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Ernest Hemingway VERO ALL'ALBA

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Da molti anni ci chiamavamo a vicenda Pop. Agli inizi, più di vent’anni prima,<br />

al signor Percival non importava che lo chiamassi Pop, purché questa violazione delle<br />

buone maniere non avvenisse in pubblico. Ma dopo che avevo superato i cinquanta,<br />

diventando così un anziano o un Mzee, anche lui aveva cominciato a chiamarmi<br />

allegramente Pop, il che in un certo senso era un complimento elargito alla leggera,<br />

ma micidiale se mai fosse stato ritirato. Non riesco a immaginare una situazione, o<br />

meglio, non vorrei sopravvivere a una situazione in cui, in privato, io lo chiamo<br />

signor Percival e lui si rivolge a me usando il mio vero nome.<br />

E così, quella mattina c’erano molte domande che avrei desiderato formulare e<br />

molte cose delle quali non ero sicuro. Ma come d’abitudine, su questi argomenti<br />

restammo muti. Io mi sentivo molto solo e lui naturalmente lo sapeva.<br />

«Se non avessi problemi, non ti divertiresti» disse Pop. «Tu non sei un<br />

meccanico e ormai quelli che vengono chiamati cacciatori bianchi sono per lo più<br />

meccanici che conoscono la lingua del posto e seguono le piste aperte dagli altri. La<br />

tua conoscenza della lingua è limitata, ma siete stati tu e quei poco di buono dei tuoi<br />

compagni a tracciare le poche piste che esistono, e potrete tracciarne di nuove. Se non<br />

riesci a trovare la parola adatta nel tuo nuovo idioma, il Kikamba, parla in spagnolo.<br />

Piace a tutti. O fa’ parlare la Memsahib. Ha un vocabolario un po’ più ricco del tuo.»<br />

«Oh, va’ all’inferno.»<br />

«“Agli inferi io scenderò per approntare un posto per te.”»<br />

«E gli elefanti?»<br />

«Non degnarli di un solo pensiero» rispose Pop. «Bestie stupide ed enormi.<br />

Innocue, a quanto si dice. Ricordati solo come sai essere micidiale con tutti gli altri<br />

animali. Dopotutto gli elefanti non sono i tuoi mammut dal vello di lana. Non ne ho<br />

mai visti con una sola zanna, e per giunta a due curve.»<br />

«Chi ti ha parlato di questa storia?»<br />

«Keiti» rispose Pop. «Sostiene che fuori stagione ne abbatti a centinaia. Quelli e<br />

tigri con i denti a sciabola e brontosauri.»<br />

«Keiti è un figlio di puttana.»<br />

«No. Quasi quasi ci crede. Ha una copia della rivista, e quegli animali risultano<br />

molto convincenti. Penso che ci creda qualche giorno sì e qualche giorno no. Dipende<br />

da come spari in generale e se gli porti qualche faraona.»<br />

«Si tratta di un articolo sugli animali preistorici, molto ben illustrato.»<br />

«Sì. Molto. Splendide illustrazioni. Come cacciatore bianco ai suoi occhi sei<br />

cresciuto di statura, da quando gli hai detto che sei venuto in Africa solo perché al tuo<br />

paese ti era scaduta la licenza per la caccia ai mastodonti e avevi già superato il<br />

numero dei felini preistorici abbattuti. Gli ho detto che era la pura verità e che eri una<br />

specie di contrabbandiere d’avorio fuggito da Rawlins, nel Wyoming, un posto assai<br />

simile all’enclave di Lado dei vecchi tempi. Gli ho spiegato che sei venuto anche per<br />

venerare me, perché sono stato io ad addestrarti quando eri ragazzo, scalzo<br />

naturalmente, e per cercare di tenerti in allenamento finché non ti permetteranno di<br />

tornare a casa a chiedere una nuova licenza per la caccia ai mammut.»<br />

«Pop, ti prego, dimmi qualcosa di sicuro sugli elefanti. Lo sai che toccherà a me<br />

abbatterli, se si comportano male e se questa gente mi chiede di occuparmene.»

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