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Ernest Hemingway VERO ALL'ALBA

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«Il gin è il premio per l’ascolto del discorso. So che l’hai sentito molte volte, ma<br />

mi piace ripeterlo. A me fa bene pronunciarlo e a te fa bene ascoltarlo.»<br />

«Okay. Comincia» dissi.<br />

«Ah ah. E così, pensi di poter essere per mio marito una moglie migliore di me.<br />

Ah ah. E così, pensi che siete fatti l’uno per l’altra e che sei più adatta a lui di me. Ah<br />

ah. E così, pensi che tu e lui condurreste una vita perfetta insieme e che se non altro<br />

lui avrebbe l’affetto di una donna capace di capire il comunismo, la psicanalisi e il<br />

vero significato della parola amore? Che ne sai tu dell’amore, sudicia megera? Che<br />

ne sai di mio marito e delle cose che abbiamo condiviso e abbiamo in comune?»<br />

«Senti, senti.»<br />

«Fammi continuare. Ascolta, sudicio esemplare di femmina. Magra nei punti in<br />

cui dovresti essere robusta, grassa come un’oca dove invece dovresti mostrare i segni<br />

della razza e della signorilità. Ascolta, donna. Ho ucciso un daino innocente a una<br />

distanza calcolata di trecentoquaranta metri e l’ho mangiato senza nessun rimorso.<br />

Ho sparato contro i kongoni e contro gli gnu, ai quali assomigli. Ho sparato e ucciso<br />

una grossa antilope, più bella di qualunque donna e con corna decorative più di quelle<br />

di qualunque uomo. Ho ucciso più cose di quante tu ne abbia mai desiderate e ti dico<br />

desisti, smettila con le ipocrite buffonate che la tua bocca infarinata riversa su mio<br />

marito e lascia questo paese, se non vuoi che ti uccida.»<br />

«È un discorso meraviglioso. Non lo faresti mai in Swahili, vero?»<br />

«Non c’è bisogno di farlo in Swahili» disse Miss Mary. Dopo il discorso si<br />

sentiva sempre un po’ come Napoleone ad Austerlitz. «Il discorso è riservato alle<br />

donne bianche. Certo non è diretto alla tua fidanzata. Da quando un buon marito<br />

affettuoso non ha il diritto di avere una fidanzata, se lei si accontenta di essere una<br />

moglie supplementare? È una posizione onorevole. Il discorso è diretto a qualunque<br />

lurida donna bianca che pensa di poterti rendere felice più di me. Le nuove ricche.»<br />

«È un bel discorso, e tu lo rendi ogni volta più chiaro ed efficace.»<br />

«È un discorso sincero. Credo in ogni parola che esprime. Ho tentato di<br />

escludere qualunque risentimento, qualunque tipo di volgarità. Spero che tu non abbia<br />

pensato che infarinata avesse qualcosa a che fare con le farinatine.»<br />

«Non credo proprio.»<br />

«Bene. Le farinatine che ti ha portato quella donna erano molto appetitose. Pensi<br />

che qualche volta potremmo scaldarle sulla brace del fuoco? Mi piacciono, scaldate<br />

sulla brace.»<br />

«Certo che possiamo.»<br />

«Sarebbe complicato fartene portare quattro?»<br />

«No. Due per te e due per me.»<br />

«Vorrei tanto che qualcuno fosse innamorato di me e mi portasse dei regali.»<br />

«Ti portano tutti dei regali, ogni giorno, e tu lo sai. Mezzo campo taglia l’erba<br />

secca per farti gli spazzolini da denti.»<br />

«È vero. Ho un sacco di spazzolini da denti. Ne ho ancora di quelli portati da<br />

Magadi. Comunque, sono contenta che tu abbia una fidanzata tanto carina. Vorrei che<br />

tutto fosse sempre semplice com’è semplice qui ai piedi della Montagna.»<br />

«Non è per niente semplice. Siamo solo fortunati.»

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