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Ernest Hemingway VERO ALL'ALBA

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«Continua l’esercitazione, generale. Berremo qualcosa di fresco, poi voglio<br />

salutare Miss Mary e andarmene.»<br />

«Hai guidato tutta la notte?»<br />

«Non me ne ricordo. Miss Mary si alzerà presto?»<br />

«Vado a chiamarla.»<br />

«Come spara?»<br />

«Lo sa Dio» risposi in tono afflitto.<br />

«Sarà bene stabilire un codice di comunicazione» disse G.C. «Se arrivano da<br />

dove dovrebbero, segnalerò spedizione ricevuta.»<br />

«E se sbucano qui, invierò lo stesso segnale.»<br />

«Se dirigono da questa parte, immagino che verrò a saperlo attraverso i soliti<br />

canali.» Poi, mentre la zanzariera si apriva: «Miss Mary. Sei molto bella, stamattina».<br />

«Santo cielo» disse lei. «Amo Chungo. Ma è un amore assolutamente<br />

platonico.»<br />

«Memsahib... Voglio dire, Miss Mary.» G.C. si chinò sulla sua mano. «Grazie<br />

per aver ispezionato le truppe. Lei è il loro colonnello onorario, sa? Sono sicuro che i<br />

soldati si sentono molto onorati. Le chiedo, sa cavalcare all’amazzone?»<br />

«Hai bevuto anche tu?»<br />

«Sì, Miss Mary» rispose G.C. con tono grave. «E se posso dirlo, malgrado il suo<br />

dichiarato amore per il Ranger della Caccia Chungo non verranno formulate accuse<br />

di tentata mescolanza di razze. Il Capo del Distretto non verrà mai a saperlo.»<br />

«Voi due bevete e vi prendete gioco di me.»<br />

«No» dissi io. «Ti amiamo tutti e due.»<br />

«Però bevete» insistette Miss Mary. «Che cosa posso prepararvi da bere?»<br />

«Una piccola Tusker da accompagnare all’ottima colazione» rispose G.C. «Sei<br />

d’accordo, generale?»<br />

«Me ne andrò» disse Miss Mary. «Così potrete scambiarvi i vostri segreti. O<br />

trangugiare birra senza sentirvi a disagio.»<br />

«Tesoro» intervenni, «so che durante la guerra quelli che comandavano avevano<br />

l’abitudine di raccontarti tutto prima che accadesse. Ma ci sono molte cose che G.C.<br />

non dice neanche a me. E sono sicuro che ci sono cose che non vengono dette a lui,<br />

soprattutto in anticipo. E poi, quando durante la guerra ti raccontavano tutto, non eri<br />

accampata nel cuore di un territorio probabilmente nemico. Ti piacerebbe andartene<br />

in giro da sola, essendo a conoscenza di progetti segreti?»<br />

«Non mi viene mai permesso di andarmene in giro da sola, e vengo sempre<br />

protetta, come se fossi un’incapace o potessi perdermi o restare ferita. Comunque,<br />

sono stanca dei vostri discorsi e di tutti voi che scherzate su misteriosi pericoli. Sei<br />

solo un bevitore di birra mattiniero che contagia G.C. con le sue cattive abitudini, e la<br />

mancanza di disciplina dei tuoi uomini è vergognosa. Ne ho visti quattro che<br />

chiaramente avevano passato la notte a bere. Ridevano, scherzavano ed erano ancora<br />

mezzi ubriachi. A volte sei assurdo.»<br />

Fuori dall’ingresso della tenda vi fu un rumoroso colpo di tosse. Uscii e mi<br />

trovai davanti l’Informatore, più alto e più solenne del solito, e maestoso nello scialle<br />

che l’avvolgeva e la sbronza sormontata dal berretto a tamburello.

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