
Incisione originale eseguita alla maniera nera, finemente miniata a<br />
mano all’epoca, ripassata con segni di biacca su alcuni particolari<br />
(mm 530 x 680 l’impressione più margini).<br />
Impressa a Londra nel 1820 da William Say (*Lakenham 1768 -<br />
†Londra 1834), tratta dal dipinto di Goubaud.<br />
Fine esecuzione incisoria raffigurante Napoleone Bonaparte I<br />
(*Ajaccio 1769 - †Isola di Sant’Elena 1821) assiso sul trono regale.<br />
Nella parte inferiore il titolo.<br />
Ottima conservazione della carta, dell’impressione e del colore. Antica<br />
cornice Napoleone III in legno e stucco dorato e argentato.<br />
cfr. Benezit XII 345.<br />
170. REBUS - LES TRAVESTISSEMENTS POUR 1828. Lione, Giraud Frères e Gayet,<br />
1828 - 1839. € 150<br />
Incisione originale eseguita su rame (mm 280 x 375 l’impressione più margini).<br />
Impressa a Lione tra il 1828 e il 1839 presso lo stampatore Giraud Frères e Gayet.<br />
Raro foglio volante con 36 caselle contenenti rebus, con alternanza di lettere e<br />
figure.<br />
Tema interessante con diversi codici espressivi non sempre facilmente decifrabili.<br />
Ogni casella possiede lettere messe bene in vista sotto personaggi, che permettono<br />
di comporre parole e frasi.<br />
Buona conservazione del foglio.<br />
171. VERISSIMO RITRATTO DEL SANTISS.º SUDARIO. Saluzzo, Lobetti Bodoni,<br />
1829. € 1.650<br />
Incisione originale eseguita su rame (mm 535 x 215).<br />
Impressa a Saluzzo nel 1829 presso lo stampatore Lobetti Bodoni, dal rame originale del 1575 di Giovanni<br />
Testa (stampatore della corte sabauda nel XVI secolo) e inserita nell’opera di Antonio Martini<br />
“La Passione di Nostro Signore<br />
Gesù Cristo secondo li quattro<br />
Evangelisti”.<br />
Rara incisione raffigurante<br />
l’esposizione della Sacra Sindone<br />
in Torino del 1578, in<br />
occasione del suo trasporto<br />
da Chambery, affinché la potesse<br />
venerare San Carlo Borromeo<br />
in visita al duca Ema-<br />
98
nuele Filiberto, impressa dal rame originale dell’epoca.<br />
Nella parte superiore ed inferiore centrale il titolo “Il Verissimo ritratto del Santiss.º Sudario del Nostro<br />
Salvatore Giesu Christo”, al centro il Sacro Lino sorretto dai Vescovi di Aosta, Asti, Saluzzo, Pavia,<br />
Vercelli e Savona, gli Arcivescovi di Torino, della Tarantaise e da San Carlo, ai lati vignette con Cristo<br />
raffigurato e i simboli della Passione.<br />
Buona conservazione della carta e dell’impressione. Segni di piega originali in tre punti.<br />
cfr. L’Ostensione della S. Sindone del 1931, tav. XXII.<br />
172. VEN<strong>DI</strong>TORE <strong>DI</strong> LATTE <strong>DI</strong> SOMARA A FIRENZE. Parigi, Ducarme, 1830. € 100<br />
Litografia originale, acquerellata a mano all’epoca (mm 240 x 300 il foglio).<br />
Eseguita a Parigi nel 1830 da Levilly, su disegno di Francesco Pieraccini,<br />
presso il litografo Ducarme e inserita nell’opera “Collection de Costumes<br />
des diverses Provinces du Grand Duchè de Toscane”.<br />
Curiosa rappresentazione di un venditore di latte di somara, in compagnia<br />
di una giovane fanciulla.<br />
In alto al centro la scritta “Grand Duché de Toscane”. Nella parte inferiore il<br />
titolo, a destra in italiano, ripetuto a sinistra in francese.<br />
Ottima conservazione.<br />
cfr. Benezit VIII 599.<br />
173. MANGIA MACCHERONI. Napoli, Gatti e Dura, 1833. € 300<br />
Litografia originale, acquerellata a mano all’epoca (mm 230 x 300<br />
il foglio).<br />
Eseguita a Napoli nel 1833 dai litografi Gatti e Dura, su disegno<br />
dello stesso Gaetano Dura.<br />
Soggetto popolare. Personaggio che gusta un buon piatto di<br />
maccheroni.<br />
In basso al centro il titolo.<br />
La presente tavola fa parte di una suite di 26 rare litografie. La raccolta<br />
ebbe grande successo e venne più volta ristampata aggiornando<br />
solo le date e inserendo nella didascalia la dicitura “Litografia<br />
Gatti e Dura”, dando vita ad una fortunata società che produsse<br />
molte serie fino al 1855.<br />
Gaetano Dura (*Napoli 1805 - †1878) artista napoletano, fu apprezzato<br />
per le raffinate rappresentazioni di scene di vita popolare.<br />
L’artista ha raffigurato in modo dettagliato i mercati, le processioni,<br />
le feste, le danze, i viaggi sui calessi e le escursioni sul Vesuvio.<br />
Ottimo stato di conservazione della carta, della litografia e del colore.<br />
99
174. IL CARABINIERE REALE GIAMBATTISTA SCAPACCINO CADE SOTTO I<br />
COLPI DEI FAZIOSI AL GRIDO <strong>DI</strong> VIVA IL RE. Torino, Jean Junck, 1834. € 500<br />
Litografia originale.<br />
Eseguita a Torino nel 1834 da Enrico Gonin (*Torino 1799 - †1856)<br />
tratta dal dipinto di Francesco Gonin (*Torino 1808 - †1889), presso<br />
il litografo Jean Junck. Attualmente l’olio su tela, si trova al Museo<br />
Storico dell’Arma dei Carabinieri di Roma.<br />
Rara litografia donata dal Re Carlo Alberto al Corpo dei Carabinieri<br />
Reali.<br />
L’esecuzione litografica rappresenta il carabiniere Giambattista<br />
Scapaccino a cavallo mentre, tornando da Chambery davanti alla<br />
caserma di appartenenza di Echelles, circondato da uomini armati,<br />
venne trafitto da due colpi di moschetto, cadendo vittima a soli<br />
trentadue anni.<br />
In alto al centro la scritta “Dono fatto al Corpo dei Carabinieri Reali”<br />
a ricordo del dipinto donato da Carlo Alberto.<br />
Nella parte inferiore, su due colonne, spiegazione della scena.<br />
Buono stato conservativo della litografia e della carta.<br />
175. ÉPINAL - CURIOSITÀ, GIOCHI e SOLDATINI. Jean-Charles Pellerin, 1835 circa.<br />
€ 35 - 150 per singola stampa<br />
Litografie originali, acquerellate a mano all’epoca utilizzando<br />
la tecnica “pochoir”, ossia con l’ausilio di mascherine.<br />
Eseguite a Épinal nel 1835 circa da Jean-Charles Pellerin.<br />
La celebre stamperia di Épinal, si trova nel capoluogo dei Vosgi<br />
(regione della Lorena), ed è tutt’ora in attività.<br />
L’attività ebbe inizio sotto la direzione di Nicolas Pellerin<br />
(*1703 - †1773), poi del figlio Jean-Charles (*1756 - †1836),<br />
succedutogli nel 1779, e quindi del figlio di questi Nicolas<br />
(*1793 - †1868) e del genero Pierre Germaine Vordet (*1787<br />
- †1870).<br />
La loro produzione di stampe popolari, ricevette un vigoroso<br />
impulso a partire dalla metà dell’Ottocento in tutto il mondo, in concomitanza con l’affermarsi della<br />
tecnica litografica.<br />
Le litografie, che conservano il tratto semplice e netto dell’antica tecnica xilografica, sono acquerellate<br />
con la vivace cromia propria d’Epinal, nei quattro consueti colori: l’azzurro, il rosso, il verde e il giallo<br />
intenso che richiama l’oro.<br />
• L’orologe de crédit (mm 385 x 285).<br />
• Crédit est mort, les mauvais payeurs l’ont tué (mm<br />
400 x 290).<br />
• Le grand diable d’argent, patron de la finance (mm<br />
380 x 285).<br />
• Jeu de domino et de cartes (mm 430 x 330).<br />
• Armée Italienne Volontaires (mm 290 x 395).<br />
• Chasseurs Alpins Italiens (mm 300 x 405).<br />
• Escadron des cent-gardes (mm 295 x 405).<br />
• Armée Anglaise Infanterie (mm 295 x 405).<br />
100
• État Major de l’Armée Française<br />
(mm 295 x 405).<br />
• Armée Française Infirmiers (mm<br />
290 x 405).<br />
• Carabiniers Français (mm 295 x<br />
405).<br />
• Esercito Español (mm 300 x 435).<br />
Buono stato di conservazione della carta<br />
e del colore di ogni tavola.<br />
176. ÉPINAL - NAPOLEONE. Jean-Charles Pellerin, 1835 circa. € 180 per singola stampa<br />
Litografie originali, acquerellate<br />
a mano all’epoca utilizzando<br />
la tecnica “pochoir”<br />
(mm 630 x 415 circa il foglio).<br />
Eseguite a Épinal nel 1835 circa<br />
da Jean-Charles Pellerin.<br />
Nella parte superiore centrale<br />
di ogni tavola troviamo il titolo<br />
in francese e lungo la parte<br />
inferiore la descrizione di essa, disposta su più righe.<br />
• Passage du Pont d’Arcole.<br />
• Vous êtes grande comme le monde!<br />
• La colonne.<br />
• Chacun son mètier.<br />
• Débarquement de Napoléon.<br />
• La Famille Imperiale.<br />
• Apothéose de Napoléon.<br />
Buona conservazione di ogni singola tavola.<br />
177. VEN<strong>DI</strong>TORE <strong>DI</strong> CASTAGNE. Napoli, Gatti e Dura, 1835 circa. € 400<br />
Litografia originale, finemente acquerellata a mano all’epoca (mm 225 x 205 il foglio).<br />
Eseguita a Napoli nel 1835 circa dai litografi Gatti e Dura, su disegno dello stesso Gaetano Dura.<br />
Decorativa litografia raffigurante un venditore di castagne.<br />
Donne, uomini e bambini popolano questa scena, ricca di elementi<br />
compositivi che arricchiscono l’insieme, come i cesti<br />
in vimini e il tegame fumante. Tutto concorre a dare alla scena<br />
un senso fortemente realistico.<br />
In basso al centro il titolo.<br />
Gaetano Dura (*Napoli 1805 - †1878) artista napoletano, fu<br />
apprezzato per le raffinate rappresentazioni di scene di vita<br />
popolare. L’artista ha raffigurato in modo dettagliato i mercati,<br />
le processioni, le feste, le danze, i viaggi sui calessi e le<br />
escursioni sul Vesuvio.<br />
Ottima conservazione.<br />
cfr. Colas 919-920; Lipperheide 1299-1300.<br />
101
178. CARLO ALBERTO. Torino, Pautas, 1840. € 900<br />
Litografia originale, eseguita con tecnica calligrafica e<br />
applicata su supporto rigido di carta (mm 800 x 955).<br />
Stampata a Torino nel 1840 da Gian Francesco Hummel<br />
presso il litografo Pautas.<br />
Al centro del foglio un insolito esempio ritrattistico<br />
di abile artista dell’Ottocento, raffigurante Carlo<br />
Alberto di Savoia-Carignano (*Torino 1798 -<br />
†Oporto 1849) con l’esercito alle spalle.<br />
Nove tondi, separati fra loro animano l’esecuzione:<br />
sei distribuiti lungo i lati destro e sinistro contengono<br />
stendardi e strumenti bellici, putti e allegorie di arti<br />
varie (musica, scultura, pittura, astronomia) e tre nella<br />
parte inferiore raffigurano il Po, la Dora e due leoni<br />
con stemma sabaudo, che mettono in evidenza la dedica<br />
al Primo Segretario di Stato di S. M. Giuseppe<br />
Francesco Angelo Maria Vincenzo Sebastiano Beraudo<br />
di Pralormo (*Torino 1774 - †1855).<br />
Buona conservazione. Qualche gora di umidità sparsa.<br />
179. INVENZIONI. Metz, Dembour e Gangel, 1840 circa. € 250 per singola stampa<br />
Coppia di litografie originali, finemente<br />
acquerellate a mano all’epoca.<br />
Eseguite a Metz nel 1840 circa, presso<br />
Dembour e Gangel.<br />
• Les inventeurs et les inventions.<br />
(mm 340 x 445 il foglio).<br />
Divertente esecuzione litografica<br />
composta da sedici vignette,<br />
ognuna accompagnata da didascalia,<br />
raffiguranti curiose e<br />
fantastiche invenzioni: spazzola<br />
meccanica, cappello impermeabile<br />
per scarpe, crinolina gonfiabile,<br />
corsetto meccanico, sveglia<br />
infallibile…<br />
• Encore une crinoline!!! (mm 360 x 460 il foglio).<br />
Quattordici vignette compongono il foglio, raffiguranti l’accessorio che non poteva mancare all’epoca<br />
in un guardaroba femminile: la crinolina.<br />
La stamperia di Metz, meno conosciuta di quella di Épinal, fu attiva dal 1835 al 1892. Fondata da<br />
Adrien Dembour, nel 1840 si associò con Nicolas Gangel.<br />
Non tutti sanno che nel 1860 il 18% delle immagini diffuse sul territorio francese, arrivavano da Metz,<br />
contro il 2% di Épinal.<br />
Queste immagini ebbero in principio vocazione religiosa, ma nel tempo i temi si differenziarono toccando<br />
leggende e racconti, moda e narrazioni per fanciulli, canzoni popolari e storie locali.<br />
Buona conservazione delle due tavole.<br />
102
180. DONNA CHE BEVE. Parigi, Hyppolyte Prudhomme, 1850 - 1860 circa. € 280<br />
Incisione originale eseguita all’acquaforte (mm 223 x 288 l’impressione<br />
più ampi margini).<br />
Impressa a Parigi nel 1850 - 1860 circa da Hyppolyte Prudhomme<br />
(*1793 - †1853) su disegno di Angiolo Tricca (*1817<br />
- †1884), tratta dal dipinto di Gerard Terborch (*1617 - †1681).<br />
Giovane donna in compagnia di un uomo, in interno domestico,<br />
ritratti in posizione laterale e frontale. In primo piano la<br />
fanciulla, seduta, tiene nella mano destra una bottiglia piena<br />
di vino, a forma di ampolla, nella sinistra un piccolo bicchiere.<br />
Volge la testa all’indietro mentre sorseggia e assapora. Alla sua<br />
destra l’uomo, appoggiato sul robusto tavolo, riposa.<br />
Prevalgono i toni scuri che sottolineano per contrasto, nei punti<br />
in cui la scena è illuminata, i volti espressivi dei protagonisti.<br />
In basso al centro titolo e timbro impresso a secco.<br />
Perfetta conservazione del foglio intonso.<br />
cfr. Benezit XI 280.<br />
181. S. GIOVANNI BATTISTA. Torino, Angelo Verdoni, 1851. € 400<br />
Litografia originale, acquerellata a mano all’epoca “a la gomme”<br />
(mm 375 x 485 il foglio).<br />
Eseguita a Torino nel 1851 da Angelo Verdoni.<br />
Incisione di riconosciuta rarità, la quale ritrae un soggetto<br />
popolare molto diffuso in area piemontese e valdostana:<br />
la raffigurazione del piccolo S. Giovanni Battista.<br />
Nella parte inferiore sinistra è riportata la scritta “Torino Litografia<br />
Verdoni 1851” e alla sua destra l’indirizzo della sede<br />
“Contrada di Po casa del Pozzo”.<br />
Fra tutti i litografi torinesi che realizzarono stampe popolari i<br />
Verdoni furono i più innovativi, sia per la facilità del linguaggio,<br />
sia per il basso costo che per le vivaci coloriture.<br />
Angelo Verdoni, dopo il periodo d’apprendistato presso<br />
Doyen, abbandonò il bulino e incominciò a produrre le sue<br />
prime litografie di gusto popolare, molto apprezzate dal pubblico.<br />
Ebbe grande successo e le sue opere venivano considerate<br />
icone della fede, della preghiera e a volte semplicemente<br />
motivo di sorriso.<br />
Morì tra il 1864-65 e l’attività venne rilevata dalla vedova e dai figli. Sulle litografie in cui compare la<br />
dicitura Fratelli Verdoni la sede continua a rimanere in via S. Tommaso 26, finché, nel 1873, ritroveremo<br />
il solo Carlo Verdoni in via Cavour 5.<br />
Buona conservazione della carta, della litografia e del colore. Lieve uniforme brunitura marginale.<br />
cfr. Collezione e catalogo a cura di Giulia e Guido Cavalli, La Stamperia Verdoni.<br />
103
182. ABITAZIONI CAMPESTRI. Parigi, Monrocq & Becquet, 1855 circa.<br />
€ 180 per singola stampa<br />
Litografie originali a più colori (mm 350 x 270 circa il foglio).<br />
Eseguite a Parigi nel 1855 circa presso le stamperie Monrocq e Becquet e inserite nell’opera “Habitations<br />
Champetres”.<br />
Pittoresche architetture riproducenti abitazioni nei dintorni di Parigi, all’epoca del secondo impero.<br />
Grande fascino è conferito alle immagini dai cieli ampi, che sovente si specchiano nei corsi d’acqua, e<br />
l’inserimento di piccole figure umane.<br />
Ottima conservazione della carta e del colore di ogni singola tavola.<br />
183. CANALE CAVOUR. Torino, Alberto Luigi Vialardi, 1864. € 1.800<br />
Nove fotografie originali all’albumina, applicate su cartoncino all’epoca (mm 540 x 430 compreso il<br />
supporto).<br />
Eseguite a Torino nel novembre del 1864 dal fotografo Alberto Luigi Vialardi.<br />
Raccolta fotografica di notevole importanza, eseguita nei primi anni della storia fotografica, relativa<br />
ai lavori di costruzione del canale Cavour in Piemonte.<br />
Interessante testimonianza di questa monumentale opera di argomento idraulico-ingegneristico.<br />
Ogni fotografia reca manoscritto “Canale Cavour” nella parte centrale superiore. In basso al centro la<br />
descrizione del luogo, la tipologia di lavoro e la data. Il nome dell’autore delle foto è manoscritto a<br />
104
matita rossa, nell’angolo inferiore destro.<br />
• Ponte Canale sul fiume Dora Baltea.<br />
• Lavori di proseguimento per le fondazioni del sifone pel naviglio d’Ivrea.<br />
• Prospetto della tomba sotto il torrente Elvo.<br />
• Ponte Canale sopra il torrente Cervo.<br />
• Ponte Canale sotto il torrente Marchiazza, acquedotto in curva e ponte per strada campestre.<br />
• Tomba sotto il fiume Sesia e scaricamento annesso.<br />
• Tomba sotto il fiume Sesia.<br />
• Grande chiavica di derivazione delle acque dal fiume Po presso Chivasso.<br />
• Tronco compiuto di canale alla progressiva 500 (larghezza metri 40).<br />
Alberto Luigi Vialardi (*Torino 1833 - †1912) conosciuto fotografo torinese, attivo dal 1863 con sede<br />
in piazza Vittorio Emanuele II al numero 9, dopo il 1866 anche con sede in via Matteo Pescatore 4.<br />
Fu membro del Club Alpino Italiano. Nel 1863 documentò il traforo del Moncenisio. Sempre negli<br />
anni ’60 dell’Ottocento curò un reportage sull’inaugurazione del canale Cavour dedicando l’album a<br />
Vittorio Emanuele II. Più tardi, nel ’68 realizzò un album sul traforo del Frejus, dedicandolo sempre a<br />
Vittorio Emanuele II.<br />
L’opera del canale Cavour, fu affidata nel 1852 all’ingegnere Carlo Noè. La sua effettiva realizzazione<br />
avvenne tra il 1863 e il 1866, dopo la proclamazione del Regno d’Italia e quando Cavour era già morto,<br />
su impulso dei ministri Quintino Sella e Gioacchino Pepoli. Il canale Cavour, per parecchi decenni, fu il<br />
fiore all’occhiello dell’ingegneria idraulica italiana ed europea. Ottima conservazione delle fotografie.<br />
184. UNE LEÇON DE VELPEAU. Parigi, Lemercier, 1865 - 1870 circa. € 900<br />
Litografia originale, applicata su<br />
supporto di carta spessa all’epoca<br />
(mm 590 x 460 il foglio).<br />
Eseguita a Parigi nel 1865 - 1870<br />
circa da Louis-Eugene Pirodon, su<br />
disegno di Augustin Feyen-Perrin e<br />
Claude Bernard, tratta dal dipinto di<br />
L. Lhermitte, presso il litografo Lemercier.<br />
Interessante esecuzione litografica.<br />
Viene rappresentato l’anatomista<br />
Alfred Armand Louis Marie Velpeau<br />
(*Brèches 1795 - †Parigi 1867)<br />
mentre insegna e illustra l’anatomia<br />
umana nel 1864, all’Ospedale<br />
della carità di Parigi (fondato nel<br />
XVII secolo e chiuso nel 1935).<br />
Gli altri personaggi presenti nella scena sono il pittore Armand Charnay, il Dott. Henri Liouville, lo<br />
scrittore Armand Sylvestre, il pittore Augustin Feyen-Perrin e il Dott. Pierre Desfosses.<br />
In basso al centro il titolo, sopra il nome delle persone raffigurate.<br />
Ottima conservazione.<br />
cfr. Benezit XI 19.<br />
105
185. UCCELLI, ANATRE, CIGNI, AIRONI… Bruxelles, C. F. Dubois & A. Dubois, 1868 -<br />
1872. € 150 per singola stampa<br />
Litografie originali, acquerellate a mano all’epoca<br />
(mm 270 x 175 circa il foglio).<br />
Eseguite a Bruxelles tra il 1868 e il 1872, dal naturalista<br />
belga Charles Frédéric Dubois (*1804<br />
- †1867) e dal figlio Alphonse Joseph Charles<br />
(*1839 - †1921), inserite nell’opera “Le Oiseaux<br />
de l’Europe”.<br />
Le litografie raffigurano oche, anatre, cicogne,<br />
cigni, ecc. Ogni tavola è composta da uno o più<br />
animali.<br />
Lungo il lato inferiore centrale i titoli in francese<br />
in carattere corsivo.<br />
Le tavole si caratterizzano per essere state colorate<br />
a mano all’epoca, si sottolinea anche la struttura delle tavole, che prevede in primo piano l’uccello,<br />
appena contornato da uno sfondo leggero e sfumato che da sostegno alla figura.<br />
Buona conservazione della carta, della litografia e del colore.<br />
cfr. Nissen IV B, 276; Fine Bird Books 7.<br />
186. BASILICA VON SUPERGA BEI TURIN.<br />
1870 - 1880 circa. € 580<br />
Vassoio in metallo della seconda metà dell’Ottocento, laccato<br />
e litografato.<br />
Decorativo vassoio in patina scura, con molteplici filetti<br />
e motivi floreali in oro che rifilano il bordo esterno. All’interno<br />
veduta della Basilica di Superga con in primo piano<br />
personaggi che animano la scena.<br />
Buona conservazione. Qualche piccolissimo segno di uniforme<br />
brunitura del metallo.<br />
187. CAVALLI. Parigi, Lemercier, 1870 circa. € 1.000 per singola stampa<br />
Litografie originali a più colori, acquerellate a<br />
mano all’epoca “a la gomme” (mm 695 x 520 il<br />
foglio).<br />
Eseguite a Parigi nel 1870 circa da Albert Adam<br />
presso lo stampatore Lemercier.<br />
Esecuzioni litografiche raffiguranti i cavalli da<br />
corsa Magenta e Ceylon durante il gran premio<br />
di Parigi del 1865 e del 1866.<br />
Lungo il lato inferiore titoli disposti su più linee<br />
con la relativa descrizione del cavallo, del fantino<br />
e del proprietario.<br />
Albert Adam (*Parigi 1833 - †1900) illustratore<br />
e litografo fu figlio e allievo di Victor Adam. Per<br />
106
entrambi gli artisti i cavalli da corsa furono la loro specialità.<br />
Buono stato conservativo delle litografie. Qualche piccola traccia di foxing sparsa. Cornici in legno con<br />
doppia decorazione a filo nero.<br />
cfr. Benezit I 54.<br />
188. THE ARMADA IS IN SIGHT. Londra, Paul Girardet, 1882. € 950<br />
Incisione originale eseguita su rame, applicata su<br />
cartoncino all’epoca (mm 965 x 725).<br />
Impressa a Londra nel 1882 da Paul Girardet<br />
(*Neuchâtel 1821 - †Parigi 1893), tratta dal conosciuto<br />
dipinto di Lucas Seymour (*Londra 1849<br />
- †Blythburg, Suffolk 1923) del 1880.<br />
Insolita incisione ritraente una partita di bocce.<br />
L’Armata spagnola si avvicina mentre i britannici<br />
giocano a Plymouth Hoe.<br />
Titolo e didascalia su più linee nella parte inferiore.<br />
Buona conservazione della carta e dell’impressione.<br />
Minima gora di umidità nella parte inferiore<br />
marginale.<br />
cfr. Benezit VI 173.<br />
189. PIANTA DELLA STORIA D’ITALIA DAI TEMPI PIÙ REMOTI AL 1911 (1913).<br />
Torino, Doyen, 1911. € 800<br />
Litografia originale a più colori (mm 1235 x 2150 il foglio).<br />
Eseguita a Torino nel 1911 da Francesco Ravetti, presso la casa litografica<br />
Doyen di Luigi Simondetti, fondata nel 1832.<br />
Curiosamente la data riportata al titolo è stata modificata da 1911 a 1913<br />
e gli avvenimenti degli anni 1912-13 sono stati applicati successivamente<br />
e sovrastano l’anno 1911.<br />
Troviamo la firma originale di Ravetti, accompagnata da una sua piccola<br />
foto dell’epoca, nella parte laterale alta, verso il lato sinistro del foglio.<br />
Grande pianta, redatta dal professor Ravetti e dedicata a Vittorio Emanuele<br />
III e ai comuni italiani, in occasione del 50° anniversario dell’Unità<br />
d’Italia.<br />
La litografia riproduce una tavola cronologica degli eventi più significativi<br />
della storia d’Italia, dagli antichi popoli preromani fino al 1913,<br />
sviluppandosi graficamente come un albero.<br />
“L’arazzo commemorativo” venne distribuito alle scuole proprio nel<br />
1911, ma in considerazione della dimensione e della fragilità, ne sono<br />
rimasti intatti pochi esemplari.<br />
La Biblioteca del Circolo Giuridico di Siena ne possiede uno.<br />
Buona conservazione. Segni di piega attraversano verticalmente e orizzontalmente il foglio.<br />
107
190. DUFY, Raoul. Amphitrite. Parigi, 1930. € 680<br />
Incisione originale eseguita all’acquaforte, firmata in lastra<br />
dall’artista (mm 135 x 195 l’impressione più ampi margini).<br />
Impressa a Parigi nel 1930 da Raoul Dufy presso lo stampatore<br />
Floury.<br />
Incisione d’artista che ritrae un nudo di donna.<br />
Raoul Dufy pittore francese nato a Le Havre nel 1877 e morto<br />
a Forcalquier nel 1953. Studiò a l’École des beaux-arts di Le<br />
Havre la pittura impressionista quindi, vivamente colpito dalla<br />
mostra di Vincent Van Gogh (1901) e venuto a contatto con<br />
Matisse (1905). Nel 1907 si volse a ricerche di costruzione<br />
degli oggetti, con riferimento a Paul Cézanne e parallelamente<br />
a Matisse e a Picasso. Fino al 1911 la sua pittura si distinse<br />
per rigorosa severità. Svolse anche un’attività geniale e multiforme<br />
di decoratore: modelli di stoffe, cartoni per arazzi, illustrazioni<br />
per opere, ecc., e squisite decorazioni su ceramiche.<br />
Ottima conservazione.<br />
191. MENNYEY, Francesco. Paesaggi. Torino, 1940 - 1944.<br />
€ 500 - 900 per singola stampa<br />
Sei incisioni originali eseguite a tecnica mista acquaforte e acquatinta,<br />
firmate e numerate.<br />
Impresse a Torino tra il 1940 e il 1944 da Francesco Mennyey.<br />
Esecuzioni incisorie impresse con abile e fine tratteggio,<br />
stampate in pochissimi esemplari, come tutte le impressioni<br />
del pittore ed acquafortista torinese del Novecento, Mennyey<br />
(*Torino 1889 - †1950).<br />
• Torino. Interno villaggio medioevale (mm 330 x 250<br />
l’impressione più ampi margini).<br />
Pittorica veduta del castello medioevale del Valentino a<br />
Torino e dell’interno del villaggio.<br />
Esemplare n° 1 su 24 , segnato a matita in alto a destra. In<br />
basso a destra la firma dell’artista e la data, a sinistra il<br />
titolo.<br />
• Camogli (mm 495 x 415 l’impressione più ampi margini).<br />
Scenografica veduta del porticciolo di Camogli con velieri<br />
in primo piano.<br />
Esemplare n° 9 su 10, segnato a matita in alto a destra. In basso a destra la firma dell’artista, a<br />
sinistra il titolo.<br />
• Bruzolo (mm 246 x 333 l’impressione più ampi margini).<br />
Veduta del Castello di Bruzolo, situato in valle di Susa, uno dei più interessanti Castelli della Valle.<br />
Con la sua struttura cinquecentesca ben conservata, racchiude diversi momenti significativi.<br />
Esemplare n° 21 su 24, segnato a matita in alto a destra. In basso a destra la firma dell’artista, a<br />
sinistra il titolo.<br />
• Roddi d’Alba (mm 326 x 246 l’impressione più ampi margini).<br />
Veduta del Castello di Roddi, adagiato sulla cima della collina, sovrasta maestosamente il borgo<br />
del paese. La costruzione del Castello così come si presenta oggi risale alla fine del Trecento/inizio<br />
108
Quattrocento.<br />
Esemplare n° 18 su 24, segnato a matita<br />
in alto a destra. In basso a destra la firma<br />
dell’artista, a sinistra il titolo.<br />
• Millesimo (mm 326 x 246 l’impressione più<br />
ampi margini).<br />
Veduta di Millesimo, antico borgo sulle rive<br />
della Bormida, con “la gavetta” o “ponte<br />
vecchio” in primo piano, raro esempio di<br />
ponte altomedievale fortificato.<br />
Esemplare n° 14 su 24, segnato a matita<br />
in alto a destra. In basso a destra la firma<br />
dell’artista, a sinistra il titolo.<br />
• Pollenzo (mm 246 x 326 l’impressione più<br />
ampi margini).<br />
Veduta della chiesa di San Vittore situata a Pollenzo, in provincia di Bra, costruita negli anni Quaranta<br />
dell’Ottocento, in forme neogotiche da Ernesto Melano.<br />
Esemplare n° 23 su 24, segnato a matita in alto a destra. In basso a destra la firma dell’artista, a<br />
sinistra il titolo.<br />
Queste rare incisioni originali, ci danno il senso della vera misura dell’arte di Mennyey, della magnifica<br />
espressività del suo chiaroscuro, dell’energia del disegno e dei paesaggi ritratti, avvolti in un vivo senso<br />
di luce. L’artista studiò all’Accademia Albertina e fu insegnante di tecnologia, scienze applicate all’arte<br />
e tecniche incisorie nella Scuola Professionale per le Arti Grafiche di Torino. Esordì come pittore nel<br />
1914, ma subito dopo la prima guerra mondiale si dedicò all’incisione (acquaforte, ma anche acquatinta,<br />
puntasecca e litografia). Parecchie sue opere sono patrimonio delle gallerie d’arte in Italia e all’estero<br />
e molte si trovano presso importanti collezioni private e all’Archivio Storico della città di Torino.<br />
Buona conservazione delle tavole, in vecchie cornici in legno bruno.<br />
192. PICASSO, Pablo. Dans l’Atelier. 12 marzo 1965. € 3.800<br />
Incisione originale eseguita a tecnica mista, acquatinta<br />
e puntasecca (mm 322 x 222 l’impressione<br />
più ampi margini), firmata e numerata<br />
dall’artista.<br />
Impressa il 12 marzo del 1965, come si può dedurre<br />
dalla data in lastra eseguita in controparte, da<br />
Pablo Picasso (*Málaga 1881 - †Mougins 1973).<br />
Esemplare n° 37 tirato a 50 esemplari, firmato in<br />
basso a destra a matita e numerato sempre a matita<br />
nella parte sinistra dall’artista spagnolo.<br />
Nell’esecuzione riconosciamo a sinistra la modella<br />
nuda che regge la tela. Sulla destra il profilo<br />
di Picasso, che si è autoritratto mentre crea<br />
l’opera.<br />
La donna è per il celebre artista, madre, moglie, amante e figlia. È la modella del pittore. La figura della<br />
donna è stata una liaison con la maggior parte delle sue opere.<br />
Rappresentativa opera del più importante maestro della pittura del XX secolo.<br />
Ottima conservazione dell’impressione e del foglio.<br />
cfr. Georges Bloch, Pablo Picasso, pag.257, n° 1216.<br />
109
193. AIME, Tino. In Val di Susa, 1970 circa. € 420<br />
Incisione originale eseguita all’acquatinta (mm 250 x 320<br />
l’impressione più ampi margini).<br />
Eseguita nel 1970 circa da Tino Aime (*Cuneo 1931 - attivo).<br />
Esemplare n° 19 su 30, firmato a matita in basso a destra, numerato<br />
a sinistra e affiancato da titolo.<br />
L’opera raffigura il Forte di Exilles in Val di Susa. Le abitazioni<br />
circostanti sono spolverate di neve.<br />
Aime risiede a Bastia di Gravere in Val di Susa e questo incantevole<br />
territorio gli fornisce materiale prezioso di cui vivono<br />
le sue opere. Dopo aver frequentato la Libera Accademia di<br />
Torino sotto la guida di Idro Colombi inizia ad esporre come<br />
scultore per poi dedicarsi alla pittura ed alla grafica di cui é interprete<br />
conosciuto anche in campo internazionale. Dal 1963<br />
ad oggi ha esposto<br />
incessantemente e conseguito riconoscimenti in Italia, Germania,<br />
Francia e Romania.<br />
Ottimo stato conservativo.<br />
194. COLLEZIONE <strong>DI</strong> EX-<strong>LIBRI</strong>S DAL XVII SECOLO AL XX SECOLO. dal XVII<br />
al XX sec. € 1.100<br />
102 ex-libris originali, di fattura<br />
piemontese, italiana ed europea,<br />
eseguiti con tecniche incisorie<br />
differenti e di varie epoche dal<br />
XVII al XX secolo.<br />
Interessante insieme di ex-libris,<br />
di forme e dimensioni,<br />
tutti impressi su carta ed eseguiti<br />
con tecniche diverse: xilografia,<br />
incisione su rame, acquaforte, acquatinta e litografia.<br />
L’ex-libris è generato da una pulsione al particolare rapporto che unisce l’uomo ai suoi libri. È evidente<br />
la volontà di lasciare traccia dell’avvenuto apparentamento del lettore con l’autore.<br />
La collezione è custodita in una legatura in piena tela percallina marrone, piatti con ricca bordura vegetale<br />
impressa a secco, contenente la scritta “Album” impressa in argento su quello anteriore, tagli rossi.<br />
Buono stato di conservazione dell’intera collezione.<br />
110
<strong>VEDUTE</strong> E PIANTE TOPOGRAFICHE VARIE<br />
Presso la libreria sono disponibili vedute e piante topografiche originali raffiguranti città italiane e<br />
del mondo, impresse da stampatori e cartografi diversi dal XV al XIX secolo.<br />
Le vedute e le piante qui di seguito descritte rappresentano solamente una minima parte del materiale<br />
presente in bottega.<br />
195. PLAN DE FORT DE GELASSE EN PIEMONT. Parigi, 1630 circa. € 1.800<br />
Incisione originale eseguita su rame<br />
(mm 555 x 385 l’impressione).<br />
Impressa a Parigi nel 1630 circa.<br />
Veduta prospettica di estrema rarità<br />
del Forte di San Francesco a<br />
Gravere in Valle di Susa. Sotto il<br />
forte è ben delineato il villaggio della<br />
Bastia. In primo piano Refornetto<br />
con la cappella. A sinistra la valle<br />
della Braida che scende sull’Arnodera.<br />
Gelassa è il nome del torrente<br />
che scorre nei pressi del forte.<br />
Sopra il roccione che sovrasta la frazione<br />
di Bastia fu costruito nel 1592<br />
il forte di San Francesco, su progetto<br />
di Gabrio Busca, ingegnere militare di Carlo Emanuele I. Sfruttando il rilievo, venne realizzato un<br />
semplice parapetto che correva sul bordo con delle torrette agli angoli.<br />
Nell’angolo superiore sinistro il titolo e legenda entro decorativo cartiglio.<br />
Nella bibliografia di A. Peyrot, Le valli di Susa e del Sangone, al n° 59 è raffigurata una tavola con<br />
caratteristiche simili alla presente.<br />
Buono stato di conservazione della carta e dell’impressione. Restauro ben eseguito all’angolo superiore<br />
destro.<br />
196. VENETIA. Francoforte, Mattheus Merian, 1640. € 3.200<br />
Incisione originale eseguita su rame (mm 710 x<br />
305 l’impressione più margini).<br />
Impressa a Francoforte nel 1640 da Mattheus<br />
Merian “il vecchio” e inserita nell’opera di Martin<br />
Zeiller intitolata “Itinerarium Italiæ Nov-Antiquæ”.<br />
Veduta a volo d’uccello della città di Venezia e<br />
della laguna circostante. In alto al centro la sritta<br />
“Venetia”. Nella parte centrale destra stemma<br />
della città sormontato da corona reale. Il porto e i canali sono delineati in dettaglio con un gran numero<br />
di singoli edifici facilmente identificabili. Grandi velieri e navi mercantili, gondole e piccole barche da<br />
pesca animano la tavola.<br />
Mattheus Merian (*Basilea 1593 - †Francoforte 1650), trascorse gran parte della sua vita a Francoforte<br />
111
dove, con suo figlio e con Martin Zeiller (*1589 - †1661), cartografo tedesco stampò la presente opera.<br />
Buono stato di conservazione.<br />
cfr. Cremonini, L’Italia nelle vedute, n° 26.<br />
197. DESCRIZIONE DELLA CELEBERRIMA CITTÀ <strong>DI</strong> GENOVA. Bologna, Giacomo<br />
Pellegrino Longhi, 1699. € 4.000<br />
Incisione originale eseguita su rame (mm 985 x 500 circa l’impressione più margini).<br />
Impressa a Bologna nel 1699 da<br />
Giacomo Pellegrino Longhi.<br />
Veduta a volo d’uccello, di<br />
grande rarità e sconosciuta alle<br />
bibliografie, raffigurante la città<br />
di Genova vista dal mare.<br />
Lungo il lato superiore centrale<br />
il titolo e la data racchiusi entro<br />
ampio drappo. Sul lato sinistro<br />
stemma della città, su quello destro<br />
lo stemma è vuoto.<br />
Nella parte inferiore, su 4 colonne,<br />
interessante descrizione storica<br />
e politica della città e della Liguria,<br />
dagli albori fino alla data di stampa. Curiosamente in fine: “Il paese d’intorno a Genoua, benche<br />
aspro e sassoso, è grandemente fertile, come anche vignoble e quello della Liguria”.<br />
Buono stato di conservazione. Segnaliamo brunitura uniforme su tutta la superficie e minimo segno di<br />
tarlo nella parte alta sinistra.<br />
La stampa è inserita in cornice antica, di legno in pittura dorata, con solido telaio e tiranti.<br />
198. GENOA. Amsterdam, Pierre Mortier, 1705. € 4.500<br />
Incisione originale eseguita su rame (mm 1000 x 440 l’impressione più ampi margini).<br />
Impressa ad Amsterdam nel 1705<br />
da Pierre Mortier (*1661 - †1711)<br />
e inserita nell’atlante “Het Nieuw<br />
Stede Boek van Italie”.<br />
Particolareggiata e rara veduta<br />
a volo d’uccello della città di<br />
Genova vista dal mare.<br />
Lungo il lato superiore centrale il<br />
titolo in latino. In basso a destra<br />
edicola contenente legenda con<br />
105 richiami con i maggiori luoghi<br />
di interesse della città.<br />
Ottimo stato di conservazione dell’impressione e della carta, ampi margini.<br />
cfr. Cremonini, L’Italia nelle vedute, n° 55.<br />
112
199. CARTA DE LA RIVERA DE GENOVA CON SUSVERDADEROS CONFINES Y<br />
CAMINOS. C. E. d’Aderkas, 1747.<br />
p.a.r<br />
Disegno originale firmato da C.<br />
E. d’Aderkas e datato 1747 (mm<br />
1955 x 862 più margini).<br />
Eseguito a china a più colori e<br />
acquerellato a mano all’epoca ai<br />
confini e in alcuni particolari. La<br />
carta è stata intelata all’epoca,<br />
probabilmente per essere esposta.<br />
Maestoso e importante manoscritto<br />
della Liguria, estremamente<br />
dettagliato e particolareggiato.<br />
Questo documento cartografico assomiglia vagamente, per dimensioni e precisione geografica, alla<br />
grande carta di Joseph Chafrion impressa nel 1685 ma con l’aggiunta di numerosi dettagli e toponimi e<br />
inoltre si estende ulteriormente a nord verso il Piemonte.<br />
Titolo in spagnolo sul lato superiore. In basso al centro, entro cartiglio, immagine allegorica con stemma,<br />
dedica e data, al di sotto scala distanziometrica in miglia italiane. In alto a sinistra, cartiglio con<br />
descrizioni e riferimenti dei ducati e dei feudi. La carta è inserita in una cornice manoscritta graduata.<br />
Documento in perfetto stato conservativo.<br />
200. <strong>VEDUTE</strong> OTTICHE <strong>DI</strong> CITTÀ D’ARTE ITALIANE . Parigi, 1750 - 1760 circa.<br />
€ 600 per singola stampa<br />
Incisioni originali eseguite su rame, acquerellate<br />
a mano all’epoca impresse su carta vergellata e<br />
filigranata, alcune applicate su cartoncino.<br />
Incise a Parigi nel 1750 - 1760 circa da artisti<br />
diversi. Queste stampe furono eseguite per essere<br />
viste mediante un apparecchio detto pantoscopio<br />
o mondo nuovo, attraverso lenti e illuminate con<br />
candele posizionate davanti o dietro a seconda<br />
dell’effetto che si voleva creare: diurno o notturno.<br />
Le scene sono sempre animate da personaggi a<br />
cavallo, in carrozza o a piedi.<br />
Nella parte superiore troviamo i titoli al negativo<br />
e in quella inferiore titoli disposti talvolta su più linee o su due colonne.<br />
• Venezia:<br />
1. Vüe perspective de l’interieur du Palais du Doge de Venise.<br />
2. Vüe du grand Canal, du Palais Balbori, du Pont de Rialto, et de la Fête des Gondoles a<br />
Venise.<br />
3. Vûe de la Place de St. Joseph avec le Temple de St. Nicolas à Venise.<br />
4. Vue de la Place ou l’on tient les Foires et de l’Edifice moderne a Venise.<br />
5. Vüe perspective de l’Eglise de St. Jean et St. Paul a Venise.<br />
• Firenze:<br />
1. La grande procession de Florence, le jour de la Fête de Dieu.<br />
113
2. Vue du Prieure a Florence et du Palais du premier Magistrat, prise de la Place de l’Eglise<br />
des Peres de l’Oratoire.<br />
• Roma:<br />
1. Vüe du Ponte et Chateau Saint Anges a Rome.<br />
2. Vüe du Theatre de Marcellus, a Rome.<br />
3. Vüe d’optique représentant le Palais de Pamphilius et la Place de Navone a Rome.<br />
4. Magnifique Edifice, ou s’assembloit le Senat Romain, le quel joignoit le Palais Imperial.<br />
5. Veüe du Pont St. Ange.<br />
6. Vüe de la Place de Montecavallo a Rome.<br />
Buono stato conservativo di ogni singola tavola.<br />
201. THE RUSSIAN. Londra, J. Clark e M. Dubourg, 1815. € 750 per singola stampa<br />
Quattro incisioni originali eseguite all’acquatinta, finemente miniate nei particolari (mm 400 x 300<br />
l’impressione più margini).<br />
Impresse a Londra nel 1815 da John Clark e M. Dubourg, disegnate da Monray e inserite nell’opera<br />
“A picture of St. Petersburgh represented in a collection of interesting views, the city, the sledges, and<br />
the people”.<br />
Insieme di grande finezza e rarità che ritrae i mezzi di trasporto russi, inseriti nel paesaggio della<br />
città di San Pietroburgo.<br />
Si tratta di un mezzo di trasporto con origini addirittura più antiche di quelle del carro: la slitta venne<br />
infatti usata ancor prima dell’invenzione della ruota e, prima che sulla neve, venne adoperata sul terreno<br />
e sull’erba per scopi agricoli. Il suo impiego come mezzo da diporto, risale al XIV secolo.<br />
Titoli in inglese e francese nella parte inferiore.<br />
114
Efficace è l’accordo tenue dei colori, utilizzato per i paesaggi innevati, ravvivato da toni vivaci usati<br />
per i personaggi.<br />
• Russian Females entering a sledge.<br />
• The winter russian travelling carriage.<br />
• The russian sledge or public carriage.<br />
• The stand of the hackney coachmen.<br />
Ottima conservazione della carta, dell’impressione e del colore. Cornice in legno marrone con decorazione<br />
a filo oro.<br />
cfr. Benezit IV 770.<br />
202. PANORAME DE MILAN - PANORAMA VON MAILAN. Zurigo, Keller & Fussli,<br />
1817. € 2.200<br />
In-8° a leporello, 4 tavole.<br />
Questo album raccoglie una grande incisione originale eseguita su rame al tratto, delle dimensioni<br />
di (mm 1955 x 195), raffigurante la città di Milano e da 3 particolari del Duomo, inserite in custodia<br />
originale editoriale in carta marmorizzata con titoli entro ovali contrapposti, nella parte superiore in<br />
francese, mentre in quella inferiore in tedesco.<br />
• Panorame de Milan. Grande tavola a leporello raffigurante la veduta panoramica della città,<br />
acquerellata in alcuni particolari, con la descrizione delle vie, piazze, chiese e altre residenze.<br />
Nell’angolo superiore sinistro dedica manoscritta a china, datata 6 ottobre 1819.<br />
• Veduta del Duomo di Milano. Veduta prospettica del Duomo con titoli disposti su due righe, in<br />
italiano e in francese.<br />
• L’interno del Duomo di Milano. Personaggi in primo piano che ammirano gli interni del Duomo,<br />
raffigurati con grande maestria. Titoli disposti su due righe, in italiano e in francese.<br />
• La cupola del Duomo di Milano. Sontuosi capitelli gotici presentano statue di santi e profeti che<br />
mettono in risalto le grandi vetrate. Titoli in italiano lungo la parte inferiore.<br />
Insolita veduta di grandi dimensioni (circa 2 metri di lunghezza) e particolare finezza, curata da<br />
Henry Keller (*1778 - †1862) con grande maestria e dovizia di particolari.<br />
Buono stato conservativo.<br />
115
203. VUE DU CONVENT DU GRAND S˕. BERNARD. Parigi, Lukas Weber, 1820 circa.<br />
€ 3.000<br />
Incisione originale eseguita all’acquatinta, finemente<br />
acquerellata a mano, applicata su supporto<br />
di carta rigida all’epoca (mm 420 x 275 più supporto).<br />
Impressa a Parigi nel 1820 circa da Lukas Weber<br />
e disegnata dal vivo dallo stesso.<br />
Esecuzione incisoria di estrema rarità raffigurante<br />
la veduta prospettica dell’Ospizio e del<br />
lago del Gran San Bernardo, presa dal versante<br />
italiano. Si nota la trasformazione della torretta<br />
circolare sul lato est dell’Ospizio.<br />
In primo piano personaggi ed animali animano<br />
la scena.<br />
L. Weber pittore e incisore svizzero, nato a Hottingen nel 1811 e morto a Zurigo verso il 1860.<br />
Buono stato conservativo della carta, dell’impressione e del colore.<br />
cfr. A. Peyrot, La Valle d’Aosta nei secoli, n° 141; Blondel pag. 12.<br />
204. L’HOSPICE DU S˕. BERNARD. Basilea, Lukas Weber, 1825 circa. € 500<br />
Incisione originale eseguita all’acquatinta (mm 290 x 210<br />
l’impressione più margini).<br />
Impressa a Basilea nel 1825 circa da Lukas Weber (*Hottingen<br />
1811 - †Zurigo 1860 ca.) su disegno di Anton Winterlin.<br />
Veduta prospettica dell’Ospizio del Gran San Bernardo<br />
presa dal versante italiano. In primo piano viandanti lungo<br />
le rive del lago.<br />
Perfetto stato conservativo della carta e dell’impressione.<br />
cfr. A. Peyrot, La Valle d’Aosta nei secoli, n° 151.<br />
205. PREMIÈRE ECHAPPÉE DE VUE SUR LE COUVENT DU GRAND S˕. BER-<br />
NARD. Basilea, Jean-Pierre Lamy, 1827. € 680<br />
Incisione originale eseguita all’acquatinta, finemente miniata<br />
a mano, applicata su supporto di carta rigida all’epoca (mm<br />
158 x 118 più supporto).<br />
Impressa a Basilea nel 1827 da Jean-Pierre Lamy.<br />
Esecuzione incisoria dell’Ospizio del Gran San Bernardo<br />
con in primo piano le “maronier”, i Monaci dell’Ospizio ed<br />
i cani alla ricerca dei bisognosi di soccorso.<br />
Nella parte centrale bassa del supporto è stato applicato il titolo<br />
in francese, disposto su tre linee.<br />
Ottima conservazione della carta, dell’impressione e del colore.<br />
cfr. A. Peyrot, La Valle d’Aosta nei secoli, n° 158/13.<br />
116
206. ARCO DELLA PACE IN MILANO. OPERA INVENTATA, DELINEATA, E <strong>DI</strong>-<br />
RETTA DAL MARCHESE LUIGI CAGNOLA. Milano, Ferdinando Alberoli, 1830 circa.<br />
€ 900<br />
Incisione originale eseguita a tecnica mista acquaforte-acquatinta<br />
(mm 580 x 420 l’impressione<br />
più ampi margini).<br />
Impressa a Milano nel 1830 circa da Ferdinando<br />
Alberoli (*1781 - †1844) su disegno di Luigi<br />
Cagnola.<br />
Pittorica veduta dell’Arco della Pace o arco<br />
trionfale di Milano, facente parte della antica<br />
Porta Sempione, situato nel centro della vasta<br />
area della piazza omonima.<br />
L’opera venne progettata da Luigi Cagnola (*Milano<br />
1762 - †Inverigo 1833). I lavori iniziarono<br />
nel 1807 e furono diretti dallo stesso architetto.<br />
I particolari sono curati nei minimi dettagli, come i personaggi che animano la tavola.<br />
Nella parte inferiore, disposto su due linee, il titolo.<br />
La presente esecuzione incisoria è arricchita da una dedica manoscritta e datata 1890, nella parte inferiore<br />
sinistra del foglio.<br />
Buono stato conservativo della carta e dell’impressione.<br />
207. LE COUVENT DU GRAND S˕. BERNARD.<br />
Ginevra, Henri Charles Müller, 1830 circa. € 450<br />
Incisione originale eseguita all’acquatinta, miniata a mano<br />
all’epoca (mm 152 x 121 l’impressione più ampi margini).<br />
Impressa a Ginevra nel 1830 circa da Henri Charles Müller<br />
(*1784 - †1845).<br />
Fine veduta prospettica dell’Ospizio del Gran San Bernardo<br />
presa dal versante italiano.<br />
In primo piano un gruppo di personaggi.<br />
Perfetta conservazione della carta, dell’incisione e del colore.<br />
208. TRANSPORT D’UN MALHEUREUX VOYA-<br />
GEUR À L’HOSPICE DU GRAND S˕. BERNARD.<br />
Basilea, Jean-Pierre Lamy, 1830 circa. € 300<br />
Incisione originale eseguita all’acquatinta (mm 195 x 160 più<br />
margini).<br />
Impressa a Basilea nel 1830 circa da Jean-Pierre Lamy.<br />
Esecuzione grafica raffigurante il trasporto di un ferito<br />
all’Ospizio del Gran San Bernardo. Sullo sfondo il lago e<br />
la cima del Pain de Sucre (mt. 2919).<br />
In basso al centro il titolo in francese, disposto su due linee.<br />
Ottima conservazione della carta e dell’impressione.<br />
117
209. CORMAYEUR (VALLEY OF AOSTA). Londra, William Day, 1832. € 2.200<br />
Litografia originale eseguita su velina (mm 527<br />
x 355 il foglio).<br />
Eseguita a Londra nel 1832 da William Day (*1797<br />
- †1845), su disegno di William Linton (*1791 -<br />
†1876) e inserita nell’opera “Sketches in Italy”.<br />
Rara veduta di Courmayeur con il Monte<br />
Bianco sullo sfondo. In primo piano un pastore<br />
con il suo gregge.<br />
Nella parte inferiore centrale il titolo in inglese.<br />
Il presente è un esemplare di lusso, impresso su<br />
carta Cina.<br />
Perfetta conservazione della litografia e della carta.<br />
cfr. A. Peyrot, La Valle d’Aosta nei secoli, n°<br />
188/4.<br />
210. <strong>VEDUTE</strong> PIEMONTESI. Torino, Ajello e Doyen, 1836 - 1838.<br />
€ 700 per singola stampa<br />
Coppia di litografie originali, eseguite su velina.<br />
Eseguite a Torino tra il 1836 e il 1838 da Enrico<br />
Gonin e Pietro Righini, presso i litografi Ajello e<br />
Doyen, inserite nell’opera edita da Pietro Marietti,<br />
dedicata alla Regina Maria Teresa moglie di<br />
Carlo Alberto “Album Piemontese dedicato a S.<br />
M. la Regina”.<br />
• Susa vista dalla strada del Monte Cenisio<br />
(mm 425 x 355 il foglio). Rara veduta prospettica<br />
di Susa, presa dalla strada napoleonica del<br />
Moncenisio e dominata dalla vetta del Rocciamelone.<br />
Ben visibile nella tavola il campanile romanico<br />
della cattedrale di San Giusto. In primo<br />
piano, a sinistra, il roccione di Santa Maria.<br />
Sullo sfondo, a destra, è ben delineato il passo<br />
delle Finestre.<br />
• Alba (mm 445 x 340 il foglio). Veduta prospettica<br />
di Alba presa dal Tanaro. L’antica origine<br />
della città,<br />
Alba Pompeia, famosa in tutto il mondo per<br />
i suoi vini ed i suoi tartufi, deriva da Pompeo<br />
Strabone.<br />
Esemplari di lusso eseguiti “sur papier de Chine”.<br />
Capolavori della litografia romantica, in perfetta<br />
conservazione.<br />
cfr. A. Peyrot, Le Valli di Susa e del Sangone,<br />
tomo I, n° 202.<br />
118
211. LAGO <strong>DI</strong> COMO. Milano, Tommaso Genevresi, 1840 circa. € 4.500<br />
Incisione originale eseguita all’acquatinta, miniata a mano all’epoca (mm 1050 x 375 compresi i margini).<br />
Impressa a Milano nel 1840 circa da Francesco Citterio presso l’editore Tommaso Genevresi.<br />
Pittorica e rara veduta panoramica del lago di Como presa dalle alture di Bellagio.<br />
Citterio dimostra di avere un’abile mano nell’evidenziare la luminosità dei paesaggi in contrasto con<br />
l’azzurro del cielo.<br />
Raffinata coloritura dell’epoca eseguita a tempera da abile artista. Lungo il lato inferiore il titolo.<br />
Ottimo stato di conservazione della carta e del colore, in cornice coeva dorata, con motivi fitomorfi e<br />
onde.<br />
cfr. Margheritis-Sinistri-Ivernizzi-Peverelli, Il lago di Como nelle antiche stampe, pag. 238, n° 508.<br />
212. CASTELLI DEL PIEMONTE. Torino, J. Junck - f.lli Doyen - D. Festa, 1841 - 1847.<br />
€ 250 - 300 per singola stampa<br />
Litografie originali di scuola italiana (mm 555 x 430 ca. il foglio).<br />
Eseguite a Torino tra il 1841 e il 1847 da Jean Junck, dai fratelli Doyen e da Demetrio Festa, su disegni<br />
di Enrico Gonin, tratte da una delle più suggestive raccolte iconografiche sul Piemonte “Album delle<br />
principali Castella Feudali della Monarchia di Savoia”, composta da 200 tavole, raffiguranti tutti i<br />
principali castelli piemontesi.<br />
Ogni castello è ripreso secondo il più tipico gusto romantico e ambientato in un paesaggio con animazione<br />
di personaggi.<br />
119
Al margine inferiore di ogni tavola, troviamo il titolo del castello raffigurato e sovente l’indicazione<br />
della nobile famiglia proprietaria dell’edificio.<br />
Sono disponibili i principali castelli piemontesi, tutti in ottima conservazione.<br />
Qui di seguito ne citiamo solamente alcuni.<br />
• Castello di Barolo nella provincia d’Alba.<br />
• Castello di Barbaresco provincia d’Alba.<br />
• Castello di Castiglione-Falletto provincia<br />
d’Alba.<br />
• Castello di Magliano nella provincia d’Alba.<br />
• Castello della Morra provincia d’Alba.<br />
• Castello di Novello provincia d’Alba.<br />
• Castello di Rivara provincia d’Ivrea.<br />
• Castello di Roddi provincia d’Alba.<br />
• Castello della Loggia provincia di Torino.<br />
• Castello di Trana provincia di Torino.<br />
• Castello di Santena nella provincia di Torino.<br />
• Castello di Romagnao provincia di Vercelli.<br />
• Castello di Sarre provincia d’Aosta.<br />
Il pittore e litografo piemontese Enrico Gonin (*Torino 1799 - †1870), la famiglia è originaria di Giaveno,<br />
fratello del pittore ed acquafortista Francesco Gonin, dal quale ereditò l’arte della litografia, è<br />
ricordato soprattutto per la presente raccolta di litografie. Collaborò inoltre con Felice Festa nell’introduzione<br />
a Torino della nuova tecnica, aprendo la prima casa litografica nel 1824 e in seguito con<br />
Michele Doyen, il quale nel capoluogo piemontese aprì uno stabilimento nel 1832.<br />
Perfetto stato di conservazione della carta e della litografia.<br />
cfr. Manno-Promis I 1257.<br />
213. HOSPICE DU GRAND S˕. BERNARD (COTÉ D’ITALIE). Parigi, Lemercier, 1845<br />
circa. € 350<br />
Litografia originale a più colori (mm 165 x 125).<br />
Eseguita a Parigi nel 1845 circa da Armand Cuvillier<br />
presso il litografo Lemercier.<br />
Veduta prospettica dell’Ospizio del Gran San Bernardo,<br />
vista dal versante italiano.<br />
Nella parte inferiore centrale il titolo in francese.<br />
Perfetto stato conservativo.<br />
120
214. L’ABBAZIA <strong>DI</strong> S. MICHELE DELLA CHIUSA. Milano, Giuseppe Bramati, 1846.<br />
€ 480<br />
Incisione originale eseguita su rame (mm 355 x 370 l’impressione<br />
più margini).<br />
Impressa a Milano nel 1846 da Giuseppe Bramati e inserita<br />
nell’opera di Pompeo Litta “Famiglie celebri italiane”.<br />
Veduta prospettica della Sacra di San Michele presa da levante,<br />
costruita tra il 983 e il 987 sullo sperone roccioso del<br />
monte Pirchiriano. L’Abazia, monumento simbolo del Piemonte<br />
e situato all’imbocco della Valle di Susa, con la sua posizione<br />
domina e sovrasta tutta la bassa Valle.<br />
Lungo il lato inferiore, su tre righe, il titolo.<br />
Buona conservazione.<br />
cfr. A. Peyrot, Le Valli di Susa e del Sangone, tomo II, n° 226/1.<br />
215. MILANO. Milano, Ronchi, 1848. € 4.150<br />
Incisione originale eseguita all’acquatinta, miniata a mano all’epoca.<br />
Impressa a Milano nel 1848 da Filippo Naymiller (*Milano 1804 - †Pavia 1863) presso lo stampatore<br />
Ronchi.<br />
La veduta della città di Milano, vista a volo d’uccello, è presa da una posizione elevata mettendo<br />
in evidenza la più importante opera dell’architettura gotica italiana, il Duomo. La piazza è animata da<br />
molti personaggi.<br />
Particolareggiata e dettagliata coloritura coeva eseguita a tempera da abile artista, lungo il lato inferiore<br />
il titolo in tinta rossa.<br />
Ottimo stato conservativo della carta e perfetta conservazione del colore.<br />
cfr. Arrigoni, Milano nelle vecchie stampe, n° 66.<br />
216. LE GRAND S˕. BERNARD. L’HOSPICE, SOMMET DU PASSAGE (SUISSE).<br />
Parigi, lemercier, 1850 - 1860 circa. € 1.900<br />
Litografia originale su velina (mm 650 x 480 il foglio).<br />
Eseguita a Parigi nel 1850 - 1860 circa su disegno di Léon Jean Baptiste Sabatier e Adolphe Jean Baptiste<br />
Bayot (disegnò le figure), presso il litografo Lemercier.<br />
121
Esecuzione litografica di grande<br />
rarità, non menzionata<br />
nelle bibliografie di riferimento,<br />
raffigurante l’Ospizio del<br />
Gran San Bernardo, visto dal<br />
versante italiano.<br />
In primo piano un monaco e due<br />
cani sulla riva del lago omonimo.<br />
Titolo in francese nella parte inferiore<br />
centrale.<br />
Buona conservazione della carta<br />
e della litografia. Piccolo restauro<br />
abilmente eseguito.<br />
cfr. Benezit XII 152.<br />
217. ÉTUDES DE MŒURS. LA FINE FLEUR DU CRÛ. Parigi, Régnier, Bettanier.<br />
Morlon, 1860 circa. € 850<br />
Litografia originale a più colori (mm 620 x 490 il foglio).<br />
Eseguita a Parigi nel 1860 circa da Régnier, Bettanier e<br />
Morlon, tratta da un dipinto di Linder.<br />
La tavola è composta da 6 personaggi che evocano<br />
una situazione di amicizia e buon umore, tutti riuniti<br />
attorno un tavolo, brindano e si divertono con<br />
un bicchiere di buon vino.<br />
Buono stato conservativo. Qualche gora marginale.<br />
Cornice in legno con vetro soffiato antico.<br />
218. GOUACHE NAPO-<br />
LETANA - VEDUTA <strong>DI</strong><br />
NAPOLI DELLA PARTE<br />
<strong>DI</strong> LEVANTE. Napoli, 1860<br />
- 1870 circa. € 3.300<br />
Dipinto originale eseguito su<br />
carta a tecnica gouache o guazzo<br />
(mm 780 x 570 il foglio).<br />
Eseguito a Napoli nel 1860 -<br />
1870 circa da abile artista napoletano.<br />
Scenografica e stupenda veduta<br />
di Napoli con Castel Sant’Elmo<br />
sullo sfondo.<br />
In primo piano popolani in riva<br />
122
al mare, danzano, cantano, mangiano, si percepisce così la tranquillità e l’accoglienza di questo luogo.<br />
Un’ampia distesa del mare è animato da barche con pescatori, la città sullo sfondo.<br />
Lungo il lato inferiore titolo manoscritto.<br />
Gouache originale di grande formato e finezza pittorica. Piacevole il contrasto tra le tinte delicate<br />
del tramonto e del pallido azzurro del mare con le tinte vivaci tipiche dell’abbigliamento popolare del<br />
luogo.<br />
Ottimo stato conservativo della carta e perfetta conservazione del colore. Cornice in legno pitturato.<br />
219. THE VISO FROM THE SOUTH. Londra, Day and Son, 1867. € 900<br />
Cromolitografia originale, apllicata su supporto di carta coevo<br />
(mm 250 x 359 più supporto)<br />
Eseguita a Londra nel 1867 da J. H. Lowes, tratta dall’acquarello<br />
di Elijah Walton, presso il litografo Day and Son e inserita nell’opera<br />
“Peaks and Valleys of the Alps”.<br />
Rara veduta del Monviso in stupenda cromia.<br />
Titolo in inglese applicato nella parte inferiore centrale.<br />
Perfetta conservazione.<br />
cfr. Perret 4512; ACL 330; Neate W/11; Garimoldi 80.<br />
220. LE DENT DU MI<strong>DI</strong> FROM ABOVE CHAMPERY. Londra, Day and Son, 1867.<br />
€ 900<br />
Cromolitografia originale, applicata su supporto di carta coevo<br />
(mm 253 x 359 più supporto).<br />
Eseguita a Londra nel 1867 da J. H. Lowes, tratta dall’acquarello<br />
di Elijah Walton, presso il litografo Day and Son e inserita nell’opera<br />
“Peaks and Valleys of the Alps”.<br />
Veduta dei Dents du Midi, visti da Champéry (Canton Vallese).<br />
Titolo in inglese manoscritto, applicato nella parte inferiore sinistra.<br />
Perfetta conservazione.<br />
cfr. Perret 4512; ACL 330; Neate W/11; Garimoldi 80.<br />
123
221. <strong>DI</strong>PINTO - LAGO MAGGIORE-ISOLA BELLA. 1870 circa. € 6.000<br />
Dipinto originale eseguito ad<br />
olio su tela con supporto in legno,<br />
firmato da Nikolaus Josef<br />
Helm (*Wörth a.Main 1841 -<br />
†Monaco 1912).<br />
Suggestivo olio raffigurante<br />
il Lago Maggiore con l’Isola<br />
Bella in primo piano, eseguito<br />
da conosciuto artista tedesco nel<br />
terzo quarto dell’Ottocento.<br />
Le tinte molto delicate mettono<br />
in evidenza lo specchio d’acqua<br />
in primo piano e tre personaggi<br />
sulla riva.<br />
Nell’angolo inferiore sinistro in<br />
tinta rossa firma monogrammata<br />
dell’autore.<br />
Perfetto stato di conservazione del colore e della tela, cornice antica dorata su supporto di legno e<br />
robusto telaio.<br />
cfr. Benezit VI 880.<br />
222. PANORAMA DELLA CONCA DEL MONCENISIO DALLE FRASERE BASSE<br />
(2415). Milano, Vallardi, 1893 - 1894. € 750<br />
Litografia originale (mm 770 x<br />
250 il foglio).<br />
Eseguita a Milano tra il 1893 e il<br />
1894 presso lo stabilimento Vallardi<br />
e inserita nell’opera “Natura<br />
e Arte”.<br />
Esecuzione litografica della<br />
conca del Moncenisio, visto<br />
dalle Frasere Basse.<br />
In primo piano il lago, l’ospizio e verso destra il villaggio della Gran Croce e la piana di San Nicolao.<br />
Sullo sfondo le montagne che fanno da cornice (il monte Clarey, la cima Parè, la punta Roncia, il Rocciamelone,<br />
ecc.) Lungo i quattro lati legenda con i riferimenti topografici per l’individuazione delle<br />
località e delle montagne.<br />
In basso al centro il titolo.<br />
Buono stato conservativo della carta e della litografia. Qalche piccola traccia di foxing sparsa.<br />
cfr. A. Peyrot, Le Valli di Susa e del Sangone, tomo II, n° 360/3.<br />
124
TORINO, <strong>VEDUTE</strong> E PIANTE TOPOGRAFICHE<br />
Presso la libreria sono disponibili planimetrie originali, vedute a volo d’uccello e di particolari<br />
della città di Torino, impresse e litografate da artisti e stampatori diversi dal XVI<br />
al XX secolo.<br />
Le stampe qui di seguito descritte rappresentano solamente una minima parte del materiale<br />
presente in bottega.<br />
223. TURINO. Amsterdam, Jodocus Hondius, 1626. € 950<br />
Incisione originale eseguita su rame, testo in latino al<br />
verso disposto su due colonne (mm 250 x 180 l’impressione<br />
più margini).<br />
Impressa ad Amsterdam nel 1626 da Jodocus Hondius.<br />
Rara pianta prospettica della città di Torino.<br />
In alto al centro la scritta “Turino”, ripetuto nella parte<br />
alta destra. A sinistra stemma sabaudo. Verso la metà<br />
della parte sinistra cartiglio contenente altra scritta in<br />
latino “Augusta Taurinorum in Sabaudia”.<br />
Buono stato conservativo della carta e dell’impressione.<br />
cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo I, n° 19.<br />
224. TORINO E <strong>DI</strong>NTORNI - ASSE<strong>DI</strong>O DEL 1706. 1706 - 1710 circa. p.a.r.<br />
Disegno originale eseguito a china e acquerello (mm<br />
540 x 750 il foglio).<br />
Dettagliata e fine pianta topografica della città di Torino<br />
e dei dintorni, durante l’assedio del 1706.<br />
Documento di interesse museale, di gran qualità e<br />
ricchezza grafica, eseguito da abile artista, nei primi<br />
anni del ’700.<br />
Molto interessanti risultano i dettagli che raffigurano<br />
le truppe, le traettorie dei bombardamenti e gli schieramenti<br />
militari sia in attacco che a difesa della città.<br />
Nell’angolo inferiore destro elaborato cartiglio con<br />
volute e ghirlande che racchiudono l’indice, attorno<br />
stendardi, armi, strumenti e oggetti per costruire fortificazioni.<br />
Rosa dei venti in alto a destra.<br />
Buona conservazione della carta e del disegno in splendida<br />
e forte coloritura coeva.<br />
125
225. VEUE DE LA VILLE DE TURIN ET DE SES ENVIRONS. Amsterdam, Pierre<br />
Mortier, 1704. € 2.000<br />
Incisione originale eseguita su rame (mm 510 x<br />
435 l’impressione più ampi margini).<br />
Impressa ad Amsterdam nel 1704 da Pierre Mortier<br />
su disegno di Charles Inselin.<br />
Veduta prospettica della città di Torino vista<br />
dalla collina all’altezza della Villa della Regina,<br />
con il Monte dei Cappuccini nella parte sinistra.<br />
In primo piano, un grande cartiglio, con a sinistra,<br />
la pianta della cittadella di Torino, a destra<br />
la pianta di Carmagnola, entrambe racchiuse entro<br />
una corona di foglie d’alloro e poggianti su<br />
due pilastri, al centro la pianta di Vercelli, con la<br />
legenda di 5 richiami, in un trofeo di cannoni e<br />
bandiere, sormontata da una testa di toro, cinta da<br />
un nastro titolato: la Ville de Verceil en Piemont,<br />
alla base piante di Verrua e di Montmelian.<br />
Lungo la parte centrale inferiore il titolo con ai lati legenda con 27 richiami.<br />
Perfetta conservazione della carta e dell’impressione.<br />
cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo I, n° 92.<br />
226. LA VERGINE DEL ROSARIO. Roma, Giovanni Gerolamo Frezza, 1719. € 600<br />
Incisione originale eseguita su rame (mm 355 x 470).<br />
Impressa a Roma nel 1719 da Giovanni Gerolamo Frezza su disegno<br />
di Giulio Cesare Grampin.<br />
Singolare esecuzione incisoria con al centro la figura a pieno busto<br />
della Vergine del Rosario con il Bambino, in gloria di angeli, venerata<br />
da San Domenico e da Santa Caterina, con la raffigurazione<br />
della peste e della carestia dalla quale la Vergine ha preservato i<br />
cittadini durante l’assedio del 1706.<br />
Entro lapide, piccola veduta di Torino, con la rappresentazione della<br />
battaglia, con in primo piano la carica della cavalleria che combatte<br />
sullo sfondo della torre civica.<br />
Titoli e iscrizione latina entro lapide nella parte centrale, attraversata<br />
dalla stemma della città con il toro rampante.<br />
Buona conservazione della carta e dell’impressione. Piccoli restauri<br />
minuziosamente eseguiti e visibili solo al verso del foglio.<br />
cfr. Collezione Simeom D 2289.<br />
227. <strong>CARTE</strong> HISTORIQUE ET GEOGRAPHIQUE POUR INTRODUIRE À L’IN-<br />
TELLIGENCE DE L’HISTOIRE DE SAVOYE. Amsterdam, Henry Abraham Chatelain,<br />
1719. € 680<br />
Incisione originale eseguita su rame (mm 485 x 355 l’impressione più margini).<br />
Impressa ad Amsterdam nel 1719 da Henry Abraham Chatelain.<br />
126
Dettagliata tavola con un’interessante carta geografica<br />
del Piemonte e delle zone confinanti.<br />
Arricchiscono il foglio una pianta topografica<br />
della città di Torino in alto a sinistra e una veduta<br />
della Venaria Reale in alto a destra. Sono<br />
stati inseriti cartigli contenenti i nomi degli Stati<br />
facenti parte della Savoia. Lungo il lato superiore<br />
il titolo. Tavola dei luoghi, delle province e degli<br />
stati nella parte bassa. Nell’angolo inferiore<br />
destro la descrizione della presente con testo in<br />
francese.<br />
Interessante documento in buona conservazione.<br />
cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, Tomo I, n° 108.<br />
228. A MADAMA REALE MARIA GIOV.ª BATTA <strong>DI</strong> SAVOYA. Torino, Filippo Vasconi,<br />
1721. € 5.000<br />
Incisione originale eseguita su rame (mm 660 x 395 l’impressione più ampi margini).<br />
Impressa a Torino nel 1721 da Filippo Vasconi (*Roma 1687 ca. - †1730) su disegno dell’architetto<br />
Filippo Juvarra (*Messina 1676 - †Madrid 1736).<br />
Veduta prospettica di grande rarità raffigurante piazza San Carlo a Torino con le due chiese,<br />
Santa Cristina e San Carlo.<br />
La chiesa di Santa Cristina<br />
viene presentata con la<br />
nuova facciata, disegnata<br />
e progettata da Juvarra ed<br />
eseguita nel 1717, la seconda<br />
con la facciata simile alla<br />
precedente, comparsa un secolo<br />
più tardi.<br />
Lungo il lato inferiore la copiosa<br />
dedica alla Duchessa<br />
Maria Giovanna Battista di<br />
Savoia-Nemours (*Parigi<br />
1644 - †Torino 1724), attraversata<br />
da un grande stemma.<br />
La stampa fu per Juvarra<br />
un’iniziativa promozionale,<br />
necessaria per far conoscere alla scena internazionale la sua importante opera torinese.<br />
Ottimo stato conservativo della carta e dell’impressione.<br />
cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo I, n° 127.<br />
127
229. VUE ET REPRESENTATION DE LA BATAILLE DONNÉE DEVANT TURIN<br />
LE 7 DE SEPTEMBRE 1706. L’Aia, Johann Van Huchtenburg, 1724. € 1.650<br />
Incisione originale eseguita su rame (mm 570 x<br />
450 l’impressione più ampi margini).<br />
Impressa a L’Aia nel 1724 da Johann Van<br />
Huchtenburg (*1647 - †1733).<br />
Scena dell’assedio di Torino del 1706, inserita<br />
nell’opera di Jean Dumont intitolata “Bataille<br />
gagnées par le Serenissime Prince Eugène de<br />
Savoye”.<br />
In primo piano la cavalleria impegnata nella battaglia<br />
e sullo sfondo la città di Torino.<br />
Lungo il lato inferiore il titolo e legenda con 10<br />
richiami.<br />
Ottimo esemplare.<br />
cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo I, n° 133.<br />
230. <strong>VEDUTE</strong> <strong>DI</strong> TORINO. Bassano del Grappa, Remondini, 1770 circa.<br />
€ 1.200 per singola stampa<br />
Tre incisioni su rame, tutte acquerellate<br />
a mano all’epoca (mm 400 x 270 circa il foglio).<br />
Impresse a Bassano del Grappa nel 1770 circa<br />
dallo stampatore Remondini.<br />
Tutte le 3 stampe sono state incollate all’epoca su<br />
supporto rigido di cartone e sul retro di ognuna è<br />
stato applicato su tassello il titolo dell’opera, in<br />
lingua francese, come dovrebbe essere presente<br />
alla base di ogni singola incisione.<br />
Queste tavole furono modificate per essere viste<br />
mediante un apparecchio detto pantoscopio<br />
o mondo nuovo, attraverso lenti e illuminate con candele posizionate davanti o dietro.<br />
Le stampe raffigurano 3 differenti vedute della città di Torino.<br />
Ogni tavola viene offerta singolarmente e in buono stato conservativo.<br />
128
• Vüe de la façade du Chateau du côté de la grosse Doire avec l’illumination à Turin.<br />
Veduta prospettica di piazza Castello con il Palazzo Madama visto dall’attuale via Garibaldi.<br />
• Vüe du Chateau du Côsté de la Rüe du Po à Turin.<br />
Veduta prospettica di piazza Castello con il Palazzo Madama, visto da via Po.<br />
• Vüe de la Vigne de S.M. La Reine avec l’illumination à Turin.<br />
Veduta prospettica della Villa della Regina sulla collina della città.<br />
cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo I, n° 198/2-198/3-198/4.<br />
231. NUOVA PIANTA DELLA REALE CITTÀ<br />
<strong>DI</strong> TORINO. Torino, Beltramo Antonio Re, 1775.<br />
€ 2.300<br />
Incisione originale eseguita su rame, acquerellata a mano<br />
all’epoca (mm 460 x 600 l’impressione più margini).<br />
Impressa a Torino nel 1775 da Beltramo Antonio Re.<br />
Pianta topografica della città di Torino di grande rarità.<br />
Lungo il lato superiore il titolo. In alto a sinistra stemma<br />
della città. Lungo il lato sinistro ampia legenda con riferimenti<br />
delle chiese e dei luoghi sacri nella parte alta e nella<br />
parte bassa nomi delle piazze, vie e palazzi. In basso a<br />
sinistra iniziali dell’autore “B.A.R.”.<br />
La parte più interessante è sicuramente il nome storico<br />
riferito ad ogni isolato della città.<br />
Ottimo stato di conservazione della carta, dell’impressione<br />
e del colore. Cornice in ciliegio mogano.<br />
cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli I, n° 205.<br />
232. PROGETTO PER RICOSTRUZIONE DEL TEATRO CARIGNANO. Torino,<br />
Francesco Benedetto Feroggio, 1787. € 2.000<br />
Coppia di disegni originali<br />
eseguiti a china e acquerello,<br />
firmati e datati su carta<br />
vergellata e marca con giglio<br />
(mm 515 x 350 circa i fogli).<br />
Dettagliati e particolareggiati<br />
progetti architettonici,<br />
eseguiti a Torino il 21<br />
giugno del 1787, dall’architetto<br />
Francesco Benedetto<br />
Feroggio.<br />
Le tavole raffigurano: la sezione<br />
del primo piano delle logge disposte a ferro di cavallo del teatro Carignano di Torino e la sezione,<br />
in tutta la sua altezza, dell’intera struttura, mettendo in evidenza tutti i dettagli costruttivi.<br />
Nell’angolo inferiore destro di entrambi i fogli, a chiara e ordinata calligrafia, data e autografo dell’architetto.<br />
Il Teatro Carignano è l’unico esempio in Torino di struttura teatrale settecentesca ancora esistente.<br />
Il teatro fu costruito nel 1711 come teatrino “di famiglia”. Venne distrutto da un incendio nel 1786.<br />
129
La nuova costruzione, commissionata a Giovanni Battista Ferroggio, il quale mise il figlio Francesco<br />
Benedetto quale direttore dei lavori, venne inaugurata nel 1787. La nuova e innovativa realizzazione<br />
avrebbe permesso di alzare o abbassare il palcoscenico a livello della sala, in occasione di manifestazioni<br />
o feste. Feroggio dotò inoltre il teatro di quattro ordini di palchi, venti al primo ordine, ventuno al<br />
secondo e ventidue al terzo e quarto ordine.<br />
Ottimo stato conservativo di entrambi i documenti.<br />
233. ENTRÉE DES FRANÇAIS DANS TURIN LE 17 FRIMAIRE AN 7. Parigi, Pierre<br />
Adrien Lebeau, 1799. € 1.550<br />
Incisione originale eseguita all’acquaforte (mm<br />
515 x 375 l’impressione più ampi margini).<br />
Impressa a Parigi nel 1799 da Pierre Adrien Le<br />
Beau su disegno di Thomas Charles Naudet.<br />
Rara veduta prospettica raffigurante Piazza delle<br />
Erbe (attualmente Piazza Palazzo di Città).<br />
In primo piano la parata militare che seguì l’ingresso<br />
delle truppe francesi in Torino al comando<br />
del generale Joubert, il 7 dicembre 1798.<br />
Preziosa prova di stampa impressa all’acquaforte<br />
pura, senza le finiture di tanti particolari<br />
che si ritrovano nello stato definitivo, così come<br />
si evince dall’esemplare raffigurato nel volume<br />
di Ada Peyrot.<br />
Perfetto stato di conservazione.<br />
cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli I n° 244.<br />
234. AUGUSTA TAURINORUM AB IMPIA GALLORUM SERVITUTE LIBERA-<br />
TA… Torino, Pietro Amati, 1799. € 500<br />
Incisione originale eseguita su rame (mm 140 x 22 l’impressione più<br />
margini).<br />
Impressa a Torino nel 1799 da Pietro Amati su disegno di Francesco<br />
Rebaudengo.<br />
Rara incisione a ricordo della liberazione della città di Torino dai francesi,<br />
nel 1799.<br />
Nella parte alta effigie della Madonna Consolata contornata da angeli e<br />
festone con il canto di Isaia “Io proteggerò questa città e la salverò per<br />
riguardo a me stesso e al mio servo Davide”, a destra dell’immagine è<br />
raffigurato San Filippo Neri inginocchiato.<br />
Nella parte inferiore sono raffigurate le principali chiese della città<br />
(Consolata e Duomo) sotto i bombardamenti.<br />
In basso al centro il titolo in latino disposto su quattro righe.<br />
Buono stato di conservazione dell’incisione, in cornice.<br />
cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo I, n° 243.<br />
130
235. CITTÀ E TERRITORIO <strong>DI</strong> TORINO. Torino,<br />
fratelli Reycend, 1810. € 3.800<br />
Incisione originale eseguita su rame (mm 490 x 630 l’impressione<br />
più margini).<br />
Impressa a Torino nel 1810 da Antonio Maria Stagnon<br />
(*Mondelli 1751 - †Torino 1805), su disegno di Carlo<br />
Randoni, presso i fratelli Reycend.<br />
Dettagliata pianta topografica della città di Torino e<br />
dintorni con l’indicazione delle fortificazioni già demolite<br />
nel 1802 dalle truppe napoleoniche che avevano<br />
occupato la città.<br />
Lungo tutto il lato superiore il titolo. In alto a destra tavoletta<br />
con osservazione, sotto di essa aquila napoleonica.<br />
Nell’angolo inferiore destro indice con 57 richiami e scala<br />
distanziometrica.<br />
Ottimo stato conservativo della carta e dell’impressione.<br />
cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo I, n° 265.<br />
236. TORINO. Vienna, Artaria, 1816. € 6.800<br />
Incisione originale eseguita a tecnica<br />
mista acquaforte-acquatinta, finemente<br />
ripassata a mano all’epoca (mm 735 x<br />
495 l’impressione più margini).<br />
Impressa a Vienna nel 1816 da Karl Artaria.<br />
Veduta prospettica di grande rarità<br />
della città di Torino, vista dal piazzale<br />
antistante la chiesa del Monte dei<br />
Cappuccini. Di grande interesse lo sviluppo<br />
di piazza Vittorio Emanuele (attualmente<br />
Vittorio Veneto). La visuale<br />
si presenta senza fortificazioni, demolite<br />
nel 1802 dalle truppe napoleoniche che<br />
avevano occupato la città.<br />
In basso al centro la scritta “Torino” contornata da volute.<br />
È molto probabile che sia stato Giuseppe Pietro Bagetti (*Torino 1764 - †1831) a fornire all’editore<br />
viennese Artaria, il disegno, anche se il suo nome non compare nell’incisione ma è presente la consueta<br />
formula “disegnato dal vero nel 1816”.<br />
Esistono esemplari a colori come il presente, ed esemplari allo stato di acquaforte pura, probabilmente<br />
destinati alla coloritura.<br />
Karl Artaria incisore nato a Mannheim nel 1792 e morto nel 1866. Nel 1816 fondò a Vienna lo stabilimento<br />
Kunst-und Buchhandlung Artaria und Fontaine, che diresse per molti anni. Si specializzò nella<br />
stampa di vedute di città, soggetti militari, ritratti e carte geografiche che ebbero diffusione in tutto il<br />
mondo.<br />
Buono stato conservazione della carta, dell’impressione e del colore. Due minimi restauri abilmente<br />
eseguiti, all’angolo inferiore sinistro e nella parte bassa destra.<br />
cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo I, n° 274/2°; Immagini della Collezione Simeom, pag. 136.<br />
131
237. PIAZZA CARLINA IN TORINO. Torino, Reycend, 1817. € 700<br />
Incisione originale eseguita all’acquatinta (mm<br />
325 x 260 l’impressione più ampi margini).<br />
Impressa a Torino nel 1817 da Ferdinando Castelli<br />
su disegno di A. Duquesney, presso lo stampatore<br />
Reycend.<br />
Veduta prospettica di piazza Carlo Emanuele<br />
II, detta comunemente dai torinesi “piazza<br />
Carlina”.<br />
Sullo sfondo, a sinistra, il palazzo del marchese<br />
Ferrero d’Ormea, con facciata di Filippo Juvarra.<br />
Sulla destra, l’Albergo Virtù, che aveva lo scopo<br />
di procurar ai giovani l’apprendimento di un<br />
mestiere. Sempre sulla destra, in primo piano, la<br />
cupola della chiesa di santa Croce, costruita sui disegni<br />
di Filippo Juvarra, con il campanile dell’architetto Gian Battista Borra. In questa piazza si teneva il<br />
mercato del vino e al tempo del governo francese si giustiziavano con la ghigliottina i condannati a morte.<br />
Nella parte inferiore i titolo, a sinistra in italiano, a destra in francese.<br />
Perfetto stato di conservazione della carta e dell’impressione.<br />
cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo I, n° 278/8.<br />
238. VERO RITRATTO DEL GLORIOSO MARTIRE S. VITTORIO VENERATO<br />
NELLA CHIESA DELLO SPIRITO SANTO <strong>DI</strong> TORINO. Torino, Francesco Antonio<br />
Gilodi, 1820 - 1830 circa. € 580<br />
Incisione originale eseguita su rame (mm 305 x 455 l’impressione<br />
più margini).<br />
Impressa a Torino nel 1820 - 1830 circa da Francesco Antonio Gilodi,<br />
su disegno di Pietro Piffetti.<br />
Esecuzione incisoria raffigurante San Vittorio Martire, venerato<br />
nella Chiesa dello Spirito Santo di Torino. Nella parte bassa<br />
dell’Altare Maggiore sono presenti le reliquie del santo.<br />
Animano la tavola cherubini e figure sacre come la Madonna che<br />
sostiene il calice e la croce, l’arcangelo Michele e San Filippo Neri,<br />
raffigurato nella parte inferiore centrale, entro cartiglio sormontato<br />
da motto. Accanto alla figura di San Filippo, troviamo un’immagine<br />
raffigurante una croce sorretta da due mani con i segni della Passione.<br />
Nella parte inferiore il titolo in italiano e un’ode in latino.<br />
Buono stato conservativo di questo raro documento relativo alla<br />
Chiesa dello Spirito Santo.<br />
239. <strong>VEDUTE</strong> DELLA BASILICA <strong>DI</strong> SUPERGA. Milano, Artaria, 1824. € 500 - 800<br />
Undici incisioni originali, otto incise su rame e due eseguite all’acquatinta.<br />
Impresse a Milano nel 1824 da Carl August Eckerlin, L. Ropp e Alessandro Angeli su disegni di Ambrogio<br />
Fumagalli, presso lo stampatore Artaria, facenti parte della raccolta intitolata “Chiese principali<br />
d’Europa”.<br />
132
Incisioni rappresentanti la Basilica<br />
di Superga, vista in prospetto<br />
e all’interno, sezioni e piante, la<br />
scultura commemorativa dedicata a<br />
Carlo Emanuele III con il bassorilievo<br />
che rappresenta la battaglia di<br />
Guastalla del 1734 e il monumento<br />
funebre dedicato a Vittorio Amedeo<br />
II, fondatore della Basilica e Duca di<br />
Savoia, che otterrà il titolo di “Re di<br />
Sardenga”.<br />
Nella parte inferiore di ogni singola<br />
tavola, i titoli in italiano, ripetuti accanto<br />
e/o sotto in francese.<br />
• Veduta esterna della Basilica<br />
di Superga.<br />
• Veduta interna della Basilica di Superga.<br />
• Spaccato del sotterraneo sulla linea E.F.<br />
• Spaccato del sotterraneo sulla linea G.H.<br />
• Pianta del sotterraneo della Basilica di Superga.<br />
• Fianco del tempio.<br />
• Spaccato sulla linea C.D.<br />
• Spaccato sulla linea A.B.<br />
• Elevazione geometrica della facciata.<br />
• Monumento del Re Carlo Emanuele III.<br />
• Monumento di Vittorio Amedeo II.<br />
Perfetto stato di conservazione di questo rara raccolta, difficile trovarsi completa come la presente.<br />
cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo I, n° 312/8, 312.<br />
240. IL REGIO PARCO NEI <strong>DI</strong>NTORNI <strong>DI</strong> TORINO. Torino, Reycend, 1826. € 700<br />
Incisione originale eseguita all’acquatinta (mm<br />
315 x 245 l’impressione più ampi margini).<br />
Impressa a Torino nel 1824 da Alessandro Angeli<br />
su disegno di Marco Nicolosino (*Savigliano<br />
1797 - †Torino 1856), presso lo stampatore<br />
Reycend.<br />
Veduta prospettica del Regio Parco visto dal<br />
fiume Po, con gli edifici adibiti alla Manifattura<br />
Tabacchi.<br />
Nella parte inferiore i titolo, a sinistra in italiano,<br />
a destra in francese.<br />
Perfetto stato di conservazione della carta e<br />
dell’impressione.<br />
cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo II, n° 314/9.<br />
133
241. TORINO ATTUALE COI DECRETATI PROGETTI D’INGRAN<strong>DI</strong>MENTO. Torino,<br />
Modesto Reycend, 1827. € 680<br />
Litografia originale (mm 600 x 465 il foglio).<br />
Eseguita a Torino da Felice Festa presso il litografo<br />
Modesto Reycend.<br />
Insolita pianta topografica della città di Torino<br />
con una curiosa veduta prospettica della Gran<br />
Madre di Dio ancora in fase di costruzione, inserita<br />
entro ampio drappo nella parte alta centrale. Interessante<br />
è la precisa segnatura dei numeri civici.<br />
Ampia legenda lungo i lati destro e sinistro. In alto a<br />
destra il titolo inserito entro ovale. In alto a sinistra<br />
indice dei luoghi più significativi della città.<br />
Buono stato di conservazione della carta e della litografia.<br />
cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo II, n° 329.<br />
242. PONT ET PLACE DU PÔ. Torino, E. Engelmann, 1829. € 700<br />
Litografia originale eseguita su velina (mm 450 x 310<br />
il foglio).<br />
Eseguita a Torino nel 1829 da E. Engelmann, su disegno<br />
di Jules Fréderic Villeneuve, facente parte della<br />
raccolta intitolata “Souvenirs du Piemont”.<br />
Veduta prospettica del ponte Vittorio Emanuele<br />
con parte della piazza omonima (attualmente<br />
piazza Vittorio Veneto).<br />
Nella parte inferiore centrale il titolo in francese.<br />
Buona conservazione della carta e della litografia.<br />
cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo II, n° 342/1.<br />
243. VEDUTA <strong>DI</strong> TORINO. Torino, Chirio e Mina, 1830. € 1.650<br />
Incisione originale eseguita su rame, acquerellata a<br />
mano all’epoca (mm 750 x 555 più margini).<br />
Impressa a Torino nel 1830 da Giacomo Arghinenti<br />
su disegno di Gaetano Lombardi, presso lo stampatore<br />
Chirio e Mina.<br />
Rara veduta prospettica della città di Torino, contornata<br />
con notizie storico-geografiche della medesima.<br />
La veduta è presa dalla piazzetta della Chiesa del<br />
Monte dei Cappuccini. In primo piano il corteo reale<br />
che transita sotto l’arco di trionfo eretto ai piedi<br />
della collina, presso la Gran Madre di Dio, nel giorno<br />
dell’arrivo a Torino del Re Carlo Felice da Modena.<br />
Nella veduta si distingue l’imponente alberata che nel 1826 venne distrutta per far posto a piazza Vittorio<br />
Emanuele.<br />
134
Ottimo stato conservativo della carta e dell’impressione. Cornice in legno con rilievi in gesso, pitturata<br />
a mano in oro.<br />
cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo II, n° 344 bis; Collezione Lanzone.<br />
244. PROGETTO PER L’AMPLIAZIONE DEI VIALI <strong>DI</strong> PASSEGGIO SUL BA-<br />
LUARDO <strong>DI</strong> MEZZOGIORNO. Torino, Michele Ajello e Doyen, 1834. € 280<br />
Litografia originale (mm 455 x 365 il foglio).<br />
Eseguita a Torino nel 1834 da Michele Ajello e Doyen<br />
su disegno di Giovanni Capietti.<br />
Pianta di progetto urbanistico, non completamente<br />
realizzato, del collegamento del Borgo Nuovo,<br />
compreso tra le attuali vie Mazzini, Carlo Alberto,<br />
Cavour, Giolitti, corso Cairoli, con la città vecchia.<br />
In alto, a sinistra, il titolo e sotto di esso scale distanziometriche.<br />
Il litografo Michele Ajello fu attivo a Torino nella prima<br />
metà del XIX secolo. Nel gennaio del 1833 aprì<br />
uno stabilimento litografico in piazza Carignano 6. Il<br />
26 novembre dello stesso anno, si associò con il litografo<br />
Michele Doyen ed il nuovo stabilimento prese il nome di Litografia Ajello e Doyen e tale società<br />
durò fino al 1838.<br />
Buona conservazione. Segni di piega originali in alcuni punti.<br />
cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo II, n° 378.<br />
245. TOPOGRAFIA DELLA CITTÀ E TERRITORIO <strong>DI</strong> TORINO. Torino, Giovanni<br />
Battista Maggi, 1840. € 1.450<br />
Incisione originale eseguita su rame acquerellata a mano e intelata all’epoca (mm 695 x 755).<br />
Impressa a Torino nel 1840 da Vittorio Angeli presso l’editore Giovanni Battista Maggi.<br />
Pianta topografica della città di Torino e dei suoi<br />
dintorni, di grande interesse.<br />
Ogni casa, villa o cascina è contrassegnata da un<br />
numero, il quale corrispondeva, in un elenco separato,<br />
al nome del proprietario.<br />
In basso a destra il titolo, sopra scale distanziometrica.<br />
Legenda in alto a sinistra.<br />
Importante pianta, poiché è l’unica, dopo quella<br />
del Grossi del 1791, fatta con criterio scientifico, a<br />
dare notizie precise per l’ubicazione degli antichi<br />
palazzi, ville e cascine di Torino e della collina.<br />
La tavola è stata redatta da Antonio Rabbini,<br />
geometra considerato il precursore del catasto<br />
moderno, il quale, in seguito, definì le basi del<br />
catasto dello stato unitario.<br />
Buono stato di conservazione. Cornice scura in<br />
noce.<br />
cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo II, n° 429.<br />
135
246. SAN GIOVANNI À TURIN. Parigi, Lemercier, 1840. € 700<br />
Litografia originale (mm 283 x 432 il foglio).<br />
Eseguita a Parigi nel 1840 da Léon Auguste Asselineau, su disegno di<br />
Nicolas Marie Joseph Chapuy, presso lo stampatore Lemercier e inserita<br />
nell’opera di M. Moret “Le Moyen Age pittoresque”.<br />
Veduta prospettica del Duomo di Torino con piazza San Giovanni<br />
animata da personaggi a cavallo e a piedi.<br />
Lungo la parte superiore centrale la scritta in francese “Le Moyen Age<br />
pittoresque”. In basso al centro il titolo e timbro impresso a secco.<br />
Buona conservazione.<br />
cfr. Ada Peyrot, Torino nei secoli, tomo II, n° 432.<br />
247. TORINO - PIAZZA SAN CARLO. Parigi, Lemercier, 1845 circa. € 1.200<br />
Litografia originale miniata a mano all’epoca a<br />
“la gomme” da abile artista (mm 400 x 295 il<br />
foglio).<br />
Eseguita a Parigi nel 1845 circa da Charles Claude<br />
Bachelier e Adolphe Jean Baptiste Bayot su<br />
disegno di Philippe Benoist, presso lo stampatore<br />
Lemercier e inserita nell’opera di Félix Benoist<br />
“L’Italie monumentale e artistique”.<br />
Armoniosa e raffinata veduta prospettica di<br />
piazza San Carlo con le chiese di Santa Cristina<br />
e San Carlo sullo sfondo.<br />
Lungo il lato inferiore i titoli in lingua francese a<br />
sinistra e in lingua italiana a destra.<br />
Perfetto stato di conservazione della litografia e<br />
del colore, ampi margini.<br />
cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, n°486/3.<br />
248. PIANTA DELLA CITTÀ <strong>DI</strong> TORINO. Firenze, V. Stanghi, 1845. € 750<br />
Incisione originale eseguita su rame, acquerellata<br />
a mano all’epoca (mm 595 x 385 più ampi<br />
margini).<br />
Impressa a Firenze nel 1845 da V. Stanghi su<br />
disegno di G. C. Castellini e inserita nell’opera<br />
di Attilio Zuccagni Orlandini “Corografia fisica,<br />
storica e statistica dell’Italia e delle sue isole”.<br />
Pianta topografica della città di Torino.<br />
In alto a sinistra il titolo contornato da volute.<br />
Interessante risulta la legenda con indicata la<br />
popolazione della città in differenti epoche,<br />
in basso a sinistra e i luoghi e gli edifici prin-<br />
136
cipali con 74 richiami nella parte superiore destra. In basso a destra l’elenco dei colori utilizzati con i<br />
riferimenti. Timbro impresso a secco in basso a sinistra, sotto la dicitura “V. Stanghi inc.”.<br />
Perfetto stato di conservazione, ampi margini. Cornice in noce scuro.<br />
cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo II, n° 480 (cita solo le vedute che interessano Torino).<br />
249. SALA APPOSITAMENTE ERETTA SULL’AREA DEL CORTILE AL PIANO<br />
DELLE GALLERIE DEL PALAZZO DELLA CITTÀ <strong>DI</strong> TORINO PEL BALLO<br />
ONORATO… Torino, Gian Francesco Hummel, 1845. € 1.200<br />
Litografia originale (mm 875 x 600 il foglio).<br />
Eseguita a Torino nel 1845 da Gian Francesco<br />
Hummel e inserita nell’opera “Feste Torinesi<br />
1842 per le nozze di S.A.R. Vittorio Emanuele<br />
Duca di Savoia colla Principessa Maria Adelaide<br />
Arciduchessa d’Austria”.<br />
Suggestiva veduta prospettica della gran sala,<br />
creata appositamente dall’ingegnere G. Barone,<br />
nel cortile del Palazzo di città, in occasione<br />
del sontuoso ballo offerto dalla città di Torino<br />
in onore degli sposi Vittorio Emanuele e Maria<br />
Adelaide, la sera del 25 aprile del 1842.<br />
La scena è animata da molti personaggi in costume da festa. Lungo il lato inferiore, su quattro righe il titolo.<br />
Documento di grande rarità, in buono stato di conservazione. Piccolo restauro abilmente eseguito nella<br />
parte inferiore destra.<br />
cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo II, n° 479/5.<br />
250. PANORAMA DE TURIN. Milano, Genevresi, 1850 circa. € 1.050<br />
Incisione originale eseguita all’acquatinta (mm<br />
295 x 215 l’impressione più ampi margini).<br />
Impressa a Milano nel 1850 circa da Francesco<br />
Citterio presso lo stampatore Genevresi.<br />
Pittorica veduta di piazza Castello, vista da<br />
una posizione elevata. In primo piano Palazzo<br />
Madama ripreso a ¾. Sullo sfondo Palazzo Reale.<br />
A sinistra la chiesa di San Lorenzo e i palazzi<br />
che affacciano sulla piazza. A destra il Teatro<br />
Regio. Personaggi e carrozze animano la scena.<br />
In basso al centro il titolo e le note tipografiche.<br />
Nella tavola non compare il monumento dedicato<br />
all’Esercito Sardo (Statua dell’Alfiere) che curiosamente<br />
è presente nell’esemplare di riferimento della bibliografia Ada Peyrot, ma non nel nostro. Il<br />
monumento fu eseguito dall’artista Vincenzo Vela, donato dai milanesi ed inaugurato nel 1859.<br />
La presente veduta ha preso spunto da un dagherrotipo: immagine presa mediante camera oscura, antenata<br />
della moderna fotografia presentata ufficialmente come invenzione nel 1839, non molti anni prima<br />
dell’esecuzione del foglio in esame.<br />
Perfetto stato di conservazione della carta e dell’impressione.<br />
cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo II, n° 593.<br />
137
251. VEDUTA DELLA CHIESA <strong>DI</strong> S. GIOVANNI. Torino, Jean Junck, 1852. € 650<br />
Litografia originale (mm 438 x 314 il foglio).<br />
Eseguita a Torino nel 1852 da Jean Junck su disegno<br />
di Enrico Gonin e inserita nell’opera “Turin et ses<br />
environs”.<br />
Veduta prospettica della chiesa e del campanile<br />
del Duomo di Torino.<br />
In alto al centro la scritta Torino. Nella parte inferiore<br />
i titoli, a sinistra in italiano, a destra in francese.<br />
J. Junck litografo di origine francese, ma torinese<br />
d’adozione. Fu attivo a Torino dal 1840 con lo stabilimento<br />
litografico in via Accademia delle Scienze.<br />
Buono stato di conservazione della carta e della litografia<br />
cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo II, pag. 783,<br />
n° 546/11.<br />
252. TORINO. Milano, Tommaso Genevresi, 1860. € 2.800<br />
Incisione originale eseguita all’acquatinta, finemente miniata a mano all’epoca (mm 550 x 290 compresi<br />
i margini).<br />
Impressa a Milano nel 1860 da Giuseppe Giudici presso lo stampatore Tommaso Genevresi.<br />
La tavola raffigura piazza Castello, vista da una posizione elevata, apprezzabile per l’ampio taglio<br />
orizzontale di grande effetto scenografico e per l’effetto di luce mattutina, basata sulle tonalità<br />
bianco e azzurro.<br />
In primo piano Palazzo Madama ripreso a ¾ con la statua dell’Alfiere. Sullo sfondo Palazzo Reale. A<br />
sinistra la chiesa di San Lorenzo e i palazzi che affacciano sulla piazza. A destra il Teatro Regio. Animano<br />
la scena personaggi e carrozze.<br />
In basso al centro la scritta “Torino” in tinta rossa.<br />
Nella tavola compare il monumento dedicato all’Esercito Sardo, eseguito dall’artista Vincenzo Vela,<br />
donato dai milanesi ed inaugurato nel 1859.<br />
138
L’incisore Giuseppe Giudici nato a Cremona il 7 novembre 1794, fu allievo di Camillo Pacetti a Milano<br />
e di Ignazio Maria a Torino. Lavorò inoltre per l’editore Ronchi di Milano.<br />
Ottimo esemplare in fantastica e raffinata coloritura d’epoca.<br />
cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo II, n° 592.<br />
253. PIANTA GEOMETRICA DELLA CITTÀ <strong>DI</strong> TORINO CON TUTTI GLI IN-<br />
GRAN<strong>DI</strong>MENTI ESEGUITI OD APPROVATI. Torino, fratelli Doyen, 1860. € 380<br />
Litografia originale (mm 575 x 395 il foglio).<br />
Eseguita a Torino nel 1860 da Edoardo Pecco<br />
presso i fratelli Doyen.<br />
Interessante pianta topografica della città di<br />
Torino con raffigurati tutti gli ingrandimenti<br />
eseguiti ed approvati fino all’epoca.<br />
In basso a sinistra riquadro contenente il titolo e<br />
scala metrica.<br />
E. Pecco ingegnere civile, attivo a Torino nella<br />
seconda metà del XIX secolo. Nel 1864 sostituì<br />
l’ingegnere Barone nella carica di capo dell’Ufficio<br />
d’arte del Municipio di Torino.<br />
Buona conservazione della carta e della litografia.<br />
cfr. A. Peyrot, Torino nei secoli, tomo II, n° 583.<br />
254. GRAN<strong>DI</strong>OSA SCENA FINALE DELLO SPETTACOLO PIROTECNICO OFFER-<br />
TO DAL MUNICIPIO <strong>DI</strong> TORINO LA SERA DEL 26 APRILE 1868. Torino, Paravia,<br />
1868. € 520<br />
Litografia originale (mm 440 x 308 il foglio).<br />
Eseguita a Torino nel 1868 da A. Moja, su disegno<br />
d’invenzione dello stesso artista, presso lo<br />
stabilimento litografico Paravia, in occasione<br />
delle nozze tra il Principe Umberto I di Savoia e<br />
la Principessa Margherita Maria Teresa Giovanna<br />
di Savoia.<br />
Fantastica veduta prospettica della città di Torino,<br />
divisa in due parti: nella parte superiore,<br />
in primo piano il ponte Vittorio Emanuele I, popolarmente<br />
denominato “ponte di pietra”, Palazzo<br />
Madama e sullo sfondo la collina. Nella parte<br />
sottostante la medesima prospettiva si presenta distrutta dopo lo spettacolo pirotecnico.<br />
Lungo tutta la parte inferiore il titolo e descrizione del matrimonio reale.<br />
Perfetta conservazione della carta e della litografia.<br />
139
255. PIANTA GENERALE DELLA CITTÀ <strong>DI</strong> TORINO APPROVATA DAL MUNICI-<br />
PIO. Torino, A. Tinivella, 1875. € 730<br />
Litografia originale (mm 615 x 855 il foglio).<br />
Eseguita a Torino nel 1875 dal litografo G. Gualdi, presso l’editore<br />
A. Tinivella.<br />
Dettagliata pianta della città di Torino, compilata dai Geometri<br />
Emilio Cabella e Firmino Caneparo.<br />
Nella parte bassa sinistra il titolo sormontato da stemma della città,<br />
subito sotto scala metrica e sopra elenco delle piazze. Lungo tutto il<br />
lato inferiore elenco generale dei nomi corrispondenti al numero di<br />
ciascun isolato. Nella parte laterale destra i nomi delle vie. Nell’angolo<br />
superiore destro l’indicazione delle tinte con i riferimenti dei<br />
quartieri (ma curiosamente questo esemplare non è stato acquerellato).<br />
Buono stato di conservazione della carta e della litografia. Piccole<br />
gore sparse qua e là.<br />
256. PIANTA DELLA CITTÀ E BORGHI <strong>DI</strong> TORINO COLLE SUE A<strong>DI</strong>ACENZE.<br />
Torino e Roma, Giovanni Battista Maggi, 1876. € 680<br />
Incisione originale eseguita su rame (mm 725 x 560 l’impressione<br />
più ampi margini.)<br />
Impressa a Torino e a Roma nel 1876 da Vittorio Angeli<br />
presso l’editore Giovanni Battista Maggi.<br />
Pianta topografica della città di Torino e dei suoi dintorni,<br />
in scala 1:9850, molto interessante risulta l’ampia<br />
legenda con indicata la popolazione della città in differenti<br />
epoche e i luoghi e gli edifici principali.<br />
In alto a sinistra il titolo contornato da volute, sotto scala<br />
distanziometrica e legenda. Al centro la pianta della città.<br />
Buono stato di conservazione della carta e dell’impressione.<br />
cfr. Collezione Simeom D 114-115.<br />
257. TURIN - ITALIE SEPTENTRIONALE. Parigi, Migeon, 1880 - 1885 circa. € 280<br />
Incisione originale eseguita su acciaio, acquerellata<br />
a mano all’epoca (mm 525 x 365 il foglio).<br />
Impressa a Parigi nel 1880 - 1885 circa da Ludvig<br />
August Smith (*Copenaghen 1820 - †1906)<br />
su disegno di A. Bizet, presso lo stampatore<br />
Migeon.<br />
Carta geografica raffigurante l’Italia del nord e<br />
centrale. In basso a sinistra curiosa veduta a<br />
volo d’uccello della città di Torino con la Mole<br />
Antonelliana ancora in fase di costruzione.<br />
Ottima conservazione.<br />
cfr. Benezit XII 913.<br />
140
258. COPIA DEL PIANO REGOLATORE PER<br />
L’AMPLIAZIONE DELLA CITTÀ OLTRE PO<br />
A NORD DEL VIALE ALLA VILLA DELLA<br />
REGINA. Torino, 1882. € 390<br />
Litografia originale, acquerellata a mano all’epoca su alcuni<br />
particolari (mm 660 x 530).<br />
Eseguita a Torino nel 1882.<br />
Pianta topografica della città di Torino con raffigurati<br />
tutti gli ingrandimenti oltre il Po approvati ed eseguiti<br />
con Regio Decreto, il 22 febbraio 1882, nel quartiere<br />
dell’attuale Borgo Po di Torino.<br />
In alto a sinistra il titolo.<br />
Buona conservazione della carta e della litografia.<br />
259. CAROSELLO PER L’INAUGURAZIONE DEL MONUMENTO AD AMEDEO<br />
DUCA D’AOSTA. Torino, Caramba e Gaido, 1902. € 400<br />
Litografia originale a più colori (mm 880 x 445<br />
il foglio).<br />
Eseguita a Torino nel 1902 da Caramba e D.<br />
Gaido (Caramba disegnò i costumi e Gaido litografò),<br />
allegata nel periodico “Strenna del Pasquino”.<br />
Curiosa raffigurazione del Carosello avvenuto<br />
nel 1902, in occasione dell’inaugurazione del<br />
monumento ad Amedeo Duca d’Aosta.<br />
Il monumento, collocato nella cornice naturale<br />
del Parco del Valentino, fu inaugurato il 7 maggio 1902, in occasione della Prima Esposizione Internazionale<br />
d’Arte Decorativa Moderna. L’ideazione fu dello scultore Davide Calandra, come si evince<br />
nella parte inferiore destra del foglio in esame. La statua equestre alta cinque metri e pesante cinque<br />
tonnellate e mezzo, venne fusa a Torino.<br />
Sullo sfondo si intravede il profilo della Basilica di Superga.<br />
Buona conservazione della carta e del colore. Cornice in legno con decorazione a filo oro.<br />
141
IN<strong>DI</strong>CE DEGLI AUTORI,<br />
TIPOGRAFI E ILLUSTRATORI<br />
ABNEY, William De Wiveleslie: 94.<br />
ADAM, Albert: 187.<br />
ADAM, Victor: 68.<br />
AD<strong>DI</strong>SON, Thomas Richards:77.<br />
AIME, Tino: 193.<br />
AJELLO, Michele: 210, 244.<br />
ALBEROLI, Ferdinando: 206.<br />
ALIAMET, Jacques: 160.<br />
AMATI, Pietro: 138, 234.<br />
ANGELI, Alessandro: 239, 240.<br />
ANGELI,Vittorio: 245, 256.<br />
ANVILLE, Jean Baptiste Bourguignon D’:<br />
133.<br />
ARETINO, Pietro: 24.<br />
ARGHINENTI, Giacomo: 243.<br />
ARTARIA, Karl: 236, 239.<br />
ASSELINEAU, Léon Auguste:<br />
AUDRAN, Gérard: 150.<br />
BACHELIER, Charles Claude: 247.<br />
BAGETTI, Giuseppe Pietro: 236.<br />
BALDESANO, Guglielmo: 26.<br />
BARBEY, Albert: 141.<br />
BARBEY, Antonio: 124.<br />
BASSET: 167.<br />
BAYOT, Adolphe Jean Baptiste: 216, 247.<br />
BECQUET: 182.<br />
BENARD, Jacques François: 158.<br />
BENOIST, Félix: 247.<br />
BENOIST, Philippe: 247.<br />
BERGALLI: 134.<br />
BERGHEM, Willem Jan Van Den: 155.<br />
BERNARD, Claude: 184.<br />
BERNAR<strong>DI</strong>, Jacopo: 81.<br />
BETTANIER: 217.<br />
BILLE, Edmond: 102.<br />
BIZET, A.: 257.<br />
BLAEU, Guglielmus: 114, 116, 117, 118, 122.<br />
BLAEU, Joannis: 30, 37, 118.<br />
BOCCACCIO, Giovanni: 2, 8.<br />
BONINO, Giovanni Giacomo: 64.<br />
BONNAZ, Felice: 69.<br />
BRAMATI, Giuseppe: 214.<br />
BRISAY, Enrico De: 98.<br />
BROCARDO, Anthonius: 35.<br />
BUTLER, Samuel: 91.<br />
CAGNOLA, Luigi: 206.<br />
CAMPE, Joachim Heinrich: 60.<br />
CANALETTO, Giovanni Antonio: 40.<br />
CANTELLI, Giacomo Da Vignola: 123, 124.<br />
CAPIETTI, Giovanni: 244.<br />
CARAMBA: 259.<br />
CARDANO, Girolamo: 10.<br />
CARLE, Giuseppe: 96.<br />
CARROLL, Lewis: 103.<br />
<strong>CARTE</strong>SIO, Renato: 32.<br />
CASTELLI, Ferdinando: 237.<br />
142
CASTELLINI, G. C.: 248.<br />
CELLARIO, Andrea: 121.<br />
CEREGHINI, Mario: 106.<br />
CHAFRION, Joseph. 131, 199<br />
CHAPUY, Nicolas Marie Joseph: 246.<br />
CHATELAIN, Henry Abraham: 227.<br />
CHIRIO E MINA: 243.<br />
CINO DA PISTOIA: 13.<br />
CITTERIO, Francesco: 211, 250.<br />
CLARK, John: 201.<br />
COLLO<strong>DI</strong>, Carlo: 92.<br />
COLOMBO, Matteo Realdo: 14.<br />
CON<strong>DI</strong>LLAC, Ètienne Bonnot De: 45.<br />
COUSINET-LEMPEREUR, Catherine Élizabeth:<br />
160.<br />
COVINO, Andrea: 84.<br />
CUNNINGHAM, Carus Dunlop: 94.<br />
CUVILLIER, Armand: 213.<br />
D’ADERKAS, C. E.: 199.<br />
D’ALEMBERT, Jean Baptiste: 158.<br />
DAL RE, Marco Antonio: 131.<br />
DAL VERME, Luchino: 93.<br />
DANKERTS, Iustus: 127.<br />
DAVID, J.: 87.<br />
DAY and SON: 219, 220.<br />
DAY, William: 209.<br />
DE FER, Nicolas: 126, 129.<br />
DE L’ISLE, Guillaume: 132, 137.<br />
DE ROSSI, Giovanni Domenico: 123, 124.<br />
DEL POZZO, Paride: 6<br />
DELLA CASA, Giovanni: 12, 19.<br />
DELLA PORTA, Antonio Maria: 52.<br />
DEMBOUR, Adrien: 179.<br />
DEMICHELI, Luigi: 139.<br />
DENINA, Carlo: 54.<br />
DESNOS, L. C.: 136.<br />
DESOR, Pierre Jean Édouard: 72, 73.<br />
DESRAIS, Claude Louis: 167.<br />
DEZAUCHE, Jean: 137.<br />
<strong>DI</strong>DEROT, Denis: 158.<br />
DOPPELMAYR, Johann Gabriel: 42.<br />
DOYEN: 189, 210, 212, 244, 253.<br />
DRURY, Dru: 51.<br />
DUBOIS, Alphonse: 185.<br />
DUBOIS, Charles Frédéric: 185.<br />
DUBOURG, M.: 210.<br />
DUCARME: 172.<br />
DUCOMMUN, Jules-César: 79.<br />
DUFOUR, Nicolas: 160.<br />
DUFY, Raoul: 190.<br />
DUMONT,Jean: 229.<br />
DUQUESNEY, A.: 237.<br />
DURA, Gaetano: 173, 177.<br />
ECKERLIN, Carl August: 239.<br />
ENGEL: 90<br />
ENGELMANN, E.: 242.<br />
EULER, Leonhard: 135.<br />
EUSEBIO <strong>DI</strong> CESAREA: 1.<br />
FALDA, Giovanni Battista: 33.<br />
FEROGGIO, Francesco Benedetto: 232.<br />
FERRERO <strong>DI</strong> LAVRIANO, Francesco Maria:<br />
36, 151.<br />
FESTA, Demetrio: 212.<br />
143
FESTA, Felice: 212, 241.<br />
FEYEN-PERRIN, Augustin: 184.<br />
FREZZA, Giovanni Gerolamo: 226.<br />
FUMAGALLI, Ambrogio: 239.<br />
FUSSLI: 202.<br />
HOMANN, Johann Baptist: 128.<br />
HON<strong>DI</strong>US, Henricus: 113, 115.<br />
HON<strong>DI</strong>US, Jodocus: 223.<br />
HUCHTENBURG, Johann Van: 229.<br />
HUMMEL, Gian Francesco: 178, 249.<br />
GABRIELLI, Amedeo: 162.<br />
GAIDO, D.: 259.<br />
GANGEL, Nicolas: 179.<br />
GATTI e DURA: 173, 177.<br />
GAYET: 170.<br />
GENEVRESI, Tommaso: 211, 250, 252.<br />
GIAMBULLARI, Pier Francesco: 7.<br />
GILLOT, Claude: 150.<br />
GILLY, William Stephen: 63.<br />
GILO<strong>DI</strong>, Francesco Antonio: 238.<br />
GIORGI, Federico: 21.<br />
GIOVENALE, Decimo Giunio: 4.<br />
GIRARDET, Paul: 188.<br />
GIRAUD FRÈRES: 170.<br />
GIROL<strong>DI</strong>, Giovanni Pietro: 36.<br />
GIU<strong>DI</strong>CI, Giuseppe: 252.<br />
GONIN, Enrico: 174, 210, 212, 251.<br />
GONIN, Francesco: 174.<br />
GORRET, Amé: 88.<br />
GOUSSIER: 158.<br />
GRAMPIN, Giulio Cesare: 226.<br />
GREUZE, Jean Baptiste: 161.<br />
GRÉVIN, Jacques: 23.<br />
GUAL<strong>DI</strong>, G.: 255.<br />
HELM, Nikolaus Josef: 221.<br />
HETZEL: 90, 95.<br />
IMFELD, X.: 141.<br />
INSELIN, Charles: 225.<br />
JAILLOT, Hubert: 125, 137.<br />
JANSONIUS, Joannes: 112, 119, 120, 121.<br />
JAVELLE, Jean-Marie-Ferdinand-Émile: 100.<br />
JOB: 98.<br />
JODE, Pieter De: 145.<br />
JUNCK, Jean: 174, 212, 251.<br />
JUVARRA, Filippo: 228.<br />
KAUFFMAN, Angelica: 162.<br />
KEATE, George: 48.<br />
KELLER, Henry: 202.<br />
KIRCHER, Athanasius: 18.<br />
KÜMMERLY fratelli: 141.<br />
KUNST, Christian Ludewig: 135.<br />
KURZ, Louis: 141.<br />
LA FONTAINE, Jean: 55.<br />
LALLEMAND, Charles: 97.<br />
LAMY, Jean-Pierre: 205, 208.<br />
LANA TERZI, Francesco: 34.<br />
LARIGAU<strong>DI</strong>E, Guy De: 105.<br />
LAURIE, André: 95.<br />
LE BAS, Jacques Philippe: 155, 156, 157.<br />
LE BEAU, Pierre Adrien: 233.<br />
144
LE VEAU, Jean Jacques: 160.<br />
LECOMTE, Hippolyte: 168.<br />
LEMERCIER: 68, 184, 187, 213, 216, 246, 247.<br />
LEVATI, Carlo Ambrogio: 65.<br />
LEVILLY: 172.<br />
LHERMITTE, L.: 184.<br />
LIBERALE DA U<strong>DI</strong>NE, Giorgio: 144.<br />
LIGARI (o Ligario), Giovanni Pietro: 153.<br />
LINTON, William: 209.<br />
LIRELLI: 138.<br />
LITTA, Pompeo: 214.<br />
LOBETTI BODONI: 171.<br />
LOLLI, Giambattista: 47.<br />
LOMBAR<strong>DI</strong>, Gaetano: 243.<br />
LONGHI, Giacomo Pellegrino: 197.<br />
LORENZINI, Giovanni Antonio: 148.<br />
LOWES, J. H.: 219, 220.<br />
LUYKEN, Jan (o Johannes Luiken): 149.<br />
MAGGI, Giovanni Battista: 85, 245, 256.<br />
MAGINI, Fabio: 111.<br />
MAGINI, Giovanni Antonio: 108, 111, 122.<br />
MANTEGNA, Andrea: 142.<br />
MARENESI, Ercole Luigi: 70.<br />
MARIETTI, Pietro: 210.<br />
MARTELLO, Pier Jacopo: 38.<br />
MARTINI, Antonio: 171.<br />
MATHEWS, Charles Edward: 101.<br />
MATTIOLI, Pietro Andrea: 16, 144.<br />
MAURIN, Nicolas Eustache: 68.<br />
MENNYEY, Francesco: 191.<br />
MERCATOR, Gerard: 108, 112.<br />
MERIAN, Mattheus: 196.<br />
MEYERPECK, Wolfang: 144.<br />
MICHAUD, Joseph: 57.<br />
MICHEL, F. P.: 140.<br />
MIGEON: 257.<br />
MILLIN, Aubin Louis: 61.<br />
MITELLI, Giuseppe Maria: 147.<br />
MOITTE, Pierre Étienne: 161.<br />
MOJA, A.: 254.<br />
MONRAY: 201.<br />
MONRO, Alexander: 159.<br />
MONROCQ: 182.<br />
MONTALAN: 167.<br />
MONTEMAGNO, Buonaccorso Da: 13.<br />
MOREAU, Achille: 165.<br />
MORET, M.: 246.<br />
MORLON: 217.<br />
MORNAS, Claude Buy De: 136.<br />
MORO, Marco: 75.<br />
MORTIER, Pierre: 45, 198, 225.<br />
MOYREAU, Jean: 154.<br />
MÜLLER, Henri Charles: 207.<br />
MUZIO, Girolamo: 11.<br />
NAUDET, Charles: 233.<br />
NAYMILLER, Filippo: 215.<br />
NICOLOSINO, Marco: 240.<br />
NOLLET, Jean Antoine: 44.<br />
NOUGARET, Pierre Jean Baptiste: 62.<br />
ORTELIUS, Abraham: 109, 110.<br />
OTTENS, Joachim: 132.<br />
OVI<strong>DI</strong>O: 3, 27.<br />
OZANNE LE GOUAZ, Marie Jeanne: 160.<br />
145
PARAVIA: 98, 254.<br />
PASINELLI, Lorenzo: 148.<br />
PAUTAS: 178.<br />
PECCO, Edoardo: 253.<br />
PELLERIN, Jean-Charles: 175, 176.<br />
PÈRSIO FLACCO, Aulo: 4.<br />
PICASSO, Pablo: 192.<br />
PICCOLOMINI, Alessandro: 15.<br />
PIERACCINI, Francesco: 172.<br />
PIFFETTI, Pietro: 238.<br />
PIRODON, Louis-Eugene: 184.<br />
PITTERI, Marco Alvise: 163.<br />
PLANTIN: 20, 23, 109, 110.<br />
PONZIANI, Domenico Lorenzo: 58.<br />
PORRO, Girolamo: 108.<br />
PRUDHOMME, Hyppolyte: 180.<br />
RACKHAM, Arthur: 103.<br />
RAMUZ, Charles Ferdinand: 102.<br />
RANDONI, Carlo: 235.<br />
RAVETTI, Francesco: 189.<br />
RAYMOND, J. B. S.: 140.<br />
RE, Beltramo Antonio: 231.<br />
REBAUDENGO, Francesco: 235.<br />
REDOUTÉ, Pierre Joseph: 164.<br />
RÉGNIER: 217.<br />
REMON<strong>DI</strong>NI: 230.<br />
REYCEND: 54, 235, 237, 240, 241.<br />
RIGHINI, Pietro: 210.<br />
RIVIÈRE, Paul-Louis: 104.<br />
RONCHI: 215.<br />
ROPP, L.: 239.<br />
ROUSSEAU, Jean-Jacques: 46.<br />
RUBENS, Pieter Paul: 146.<br />
SABATIER, Léon Jean Baptiste: 216.<br />
SALGARI, Enrico: 98.<br />
SALVIO, Alessandro: 29.<br />
SAMIVEL: 105.<br />
SANNAZARO, Iacopo: 5.<br />
SANSON, Nicolas: 126.<br />
SANTINI, Pietro: 81.<br />
SAY, William: 169.<br />
SCHENK, Petrus: 121.<br />
SEYMOUR, Lucas: 188.<br />
SMITH, Ludvig August: 257.<br />
SPECCHI, Alessandro: 33.<br />
SPIGELIO, Adriano: 30.<br />
STAGNON, Antonio Maria: 56, 235.<br />
STANGHI, V.: 248.<br />
STARCKMAN, Peter: 129.<br />
TALAMINI, Gianfrancesco: 74.<br />
TASSO, Torquato: 25.<br />
TEJA, Casimiro: 83, 88.<br />
TELA, Pio: 138.<br />
TENIERS, David: 156, 157.<br />
TERBORCH, Gerard: 180.<br />
TERRY, Henry: 82.<br />
TESAURO, Emanuele: 36.<br />
TESTA, Giovanni: 171.<br />
TIEPOLO, Giandomenico: 163.<br />
TINIVELLA, A.: 255.<br />
TOLOMEO, Claudio: 108.<br />
TRICCA, Angiolo: 180.<br />
TUCKETT, Elizabeth: 80.<br />
146
VALGRISI, Vincenzo: 16, 144.<br />
VALK, Gerard: 121.<br />
VALVERDE DE HAMUSCO, Juan De: 20.<br />
VANDER AA, Pieter: 130.<br />
VASCONI, Filippo: 228.<br />
VERDONI: 181.<br />
VERNE, Jules: 90.<br />
VERNET, Carle: 168.<br />
VERNET, Claude Joseph: 160.<br />
VESALIO, Andrea: 159.<br />
VIALAR<strong>DI</strong>, Alberto Luigi: 183.<br />
VIERO, Teodoro: 163.<br />
VILLANOVA, Arnaldo Da: 9.<br />
VILLENEUVE, Jules Fréderic: 242.<br />
VIOLLET-LE-DUC, Eugène Emmanuel: 86.<br />
VISENTINI, Antonio: 40.<br />
VORSTERMAN (il giovane), Lucas: 146.<br />
WALTON, Elijah: 219.<br />
WEBER, Lukas: 203, 204.<br />
WEXELBERG: 165.<br />
WEY, Francis: 82.<br />
WHYMPER, Edward: 99.<br />
WIDMAN, Giorgio: 123.<br />
WILLS, Alfred: 78.<br />
WINTERLIN, Anton: 204.<br />
WOLFF, Johannes Josephus: 168.<br />
WOUVERMAN, Philips: 154.<br />
YRIARTE, Charles: 89.<br />
ZEILLER, Martin: 196.<br />
ZUCCAGNI ORLAN<strong>DI</strong>NI, Attilio: 248.<br />
147
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