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Ernest Hemingway VERO ALL'ALBA

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«Altre notizie, dalla città?»<br />

«Quasi nessuna» rispose modestamente l’Informatore. «Qualcuno parla<br />

dell’uccisione rituale di un leopardo.»<br />

«Sei congedato» gli disse G.C. L’Informatore fece un inchino e si ritirò<br />

all’ombra di un albero.<br />

«Be’, Ernie» continuò G.C., rivolto a me, «a questo punto, sarà proprio il caso<br />

che Miss Mary uccida il leone.»<br />

«Sì» risposi. «Lo penso anch’io.»<br />

«Non c’è da meravigliarsi che sia tanto irascibile.»<br />

«Infatti.»<br />

«Non si tratta dell’Impero, né del prestigio dei bianchi, dato che al momento<br />

sembra che tu ti sia allontanato parecchio da noi visi pallidi. È una questione<br />

personale. Abbiamo quelle cinquecento cartucce comprate su inesistenti licenze di<br />

caccia che il tuo fornitore ha preferito mandare a noi, piuttosto che venire impiccato<br />

se le trovavano in suo possesso. Secondo me, in un sutti sarebbero straordinarie,<br />

soprattutto se piazzate al centro della pira. Ma sfortunatamente non conosco la<br />

procedura del sutti.»<br />

«Me la farò spiegare dal signor Singh.»<br />

«Miss Mary deve sentirsi un po’ sotto pressione.»<br />

«A quanto pare, capita, con i sutti.»<br />

«Ucciderà il leone, ma tu tienila tranquilla, procedi con delicatezza, e fa’ in<br />

modo che il leone non si allarmi.»<br />

«Questo è il piano.»<br />

Chiacchierai con Tony e con gli uomini di G.C. e buttai là qualche battuta, e poi<br />

loro se ne andarono, facendo un giro largo per non alzare polvere. Parlai con Keiti del<br />

campo e di come andavano le cose. Lui era molto allegro, e così capii che tutto<br />

andava bene. Aveva camminato lungo il fiume e attraversato la strada quando la<br />

rugiada era ancora fresca e non aveva visto tracce di uomini. Aveva spedito Ngui a<br />

battere un lungo tratto oltre la radura dov’era la pista di decollo, e neanche lui aveva<br />

visto niente. Ai vari Shamba non si era avvicinato nessuno.<br />

«Penseranno che sono uno stupido incapace, se per due notti di fila ho permesso<br />

agli uomini di andare a bere» esclamò. «Ma loro dovevano dire che avevo la febbre.<br />

Il Bwana deve dormire, oggi.»<br />

«Dormirò. Ma prima vado a vedere che cosa vuole fare la Memsahib.»<br />

Al campo trovai Mary seduta sulla sua poltroncina sotto l’albero più grande.<br />

Scriveva sul diario. Mi guardò e sorrise, e io mi sentii molto contento.<br />

«Scusami se mi sono irritata» disse. «G.C. mi ha accennato ai tuoi problemi. Mi<br />

dispiace proprio che siano sorti nel periodo natalizio.»<br />

«Dispiace anche a me. Ma tu hai sopportato fin troppo e voglio che ti diverta.»<br />

«Ma io mi sto divertendo. È una mattinata meravigliosa, e me la godo a guardare<br />

gli uccelli e a identificarli. Hai visto quello splendido bucero? Mi basterebbe studiare<br />

gli uccelli per essere felice.»<br />

Il campo era silenzioso, ora che tutti erano presi dalla normalità della vita<br />

quotidiana. Mi dispiaceva che Mary avesse la sensazione che non le fosse permesso<br />

di andare a caccia da sola. Mi ero reso conto da tempo del perché i cacciatori bianchi

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