Kitesoul Magazine #10 Italian Edition

WWW.KITESOUL.COM
EVENTI
Blue Palawan International
Kiteboard Open
ITW
Liam Whaley
VKWC World Champ 2015
TRIP
Arctic Adventure
STRAPLESS MOVES
Back Roll - Keahi de Aboitiz

R I D E R : T O M H E B E R T / P H O T O : T O B Y B R O M W I C H
WHATEVER THE CONDITIONS
SEIZE THE MOMENT
T H E N E W E V O
T R U E K I T E B O A R D I N G

F R E E R I D E / F R E E S T Y L E / W A V E
R E L A T E D P R O D U C T S
J A I M E
SELECT
W A M
S I Z E S 6 / 7 / 8 / 9 / 10 / 11 / 12 / 13 / 14
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PASSION MK8
FREERIDE/BIG AIR
OBSESSION MK8
FREESTYLE / WAVE / BIG AIR
OBSESSION PRO MK2
FREESTYLE PRO
ADDICTION MK5
RACE / BIG AIR
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PHOTO: martin rendo
rider: alex neto
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Foto: Jason Wolcott
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Direttore Responsabile
Roberta Pala
roberta.pala@kitesoul.com
Redattore tecnico wave
Mitu Monteiro
Redattore tecnico freestyle
Alberto Rondina
Tecnica
Renato Casati
Photo & Video
Maurizio Cinti
Grafica
Giuseppe Esposito
Testi
Olly Bridge, Colleen Carroll, Charlotte
Consorti, Tom Court, Craig Cunningham,
Keahi de Aboitiz, Richard Findall,
Tobias Holter, Abel Lago, Sam Light,
Sam Medysky, Paulino Pereira, Axel
Reese, Jesse Richman, Alberto Rondina,
Brandon Scheid, Reo Stevens, Karolina
Winkowska,
FEBBRAIO 2016 - MARZO 2016
BIMESTRALE
Immagini
Erik Aeder, Vincent Bergeron,
James Boulding, Toby Bromwich,
Charlotte Consorti, Quincy Dein,
dpvideoproduction, Mauro Ferro, Mark
Hampton, mediahouse.one, Fabrizio
Poggi, Axel Reese, Martin Rendo,
Alberto Rondina, Svetlana Romantsova,
Ramon Schoenmaker, Jamie Scott, Ben
Welsh, Jason Wolcott, Xtremsurfers
Cover:
Rider James Boulding
Photo Toby Bromwich/Blue Palawan
International Kiteboard Open
Editore e pubblicità
VISU Media
Via Cavour, 20
24030 Ambivere (BG)
Amministratore Unico
Federico Sugoni
fs@kitesoul.com
FEDERICO SUGONI
Editore
Manager d’Azienda
ed Imprenditore, si appassiona al
surf da giovanissimo, ma scopre
l’amore per il Kitesurf da grande
durante un viaggio alle Hawaii.
Il kite è la sua più grande
passione dopo sua figlia. Nel 2014
fonda Kitesoul Magazine.
ROBERTA PALA
Direttore responsabile
Fotografo sportivo dal 1997.
Kitesurfer dal 2001, negli ultimi 15
anni responsabile delle principali
testate di kitesurf. Spirito libero,
ha mollato tutto per una vita
a contatto della Natura e dello
sport. Vive a Capo Mannu, in
Sardegna, l’onda più bella
del Mediterraneo…
Registrazione Tribunale
di Bergamo n°10/2014
del 15/04/2014.
Copyright Kitesoul Magazine
La VISU Media è titolare esclusiva della
testata Kitesoul Magazine e di tutti i diritti di
pubblicazione e diffusione in Italia. L’utilizzo
da parte di terzi di testi, fotografie e disegni,
anche parziale, è vietato. L’Editore si dichiara
pienamente disponibile a valutare - e se del
caso regolare le eventuali spettanze di terzi
per la pubblicazione di immagini di cui non
sia stato eventualmente possibile reperire la
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legale in Ambivere (BG), via Cavour, 20. La stessa
La informa che i Suoi dati, eventualmente da
Lei trasmessi alla VISU Media, verranno raccolti,
trattati e conservati nel rispetto del decreto
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La lettura della presente informativa deve
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espresso al trattamento dei dati personali
secondo quanto sopra specificato. L’invio di
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gratuito, e comunque, a titolo di esempio, alla
pubblicazione gratuita su qualsiasi supporto
cartaceo e non, su qualsiasi pubblicazione
(anche non della VISU Media), in qualsiasi canale
di vendita e Paese del mondo.
GIUSEPPE ESPOSITO
Direttore creativo
Kiter sin da piccolo, rider per RRD
Italia, laureato in Design della
Comunciazione al Politecnico di
Milano. Con questo incarico ha
potuto finalmente unire le sue due
passioni: il kite ed il design.
MAURIZIO CINTI
Videomaker
Appassionato di cinema
e fotografia. Skater, Snowboarder
e Wakeboarder, appena ha
conosciuto il kitesurf, tutto il resto
è diventato un ricordo, inizia con
il freestyle,ma ora ama le onde
grandi e potenti. La ricerca dello
swell perfetto è la sua passione.

KITESOUL MAGAZINE
Feel The Flow
RENATO “DR. KITE” CASATI
Direttore tecnico
Wave team rider RRD. Kitesurfer
dal 2000, è stato giudice ed
atleta PKRA e KPWT. Ha scritto
continuativamente per diverse
riviste di settore
negli ultimi 12 anni.Vive fra lago di
Como e Sardegna, ma sverna fra
le onde Capoverdiane.
MITU MONTEIRO
Redattore tecnico wave
Capoverdiano di Sal, Rider
Ufficiale F-One, Manera. Campione
Mondiale wave KPWT nel 2008 e
tre volte Vice Campione Mondiale.
Inizia giovanissimo con il Surf
e con il Windsurf, dopo
poco scopre il Kitesurf
e diventa amore puro.
ALBERTO RONDINA
Redattore tecnico freestyle
È il miglior esponente del
Kite Italiano nel mondo delle
competizioni, Rider Ufficiale
per Cabrinha Kites, Neil Pryde e
GoPro. Quattro volte Campione
Italiano, Campione Europeo 2010 e
terzo classificato nel Campionato
Mondiale PKRA 2012.
DANIELA MELONI
Traduttore professionista
Daniela ha vissuto principalmente
all’estero, dove ha conseguito
la laurea in Giurisprudenza e
iniziato la sua carriera. Capisce di
avere una passione per gli sport
acquatici nel 2007 quando si
ritrasferisce nella costa ovest della
Sardegna e incontra suo marito,
il kitesurfer Enrico Giordano.
Dal 2009 è una traduttrice
professionista. Amante del SUP e
fotografa amatoriale non manca
mai di fotografare o riprendere
una sessione wave di kite o SUP.

EDITORIALE
Rider Colleen Carroll
Foto Toby Bromwich/Blue Palawan International Kiteboard Open
Benvenuto 2016!
E’ appena trascorso un mese dall’inizio del nuovo
anno e il mondo del kiteboarding è già in pieno
fermento… proprio ora, mentre stiamo andando
online con la nostra decima uscita, è in corso lo
Snowkite World Contest a Roccaraso (Italia), la
Red Bull King of The Air 2016 a Cape Town (Sudafrica)
ed il nostro test comparativo Big Wave Kites
a Capoverde, dove il nostro test team sta mettendo
alla prova le migliori 6 ali Wave 2016.
Come avverrà per tutto il 2016 vi racconteremo in
prima persona tutti i maggiori eventi mondiali, ed
è per questo che il nostro inviato speciale Mauro
Ferro, assieme all’editore di Kitesoul, Federico
Sugoni, armati di abbigliamento pesante, Kite, Sci
e Snowboard, vi daranno qualche informazione a
caldo dall’evento di Roccaraso per poi offrirvi l’articolo
esteso nel prossimo numero 11!
Restate in contatto!
Colleen Carroll, AWSI Female Kiteboarder of the
year 2015, è la protagonista dell’immagine del nostro
editoriale e ci fa vivere in questo numero un
avvenimento straordinario, il Blue Palawan International
Kiteboard Open nelle Filippine, il primo
evento in Asia su strutture. Immagini incredibili,
scattate dal grande Toby Bromwich, e le parole
dei protagonisti, per vivere le emozioni del puro
wakestyle.
Oltre a questo Colleen entra stabilmente a far
parte del nostro team inaugurando la sua rubrica
personale, che terrà per tutto il 2016, con la quale
vi racconterà il suo personale punto di vista su
un vasto numero di argomenti. Insieme a lei, dal
prossimo numero, arriveranno altri grandi campioni
internazionali che cureranno la loro rubrica
in esclusiva per Kitesoul Magazine.
Per la sezione viaggi, gelo e calore si alternano,
tra gli iceberg della Groenlandia, in uno scenario

davvero insolito per una tranquilla session di kiteboarding,
e le acque calde dell’Australia e del
Mozambico, due mondi estremi per un’unica passione.
In questo numero le straordinarie foto del primo
tubo a Pe’ahi, realizzato da Jesse Richman, accompagnate
dalle sue parole che ci porteranno a
vivere l’esperienza più incredibile che possa esistere,
intubarsi tra le “mascelle” più temute dai
surfers di tutto il mondo, quelle, per l’appunto, di
JAWS…
Per le interviste ai grandi personaggi del nostro
sport, il neo campione del Mondo VKWC Liam
Whaley si racconta dopo la recente conquista
del titolo. Quale sarà il futuro delle competizioni
mondiali nel 2016?
Patri McLaughlin, mister “grandi onde”, ci spiega
come si affronta l’allenamento necessario per sfidare
le big waves del pianeta…
Come sempre, non possono mancare i nostri articoli
didattici: il foil con lo straordinario Olly Bridge,
le manovre del freestyle con il grande Alberto
Rondina, il freestyle strapless spiegato dal campione
del mondo wave, Keahi de Aboitiz, e i consigli
tecnici di Reo Stevens!
Chi ama gli articoli super tecnici troverà come
sempre “pane per i suoi denti”! La scelta della
pinna giusta nel wave riding, con i consigli di Abel
Lago, e la scoperta dei segreti del giusto trapezio,
nelle parole del nostro “guru” tecnico, Renato
Casati.
Con il 2016 arriva anche una nuova componente
del nostro team, la nostra linguista Daniela Meloni,
Fotografa, Stand Up Paddeler e autrice dei
video e degli scatti del wave rider F-One Enrico
Giordano. Benvenuta Daniela!
Roberta Pala, Federico Sugoni

SOMMARIO
COMING SOON
TRIP
32
106
18
Portfolio
World Snowkite
GPS Contest 2016
EVENTI
40
SEQUENZA
78
Tubo a Pe’ahi
(Jaws)
Mozambic
PHOTOSHOO
122
RIDERS COLUMN
28
Colleen Carroll
Jasse Richman
Blue Palawan
International
Kiteboard Open
TRIP
62
Arctic Adventure
ITW
82
Liam Whaley
STORIA
Enduro
Photosho
WAVERIDING
134
Scegliere
set di pinn
96
Patri McLaughlin

WAVERIDING
150
o
10 cose da
pensare quando
ci si avvicina a un
nuovo break
FREESTYLE BASIC MOVES
T
ot in WA
STRAPLESS MOVES
142
Back roll
SPECIALE FOILBOARDING
FOCUS PRODOTTI
156
Manera: EXO
Core: BOLT | IMPCAT
ION: STRIKE
RRD: JUICEV2 | POISON
Flysurfer: SPEED5
178
Toeside Surface Pass
Pop to Blind Surface Pass
146
TECH
Delfino, crashing
e virata
TECNICA
il giusto
e
168
Trapezi 2.0

18
PORTFOLIO
Abel Lago
RIDER: Abel Lago
FOTO: Martin Rendo

20
PORTFOLIO
Sam Medysky
RIDER: Sam Medysky
FOTO: Vincent Bergeron

22
PORTFOLIO
Steven Akkersdijk
RIDER: Steven Akkersdijk
FOTO: mediahouse.one

24
PORTFOLIO
Sven Luijbe – Kitefeel.nl
RIDER: Sven Luijbe – Kitefeel.nl
FOTO: Ramon Schoenmaker – Flysurfer.com

26
PORTFOLIO
Hervé Bouré
RIDER: Hervé Bouré
FOTO: Xtremsurfers

28
RIDERS COLUMN
Il mondo del kitesurf è in continuo cambiamento... - Colleen Carroll
RIDERS COLUMN
Colleen
Carroll
× IL MONDO DEL
È IN CONTINUO C
Testo Colleen Carroll
Foto Toby Bromwich/Blue Palawan International Kiteboard Open

KITESURF ×
AMBIAMENTO
Il mondo del Kiteboarding è
in continua evoluzione, c’è un
mondo emergente di diversità.
La popolarità dei marchi, pro
riders e stili, scorrono come un
fiume contorto. Al momento, il
movimento kiteboarding, è più
fluido che mai…
Quando il kiteboarding è salito
alla ribalta delle gare, tutto
andava alla grande. Vai grosso,
sganci, fai un gran handle pass
in aria, se sei abbastanza audace.
Era tutto così estremo e hard
core. Man mano che si andava
avanti, il termine “freestyle”, ha
preso un altro significato, ed
ecco le manovre con l’ala bassa,
senza muovere la vela, più passaggi
di barra e sempre massima
potenza nella manovra. Poi,
naturalmente, c’è il wave riding
e la sua popolarità, in costante
aumento in ogni angolo del
mondo. Nonostante la mancanza
di un vero circuito wave,
la disciplina continua a essere
forte ed è un pilastro del kiteboarding.
Poi c’è il Racing, che
ha avuto un enorme momento
di crescita, quando si è cominciato
a parlare di partecipazione
alle Olimpiadi… e che ha avuto
un altro incremento con l’avvento
del foil… Ci sono poi quelli
che, con la propria produzione
di tavole, sono orientati alla loro
versione del kiteboarding, quella
del “soul surfer”…
E c’è una disciplina che, a lungo,
è stata considerata come la
“pecora nera” del kiteboarding,
ma che adesso sta rapidamente
salendo alla ribalta ed è sotto i
riflettori: il riding nei Park! Anche
se è relativamente nuova,
riders come Mauricio Abreu, André
Philipp, Jason Slezak e Moe
Gold, solo per citarne alcuni,
sono stati fenomenali riders di
questa disciplina, quando alcuni
dei rider pro di adesso, andavano
ancora alle elementari…
Il famoso Triple-S Invitational,
che lo scorso anno ha festeggiato
il suo 10° anniversario,
ha fatto del riding su park, un
pilastro fin dal 2006. Tuttavia,
nonostante gli sforzi di alcuni
rivoluzionari riders, questa
frangia del nostro sport, è stata
sempre un po’ messa da parte,
rispetto alle discipline più tradizionali.
Eppure, anche se in
ritardo, sembra ci sia adesso
un’inversione di tendenza. Una
crescente accettazione e interesse
attorno al mondo park,
come se vi si vedesse la grande
rinascita del kiteboarding. Forse
ciò ha a che fare con l’instabilità
del tour mondiale, o forse perché
riusciamo ad avere, nella
disciplina, riders che provengono
da altri sport. Quello che è di
sicuro più eccitante, per noi, è
vedere tanti giovani avvicinarsi
ai park in tutto il mondo, foto e
video di costruzioni di strutture,
ed eventi grandiosi, come è
successo la scorsa settimana,
al Blue Palawan International
Kiteboard Open.
E chi lo sa, magari, nei prossimi
anni, avremo anche un titolo
mondiale su park… Il tempo ci
dirà quanto crescerà questa disciplina…
Colleen

30
RIDERS COLUMN
Insistere... di Jesse Richman
RIDERS COLUMN
JESSE
RICHMAN
testo Jesse Richman | foto Quincy Dein
× I N S I S T E R E ×
Certi giorni nascono condannati
fin dall’inizio, e a volte è così,
ma questo non dovrebbe mai
impedirti di provare… Spesso,
dopo che tutto è detto e fatto,
si capisce che sia accaduto per
un motivo. Ogni giorno lì fuori, a
Jaws, è destinato a essere selvaggio…
La previsione del 9 Dicembre
sembrava davvero immensa,
e mi sentivo come se stessi
andando incontro a una folle
giornata… ma non avevo idea
di quanto folle sarebbe stata...
Guardando le boe off shore,
sapevamo che stava di sicuro
entrando qualcosa di buono,
ed eravamo pronti per la mattina
seguente. Siamo scesi dalla
scogliera, le onde non si vedevano
ancora, ma sapevamo
che stavano arrivando… Io, Patri
McLaughlin e Ryan Toaspern, ci
stavamo preparando a uscire!
Tutto stava filando liscio, fino a
quando siamo arrivati ​a metà
strada sulla moto d'acqua e
tutto a un tratto "braaap braaap
braaaaaa braaap braaap..."
Il jetski ha fatto alcuni suoni
strani e ha perso ogni potenza.
Abbiamo potuto vedere l’aquilone
di Niccolò Porcella più
avanti, su un'onda a Jaws, ma
abbiamo dovuto girare e rientrare,
non avevamo altra scelta.
Non siamo riusciti a capire cosa
non andasse, così siamo dovuti
tornare al molo, per controllare
il jet ski. Il segnale era chiaro,
e ci siamo presi un “day off”. In
quel giorno abbiamo visto altre
moto rompersi, e una barca capovolgersi.
C’era un non so che
di energia distruttiva nell’aria, e
non era il caso di forzare Jaws…
Volevo ancora risolvere il problema
con la moto, per cui l’abbiamo
portata dal meccanico.
Lui la guarda, gioca con una

candela, e in 30 secondi ci dice
che va tutto bene e la moto è
pronta per il rock! È stato allora
che abbiamo pensato “Beh,
che cosa abbiamo intenzione di
fare oggi?”. Abbiamo richiamato
tutti in spiaggia, pronti a ripartire.
Niccolò e Francisco Porcella
si sono affiancati a noi e hanno
detto che il vento era terribile e
le onde inconsistenti, ma ormai
eravamo in ballo… e volevamo
ballare… Mentre arrivavamo a
Jaws, ci è passato accanto un
altro jet ski rotto, rimorchiato
a riva. Nel frattempo, in acqua
c’era Robby Naish in windsurf e
pochi altri, e il vento sembrava
piuttosto brutto… Le condizioni
non erano per niente belle, ma
quando ormai porti il tuo jet ski
fino a lì, riunisci tutti e chiami
l’equipaggio di supporto, fotografi
e cineoperatori, non puoi
più tirarti indietro… Ho controllato
tutta l’attrezzatura, e sono
entrato in acqua!
Nonostante le condizioni, la mia
Naish Pivot si stava comportando
alla grande. Avevo una forza
rabbiosa dentro di me, per
tutta la giornata d’imprevisti e
frustrazione. L’unica cosa che
potevo fare, era di convogliarla
nel mio riding. Mi sono buttato a
tutta velocità nella più folle session
di kite a Jaws (la sequenza
del tubo nelle pagine di questo
numero). Ci siamo trovati là fuori
proprio al culmine del moto
ondoso, e questo non sarebbe
successo, se fossimo usciti la
prima volta.
Ho imparato una lezione preziosa
da questa giornata. Quando
qualcosa va storto e ci si sente
come se tutto remasse contro…
in un attimo, tutto può volgere
al meglio…
Jesse

32
COMING SOON
World Snowkite GPS Contest 2016 - Roccaraso (Italy)
Foto Mauro Ferro, Fabrizio Poggi

WORLD SNOWKITE GPS CONTEST
2016 ROCCARASO (ITALY)
Appuntamento al numero 11 per l'articolo esteso
dell'evento

34
COMING SOON
World Snowkite GPS Contest 2016 - Roccaraso (Italy)

36
COMING SOON
World Snowkite GPS Contest 2016 - Roccaraso (Italy)

38
COMING SOON
World Snowkite GPS Contest 2016 - Roccaraso (Italy)
PODI
Ski:
1. Felix Kersten – Germany
2. Jonas Lengwiler - Switzerland
3. Florian Gruber – Germany
Snowboard:
1. Leoni Michele - Italy & Lukas Vogeltanz - Czech Republic
2. Luca Mastalli - Italy
3. Reinhold Gehrer - Germany

40
EVENTI
Blue Palawan International Kiteboard Open
Testo James Boulding, Colleen Carroll, Tom Court, Craig Cunningham, Tobias
Holter, Sam Light, Sam Medysky, Brandon Scheid, Karolina Winkowska
Foto Toby Bromwich/Blue Palawan International Kiteboard Open

Blue Palawan International
Kiteboard Open
James Boulding
Il 2016 ha visto la costruzione del primo park kite in Asia. Con le
strutture fatte a mano dal famoso Joby Cool e spedite dagli Stati
Uniti verso l’Asia, è stato subito chiaro che non sarebbe stato
come un semplice insieme di strutture. Grazie alla partecipazione
dei migliori riders di park del mondo, assieme al grandissimo
fotografo Toby Bromwich, ad assicurarsi che il contenuto fosse
alla pari con l’azione, l’evento si è subito guadagnato l’attenzione
dei media. Lo sfondo tropicale del Blue Palawan è perfetto per le
immagini nello slider park. Questo scatto è stato fatto da Toby
con un fish eye, per ottenere struttura, kiter, kite e paesaggio
nella stessa immagine. Con la situazione del circuito mondiale di
kiteboarding allo sbando, è bello vedere che almeno una parte
del nostro sport sia così fiorente e con un’affluenza massiccia
di top riders a sostenere un evento, in una location unica, che di
sicuro diventerà un must per gli anni futuri.

42
EVENTI
Blue Palawan International Kiteboard Open

Karolina Winkowska
(1 ° Assoluto, 1 ° Sliders, 1 ° Kicker)
Questa foto è stata scattata durante l'ultimo giorno della competizione.
Secondo previsioni sarebbe dovuto essere molto ventoso,
ma come di solito accade durante le gare, il tempo non
stava cooperando con noi. Il vento era in calo e, in alcuni punti,
quasi assente. Noi ragazze abbiamo scoperto che, chiedendo in
prestito le 17 mq e le 15 mq ai ragazzi, non solo avremmo potuto
fare kite, ma anche che saremmo riuscite a portare a termine la
competizione. E quindi eccomi qui, con la 15 mq Turbine di Sam
Light, nella gara sul kicker. Le gare sono sempre stimolanti e ricche
di imprevisti, è per questo che dobbiamo credere che tutto
si possa sempre risolvere al meglio!

44
EVENTI
Blue Palawan International Kiteboard Open
Sam Light
(1° Overall, 1° Sliders, 1° Kicker)
Questo scatto è stato presa durante il warm up prima della gara.
Ho cominciato a chiamare questa manovra il tail grab stile “razzo
spaziale” perché devi andare tantissimo in orizzontale per poter
ruotare così tanto nella grabbata. È molto difficile restare in
asse e tenere la calma perché quando sei così in alto e tiri la
tavola verso il tuo corpo, sei sbilanciato completamente e potresti
sembrare davvero ridicolo. Quando riesco a farne una ben
fatta, è in assoluto la mia grabbata preferita, è una sensazione
strepitosa riuscire a ruotare così tanto!

46
EVENTI
Blue Palawan International Kiteboard Open

Colleen Carroll
(3 ° sliders, 3 ° kicker, 3 ° assoluto)
Il tanto atteso Blue Palawan International Kiteboard Open è stato
uno degli eventi più divertenti e unici al quale abbia mai partecipato.
Non solo è stato organizzato in un paradiso tropicale, ma
anche appositamente costruito e progettato per avere il primo
vero park kite in Asia. Con questa configurazione unica, le media
session e gli eventi associati, sono stati i giorni più divertenti da
un po’ di tempo a questa parte. Con il grande Toby Bromwich dietro
la macchina fotografica e 24 tra i migliori riders di park del
mondo, c’è stata sempre azione e divertimento! Per non parlare
del tanto tempo trascorso al sole… e quindi, come nella foto, spesso
sono stati necessari occhiali da sole e pantaloni lunghi per
gareggiare!

48
EVENTI
Blue Palawan International Kiteboard Open

Brandon Scheid
(3° assoluto maschile)
Ottenere lo scatto giusto, nel kiteboarding, è tutto una questione
di tempi e di coordinazione. Prima di tutto è necessario il
vento, in questo caso, avevamo bisogno anche di una struttura
adeguata, e i complimenti vanno a Joby Cool e al Blue Palawan.
Inoltre, servono buona luce e un grande fotografo che lavori
sodo. Allineando perfettamente lo scatto, in collaborazione con
rider e fotografo, come in questo caso, arriva lo scatto perfetto.
In questo caso, ho dovuto provare più volte con Toby, o non
ero così “plastico” come voleva lui, o avevo il braccio davanti
alla faccia… Per fortuna, il vento costante ci ha aiutato, e abbiamo
avuto il tempo per provare più volte. Questa immagine è
solo una delle testimonianze di tutto il lavoro che abbiamo fatto
al Blue Palawan International Kiteboard Open, la prima gara su
park in Asia. Con la calda brezza costante, una sistemazione di
classe e uno dei migliori park di kite al mondo, era tutto avviato
per ottenere un grande successo, e così è stato, su tutti i fronti!

50
EVENTI
Blue Palawan International Kiteboard Open

Craig Cunningham
(2° sliders)
È pazzesco per me pensare a tutti i luoghi straordinari che il kiteboarding
mi ha fatto conoscere nel corso degli anni. E Palawan
nelle Filippine, non è stato di certo una delusione. Non solo un
paradiso tropicale, ma anche una nuova destinazione per il kiteboarding
su strutture, con un parco kite completamente attrezzato!
La mia struttura preferita è il North Fun Box! È incredibile,
con tante possibilità diverse per linee, step up e transfers. Noè
Font ed io, stavamo provando le strutture, e c’era molta gente in
acqua. Quando siamo arrivati vicino allo slider, nessuno di noi ha
cambiato strada, per cui ci siamo trovati lì sopra contemporaneamente.
Ho preso la parte superiore, così Noè ha dovuto scegliere
la sezione più in basso ma poiché eravamo così vicino, gli
aquiloni si sono scontrati… io avevo pensato che, essendo sopravento,
avessi la precedenza!

52
EVENTI
Blue Palawan International Kiteboard Open
Sam Medysky
(3° Sliders)
Palawan era una destinazione a me sconosciuta. Quando ho sentito
parlare per la prima volta su un evento su strutture, nelle
Filippine, non pensavo che sarebbe potuto accadere davvero. Il
fatto che Joby Cook si fosse messo a costruire tre strutture da
spedire dall’altra parte del mondo, mi sembrava una cosa un po’
esagerata. L’attenta pianificazione, il tempo e il supporto di tutti,
hanno reso l’evento del Blue Palawan International Kiteboard
Open, davvero incredibile. Ero così entusiasta di poter partecipare
alla prima edizione di questa competizione, è fantastico
essere presenti e poter apprezzare per primi, questi nuovi eventi
che prendono vita. Palawan è nato per essere spettacolare,
con alcune delle condizioni più belle in acque, uno specchio di
gara poco profondo e piatto, vento da leggero e moderato, sole
e vibrazioni positive. Sarò di sicuro presente a tutte le edizioni
future!

54
EVENTI
Blue Palawan International Kiteboard Open

Tom Court
Blu sull'isola di Palawan, nelle Filippine è sicuramente uno dei
posti più belli, dove abbia fatto kite, negli ultimi anni, con una
strana combinazione di venti onshore, e un mare poco profondo
che crea un parco giochi in acqua piatta, in uno dei park kite
meglio costruiti al mondo! Questa foto è stata scattata in una
delle prime session sul park, dopo aver scaricato le strutture dai
camion, appena arrivate dagli Stati Uniti, non vedevamo l’ora di
provarle! Nell’eccitazione del momento, ho portato la mia vela
sempre più in basso. Lo scatto di Toby lo dimostra… anche lui
ama le manovre con il kite basso…

56
EVENTI
Blue Palawan International Kiteboard Open
Tobias Holter
Che cosa puoi imparare da un rail? A volte è meglio concentrarsi
sul momento che pensare al dopo. Anche quando il “dopo” non
significa concentrarsi su come ruotare di più ma cenare tra amici
con una San Miguel Light e continuare con una coppia di Redhorse…
Un saluto a questi splendidi tramonti sul Blue Palawan, il
più tropicale Railpark in Kiteboarding…

58
EVENTI
Blue Palawan International Kiteboard Open
Paula Rosales, Colleen Carroll e Sophie
Mathews si godono un giro nella
foresta di mangrovie, prima dell’inizio
delle gare.
Non solo è spesso in mostra davanti
alla telecamera, Tom Court cattura,
in video, ogni emozione dell'evento.
I giudici hanno fatto un duro lavoro
durante le manches delle semifinali
dell’evento.
#lifestyle

Tom Court si diverte in una giornata
senza vento, sulla zip line nella giungla
di Palawan
Blue Palawan International
Kiteboard Open
Parte dell'esperienza del Blu Palawan
International Kiteboard Open
è stata l’integrarsi nella cultura
locale. Qui i riders sono stati invitati
in una discoteca per una proiezione
speciale sul primo grande film delle
Isole Palawan.
Sono state necessarie le braccia di
tutti per scaricare e montare l’attesissimo
Liquid Force Rooftop.
Dopo il primo Miss Bikini Sensi
Filippine, Sensi Graves posa con la
vincitrice del concorso durante il
party serale a bordo piscina.

60
EVENTI
Blue Palawan International Kiteboard Open

Podi
Uomini Overall:
Sam Light, Eric Rienstra, Brandon Scheid, Craig Cunningham,
Sam Medysky, Noe Font e Axel Tack,Tom Court, James Boulding.
Donne Overall:
Karolina Winkowska, Sensi Graves, Colleen Carroll, Victoria
Soloveykina, Manuela Jungo, Malin Amle, Katarzyna Lange,
Julia Castro.
Podio Uomini Features:
1° Sam Light, 2° Craig Cunningham, 3° Sam Medysky
Podio Donne Features:
1° Karolina Winkowska, 2° Sensi Graves, 3° Colleen Carroll
Podio Uomini Kicker:
1° Sam Light, 2° Eric Reinstra, 3 ° Brandon Scheid
Podio Donne Kicker:
1 ° Karolina Winkowska, 2 ° Sensi Graves, 3° Colleen Carroll
Men's Attitude Award:
1 ° Noe Font, 2° Phil Larcher, 3° Nico Etienne
Women's Attitude Award:
1 ° Julia Castro, 2° Katarzyna Lange, 3 ° Natalia Grabowska
GoPro Media Competition uomini:
1 ° James Boulding, 2° Brandon Scheid, 3° Tom Court
GoPro Media Competition donne:
1 ° Manuela Jungo, 2 ° Colleen Carroll, 3 ° Karolina Winkowska

62
TRIP
Arctic Adventure

Arctic Adventure
testo Richard Findal |foto dpvideoproduction

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TRIP
Arctic Adventure
Io sono, di solito, una specie di paguro quando si tratta di
freddo, o almeno lo ero, fino a quando non ho ricevuto una
mail che m’invitava a rappresentare Cabrinha in Groenlandia
per Arctic Kite Adventure.

Il progetto era gestito da Allianz assicurazioni per fare un
video per una pubblicità. I miei pensieri iniziali sono stati
“non possiedo nessun vestito caldo, dopo otto inverni nei
Caraibi…”, ma alimentato dalla mia passione per l'avventura,
ho subito risposto con un enorme sì!

66
TRIP
Arctic Adventure
La prima tappa del viaggio è iniziata con un breve
volo da Londra Luton a Copenaghen. Dopo aver
gustato una buona notte di sonno in un hotel nelle
vicinanze, ho dovuto combattere attraverso il
traffico londinese per arrivare all'aeroporto! Dopo
ho scoperto che le macchine per i raggi X si erano
rotte e così i controlli avvenivano manualmente…
sono letteralmente volato al gate… appena
in tempo… Il volo è stato breve e piacevole, sono
arrivato a Copenaghen che avevo ancora 22 ore
prima della mia coincidenza per la Groenlandia.
Così ho messo le mie valigie e attrezzature in un
paio di armadietti e ho affittato una macchina per
esplorare un po’.
Senza nessun navigatore, ho usato le mie virili capacità
di orientamento che mi hanno portato giusto
su uno spot kite impressionante. Ho passato
lì un po’ di tempo a chiacchierare con la gente del
posto, incredibilmente accogliente, tra cui il campione
freestyle olandese. Il mio lato avventuroso
mi ha poi diretto a Copenhagen. C’erano biciclette
ovunque e supermercati Lidl a ogni angolo! Mi
sono fermato a prendere qualcosa per pranzo e
ho finito per prendere anche una bella multa, per
cui mi sono ritirato subito in spiaggia. Dopo aver
trascorso la maggior parte della notte nell’auto
a noleggio, alle 5:00 del mattino ho incontrato il

68
TRIP
Arctic Adventure

esto del team in aeroporto, Geza, il capo spedizione,
suo fratello Andre, ex campione del mondo
di backgammon, il cameraman David, un veterano
del mare, e Bastian, esperto di luci del Nord…
Ci siamo subito resi conto che i nostri 18 bagagli,
con 5 componenti, eccedevano estremamente il
peso consentito. Fortunatamente Geza aveva già
preso accordi con Air Greenland che ha caricato
tutti i 350 chili di bagagli! Dopo non aver dormito
benissimo in auto, ho dormito come un bimbo in
volo, e mi sono svegliato in tempo per il primo assaggio
d’iceberg. Siamo atterrati all'aeroporto di
Kangerlussuaq e stratificati gli indumenti, pronti
per il freddo, ma sono rimasto piacevolmente
sorpreso dal calore e rapidamente sono rimasto
solo con la mia maglietta. Abbiamo trascorso un
paio d'ore in attesa del volo finale fino a Ilulissat,
dove avremmo trascorso le seguenti settimane.
Durante il volo siamo stati benedetti da un cielo
azzurro sopra il ghiacciaio, incredibile! Abbiamo
dovuto organizzare un convoglio di taxi per riuscire
a trasportare tutti i 18 bagagli e noi al nostro
appartamento sul mare. Poiché le previsioni
davano vento il giorno seguente, abbiamo subito
preparato tutta l’attrezzatura, con aquiloni pronti
e linee già collegate, per partire dalla barca, mentre
gli altri ragazzi hanno preparato tutti i kit fotografici.
La mattina ci ha accolti con una leggera brezza
e un sole splendente. Dopo il rifornimento di bevande
calde e colazione veloce, abbiamo controllato
le telecamere, preparato le tavole e ci siamo
diretti verso il porto, dove la barca ci aspettava.
Siamo partiti attraverso il ghiaccio e abbiamo trovato
lo scenario più incredibile là fuori, pieno di
iceberg a breve distanza. Abbiamo pompato il

70
TRIP
Arctic Adventure
15m Contra e messo il Double Agent Foil nell’acqua
ghiacciata. Non ci ho dovuto pensare su molto,
mi sono lanciato e ho cominciato a fare kite,
circondato da giganteschi iceberg… è stato così
surreale… le guance mi facevano male, a furia di
sorridere…
Tuttavia, non è passato molto tempo prima del
mio primo bagno nell’acqua ghiacciata, e il sorriso
si è subito cancellato dalla mia faccia… Ero di
fronte a un iceberg, e la troupe video voleva che
tenessi il kite il più basso possibile. Era tutto perfetto,
almeno fino a che un buco di vento, con mio
orrore, ha fatto cadere la vela e mi ha costretto a
un brusco arresto. Non sono riuscito a rilanciare il
kite fino a quando sono riuscito ad andare alla deriva
abbastanza lontano indietro nella linea di vento.
La muta stagna NP Lucifer mi ha tenuto eccezionalmente
caldo, lo stesso non potevo dire per i
miei piedi. Ho subito scoperto che avevo dimenticato
di chiudere bene i calzari e i miei piedi si sono

congelati! Ho sicuramente imparato una lezione
importante, quel giorno! Il vento ha continuato
ad aumentare mentre la session è stata sempre
meglio e sono stato raggiunto da alcuni degli altri
ragazzi. Con tutti in acqua, non è passato molto
tempo prima di inventarci il contest del “salto
dell’iceberg”. Dopo circa 4 ore in acqua, abbiamo
finito la nostra session e ci siamo diretti al calore
e comfort del nostro appartamento. Non siamo
stati così fortunati con il vento nei giorni seguenti,
ma questo ci ha dato l'opportunità di esplorare e
filmare la zona. Dopo una giornata di escursioni e
controllando i ghiacciai locali e la fauna selvatica,
ci siamo subito resi conto che non avevamo visto
un solo albero. Con un paio di giorni di assenza di
vento, abbiamo deciso di mettere le mute stagne
alla prova e nuotare tra alcuni iceberg in mare
aperto con alcune fotocamere. Dopo aver appreso
la lezione l’ultima volta, ho zippato bene i miei
stivali e i piedi sono rimasti al caldo e siamo

72
TRIP
Arctic Adventure
riusciti a ottenere alcune foto straordinarie.
Finalmente una previsione di vento forte! Un vento
sui 30 nodi era previsto per la domenica, poi
arrivato il lunedì. Eravamo pronti per il vento forte.
Ho iniziato subito con il mio FX 12 mq, ma ho
capito subito che sarebbe servita una misura più
piccola. Eravamo in una zona molto densa di iceberg,
e questo ha fatto sì che il vento fosse pericolosamente
rafficato, con grossi iceberg che fermavano
il vento, e piccoli pezzi di ghiaccio affilato,
pronti a infilzarti. Abbiamo cambiato spot e gonfiato
le 7 mq, depotenziandole al massimo, il vento
era molto più forte qui. Dopo che siamo passati
di iceberg in iceberg, ci siamo diretti a quello che
poteva essere definito l’Everest degli iceberg! Se
un pezzo si fosse staccato mentre eravamo vicini,
saremmo stati schiacciati immediatamente e fini-

ti in pasto agli squali. Abbiamo deciso che valeva
la pena affrontare il rischio. Mentre ci avvicinavamo
al mostro-iceberg, eravamo tutti senza parole,
l’enormità era stupefacente. Andre, uno dei
ragazzi, ha deciso di avvicinarsi a toccarlo, ma il
suo aquilone ha orzato veloce, una volta vicino, e
ci siamo allontanati subito dal muro di ghiaccio.
Avevamo ottenuto tutte le riprese possibili, mancava
solo una ripresa dal drone…
Natale è arrivato in anticipo quest'anno, Thomas
Allianz ci è venuto a trovare per vedere come stavamo
lavorando e ci ha portato dei regali! Purtroppo
non c'era previsione di vento durante il
suo soggiorno, ma un pomeriggio siamo stati benedetti
con 4 nodi! Questo è stato appena sufficiente
per fargli vedere cosa si potesse fare con
un kite, abbiamo gonfiato il 17m Contra e preso il
foil. Il vento era side shore ma dato che eravamo

74
TRIP
Arctic Adventure
in una baia, sapevamo che, se il vento fosse calato,
saremmo comunque riusciti a fare ritorno a
terra. In caso contrario, saremmo saliti su un iceberg
di passaggio, fino all’arrivo degli aiuti! Siamo
entrati in acqua, dopo aver spiegato che non c'era
tempo per il pranzo, poiché il vento non aspetta
nessuno. Non più di 45 minuti più tardi, sono
atterrato con il mio aquilone proprio dove l'acqua
si era trasformata in un vasto specchio. Questa è
stata la fine del vento, ma ero super entusiasta.
Nei giorni senza vento abbiamo trascorso il nostro
tempo con il nostro nuovo team di cani da
slitta, abbiamo mangiato naks nic e giocato a
backgammon e Yahtzee. Il vento non è mai stato
fermo troppo a lungo. Per la nostra terza session,
ci siamo diretti alla Kite Beach, con una previsione
di vento marginale. All'arrivo il vento era già in
aumento e si è rivelata una magnifica giornata!

Abbiamo tolto le pinne dalle tavole e ci siamo diretti
verso più grande ice slide park esistente. C'erano
wall ride enormi e sliders! I fotografi hanno
scattato in continuazione e avevamo i droni che
ci ronzavano attorno. Anche una barca di turisti
cinesi faceva il tifo per noi, naturalmente li abbiamo
accontentati, saltando su di loro più volte. La
giornata è terminata con lo spettacolo mozzafiato
dell’aurora boreale. Gli abitanti del luogo ritengono
che le luci siano gli antenati che giocano a
palla con la testa di un tricheco e che, se fischi,
verranno a prenderti. Naturalmente abbiamo
raccontato questa storia al nostro amico Bastian,
solo dopo che aveva smesso di fischiare…
L’ultima session di kite è stata in mezzo alla neve,
è stata la prima volta per me. All’arrivo, dietro al
porto, la neve era caduta in più di 4 pollici nelle
ultime ore, ciò ha significato snowboard e slittino

76
TRIP
Arctic Adventure
con le nostre tavole da kite! Il nostro ultimo giorno
è stato dedicato alle battaglie a palle di neve, alle
interviste e alle riprese finali, oltre al reinballare
tutte le nostre attrezzature. Per il ritorno abbiamo
pianificato diversamente il viaggio, con una
sosta in Groenlandia per poi prendere l’aereo per
Copenaghen. All’arrivo in Danimarca, ci siamo salutati,
un po’ tristemente, perché siamo diventati
davvero buoni amici nel corso delle ultime settimane.
Tuttavia abbiamo deciso che… la prossima
volta lavoreremo assieme in Brasile… o in qualche
altro spot caldo!

78
SEQUENZA
Tubo a Pe’ahi (Jaws) - Jesse Richman –
TUBO A PE’AHI (JAWS)
• Jesse Richman•
Era la quarta volta provavo a intubarmi a Jaws con il mio
Naish Pivot, ed è stata la prima volta in cui un kiteboarder
ha realizzato l’impresa con successo! Il punto di vista, là
dentro, era incredibile. Credo che i grossi tubi siano l’esperienza
migliore, e questa sicuramente è stata la più coinvolgente
che abbia mai avuto… Essere inghiottito con tanta
energia attorno a te, è qualcosa di selvaggio. Per me è
stato davvero speciale, soprattutto perché, spesso, i grandi
tubi hanno pesanti conseguenze. Un errore e diventa
un’esperienza terrificante, e di solito è quello
che mi succede…
È qualcosa di divertente, unico, ma ci si sente un po’ come
se si andasse a toccare la lingua di un drago, per poi scappare
via, prima che chiuda le mascelle!
In una parola, semplicemente… FANTASTICO!

Testo Jesse Richman
Foto Quincy Dein

80
SEQUENZA
Tubo a Pe’ahi (Jaws) - Jesse Richman –
TUBO A PE’
• Jesse R

AHI (JAWS)
ichman•

82
ITW
Liam Whaley - World Champ 2015
ITW Roberta Pala | Foto Ben Welsh e Toby Bromwich

INTERVIEW
LIAM
WHALEY
VKWC WORLD CHAMP
2015

84
ITW
Liam Whaley - World Champ 2015
Data di nascita: 11/04/1996
Home spot: Tarifa, Spagna
Sponsor: Cabrinha, NP Surf,
Mitsubishi Motors
Anni di Kite: 11
Spot preferito: Cauipe, Brasile
Wall of Fame: Campione del
Mondo 2015, Vice Campione del
Mondo 2014, 4 ° assoluto 2013,
European Junior Champ 2012

KS_RACCONTACI QUALCOSA DI TE, DOVE VIVI, DA
DOVE VIENI, COME HAI COMINCIATO A FARE KITE-
BOARDING E DOVE TI ALLENI?
LW_Ci siamo trasferiti a Tarifa quando avevo 13 anni, fino ad allora
vivevamo a Ibiza, sempre in Spagna. Ho iniziato a fare kite all'età di
8 anni, durante un'estate passata a Tarifa, uno dei più cari amici di
papà mi ha insegnato. Per gli allenamenti, dipende dalla direzione
del vento. Con venti da SW mi alleno a Tarifa in laguna, che sono
sicuramente le migliori condizioni per me! Poi, con i venti da Est
vado a fare kite in uno spot proprio di fronte alla città che si chiama
Balneario!

86
ITW
Liam Whaley - World Champ 2015
KS_RACCONTACI DELLA TUA FAMIGLIA E DELLA DE-
CISIONE DI TRASFERIRSI A TARIFA… QUANTO È IM-
PORTANTE IL SUPPORTO DELLA TUA FAMIGLIA IN
CIÒ CHE FAI?
LW_La prima volta che mio padre è venuto a Tarifa è stato nel
1982. È stato uno dei primi a fare windsurf lì con un paio di amici e
uno dei primi ad attraversare lo stretto di Gibilterra (senza barche
di sicurezza). Lui e i suoi fratelli decisero di costruire un albergo nel
1984 (l’Hurricane Hotel) perché hanno visto molto potenziale a Tarifa.
Vivevamo a Ibiza, dove io andavo a scuola e mamma aveva un
negozio. Nel 2013, quando ho iniziato a ottenere dei buoni risultati
nelle competizioni, abbiamo deciso di trasferirci a Tarifa in modo
che potessi continuare a progredire e anche in modo che mio padre
potesse prendersi cura da vicino del suo business.
KS_I TUOI SPONSORS?
LW_Sono sponsorizzato da Cabrinha, NP Surf e Mitsubishi Motors.
Sto lavorando duro sulla mia immagine in questo momento in
modo da ottenere qualche altro sponsor…
KS_IL TUO SET UP PERFETTO DI MATERIALI?
LW_La mia 11m Cabrinha Chaos, la XCaliber 1.38m X 42 centimetri,
H3 Boots, NP Mirage come trapezio e NP Mission Front Zip come
muta.
KS_SEI MOLTO GIOVANE, E HAI GIÀ RAGGIUNTO DEI
TRAGUARDI MOLTO IMPORTANTI, QUALE È IL TUO
PROSSIMO OBIETTIVO?
LW_Voglio lavorare su nuove manovre che non sono mai state fatte,
ho in mente anche grandi progetti video che siano indimenticabili
e, naturalmente, vincere un paio di titoli mondiali. La gara è
ancora ciò che mi dà più adrenalina.

88
ITW
Liam Whaley - World Champ 2015
KS_QUANTO È IMPORTANTE IL FREESTYLE, SECON-
DO TE, TRA I GIOVANISSIMI?
LW_Il Freestyle non ha barriere. I giovani tendono a essere molto
competitivi, creativi e motivati, e il freestyle è qualcosa che li aiuterà
a fare buon uso di tutti quei doni. Io sono una persona che è
sempre stata molto nervosa e iperattiva. Il Freestyle mi ha aiutato
a rilassarmi molto di più e mi ha aiutato a capire dove e come devo
convogliare la mia energia.
KS_LA TUA VITA AL DI FUORI DEL KITEBOARDING,
LA FAMIGLIA, GLI AMICI, I VIAGGI, COME PASSI IL
TUO TEMPO LIBERO?
LW_Quest’anno, soprattutto alla fine, è stato piuttosto folle, ho

passato un sacco di tempo con i miei amici! Sono tornato da poco
da un viaggio a Bali, dove sono progredito moltissimo in surf e, in
pratica, sono stato in vacanza questi ultimi mesi! È ora di tornare
ad allenarsi!
KS_COSA PENSI DEL FUTURO DEL VKWC, DOPO LA
DECISIONE DELL’IKA?
LW_Credo che ci sia molta confusione in questo momento. Entrambe
le parti vogliono poter realizzare il tour del prossimo anno.
Io non credo che molti siano d’accordo sulla decisione. Per me è un
po' una barzelletta, non abbiamo bisogno di politiche. Se nessuno
realizzerà un buon tour, presto dovremo fare il nostro tour. Con i
riders per i riders!

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ITW
Liam Whaley - World Champ 2015

KS_IL TUO “GIORNO PERFETTO” IN ACQUA…
LW_Andare in acqua con alcuni dei miei migliori amici, passando 5
ore ad allenarsi e concludendo la giornata con una nuova manovra
portata a casa!
KS_IL KITEBOARDING È CAMBIATO MOLTO IN QUE-
STI ULTIMI ANNI, QUALE PENSI SARÀ IL PROSSIMO
STEP?
LW_Spingere sempre di più su ciò che i riders stanno facendo in
questo momento. Penso che stiamo facendo la nostra parte, e sarebbe
bello, un giorno, veder diventare il Kiteboarding uno sport
tradizionale!
KS_QUAL È IL LIMITE DEL FREESTYLE MODERNO?
LW_Non c'è limite, il limite viene superato ogni giorno dai Kiteboarders
in tutto il mondo!
KS_SU QUALI MANOVRE TI STAI CONCENTRANDO?
LW_È un segreto! ahahah.
KS_IL RITORNO ALLA GRANDE DI AARON HADLOW,
AVETE DATO VITA ALLE HEAT PIÙ BELLE MAI VISTE!
COSA AMMIRI DI LUI E DEI TUOI AVVERSARI?
LW_Sono stato un grande fan di Aaron da sempre. Ha spinto il kiteboarding
a livelli eccezionali, in così tanti modi che è difficile da
spiegare. La cosa più bella è che dopo tanti anni è ancora sempre
al top nelle gare e vuole ancora vincere più di chiunque altro!

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ITW
Liam Whaley - World Champ 2015
KS_MOLTI RIDERS HANNO ABBANDONATO LE COM-
PETIZIONI “CLASSICHE” PER DEDICARSI A EVENTI
SPECIALI COME LA RBKOTA, COSA NE PENSI?
LW_Penso che quegli eventi siano davvero cool, ma sono una disciplina
completamente diversa. RBKOTA è pazzesco, ma vi è un
solo evento in un anno. Abbiamo bisogno di un tour che si svolge
tutto l'anno. Io personalmente preferisco non rischiare di competere
nel Kota, perché preferisco non farmi male, e provare a vincere
un altro titolo di freestyle.
KS_UNA CARATTERISTICA CHE TI PIACEREBBE RU-
BARE DA CIASCUN COMPAGNO DI TEAM…
LW_Cerco sempre di prendere le cose migliori di ogni riders, e metterle
assieme, adattandole al mio stile. Quando farò una manovra,
e poi vedrò qualcuno realizzarla meglio di me, allora cercherò di
copiarlo! ;-)
KS_IL NOSTRO MAGAZINE SI CHIAMA KITESOUL
PERCHÈ PENSIAMO CHE LA NOSTRA ANIMA SIA LE-
GATA IN MODO INDISSOLUBILE A QUESTO SPORT.
COSA PROVI QUANDO SEI NELL’OCEANO, CHE SIA
DURANTE UNA GARA, O UNA SESSION TRANQUILLA
AL TRAMONTO?
LW_Di sicuro un sacco di libertà, ho la possibilità di cancellare i
pensieri dalla mia testa e concentrarmi solo su quello che sto facendo
in quel momento. Mi sento a casa :).

96
STORIA
Patri McLaughlin - "Mr. Grandi onde"
Patri McLaughlin
Mr.
Grandi
Onde
"Siamo andati a Lanes per fare
kitesurf. Patri, che cosa stavi facendo?
"
"Oggi sono andato a fare apnea
a Lahaina. Ho raggiunto i
100 piedi (30 metri) per 2,5 minuti.
Sono abbastanza esaltato,
ed è stato super divertente.
Sono andato più in profondità di
quanto abbia mai fatto prima!"
Così mi ha risposto il 26enne
Patri McLaughlin. All'inizio siamo
rimasti un po’ senza parole.
Patri dice che bisogna immergersi
solo con partners, è pericoloso
scendere da soli in profondità.
Niente da dire, Patri è
un rider di grandi onde e si allena
in vari modi. A parte l’apnea,
va più volte la settimana in
palestra per allenare la normale
forza e fa anche Indoor Cycling.
“Mi alleno in bici 20 minuti per
riscaldarmi. Mantenendo il movimento
sulla bici a un ritmo
costante, trattengo il respiro
per 30 secondi e poi respiro in
modo costante per altri 30. A
volte la gente mi guarda divertita
in palestra”, dice ridendo.
“Dopo 19 minuti, cerco di trattenere
il fiato per un minuto intero.
Dopo circa 50 secondi mi
sembra di morire, è molto molto
difficile”, aggiunge.
Tutto questo Patri lo fa per pre

Testo: Axel reese/reemedia/Liquid Eye
Foto Erik Aeder, Axel Reese / reemedia / liquid eye

98
STORIA
Patri McLaughlin - "Mr. Grandi onde"
pararsi alle session di Jaws. L’acqua
è di 40 piedi di profondità in
più punti, e si deve essere pronti
a rimanere sotto per un bel po’…
Il wave rider del team North Kiteboarding
esce regolarmente
per le sessions di freestyle a
Waiehu. Waiehu è uno spot sulla
North Shore di Maui. Patri ha
raggiunto spesso posizioni di
vertice in occasione di eventi
di freestyle strapless. Quando il
vento soffia a 40 nodi lo possiamo
trovare a Kitebeach su una
tavola twin tip a spararsi kiteloop,
ma il suo vero amore sono le
grandi onde…
“Quando guardi Jaws dalla scogliera,
ti prende la paura. So
quanto sia potente quell’onda,
e ho le farfalle nello stomaco
ogni volta che sto per uscire in
mare. L’unico modo per fare kite
a Jaws è il jet ski, ci vuole un’ora
per arrivare qui da Maliko”.
Patri conosce Jaws molto bene,
e non va solo per il kitesurf, anche
con il suo paddle da 10 piedi.
Fare paddle a Jaws è pericoloso.
“Sulla tavola da kite ho una miglior
visione d’insieme del set,
ed è più semplice da far girare
veloce, questo rende le cose più
facili rispetto a surfare Jaws col
paddle o col surf”, afferma Patri.
“Le onde hanno molta potenza,
e si deve andare a tutta velocità”.
Per calmare i nervi, Patri, di
solito, prende prima due onde
più piccole. Quando ha preso
confidenza, comincia con quelle
via via più grandi. "Di solito le
condizioni doppie di vento perfetto
e onda perfetta, sono molto
rare”.
Per chi ama viaggiare in Indonesia,
Mauritius, Fiji, Maui, tutto
risulta costoso, quindi spesso
può essere conveniente stare a
casa. Per questo Patri ha ottenuto
una licenza da agente immobiliare
a Maui. E così lo puoi
trovare in acqua ogni giorno
dell’anno, a fare surf, kitesurf, o
immersioni in apnea.

100
STORIA
Patri McLaughlin - "Mr. Grandi onde"

Patri McLaughlin
Nato il 07.06.89 a Maui
Sponsor: North Kiteboarding, ION
Patri ha imparato a fare kitesurf a 13 anni. Ha
preso parte al KPWT nel freestyle wakestyle.
Ha poi gareggiato nel wave tour KSP.
Strapless or strapped: strapless!
Tavola preferita: North Prosurf
Kite preferito: Neo
Best spot per freestyle strapless: Waiehu
Best spot per big waves: Cloudbreak, Fiji

102
STORIA
Patri McLaughlin - "Mr. Grandi onde"
ITW
AR_Come ti alleni per l’apnea?
PMcL_Mi alleno in modi diversi per trattenere il respiro più a lungo.
È anche un bene andare con persone che sappiano come immergersi.
L’apnea è molto pericolosa, muoiono più persone in immersione
di quelle che navigano a Jaws!
AR_Quanto tempo riesci a trattenere il respiro?
PMcL_Per ora riesco a trattenere il respiro 3 minuti e 45 secondi,
seduto sul divano. Voglio arrivare a 5 minuti.
AR_Hai mai trattenuto il fiato troppo a lungo fino a perdere
conoscenza?
PMcL_No, ho sempre ripreso fiato prima di svenire. Ho quasi perso
i sensi una volta, alla prima immersione. Ecco perché è necessario
immergersi sempre con un compagno.

104
STORIA
Patri McLaughlin - "Mr. Grandi onde"
AR_Come ti alleni per giorni di onda grande?
PMcL_Cerco di restare sempre, fisicamente e mentalmente, in forma.
Aiuta, se è possibile, a gestire lo stress delle grandi onde. È
molto difficile restare calmi là fuori, ma aiuta più di qualsiasi cosa.
AR_Quale comportamento è necessario per affrontare le grandi
onde?
PMcL_Mantenere la calma sotto pressione, è la cosa più importante.
AR_Quali errori possono verificarsi mentre sei sott’acqua?
PMcL_Farsi prendere dal panico è la cosa peggiore che si possa
fare, quando cadi in una grande onda, bruci più ossigeno di qualsiasi
altra cosa!

D A I L Y
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106
TRIP
Mozambico
MOZAMB
La prima volta che ho sentito parlare
del Mozambico è stato nel 2010.
Ero in Namibia per il tentativo di record
di speed e un rider sudafricano
mi parlava di questo paradiso,
con spiagge incredibili con banchi
di sabbia bianca, perfetto per il freestyle.
Da allora era rimasto nella
parte nascosta della mia mente, anche
se la guerra civile era finita da
più di dieci anni (1992), il Mozambico
aveva ancora la reputazione di essere
instabile, e c’era un’altra cosa
che può essere snervante ogni volta
che qualcuno parla di Mozambico
- gli squali! Ciò nonostante, ho preso
il coraggio a due mani e ho deciso
di mettere da parte tutte le idee
preconcette sul luogo e andare lì. Le
immagini che ho visto su internet di
questo paradiso con le sue magnifiche
spiagge erano ciò che alla fine
mi ha conquistato.

ICO
Testo Charlotte Consorti
Foto Charlotte Consorti e Courtesy F-One

108
TRIP
Mozambico
Ci sono due location principali, la più popolare
è nella regione Vilankulos nel Sud, e l’altra nella
regione Pemba nel Nord. Statisticamente, il vento
sembrava più forte a Nord in Luglio e Agosto,
quindi ho concentrato la mia ricerca sulla regione
di Cabo Delgado. Non c’è voluto molto a trovare
la location giusta, c’è solo una scuola di kitesurfing
al Nord, con sede sulla spiaggia di Murrebue.
Ho fatto una ricerca su Google Earth per lo spot,
e ho visto che si trattava effettivamente di un posto
incredibile. La baia è formata da una lunga
spiaggia di 33 km e una laguna di 3 km di larghezza.
Ho contattato la scuola Il Pirata e ho scoperto
che era chiuso per l’estate per lavori di ristrutturazione,
ma erano felici di accoglierci lo stesso.
Tutto quello che dovevo fare, era trovare i voli. C’è
solo una compagnia aerea che serve Pemba, la
LAM, con un sacco di connessioni per Nairobi, Dar
Es Salam, Johannesburg e Maputo. Poi ho dovuto
organizzare i visti, poiché non li rilasciano sul posto.
Per farlo, dovete inviare il vostro passaporto
all’ambasciata ed essere pronti ad aspettare. C’è
voluto più di un mese per i visti e il mio è arrivato
con solo un paio di giorni di anticipo rispetto alla
partenza. Come per ogni viaggio, la sfida è di evitare
di portare troppa attrezzatura, e questa volta
ho anche dovuto trovare spazio per un drone.
Avevo cercato di ottenere informazioni dalla LAM
prima del viaggio, ma non ho ricevuto alcuna risposta
a nessuna delle mie e-mail o telefonate.
Suppongo che il motivo fosse che LAM è una società
locale, dopo tutto...

110
TRIP
Mozambico
Il viaggio è andato bene, alla fine, e non c’è stato
eccesso bagagli da pagare. Carlo, il proprietario
del lodge Il Pirata, ci ha accolti all’aeroporto. Erano
le 18:00, ma era già buio e non siamo riusciti
a vedere nulla del paesaggio attorno. Il viaggio è
durato appena 20 minuti in un 4X4. Carlo e Susanna
sono arrivati qui e si sono stabiliti su questo
fazzoletto di terra più di 10 anni fa, un po’ per
caso, e hanno trasformato il posto in una tran-

quilla e piccola oasi. Vivono lì tutto l’anno. Non è
passato molto tempo prima di capire che il posto
aveva un grande potenziale per il kitesurf, così
Carlo si è diplomato IKO e ha aperto una scuola
di kitesurf. Susanna si occupa del ristorante che è
aperto nei fine settimana, e che è il punto di ritrovo
per tutti gli espatriati che lavorano a Pemba.

112
TRIP
Mozambico

114
TRIP
Mozambico

Ammetto che quando ho visto su internet che
c’era un ristorante italiano, è stata la cosa che mi
ha attirato in questo luogo, e non mi sono sbagliata!
Il loro talento non si ferma qui, sono anche
dei progettisti estremamente dotati. Quando
Carlo ci ha mostrato il nostro bungalow, non riuscivo
a crederci, era ben lungi dall’essere spartano.
In realtà è un lusso a due piani, con rami
di palma per tetto, una muretto perimetrale e il
resto completamente aperto agli elementi, ad
eccezione della presenza delle zanzariere. Il letto
era al piano superiore, con vista sulla laguna. Il
tutto è stato costruito in legno locale e pietra naturale.
È possibile avere una sensazione magica,
come di dormire tra le stelle. La mattina dopo ho
scoperto anche una vista ininterrotta del sorgere
del sole, e mi è piaciuto moltissimo! Non ho avuto
nemmeno bisogno di alzarmi dal letto per vederlo!
È stato sorprendente scoprire questo luogo
idilliaco. Una spiaggia che si estende a perdita
d’occhio, una laguna celeste e pochissima gente,
anche nel mese di Agosto!
Era difficile immaginare che solo pochi giorni prima
ero su una spiaggia di Montpellier, in caccia di
uno spazio dove gonfiare il mio aquilone.
Il momento migliore per il kitesurf è quando la
marea si sta abbassando e la laguna lascia il posto
a una miriade di piccoli banchi di sabbia e mini

116
TRIP
Mozambico
lagune super-piatte. Nessuna lotta per trovare
un po’ di spazio, tutti possono avere la propria
piscina! La gente dei villaggi circostanti approfitta
della bassa marea per arrivare fino alla barriera
corallina a pescare granchi e molluschi. Molti
bambini partecipano alla pesca, e amano vedere
gli aquiloni in mare. È stato bello condividere
l’esperienza e giocare con i bambini. Con l’alta
marea il mare diventa un po’ troppo mosso per
il freestyle, ed è il momento di andare strapless
o addirittura andare a giocare tra le onde sulla
barriera corallina.
Il problema è che è così comodo stare da Il Pirata,
che è difficile trovare la motivazione per andare
a vedere altri luoghi ma, grazie a Carlo, siamo riusciti
a visitare un altro spot più a Sud, a Mecùfi.
Un nuovo hotel era stato appena costruito e Carlo
aveva aperto lì un’altra scuola di kitesurf. La barriera
corallina è molto più vicina in questo punto,
in modo che le onde sono molto più accessibili e
fruibili con la bassa marea. Ecco perché è il posto
migliore per il surf nel Nord del Mozambico.
D’altra parte non c’è laguna, solo un lago che si
forma con l’alta marea tra le mangrovie. Mecùfi
è un posto molto carino, ma niente in confronto
alla spiaggia di Murrebue, quindi eravamo contenti
di tornare a casa.

118
TRIP
Mozambico
Dico “casa” perché, alla fine della prima settimana,
ho veramente sentito come se fosse casa mia.
Abbiamo mangiato con Carlo e Susanna ogni sera.
Prima di arrivare in Mozambico hanno lavorato nel
settore del tempo libero per più di 10 anni e viaggiato
in tutto il mondo. Hanno un sacco di storie
da raccontare, e sono persone affascinanti con cui
parlare. In breve, tutto concorre a Il Pirata per creare
un ambiente straordinario: bungalow superbamente
arredati, un ristorante che serve piatti
succulenti, un caloroso benvenuto, una spiaggia di
sabbia bianca deserta, un’enorme laguna di acqua
limpida, venti costanti... È inevitabile trovarsi a versare
qualche lacrima quando arriva il momento di
partire. Murrebue è uno dei miei tre posti preferiti,
insieme a Columbus e all’Oman.

Avrei voluto visitare l’arcipelago delle Quirimbas,
che si trova a soli 20 minuti di volo da Pemba.
Con le sue 27 isolette che sono Patrimonio Mondiale
dell’UNESCO, il posto è pieno zeppo di piccoli
paradisi, ognuno delizioso... Ho, quindi, una
buona scusa per tornare in Mozambico!

120
TRIP
Mozambico
Come arrivarci
Volo per Nairobi con Kenya Airways, circa 800
euro dall’Europa. Si noti che i voli LAM sono costosi,
è anche da prenotare in anticipo. Il volo per
Pemba con LAM costa circa 400 euro. In futuro
si sta parlando di possibili voli charter diretti da
Milano...
Dove alloggiare
Il Pirata ha tre bungalow in loco per 80 euro a
persona in pensione completa. http://kitesurfingmozambique.com
Mare e vento
Il mare è caldo, quindi non c’è bisogno di una
muta in generale, ma una Shorty per le sessioni
serali o quando il vento è forte, potrebbe essere
utile. Il vento è prevalentemente leggero, tra i 12
ei 15 nodi. Io ho navigato con 10 - 12 e 14mq. Il
vento è più forte nel mese di Luglio, con velocità
fino a 20 nodi. La stagione migliore è da metà
Maggio a fine Agosto.
Differenza di fuso orario dall’Europa
+ 1 ora in Inverno.
Salute
Febbre gialla: non c’è alcun rischio di contaminazione
in Mozambico, ma la vaccinazione è obbligatoria.
Posso confermarlo perché mi hanno
rivaccinata, appena arrivata a Pemba, perché
avevo dimenticato a casa il certificato!
Malaria: Zona 3, ad alto rischio. Si consiglia vivamente
il trattamento preventivo.
Le lingue
Il Mozambico è una ex colonia portoghese e il
portoghese è la lingua ufficiale, ma molti dialetti
differenti sono parlati dalle varie comunità etniche,
come Makhuwa e Tsonga.
Valuta
Il Metical (MZN). Nel mese di Luglio 2015 il cambio
era € 1 = 42.50 MZN
Dollari ed euro sono accettati quasi ovunque.
Budget
Il costo della vita è elevato. Ciò è dovuto principalmente
al fatto che praticamente tutti i prodotti
alimentari sono importati dal Sud Africa e ci sono
ancora poche infrastrutture turistiche nel Nord
del paese. La sistemazione è spesso limitata a un
livello intermedio.

122
PHOTOSHOOT
Enduro Photoshoot in WA
ENDURO
PHOTOSHOOT IN WA
Avevamo una missione, decidere quale
fosse il luogo migliore dove realizzare
il photoshoot, i tempi erano stretti
per l’uscita dell’Enduro, il nuovo kite
di Ozone. Avevamo diverse possibilità,
come il Sud del Brasile, Capo Verde,
Mauritius, Barbados e le Canarie… ma a
fine Novembre, molti di questi erano a
inizio stagione, altri alla fine…
Testo Paulino Pereira ! Foto Jamie Scott e Mark Hampton

124
PHOTOSHOOT
Enduro Photoshoot in WA

All'inizio di Novembre abbiamo ricevuto le date
di quando gli aquiloni sarebbero stati pronti per
la spedizione dalla fabbrica. E, dal nulla, è uscita
fuori l’Australia, proposta da Billy Hampton, pronto
a unirsi a noi sulla costa intorno a Margaret
River.
Così abbiamo deciso di prenotare i nostri voli, io e
Lou, l’esperto delle riprese. Dopo aver prenotato,
ho cominciato a pensare a tutti gli animali mortali
dell’Australia, squali, serpenti, ragni, canguri pazzi…
l’intenzione di Lou era di ritrovare la Natura
selvaggia…
Ho volato da Lisbona a Dubai e poi Perth, circa 24
ore di viaggio, una vera rottura di palle se si può
dire… Era difficile tenermi sveglio, preferisco provare
a dormire quando volo, per poter evitare il
Jetlag. Arrivati a Perth alle 23:00, abbiamo noleggiato
una macchina, e ci siamo persi per qualche
cambio di strada, 40 minuti in più per arrivare a
destinazione… Finalmente a casa! Primo checkup
di animali mortali nella mia stanza, ogni piccolo
anfratto dove potessero celarsi ragni e serpenti,
ok, niente…
I nuovi kite Enduro sarebbero già dovuti essere
lì, ma nessuna notizia… avevamo solo i grandi
Zephyrs a disposizione, e il vento era in previsione
da 7 mq per il giorno seguente… così ci sia-

126
PHOTOSHOOT
Enduro Photoshoot in WA
mo svegliati alle 4:40, per prendere le prime luci
dell’alba e il vento leggero, e fare qualche scatto
con i Zephyrs. Il vento era molto instabile e con
una strana direzione, ma c’era l’angolo perfetto
per le riprese di Lou, e lui era felice… Dopo abbiamo
provato due altre session con vento forte, per
aumentare l’hangtime e fare alcuni saltoni con
il 17 mq. La mia schiena era un po’ distrutta alla
fine della giornata, ci eravamo proprio meritati un
buon pasto!
Abbiamo cominciato la nostra ricerca alle 21:00.
Tutto chiuso! Di aperto c’era solo un McDonalds,
ma mi sono rifiutato categoricamente, avevo voglia
di qualche bel piatto di carne o pesce! Dopo
qualche chilometro di ricerca infruttuosa, ci siamo
imbattuti in un ristorante cinese colmo di
gente. “Se un ristorante è pieno, la sua cucina
deve essere molto buona”, ha sentenziato Lou. In
verità, c’era una festa di famiglia dei proprietari
del ristorante… Abbiamo ordinato qualcosa con
riso e verdure… beh di sicuro la carne peggiore
che abbia mai mangiato, la salsa era orribile e il
riso sembrava cemento, avrei potuto sollevarlo
con la forchetta, assieme al piatto. Alla fine… ha
vinto il McDonalds, avevo ancora fame… Nei giorni
seguenti avremmo scoperto che in pratica erano
tutti fast food, niente di speciale. Quello che
mi piace, quando viaggio, è avere cibo in abbondanza

128
PHOTOSHOOT
Enduro Photoshoot in WA
za e sano, una cosa impossibile da trovare in quel
posto, a meno di cucinare in casa…
Finalmente, il giorno successivo, sono arrivate
le nuove Enduro. Siamo rimasti un altro giorno
nell’ampia baia, per gli scatti freestyle, salti alti
e kiteloops, per poi guidare il giorno dopo, fino
a Margaret River, per incontrare Billy. Ho avuto
davvero un’impressione fantastica dalla potenza
dell’Enduro nei kiteloops, il vento era circa 25
nodi, non oso pensare la spinta che può produrre
oltre i 30 nodi! La mattina seguente, era perfetto
per un’altra session di freestyle, il posto è immenso,
il vento buono per la 12 la mattina, e per
la 9 o 7 al massimo, il pomeriggio.
Guidare per raggiungere Margaret River, è stato
spaventoso. Ogni tanto Lou gridava forte, per la
presenza continua di canguri, pericolosissimi per
gli incidenti… Siamo arrivati a Margaret river attorno
alle 17:00, il vento non era sufficiente, per
cui abbiamo dato lo stop a quella giornata. Siamo
stati a casa di Billy, per pianificare le riprese dei
giorni seguenti, tra una bella cena piccante e un
sacco di birra. Il piano era di svegliare tutti verso
le 6:00 del mattino, e scattare un po’ di immagini
fino alle 9:00. Poi fare un’altra session all’ora di
pranzo, e una nel pomeriggio. Tutto era pianificato
per ottenere il massimo degli scatti di Enduro e
Zephyr, poiché si potevano utilizzare per la maggior
parte delle discipline, e avevamo solo dodici
giorni di tempo…
- Prima volta nei cespugli
Siamo usciti proprio di fronte alla casa di Billy,
che vive nella foresta, lontano dai palazzi, dalle

auto e da roba industriale… Vi posso dire che ero
terrorizzato di poter essere morso da un ragno,
poiché camminavo tra i cespugli in pantaloncini
corti… Poi, alcune persone del posto, mi hanno
detto che i canguri possono essere mortali e
possono uccidere più dei ragni e dei serpenti… e
così avevo sempre gli occhi ben aperti… Lou era
sempre alla ricerca degli animali, ma dopo quattro
giorni, quando finalmente abbiamo incontrato
i canguri, sembravano più spaventati di noi. Così
ho cominciato a sentirmi meglio e mi sono quasi
dimenticato degli animali mortali.
Nei giorni precedenti avevo girato un po’ sui
grandi cespugli… e non ricordo cose pericolose,
o perché non c’erano… o perché la mia mente si
era convinta così, hahaha. Uno degli episodi più
divertenti è stato quello di filmare il nuovo En

130
PHOTOSHOOT
Enduro Photoshoot in WA
duro tra i cespugli, come se io fossi nella foresta,
e la vela fosse una specie di animale, un’aquila
o qualcosa di simile… suona magari strano, ma
cerchiamo cose un po’ fuori dal comune per far
divertire le persone…
Quindi, per filmare l’episodio di “caccia”, abbiamo
dovuto mettere le linee sugli alberi, e far volare
l’Enduro in mezzo alla foresta, con grandi raffiche.
Sono rimasto davvero sorpreso di come potesse
volare il kite in condizioni come quelle! Abbiamo
aspettato l’ultimo giorno per girare questa scena,
il rischio di distruggere la vela era piuttosto alto,
e ci sono andato anche molto vicino, quando una
grande raffica ha portato via la barra dalle mie
mani, e fatto volare la vela sulla cima degli alberi.
L’aquilone non ha riportato nemmeno un graffio,
crash test superato! ;-)
- Partenza “dalla spiaggia” motorbike
L’idea era quella di mostrare una moto che può
percorrere ogni strada, saltare dalla moto e atterrare
in acqua, con una frase del tipo “sei tu che
definisci i tuoi limiti”… esilarante come idea, vero?
La polizia locale controlla molto la velocità sulle
strade, ma non ho potuto resistere a dare un po’
di gas del Ktm wich 450cc super potente. Lou non
voleva che io andassi troppo forte, infatti non siamo
riusciti a rendere quasi nulla in video, quindi
ero un po' triste... comunque ho passato un po'
di tempo da solo nella foresta ed è stato davvero
divertente. E Lou avrebbe potuto avere qualche

suono interessante da aggiungere al video…
- Azione in acqua
Le previsioni per le onde non erano bellissime,
per cui abbiamo iniziato con il freestyle col lo Zephyr,
vicino ad Augusta, a circa 30 km a Sud di
Margaret River. Abbiamo avuto a disposizione la
barca del padre di Billy, Mark Hampton, davvero
una persona fantastica, sempre disposta ad
aiutare, credo che, se non avessimo avuto il suo
aiuto, sarebbe stato difficile riuscire a realizzare
tutto questo. Grazie ancora Mark!
Augusta è un bel posto per fare kite, c’è un’ampia
laguna piatta, perpendicolare al vento. Ero ansioso
di fare qualche bella manovra con la Zephyr la
mattina. Nel pomeriggio, il vento si è alzato, perfetto
per la 7 mq, ed io e Billy siamo usciti in acqua
per una session di wave strapless, realizzando
alcuni begli scatti per quel giorno. Ogni sera,
ho aiutato Lou a scegliere i migliori clip così, alla
fine, è stato un lavoro molto più veloce.
Un'altra cosa che non mi è piaciuta molto in Australia,
dopo il cibo, sono state le mosche, anche
con 20 nodi, non ti lasciano in pace! Ho una
foto di Lou con almeno 50 mosche che gli volano
attorno, e dovevamo sempre stare attenti, era
possibile ingoiarle anche solo parlando! OMG! La
gente del posto dice che basta lasciarle in pace,
ma non ci riuscivo proprio! Sono di quelle grandi,
che mordono, quindi preparatevi! La temperatura
dell’acqua è abbastanza buona, una shorty è suf

132
PHOTOSHOOT
Enduro Photoshoot in WA
ficiente, per il surf portatevi almeno una 3/2,
salva la pelle dagli scogli… in modo che il sangue
attorno a voi, non attiri gli squali .
A proposito di squali, l’Australia ha un sito web
che fa monitoraggio di quelli tracciati con il
gps. Interessante che, dopo una buona giornata
di kite, abbiamo verificato che abbiamo
avuto con noi uno squalo tutto il tempo…
uffffff. La spiaggia dove ho avuto più paura
è Lefties, sembra essere quella più sharky di
Margaret River… Ci sono belle onde sulla barriera,
ho visto qualche alga che mi sembrava
l’ombra di uno squalo, ma dopo una mezz’ora,
con le onde sempre più belle, mi sono completamente
dimenticato di loro!
Quando ho incontrato Billy per la prima volta,
era super tranquillo, piuttosto taciturno, ma
dopo aver preso confidenza, ha cominciato a
farmi vedere fin dove si sarebbe potuto spingere,
facendo cose super divertenti. Normale
per un ragazzo giovane come lui, con i suoi 16
anni. In ogni caso, il suo talento in acqua mi
ha sorpreso, bellissimo stile sul surf e manovre
potenti in freestyle, con un sacco di mobes
atterrati. È davvero un rider allround abile e
spero di vederlo presto competere in futuro.
Siamo rimasti tutti entusiasti della nuova Enduro.
Alla fine, nel confronto con la Catalyst
2015, si è rivelata più veloce nei kiteloops in
freestyle, ha un gran bel depower e galleggia
meglio, mentre stai scendendo l’onda nel wave
riding. E risponde meglio sulla barra quando
depotenziato, rispetto al Catalyst 2015. Ozone
ha lavorato tanto per ottenere questo prodotto!
Il finale della storia è che la gente è super cor-

diale, i ristoranti sono quasi tutti fast food,
la migliore opzione resta quella dei ristoranti
italiani o cucinare a casa, i supermercati sono
davvero ottimi. La notte non è vivacissima a
Margaret River, ci sono alcuni pub, ma eravamo
così stanchi che non abbiamo proprio
esplorato la vita notturna. Dormire è una delle
cose che amo fare. E svegliarsi alle 6:00 del
mattino tutti i giorni... non è stato d’aiuto…
Le parole più utilizzate in questo viaggio sono
state gli "Angoli" di Lou. Gli piace andare due
ore prima di cominciare a fare kite, per la ricerca
di tutte le angolazioni possibili. Quindi, se
si vuole lavorare con lui, bisogna abituarsi alla
parola ANGOLI.
"RECON" e "fattibile" RECON è usato molto qui,
siccome il mio inglese è ancora scarso, non ho
ben capito l’utilizzo di RECON, ma dopo due
giorni ero stanco e ho cominciato a giocarci.
In ogni frase delle persone del posto sembra
esserci la parola RECON. Esempio: ho “recon”
che dovremmo cavalcare Lefties oggi, dovrebbe
essere “fattibile”. Perché le condizioni delle
onde erano un po’ di “merda”… mentre Mark
diceva sempre: “potrebbe essere fattibile, io
recon.
"MERDA" è stata la mia parola più usata, per
parlare di qualsiasi cosa, è cominciato tutto
nel ristorante cinese... dopo che dicevo tutto di
merda o shitie... la cosa brutta è che, alla fine,
tutti intorno a me hanno cominciato a fare lo
stesso… ho dato il cattivo esempio…
Gli sono amichevoli, i canguri ti corrono incontro,
i serpenti mordono solo i topi, gli squali
mangiano le foche e noi esseri umani siamo
più pericolosi per loro… basta rispettare la natura.
Io tornerò, è davvero un bel paese…

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WAVERIDING TECH
Scegliere il giusto set di Pinne
SCEGLIERE IL GIUSTO SET
DI PINNE
Testo Abel Lago e Courtesy RRD

Le pinne della vostra tavola da surf sono come
le ruote di una macchina di F1, secondo le
condizioni, utilizzerete diversi tipi di spessori,
dimensioni o flex.
Le pinne che s’intendono utilizzare per la tavola
dipendono dal peso, stile e in particolare dalle
condizioni cui siete abituati.
Foto Svetlana Romantsova, Martin Rendo, Dave White, Courtesy RRD

136
WAVERIDING TECH
Scegliere il giusto set di Pinne

ALTEZZA
AREA
BASE
RAKE
Cominciamo con il tipo di materiale che costituisce
la pinna:
Se vivete in una zona di acqua fredda (come nel
mio caso) normalmente si deve utilizzare una pinna
con un buon flex, perché l'acqua fredda rende
la pinna più rigida, quindi in luoghi come la Galizia
o Città del Capo, dove l'acqua è sottoi i 15ºC, io ad
esempio utilizzo le Glass Fins che mi danno un
buon controllo e rendono la tavola più leggera,
in modo da poter spingere di più nel turn. Questo
è perché io sono un rider abbastanza leggero
(70 kg). Se siete un peso massimo vi consiglio le
pinne Edge, che sono un po' più rigide e renderanno
la tavola più facile da controllare quando
si va veloci. Se si è fortunati e si viaggia o si vive
in uno spot con acqua calda, io preferisco usare
le Edge, o se le onde sono pesanti e veloci, io uso
e raccomando le pinne in carbonio, che consentono
maggior controllo, in particolare sui grandi
bottom turns.
Quale misura scegliere?
La dimensione della tua pinna dipenderà dal peso,
dal livello del rider e dalla dimensione dell'onda.
Io sono abituato a surfare con pinne piccole e medie
per la maggior parte del tempo, indipendentemente
dal materiale di costruzione. Solo nelle
onde grandi uso le XL, per avere più controllo e
rallentare un po’ la tavola.
Quando si surfano grandi onde, la tavola va veramente
veloce, perché le onde sono più veloci, in
modo che la cosa più importante, diventa il controllo
ed essere in grado di rallentare. Le grandi
pinne sono più difficili da far girare, ma sulle onde
grandi, il turn sarà più ampio, per cui vi consiglio
in modo assoluto, l’utilizzo di pinne di grandi dimensioni.
Nelle onde piccole, è sempre meglio usare pinne
più piccole, che renderanno la tavola più sciolta,
“giocherellona” e facile da far girare veloce.

138
WAVERIDING TECH
Scegliere il giusto set di Pinne
Thruster o Quad?
Bene, questa sarà una scelta personale! Io sono
abituato a usare di tutto, sono fortunato, ho quasi
l’intera collezione di tavole RRD in macchina e
scelgo tre o quattro pinne, secondo le condizioni.
Sono un rider goofy e spesso mi trovo a surfare
back side o in condizioni backhand (con vento da
destra) e scelgo di usare tre o quattro pinne, secondo
come sia il vento, se da terra o sideshore.
Per esempio, se sono in condizioni onshore, con
acqua piuttosto mossa, normalmente uso la Salerosa
5’8” configurata in quad con pinne Glass
M o uso la Còtan 5’2” con le stesse pinne, perché
con la configurazione quad, ho più controllo in
switch e della velocità.
Se le condizioni sono potenti o più sideshore, uso
la mia Maquina 5’7” con tre pinne, perché surferò
molto più back side e ho bisogno di una tavola
che giri più velocemente.
Quando sono frontside, con vento da sinistra,
uso di più il set-up a tre pinne, con condizioni
side o on-shore. Sulle mie mura, uso solo Quad
se le onde sono piccole o sto facendo freestyle
strapless, perché con quattro pinne si va più veloce,
e questo è quello che ti serve quando surfi
piccole onde….
Abel Lago

Carbon
Le nuove pinne RRD PRO sono progettate per diversi
pesi e stili di riders. Basato su un modello
di progettazione con rake moderato, questa linea
offre grande spinta e velocità in qualsiasi condizione.
Molto affidabile in una grande varietà di
condizioni, forniscono grandi prestazioni su qualsiasi
forma d'onda o di superficie. Specificamente
progettato per i kiteboards, eccellono in tenuta e
rilascio ad alta velocità, sia sulle acque turbolente
sia sui tratti ripidi puliti dell'onda. Sono disponibili
in quattro diverse misure per Thruster, S – M – L –
XL, e due per la configurazione Quad, M e L.
Side fins in cm: H 11,5 x 11,3 x 87,94 cm 2.
Center fins in cm: H 11,0 x 11,0 x 82,17 cm2.
Tecnologia
La tecnologia PRO CARBON ACTIVE, con un flex
più rigido e una memoria hi fiber, laminata con 2
x strati di DYNANOTEX CARBON, è raccomandata
per le onde più grandi o l'utilizzo in acque calde.
È ora possibile personalizzare le prestazioni delle
tavole, in base al proprio stile, con una scelta
molto semplice ed efficace, che abbiamo scoperto
nel corso di molti mesi di test, al fine di semplificare
la vita e significativamente contribuire a
migliorare il livello di prestazioni.

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WAVERIDING TECH
Scegliere il giusto set di Pinne
Glass
Le nuove pinne RRD PRO sono progettate per diversi
pesi e stili di riders. Basato su un modello
di progettazione con rake moderato, questa linea
offre grande spinta e velocità in qualsiasi condizione.
Molto affidabile in una grande varietà di
condizioni, forniscono grandi prestazioni su qualsiasi
forma d'onda o di superficie. Specificamente
progettato per i kiteboards, eccellono in tenuta e
rilascio ad alta velocità, sia sulle acque turbolente
sia sui tratti ripidi puliti dell'onda. Sono disponibili
in quattro diverse misure per Thruster, S – M – L –
XL, e due per la configurazione Quad, M e L
Side fins in cm: H 12,0 x B 11,6 x 94,15 cm2.
Center fins in cm: H 11,5 x B 11,6 x 87,94 cm2.
Tecnologia
La tecnologia ACTIVE GLASS FLEX , con un flex
più morbido e una fibra memory più bassa, è raccomandata
per le onde più piccole, o per l'uso in
acqua fredda.
Edge
Una nuova collezione pinne per i surfboards e i kitesurfboards,
ora disponibili in 4 differenti misure
S / M / ML / L sia per Thruster sia per Quad.
Progettate con il profilo più spesso e costruite
con un layup più rigido e la tecnologia come le
RRD pro model, queste pinne offrono una grande
quantità di possibilità di utilizzo, grazie al design
con base larga e alla costruzione combinata. Più
appropriate per stili di surfata potenti e tanta velocità,
quando la precisione e il comportamento
prevedibile sono requisiti essenziali.
Ogni set up thruster può essere modificato in una
configurazione quad, semplicemente acquistando
un set quad il posteriore, utilizzando le thruster
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BACK RO
142
STRAPLESS MOVES
Back roll
Testo Keahi de Aboitiz | Foto James Boulding

LLDI Keahi De Aboitiz
Se state avendo difficoltà nell’imparare il front
roll, può valere la pena imparare prima il back roll.
Per molti può sembrare più facile uno o l’altro, io
ho imparato prima il back roll.
Anche se non è del tutto necessario, avere un po’
di basi di freestyle, vi renderà le cose più semplici,
per lo meno si ha l’idea di come si affronta la
rotazione. Anche se il tipo di rotazione è diverso
con le straps o senza, in base alle vostre competenze
in freestyle, vi sembrerà più facile. Meglio
sarà se avrete qualche competenza di alcuni trick
strapless e di come sfruttare il pop senza usare
troppo l’aiuto della vela.
È un’altra manovra in cui, più forte è il vento,
meglio è… poiché sarà più facile tenere la tavola
attaccata ai piedi fino a quando la carena della
tavola sarà fronte al vento. Vi consiglio di avere
un aquilone con un buon depower, contribuirà a
mantenere il controllo durante la rotazione.

144
STRAPLESS MOVES
Back roll
BACK ROLL - KE
Step 1: Cercare il giusto stacco
Il back roll è una di quelle manovre
dove è necessario un bello
stacco. Anche se può tranquillamente
essere fatto su acqua
piatta, un buon chop o una piccola
onda, lo renderà più facile.
Personalmente, amo farlo
usando l’impulso di un chop, ma
per molti sarà sicuramente più
semplice con una piccola onda.
Mi raccomando di provare per
capire cosa possa essere meglio
per voi.
Step 2: Stacco
Avvicinarsi alla rampa con velocità,
con l’aquilone circa a ore
10:00 o 11:00. Portare la mano
posteriore al centro della barra,
con il depower tra indice e medio.
Siccome la mano posteriore
sarà quella che resta sulla barra,
questa posizione servirà a far sì
che sia possibile minimizzare gli
spostamenti della vela. Stringere
bene il bordo e premere bene
sul piede posteriore, mentre si
tira la barra per ottenere più altezza
possibile.
Step 3: Avviare la rotazione
Non appena ci si stacca dall’acqua,
togliere la mano anteriore
dalla barra e portare il braccio
indietro e avviare la rotazione
con il movimento delle spalle.
Portare su il ginocchio anteriore,
e cercare di portare la tavola
quasi sopra la testa, cercando
di tenere le gambe abbastanza
dritte per la prima parte della
rotazione. Per questa manovra,
provate a mantenere la tavola
su di un asse il più possibile
verticale.
Step 4: Terminare la rotazione
Mentre fate ruotare con voi la
tavola, bisogna concentrarsi sul
mantenere il bordo su un asse
verticale durante la rotazione,
poiché consente più contatto
al vento. Portare lentamente

AHI DE ABOITIZ
le ginocchia verso il petto nella
parte centrale della rotazione,
mentre si spinge lontano la barra
mentre s’inizia a scendere. Il
vostro aquilone sta girando, e
naturalmente vuole tirare su e
strapparvi via dalla tavola. Fate
del vostro meglio per impedirgli
di passare rapidamente attraverso
le ore 12:00. Va bene se lo
fa un po’, ma deve farlo in modo
lento, con la barra lontana.
Step 5: Atterraggio
Lentamente portare la tavola
sotto di voi, mentre raddrizzate
le gambe per mantenere il più
possibile il contatto con la tavola.
La tavola potrebbe avere la
tendenza a cadere lontano da
voi, ma si dovrebbe cercare di
atterrare in modo piuttosto lento,
per fare di tutto per restarci
sopra e tenerla il più vicino possibile.
Piegare le ginocchia mentre
si atterra e tirare sulla barra
per avere stabilità. Ora fate fare
un back loop alla vela, per continuare
a muovervi.
Possibili pericoli:
Anche se questo trick è relativamente
sicuro, è sempre necessario
essere consapevoli dei
pericoli. Come sempre, in ogni
manovra strapless, può essere
abbastanza facile, per la tavola,
volare via sottovento, atterrando
a testa in giù. Basta cercare
di essere consapevoli della presenza
delle pinne verso l’alto,
poiché potrebbero tagliarvi abbastanza
facilmente…

146
SPECIALE "FOILBOARDING"
Delfino, crashing e virata
speciale "foilboarding"
Delfino,
crashing e virata
Delfino
Quando si sta imparando o se si è agli inizi, si potrebbe diventare
dei veri esperti nel fare il ​delfino. Questo accade quando si fa su e
giù come un delfino. Accade questo perché si sta mettendo tutto il
peso sul piede posteriore, questo fa sì che la lamina esca e rientri
continuamente in acqua. Per arrestare il delfino, basta mettere più
peso sul piede anteriore.
DELFINO
Testo Olly Bridge | Foto Axel Reese / reemedia / liquid eye

Crashing
Le cadute sono inevitabili, di solito sono più probabili quando la
lamina rompe la superficie dell’acqua e si cade. Per evitare di farsi
male, bisogna provare a saltar via dal foilboard, sopravento o
sottovento. Cercare sempre di evitare di cadervi davanti, perché
potreste essere facilmente colpiti.
CRASHING

148
SPECIALE "FOILBOARDING"
Delfino, crashing e virata
VIRATA

Virata
Step 1
Arrivare, pronti a virare, con tanta velocità, in modo da poter
poi sventare in tutta la virata. Iniziare a portare l’aquilone verso
la parte superiore della finestra del vento. L’aquilone non deve
fermarsi, deve muoversi lentamente da un lato all’altro della finestra
del vento. Spingere ulteriormente la tavola controvento,
braccia distese, per portare il più possibile su la vela, tenere le
ginocchia piegate.
Step 2
Continuare a spingere la tavola nel vento e portare l’aquilone attraverso
la finestra, fino al nuovo lato. Mettere più pressione sul
piede posteriore per sollevare la tavola un po’ di più fuori dall'acqua.
Come s’inizia ad essere più al vento, stare più sotto la barra
come si fa quando si fa una normale virata.
Step 3
Una volta che il kite è passato nella parte superiore della finestra
del vento e la vostra tavola è prua al vento, portare il piede posteriore
fuori dalla strap e inserirlo nella nuova strap anteriore.
Con entrambi i piedi nelle straps anteriori, questo sposta il peso
in avanti e impedisce alla tavola di andare in over foiling. Tirare a
sé la barra, per mantenere la potenza.
Step 4
Una volta con il nuovo piede anteriore nella strap, tirar fuori l’altro
piede, e metterlo nella strap posteriore. Bisogna essere veloci,
per non perdere l’impulso sulla lamina e non atterrare. Continuare
a muovere l’aquilone nel nuovo bordo.
Step 5
Tornare in posizione e riprendere la bolina.

150
WAVERIDING - SICUREZZA E CONSIGLI
10 cose da pensare quando ci si avvicina a un nuovo break
10 COSE DA
PENSARE QUANDO
CI SI AVVICINA A UN
NUOVO BREAK
1. Nel dubbio, non uscire!
Il fattore principale che influenzerà qualsiasi decisione
che si prenda in materia di sicurezza è di
conoscere se stessi. Conoscere il proprio livello
di abilità, sapere con che cosa si ha dimestichezza,
e soprattutto conoscere i propri limiti e sapere
di essere abbastanza intelligente da prendere la
decisione sensata, quella di non uscire e cercare
altrove!
2. Le regole dello spot!
Se ti presenti in un nuovo spot e ci sono kiters
locali (meglio addirittura i bagnini) fai domande.
Perché imparare a tue spese dove sono i reef o
peggio quanto siano forti le maree e le correnti,
mentre sei trascinato dal tuo kite nel canale? Se
sei imbarazzato per porre le domande, superalo!
Dimostra che possiedi l’esperienza che sia me

Testo Reo Stevens | Foto Jason Wolcott

152
WAVERIDING - SICUREZZA E CONSIGLI
10 cose da pensare quando ci si avvicina a un nuovo break
glio chiedere, prima di andare fuori in acqua alla
cieca… Mi piace immaginare che sia più imbarazzante
doversi far assistere da un local o farsi recuperare
dalla guardia costiera. Provate a immaginarvi
gli sfottò che vi farebbero i protagonisti
dei commenti al pub locale, quando i vostri amici
riprodurranno costantemente il video trasmesso
dal telegiornale del vostro recupero, mentre siete
portati via nel “secchiello” sotto l’elicottero di
soccorso!
3. Direzione e qualità del vento.
Certo l'onda sembra buona, ma com’è il vento?
Studiate le condizioni meteorologiche e fate in
modo di non trovarvi fuori a remare, invece di
fare una session di kite…
4. Correnti: quanto sono veloci? Dove vanno? E,
vuoi davvero andare dove vanno loro?
Le correnti possono essere uno dei fattori più pericolosi
nell'oceano, oltre alle onde. Possono anche
essere leggere, ma magari abbastanza forti
da poterti trascinare lungo la costa, o peggio ancora,
verso il mare aperto, senza che nemmeno ti
accorgerga di muoverti. Saper riconoscere le correnti,
e sapere come uscirne in certe condizioni,
potrebbe salvarti la vita.
5. Marea: è in aumento o in calo?
Sono sicuro che ci sia una 'app' per questo. Tabelle
delle maree… procuratevela! È importante
sapere come stanno evolvendo le maree, perché
una marea che cambia, può cambiare tutto!
6. Dove sono i canali, ci sono?
Sia i reef sia i beach breaks, possono offrire dei
canali. Non sono necessari, ma sicuramente possono
rendere la vita più facile per risalire con il
minor sforzo possibile sul picco. E sono anche
una fantastica “zona di sicurezza” se qualcosa
dovesse andare storto.
7. Reefs: possono costituire un pericolo?
Questo fattore è correlato ai punti precedenti. Le
basse maree fanno sì che il reef diventi un ostacolo
visibile? Diverse aree del mondo hanno un
cambiamento di marea abbastanza forte, tale che
alcune aree di reef, ricoperte di acqua, potrebbero
essere esposte nel giro di solo poche ore. Nella
zona dove sei uscito facilmente, ora hai corallo
esposto e che t’impedisce di tornare in spiaggia?
Ci sono i canali? E se sì, ci sono ancora? La marea
ha esposto così tanto il reef da far aumentare
troppo la forza della corrente nel canale, così da
non riuscire ad usarli per rientrare? Se si pensa

di poter finire a doversi fare una passeggiata sui
coralli per dover rientrare, le scarpette sono una
buona idea. Ricordate che l’oceano è in continua
evoluzione, osservate ciò che fa. Essere consapevoli
delle mutazioni dell’ambiente che vi circonda
può salvarvi la vita.
8. Fidatevi del vostro materiale.
Se state per affrontare una session in cui, se le
cose andassero storte, significa che andrebbero
“veramente storte” allora, forse, è meglio sostituire
quel bladder che perde, o cambiare il chicken
loop ormai logoro e la linea che ha quel nodo…
che tutto possa andare male e tutti i rischi della
session, e quindi se davvero valga la pena pagarne
le conseguenze. E, ricordando il punto numero
1, “nel dubbio, non uscire!”
Per altre informazioni sulla sicurezza in oceano…
Leggi le raccomandazioni della Hawaii Lifeguard
Association su cosa fare quando le cose si mettono
male.
http://oceansafety.ancl.hawaii.edu/safety/
9. Conoscere la tua via di fuga.
Anche se non è possibile emulare James Bond per
carisma e fascino, si dovrebbe almeno adottare
una delle sue tattiche. Se (e quando), le cose andassero
male, usando tutti i punti precedenti che
hai già valutato, avere un piano di fuga è utile per
tornare a riva. Ricordate che “tutto va bene… fino
a quando non va bene”.
10. Il gioco vale la candela?
Ora che avete valutato tutto, conoscete le condizioni,
vi sentite sicuri, e avete tutto pianificato,
se qualcosa dovesse andare storto… immaginate

154
WAVERIDING - SICUREZZA E CONSIGLI
Kite "frullato" nelle onde
KITE “FRULLATO”
NELLE ONDE
1. Stare lontano dalle LINEE!
L'ultima cosa che si vuole, in questo caso, è di rimanere legati tra le
linee, mentre l’onda colpisce il kite.
Se l’aquilone è andato giù velocemente e la prossima onda sta già
arrivando, e sta per spingerti il kite sopra la testa, fai del tuo meglio
per nuotare da una parte o dall’altra, preferibilmente controvento, in
modo da poter rapidamente far ripartire l’ala, dopo che l’onda è passata.
2. Siate pronti a mollare tutto!
Se l'aquilone va giù davanti all'onda, preparatevi a ricevere un potente
trascinamento da parte dell'onda che tirerà il kite. Mantenete
la calma, trattenete il respiro e lasciatevi tirare, ma tenete sempre la
mano sullo sgancio rapido, pronti a 'mollare tutto' se quel tiro fosse
troppo forte o l’onda non mollasse il kite e aveste bisogno di prendere
una boccata d’aria.
Tenere il kite, deve essere fatto solo nelle piccole onde e comporta
un alto rischio di danneggiare il kite o strappandolo o semplicemente
allentandone le cuciture e logorandone il materiale. Usate sempre il
buonsenso e, se siete in dubbio, lasciate andare tutto, e state lontano
dalle linee!
Testo Reo Stevens | Foto Jason Wolcott

156
PRODUCT FOCUS
Manera exo
Product focus
MANERA EXO
http://www.manera.com
Quando abbiamo lanciato il trapezio
EXO due anni fa, la nostra
stretta collaborazione con un
laboratorio scientifico di cinetica
umana ci ha dato un nuovo
approccio a questo prodotto e
ha determinato una svolta tecnologica
rispetto a quello che
esisteva sul mercato. Per il 2016
abbiamo continuato a lavorare
sulle stesse tecnologie per portarli
a un livello ancora più alto.
Sono state apportate modifiche
sia nella struttura e materiali,
migliorando sia il comfort e durata
sulla EXO.
Il look e durata di un trapezio
sono aspetti molto importanti
e abbiamo voluto migliorare
entrambi. Il nostro team di progettazione
ha cercato i migliori
materiali possibili, in termini di
look, colori e durata nel tempo,
compresi RIP STOPS, PU, 600D,
SOFT TOUCH e PREMIUM NEO-
PRENE, tutti scelti per abbinarsi
alla perfezione e tutti testati
per resistere alle condizioni più
estreme. Questa ricerca dei materiali
rende il look sofisticato e
moderno, lontano dalla termoformatura
regolare EVA che si
può trovare sul mercato. Inoltre,
il trapezio EXO è ora più resistente
che mai.
Ci siamo resi conto che, quando
si tratta di comfort, l'adattamento
è essenziale. Pre-formare
tutti gli strati di materiale che
compongono il trapezio durante
la produzione è importante, ed
è per questo, che è stata creata
la tecnologia ergonomica
PREFIT. La prima versione della
ergonomic prefit si adattava
alla perfezione ai movimenti del
corpo, e forniva libertà, flessibilità
e morbidezza. L'obiettivo
per il 2016 è stato quello di migliorarla.
Abbiamo ri-lavorato
su questo processo di fabbricazione
di pre-shape per l'EXO in
modo che si adattasse meglio
intorno alla vita. Il risultato è
impressionante e i nuovi modelli
si adattano perfettamente
al vostro corpo.
La Energy Dispersion Frame
è un telaio di plastica iniettata
stampata con una struttura
esagonale.
Costruita con vari gradi di rigidità
e volume, per controllare
la flessione e resistenza. Il vantaggio
principale e innovazione
consistono nella sua connessione
con la spreader bar attraverso
cinghie e fibbie. I carichi
sono trasferiti direttamente e il
telaio riceve quindi il 100% della
potenza del kite. Il suo design e
la struttura aiutano a distribuire

Testo e foto Courtesy Manera
costantemente la pressione su
un'area molto più ampia.
Le pressioni non sono più concentrate
su una ristretta area
della schiena, ciò protegge il rider
e gli impedisce di dover compensare
con i muscoli lombari.
Questa tecnologia rivoluziona
la scienza del trasferimento di
energia e fornisce al rider una
comodità mai vista prima, e una
libertà incredibile, come se non
s’indossasse nessun trapezio.
Diversi spessori del foam, così
l'intero volume interno del trapezio
è utilizzato a seconda delle
esigenze di assorbimento di
pressione. Il trapezio da al rider
il massimo di movimento e flessibilità.
Nel corso del tempo la
schiuma mantiene la sua forma
e spessore originale, mantenendo
il comfort del trapezio.
Questo nuovo metodo consiste
nel trasmettere tutti i carichi e
pressioni esterne tramite il telaio,
pur frapponendo gli strati di
foam tra le forze e la schiena. Di
solito le cinghie e gli altri dispositivi
sono tra due strati di foam,
purtroppo questo compromette
la riduzione delle tensioni.
Sull’Exo di Manera, lo strato di
foam resta integro, così si annulla
la pressione, per il massimo
comfort.
I fianchi sono una parte molto
sensibile ed esposta agli attriti.
Al fine di evitare infortuni abbiamo
progettato questa zona
con un pezzo pieno di neoprene
senza cuciture e un doppio
strato di schiuma.
Il team di ingegneri Manera, ha
sviluppato un nuovo sistema di
gancio, che distribuisce le forze
verso il basso. Nella sua posizione
originale normale, la spreader
bar non sale!
Si può essere destri o mancini,
il leash di sicurezza sarà facile
da sganciare! Il punto di attacco
è stato predisposto su ogni
lato del trapezio. Si può anche
scegliere di lasciarlo libero di
scorrere, o fissarlo a destra o sinistra,
con un semplice sistema
di blocco.
Per aiutare il Down Hold System,
due lembi su ogni lato
della spreader bar, sono inseriti
nel trapezio. Quando le cinchie
sono strette, le alette sono
compresse e bloccate all’interno,
così si aumenta la rigidità
tra spreader bar e trapezio e il
risultato sorprendente è che
il gancio non sale mai verso il
petto!

158
PRODUCT FOCUS
Core
product focus
CORE BOLT
FREESTYLE | WAKESTYLE | SLIDER-STYLE
http://corekites.com
Potete fare qualsiasi cosa, rails,
sliders, rampe, tronchi o altro.
Potete costruirveli voi stessi,
o trovarli in giro per il mondo,
in ogni caso, avrete bisogno di
una tavola per gestire le vostre
avventure. Una tavola che vada
“grossa”, se questo descrive il
vostro stile, allora la Bolt è la
vostra tavola. È super resistente,
con costruzione wakestyle,
con la giusta quantità di inserti
e di flex. Una rivoluzionaria
costruzione, renderà la session
più agevole, grazie alla Fix Grindbase
Pro. Il primo kiteboard
con una base PTEX riparabile.
Bolt, l’ultima arma per freestyle,
wakestyle, slider-style!
IL WAKESTYLE SENZA COM-
PROMESSI
È stato raddoppiata la fibra di
carbonio Cartan, per sostenere
gli stress pesanti. Ci sono canali
progressivi in modo da poter
andare senza pinne, perché?
Per fare una tavola che non
avesse limiti!

testo e foto Courtesy Core Kites
product focus
CORE IMPACT
FREESTYLE | WAKESTYLE
MISURE: 7,0 | 9,0 | 11.0 | 13,0
No compromessi, l’Impact è
un C-kite! Per quelli che amano
l’adrenalina delle manovre
sganciati. Noi diciamo… più potenza
per voi! E ora, dieci anni
dopo aver lanciato il leggendario
C.Kite, noto come il Carved
Unit, vi diamo il potere per dominare
le session di freestyle e
wakestyle con il CORE Impact!
Perfezione pura, squared tips e
senza briglie! È un kite dedicato
al freestyle/wakestyle, con un
C-shape profondo.
DEEP-C SHAPE
Con tips leggermente più lunghi
della GTS3, l'Impact conserva
un C-shape classico. Come tale,
ci si aspetta un tiro uniforme
nelle rotazioni e transizioni, così
da potersi concentrare solo sulle
manovre.
TIPS CLASSIC-C
I veri C-kites hanno wingtips
quadrati. Collegamento diretto
delle linee e risposta diretta
della vela.
5 LINEA SETUP
Nessuna carrucola o briglia!
Solo una linea semplice e diretta
all'aquilone, così sentirete
sempre dove si trova la vostra
vela.
EXOTEX® Dacron
Fatto in Germania. Eccezionalmente
forte. L’ExoTex Dacron
incorpora un nuovo intreccio
asimmetrico e uno speciale rivestimento
protettivo. Il tessuto
più forte migliora il flusso d'aria,
permettendo un ridotto bordo
d'attacco e diametro di struts e
LE. Nonostante la riduzione dei
diametri, il nostro nuovo Exo-
Tex Dacron migliora la rigidità
dell’aquilone, la stabilità di volo
e il feedback del rider.
CORETEX® TRIPLE RIPSTOP
Esclusiva di CORE. Il nostro canopy
triplo ripstop è protetto e
rinforzato con tre diversi processi
di rivestimento chiamati
emulsioni. Coretex stabilisce
nuovi parametri di riferimento
nella resistenza, longevità, protezione
dagli UV e dall’allungamento.
SPEED VALVE 2
Non serve nessun adattatore
speciale! La valvola si collega a
qualsiasi tubo da 20 mm, la valvola
Speed 2, massimizza il flusso
d’aria, riducendo al minimo i
tempi di gonfiaggio e riduce la
pressione sulla pompa. La posizione
della valvola, la protegge
anche dai pericoli in spiaggia.
ACTIVE 5TH LINE SAFETY
Classica quinta linea con un bonus,
la 5° linea dell’Impact rimane
sempre perfettamente tesa,
qualsiasi sia il settaggio. Per
mantenere un profilo perfetto.
Custom Trim SYSTEM
Tre attacchi sulle backlines e tre
sulle front per customizzare al
meglio la vostra ala.
Rilancio Rapido
Per ottenere di più dalla vostra
session, un tiro della linea e l’aquilone
ripartirà all’istante.

160
PRODUCT FOCUS
ION Strike Select
product focus
ION Strike Select
Semidry 5,5/4,5 DL
Taglie
46 / XS - 48 / S - 50 / M - 52 / L - 54 / XL - 56 / XXL
http://www.ion-products.com
La ION Strike Select fa parte di
quelle mute ad alta tecnologia.
Stilosa, perfetta nel comfort e
con rifinitire di pregio, grazie al
Plasma Plush e al nuovo Water_
Gate_3D. L’aumento del Single
Lined back panel fa sì che si
abbia un eccezionale movimento,
mentre il Power Seam, da
grandi protezioni alle cuciture
che, quindi, durano più a lungo.
Molte meno cuciture sul nuovo
modello e quindi più calore, abbiate
fiducia in questa muta di
caratteristiche superiori!
Concetto
Siate orgogliosi di questa stagione
con l'AMP STRIKE! Una
muta che ha le caratteristiche
del “riding hard”, un nuovo design
e comfort eccezionali, con
la massima vestibilità. Il rivestimento
Hot_Stuff e la nuova
costruzione Water_Gate_3D,
fanno sì che si abbia un calore
imbattibile, mentre il Crash_Padz
ammortizza nei punti
giusti.
Sanitized® Technology
Sanitized® è un tessuto antibatterico
certificato con la sostanza
biocida attiva: trattamento
allo zinco Piritione per evitare
cattivo odore da batteri, muffe,
ecc, in ambienti umidi o quando
sudate. Questa funzione è permanentemente
integrata nei
prodotti ION selezionati quali
mute premium, boots e scarpette.
Maki_Tape
Ogni centimetro di ogni cucitura
GBS è sigillata con nastro di
Neoprene all'interno! La superficie
morbida non irrita la pelle
e fornisce ulteriore tenuta contro
l'acqua. Al fine di rendere
la muta durevole nel tempo, la
cucitura è posizionata visibilmente
all'esterno dove il carico
è pesante quando vi piegate o
vi inginocchiate a terra.
Ninja_Knees
Quale è la prova di flessibilità
che si fa sempre nel negozio?
Tirare su le braccia! ION pensa
che anche le gambe meritino la
stessa attenzione, così la nuova
Ninja_Knees utilizza gli stessi
materiali altamente elastici
usati nei pannelli delle braccia.
Il risultato è sorprendente, impressionante
la libertà di movimento,
soprattutto quando piegate
le ginocchia.
Ninja_Spine
Imitando il concetto di Ninja_
Knees, noi forniamo la stessa
libertà di movimento dove pensiamo
che sia necessario. Incorporando
un piccolo inserto
a righe tra la parte posteriore
e i pannelli dei glutei, si ottiene
una maggiore flessibilità per rotazione
e stretch.
L-Tex_Protection
Una protezione resistente all'erosione
è stampata sul ginocchio
in varie forme e dimensioni
secondo il tipo di muta.

Testo e foto Courtesy ION
Seal_Tite (colletto)
Questo singolo strato della
zona del collo, offre una perfetta
tenuta d'acqua e un comfort
eccezionale. Il Glide_Skin super
liscio sulla parte interna del
colletto previene le irritazioni
cutanee e sigilla il collo perfettamente
senza soffocamento.
Sulla parte esterna, si aggiunge
un ulteriore gomma disposta
come striscia sul bordo del
collare per ridurre l'intrusione
di acqua, mentre il colletto alto
protegge da acqua fredda e
Windchill.
Seal_Tite (polso / caviglia)
Una gomma simile alla precedente
è prevista intorno alla
parte interna dei polsi e caviglie.
Questo si traduce in una
misura più stretta sigillata che
ferma l'acqua e fa sì che non ci
sia perdita di materiale intorno
a queste aree.
Water_Gate_3D
La costruzione Water_Gate è
stata rivista! Con una cucitura
supplementare intorno al collo,
che fornisce eccellente tenuta
impermeabile. Il Water_Gate 3D
è utilizzato in tutti i Select Level
e AMP Level models.
Seam_Reinforcements
Tutti i punti di stress sono rinforzati
con un Melco_Tape sulle
cuciture interne, e patch in
gomma sulla parte esterna della
muta, per evitare lo strappo.
Contour_Cut
Per migliorare la flessibilità e il
comfort, tutte le mute ION sono
realizzate con la ION Contour_
Cut. È migliorata notevolmente
flessione nel collo, polsi, gomiti,
collo del piede e la parte posteriore
delle ginocchia.
Drain_Holes
Tutte le mute che hanno i pannelli
Water_Gate_Plus hanno
piccoli fori nella parte inferiore
della schiena. In questo modo la
zona posteriore resta asciutta
consentendo all'acqua di drenare.
Drain_Holes sono anche
collocati nella zona del polpaccio
per impedire all'acqua di rimanere
bloccata in una 'bolla'.
In aggiunta a questo, le mute
ION con zip frontale hanno anche
Drain_Holes sul petto e
pannelli posteriori.
Sunglass_Loop
Un piccolo anello di fettuccia è
stato messo sul collo delle mute
ION e top. È per fissare la linea
di sicurezza dei vostri occhiali
da sole ION e lasciare le preoccupazioni
in spiaggia.
Key_Loop
Niente panico! Tutte le mute
ION sono dotate di una tasca
per la chiave, all'interno della
quale c’è un elastico. Secondo il
modello della muta, questa può
essere sul polpaccio, braccio o
altra area. *NB Solo per chiavi
resistenti all’acqua.

162
PRODUCT FOCUS
RRD
product focus
RRD JUICE V2
Misure (cm)
135 x 40,5 | 138 x 42 | 143 x 43,5
http://www.robertoriccidesigns.com
Wakestyle
È l’ultima tavola wakestyle sviluppata
per Jerri Van De Kop,
il nostro Boardrider wakestyle
olandese.
Jerrie ama il riding con bindings
e le manovre con atterraggi
a 40 Mph! Se si atterra male,
a quella velocità, c’è ben poca
speranza per caviglie e ginocchia.
Quindi, la tavola, diventa
la tua salvezza. Solida, perfettamente
tagliata perché non sia
troppo lenta e non troppo dritta
così da essere meno pericolosa,
semplicemente perfetta.
Ha una zona di 55 cm di lunghezza
totale di outline piatta,
nel mezzo della tavola, per incrementare
le capacità upwind
e ha profondi channel, così
da avere una pinna di minori
dimensioni e comunque una
mega presa sull’acqua.
Adesso potrete esprimere in acqua
tutte le nuove manovre che
vi passano per la mente!

testo e foto Courtesy RRD
product focus
RRD POISON LTD V3
Misure (cm)
135 x 39 | 136 x 40 | 137 x 41 | 138 x 42 | 140 × 43
http://www.robertoriccidesigns.com
La versione LTD Pro Carbon della
tavola da freestyle più ricercata
della gamma RRD, fin dalla
sua introduzione. Alcuni ancora
ricordano la vecchia grafica
e la chiamano “la tavola con
l’occhio”, ricordando il suo leggendario
grip, la leggerezza e il
pop scioccante. Una volta che si
prova la Poison, ci s’innamora
all’istante.
C'è qualcosa che ci fa sentire
subito a posto, lo scoop rocker
è lo stesso della Poison V2, curva
costante, leggermente sollevata
nella zona della punta, ma
la outline è stata completamente
ridisegnata. La nuova outline
è basata sul nuovo progetto
della tavola che si orienta al
wake-style, la Juice V2, ha una
linea completamente dritta nel
mezzo, circa 45 cm, per avere
una zona ideale per spingere al
massimo quando si cerca il grip
perfetto e la bolina stretta.
La zona dei tips è stata un bel
po’ ristretta, ciò aumenta la velocità
e permette cambi di direzione
più veloci, incrementando
moltissimo il pop. La Poison ha
più flex, se paragonata alla Juice.
Il nuovo Torsion Box, segue
il profilo dai tips, con un nuova
outline squared/swallow, che
crea un maggior angolo d’attacco
alla superficie dell’acqua
e aumenta il controllo.
Ora disponibile in Tecnologia
LTD: la differenza di questa tavola,
nella versione LTD, è che la
costruzione interamente in carbonio
consente di risparmiare
fino al 20% di peso e aumenta
la risposta di trasmissione della
vostra energia che, per esempio,
crea molto più pop. Questa
versione, più reattiva, ha anche
un sottile sidewall in ABS di 3
mm. Accanto a tutto ciò ha diverse
predisposizioni per pads
o boots, con più possibilità di
avere lo stance perfetto.
La Poison V3 definisce il nuovo
status quo delle tavole da freestyle.

164
PRODUCT FOCUS
Flysurfer Speed5
product focus
FLYSURFER SPEED5 9.0 & 12.0 m²
Allround
la vela della gamma Flysurfer
con il miglior range. Grazie al
suo impressionante depower e
alla sua costruzione raffinata,
esegue tutto in modo affidabile,
in condizioni da vento debole a
forte. È capace di offrire solide
prestazioni dagli 8 nodi in poi.
Il team di sviluppo ha sottolineato
la maneggevolezza dello
Speed 5. Il risultato è un veloce
set-up, rotazione senza sforzo,
nonché un facile lancio e atterraggio.
In virtù del suo costante
aumento della portanza, i decolli
e gli alti salti controllabili sono
facili. Un AR di 6.15 in combinahttp://www.flysurfer.com
FLYSURFER è un pioniere,
esplorando sempre nuovi sentieri
che conducono al progresso.
La creazione dello SPEED
5, dimostra, ancora una volta,
il successo di questo approccio,
che apre nuove frontiere.
Dopo una storia di successo di
10 anni, il classico SPEED riceve
un lifting e convince con migliori
prestazioni e abilità d’uso. È un
eccellente aquilone allround, la
perfetta scelta per ogni kiter.
Lo SPEED 5 è un vero multitalento
in acqua. I suoi enormi big
air e giganti hang time, sono tra
le caratteristiche più convincenti,
assieme al semplice rilancio.
Sulla terra, è la scelta per i
freestyler land boarder, ideale
anche per le sessioni più difficili,
grazie alla sua robusta costruzione.
È un compagno sicuro
per lo snowkite, anche in condizioni
di vento instabile e rafficato,
offre prestazioni incredibili.
La combinazione di tutti i punti
di forza del predecessore, ne
fanno un aquilone con un grande
range di uso, prestazioni dal
low end ai venti forti, adatto per
principianti ed esperti. Elevata
stabilità, facile al rilancio, gira
bene e ha un gran depower. È

testo e foto courtesy Flysurfer
zione con un profilo ottimizzato.
Rispetto allo Speed 4 raggiunge
una maggiore altezza nei salti,
ha più hang time e una performance
migliore di bolina.
La virtù di FLYSURFER è di consentire
ai clienti di viaggiare comodi
e leggeri, per cui ha piccoli
imballaggi, il peso leggero
ne permette un facile trasporto,
per vacanze avventurose o
viaggi d’affari. La sacca del kite,
tra l’altro, ha spazio per più vele.
Le caratteristiche tecniche sono
dovute ai molti anni di esperienza
di FLYSURFER e della collaborazione
con il team di ricerca
e sviluppo.
DLX + Cloth - Il DLX + Cloth è
il nuovo materiale di FLYSUR-
FER ed è stato esclusivamente
sviluppato per lo Speed 5. Il suo
tessuto di base è più forte e con
una migliore densità grazie al rivestimento
ottimizzato. Questo
prolunga la durata e resistenza
della vela all'invecchiamento.
Inoltre il tessuto presenta brillanti
colori freschi.
La nuova costruzione interna
aumenta la qualità dei foil di
Flysurfer, portandoli a un nuovo
livello. Cuciture doppie ed extra
costole e straps, forniscono ancora
più stabilità. Il nostro sistema
di drenaggio è integrato nel
canopy della Speed 5. Aperture
che sono circa delle dimensioni
di una mano si trovano su entrambe
le estremità del bordo
d'uscita vicino ai tips. Permettono
all’acqua e sabbia di essere
scaricati automaticamente,
senza influenzare le prestazioni
del kite.

166
PRODUCT FOCUS
Flysurfer Speed5
Triple Depower Technology
1. Depotenziamento spingendo
lontano la barra, modifica l'angolo
di attacco.
2. La seconda opzione di depower
è sulla curva canopy.
Semplicemente spostando la
barra, la briglia modifica gradualmente
la curva del canopy
del kite e quindi influenza la potenza
dell'aquilone.
3. Attraverso la modifica del
profilo alare, in base alle condizioni
del vento. Per venti leggeri
un profilo alare curvo è utile,
mentre un profilo alare a curvatura
piatta è migliore per i forti
venti.
LIROS Dyneema Lines - Flysurfer
Kiteboarding si affida alle
linee di LIROS che sono prodotte
in Germania con un elevato
standard di qualità. Grazie alle
loro forti fibre con nucleo Dyneema,
un diametro della linea
ridotto è possibile, pur mantenendo
la resistenza.
5th Linea opzionale- di default
lo Speed 5 è dotato di una linea
di sicurezza anteriore (FLS).
Per i simpatizzanti del sistema
di sicurezza della quinta linea,
abbiamo sviluppato un completo
Depower di Sicurezza (FDS)
upgrade-kit, che è disponibile
nel negozio online FLYSURFER
o presso un rivenditore.
La tecnologia Double Cordwise
Ballooning assicura che il
canopy si gonfi nella forma
progettata nel disegno 3D. Ciò
significa che i calcoli esatti di
profili e cuciture sono implementati,
riducendo al minimo
le pieghe nelle cellule e quindi
assicurando il massimo in aerodinamica,
rapporto di planata e
prestazioni in low end.
Rigid Foil Technology (RFT) - La
riduce le rughe nel tessuto sul
bordo d'attacco. Ciò si traduce
in una ridotta resistenza aerodinamica
e aumentando così
il lift del kite. Di conseguenza,
l'aquilone traduce ogni raffica
di vento in propulsione senza
deformare il canopy. Nel complesso,
il RFT aumenta la dinamica
dell’aquilone, mantenendo
un peso leggero e le piccole dimensioni.
La nostra barra Infinity 3.0 è
stata progettata per essere utilizzata
su tutti i kite Flysurfer. È
solo necessario garantire che il
nodo di stop sia impostata sulla
posizione FLS dell'aquilone
scelto.

168
TECNICA
Trapezi 2.0
TRAPEZI
testo Renato Casati
Abbiamo paralto di trapezi nel Nr. 4 del magazine,
ma alcune recenti novità di mercato, danno lo
spunto per approfondire alcune tematiche di
interesse per tutti i kiters. Nell'ultimo anno, e
con l'impulso di Ride Engine, il settore si è mosso
in maniera decisa con innovazioni realmente
interessanti.
Come destreggiarsi fra tanti
modelli apparentemente molto
simili?
Perchè è tanto importante poterlo
provare anche conoscendo
a priori la misura?
Esiste il trapezio ideale?
Quali sono i concreti motivi di scelta?
È il nostro fido compagno di
uscita, il più utile e indispensabile,
ma purtroppo anche il
più sottovalutato. Si cambiano
spesso aquiloni e tavole, ma il
trapezio, finchè non si rompe,
non viene mai cambiato. Ed è
un errore, perchè ogni anno
escono modelli migliorati nelle
piccole o grandi mancanze degli
anni precedenti, cambiano i
materiali, aumenta il comfort,
si allunga la permanenza in acqua,
si ottengono maggiori performance,
e la schiena e le articolazioni
ringraziano.

PULL FORCE DISTRIBUTION
PULL FORCE DISTRIBUTION
(Courtesy Jay Kiteboarding)
TRAPEZIO
KITESURF ORIENTED!
Sembrerà banale, ma c'è ancora
chi fa kitesurf con il trapezio
dell'amico da windsurf...
Da tempo si sa che il kitesurf ha
un tipo di trazione diversa dal
windsurf, e quindi i produttori
hanno differenziato e ottimizzato
le linee di vendita, creando
modelli diversificati per le variegate
esigenze delle diverse discipline
e dei diversi utenti.
GANCIO KITESURF
ORIENTED
Il gancio fisso è un retaggio che
ci trasciniamo dal windsurf e
come tale non è mai stato messo
troppo in discussione. In realtà
i movimenti del kite sono
ovviamente molto differenti da
quelli della vela da windsurf,

170
TECNICA
Trapezi 2.0
quindi avere un gancio fisso è
quasi sempre la soluzione peggiore.
Alcuni vantaggi del gancio
mobile sono:
Nel wave riding, un gancio
scorrevole verticalizza notevolmente
le traiettorie conferendo
maggiore radicalità alla surfata
e con minor affaticamento delle
anche e delle ginocchia.
Nel freeride, le andature risultano
decisamente più comode e
le boline più incisive e le articolazioni
ringraziano.
Nel race, si utilizza spesso una
soluzione mista alternando fisso
e mobile, in base alle necessità.
Nel freestyle unhooked il problema
ovviamente non c'è, ma
il fatto stesso che ci si sganci, la
dice lunga sul perchè le trazioni
nel kite non vadano scaricate
sempre in un unico punto.
La parola d'ordine è FLESSIBILI-
TA'. Quindi, avere a disposizione
tutte le opzioni, e di volta in
volta usare quella che ritenete
migliore.
La Dynabar di Jay, ad esempio,
unica per quantità di opzioni, è
abbinabile a qualunque trapezio
in commercio e garantisce
tutti i tipi di aggancio immaginabili
con decine di combinazioni
possibili.
TIPO DI TRAPEZIO
A fascia (WAIST)
o a seggiolino (SEAT)?
Il primo grosso dilemma che
attanaglia un novizio, ma che
spesso tutti noi ci chiediamo
in diversi momenti della nostra
crescita di kiters, è se sia meglio
utilizzare un modello a fascia o
uno a seggiolino.
In effetti i due mondi sono molto
differenti, avendo caratteristiche
completamente differenti.
Si pensa ancor oggi, erroneamente,
che la tipologia Seat
sia solo utilizzata dai novizi, o
dai meno bravi, ma in realtà ha
numerosi vantaggi rispetto ai
Waist.
Baricentro basso
Il baricentro è più basso, poichè
la trazione è scaricata in
una parte più bassa della schiena,
diminuendo notevolmente
l'affaticamento e quindi prolungando
significativamente il
tempo di permanenza in acqua.
Per chi ha problemi di schiena,
spesso, questa è l'unica scelta
per fare kite.
Avere un baricentro abbassato
aumenta, e non di poco, la contrapposizione
in condizioni di
forte sovrainvelatura, quindi in
sostanza si "tiene" più vela per
hang time estremo.
Infine, per il wave, a differenza
di quanto si crede erroneamente,
un trapezio a seggiolino può
essere perfetto perchè un baricentro
basso permette di fare
curve più radicali... (avete mai
visto fare una piega in motociclismo
senza sfiorare il terreno?).
È vero che un trapezio Waist
consente più "libertà", per le anche
e quindi per le gambe, e per
gli scivolamenti laterali, poichè
lasciandolo leggermente "largo"
in fase di chiusura, il gancio può
ruotare verso l'esterno insieme
alla fascia (salendo anche maggiormente,
purtroppo). Tuttavia,
da anni, esistono ganci scorrevoli,
perfetti anche per trapezi
Seat, che danno quasi gli stessi
gradi di escursione articolare
derivanti dalla rotazione della
fascia, e che, a differenza della
fascia, ritornano sempre perfettamente
al centro e non salgono
verso l'alto.

Comodità?
Sono indubbiamente più comodi
e confortevoli dei waist, quindi
aumentano la durata dell'uscita.
Sono tuttavia anche più "scomodi"
nel senso che la sensazione
di "impaccamento" che si
ha intorno alle cosce può non
piacere a tutti e indubbiamente
limita alcune escursioni articolari
delle anche durante i trick
più estremi di freestyle o nel
wave.
I “gemelli”?
Nonostante questi apparenti
vantaggi, negli anni si è radicalizzata
la convinzione che il
waist fosse migliore. Un motivo
per cui i trapezi a seggiolino
hanno una "cattiva fama" e molti
non vogliono nemmeno sentirne
parlare è dovuto al fatto
che inizialmente e storicamente
si è utilizzato i Seat derivanti
dal windsurf. Essendo che la
trazione ascensionale nel kite,
è completamente differente da
quella orizzontale del windsurf,
è stato ovvio che un trapezio
progettato per il windsurf, abbia
fatto "danni" nella zona del
cavallo maschile... e comunque
l'interno coscia è sempre stato
troppo "sofferente".
Quindi, chiunque abbia iniziato
o usato modelli seat non ottimizzati,
ha abbandonato subito
questa tipologia e non vuole
proprio nemmeno sentirne parlare,
avendo ricordi pessimi.
Negli ultimi anni, tuttavia, la
problematica è stata affrontata
progettualmente in modo molto
serio e già da qualche anno
i modelli Seat più avanzati hanno
uno scarico delle forze non
verso l'interno alto coscia ma
verso l'esterno, quindi, se provate
oggi un modello del genere,
resterete piacevolmente
sorpresi di quanto sia differente
da quanto ricordavate, e con
numerosi vantaggi rispetto al
mondo Waist. Inoltre il comfort
è stato aumentato con cinghie
più larghe e ricoperte da materiali
confortevoli e ammortizzanti.
Salite del gancio?
Le risalite del gancio nei trapezi
Waist hanno, per anni, dato
molti problemi e parecchie costole
rotte. È vero che i progressi
fatti negli anni sono stati
notevoli, e quindi il problema
della risalita del gancio è stato
in molti casi limitato quasi del
tutto. Tuttavia è indubbio che
anche sotto questo aspetto sia
molto migliore il mondo Seat,
consentendo comunque di avere
la trazione sempre nello stesso
identico punto.
PROVARE! SIAMO
TUTTI DIVERSI!
La scelta di un trapezio è un
aspetto MOLTO personale poichè
ognuno di noi è fatto morfologicamente
in modo molto
diverso da chiunque altro.
Anche a parità di misura, la
schiena può essere in atteggiamento
nativo di cifosi o di
lordosi rendendo, ad esempio,
la percezione di comfort, e conseguentemente
degli scarichi di
trazione, in modo totalmente
differente a seconda dei modelli.
La tendenza del mercato è
andare su modelli che utilizzano
materiali che si "modellano"
in base alle diverse morfologie,
in modo da aderire al meglio
con qualunque profilo di utilizzatore.
Non sempre, tuttavia, la
realtà coincide con quella pubblicizzata
e, secondo me, su
questo aspetto, siamo ancora
abbastanza lontani da uno
"standard" di livello realmente
efficace ed adattabile a tutti gli
utenti.

172
TECNICA
Trapezi 2.0
Ecco quindi perchè diventa ES-
SENZIALE il poter testare prima
di acquistare.
Pigrizia, mancanza di offerta sul
mercato da parte dei negozianti,
fiere di settore troppo lontane, i
motivi per cui NON si prova un
trapezio a priori sono purtroppo
molti, e quindi la stragrande
maggioranza dei praticanti
acquista un trapezio a "scatola
chiusa", senza testarlo prima a
secco in negozio o in acqua. Si
guarda il colore, si guarda l'atleta
di grido che lo utilizza e si
fà l'ordine al buio. Poi il trapezio
arriva e ci si rende conto
che veste male, è troppo largo o
stretto, è troppo morbido o non
sostiene come ci aspettavamo.
Non è sempre semplice poter
testare, quindi approfittatene
durante le uscite per "rubare"
quello degli amici, farci un giretto,
e concentratevi sulle "sensazioni"
che avete in acqua e sulle
differenze rispetto al vostro. Più
ne provate, più avrete feedback
utili per capire di cosa avete realmente
bisogno.
MUTA O SENZA?
Il trapezio andrebbe
provato sia con la muta dello
spessore che usiamo maggiormente
e comunque la più spessa
come millimetri (solitamente
la 5 mm) sia SENZA, in modo da
verificare la corretta misura con
entrambe le situazioni. Molti invece
lo provano in negozio senza
muta, lo prendono di misura
giusta giusta e poi, indossando
la muta, diventa piccolo.
TAGLIE?
Le taglie sono altamente
indicative purtroppo,
proprio perchè una M non è
sempre identitca, non solo differisce
fra i diversi produttori,
ma anche per lo stesso produttore,
su modelli differenti, si
è notata una vestibilità molto
differente... Infine, una M indossata
da una morfologia molto
magra e una più grassa, veste
ovviamente in modo completamente
differente.
Avrebbe forse più senso visionare
le tabelle misure che alcuni produttori
danno? (vedi allegato taglie).
Purtroppo ci sono discordanze
notevoli fra un supposto "standard"
e la realtà della morfologia
umana, sempre troppo variegata...
Ad esempio, osservando la tabella
in oggetto, io peso 87 Kg e
per il peso dovrei indossare una
XL, ma sono alto 1,88 e allora
dovrei indosssare una XXL, ma
ho una circonferenza toracica di
94 cm. e dovrei indossare una
S, e con una circonferenza in
vita di 88 cm dovrei usare la L.
La mia taglia esatta? Alla fine è
la M!
Troppo spesso si sente sulla
spiaggia il tipico discorso da bar
"questo trapezio non va bene,
quell'altro va benissimo etc
etc"... spesso i motivi sono legati
alla vestibilità corretta dello
stesso... ad esempio un trapezio
che sale sulle costole viene tacciato
di essere scadente perchè
solitamente e quasi sempre chi
lo ha scelto non ha saputo valutare
correttamente la taglia,
magari proprio perchè non ha
avuto la possibilità di provarlo
prima...

GUIDA ALLE TAGLIE PER UOMINI
(Esempio courtesy Prolimit)
MISURA PESO (KG) ALTEZZA (CM) TORACE (CM) VITA (CM)
46/XS
54-64
168-173
92-96
69-75
48/S
61-70
171-176
96-100
75-81
50/M
66-77
173-178
100-106
80-86
52/L
77-86
177-181
106-111
85-91
54/XL
86-95
178-186
111-116
90-96
56/XXL
95-104
183-188
116-121
95-101
ESTETICA &
DESIGN
I colori hanno sempre il loro fascino,
possono esprimere tranquillità
o aggressività, gioia o
pessimismo, per molti sono un
dettaglio e concentrano la loro
scelta su parametri più concreti.
Per alcuni, purtroppo, spesso
so sono il solo parametro di
scelta e, ovviamente, non è il
massimo scegliere un trapezio
per il solo colore! Stesso discorso
per il design, può essere
molto semplice o minimalista,
oppure molto ricercato, taluni
preferiscono il liscio, altri le termoforme
più aggressive.

174
TECNICA
Trapezi 2.0
UTILIZZO FINALE
La scelta immediatamente
seguente su cui dovrete
ragionare, è semplicemente il
tipo di utilizzo primario a cui è
destinato il trapezio (Wave, Freestyle,
Freeride, Race...). È ovvio
che se non volete comprarne
più di uno e fate tutte le specialità,
dovrete sceglierne uno
allround, mentre se siete specializzati,
ad esempio nel Wave,
dovrete cercarne il modello
specifico.
PROFILO, SUPPOR-
TO, RIGIDITÀ (FLEX)
Una volta scelto il mondo Waist
o Seat, il successivo GROS-
SO "scoglio" su cui bisogna
ragionare è se lo volete morbido,
medio o rigido, con poco o
molto profilo, con poco o molto
supporto? Ci si chiede spesso,
nella pratica, quale sia la differenza
fra i vari modelli, e spesso
si fa confusione nella valutazione,
inserendo troppe variabili.
In realtà è molto semplice. La
valutazione dovrebbe avvenire,
oltre che per le "features"
descritte dai singoli produttori,
che sono un notevole, ma secondario,
"plus" decisivo per la
scelta finale, anche e soprattutto
per i due paramentri basici,
Profilo + supporto:
1 - IL PROFILO, ovvero quanto è
"alto" o "basso" lo shape del trapezio.
Più e alto e maggiormente
vi sentirete la schiena supportata
e comoda. Il prezzo da
pagare, per una scelta di questo
tipo, è una leggera limitazione
di movimento dovuta alla
resistenza del profilo stesso,
problema sentito dai freestyler
incalliti ed estremi o dai waver.
La grandezza del profilo ha una
correlazione intrinseca con il
supporto, ovvero come sentite
appoggiata la schiena durante
la navigazione. È ovvio correlare
un profilo alto a un maggiore
supporto. Tuttavia il supporto
non dipende primariamente dal
profilo, ma maggiormente dalla
rigidità o flex del supporto fornito...
Facciamo chiarezza...
2 - IL SUPPORTO è distinguibile
in due zone ben precise:
A - SUPPORTO PER LA SCHIENA
(zona centrale posteriore)
B - SUPPORTO LATERALE PER I
FIANCHI (due zone, centro-laterali
dx e sx)
Per capire a fondo come si concretizza
il supporto, si può fare
un esempio banale. Immaginate
di sedervi su una sedia con
lo schienale alto e su una con
quello basso, e avrete capito la
differenza di supporto... Oppure
fra due sedie della medesima
altezza, ma una rigida e dura
e l'altra imbottita e morbida, e
avrete capito, per certi versi, il
supporto morbido o rigido e
quindi, secondariamente, anche

il flex. Il tipo di supporto per la
schiena può essere individuato
rapidamente osservando
con attenzione lo "shape" del
trapezio. Basicamente, potrete
distinguere tre tipologie di
supporto: ALTO (guardando il
trapezio lo si nota molto verticalizzato)
Un supporto di questo tipo fornisce
maggiore comfort, in virtù
del fatto che c'è maggiore zona
della schiena appoggiata contro
una resistenza. Quindi se
le "contorsioni" che fate in aria
sono con gradi di escursione
elevatissimi, avere un trapezio
con troppo supporto può essere
controproducente.
Se invece state in acqua sei ore,
averne uno con molto supporto,
aumenta la durata dell'uscita...
Ovviamente, più supporto si ha,
e maggiormente la schiena ringrazierà.
MEDIO (il trapezio risulta molto
proporzionato)
L'utilizzo di questa tipologia è
un buon compromesso per tutti
gli usi.
BASSO (il trapezio appare molto
compatto e sbilanciato verso il
basso come forma)
Concede una perfetta libertà di
movimento, a fronte di un minor
supporto lombare, e di un precoce
affaticamrento.
Distribuzione del supporto
A complicare ulteriormente
queste distinzioni, si deve considerare
che, a parità di altezza
di supporto, bisogna osservare
in che modo è stato distribuito
il "sostegno". Ad esempio, alcuni
shape di trapezio, possono
avere un supporto maggiore
nella parte alta, minore in quella
mediana e nullo in quella bassa,
per non limitare troppo i piegamenti
frontali. Insomma, se osservate
attentamente lo shape
di un trapezio, potete capirne
molto senza leggere troppe
cose, ma se non lo "toccate" e
piegate con le mani, non capirete
molto altro.
Supporto per i fianchi
I vari modelli possono sembrare
simili anche a livello di design
posteriore, ma poi differiscono
anche per il supporto laterale.
Ad esempio, per il wave, il
"taglio" del trapezio può apparire
simile agli altri nella parte
posteriore, ma se si osserva il
taglio laterale, si noterà minor
supporto, per non ostacolare
eccessivamente le torsioni.
La rigidità/flex
- il FLEX è correlato alla rigidità
del materiale con cui viene realizzato
il supporto.
Molti associano un maggior
spessore a una rigidità maggiore.
L'equazione, in realtà, non è
sempre vera, poichè il grado di
resistenza del materiale impiegato
per l'imbottitura non ne
definisce per default la rigidità,
anzi spesso è il contrario... Una
rigidità maggiore, e quindi poco

176
TECNICA
Trapezi 2.0
flex, hanno indiscutibilmente
tre grossi vantaggi, soprattutto
nel mondo waist:
A - La trazione viene scaricata
in modo uniforme su TUTTA la
schiena, quindi con minor pressione
generale in zone di scarico
indesiderate, essendo la rigidità
indeformabile per definizione. In
sostanza i chili scaricati su ogni
cm in un trapezio rigido, sono
minori di trapezi più morbidi
dove si creano zone di scarico,
in base alla conformazione della
schiena del rider e al design del
trapezio, molto traumatiche, e a
volte responsabili di protusioni
o altre patologie dorsali.
B - Una struttura più rigida non
schiaccia il kiter, lascia libere
costole e polmoni e quindi dà
sensazioni di maggiore libertà e
movimento.
C - Minor peso e dimensioni più
contenute. Un trapezio di questa
tipologia può pesare anche il
30% in meno di uno tradizionale,
ed essere più piccolo e compatto.
Questo perchè non si ha
bisogno di dimensioni maggiori
per scaricare la trazione essendo
che viene assorbita dalla
struttura rigida. Ad esempio basta
guardare i trapezi Ride Engine
per capire il concetto.
Tipo di utilizzo
La combinazione dei diversi valori
possibili, fra supporto e flex,
definisce il tipo di utilizzo finale.
Il che significa che, ad esempio,
se anche avete comprato
un trapezio ottimizzato per
il top freestyle e ci fate wave
(o viceversa), state utilizzando
una Ferrari in centro città o, se
preferite, una Fiat 500 sulla pista
da Formula Uno... sempre
in macchina andate, ma non al
meglio. Da sempre sostengo
che non sia sbagliato viaggiare,
soprattutto all'estero, con due
trapezi, sia perchè, se si perde,
lo rubano o si rompe, ne avete
un altro, sia perchè, in base alla
specialità che farete quel giorno,
avete la scelta ottimale per
performare al meglio. Chiaramente,
se volete avere un trapezio
solo, fate un po’ di tutto
e accettate compromessi, la
scelta migliore cade sui trapezi
freeride o su un trapezio dal flex
regolabile.
Renato Casati “Dr Kite”
"Wave team rider RRD. Kitesurfer dal
2000, è stato giudice e atleta PKRA e
KPWT. Ha scritto continuativamente
per diverse riviste di settore negli ultimi
12 anni".

KITE BEACH SCHOOL
LOUNGE BAR & RESTAUTANT
A paradise for kitesurfers , an oasi in the desert
Services available at the center :
lessons for all levels | rental & storage | kids area | sunbeds area
professional potographer | lounge bar & restaurant
More info at:
www.mitudjokiteschoolcaboverde.com - kiteschoolcaboverde@gmail.com

178
BASIC FREESTYLE MOVES
Toeside Surface Pass
BASIC FREESTYLE MOVES ALBERTO RONDINA
TOESIDE SURFACE PASS
Testo Alberto Rondina | Foto Alberto Rondina, Roberta Pala
La sensazione di passare la barra dietro la schiena
per la prima volta, è una di quelle cose che
ricorderete per sempre!
Girando le spalle al kite è sempre difficile mantenere
il controllo quindi, se state progettando
di fare la manovra, assicuratevi di avere un buon
controllo e tecnica per gestire la manovra!
Questa è la base dei primi handle pass, il più facile
con cui iniziare. È stato il primo che ho provato,
ed è ottimo come base per molte altre manovre.
Iniziare sganciando e rapidamente scivolando in
toeside, andando nella direzione del vento, e cercando
di non perdere velocità.
Tenere le gambe piegate (soprattutto la gamba
posteriore) e le mani proprio nel bel mezzo della
barra, così il kite non si muove troppo.
Portare la barra verso il basso e vicino al vostro
fianco anteriore, mentre ci si prepara a passare
la barra.
Lasciar andare la mano anteriore, ruotare la barra
dietro la schiena e passarla.
Questo è il punto più importante della manovra.

Passanre la barra è la parte più facile, la parte difficile
sta girare la tavola e tornare heelside.
Quello che si deve fare, è spostare il peso del corpo
dalla gamba da quella dietro alla gamba anteriore.
In questo modo, si può mettere molta pressione
sulla gamba anteriore, in modo che si può
ruotare e poi tornare a heelside!
Riagganciate e avete fatto il vostro primo handlepass!
Cose fondamentali da ricordare:
- Andare downwind è molto importante per avere
una trazione leggera sulla barra.
- Tenere le mani al centro della barra.
- Tenere le ginocchia piegate per avere un baricentro
più basso.
- Spostare il peso dalla gamba posteriore a quella
anteriore nel momento chiave.

180
BASIC FREESTYLE MOVES
Pop to Blind Surface Pass
BASIC FREESTYLE MOVES ALBERTO RONDINA
POP TO BLIND SURFACE PASS
Testo Alberto Rondina | Foto Alberto Rondina, Roberta Pala
Fare un pop to Blind è il secondo passo per realizzare
un surface handlepass.
Credo sia meglio provare prima agganciati, in
modo da potersi concentrare solo sul movimento
della tavola e del corpo, senza dover pensare
troppo al kite e alla sua potenza.
La tavola, fondamentalmente, deve girare di 180°
verso dietro, così facendo, guardando indietro,
potremmo vedere la scia che stava facendo la ta-
vola in precedenza... e si deve andare nella stessa
direzione.
Una volta che ci si riesce con facilità, allora è il
momento di provare da sganciati.
Avendo una buona velocità, sganciarsi e cercare
un buon posto per il pop (un bel chop aiuta).
Spingere con la gamba dietro, per ottenere altezza,
e piegare leggermente la gamba anteriore,
per portare la tavola fuori dall’acqua.

Girare la testa sopra la spalla guardando dietro e
lasciare la mano posteriore dalla barra.
Tenere la barra vicino all'anca anteriore e piegare
le gambe per arrivare pronti per attutire l'atterraggio
e mantenere l’equilibrio.
Dovete girare più di 180°, soprattutto all'inizio,
per atterrare in poppa in modo che l'aquilone sia
scarico e sia più facile passare la barra.
Afferrare la barra con l'altra mano, poi riagganciarsi
e riprendere a navigare!
In questo momento, un mondo tutto nuovo, si è
appena aperto di fronte a voi!
Praticamente qualsiasi manovra può essere atterrata
in blind, quindi, quando siete sicuri di avere
dei solidi atterraggi in blind, ogni manovra potrà
essere più stilosa!
Ciao
Alby

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