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«Mwindi, sai che cos’ha detto il Mahdi. “Vediamo chiaramente nelle leggi della<br />
natura che la pioggia scende dal cielo nei momenti di bisogno. La freschezza e la<br />
fertilità della terra dipendono dalle piogge del cielo. Se per un certo tempo cessa<br />
l’acqua negli strati superiori, la terra si essicca gradualmente. E così vediamo che<br />
esiste una relazione fra le acque del cielo e quelle della terra. La rivelazione sta alla<br />
ragione umana come l’acqua del cielo sta all’acqua della terra.”»<br />
«Troppa pioggia per il campo. Molto buona per lo Shamba» annunciò Mwindi.<br />
«“Con la cessazione dell’acqua del cielo, l’acqua della terra comincia ad<br />
asciugarsi gradualmente; altrettanto accade con la ragione umana, che senza la<br />
rivelazione del cielo perde la sua purezza e la sua forza.”»<br />
«Come so che è il Mahdi?» chiese Mwindi.<br />
«Chiedi a Charo.»<br />
Mwindi sbuffò. Sapeva che Charo era credente, ma non un teologo.<br />
«Se impicchi l’Informatore anche polizia impicca» esclamò Mwindi. «Keiti<br />
chiede a me di dirlo.»<br />
«È stato solo un sogno.»<br />
«Sogni possono essere molto forti. Possono uccidere come bunduki.»<br />
«Parlerò del sogno con l’Informatore, così perderà qualunque potere.»<br />
«Uchawi. Uchawi kubwa sana.»<br />
«Hapana uchawi.»<br />
Mwindi cambiò discorso, chiedendomi quasi bruscamente se volevo dell’altro<br />
tè. Osservai il suo vecchio profilo cinese, mentre guardava con insistenza verso i<br />
bordi del campo, e capii che cosa voleva farmi vedere. L’Informatore.<br />
L’Informatore era arrivato zuppo di pioggia e per niente felice. Non aveva perso<br />
lo stile e la nobiltà di modi, ma sembrava depresso. Emise subito il suo solito colpo di<br />
tosse, che era il suo modo di farsi riconoscere.<br />
«Buongiorno, fratello mio. Come avete sopportato il maltempo, tu e la signora<br />
mia?»<br />
«Qui ha piovuto parecchio.»<br />
«Fratello, sono malato.»<br />
«Hai la febbre?»<br />
«Sì.»<br />
Non mentiva. Aveva il polso a centoventi.<br />
«Siediti, bevi qualcosa e prendi un’aspirina. Ti darò una cura. Poi va’ a casa e<br />
mettiti a letto. La camionetta riuscirebbe a passare dalla strada?»<br />
«Sì. La terra per lo Shamba è di sabbia e la macchina può girare intorno alle<br />
pozzanghere.»<br />
«Come vanno le cose allo Shamba?»<br />
«Non aveva bisogno della pioggia perché è irrigato. È uno Shamba triste, con il<br />
freddo che arriva dalla Montagna. Perfino le galline sono tristi. Con me è venuta una<br />
ragazza che ha il padre bisognoso di medicina per il petto. La conosci.»<br />
«Manderò la medicina.»<br />
«È infelice perché non sei venuto.»<br />
«Ho i miei doveri, qui. Sta bene?»<br />
«Sta bene, ma triste.»