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Ernest Hemingway VERO ALL'ALBA

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distruzione della civiltà europea, dei bombardamenti delle grandi città, della baldanza<br />

di coloro che per rappresaglia avevano bombardato altre grandi città, di disastri su<br />

piccola e larga scala, dei problemi e delle innumerevoli vittime di tanti matrimoni,<br />

tutte cose che potevano essere lenite solo con un unguento antidolorifico, una sorta di<br />

primitivo rimedio contro le eruzioni della pelle, dall’impasto composto di nuove e più<br />

sottili violenze, di cambi di scena, di ampliamenti della conoscenza, dell’esplorazione<br />

di nuove arti, di posti, di persone, di animali, di sensazioni. Mi chiesi che cosa le<br />

avrebbe fatto una pioggia di sei settimane. Ma poi ricordai quanto era brava e giusta e<br />

coraggiosa e tutto quello che aveva passato nel corso degli anni, e pensai che se la<br />

sarebbe cavata meglio di me. Mentre lo pensavo la vidi mettere giù il libro, andare a<br />

prendere l’impermeabile, infilarselo, calcarsi sulla testa il cappello floscio e uscire nel<br />

diluvio di pioggia per vedere come stavano le sue truppe.<br />

Io le avevo viste quella mattina, e benché stessero scomode, erano abbastanza<br />

allegre. Sotto le tende c’era posto per tutti, e gli uomini erano muniti di picche e pale<br />

per scavare, e già avevano visto e sentito la pioggia. Pensavo che se avessi tentato di<br />

tenermi all’asciutto sotto una tenda minuscola per sopravvivere a un diluvio come<br />

quello, avrei voluto che il minor numero possibile di persone con indumenti<br />

impermeabili, stivaloni e cappello venisse a ispezionare le mie condizioni di vita,<br />

soprattutto perché nessuno poteva fare niente per migliorarle. Al massimo, mi<br />

sarebbe stato servito del grog locale. Ma poi mi resi conto che non era corretto avere<br />

pensieri del genere e che il modo giusto per andare d’accordo durante una spedizione<br />

era non essere critici nei confronti della propria compagna. Dopo tutto, visitare le<br />

truppe era l’unico atto positivo che le venisse consentito.<br />

Quando tornò, scuotendo la pioggia dal cappello, appese il Burberry al palo<br />

della tenda e si tolse gli stivali per infilarsi le pantofole asciutte. Le chiesi come<br />

stavano le sue truppe.<br />

«Bene» rispose. «È meraviglioso come riescono a tenere riparato il fuoco della<br />

cucina.»<br />

«Si sono messi sull’attenti, sotto la pioggia?»<br />

«Non essere cattivo. Volevo solo vedere come fanno a cucinare, con tutta<br />

quest’acqua.»<br />

«E l’hai visto?»<br />

«Ti prego, non essere cattivo» ripeté. «E dato che abbiamo la pioggia,<br />

cerchiamo di essere felici e di divertirci.»<br />

«Io mi stavo divertendo. Pensiamo a come sarà bello dopo che la pioggia sarà<br />

finita.»<br />

«Io non ne ho bisogno» disse. «Sono felice di essere costretta a non fare niente.<br />

Conduciamo una vita così meravigliosamente eccitante, tutti i giorni, che è bello<br />

doversi fermare ad apprezzarla. Quando sarà finita, desidereremo di aver avuto più<br />

tempo per apprezzarla maggiormente.»<br />

«Avremo il tuo diario. Ricordi che lo leggevamo a letto per ricordare quello<br />

splendido viaggio attraverso il paese della neve e attorno a Montpellier e alla parte<br />

orientale del Wyoming dopo la tempesta e le tracce nella neve e come vedevamo le<br />

aquile e le corse sul bolide chiamato Yellow Peril e tutta la strada lungo il confine del

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