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prime macchine, Pop già cacciava e già apriva piste, di notte, attraverso la micidiale<br />
pianura per evitare il caldo, che di giorno poteva arrivare a sessanta gradi all’ombra.<br />
Pensavo a questo, quando avevamo visto le orme del leone e dopo, quando<br />
avevamo cominciato a stringere il kongoni, non avevo pensato ad altro. Ma le orme<br />
del leone erano fisse nella mia mente come se ci fossero state impresse a fuoco, e<br />
sapevo che Mary, avendo visto molti altri leoni, doveva aver immaginato come<br />
poteva apparire questo mentre scendeva lungo la pista. Avevamo ucciso il goffo<br />
kongoni dall’ottima carne, dalla faccia equina e dal pelo giallastro, un animale<br />
innocente, o più innocente di altri, e Mary l’aveva finito con una pallottola nel punto<br />
in cui il collo si univa alla testa. L’aveva fatto per perfezionare la mira e perché era<br />
necessario e qualcuno doveva farlo.<br />
Seduto nella tenda pensai a quanto tutto questo sarebbe parso abominevole ai<br />
veri vegetariani, ma chiunque abbia mai mangiato carne sa bene che per quella carne<br />
è stato ucciso un animale, e poiché Mary, essendosi impegnata a uccidere, voleva<br />
farlo senza infliggere sofferenza, era necessario che imparasse e si allenasse. Coloro<br />
che non mangiano pesce, neanche sardine in scatola, e fermano la macchina se sulla<br />
strada ci sono delle locuste, e non hanno mai bevuto brodo di carne, non devono<br />
condannare coloro che uccidono per nutrirsi, perché a loro apparteneva la carne prima<br />
che i bianchi gli rubassero il paese. Nessuno sa che cosa provano la carota, o la<br />
piccola rapa giovane, o la lampadina elettrica fulminata, o il disco consumato, o il<br />
melo d’inverno. Chi conosce le sensazioni dell’aereo decrepito, della gomma<br />
masticata, del mozzicone di sigaretta o del libro scartato divorato dalle tarme? Nella<br />
mia copia del regolamento del Dipartimento della Caccia non veniva trattato nessuno<br />
di questi casi, né vi erano norme per la cura della framboesia o delle malattie veneree,<br />
di cui dovevo occuparmi quotidianamente. Non vi erano norme neanche riguardo ai<br />
rami d’albero caduti, né alla polvere, né alle mosche che vi pungevano, tranne che per<br />
le tse-tse. I cacciatori muniti di licenza e dell’autorizzazione a cacciare per un periodo<br />
limitato in certe zone masai che un tempo erano state riserve e ora erano zone<br />
controllate, avevano un elenco delle bestie che potevano abbattere e pagavano una<br />
tassa quasi nominale che in seguito veniva versata ai Masai. Ma i Wakamba che in<br />
passato, correndo gravi rischi, andavano a procacciarsi la carne in territorio masai,<br />
ora non potevano più farlo. Venivano perseguiti come bracconieri dagli Scout della<br />
Caccia, anche loro per lo più Wakamba e, malgrado questo, G.C. e Mary erano<br />
convinti che gli Scout della Caccia fossero più benvoluti di loro.<br />
Quasi tutti gli Scout della Caccia erano soldati molto abili e quasi tutti erano<br />
stati cacciatori wakamba. Ma le cose si erano fatte difficili, ukambani. I Wakamba<br />
avevano coltivato la terra a modo loro, all’antica, ma diminuendo sempre più la parte<br />
incolta, che sarebbe dovuta durare una generazione, dato che i Wakamba crescevano<br />
e la loro terra no, e anzi si era erosa come il resto dell’Africa. I guerrieri avevano<br />
combattuto in tutti i conflitti dell’Inghilterra, e i Masai non avevano mai combattuto.<br />
Ma i Masai erano stati coccolati, protetti, trattati con una paura che non avrebbero<br />
mai dovuto ispirare, ed erano adorati da tutti gli omosessuali come Thessinger, i quali<br />
erano andati a lavorare per l’Impero in Kenia o in Tanganica solo perché ci vivevano<br />
i Masai, che erano così belli. I Masai erano davvero molto belli, ed estremamente